Crescita ed equità. Tavolo. Sistema di tutele, mercato del lavoro. e previdenza
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- Giustino Bianco
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1 Crescita ed equità Tavolo Sistema di tutele, mercato del lavoro e previdenza
2 SINTESI POSIZIONI DELLE IMPRESE SUI TEMI DELLA CONCERTAZIONE Tutele e mercato del lavoro Non sempre, nel corso delle varie Legislature, vi è stata una applicazione coerente e trasparente del metodo della concertazione che deve basarsi sulla reale rappresentatività dei soggetti coinvolti anche al fine di evitare che, come da tradizione, la presenza di soggetti privilegiati condizioni il confronto. La spinta alle liberalizzazioni rende improponibili modelli organizzativi calati dall alto o, comunque, eteronomi secondo norme imperative di legge di ispirazione dirigista. Il Libro verde della Commissione Europea sulla modernizzazione del diritto del lavoro prospetta un quadro di regole, semplici e adattabili, di organizzazione del lavoro e gestione delle risorse umane, sul presupposto che gli obiettivi di tutela del lavoro non sono una variabile indipendente ma, nel rispetto delle tutele costituzionali (sicurezza sul lavoro, salario equo, copertura previdenziale), devono coniugarsi e coordinarsi con le esigenze di flessibilità e competitività delle imprese e la realtà di un mercato del lavoro che ancora oggi registra gravi anomalie rispetto al resto dell Europa. Il mercato del lavoro, anche dopo numerosi interventi legislativi, registra bassi tassi di occupazione regolare, soprattutto per giovani, donne ed over 50, drasticamente lontani dai target di Lisbona. Un confronto utile e costruttivo non può dunque partire dalla messa in discussione dei processi di modernizzazione del diritto del lavoro degli ultimi anni, che devono essere accompagnati da misure di sostegno alle imprese che assumano particolari tipologie di lavoratori svantaggiati, come donne, giovani, disoccupati di lunga durata, lavoratori over 50 privi di un posto di lavoro. Campi di intervento e riforma possono essere:
3 L introduzione di nuove dosi di flessibilità contrattuale sul mercato del lavoro (nelle tipologie contrattuali standard e nei modelli organizzativi d impresa), anche sul modello della derogabilità assistita prevista dalla contrattazione collettiva. Il contemporaneo potenziamento delle tutele e della sicurezza dei lavoratori sul mercato, attraverso misure, già presenti in altri Paesi, che possono efficacemente sostenere le transizioni professionali, privilegiando le politiche attive del lavoro e le esperienze formative, anche all interno dell azienda. Il progressivo abbandono degli eccessi di rigidità e dei persistenti vincoli nell impiego dei rapporti di lavoro c.d. standard per depotenziare lo sviluppo e la diffusione di prestazioni di lavoro atipiche e talvolta precarizzanti. Per favorire il consolidamento di piene forme di concorrenza, nel rispetto comune delle regole contrattuali, si auspica inoltre la piena applicazione dei principi rappresentati nell art. 10 della legge 30/03, in merito ad un approccio alle disposizioni di diritto comune intese a sostenere forme di welfare contrattuale, anche attraverso la piena valorizzazione e disciplina della bilateralità, secondo interpretazioni che ne ribadiscano chiaramente una valenza di carattere normativo e non meramente obbligatorio. Contrattazione di II livello E' necessario, infine, sviluppare ogni iniziativa idonea a ridurre gli oneri che gravano sulle aziende in relazione al costo del lavoro ovvero all impiego di prestazioni standard o a tempo parziale, nonché introdurre forme di defiscalizzazione per i nuovi aumenti contrattuali, derivanti dalla contrattazione di II livello, aziendale e territoriale, che devono essere legati ai livelli di produttività. Ammortizzatori sociali Nel ridisegnare l'assetto normativo, devono essere rispettate alcune condizioni indifferibili:
4 evitare automatismi, attribuendo esclusivamente alla contrattazione collettiva il compito di individuare i settori destinatari dei nuovi strumenti d intervento; evitare prelievi contributivi generalizzati, anche se di minima entità, in quanto riproporrebbero inaccettabili meccanismi solidaristici. Fondamentale per i nostri settori produttivi, che non usufruiscono di ammortizzatori sociali la previsione di forme di tutela specifiche, da realizzare anche attraverso gli organismi bilaterali, con gestione separata del livello di base, e senza aumento dell attuale livello di contribuzione. Essenziale in sostanza che la riforma degli ammortizzatori sociali non venga realizzata con interventi penalizzanti per le piccole e medie imprese. Potrebbe essere ipotizzabile invece la realizzazione di una forma di tutela mutualistico-settoriale, con il concorso di risorse pubbliche e risorse contrattuali, per il sostegno al reddito dei dipendenti delle PMI nei casi di sospensione o riduzione dell attività ma anche realizzare forme di tutela ed assistenza per la stessa impresa. Manutenzione del sistema previdenziale Prima di intervenire nuovamente sul sistema previdenziale obbligatorio occorre fare definitiva chiarezza, operando una reale e completa separazione tra spesa previdenziale, a carico del mondo produttivo e spesa assistenziale, a carico della collettività. Solo passando attraverso questo processo sarà possibile razionalizzare la spesa pensionistica e garantire la tenuta del sistema sulla base di parametri certi e comparabili a livello europeo. Sotto il profilo strettamente pensionistico occorre ristabilire un concreto equilibrio tra la durata della vita lavorativa e quella del periodo di godimento della pensione. In questa logica sicuramente si muove anche il cosiddetto scalone pensionistico, che introduce dal 2008, l elevazione dell età per l accesso alla pensione di anzianità.
5 La transizione al 2008 riporta, tuttavia, in primo piano l esigenza di contemperare la tenuta dei conti pubblici con i principi di equità. In tal senso, le soluzioni ipotizzate per attenuare l impatto sociale dello scalone dovrebbero passare attraverso la previsione di un sistema di incentivi e disincentivi temporanei, volti a favorire l accesso alla pensione di anzianità in maniera più coerente con l età massima, che deve essere uniformemente prevista per tutte le categorie di lavoratori. In ogni caso, il processo di contenimento della spesa pensionistica non può prescindere da un più incisivo sviluppo della previdenza complementare, anche attraverso la previsione di specifici incentivi per quelle categorie, quale i lavoratori autonomi, che non dispongono del TFR. Le organizzazioni del commercio, turismo e servizi CONFCOMMERCIO CONFESERCENTI Le organizzazioni dell artigianato CASARTIGIANI CLAAI CNA CONFARTIGIANATO
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