I BENEFICI DELL ESERCIZIO ESERCIZIO FISICO IN DIALISI
|
|
- Bernardo Monaco
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 I BENEFICI DELL ESERCIZIO ESERCIZIO FISICO IN DIALISI Dott.ssa Silvia Furiani U.O. Nefrologia e Dialisi P.O. Bassini Cinisello Balsamo Venerdi 15 giugno 2012
2 N=2837 O Hare AM et al Am J Kidney Dis 2003; 41 (2):
3
4 FATTORI DI RISCHIO CV UREMIA ANEMIA IPERTENSIONE ARTERIOSA INFIAMMAZIONE CRONICA OBESITA INATTIVITA FISICA CACHESSIA ETA AVANZATA MODIFICABILE MODIFICABILE MODIFICABILE MODIFICABILE MODIFICABILE MODIFICABILE
5 N = 4025 pz % Stack AG et al Am J Kidney Dis ; 4:
6 Stack AG et al Am J Kidney Dis ; 4:
7 MIOPATIA DELL EMODIALIZZATO EMODIALISI-PERDITA PROTEICA ACIDOSI METABOLICA RIDUZIONE APPETITO AUMENTO CITOCHINE PRO-CATABOLISMO INSULINO-RESISTENZA: RIDOTTO ANABOLISMO CATABOLISMO MUSCOLARE SINTESI PROTEICA ATROFIA DELLE CELLULE MUSCOLARI SCHELETRICHE CACHESSIA
8 OSTACOLI ALL ESERCIZIO. Depressione, sensazione di essere alla fine della propria vita Stanchezza post-dialisi Età avanzata Limitazioni funzionali (per l età o per co-morbidità) Mancanza di tempo ( la dialisi mi porta via già molto del mio tempo libero ) Co-morbidità VITA SEDENTARIA
9 OSTACOLI ALL ESERCIZIO. Miopatia Insulino-resistenza Anemia Riduzione del flusso plasmatico muscolare durante lo sforzo Infiammazione Uremia in sé (acidosi, per esempio) VITA SEDENTARIA
10 ESERCIZIO FISICO E MALATTIE CRONICHE Cardiopatie ischemiche, scompenso cronico; Pneumopatie (BPCO, l asma bronchiale); Vasculopatie (obliteranti ischemiche degli arti inferiori, cerebrali croniche); pazienti oncologici;.e nelle nefropatie croniche???? numerosi studi dimostrano che l esercizio fisico regolare e continuativo aumenta la sopravvivenza.
11
12 BENEFICI DELL ESERCIZIO FISICO PSICOLOGICI FISICI Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
13 29 studi con un totale di 959 pazienti: Tutti i pz effettuavano DIALISI DA ALMENO 6 MESI ma nel 3% degli studi non era specificato ETA MEDIA: estrema variabilità con soggetti arruolati anche di 19 aa e di 84 aa ETA DIALITICA: estrema variabilità con durata di HD da 0.25 a 17 aa - DURATA DELL ESERCIZIO FISICO: estrema variabilità da 6 settimane a 4 aa 10% < 6 settimane 13% > 6 mesi 77% 3-6 mesi Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
14 29 studi con un totale di 959 pazienti: - PRESENZA DI CO-MORBIDITA : 21% DM 71% ipertensione arteriosa 34% cardiopatia ischemica - Nel 31% degli studi erano esclusi i diabetici Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
15 29 studi con un totale di 959 pazienti: - MODALITA DI ESERCIZIO (1): 66% solo attività aerobica (uso del cicloergometro, nuoto, bicicletta, cammino, attrezzi da palestra) 31% attività aerobica+ esercizi di potenziamento muscolare a basso impatto e coinvolgenti solo gli arti inferiori 3% (=1 studio su 29) esercizio di potenziamento muscolare progressivo a media intensità coinvolgente sia gli arti superiori che inferiori Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
16 29 studi con un totale di 959 pazienti: - MODALITA DI ESERCIZIO (2): 41% attività fisica NON durante la dialisi in ambiente predisposto (palestra, sala attrezzi) 38% attività fisica durante la dialisi 7% attività fisica NON durante la dialisi in ambiente predisposto + attività fisica a casa 3% attività fisica durante la dialisi + a casa 11% lavoro frazionato sia a casa + lavoro in dialisi + in palestra Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
17 29 studi con un totale di 959 pazienti: - MODALITA DI ESERCIZIO (3): 90% attività fisica 3-4 volte alla settimana 7% attività fisica > 5 volte alla settimana 3% non specificato - MODALITA DI ESERCIZIO (4): 90% attività fisica da 30 a 60 minuti per sessione 7% attività fisica < 20 minuti per sessione 3% non specificato Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
18 29 studi con un totale di 959 pazienti: - MODALITA DI ESERCIZIO (5): 62% attività fisica durante lo svolgimento supervisionata da personale specializzato 31% non specificato (casi di attività in diverse localizzazioni- in H, in palestra, a casa) 7% supervisione di personale non specializzato solo nell attività svolta durante la dialisi Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
19 29 studi con un totale di 959 pazienti: - COMPLIANCE DEI PAZIENTI AL PROGRAMMA PROPOSTO: solo il 31% degli studi forniva info sulla compliance e di questi: 43% compliance descritta come modesta 57% eccellente Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
20 29 studi con un totale di 959 pazienti: - EVENTI AVVERSI: estrema variabilità dei risultati; in nessuno studio è stata data a priori una precisa definizione di evento avverso 45% degli studi senza eventi avversi severi (escluso ipotensioni, debolezza muscolare, astenia, crampi) descrizione di eventi avversi < 1% (1 caso di sanguinamento G-E, 1 caso ipotensione severa, 1 caso di comparsa di ischemia aa inferiori dopo esercizio, 1 caso di ischemia critica al piede) Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
21 BENEFICI SUL MUSCOLO nr cellule mm scheletriche Ipertrofia cellule mm scheletriche dell atrofia muscolare Ripristino della microvascolarizzazione muscolare Miglioramento della funzionalità mitocondriale Miglioramento della conduzione neuromuscolare nr linfociti T NK Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
22 BENEFICI AL CUORE Miglioramento di parametri ecocardiografici indici di buon fz cardiaco ( FE, indice di VS, portata cardiaca) Riduzione grasso viscerale epicardico attività vagale, tono simpatico Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
23 BENEFICI SULL IPERTENSIONE valori di PA sistolica e diastolica sia durante la dialisi che nell interdialisi Riduzione della spesa per i farmaci antiipertensivi Miglioramento della funzione endoteliale (vasodilatazione endotelio-dipendente) Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
24 BENEFICI METABOLICI VLDL e trigliceridi HDL insulino-resistenza MIGLIOR CONTROLLO DELLE GLICEMIE Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
25 BENEFICI SULLA RESISTENZA ALL ESERCIZIO Riduzione VO2peak Miglioramento del test del cammino (sixminutes-walk test) Miglioramento dell ipostenia prossimale (sit-to-stand test) Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
26 BENEFICI SULL EFFICIENZA DIALITICA Aumento del KT/Vsp Miglior controllo del fosforo Maggior stabilità del PTH Risparmio economico sulla spesa per i chelanti del fosforo Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
27 BENEFICI PSICOLOGICI sintomi riferibili ad ansia, depressione Miglioramento della qualità di vita della disabilità percepita Ripristino dell attività lavorativa appetito Cheema BS et al Am J Nephrol 2005; 25:
28 BENEFICI SULLO STATO NUTRIZIONALE Aumento dell appetito Aumento dell introito proteico (aumento dei livelli plasmatici di albumina) RIDUZIONE DELLA MIOPATIA RIDUZIONE DELLA CACHESSIA Cupisti A et al Clinical Nephroloy 2011 vol 75 (3):
29 LINEE-GUIDA? National Collaborating Centre for Chronic Conditions: Chronic Kidney Disease: National Clinical Guideline For Early Identifications and Management in Adult in Primary and Secondary Care. London, Royal College of Physicians, 2008
30 Nelson ME et al LINEE-GUIDA? Physical activity and public health in older adults: recommendation from the American College of Sports Medicine and the American Heart Association Circulation 2007; 116: Età > 65 aa Età > 50 aa e < 65 aa con limitazioni fisiche
31 LINEE-GUIDA! Programma misto : esercizi sia aerobici, di resistenza, anaerobici e stretching Ogni seduta della durata di 30 min Almeno 5 sedute/sett Esercizi sia in dialisi che in palestra; in dialisi entro le prime 2 ore
32 CONTROINDICAZIONI instabilità emodinamica intradialitica ( R di ipotensione durante esercizio), ipertensione arteriosa di difficile controllo ( R di crisi ipertensiva durante sforzo fisico), aritmie ipercinetiche( R di aumento della FC durante sforzo fisico), IMA da non più di 3 mesi ( R di recidiva durante sforzo fisico ), angina instabile ( R di comparsa dei sintomi durante sforzo fisico), malattia epatica acuta in atto (R di ipoglicemia ed ipotensione durante sforzo fisico), diabete mellito di difficile controllo (rischio di ipoglicemia ed ipotensione durante sforzo fisico), malattia cerebrovascolare cronica avanzata con demenza, iperkaliemia persistente (rischio di ulteriore aumento del potassio durante sforzo fisico).
33 CONTROINDICAZIONI 2.6% IMA < 3 mesi 15.3% angina instabile 2.3% epatite acuta 29.1% DM di difficile controllo 9.8% demenza 7.6% claudicatio 3.1% ulcere ischemiche agli arti inferiori 1.8% dei pz erano amputati. 47.6% UK Renal Data Registry nel 2008
34 STUDIO EXCITE (EXerCise Introduction To Enhance performance in dialysis) Studio multicentrico italiano randomizzato caso-controllo sugli effetti dell esercizio fisico nel pz emodializzato Progettato per n 500, età aa, in dialisi da > 6 mesi Osservazione di 24 mesi Esercizio di 20 minuti 4 volte alla settimana (non in dialisi) di cammino con velocità iniziale proposta del 60% della velocità tenuta al 6-minute-walking test Durata costante ma intensità crescente testata con un metronomo fornito al pz al domicilio
35 STUDIO EXCITE OBIETTIVI DELLO STUDIO Valutare se un intervento basato su un programma di esercizio a bassa intensità prescritto nel Centro Dialisi e svolto a casa nei giorni di non dialisi rappresenti un modello esente da rischi ed in grado di modificare la QoL e la capacità funzionale Valutare se dopo il periodo di osservazione di 36 mesi il R di mortalità tot e per cause CV, il nr di eventi CV non fatali e la sopravvivenza dell accesso vascolare risultino migliorati
36 CONCLUSIONI Il pz emodializzato ha cattiva qualità di vita, elevata mortalità in dialisi e notevoli limitazioni psico-fisiche allo svolgimento di esercizio fisico Molti fattori di rischio di mortalità sono modificabili tra cui l inattività fisica Il ripristino di attività fisica migliora la qualità di vita e il livello di autonomia di molti pazienti ESERCIZIO PERSONALIZZATO!
37 grazie per l attenzione!
ESERCIZIO FISICO NEI PAZIENTI DIALIZZATI
ESERCIZIO FISICO NEI PAZIENTI DIALIZZATI F.A. Di Domenica - S. Oldani Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione Istituto Ortopedico G. Pini, Milano Per molti anni è stata sconsigliata l attività
DettagliL AF fa bene alla salute e migliora la qualità di vita
Dobbiamo diffondere il valore della vita L AF fa bene alla salute e migliora la qualità di vita Prevenzione e cura del Diabete I benefici dell attività fisica diabete dieta L attività fisica è uno dei
DettagliIL PESO SECCO DEL PAZIENTE IN DIALISI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA
IL PESO SECCO DEL PAZIENTE IN DIALISI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA Report 2003-2009 Frequenza dei Pazienti Prevalenti per Fasce di Età Età 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0-15 anni 0,5 0,5 0,4 0,3 0,2
DettagliComorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index)
Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index) Epidemiologia della multimorbosità nell anziano Riguarda 1/4 della popolazione generale
DettagliESERCIZIO FISICO NELLE NEFROPATIE. Dott. Nicola Mochi U.O. Medicina dello Sport USL 3. Pistoia
ESERCIZIO FISICO NELLE NEFROPATIE Dott. Nicola Mochi U.O. Medicina dello Sport USL 3. Pistoia LA NOSTRA ESPERIENZA I soggetti in dialisi hanno una massima capacità di esercizio gravemente ridotta rispetto
Dettaglibenefici e rischi Bissolotti L., Passeri E.W., Calabretto C.,Chiari S. Domus Salutis Brescia
L attività fisica adattata: analisi dei benefici e rischi Bissolotti L., Passeri E.W., Calabretto C.,Chiari S. Domus Salutis Brescia Figura sanitaria Gestore risorse Attività fisica adattata Pubblico Paziente
DettagliINSUFFICIENZA RENALE CRONICA. Pogressivo deficit quantitativo della massa nefronica funzionante, indipendentemente dalle cause che lo hanno indotto.
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA Complessa condizione clinico-metabolica che consegue alla progressiva perdita dei nefroni. Pogressivo deficit quantitativo della massa nefronica funzionante, indipendentemente
DettagliRiabilitazione dopo sindrome coronarica acuta
Riabilitazione dopo sindrome coronarica acuta INTRODUZIONE Le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morte e disabilità in tutti i paesi del mondo occidentale,inclusa l Italial Le malattie
DettagliFattori di rischio comuni a uomini e donne
Uomini e donne: affari di cuore Varese, 3 Dicembre 2014 Fattori di rischio comuni a uomini e donne Andrea M. Maresca Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università degli Studi dell Insubria
DettagliIpertensione arteriosa Percorso
Ipertensione arteriosa Percorso 1. La classificazione 2. La diagnosi 3. La epidemiologia 4. La etiologia 5. I benefici del trattamento 6. Rischio cardiovascolare globale 1. Classificazione IPERTENSIONE
DettagliSCOMPENSO CARDIACO E ATTIVITÀ FISICA
SCOMPENSO CARDIACO E ATTIVITÀ FISICA Scompenso cardiaco Sindrome clinica molto complessa, caratterizzata da una rilevante diminuzione della portata cardiaca e soprattutto da una serie di adattamenti neuroendocrini,
DettagliQuali sono gli ostacoli ad una buona qualità di vita nelle persone dializzate?
Arcore 15 giugno 2012 Quali sono gli ostacoli ad una buona qualità di vita nelle persone dializzate? Claudio Pozzi Ospedale Bassini Cinisello Balsamo Sono nelle mie facoltà mentali e decisionali. Dal giorno
DettagliIPERTENSIONE ARTERIOSA E RISCHIO CARDIOVASCOLARE INQUADRAMENTO FISIOPATOLOGICO E CLINICO DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE NEL PAZIENTE IPERTESO
IPERTENSIONE ARTERIOSA E CARDIOVASCOLARE INQUADRAMENTO FISIOPATOLOGICO E CLINICO DEL CARDIOVASCOLARE GLOBALE NEL PAZIENTE IPERTESO www.fisiokinesiterapia.biz Definizioni e classificazione dei livelli di
DettagliEVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 ME SI DE I SOPR AVVISUTI DOPO UN RICOVERO PER ICTUS ISCHEMICO PROTOCOLLO OPERATIVO
EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 ME SI DE I SOPR AVVISUTI DOPO UN RICOVERO PER ICTUS ISCHEMICO PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per area di residenza: proporzione di eventi
DettagliDIAGNOSI DIFFERENZIALE INTEGRATA
DIAGNOSI DIFFERENZIALE INTEGRATA SINTOMI GENERALI Variazioni ponderali Affaticamento e debolezza Sudorazioni e variazioni termiche Dolore VARIAZIONI PONDERALI Chiedere se ha seguito una dieta specifica,
DettagliIl bilancio termico in emodialisi ed emodiafiltrazione on-line nei pazienti con instabilità cardiovascolare. Interim analysis
Il bilancio termico in emodialisi ed emodiafiltrazione on-line nei pazienti con instabilità cardiovascolare Interim analysis Giornale Italiano di Nefrologia / Anno 23 n. 1, 2006 / pp. 29-36 REFRESH / Rassegna
DettagliDOTT. SSA FABIOLA RIELLI
ATTIVITA FISICA VANTAGGI E SVANTAGGI NEI PAZIENTI CON PATOLOGIE CRONICHE VANTAGGI Maggiore tolleranza allo sforzo Controllo labilità emotiva e della depressione Miglioramento del profilo lipidico e metabolico
DettagliAlimentazione nel paziente trapiantato
Alimentazione nel paziente trapiantato Alterazioni metaboliche e nutrizionali Adamasco Cupisti Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università di Pisa Problematiche Nutrizionali nel trapiantato
DettagliImpatto sugli accessi al pronto soccorso e sulle ospedalizzazioni.
Impatto sugli accessi al pronto soccorso e sulle ospedalizzazioni paolo.francesconi@ars.toscana.it L Ospedalizzazione in regime ordinario in reparti per acuti Le conferme Diabete: tra gli assistiti di
DettagliConvegno Medicina di Genere
Convegno Medicina di Genere Un percorso di genere nel sistema diabete: criticità e opportunità Angelo Avogaro Università di Padova Progetto CUORE: carte del rischio Fonte: http://www.cuore.iss.it/valutazione/carte-pdf.pdf
DettagliAndrea Buscaroli U.O.C. di Nefrologia e Dialisi Aziendale Azienda USL di Ravenna
L insufficienza renale cronica: a. dimensione del problema b. inquadramento dell IRC c. trattamento a seconda delle fasi d. focus sul diabete mellito e. in pratica: la presa in carico (chi fa cosa) Andrea
DettagliAttività fisica nel paziente nefropatico: progetti futuri
2016 Attività fisica nel paziente nefropatico: progetti futuri Fabio Manfredini Nicola Lamberti UO Medicina Riabilitativa AOUFE Dipartim Scienze Biomediche Chirurgiche Specialistiche UNIFE Ruolo dell esercizio
DettagliINDAGINE RETROSPETTIVA SULLA POPOLAZIONE DI UTENTI COINVOLTI NEL PROGETTO DI RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA DELL U.L.S.S. N 2 DI FELTRE dal febbraio
INDAGINE RETROSPETTIVA SULLA POPOLAZIONE DI UTENTI COINVOLTI NEL PROGETTO DI RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA DELL U.L.S.S. N 2 DI FELTRE dal febbraio 2008 al primo semestre 2010 Premessa La Riabilitazione
DettagliATTIVITA FISICA e benessere
CASSANO MAGNAGO 17 marzo 2015 ATTIVITA FISICA e benessere Dr. RAFFAELE PACCHETTI ASL della PROVINCIA DI VARESE DIREZIONE SANITARIA DIPARTIM. PREVENZIONE MEDICO U.O.C. Prevenzione e Promozione della salute
DettagliPrescrizione dell attività fisica. Dott. Antonio Verginelli MMG
Dott. Antonio Verginelli MMG Obiettivi generali: Imparare a conoscere e distinguere le tipologie dell attività fisica, Imparare a conoscere i reali benefici dell esercizio fisico a tutte le età, Imparare
DettagliPROMOZIONE DELLE ATTIVITA MOTORIE ATTRAVERSO I GRUPPI DI CAMMINO: L ESPERIENZA DELL ASL DI MANTOVA
Gabriele GIANNELLA Elisabetta BACCHI PROMOZIONE DELLE ATTIVITA MOTORIE ATTRAVERSO I GRUPPI DI CAMMINO: L ESPERIENZA DELL ASL DI MANTOVA Convegno Regionale Promozione di Stili di Vita Sani e Prevenzione
DettagliGestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione
Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione Dr.ssa Valentina Valeriano Ospedale Sandro Pertini Pronto Soccorso e Medicina d Urgenza Direttore Dr. F.R. Pugliese
DettagliEVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 MESI NEI SOPRAVVISSUTI AD INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO. PROTOCOLLO OPERATIVO
EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 MESI NEI SOPRAVVISSUTI AD INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO. PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per ASL di residenza: proporzione di pazienti sopravvissuti
DettagliLA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA. Dr.Paolo Musso Responsabile Servizio di Riabilitazione Cardiologica Maria Pia Hospital
LA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA Dr.Paolo Musso Responsabile Servizio di Riabilitazione Cardiologica Maria Pia Hospital L OMS ha definito la Riabilitazione Cardiologica: Somma d interventi richiesti per
DettagliATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO
ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO Dott. Gianluca Guerra U.O. Geriatria e Ortogeriatria Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara LA POPOLAZIONE INVECCHIA DISTURBI MENTALI COMUNI
Dettagli8 marzo Incontro con le dipendenti per presentare il tema della medicina di genere
8 marzo 2011 Incontro con le dipendenti per presentare il tema della medicina di genere 5 5 Prevalenza dei Fattori di Rischio in Italia (Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare) DONNE SBDP mmhg BLOOD
Dettagli58 CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA TORINO NOVEMBRE 2013
58 CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA TORINO 27-30 NOVEMBRE 2013 L IPOGLICEMIA NEL PAZIENTE ANZIANO DIABETICO: IMPORTANZA NELLA GESTIONE E NELLE COMPLICANZE DIABETICHE. STUDIO
DettagliL esercizio fisico nel paziente con arteriopatia obliterante cronica periferica
L esercizio fisico nel paziente con arteriopatia obliterante cronica periferica definizione L arteriopatia obliterante cronica periferica (AOCP) è una sindrome clinica legata alla riduzione della portata
DettagliNO LIFT DAYS GIORNATE SENZA ASCENSORE -
NO LIFT DAYS GIORNATE SENZA ASCENSORE - Dott. Anna Sofia Delussu Ricercatore Medico UO D, IRCCS Fondazione Santa Lucia, Roma s.delussu@hsantalucia.it Laboratorio Attività Fisica Adattata e Sport Terapia
DettagliMALATTIE ARTERIOSE OBLITERANTI DELLE ESTREMITA
MALATTIE ARTERIOSE OBLITERANTI DELLE ESTREMITA MALATTIE ARTERIOSE OBLITERANTI DELLE ESTREMITA EPIDEMIOLOGIA 80% di tutte le arteriopatie prevalenza rispetto all età ( sino a 75 anni con predominanza doppia
DettagliIl PROGETTO DIABETE nella ULSS n 10 Veneto Orientale romana cappellina, andrea teker, dario zanon. Convegno regionale card veneto ESTE 13 aprile 2012
Il PROGETTO DIABETE nella ULSS n 10 Veneto Orientale romana cappellina, andrea teker, dario zanon Convegno regionale card veneto ESTE 13 aprile 2012 Perché il diabete La capacità di un sistema sanitario
DettagliULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute
ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute Titolo: Il cuore: quando allarmarsi? Dai fattori di rischio all insorgenza dei sintomi. Relatori: Dott. A. Bonso Dott. G. Bilardo Dott. C. Piergentili 12 febbraio
DettagliBORGOMANERO. 6 Maggio 2010
FITWALKING, UN PROGETTO PER LA SALUTE BORGOMANERO 6 Maggio 2010 NASCE A SALUZZO NEL 2001 Saluzzo e fratelli Damilano La Scuola del Cammino La proposta italiana L esempio Americano Gli italiani e lo sport
DettagliEventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACCE) entro 12 mesi da un ricovero per infarto acuto del miocardio.
Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACCE) entro 12 mesi da un ricovero per infarto acuto del miocardio. - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di eventi
DettagliConosci I tuoi numeri. lyondellbasell.com
Conosci I tuoi numeri 1 Prendi possesso della tua salute Conosci I tuoi numeri! La nostra vita è circondata da numeri importanti che dobbiamo conoscere Ma conosciamo I nostri Numeri in termini di salute?
DettagliLe malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in tutto il mondo 15 milioni di morti, ovvero il 30% dei decessi totali
Malattie Cardiovascolari Una Epidemia Mondiale Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in tutto il mondo 15 milioni di morti, ovvero il 30% dei decessi totali La malattia coronarica ha
DettagliCronicità e sanità di iniziativa: risultati 2014
Cronicità e sanità di iniziativa: risultati 2014 Paolo Francesconi Osservatorio di Epidemiologia paolo.francesconi@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana www.ars.toscana.it Cosa voglio
DettagliAnalisi comparativa delle metodiche dialitiche nella Provincia Autonoma di Trento tra il 2008 ed il 2013
Analisi comparativa delle metodiche dialitiche nella Provincia Autonoma di Trento tra il 2008 ed il 2013 Nuova formazione, nuove terapie, nuova organizzazione per curare a casa XIII CONGRESSO NAZIONALE
DettagliUN PERCORSO CONDIVISO PER LO SCREENING DI PRIMO LIVELLO E LE MEDICAZIONI DI BASE
Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma UN PERCORSO CONDIVISO PER LO SCREENING DI PRIMO LIVELLO E LE MEDICAZIONI DI BASE Piano regionale della Prevenzione e PDTA regionale per la presa in carico del piede
DettagliMarco Amidone U.O. Nefrologia e Dialisi ASL 4 Chiavarese
2 edizione corso teorico-pratico Gestione del paziente nefropatico S.Salvatore Cogorno, 26 settembre 2015 Aspetti nutrizionali nel paziente nefropatico Marco Amidone U.O. Nefrologia e Dialisi ASL 4 Chiavarese
DettagliObiettivo. Alimentazione e scompenso cardiaco: rassegna dell evidenza. Programma. Programma
Obiettivo Alimentazione e scompenso cardiaco: rassegna dell evidenza Passare in rassegna l evidenza relativa al ruolo dell alimentazione nella prevenzione e nel trattamento dello scompenso cardiaco Giorgio
DettagliConegliano: / / Piergianni Calzavara UOC di Nefrologia e Dialisi
Conegliano: 14-10-2015 / 28-10-2015 / 18-11-2015 Piergianni Calzavara UOC di Nefrologia e Dialisi Stadio MRC Descrizione VFG I Danno renale con VFG normale > 90 II Lieve 60-89 III Moderata 30-59 IV Severa
DettagliLa stratificazione del rischio nelle emorragie digestive del tratto superiore. Dott.ssa Anna Felletti Spadazzi Congresso regionale SIMEU 2013
La stratificazione del rischio nelle emorragie digestive del tratto superiore Dott.ssa Anna Felletti Spadazzi Congresso regionale SIMEU 2013 Emorragia acuta del tratto digestivo superiore : una patologia
DettagliLa terapia anti- ipertensiva ed ipolipidemizzante nel diabetico ad alto rischio
La terapia anti- ipertensiva ed ipolipidemizzante nel diabetico ad alto rischio Maurizio Cappelli Bigazzi Cattedra di Cardiologia - A.O. Monaldi II Università di Napoli Nei diabetici, le complicanze macrovascolari,
DettagliMalattie renali e mortalità intraospedaliera per cause cardiovascolari: dati della Regione Emilia-Romagna
Malattie renali e mortalità intraospedaliera per cause cardiovascolari: dati della Regione Emilia-Romagna Fabbian F, De Giorgi A, Manfredini R. Clinica Medica, Dipartimento di Medicina, Azienda Ospedaliero-Universitaria,
DettagliKatia Ferrari Alessio Montereggi Corrado Pini
Katia Ferrari Alessio Montereggi Corrado Pini Il paziente con BPCO nella sua complessità Le problematiche nella gestione affrontate dal medico di medicina generale Corrado Pini Possibili cause di sottodiagnosi
DettagliAttività fisica,sport e. Diabete
Attività fisica,sport e Diabete Dieta ed esercizio fisico - un ruolo chiave nella gestione terapeutica del diabete mellito di tipo 2 Dieta ed esercizio fisico Insulino- resistenza Grazie a una restrizione
DettagliExtra S.U.B.I.T.O. EXcercise TReatement Appropriate S.U.B.I.T.O.!
Extra S.U.B.I.T.O. EXcercise TReatement Appropriate S.U.B.I.T.O.! MASTER FORMAZIONE FORMATORI Attività fisica aerobica: benefici, limiti, metodo di valutazione ed implementazione Roma 20-21 aprile 2012
DettagliRISCHIO CARDIOVASCOLARE RESIDUO NEI DIABETICI DOPO STEMI TRATTATO CON ANGIOPLASTICA CORONARICA
RISCHIO CARDIOVASCOLARE RESIDUO NEI DIABETICI DOPO STEMI TRATTATO CON ANGIOPLASTICA CORONARICA OBIETTIVI DELLO STUDIO valutare la prevalenza del diabete mellito nei pazienti con STEMI trattati con angioplastica
DettagliINDICE GENERALE. CAPITOLO 1 Fondamenti di anatomia e fisiologia cardiovascolare
DAVIDE GIROLA INDICE GENERALE CAPITOLO 1 Fondamenti di anatomia e fisiologia cardiovascolare 1.1 Il cuore e la circolazione 19 1.2 Anatomia e fisiologia del miocardio 26 1.2.1 Il ciclo cardiaco 27 1.4
DettagliISTITUTO CARDIOVASCOLARE DI CAMOGLI L ATTIVITA FISICA FISIOTERAPISTA COORDINATORE FABIO MORESI
ISTITUTO CARDIOVASCOLARE DI CAMOGLI L ATTIVITA FISICA FISIOTERAPISTA COORDINATORE FABIO MORESI IL CUORE DEVE ESSERE ESERCITATO REGOLARMENTE COME QUALSIASI ALTRO MUSCOLO PER MANTENERE E/O MIGLIORARE UNA
DettagliPATOLOGIE DELL AORTA
PATOLOGIE DELL AORTA LE ISCHEMIE MESENTERICHE EMBOLIA: Occlusione acuta soprattutto in pazienti cardiopatici con disturbi del ritmo o alterazioni valvolari reumatiche. L'EMBOLO si arresta dove il calibro
DettagliEsiti e qualità dell assistenza diabetologica.
Esiti e qualità dell assistenza diabetologica paolo.francesconi@ars.toscana.it Esiti e qualità dell assistenza diabetologica in Toscana: - la situazione in sintesi - confronto con le altre regioni - impatto
DettagliFrancesco è un uomo di 56 anni, obeso (PC 102 Kg, h 170 cm; BMI 35 kg/m 2 ). Francesco è così da quando si presenta per la prima volta in
1 Francesco è un uomo di 56 anni, obeso (PC 102 Kg, h 170 cm; BMI 35 kg/m 2 ). Francesco è così da quando si presenta per la prima volta in ambulatorio. È obeso e depresso per la pluripatologia che lo
DettagliCentro Biotecnologie AORN A Cardarelli Napoli, 7 Aprile Dott.ssa Chiara Sepe U.O. Cardioliogia Riabilitativa AORN «A.
Centro Biotecnologie AORN A Cardarelli Napoli, 7 Aprile 2016 Dott.ssa Chiara Sepe U.O. Cardioliogia Riabilitativa AORN «A. Cardarelli» La sottoscritta Sepe Chiara in qualità di relatore all evento CONGRESSO
Dettagli11 mm Glucosio. [Insulina] (mu/l) Ora de pasto
[Insulina] (mu/l) Insulina e metabolismo nel diabete La concentrazione ematica di glucosio costituisce il più importante segnale fisiologico in grado di regolare la secrezione di insulina. Le isole di
Dettagliattività fisica Antonio Verginelli SIMPeSV
BPCO attività fisica Antonio Verginelli SIMPeSV La BPCO è la malattia respiratoria cronica più diffusa nel mondo Incide in modo significativo sulle abitudini di vita Limita progressivamente il grado di
DettagliMIGLIORARE IN MODO PROFESSIONALE L ASSISTENZA COME ROMPERE LA ROUTINE
MIGLIORARE IN MODO PROFESSIONALE L ASSISTENZA MIGLIORARE IN MODO PROFESSIONALE L ASSISTENZA COME ROMPERE LA ROUTINE I PERCHE Cosa non deve mancare e cosa bisogna monitorare nella dieta in UTIC? E veramente
DettagliAttività motoria, sport e benessere fisico
Ortona 29.09.16 Attività motoria, sport e benessere fisico Levino Flacco 8% 23% 20% 16% 24,5% 20,3% I più sedentari Rapporto nazionale Passi 24,5% 26,1% 21,1% 26,1% 22,5% 23,7% 33,7% 35% 22.4 ATTIVITÀ
DettagliIL TRATTAMENTO APPROPRIATO DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA: QUANDO RIVASCOLARIZZAZIONE E QUANDO TERAPIA MEDICA. Francesco Fattirolli
Quali novità terapeutiche per il paziente con cardiopatia ischemica cronica? IL TRATTAMENTO APPROPRIATO DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA: QUANDO RIVASCOLARIZZAZIONE E QUANDO TERAPIA MEDICA Francesco
DettagliMa si può morire di Crepacuore solamente per una forte emozione?
Il maggiore errore commesso da molti medici è rappresentato dal tentare di curare il corpo senza occuparsi della mente. La mente ed il corpo sono un tutt unico. Così recitava nel 400 ac Ippocrate. E esperienza
DettagliL ESERCIZIO FISICO NEL PAZIENTE DiabetICO ESPERIENZE DELL ULSS 13
L ESERCIZIO FISICO NEL PAZIENTE DiabetICO ESPERIENZE DELL ULSS 13 L INATTIVITÀ E LA SEDENTARIETÀ SONO CAUSA DI MALATTIA E AUMENTANO IL RISCHIO DI: Obesità; Dislipidemie e ipertensione arteriosa; MalaCa
DettagliI dati sanitari nel progetto EPIAIR
I dati sanitari nel progetto EPIAIR Claudia Galassi AOU S Giovanni Battista di Torino, Servizio Epidemiologia dei Tumori e CPO Piemonte Roma 25 novembre 2009 Outline I dati di mortalità I dati dei ricoveri
DettagliAbitudini dietetico-comportamentali e rischio cardiovascolare : aggiornamenti
XV Simposio di Cardiologia della Regio Insubrica Manno - 6 marzo 2013 Abitudini dietetico-comportamentali e rischio cardiovascolare : aggiornamenti Anna Maria Grandi Dipartimento di Medicina Clinica e
DettagliUna Medicina su Misura
2 aprile 2011 Una Medicina su Misura Ogni paziente ha la sua Malattia Dott.ssa Sara Mazzoldi Una Medicina su Misura per In questa parte prenderemo in esame 3 tipi di pazienti: paziente con diabete mellito
DettagliEndocrinologo e Cardiologo: Ipertiroidismo e Dolore Toracico
Endocrinologo e Cardiologo: Ipertiroidismo e Dolore Toracico Vincenzo Triggiani Endocrinologia e Malattie Metaboliche Università degli Studi di Bari Aldo Moro Aspetti epidemiologici Elevata prevalenza
DettagliAPPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE CON INSUFFICIENZA RENALE CRONICA. Dott.ssa Maria Paola Rescio Università Campus Bio Medico di Roma
APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE CON INSUFFICIENZA RENALE CRONICA Dott.ssa Maria Paola Rescio Università Campus Bio Medico di Roma L INSUFFICIENZA RENALE CRONICA sindrome a genesi multipla: decorso cronico
DettagliSTEMI la fase cronica
dal 1846 STEMI la fase cronica 21 gennaio 2017 Giovanni Pasanisi U.O. di Cardiologia, Ospedale del Delta, AUSL di Ferrara Stratificazione prognostica post-stemi Aspetti di terapia Prevenzione secondaria
DettagliCome trattare l ipertensione arteriosa del paziente in emodialisi. Salvatore David - Parma
Come trattare l ipertensione arteriosa del paziente in emodialisi Salvatore David - Parma PRESSIONE ARTERIOSA IN DIALISI Linee guida NKF KDOQI: Pre dialisi < 140/90 mmhg Post dialisi
DettagliSessione interattiva: discussione di un caso clinico. C. Cuspidi
Sessione interattiva: discussione di un caso clinico C. Cuspidi Caso Clinico: Ipertensione resistente Sintesi Anamnestica (I) Donna ipertesa di 65 anni, con familiarità ipertensiva, in terapia con diuretico
DettagliEffetti dell allenamento sui muscoli e sul metabolismo
Effetti dell allenamento sui muscoli e sul metabolismo ARGOMENTI Ipertrofia muscolare Adattamenti neuromuscolari Effetti dell immobilizzazione e del riallenamento Adattamento dei tipi di fibre e dei capillari
DettagliStudio di popolazione su pazienti con insufficienza renale cronica nell ASP di Caserta: quali criticità legate alle terapie farmacologiche?
Roma Istituto Superiore di Sanità, 10/12/2012 XXI Seminario Nazionale di Farmacoepidemiologia La valutazione dell uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia Studio di popolazione su pazienti
DettagliI VDRA nel tra-amento della CKD
Seconda Università di Napoli Scuola di Medicina e Chirurgia I VDRA nel tra-amento della CKD Epidemiologia della CKD Roberto Minutolo UOC di Nefrologia e Dialisi I VDRA nel tra-amento della CKD Epidemiologia
DettagliTake Home Messages. «Si fa presto a dire attività fisica» Alessandro Scoppola. Dir. UOC di Oncologia IDI-IRCCS Via dei Monti di Creta, Roma
Take Home Messages «Si fa presto a dire attività fisica» Alessandro Scoppola Dir. UOC di Oncologia IDI-IRCCS Via dei Monti di Creta, 104 - Roma «Si fa presto a dire attività fisica» Anni 35 Peso 78 Kg
DettagliIl paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica
Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica Clinical Practice Guidelines for Chronic Kidney Disease Chronic kidney disease: NICE guideline LINEA GUIDA
DettagliINSUFFICIENZA RENALE ACUTA. Classificazione. Prerenale. Post-renale. Renale
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA Improvvisa e grave compromissione di funzionalità renale Accumulo acuto di liquidi e sostanze tossiche nel sangue Sovraccarico acuto e uremia Classificazione 1) Prerenale :una
DettagliPerché consigliare l attività fisica al soggetto diabetico?
Perché consigliare l attività fisica al soggetto diabetico? Migliora il controllo glicemico Migliora il profilo cardiovascolare Riduce l incidenza delle complicanze croniche Migliora l aspettativa di vita
Dettagli2 congresso nazionale Centro Studi e Ricerche AMD
2 congresso nazionale Centro Studi e Ricerche AMD DIADEMA Da alterata omeostasi glicemica a diabete nella popolazione italiana : ruolo dei modelli assistenziali Gerardo Medea Lucca 15 ottobre 2004 OBIETTIVI
DettagliLa carta del rischio cardiovascolare. Interventi per la prevenzione Michele Brignole SC Cardiologia Lavagna
La carta del rischio cardiovascolare. Interventi per la prevenzione Michele Brignole SC Cardiologia Lavagna ASL : incidenza Infarto miocardico acuto : totale 98 casi residenti 8 casi (/. ab) non residenti
DettagliI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE ATTUALITA IN TEMA DI PATOLOGIE CARDIOMETABOLICHE
I FATTORI DI RISCHIO CARDIOMETABOLICHE PIANO FORMATIVO 2012 PROVIDER: FENIX ID 331 METODOLOGIA SEDE Corso residenziale PAVIA Hotel Cascina Scova Via Vallone, 18 DATA INIZIO 29 febbraio 2012 DATA FINE 29
Dettagli8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance
8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance Bologna, 15 marzo 2013 Polmonite acquisita in comunità Misurare l appropriatezza professionale e organizzativa Carlo Barbetta Centro di
DettagliSabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche
AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo
Dettaglidichiara X che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario
Il sottoscritto Lo Piccolo Rosario ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara X che negli ultimi due anni NON
DettagliCOMPLICANZE DEL DIABETE
COMPLICANZE DEL DIABETE Prof. Alfonso Bellia ACUTE (prevalentemente metaboliche) Ipoglicemia acuta (
DettagliASTI 30/06/2007 ASPETTI PARTICOLARI NEL PAZIENTE A RISCHIO CARDIOVASCOLARE
ASTI 30/06/2007 ASPETTI PARTICOLARI NEL PAZIENTE A RISCHIO CARDIOVASCOLARE IL RISCHIO GLOBALE DI VASCULOPATIA ATEROSCLEROTICA EVENTI CARDIOVASCOLARI PREVISTI NEL RISCHIO GLOBALE infarto miocardico morte
DettagliLA RISPOSTA ALL ESERCIZIO NEL SOGGETTO PARAPLEGICO
LA RISPOSTA ALL ESERCIZIO NEL SOGGETTO PARAPLEGICO C. O R I Z I O Dipartimento Scienze Biomediche e Biotecnologie, Università di Brescia. Viale Europa, 11, 25123 Brescia; Italy LARIN, Laboratorio di Riabilitazione
DettagliO.R.I.A. Osservatorio Ricerca e Innovazione Aziendale Seduta del 7.4.2010
O.R.I.A. Osservatorio Ricerca e Innovazione Aziendale Seduta del 7.4.2010 L'Attività fisica adattata e l'educazione terapeutica come strategia di intervento nei soggetti con ictus cerebrale dopo la riabilitazione.
DettagliSCOMPENSO CARDIACO E ATTIVITÀ FISICA
SCOMPENSO CARDIACO E ATTIVITÀ FISICA Scompenso Cardiaco Definizione Nello scompenso cardiaco il muscolo del cuore è indebolito e non riesce a pompare con sufficiente forza il sangue. In altre parole, il
DettagliDalla sedentarietà al sovrappeso ed obesità
Federazione Italiana Pallacanestro Dalla sedentarietà al sovrappeso ed obesità Agrate 13/07/11 Dr. Ezio Giani Specialista in medicina dello Sport Specialista in Scienza dell Alimentazione Medico sociale
DettagliTERAPIA SOSTITUTIVA TERAPIA SOSTITUTIVA. Prof. Alessandra Perna. Seconda Università di Napoli EMODIALISI DIALISI PERITONEALE TRAPIANTO
TERAPIA SOSTITUTIVA Prof. Alessandra Perna Seconda Università di Napoli TERAPIA SOSTITUTIVA EMODIALISI DIALISI PERITONEALE TRAPIANTO scaricato da www.sunhope.it 1 INDICAZIONI OLTRE ALLA PRESENZA DI IRC
DettagliLa malattia diabetica
La malattia diabetica URBINO 15 marzo 2016 Prof. Mauro Andreani La malattia diabetica Malattia sociale Colpisce oltre il 20% della popolazione Per i prossimi 20 anni si prospetta una PANDEMIA OMS per 2025
DettagliVariazione a 3 anni della performance motoria nella donna anziana non istituzionalizzata: ruolo del paratormone e della vitamina D.
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA MEDICINA E CHIRURGIA Scuola di Specializzazione in Geriatria Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Direttore: Prof. E. Manzato Variazione a 3 anni della
DettagliValentina Delmonte, PhD
SUMMIT Scienze Motorie Roma 24 ottobre 2015 PROVOCATORI: INNOVAZIONE E FUTURO NELLE SCIENZE MOTORIE Valentina Delmonte, PhD Personal Trainer, Docente, Ricercatrice valentina.delmonte@unimi.it Esercizio
DettagliUNA ATTIVITA FISICA PER LA SALUTE CONVEGNO: ALIMENTAZIONE E ATTIVITA FISICA PER PREVENIRE LE MALATTIE MODERNE
Dr. Maurizio GOTTIN Dipartimento Prevenzione SSD Medicina Sportiva Referente attivitàfisica Asl To4 Coord. Rete Attività fisica Piemonte UNA ATTIVITA FISICA PER LA SALUTE CONVEGNO: ALIMENTAZIONE E ATTIVITA
Dettagli