Lo sviluppo internazionale delle imprese attraverso la crescita esterna

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1 Lo sviluppo internazionale delle imprese attraverso la crescita esterna Corso di economia e gestione delle imprese industriali 20 dicembre 2005

2 Le acquisizioni internazionali nella prospettiva della RBV Obiettivo: studiare le acquisizioni internazionali privilegiando una prospettiva aziendale ed un approccio gestionale Chiave di lettura prescelta: la resource-based view (RBV) Passaggi preliminari : a) cenni alla resource-based view come teoria sul vantaggio competitivo b) rassegna della letteratura sulle determinanti degli IDE (investimenti diretti all estero) volta a identificare il ruolo riconosciuto alle risorse e le ipotesi sul vantaggio competitivo assunte dai diversi filoni di studio

3 [segue] Le acquisizioni internazionali nella prospettiva della RBV La prospettiva delle risorse permette di analizzare secondo una stessa chiave interpretativa: la scelta di realizzare un investimento all estero la decisione in merito alla modalità di entrata sul mercato estero: crescita esterna (acquisizione internazionale) piuttosto che crescita interna (IDE greenfield) o contrattuale (joint venture, alleanze, concessione di licenze ) la scelta dell impresa da acquisire (target) la gestione della fase post-acquisizione

4 Vantaggio competitivo: la Resource-Based View (RBV) Secondo la resource-based view il raggiungimento e il consolidamento del vantaggio competitivo dell impresa dipendono dalle risorse che essa ha sviluppato nel tempo. Le risorse che supportano il vantaggio competitivo devono avere determinate caratteristiche.

5 Caratteristiche delle risorse alla base del vantaggio competitivo ETEROGENEITA VALORE Generazione di rendite IMPERFETTA IMITABILITA IMPERFETTA SOSTITUIBILITA IMPERFETTA MOBILITA Difesa delle rendite

6 Imperfetta imitabilità L imperfetta imitabilità può dipendere da diversi fattori: diseconomie da compressione temporale dimensione ottima minima interdipendenza delle risorse depauperamento delle risorse ambiguità causale path dependence complessità sociale meccanismi di isolamento

7 Le risorse immateriali Le caratteristiche delle risorse alla base del vantaggio competitivo sono ravvisabili essenzialmente nelle risorse immateriali. Le risorse immateriali sono caratterizzate dal fatto di essere basate su informazione e conoscenza. Si distinguono due forme di conoscenza: conoscenza esplicita (o codificata) conoscenza tacita (o implicita)

8 Le risorse immateriali: risorse di competenza e risorse di fiducia Risorse di competenza: competenze tecnologiche competenze di marketing di integrazione interna esterna Risorse di fiducia: fiducia interna fiducia esterna fiducia laterale fiducia verticale

9 Gli investimenti diretti all estero (IDE) IDE: l acquisizione del controllo o comunque di interessi durevoli (minoritari o paritari) in un impresa, che comportano un certo grado di coinvolgimento dell investitore nella direzione e nella gestione delle sue attività Gli IDE possono avere natura produttiva o commerciale Gli IDE possono essere realizzati attraverso: la crescita interna (investimenti greenfield) la crescita esterna (acquisizioni internazionali o cross-border)

10 Le teorie sulle determinanti degli IDE Scuola neoclassica e teoria del commercio internazionale e dei movimenti di capitale Imperfezioni dei mercati e teoria dei vantaggi monopolistici La scuola giapponese Costi di transazione e teoria dell internalizzazione La scuola di Uppsala Le teorie sull impresa multinazionale e la globalità

11 Scuola neoclassica e teoria del commercio internazionale e dei movimenti di capitale Si assumono le ipotesi proprie della scuola neoclassica Gli IDE sono assimilati agli investimenti di portafoglio e spiegati attraverso i differenziali nazionali nelle dotazioni dei fattori produttivi

12 Imperfezioni dei mercati e teoria dei vantaggi monopolistici Hymer [1960] supera per primo l impostazione della scuola neoclassica indicando come determinanti degli IDE: i vantaggi monopolistici derivanti alle imprese da imperfezioni dei mercati, che permettono alle imprese investitrici di controbilanciare gli svantaggi legati al fatto di operare in un Paese straniero (liability of foreignness) le imperfezioni dei mercati che rendono poco conveniente il ricorso a soluzioni alternative quali la concessione di licenze o l esportazione. Alcuni dei vantaggi monopolistici identificati sono riconducibili al possesso di risorse immateriali difficilmente replicabili o trasferibili (quali risorse di marketing, know-how tecnologico, competenze organizzative)

13 La scuola giapponese Gli autori di questa scuola distinguono due categorie di IDE: IDE di tipo americano : realizzati in settori in cui l investitore gode di un vantaggio competitivo; sostituiscono i flussi commerciali ed ostacolano lo sviluppo dell industria nazionale IDE di tipo giapponese : effettuati in settori in cui il Paese di origine ha un vantaggio comparato molto contenuto o una posizione di svantaggio; hanno l obiettivo di sviluppare vantaggi comparati nel Paese di destinazione ed attivare futuri scambi commerciali (eventualmente sostitutivi degli IDE) Nel caso degli investimenti di tipo giapponese il vantaggio competitivo dell investitore è conseguenza e non determinante dell IDE

14 Costi di transazione e teoria dell internalizzazione Riprende il contributo di Hymer Identifica nelle imperfezioni dei mercati la determinante principale degli IDE Considera imperfezioni di natura transazionale Si basa sulla teoria dei costi di transazione Quando i costi di transazione relativi alle relazioni di mercato sono molto alti risulta conveniente internalizzare queste relazioni realizzando un investimento diretto

15 [segue] Costi di transazione e teoria dell internalizzazione Nel caso della crescita orizzontale, gli autori di questo filone di studi hanno identificato all origine degli IDE fallimenti del mercato relativi ai beni immateriali. All origine di tali IDE vi è la disponibilità di risorse immateriali: firm-specific in eccesso

16 La scuola di Uppsala Le imprese sviluppano le proprie attività all estero seguendo un percorso che parte dalle forme caratterizzate da un limitato impegno (commitment) e prevede un successivo crescente coinvolgimento basato sull esperienza nel frattempo maturata (experiential learning)

17 Le teorie sull impresa multinazionale e la globalità Kogut e Zander [1993] interpretano il ruolo dell impresa in termini di trasferimento e ricombinazione di conocenza. L investimento all estero determina l acquisizione di nuova conoscenza, ulteriormente rielaborata e sviluppata dall impresa. Ciò pone le basi per un ulteriore sviluppo internazionale, che permetta di sfruttare le conoscenze sviluppate attraverso nuovi investimenti.

18 Prospettiva delle risorse e processi di acquisizione (1) Una spiegazione dei processi di acquisizione secondo la prospettiva delle risorse può essere ravvisata nel contributo seminale di Penrose [1959] L autrice spiega la crescita aziendale (per via interna o esterna) come risposta alla necessità di trovare un impiego per risorse in eccesso, ossia non pienamente impiegate all interno dell impresa.

19 Prospettiva delle risorse e processi di acquisizione (2) Una spiegazione alternativa è contenuta nell articolo di Wernerfelt [1984] in cui l autore introduce la Resource-Based View. L autore indica nelle acquisizioni una via per catturare risorse strategicamente rilevanti (fonti di vantaggi differenziali) che non sarebbero altrimenti ottenibili

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