I fallimenti del mercato

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1 I fallimenti del mercato

2 Condizioni del primo teorema Il primo teorema dell economia del benessere vale a determinate condizioni riguardanti i beni e il mercato: i beni possono essere acquistati solo dietro pagamento di un prezzo da parte di ciascun individuo; i consumatori e i produttori sono perfettamente informati sulle caratteristiche dei beni da scegliere o da produrre; il mercato tiene conto di tutti gli effetti che le scelte dei produttori e dei consumatori hanno su altri produttori o consumatori; c è concorrenza perfetta.

3 Fallimento del mercato: i beni pubblici Se i beni possono essere acquistati solo pagando un prezzo significa che chi non paga il prezzo viene escluso dall utilizzo del bene (escludibilità). Ma esistono alcuni beni dal cui utilizzo è difficile escludere un qualsiasi individuo: beni non escludibili. Inoltre, esistono dei beni per i quali l esclusione non ha senso, perché l utilizzo del bene da parte di un individuo in più non riduce le possibilità di consumo da parte degli altri: beni non rivali. I beni pubblici sono beni non escludibili e non rivali che il mercato non può e non deve produrre e quindi deve intervenire lo Stato.

4 Fallimento del mercato: asimmetrie informative Per alcuni beni e servizi l assunzione di perfetta informazione non è realistica. In molti scambi di mercato, una parte (consumatore o produttore) è più informata dell altra (produttore o consumatore) su una caratteristica fondamentale dei beni o dei servizi. In alcuni casi, questa differenza di informazione può rendere il mercato (anche se teoricamente concorrenziale) del tutto inefficiente: si parla di asimmetrie informative. La presenza di asimmetrie informative spiega perché, in teoria, è più efficiente la fornitura pubblica dei servizi sanitari.

5 Fallimento del mercato: esternalità In alcuni casi le decisioni di singoli individui (produttori o consumatori) hanno effetti su altri individui e i prezzi di mercato non ne tengono conto. Ad esempio, la decisione di un impresa di produrre un bene inquinando l aria o l acqua ha effetti su tutti gli individui che vivono nella zona in cui si colloca l impresa. Però l impresa non paga per questo inquinamento, e quindi non ne tiene conto: l equilibrio di mercato non è efficiente. La presenza di esternalità (ad esempio: inquinamento) spiega perché lo Stato deve intervenire nella regolamentazione della produzione e del consumo.

6 Fallimento del mercato: monopoli e oligopoli La concorrenza perfetta è una forma di mercato molto rara nella realtà. In alcuni casi i monopoli sono determinati da ragioni economiche: è più efficiente che vi sia un unica impresa (servizi a rete) nei monopoli naturali. In questi casi, lo Stato deve intervenire o attraverso la produzione diretta oppure attraverso la regolamentazione. Anche se vi sono poche imprese che colludono (oligopolio collusivo), lo Stato deve intervenire per tutelare i consumatori.

7 Beni pubblici

8 Nozione giuridica e nozione economica Nozione giuridica: i beni pubblici sono quelli di proprietà o di uso di soggetti pubblici Nozione economica: i beni pubblici sono quelli che dovrebbero essere forniti dallo Stato per ragioni di efficienza. In particolare, il primo tipo di beni che dovrebbero essere forniti dallo Stato per ragioni di efficienza sono i beni pubblici puri. I beni pubblici puri hanno due caratteristiche fondamentali: sono non-rivali; sono non escludibili.

9 Non rivalità Un bene è definito non-rivale se, una volta prodotto, il costo di fornitura ad un individuo in più (=costo marginale) è nullo (cioè pari a 0). NON RIVALITA <=> COSTO MARGINALE DI FORNITURA=0 Esempio: servizio di difesa militare.

10 Non escludibilità Un bene non è escludibile quando impedire a qualcuno il consumo di quel bene, una volta che esso viene prodotto, è molto costoso o è impossibile. NON ESCLUDIBILITA <=> ESCLUSIONE IMPOSSIBILE O COSTOSISSIMA Esempio: servizio di difesa militare.

11 Beni pubblici puri: esempi I beni pubblici puri sono sia non rivali sia non escludibili. Esempi: Difesa nazionale Sistema delle leggi Alcuni sistemi di sicurezza collettiva (faro) I beni pubblici puri per natura ed in ogni condizione sono molto rari. In effetti vi sono dei beni che possono essere sia non rivali sia non escludibili sotto determinate circostanze.

12 Beni pubblici puri: esempi L uso delle infrastrutture di trasporto, entro determinate soglie di utilizzo, può essere considerato un bene pubblico puro. Ad esempio, l utilizzo di un ponte o di un autostrada (una volta che questi sono costruiti): MC DI FORNITURA=0 FINO ALLA SOGLIA DI CONGESTIONE COSTO DI ESCLUSIONE ELEVATO

13 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro Un bene pubblico puro deve essere fornito dallo Stato per ragioni di efficienza economica. Infatti, se viene fornito da un privato, questi praticherà un prezzo strettamente positivo Il prezzo sarà quindi maggiore rispetto al costo marginale di fornitura (che è nullo per la definizione della non-rivalità) e si avrà un inefficienza. L inefficienza si misura considerando la riduzione di consumo provocata dalla gestione privata del bene e l utilità persa di conseguenza.

14 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: analisi grafica Q EQUILIBRIO CON FORNITURA PUBBLICA GRATUITA D Q* MC

15 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: analisi grafica Pmax SURPLUS PER I CONSUMATORI DEL BENE PUBBLICO SE FORNITO GRATUITAMENTE=Pmax x Q*/2 D Q* MC

16 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: analisi grafica PREZZO PRATICATO DAL FORNITORE PRIVATO EQUILIBRIO CON FORNITURA PRIVATA PM D QM Q* EQUILIBRIO CON FORNITURA PUBBLICA GRATUITA MC

17 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: analisi grafica Pmax SURPLUS PER I CONSUMATORI DEL BENE PUBBLICO CON FORNITURA PRIVATA: (Pmax-PM) x QM/2 SURPLUS PER I FORNITORI PRIVATI DEL BENE PUBBLICO=PM x QM PM D Punto di ottimo sociale QM Q* MC

18 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: analisi grafica EQUILIBRIO CON FORNITURA PRIVATA PM D PERDITA DI BENESSERE FORNITURA PRIVATA (Q*-QM) X PM/2 EQUILIBRIO CON FORNITURA PUBBLICA QM Q* MC

19 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: esercizio La domanda aggregata per l utilizzo di un ponte è data da P=1000-4Qd, dove Qd è il numero di passaggi sul ponte. Il costo di fornitura di un passaggio in più sul ponte (costo marginale di fornitura) è pari a 0 fino a quando il numero dei passaggi non supera 300 (capacità massima del ponte). Oltre questa soglia il costo marginale di fornitura diventa positivo. Se ignoriamo l esistenza di costi di produzione del ponte, qual è la quantità socialmente ottima di passaggi sul ponte?

20 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: esercizio In questo caso la quantità ottima di passaggi sul ponte è data dall uguaglianza tra la domanda e il costo marginale della fornitura. Questo costo è nullo solo se il numero dei passaggi è inferiore alla capacità massima del ponte (300). Quindi la quantità ottima può essere trovata in questo modo P=1000-4Qd=0 (costo marginale fornitura) Qd=1000/4=250 a condizione di verificare che la quantità sia inferiore alla capacità massima del ponte. Dato che 250<300 in questo caso 250 passaggi è la quantità socialmente ottima.

21 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: esercizio Immaginiamo ora che il ponte sia invece gestito da un privato che impone un prezzo T=100. Qual è la perdita di benessere sociale causata dalla fornitura privata del servizio? La quantità di passaggi scelta in questo caso è data da P=1000-4Qd=100 (costo marginale fornitura) Qd=900/4=225 La perdita di benessere sociale è data da: ( ) x 100/2=25x50=1250.

22 Inefficienza della fornitura privata di un bene pubblico puro: un esempio EQUILIBRIO CON FORNITURA PRIVATA D PERDITA DI BENESSERE FORNITURA PRIVATA 100 EQUILIBRIO CON FORNITURA PUBBLICA MC

23 La domanda di un bene pubblico puro Nel grafico precedente abbiamo ipotizzato di conoscere la domanda aggregata per un bene pubblico puro, ma come si costruisce questa domanda? Se un bene è pubblico puro, esso potrà essere fornito in una quantità uguale per tutti i consumatori. Non avrebbe quindi senso sommare le singole quantità domandate ad un dato prezzo (come avviene per la domanda aggregata di beni privati). Ha invece senso costruire la domanda aggregata di un bene pubblico sommando la disponibilità a pagare (l utilità) che ogni individuo dichiara per ciascuna quantità di bene pubblico puro. Per farlo, basta effettuare la somma verticale delle domande (inverse) dei singoli individui.

24 La domanda di un bene pubblico puro Qd (numero passaggi) Luca (750-3Qd) Filippo (250-Qd) Domanda aggregata (1000-4Qd)

25 La domanda di un bene pubblico puro Domanda di passaggi sul ponte Disponibilità a pagare DL DF D Quantità di passaggi

26 L offerta di un bene pubblico puro Finora abbiamo considerato solo la fornitura di un bene già prodotto. Se un bene è pubblico puro, ha un costo marginale di fornitura del bene (=costo per il consumo da parte di un individuo in più) pari a 0. Ma il costo di produzione del bene normalmente non è nullo: gli aerei, i ponti e le autostrade costano! Se il bene pubblico puro deve essere prodotto e non solo fornito dallo Stato, l offerta del bene dovrà tenere conto del costo di produzione. In molti casi si può ipotizzare che il costo di produzione aumenti in maniera costante all aumentare del numero degli individui che possono utilizzarlo: costo marginale di produzione costante=costo medio.

27 L offerta di un bene pubblico puro: un esempio Qd (numero passaggi) MC (costo marginale produzione) Costo Totale

28 Quantità efficiente e prezzi individuali per un bene pubblico puro: metodo di Lindahl Se la produzione (o costruzione) di un bene pubblico puro ha un costo, quantità da produrre e prezzi individuali possono essere individuati con il metodo di Lindahl. In generale, questo metodo prevede: di costruire la domanda aggregata di un bene pubblico puro sommando le disponibilità a pagare dei singoli individui; di tenere conto del costo marginale di produzione; di identificare la quantità efficiente uguagliando la domanda aggregata al costo marginale; di identificare i prezzi individuali (o prezzi-imposta o prezzi alla Lindahl) sostituendo la quantità efficiente nelle singole domande inverse.

29 Quantità efficiente e prezzi individuali per un bene pubblico puro: metodo di Lindahl Se il costo di produzione del bene pubblico puro non è nullo, allora la quantità efficiente va calcolata tenendo conto dei costi marginali di produzione. Più precisamente la quantità efficiente è quella per cui la domanda aggregata (=somma delle disponibilità a pagare) è pari al costo marginale di produzione. Infatti, non sarebbe efficiente fermare la produzione di un bene pubblico puro fino a quando la disponibilità a pagare supera il costo di produzione. Sarebbe uno spreco proseguire la produzione quando la disponibilità a pagare è inferiore al costo di produzione. Una volta individuata la quantità efficiente, il prezzo pagato da ciascun individuo dipende dalla propria disponibilità a pagare (utilità).

30 Metodo di Lindahl: un esempio Un ponte viene utilizzato da Luca, da Filippo e da Elena. La domanda di Luca è data da DL=750-3Qd, quella di Filippo da DF=250-Qd e quella di Elena da DE=500-2Qd, dove Qd è il numero di passaggi. Il costo di fornitura di un passaggio in più sul ponte (costo marginale di fornitura) è pari a 0 fino a quando il numero dei passaggi non supera 300 (capacità massima del ponte). Il costo di costruzione del ponte, tuttavia, è tale che ogni passaggio in più costa 300 euro. Qual è la dimensione ottimale del ponte (=quantità di passaggi socialmente efficiente)? Quanto dovrebbero pagare ciascuno Luca, Filippo ed Elena perché il ponte sia costruito?

31 Metodo di Lindahl: un esempio In questo caso la disponibilità a pagare complessiva è data da DL+DF+DE=750-3Qd+250-Qd+500-2Qd DL+DF+DE=1500-6Qd Questa disponibilità a pagare deve essere confrontata con il costo marginale di produzione e la quantità ottimale di passaggi (=dimensione ottimale del ponte) è data da Qd=300 6Qd= =1200 Qd=1200/6=200

32 Metodo di Lindahl: un esempio Il costo di costruzione dovrebbe essere ripartito tra i tre individui secondo le loro disponibilità a pagare: DL=750-3Qd PL=750-3x200=150 ( prezzo pagato da Luca) DF=250-Qd PF= =50 ( prezzo pagato da Filippo) DE=500-2Qd PE=500-2x200=100 ( prezzo pagato da Elena) Ovviamente la somma delle tre disponibilità a pagare per la quantità ottimale è esattamente pari al costo marginale di produzione: =300

33 Metodo di Lindahl: un esempio Quindi in questo caso: viene costruito un ponte che consente di fare 200 passaggi; ciascuno dei tre individui paga un prezzo che dipende dalla propria disponibilità a pagare; una volta costruito, se non si verifica congestione, l accesso al ponte è libero e non va applicata una tariffa.

34 Metodo di Lindahl: inconvenienti Il metodo di Lindahl richiede la dichiarazione sincera, da parte degli individui, della loro disponibilità a pagare per il bene pubblico. In effetti, gli individui hanno un incentivo a non dichiarare sinceramente la propria disponibilità a pagare. Più precisamente, sapendo che una volta prodotto il bene pubblico è non-rivale e non escludibile, gli individui hanno un incentivo a sottodichiarare la propria disponibilità a pagare. Questo può consentire a taluni individui, quando gli altri sono disponibili a pagare abbastanza, di godere comunque del bene pubblico senza pagare nulla. Questo è il comportamento opportunistico ofree-riding.

35 Esternalità

36 Nozione Si ha un esternalità quando le decisioni di produzione e/o di consumo di un singolo bene o servizio hanno degli effetti sul benessere individuale di cui i prezzi di mercato non tengono conto. Quando gli effetti consistono in un maggior costo o in un danno si ha un esternalità negativa: viene prodotta una quantità eccessiva del bene. Quando gli effetti consistono in un maggior beneficio si ha un esternalità positiva: viene prodotta una quantità troppo ridotta del bene.

37 Esternalità negativa Sul mercato si determina un equilibrio (Pm;Qm) tenendo conto della domanda e dei soli costi di produzione del bene o del servizio (costi privati). La produzione o il consumo del bene o del servizio comporta però dei costi esterni di cui il mercato non tiene conto. La somma dei costi privati e dei costi esterni è pari ai costi sociali, cioè ai veri costi che la collettività sopporta per la produzione o il consumo del bene o del servizio. La quantità efficiente Q*<Qm è quella calcolata tenendo conto dei costi sociali, e non solo dei costi privati.

38 Esternalità negativa: rappresentazione grafica Il mercato considera i soli costi marginali PRIVATI e viene scambiata la quantità Qm al prezzo Pm Pm M M=equilibrio di mercato D Qm

39 Esternalità negativa: rappresentazione grafica MCS=MCP+MCE Ma in realtà i costi SOCIALI di produzione del bene sono superiori a causa dell esistenza dell esternalità (es: i costi dell inquinamento) Pm M MCP M=equilibrio di mercato Qm D

40 Esternalità negativa: rappresentazione grafica Ps S MCS=MCP+MCE MCP La quantità prodotta dovrebbe essere Qs e non Qm: in Qm i costi sono superiori ai benefici (inefficienza allocativa) Pm M D S=equilibrio socialmente efficiente M=equilibrio di mercato Qs Qm

41 Esternalità negativa: rappresentazione grafica MCS(Qm) Ps inefficienza allocativa S MCS=MCP+MCE La quantità prodotta dovrebbe essere Qs e non Qm: in Qm i costi sono superiori ai benefici (inefficienza allocativa) Pm S=equilibrio socialmente efficiente M=equilibrio di mercato D Qs Qm

42 Esternalità negativa: rappresentazione grafica MCS(Qm) Ps Pm inefficienza allocativa S M MCS=MCP+MCE MCP La quantità prodotta dovrebbe essere Qs e non Qm: in Qm i costi sono superiori ai benefici (inefficienza allocativa) S=equilibrio socialmente efficiente M=equilibrio di mercato D Qs Qm

43 Esternalità negativa: esercizio Ipotizziamo che la produzione di un determinato bene comporti: un costo marginale di produzione dato da MCP=17Q; l inquinamento dell aria che determina un peggioramento delle condizioni di salute delle persone che vivono vicino alla fabbrica. Il maggior costo sostenuto per le cure sanitarie è dato da MCE=12Q. Ipotizziamo inoltre che la domanda del bene da parte dei consumatori sia data da P=90-Q. Calcoliamo: quantità e prezzo di mercato; quantità e prezzo socialmente efficiente.

44 Esternalità negativa: esempio Il mercato ignora il costo per le cure sanitarie perché l impresa non viene costretta a risarcirle. Quindi l equilibrio di mercato è dato da 90-Q=17Q; 18Q=90 Qm=90/18=5 Pm=90-5=85 Se l impresa tenesse conto dei costi esterni costi marginali sarebbero dati da MCS=MCP+MCE MCS=17Q+12Q=29Q dove MCS sono i costi marginali sociali.

45 Esternalità negativa: esempio MCS=MCP+MCE 87 S MCP 85 M S=equilibrio socialmente efficiente M=equilibrio di mercato 3 5

46 Esternalità positiva Sul mercato si determina un equilibrio (Pm;Qm) tenendo conto dei costi di produzione (privati=sociali) e dei soli benefici per i consumatori del bene o del servizio (benefici privati). La produzione o il consumo del bene o del servizio comporta però dei benefici esterni di cui il mercato non tiene conto. La somma dei benefici privati e dei benefici esterni è pari ai benefici sociali, cioè ai veri benefici che la collettività ottiene dalla produzione o dal consumo del bene o del servizio. La quantità efficiente Q*>Qm è quella calcolata tenendo conto dei benefici sociali, e non solo dei benefici privati.

47 Esternalità positiva: rappresentazione grafica Il mercato considera i soli benefici marginali privati e viene scambiata la quantità Qm al prezzo Pm MCP Pm M M=equilibrio di mercato D=BMP Qm

48 Esternalità positiva: rappresentazione grafica BMS=BMP+BME Ma in realtà i benefici SOCIALI sono superiori a causa dell esistenza dell esternalità (es: i benefici dell istruzione) MCP Pm M M=equilibrio di mercato Qm D=BMP

49 Esternalità positiva: rappresentazione grafica BMS=BMP+BME La quantità prodotta dovrebbe essere Q*>Qm: in Qm i benefici sono ancora superiori ai costi P* Pm M S MCP S=equilibrio socialmente efficiente M=equilibrio di mercato Qm Q* D=BMP

50 Esternalità positiva: rappresentazione grafica La quantità prodotta dovrebbe essere Q*>Qm: in Qm i benefici sono ancora superiori ai costi BMS=BMP+BME Perdita di surplus BMS(Q*) MCP P* M S S=equilibrio socialmente efficiente M=equilibrio di mercato Qm Q*

51 Esternalità positiva: esercizio Ipotizziamo che il servizio di istruzione universitaria comporti, per ciascuna ora h di lezione: un costo marginale di produzione dato da MC=18h; il beneficio marginale privato è dato da BMP=1000-2h; il beneficio marginale esterno BME=200. Calcoliamo: quantità e prezzo di mercato; quantità e prezzo socialmente efficiente.

52 Esternalità positiva: esercizio Quantità e prezzo di mercato: MC=18h BMP=1000-2h MC=BMP 18h=1000-2h 20h=1000, h=50, p=900 Quantità e prezzo di socialmente efficienti: MC=18h BMS=BMP+BME=1000-2h+200=1200-2h MC=BMS 18h=1200-2h 20h=1200, h=60, p=1080

53 Monopolio naturale

54 Le caratteristiche del monopolio naturale Si ha un monopolio naturale quando sono le caratteristiche del mercato a rendere più efficiente la produzione di un bene o servizio da parte di un solo soggetto (il monopolista) Esempio tipico sono i servizi la cui distribuzione ai consumatori richiede la predisposizione di reti: elettricità, gas, telefonia. In questo caso non è economicamente efficiente che vengano realizzate tante reti, è preferibile che ce ne sia una sola. Se non distinguiamo la distribuzione del servizio dalla sua erogazione ai consumatori finali, i servizi a rete sono quindi dei monopoli naturali.

55 Le caratteristiche del monopolio naturale Il monopolio naturale ha una precisa struttura di costi di breve e di lungo periodo. I costi medi nel monopolio naturale sono decrescenti, cioè diminuiscono all aumentare della quantità prodotta. Nell esempio dei servizi a rete la ragione è semplice: le reti comportano costi fissi, all aumentare del numero degli utilizzatori diminuisce la quota di costo per ciascun utilizzatore (il costo medio). I costi marginali possono avere la classica forma ad U oppure essere costanti.

56 Le caratteristiche del monopolio naturale Esempio di una struttura di costi del monopolio: CT= CM x Q + CF dove CM=costo marginale CF=costi fissi. Ne segue che il costo medio CT/Q=CME=CM+CF/Q: quando si produce poco (Q bassa), il costo medio è elevato perché i costi fissi incidono molto; all aumentare della produzione (Q alta), l incidenza dei costi fissi si riduce e il costo medio tende a coincidere con CM. MA CME>CM

57 Rappresentazione grafica CME=CM+CF/Q CME CM

58 Monopolio naturale e regolamentazione Tre possibilità: Si lascia operare il monopolista naturale: monopolio naturale non regolato Interviene lo Stato e crea un impresa pubblica per la gestione del monopolio: produzione pubblica del servizio (in perdita o non in perdita). Interviene lo Stato ed introduce dei meccanismi di regolamentazione del comportamento del monopolista e/o del mercato.

59 Il monopolio naturale non regolato Se il monopolista naturale viene lasciato liberamente operare massimizzerà il proprio profitto a scapito dei consumatori. La quantità prodotta verrà scelta in modo che Ricavo marginale=costo marginale RM=CM e sarà richiesto ai consumatori il prezzo che sono disponibili a pagare per quella quantità. Il monopolista massimizza il proprio profitto, mentre il surplus dei consumatori viene ridotto.

60 Il monopolio naturale non regolato Il profitto (o extraprofitto) del monopolista è pari a Π=RT-CT dove RT= ricavi totali CT=costi totali ovvero a Π=(RME-CME) X Qm dove RME= ricavi medi CME=costi medi

61 Il monopolio naturale non regolato: rappresentazione grafica Pm M=EQUILIBRIO DI MONOPOLIO NON REGOLATO RM D CME CM Qm

62 Il monopolio naturale non regolato: rappresentazione grafica SURPLUS CONSUMATORI Pm M RM D CME CM Qm

63 Il monopolio naturale non regolato: rappresentazione grafica Pm M PROFITTO PER IL MONOPOLISTA NON REGOLATO RM D CME CM Qm

64 Il monopolio naturale non regolato: esempio Immaginiamo che per la produzione di un servizio a rete si sostengano costi pari a TC=100+20Q (costi totali) CM=20 (costi marginali costanti) La domanda (inversa) dei consumatori è data da P=100-(1/2)Q e quindi il ricavo marginale è pari a RM=100-Q Se lasciamo che il monopolista operi secondo i propri interessi, quali saranno prezzo e quantità? Quale sarà il profitto del monopolista? Quale sarà il surplus dei consumatori?

65 Il monopolio naturale non regolato: esempio Il monopolista sceglie la quantità in modo che costi marginali e ricavi marginali siano uguali RM=CM 100-Q=20 Q=80 Il prezzo è quello che i consumatori sono disponibili a pagare 100-(1/2) x 80=60 Il profitto del monopolista è dato da RT-CT (60 x 80)-(100+20x80)= =3100

66 Il monopolio naturale non regolato: esempio Il profitto del monopolista può essere calcolato anche nel modo seguente (RME-CME) x Qm (P-CT/Qm) x Qm ( /80) x 80 (60-21,25) x 80 37,75 x 80=3100 Il surplus dei consumatori è dato da (100-60)x80/2=1600

67 Produzione pubblica in perdita In questo caso il servizio viene gestito da un impresa pubblica. Ai manager di questa impresa viene dato l obiettivo di massimizzare il benessere dei consumatori. Data la domanda dei consumatori, l impresa deve praticare un prezzo tale che P=CM. In questo caso, tuttavia, lo Stato deve intervenire per coprire le perdite dell impresa pubblica. Infatti, dato che in monopolio naturale si ha CM<CME se P=CM si avrà anche RME=P<CME e quindi l impresa sarebbe in perdita

68 Il monopolio naturale in perdita: rappresentazione grafica EQUILIBRIO IMPRESA PUBBLICA IN PERDITA Pe D CME CM Qe

69 Il monopolio naturale in perdita: rappresentazione grafica SURPLUS PER I CONSUMATORI Pe D CME CM Qe

70 Il monopolio naturale in perdita: rappresentazione grafica PERDITA PER L IMPRESA PUBBLICA Pe D CME CM Qe

71 Produzione pubblica in perdita: un esempio Immaginiamo che per la produzione di un servizio a rete si sostengano costi pari a TC=100+20Q (costi totali) CM=20 (costi marginali costanti) CME=20+100/Q La domanda (inversa) dei consumatori è data da P=100-(1/2)Q Se all impresa viene imposto di praticare un prezzo pari al costo marginale, quale sarà la quantità consumata? e il surplus per i consumatori? e quale sarà la perdita per l impresa?

72 Produzione pubblica in perdita: un esempio Quantità 100-(1/2)Q=20 (1/2)Q=100-20=80 Q=2 x 80=160 Surplus per i consumatori (100-20) x 80/2=3200 Rispetto all equilibrio di monopolio, la quantità aumenta, il prezzo diminuisce e il surplus per i consumatori aumenta.

73 Produzione pubblica in perdita: un esempio Perdita per l impresa CT-RT= ( x 160)- 20 x 160=100 Perdita per l impresa (CME-RME) x Qe= [( /160)-20] x 160= 0,625 x 160=100

74 Produzione pubblica in perdita:i problemi La soluzione della produzione pubblica in perdita è problematica perché la perdita dell impresa deve essere in qualche modo coperta dallo Stato. Se lo Stato utilizza il gettito delle imposte si genereranno sia problemi di efficienza sia problemi di equità. Le imposte possono distorcere le scelte dei consumatori e delle imprese e quindi determinare delle inefficienze (ved. Infra). Potrebbe non essere equo che per finanziare un servizio consumato da alcuni vengano tassati tutti i cittadini otutte le imprese.

75 Produzione pubblica senza perdite Anche in questo caso il servizio viene gestito da un impresa pubblica. Tuttavia, l impresa viene vincolata a non creare perdite (e quindi a non richiedere un gettito fiscale). Una soluzione possibile è quella di selezionare una quantità tale per cui il prezzo è pari al costo medio di produzione di quella quantità: P=CME. In questo caso non ci sono perdite. Il surplus dei consumatori del bene o servizio, tuttavia, viene ridotto.

76 Il monopolio naturale senza perdite: rappresentazione grafica EQUILIBRIO IMPRESA PUBBLICA SENZA PERDITE Pe D CME CM Qe

77 Regolamentazione dell impresa privata Ci sono diverse ipotesi di regolamentazione di prezzo: Impresa privata e P=CME. Tariffa a due parti: i consumatori pagano una parte di tariffa fissa per coprire i costi fissi ed una parte di tariffa variabile legata ai consumi. Peak-load pricing: la tariffa cambia a seconda dell ora della giornata in cui si utilizza il servizio e la copertura dei costi fissi grava soprattutto sui consumatori che utilizzano la rete nelle ore in cui è usata molto anche da altri.

78 Regolamentazione del mercato In alcuni casi lo Stato può adottare una politica di: Dis-integrazione verticale: la proprietà e la gestione della rete vengono date ad una società che però non è necessariamente l unica che fornisce il servizio. Accesso alla rete per tutti gli operatori che pagano una tariffa d accesso (o di interconnessione). Concorrenza tra gli operatori che hanno accesso alla rete.

79 Asimmetrie informative

80 Asimmetria informativa: nozione Perché un mercato sia efficiente e valga il Primo teorema, le parti devono essere entrambe completamente informate sulle caratteristiche essenziali del bene o servizio oggetto di scambio ed essere in grado di osservare i comportamenti dell altra parte. In molti casi questa assunzione non si verifica: una parte è più informata dell altra, che subisce un asimmetria informativa. In presenza di questa asimmetria, il mercato non raggiunge l efficienza. 2

81 Asimmetria informativa: tipologie Se l asimmetria ha per oggetto una caratteristica del bene o del servizio, che è nota ad una parte ma non all altra, si parla di selezione avversa: l asimmetria conduce una delle due parti a fare una scelta avversa ai propri interessi. Se l asimmetria ha per oggetto un azione che viene compiuta da una parte e non è osservabile dall altra si parla di azzardo morale: la parte che compie azioni non osservata può adottare comportamenti opportunistici. 3

82 Selezione avversa: il mercato dei limoni Sul mercato delle automobili di seconda mano vengono offerte auto di buona e di cattiva qualità ( limoni o bidoni). La qualità è nota ai venditori ma non ai compratori: i compratori di buona qualità si ritirano dal mercato. Le auto di buona qualità non verranno vendute e sul mercato resteranno solo i compratori delle auto di cattiva qualità (selezione avversa). Non verranno effettuati scambi di auto di buona qualità che sarebbero stati Paretoefficienti. 4

83 Selezione avversa e azzardo morale: il mercato dell assicurazione sanitaria Immaginiamo che la tutela sanitaria venga fornita da un mercato assicurativo. Su questo mercato possono generarsi problemi di selezione avversa a danno degli assicuratori che non riescono a distinguere il grado di rischio dei singoli individui. Questo può portare ad un fallimento del mercato perché molti individui non si assicurano o perché la compagnia fallisce. Inoltre possono generarsi problemi di azzardo morale dovuti ad azioni svolte dagli assicurati dopo la conclusione della polizza e non osservabili dalla compagnia. 5

84 Domanda di assicurazione Perché gli individui richiedono una qualche forma di assicurazione? Aleatorietà del bene salute: la perdita del bene salute è associata a una riduzione considerevole del reddito (mancato guadagno + spese per cure mediche) Avversione individuale al rischio: un individuo è avverso al rischio se, dovendo scegliere tra un reddito certo X ed un reddito aleatorio (lotteria) con valore atteso X, sceglie il reddito certo. Se c è avversione al rischio, l individuo è disposto a pagare un prezzo per evitare di correre dei rischi: da qui nasce la domanda di assicurazione. Il sistema sanitario 6

85 Domanda di assicurazione: avversione al rischio Definiamo: w= reddito se l individuo non si ammala; d=danno se l individuo si ammala; π = probabilità di malattia. Distinguiamo due stati del mondo: 1 - favorevole (salute), consegue W 1 =w, con probabilità (1- π); 2 - sfavorevole (malattia), consegue W 2 =w-d, con probabilità π. In questo caso si dice che l individuo è di fronte ad una lotteria di reddito: W=(W 1,W 2 ). Il valore atteso di questa lotteria è dato da w = w (1 π) + ( w d) π Il sistema sanitario 7

86 Domanda di assicurazione: avversione al rischio Esempio: w= 1000; d=100; π = 60%. Distinguiamo due stati del mondo: 1 - favorevole (salute), consegue W 1 =1000, con probabilità (1-60%)=40%; 2 - sfavorevole (malattia), consegue W 2 = =900, con probabilità 60%. Il valore atteso da questa lotteria è dato da w = 60% % 1000 = = 940 che è una media ponderata del reddito nei due stati del mondo. Il sistema sanitario 8

87 Domanda di assicurazione: avversione al rischio A questo punto distinguiamo 3 casi se l individuo preferisce ricevere 940 con certezza piuttosto che giocare la lotteria (che ha 940 come valore atteso), allora è avverso al rischio; se l individuo preferisce giocare la lotteria piuttosto che ricevere 940 con certezza, allora è amante del rischio; se l individuo è indifferente a giocare la lotteria ovvero accettare 940, allora è neutrale al rischio. L individuo avverso al rischio è disponibile a pagare una somma (premio) perché qualcuno gli assicuri un reddito nello stato del mondo sfavorevole. 9

88 Domanda di assicurazione: contratto di assicurazione Un contratto di assicurazione è un contratto tra assicurati avversi al rischio e assicuratori neutrali al rischio. In un contratto di assicurazione contro un danno di entità d che avviene con probabilità π, definiamo: il risarcimento q, q d, da pagare se l assicurato subisce il danno; il premio complessivo pq, pagato dall assicurato per avere la copertura ed espresso in percentuale di q (0<p 1); il premio unitario (=per unità di risarcimento) p. Un contratto di assicurazione in cui q>0 e p<1 modifica il reddito nei due stati del mondo riducendo la variabilità della lotteria di reddito. Il sistema sanitario 10

89 Domanda di assicurazione: contratto di assicurazione Confronto tra i redditi nei due stati del mondo con e senza assicurazione Stato del mondo Prob Reddito Favorevole: no malattia (1-π) se non c è assicurazione W 1 =w se c è assicurazione W 1 =w-pq<w se q>0 Sfavorevole: malattia π se non c è assicurazione W 2 =w-d se c è assicurazione W 2 =w-d-pq+q W 2 =w-d+q(1-p) >w-d se p<1 Effetto dell assicurazione: riduzione della variabilità delle lotterie di reddito se q>0 e p<1 (infatti: se q W 1 e W 2 ma W 2 < W 1 q<d) annullamento della variabilità, cioè W 1 = W 2, se q = d Il sistema sanitario 11

90 Domanda di assicurazione: contratto di assicurazione Definizioni copertura assicurativa (o risarcimento) q : completa se q=d; parziale se q<d; premio unitario p, equo se p=π; p non equo se p>π Il sistema sanitario 12

91 Domanda di assicurazione: copertura ottimale E possibile dimostrare che: se p=π, allora q*= d: se il premio è equo, allora la copertura ottimale è completa Se p>π, allora q*<d: se il premio non è equo, allora la copertura ottimale è parziale. NB: p<π non possibile perché determinerebbe profitti negativi per la compagnia di assicurazione (ved. infra). Il sistema sanitario 13

92 Ipotizziamo che: Offerta di assicurazione ci sia concorrenza perfetta nel mercato assicurativo; non ci siano spese generali o costi di amministrazione. E possibile dimostrare che se valgono le seguenti assunzioni: rischi sanitari indipendenti (=non correlati); omogeneità della popolazione (=stessa esposizione al rischio sanitario); perfetta informazione; allora gli individui possono trovare piena copertura sul mercato assicurativo e quindi senza alcun intervento dell autorità pubblica. 14

93 Offerta di assicurazione In caso di concorrenza perfetta gli (extra) profitti attesi sono nulli: ricavi attesi=costi attesi. I ricavi attesi da una compagnia di assicurazione sono pari al valore atteso dei premi complessivamente pagati dagli assicurati. Se non ci sono spese generali o costi di amministrazione, i costi attesi sono pari ai risarcimenti attesi: l impresa opera come un semplice intermediario di un accordo mutualistico, raccogliendo un premio complessivo pari alla perdita sociale e redistribuendolo come risarcimento a chi è stato sfavorevolmente colpito dal caso. Quindi no spese+concorrenza perfetta=>premi attesi=risarcimenti attesi 15

94 Offerta di assicurazione Il contratto di assicurazione è possibile se la compagnia di assicurazione è neutrale al rischio ovvero riesce a ridurlo attraverso le tecniche di risk pooling. Tuttavia il risk pooling richiede che: la popolazione da assicurare sia omogenea rispetto al rischio (stesso valore atteso; stessa varianza individuale); i rischi individuali siano indipendenti: la probabilità del danno per un assicurato non dipende dalla probabilità del danno per gli altri assicurati. 16

95 Offerta di assicurazione Quando la compagnia utilizza il risk pooling, la varianza dei risarcimenti può essere azzerata se il numero degli assicurati è sufficientemente grande. Se la varianza è nulla, l impresa guarda solo al profitto atteso. Se valgono tutte le assunzioni precedenti si ha: Profitti attesi=npq-nπq=0 ovvero p=π quindi premi equi=>copertura completa. 17

96 I limiti dei mercati assicurativi Anche se assumiamo l assenza di spese o costi generali e di potere di mercato, il mercato assicurativo fallisce : quando i rischi individuali sono correlati (=non indipendenti) perché il risk pooling diventa impossibile; quando la popolazione non è omogenea rispetto al rischio perché i soggetti ad alto rischio potrebbero non essere in grado di assicurarsi; quando si verifica un asimmetria informativa a danno della compagnia che si concretizza in: selezione avversa: la compagnia non è in grado di discriminare fra le diverse classi di rischio e potrebbe essere costretta a fissare un premio «medio» uguale per tutte le classi di individui; azzardo morale: la compagnia non riesce ad osservare le azioni degli assicurati dopo il contratto e queste azioni provocano un aumento del rischio o dei risarcimenti da pagare. 18

97 Rischi non indipendenti Se i rischi individuali sono fortemente correlati il mercato assicurativo può non essere attivo dal lato dell offerta: l assicuratore non è in grado di ridurre il rischio medio (no risk pooling) l assicuratore non è disposto ad offrire copertura Casi di rischi sociali: epidemie inflazione catastrofi naturali disoccupazione 19

98 Disomogeneità della popolazione Non tutti gli individui sono caratterizzati dalla stessa probabilità di evento negativo: Se i rischi individuali sono differenziati: alti rischi p A (anziani, malattie croniche, ) bassi rischi p B (giovani) Problemi di assicurabilità per gli alti rischi: p A 1 ma allora con premi attuarialmente equi: p A q q (premio totale = risarcimento). Per i poveri (in particolare se sono ad alto rischio) potrebbero emergere vincoli reddituali al pagamento del premio. 20

99 Asimmetria informativa e selezione avversa E possibile che la compagnia non sappia distinguere tra individui a basso rischio e individui ad alto rischio. Dati N individui da assicurare, la compagnia assicuratrice sa che: ci sono N H individui ad alto rischio (π=π Η ); ci sono N L (N H +N L =N) individui a basso rischio (π=π L <π Η ), ma non sa quale individuo appartiene al primo gruppo e quale al secondo gruppo. La compagnia deve applicare un premio unico p per tutti gli assicurati. 21

100 Asimmetria informativa e selezione avversa Manteniamo l assunzione di concorrenza perfetta (=zero profitti attesi) e assenza di spese amministrative e costi generali: Profitto atteso=npq-n H π Η q-ν L π L q=0 q(np-n H π Η Ν L π L )=0 (Np-N H π Η Ν L π L )=0 p=(n H /N) π Η +(N L /N) π L cioè il premio è uguale alla probabilità media di ammalarsi. Dal punto di vista degli individui che sanno di essere ad alto rischio è conveniente assicurarsi: p=(n H /N) π Η +(N L /N) π L < π Η (N L /N) π L < π Η (1- N H /N) (N L /N) π L < π Η (N-N H )/N π L < π Η 22

101 Asimmetria informativa e selezione avversa Dal punto di vista degli individui che sanno di essere a basso rischio non è conveniente assicurarsi: p=(n H /N) π Η +(N L /N) π L >π L (N H /N) π Η > π L (1- N L /N) (N H /N) π Η > π L (N- N L )/N π Η > π L Ma se si assicurano solo gli individui ad alto rischio dal punto di vista della compagnia peggiora la qualità media degli assicurati, e questo porterà ad un ulteriore aumento dei premi, con ulteriore peggioramento del rischio medio degli assicurati. Esito finale: la compagnia fa bancarotta oppure offre copertura completa solo agli individui ad alto rischio (la copertura per i bassi rischi è incompleta). 23

102 Asimmetria informativa e azzardo morale L asimmetria può riguardare un azione non osservata dall assicuratore al momento della conclusione del contratto, perché svolta successivamente: il fatto di essere assicurato può indurre l individuo a ridurre le attività di prevenzione; l assicurato ottiene una disponibilità addizionale di risorse superiore rispetto a quanto è possibile prevedere al momento della stipulazione del contratto assicurativo. 24

103 Azzardo morale Immaginiamo che il prezzo unitario di un farmaco sia pari a p e che la sua utilità (misurata dalla disponibilità a pagare) sia esattamente uguale a p quando ne viene consumata la quantità q*. La compagnia di assicurazioni ipotizza quindi un consumo pari a q*, prevedendo di pagare spese farmaceutiche (risarcimenti) per un importo pari a pq*. Se il premio è equo, i premi complessivamente riscossi sono anch essi pari a pq*. Prevedendo di coprire con i premi riscossi la spesa, la compagnia si impegna a risarcirla interamente. 25

104 Azzardo morale Ipotesi che i farmaci vengano consumati da chi avrebbe un disponibilità a pagare (=utilità) almeno pari a p. Ma il farmaco è utile fino a q p q* q 26

105 Azzardo morale Dopo la conclusione del contratto, gli assicurati possono domandare più farmaci di quelli previsti (azione nascosta al momento della conclusione del contratto). In questo modo gli assicurati sfruttano il fatto che sia garantita la copertura integrale della spesa farmaceutica. La quantità massima consumata è q e il risarcimento può arrivare fino a pq e quindi superiore all ammontare dei premi ricevuti: squilibrio di bilancio per la compagnia di assicurazione. 27

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