METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA 1 LEZIONE

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1 METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA 1 LEZIONE

2 ORARIO marzo marzo marzo marzo marzo aprile aprile maggio maggio maggio

3 PROGRAMMA DEL CORSO Modulo 1: La matematica come attività 1. Il ruolo del gioco nell'apprendimento 2. Il percorso dall'osservazione alla definizione 3. Dal ragionare al progettare 4. La simbolizzazione 5. Il ruolo dell'errore nell'apprendimento (tale modulo verrà spalmato lungo tutto il corso) Modulo 2 : I numeri naturali 1. Sistemi di numerazione. La notazione posizionale. Sistemi di numerazione a base diversa da Le operazioni con i numeri naturali.

4 Modulo 3: Numeri decimali e frazioni 1. Frazioni e percentuali; numeri decimali 2. I problemi Modulo 4 - Spazio e figure 1. Il software GeoGebra (verrà trattato nella prima parte del corso la prima ora del lunedì) 2. Geometria piana: figure geometriche. Misure di lunghezze e superfici piane. 3. Geometria solida. 4. Trasformazioni geometriche e relative applicazioni Modulo 5 - Relazioni, dati e previsioni 1. Relazioni e loro rappresentazione; uso del foglio elettronico 2. Dati e previsioni.

5 Per ogni argomento: a) Rivedere ed approfondire le conoscenze b) Esplicitare i passi logici, concettuali, metodologici c) Fornire esempi di strumenti didattici: materiali, giochi, tecniche, schede, esercizi.

6 ESAME 1) Prova scritta sui contenuti del Corso: esercizi, test a risposta multipla, domande a risposta aperta. Ovviamente l esame viene superato se si ottiene il punteggio di almeno 18/30 2)Verifica intermedia (facoltativa): presentazione di uno strumento didattico ( gruppo di schede, file GeoGebra, file Excel, manufatto.) Il lavoro verrà valutato con un punteggio da 1 a 6; tale punteggio si aggiungerà al momento dell esame ( che deve risultare superato!) alla valutazione ottenuta nella prova scritta. Per entrambe le prove la valutazione complessiva sarà ottenuta dall'analisi dei seguenti indicatori: - conoscenza dei contenuti del corso - correttezza e completezza nella risoluzione e nell'esposizione - capacità di rielaborazione dei contenuti appresi

7 PERCHE IL QUESTIONARIO Attraverso l insegnamento si comunica il proprio modo di pensare. E importante capire cosa si pensa della matematica, per essere consapevoli di cosa si andrà a comunicare Cosa si pensa dipende dall esperienza che si è fatta: rispondere a partire dalla propria esperienza.

8 RISULTATI DEL QUESTIONARIO

9 1. Cosa studia la matematica Serie Numeri Geometria Prob. E Statistica Problemi Realtà Altro

10 2. Quali sono i suoi «strumenti» di lavoro Serie1 Serie

11 3. Per che cosa è utile lo studio della matematica nella vita quotidiana per il ragionamento per le altre discipline per la matematica

12 4. In che modo la matematica contribuisce alla formazione della persona Sviluppa le capacità logiche ed insegna ad affrontare i problemi in modo lineare: 88% Altro: 12%

13 5. Qual è la tua esperienza di studio della matematica positiva negativa descrive l'esperienza da positiva a negativa da negativa a positiva

14 6. Quali argomenti di tale disciplina ti sono piaciuti di più

15 7. In quali argomenti hai trovato più difficoltà

16 8. Qual è, per la tua esperienza, il metodo migliore per imparare la matematica? studiare teoria e fare esercizi partire dalla realtà spiegazioni chiare partire dalla pratica studio ed esercizio sistematici docenti attenti alle difficoltà proporla come gioco docenti amanti della disciplina altro conoscere lo scopo

17 LA MATEMATICA E UNA ATTIVITA

18 Hans Freudenthal matematico e studioso di Didattica della Matematica Il valore che si attribuisce ai discenti come esseri umani determina il modo in cui ci si aspetta che essi imparino la loro matematica: con libertà oppure da schiavi, guidati oppure imbrigliati. (Da «Ripensando l educazione matematica» di Hans Freudenthal )

19 La matematica cerca e chiede le ragioni : la certezza deve essere cercata e garantita, ed in matematica ciò si ottiene con una attività mentale del tutto particolare. Ed è questa attività mentale, piuttosto che i contenuti, che caratterizza la matematica come il campo in cui essa può essere esercitata nel modo più adeguato ed efficiente. (Da «Ripensando l educazione matematica» di Hans Freudenthal )

20 LE AZIONI DEL FARE MATEMATICA (La matematica e la realtà: Raffaella Manara) GIOCARE OSSERVARE DESCRIVERE DEFINIRE RAGIONARE IMMAGINARE SIMBOLIZZARE PROGETTARE SBAGLIARE RICORDARE

21 GIOCARE Nell infanzia l apprendimento del bambino è concreto e il gioco ne è uno strumento privilegiato Giocare è il modo con cui il bambino entra in rapporto con la realtà, la comprende e la rielabora

22 IL PENSIERO SIMBOLICO Il gioco presuppone l ingresso in un mondo di fantasia, richiede una «trasfigurazione» della realtà con la peculiare possibilità di cogliere nelle cose nuovi nessi e significati Tale trasfigurazione della realtà è la radice della funzione simbolica senza la quale non ci sarebbero né l arte, né la scienza.

23 GIOCO E LINGUAGGIO Il gioco stimola l acquisizione del linguaggio Il bambino usa la parola perché essa corrisponde a qualcosa di concreto, fino ad inventare parole nuove Il linguaggio del bambino è impregnato di metafora Nel gioco il bambino usa le parole degli adulti, appropriandosi così in modo nuovo della lingua e dei suoi significati

24 SPAZIO E TEMPO «Facciamo che io ero la mamma.» L uso dell imperfetto esprime linguisticamente la distinzione che il bambino fa tra lo spazio e il tempo del gioco e lo spazio e il tempo reale L acquisizione della consapevolezza dello spazio e del tempo è una funzione importante nello sviluppo della razionalità

25 LA RIPETIZIONE DELL ATTO Riprodurre la stessa azione, ascoltare le stesse parole o le stesse fiabe, rivedere gli stessi film, continuare a lanciare gli oggetti dal seggiolone: quello che a noi appare noioso o anche fastidioso è una necessità per il bambino. La ripetizione dell atto serve al bambino per elaborare l esperienza che sta facendo secondo i propri tempi e le proprie modalità

26 LA RAPPRESENTAZIONE I bambini non raccontano, ma mostrano, mettono in scena; essi sanno riprodurre i gesti, gli atteggiamenti, le funzioni. Rappresentando un ruolo nell occasione del gioco, essi capiscono la funzione del personaggio che interpretano e cercano di assimilarne le ragioni. Attraverso questo, come anche attraverso il disegno, si avvia il passaggio alla rappresentazione simbolica

27 IL PENSIERO STRATEGICO Il gioco necessita di regole che devono essere formulate e poi rispettate. Quando il gioco è connesso alla competizione conduce alla necessità di elaborare strategie di comportamento. Ciò contribuisce alla formazione del pensiero strategico, caratterizzato da un grande uso della ragione.

28 PER CONCLUDERE Molte caratteristiche del pensare e dell agire razionale sono presenti nel gioco, anche nelle sue forme più semplici e spontanee. Nel gioco il bambino conquista ed esprime la forma della sua razionalità nel modo più adeguato al suo essere E giusto allora considerare il gioco una attività tra le più utili.

29 IL GIOCO COME RISORSA L adulto può usare consapevolmente il gioco per aiutare a sviluppare e consolidare quegli elementi di razionalità intrinsecamente connessi all attività ludica Il gioco può essere scelto consapevolmente come strumento didattico educativo Con il gioco è possibile apprendere in una situazione meno rischiosa e meno soggetta a frustrazioni rispetto a quelle che si presentano nella realtà.

30 MATEMATICA E GIOCO Due possibilità: a)giochi senza esplicito contenuto matematico, ma che influiscono sulla formazione dei concetti matematici. Es.: indovinelli, doppi sensi, costruzioni, giochi con le carte, giochi in cui il bambino stabilisce le regole. b)giochi di matematica veri e propri, che hanno come oggetto numeri, figure.

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32 I NUMERI NATURALI Parte prima: Sistemi di numerazione. La notazione posizionale. Sistemi di numerazione a base diversa da 10.

33 FOCUS SUL BAMBINO

34 Qual è il patrimonio iniziale? La ricerca attuale, nel campo delle scienze cognitive, mostra che l abilità numerica è innata. -Fin dalla nascita siamo in grado di classificare ciò che vediamo in termini di numerosità: si tratta di un processo di percezione visiva chiamato subitizing o immediatizzazione che consente di determinare la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato, senza contare (numero massimo: quattro) -si ritiene anche che faccia parte del patrimonio iniziale la capacità di confrontare la numerosità, di scegliere ad esempio il maggiore tra due insiemi.

35 Qual è il patrimonio iniziale? Si ritiene quindi che l acquisizione dei concetti numerici si verifichi presto nella vita del bambino ma che, prima dei 6 anni, la rappresentazione di numerosità sia facilmente sviata da indizi percettivi Secondo Butterworth la natura fornisce un nucleo innato di capacità numeriche (Modulo Numerico) comune a tutti; le differenze individuali, che riguardano capacità più avanzate, insorgono successivamente e sono riconducibili agli strumenti concettuali forniti.

36 CONTARE L inizio della matematica con i bambini è il contare L esperienza numerica del bambino è all inizio un esperienza linguistica. Le parole (uno, due, tre.) e le dita sono i grandi strumenti del bambino per rispondere alle prime domande sui numeri. Solo successivamente i numeri verranno espressi anche in simboli: 1, 2,.

37 COMPONENTI DEL CONTARE 1)Avere a disposizione una buona raccolta di etichette ( numerali) 2)Eseguire il confronto secondo un processo iterativo 3)Identificare la parola che esprime il risultato dell operazione eseguita

38 ERRORI NEL CONTARE 1)Incertezza sulle parole numerali 2)Non è chiaro che l ultima parola è il risultato del conteggio 3)Errori nel processo di ripartizione 4)Errori nell etichettamento 5)Errori nel coordinamento ritmico tra ripartizione ed etichettamento

39 I cinque principi di Gelman e Gallistel L acquisizione dell abilità di conteggio verbale è guidata dalla conoscenza innata di alcuni principi basati sulla competenza numerica non verbale Il principio di iniettività Il principio dell ordine stabile Il principio di cardinalità Il principio di astrazione Il principio di irrilevanza dell ordine La padronanza dei principi della conta comincia, in genere dai 2-3 anni e si completa intorno ai 5. Il principio cardinale viene acquisito per ultimo

40 La teoria di Fuson L autrice analizza l acquisizione dei significati che il bambino associa alle parole-numero e il modo in cui questi vengono integrati. Infatti, sebbene le parole-numero siano sempre le stesse, i contesti in cui esse sono utilizzate sono molto diversi: Il contesto sequenza (recita di una filastrocca) Il contesto conta (corrispondenza biunivoca con gli oggetti) Il contesto cardinale ( la parola-numero identifica la totalità degli elementi di un insieme) Inizialmente il bambino utilizza le parole-numero solo all interno degli specifici contesti, senza collegarli; progressivamente acquisisce e integra i diversi significati fino a riconoscere che ogni parola-numero si riferisce al totale delle unità che la precedono, compresa se stessa (valore cardinale) e che qualsiasi elemento della serie assume valore +1 rispetto al precedente e -1 rispetto al seguente. N.B.: le competenze concettuali di conteggio corrispondono a funzioni innate, ma per il loro sviluppo l interazione con l ambiente diventa cruciale

41 NELLA SCUOLA DELL INFANZIA Traguardi per lo sviluppo della competenza (nella scuola dell infanzia) Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. (Indicazioni Nazionali per il primo ciclo riguardo alla Matematica)

42 ESEMPI DI ATTIVITA Contare i presenti e gli assenti Contare maschi e femmine Giochi tipo: regina reginella, uno due tre stella. A caccia di numeri

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