PROBLEM DETECTION PROGRAM:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROBLEM DETECTION PROGRAM:"

Transcript

1 Pag.1 di 7 PROBLEM DETECTION PROGRAM: IL RUOLO ATTIVO DELLA BANCA PER CONOSCERE E FIDELIZZARE I CLIENTI Marina Mele - Luigi Riva In un settore che si caratterizza per elementi di forte dinamicità, fidelizzare il cliente appare come la strategia vincente per la banca che vuole essere competitiva. La banca dovrà assumere un ruolo attivo al fine di conoscere il cliente per soddisfarlo e renderlo fedele: non basarsi solo sulle percezioni, i reclami e le aspettative ma iniziare un processo di conoscenza dei problemi reali. Il Problem Detection Program, una metodologia di analisi delle esigenze della clientela, suggerisce un approccio che parte dall individuazione dei problemi riscontrati dai clienti nell utilizzo dei servizi/prodotti e li classifica in ordine di importanza. La metodologia del Problem Detection Program, sinergica e complementare agli strumenti tradizionali di analisi della customer satisfaction, si differenzia dagli altri per l approccio estremamente concreto che permette di definire dei piani d azione specifici e direttamente operativi con risultati immediatamente misurabili in termini di fedeltà e redditività della clientela. Il settore del credito si trova oggi di fronte a cambiamenti che modificano completamente le regole del gioco. Liberalizzazione legislativa, innovazione tecnologica e nuovi soggetti nel mercato stanno modificando profondamente il profilo dell offerta del mondo bancario. D altra parte il cliente appare poco disposto ad un atteggiamento passivo e vuole poter valutare e scegliere servizi e prodotti. In Italia la maggioranza dei clienti (circa il 64% secondo l Osservatorio ABI sulla soddisfazione della clientela bancaria, feb. 1994) si dichiara complessivamente soddisfatta della propria banca. Un simile dato di fatto va però valutato con grande attenzione. Infatti una limitata consapevolezza dei servizi offerti dalle banche da parte della clientela insieme ad una ridotta penetrazione della singola banca rendono la soddisfazione del cliente instabile. Nostre elaborazioni sui dati dell Osservatorio ABI (feb. 1994) indicano che solo il 28% dei clienti è soddisfatto della comunicazione/pubblicità effettuata dalla banca e il 37% delle proposte di nuovi prodotti. Inoltre l attrattività dell offerta delle banche appare oggi limitata da problemi nell erogazione dei servizi (spazi di attesa, confusione, dispersività, code) e, in misura più accentuata per le realtà piccole e medie, anche da una gamma di prodotti non sufficientemente allineata ai bisogni dei clienti. In sintesi i clienti si dichiarano soddisfatti, ma sono potenzialmente disponibili al cambiamento verso soggetti bancari e non bancari.

2 Pag.2 di 7 Fidelizzare il cliente: la strategia della banca vincente In questo scenario, nuovo e fortemente dinamico, la strategia vincente per le banche di oggi è chiaramente identificata: soddisfare i propri clienti per poterli fidelizzare. Solo operando con piani orientati a soddisfare le esigenze della clientela, gli istituti di credito potranno avere clienti realmente e consapevolmente fedeli e quindi ottenere un concreto vantaggio competitivo sostenibile e difendibile rispetto ai concorrenti. Infatti il cliente fedele tende autonomamente a sviluppare la propria relazione con la banca (maggiore uso dei servizi, incremento dei volumi intermediati) sostenendo condizioni leggermente meno vantaggiose rispetto a quelle offerte dalla concorrenza. Inoltre le vendite aggiuntive al cliente fedele comportano ridotti costi commerciali e ridotti investimenti in comunicazione: il cliente fedele diffonde a costo zero una buona immagine della banca comunicando la sua esperienza positiva in media a 4 persone. Avere clienti fedeli permette quindi un incremento della redditività (aumento del margine) ed una riduzione del rischio per la banca. Aumentando la penetrazione infatti la redditività media della clientela aumenta e si riduce il rischio in funzione della maggiore conoscenza del target di riferimento. Inoltre solo partendo da clienti soddisfatti e fedeli si possono attivare piani di sviluppo per raggiungere e acquisire efficientemente ed efficacemente nuovi clienti. ORIENTARSI AI PROPRI CLIENTI PER POTERLI FIDELIZZARE PUNTARE SUI CLIENTI ATTUALI rischiosità media della clientela la clientela fedele... sviluppa progressivamente la propria relazione (i volumi di acquisto) comporta minori costi di sviluppo richiede minori investimenti è disponibile su condizioni leggermente meno vantaggiose diffonde a costo zero una buona immagine IL MARGINE CRESCE redditività media della clientela 0 GRADO DI PENETRAZIONE DEL MERCATO 1 progressiva migliore conoscenza della clientela IL RISCHIO SI RIDUCE Conoscere il cliente per fidelizzarlo Il processo di fidelizzazione della clientela ha come prerequisito necessario la conoscenza approfondita dei clienti. Infatti la banca deve conoscere realmente le loro esigenze per poter pianificare ed attivare strategie sui prodotti/servizi e sulle modalità di erogazione/comunicazione al fine di soddisfare il cliente e renderlo fedele.

3 Pag.3 di 7 La fidelizzazione della clientela è quindi un cambiamento culturale profondo: solo un reale orientamento di tutta la banca verso il cliente permette di raggiungere l obiettivo. L istituto di credito deve attivare tutti i canali di contatto con il cliente per raccogliere il maggior numero di informazioni sui propri clienti. Inoltre dovrà organizzare e trasformare questi dati in informazioni e rilevare con tempestività i cambiamenti negli atteggiamenti dei clienti delineando le esigenze tangibili e intangibili. La conoscenza delle esigenze dei clienti permette anche di stimare la domanda potenziale dei servizi bancari individuando nello specifico la domanda non gestita e quella inespressa. La banca pertanto potrà fidelizzare i propri clienti colmando il gap di soddisfazione relativo a prodotti acquistati presso altri soggetti concorrenti bancari e non bancari e lanciare prodotti potenzialmente attrattivi per il mercato. In questo quadro la capacità di conoscere i clienti diventa un punto di forza per le banche nello scenario competitivo attuale. Il Problem Detection Program: un approccio innovativo per conoscere i clienti La metodologia del Problem Detection Program parte da un assunto base: conoscere i problemi dei clienti per capirne le esigenze. E infatti la conoscenza dei problemi del cliente nella sua relazione con il mondo bancario che permette di individuare in modo rigoroso ed univoco le sue esigenze. In altre parole come dice una vecchia massima del management: dietro ad ogni problema esiste una opportunità di marketing da cogliere. L opportunità è a disposizione di tutti i concorrenti presenti nel mercato. Chi riuscirà a capire per primo i problemi del cliente ed attivarsi per risolverli lo avrà soddisfatto e fidelizzato. L approccio Problem Detection Program focalizza l attenzione sulla rilevazione dei problemi che il cliente riscontra nel rapporto con l istituto bancario. Infatti chiedere ai clienti quali sono le loro esigenze e cosa vorrebbero dalla banca porta spesso a risultati distorti ed inutili: se si chiede al cliente cosa vorrebbe, spesso risponde in un modo... ma pensa (ed agisce) in un altro; se si chiede al cliente cosa vorrebbe, raramente si ottengono risposte che non siano ampiamente conosciute; i clienti non sono creativi, hanno difficoltà a generare nuove idee. Le risposte che provengono dai clienti descrivono i loro desiderata. Si tratta tuttavia di risposte tattiche che non danno la reale visione del rapporto banca-cliente. Al contrario focalizzare l attenzione sui problemi che i clienti riscontrano nell utilizzo della banca nel suo complesso o di uno specifico servizio riduce il rischio di risposte distorte e fuorvianti. Infatti i clienti, interrogati sui problemi esistenti nel loro rapporto con la banca, rispondono analizzando il loro vissuto, la loro storia e quindi forniscono informazioni fortemente legate ad aspetti reali e concreti.

4 Pag.4 di 7 L approccio del Problem Detection Program permette quindi alla banca di orientarsi all analisi dei problemi del cliente per conoscerne le sue esigenze ed attivarsi di conseguenza per poterlo soddisfare e fidelizzare. In altri termini la via per fidelizzare il cliente è di capire quali sono i suoi problemi per risolverli e soddisfarlo. L'APPROCCIO PROBLEM DETECTION PROGRAM Contattare direttamente il cliente BANCA Rilevarne i problemi nella relazione con la banca Capirne le esigenze Intervenire sui problemi più rilevanti CLIENTE Il Problem Detection Program: il ruolo attivo della banca nella conoscenza dei clienti La gestione dei reclami del cliente, nell ambito dei sistemi utilizzati per monitorare la customer satisfaction, appare uno strumento orientato alla rilevazione dei problemi. Tuttavia la gestione dei reclami è solo un indicatore parziale del vissuto nella relazione cliente-banca perché non esprime la totalità dei problemi riscontrati dalla clientela. Il cliente medio rimane anonimo, le sue opinioni sconosciute; molte volte un cliente cambia banca senza aver mai reclamato o alzato la voce nei confronti del vecchio istituto. Il segmento di coloro che presentano spontaneamente reclami sembra infatti costituito in gran parte da due sottogruppi: gli utilizzatori infrequenti ed i reclamatori abituali. I primi hanno verso il prodotto o il servizio aspettative molto lontane dalla realtà mentre i secondi tendono a protestare comunque e dovunque. Inoltre inconvenienti episodici risultano di gran lunga più citati da coloro che spontaneamente presentano reclami rispetto a problemi funzionali di importanza di gran lunga maggiore. L approccio del Program Detection Program prevede invece di contattare direttamente un campione statisticamente significativo di clienti chiedendo loro quali sono i problemi che hanno nella relazione con l istituto. In questo modo la banca può comprendere i reali problemi della maggioranza dei clienti ed attivarsi per soddisfarli. Il Problem Detection Program consente alla banca di avere un ruolo attivo nella ricerca e comprensione dei problemi del cliente superando la sola analisi dei reclami e raggiungendo, di conseguenza, un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.

5 Pag.5 di 7 La metodologia del Problem Detection Program Il Problem Detection Program prevede una prima fase di definizione dell obiettivo di indagine: determinazione del target di clienti (uno specifico segmento o tutta la clientela) e dell area di analisi (il rapporto banca/cliente complessivamente o uno specifico prodotto/servizio, un canale distributivo,...). Normalmente a tutto il personale coinvolto nel progetto viene indirizzata una lettera a firma della direzione per illustrare le motivazioni e gli obiettivi dello studio, il suo valore per la banca e l impatto che i risultati del lavoro avranno sulle sue attività. E importante che le persone comprendano che uno studio di questo tipo fa parte del processo di definizione della strategia. La lettera ha lo scopo di motivare ed attivare l organizzazione e contiene spesso un invito a contribuire al lavoro con idee e suggerimenti. Segue un indagine qualitativa allo scopo di individuare i problemi riscontrati dai clienti relativamente all oggetto dell indagine. E questa la fase più critica del metodo. L obiettivo è individuare dai 120 ai 150 potenziali problemi che i clienti potrebbero verificare nella relazione con la banca. La difficoltà sta nel mettersi dalla parte del cliente per capirne i problemi. Per questo vengono organizzati circa interviste in profondità con i clienti target dell indagine (o in alternativa 2-3 focus group) con lo scopo di entrare nell ottica del cliente. Descrivendo le aree di problematicità sulla base di ciò che dicono i clienti in questa fase si ottengono elementi che spesso si trovano all esterno del servizio o del prodotto vero e proprio. In questo modo ci si assicura che sia il cliente e non la banca a definire il quadro di riferimento entro cui verrà svolto lo studio. FASI PROBLEM DETECTION PROGRAM FASI E RISULTATI Fase 1 - Preparazione Fase 2 - Analisi qualitativa dei problemi Fase 3 - Analisi quantitativa dei problemi Fase 4 - Definizione dei progetti di azione 1. Informazioni interne 2. Interviste pilota 3. Aree di problematicità 1.Interviste approfondite ai clienti 2.Interviste al personale 3.Definizione dei dati accessori 4.Problemi mancanti (nuovi sviluppi) 1.Preparazione del questionario 2.Interviste strutturate 3.Elaborazione dati 4.Sintesi dei risultati 1.Definizione dei progetti operativi 2.Individuazione dei Quick Win 3.Lancio del cambiamento RISULTATI FOCALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO DELLINDAGINE INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI CLASSIFICAZIONE DEI PROBLEMI DEI CLIENTI PIANI DI AZIONE OPERATIVI PER INCREMENTARE LA CUSTOMER SATISFACTION Inoltre a persone della banca, selezionate fra le aree funzionali maggiormente a contatto con la clientela, viene richiesto di formulare quali siano i maggiori problemi dei clienti. Infatti richieste relative a nuovi prodotti/servizi raramente possono venire dai clienti. Idee di questo tipo provengono dal personale bancario e vengono di solito riformulate come problemi mancanti. Successivamente lo studio procede con un indagine quantitativa rivolta ad un campione statisticamente significativo della clientela bancaria ( interviste). Il campione può comprendere l insieme dei clienti attuali, dei clienti persi di recente e di

6 Pag.6 di 7 quelli potenziali. L obiettivo dell indagine è di rilevare l importanza e la frequenza di accadimento di ogni problema individuato. Inoltre nel questionario è compresa una sezione relativa a domande sui concorrenti, sull immagine della banca, sulle intenzioni d acquisto e sulla fedeltà all istituto di credito. Dopo aver raccolto i questionari i dati vengono elaborati con un software statistico. Per controllare la validità dei risultati normalmente vengono effettuati dei test di stabilizzazione in aggiunta alla selezione delle risposte non valide. L analisi dei dati permette di definire una classifica dei problemi in funzione della loro rilevanza. In altri termini il risultato di questa fase è di comprendere quali sono i 10 problemi più rilevanti per i clienti e su cui si deve agire al più presto e quali sono invece i problemi che hanno minima rilevanza e frequenza di accadimento per i clienti. Su questi l'esperienza l esperienza insegna che è opportuno non compiere nessuna azione poiché non si arriverà ad alcun miglioramento dell immagine presso la clientela. Naturalmente la classifica può essere stilata per tutto il campione rappresentativo dell universo dei clienti della banca o per dei segmenti individuati in base a caratteristiche demografiche o di comportamento verso l istituto. I risultati del Problem Detection Program Il processo di fidelizzazione del cliente spesso si avvia utilizzando come primo indicatore la misura della customer satisfaction. I trend di soddisfazione del cliente evidenziano aree critiche tuttavia non sono sempre in grado di evidenziarne le cause, talvolta offrono suggerimenti di ordine generale. Quindi è difficile definire interventi direttamente mirati ad incrementare la soddisfazione. Il Problem Detection Program, al contrario, consente di individuare in dettaglio i problemi maggiormente rilevati dai clienti. La precisa identificazione e classificazione delle aree di debolezza è una lista di priorità di azione per l istituto. La banca può e deve quindi attivarsi operativamente per risolvere le aree di criticità. Infatti il punto di forza del metodo è l individuazione di problemi operativi e di dettaglio. Se altre modalità di analisi si fermano all'evidenziazione dei macro problemi (per esempio la non chiarezza delle informazioni da parte dell istituto), il Problem Detection Program individua chiaramente il problema e la causa (per esempio il tasso del conto corrente non appare sull'estratto conto, l'estratto conto arriva sempre con giorni di ritardo, ecc.). Con questa chiarezza di individuazione dei problemi la banca può attivare in tempi rapidi piani di azione per eliminare o limitare al massimo le cause di insoddisfazione dei clienti. La via corretta per la realizzazione delle azioni individuate nel corso dello studio vede la banca impegnata direttamente. Il lancio dei piani operativi viene effettuato creando team di progetto ed assegnando a ciascuno un obiettivo in termini di risultati, tempi, costi.

7 Pag.7 di 7 L'UTILIZZO DEL PROBLEM DETECTION PROGRAM MIGLIORARE LA PERFORMANCE DI FILIALI SOTTO STANDARD SVILUPPARE UN TARGET DI CLIENTI BANCA APRIRE UNA NUOVA FILALE LANCIARE UN NUOVO PRODOTTO REALIZZARE UN SISTEMA DI INCENTIVAZIONE INTERNO BASATO SULLA CUSTOMER SATISFACTION Accanto a progetti di cambiamento rilevanti ed impegnativi, per incrementare immediatamente la percezione del valore ed aumentare la fedeltà, la direzione della banca dovrebbe individuare dei Quick Win. I Quick Win sono progetti limitati nel tempo e nei costi, che non comportano grandi cambiamenti ma che talvolta danno forti ritorni di immagine e di cassa, migliorando l atmosfera interna e spesso i risultati economici. Il Problem Detection Program appare quindi un utile metodologia che si affianca in modo sinergico e complementare agli strumenti più tradizionali di analisi della customer satisfaction. Il fattore differenziante del Problem Detection Program è l approccio estremamente concreto ed orientato alla definizione di piani di azione specifici e direttamente operativi che permettono di raggiungere risultati immediatamente misurabili in termini di immagine, percezione del valore, soddisfazione, fedeltà e redditività.

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CUSTOMER SATISFACTION CHI E IL CLIENTE? 23/10/2011

LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CUSTOMER SATISFACTION CHI E IL CLIENTE? 23/10/2011 LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE 1 CUSTOMER SATISFACTION Lo stato in cui i bisogni, desideri, aspettative dei clienti sono soddisfatti e portano al riutilizzo del prodotto/ servizio ed alla fedeltà all azienda

Dettagli

GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION

GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION Giuseppe Cicconi IL MODELLO DI GENERAZIONE DELLA CUSTOMER SATISFACTION Caratteristica dell'offerta Funzionalita' "Immagine - esperienze passate con l azienda Valore

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

La gestione del cliente in un ottica di marketing

La gestione del cliente in un ottica di marketing La gestione del cliente in un ottica di marketing La soddisfazione del cliente Intuitivamente semplice, ma implica un esatta definizione dei parametri misurabili, in base ai quali un cliente si può definire

Dettagli

Analisi e sviluppo del call center e del servizio di customer care

Analisi e sviluppo del call center e del servizio di customer care Analisi e sviluppo del call center e del servizio di customer care Sviluppare il potenziale delle risorse umane del call center, soddisfare i clienti http://www.ebcconsulting.com Fabio Rossi 23 dicembre

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard

nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard Prospettiva conoscenza e competenze Prospettiva dei processi Prospettiva dei clienti Prospettiva economico finanziaria le relazioni causa-effetto

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

TorreBar S.p.A. Svolgimento

TorreBar S.p.A. Svolgimento TorreBar S.p.A. Svolgimento 2. Partendo dalle informazioni sopra esposte, si costruisca la mappa strategica specificando le relazioni di causa effetto tra le diverse prospettive della BSC. Azioni Crescita

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010

voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010 Grazie per il suo interesse alla nuova tecnologia voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010 Cristina Brambilla Telefono 348.9897.337,

Dettagli

L ATTENZIONE AL CLIENTE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CHI E IL CLIENTE? 07/10/2013

L ATTENZIONE AL CLIENTE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CHI E IL CLIENTE? 07/10/2013 L ATTENZIONE AL CLIENTE L approccio teorico. Gli strumenti di ascolto del cliente. I metodi di misurazione della customer satisfaction. 1 LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE Lo stato in cui i bisogni, i desideri,

Dettagli

LTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e

LTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e LTA STARTS YOU UP! FATTIBILITA DI BUSINESS E RICERCA PARTNER FINANZIARI E INDUSTRIALI In un momento in cui entrare nel mondo imprenditoriale con idee nuove e accattivanti diventa sempre più difficile e

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato

Dettagli

Comprendere le aspettative e le percezioni del cliente con le ricerche di marketing

Comprendere le aspettative e le percezioni del cliente con le ricerche di marketing Corso di Marketing Strategico Comprendere le aspettative e le percezioni del cliente con le ricerche di marketing Angelo Riviezzo angelo.riviezzo@unisannio.it Gap del fornitore n.1 CLIENTE Servizio atteso

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

Specializzati in micro, piccole e medie imprese

Specializzati in micro, piccole e medie imprese Specializzati in micro, piccole e medie imprese PRESENTAZIONE Chi siamo Siamo una società di consulenza con una consolidata esperienza in ambito finanziario e gestionale. Siamo professionisti qualificati

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

ascoltare ispirare e motivare miglioramento problem solving Flex360 pianificare comunicare la vision organizzare

ascoltare ispirare e motivare miglioramento problem solving Flex360 pianificare comunicare la vision organizzare Flex360 La valutazione delle competenze online comunicare la vision ascoltare problem solving favorire il cambiamento proattività pianificare miglioramento organizzare ispirare e motivare Cos è Flex360

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

PRESENTARE UN IDEA PROGETTUALE

PRESENTARE UN IDEA PROGETTUALE PRESENTARE UN IDEA PROGETTUALE LINEE GUIDA PER UNA EFFICACE PRESENTAZIONE DI UN BUSINESS PLAN INTRODUZIONE ALLA GUIDA Questa breve guida vuole indicare in maniera chiara ed efficiente gli elementi salienti

Dettagli

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved.

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved. SCENARIO Personas SCENARIO È una delle tecniche che aiuta il designer a far emergere le esigente dell utente e il contesto d uso. Gli scenari hanno un ambientazione, attori (personas) con degli obiettivi,

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane. www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

Overboost. Ideare e lanciare azioni di co-marketing ad alto impatto sulle vendite. Busacca & Associati

Overboost. Ideare e lanciare azioni di co-marketing ad alto impatto sulle vendite. Busacca & Associati Ideare e lanciare azioni di co-marketing ad alto impatto sulle vendite R addoppiare, a costo zero, le vendite di una linea di prodotto per due mesi. Acquisire, per un mese, quasi tre volte i nuovi clienti

Dettagli

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione

Dettagli

Pricing dei servizi bancari

Pricing dei servizi bancari SEMINARIO Pricing dei servizi bancari Nuovi pacchetti di offerta: simulazioni, previsioni, uso degli standard. Piani commerciali e processi formativi 3 ottobre 2013 09.30 Hotel Galileo Milano Corso Europa

Dettagli

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER TEMPORARY MANAGER Il Business Plan Temporary Manager La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. John Maynard Keynes Che cosa e e a cosa serve E un documento volto

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

TREND ANALYSIS PER IL MODERN TRADE

TREND ANALYSIS PER IL MODERN TRADE TREND ANALYSIS PER IL MODERN TRADE "Non so da dove cominciare disse il Coniglio Bianco. ''Comincia dal principio disse il Re, con aria grave e vai avanti finche' non arrivi alla fine: allora fermati".

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

La soluzione arriva dai tuoi clienti. Con Sei Soddisfatto misuri la qualità percepita e migliori la soddisfazione dei tuoi clienti.

La soluzione arriva dai tuoi clienti. Con Sei Soddisfatto misuri la qualità percepita e migliori la soddisfazione dei tuoi clienti. La soluzione arriva dai tuoi clienti Con Sei Soddisfatto misuri la qualità percepita e migliori la soddisfazione dei tuoi clienti. Conosci l opinione dei tuoi clienti? Uno studio dell IBM ha dimostrato

Dettagli

Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono

Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono REPORTING INTERNO: PREMESSE Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono REPORT ISTITUZIONALI REPORT OPERATIVI REPORT

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

Il Piano di Marketing

Il Piano di Marketing Marketing Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso Strategico OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE ANALIZZARE IL CONTENUTO E LE FASI PER LA REDAZIONE DI UN PIANO DI MARKETING ACQUISIRE LE INFORMAZIONI

Dettagli

LEAD GENERATION PROGRAM

LEAD GENERATION PROGRAM LEAD GENERATION PROGRAM New Business Media al servizio delle imprese con una soluzione di comunicazione totalmente orientata alla generazione di contatti L importanza della lead generation La Lead Generation

Dettagli

UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE

UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE Processo di Performance Review (PR) Luisa Macciocca 1 Che cos è una PR? La PR è un sistema formale di gestione della performance La gestione della performance è: un processo a

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

Emmebi srl. Strategie di marketing urbano per i. Centri Commerciali Naturali

Emmebi srl. Strategie di marketing urbano per i. Centri Commerciali Naturali Emmebi srl Strategie di marketing urbano per i Centri Commerciali Naturali IL NETWORK DEI "CENTRI COMMERCIALI NATURALI" E LE NOSTRE STRATEGIE Partendo dalla considerazione che è in atto un profondo cambiamento

Dettagli

INDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo

INDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo INDICOD-ECR Istituto per le imprese di beni di consumo GLOBAL SCORECARD Uno strumento di autovalutazione, linguaggio e concetti comuni Versione base - Entry Level Introduzione Introduzione La Global Scorecard

Dettagli

IL MARKETING STRATEGICO

IL MARKETING STRATEGICO Una strategia è un insieme di decisioni preparate in anticipo con lo scopo di rispondere efficacemente e rapidamente alle minacce e opportunità esterne, così come agli elementi di forza e di debolezza

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale

Dettagli

Scoprire le azioni fidelizzanti in banca

Scoprire le azioni fidelizzanti in banca Scoprire le azioni fidelizzanti in banca Il Modello di Soddisfazione-Loyalty consente alla banca di scoprire quali azioni mettere in campo per rendere concretamente più fedeli i clienti, incrementandone

Dettagli

L offerta per il mondo Automotive. gennaio 2008

L offerta per il mondo Automotive. gennaio 2008 L offerta per il mondo Automotive gennaio 2008 Chi siamo :: Una knowledge company, specializzata in strategie, marketing e organizzazione, che in partnership con i suoi clienti e fornitori, realizza progetti

Dettagli

PLUS. Syllabus rev. 1.04

PLUS. Syllabus rev. 1.04 PLUS Syllabus rev. 1.04 Al fine di facilitare il collegamento tra i Syllabus degli EQDL Start, Plus e quello del EQDL Full, nel testo che segue sotto il numero di codice di ogni sezione, tema e argomento

Dettagli

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda tramite lo strumento e la metodologia LA GESTIONE DEL CLIMA E DELLA MOTIVAZIONE La spinta motivazionale delle persone che operano in azienda è

Dettagli

Supporto all avvio di progetti imprenditoriali. GAL media Valle d Aosta

Supporto all avvio di progetti imprenditoriali. GAL media Valle d Aosta Supporto all avvio di progetti imprenditoriali GAL media Valle d Aosta Questo manuale è parte del progetto LEADER Agir pour l innovation rurale Scopo del manuale Sostenere le neo imprese rurali o le imprese

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda

Dettagli

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E

Dettagli

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

Restaurant Manager Academy

Restaurant Manager Academy Restaurant Manager Academy 1 La conoscenza non ha valore se non la metti in pratica L Accademia Un percorso formativo indispensabile per l attività di un imprenditore nel settore della ristorazione e dell

Dettagli

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA http://www.sinedi.com ARTICOLO 3 LUGLIO 2006 EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA A partire dal 1980 sono state sviluppate diverse metodologie per la gestione della qualità

Dettagli

MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE 08/02/2011 Pag. 1 di 6 MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4. RESPONSABILITÀ... 2 5.

Dettagli

LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE A PARTIRE DALLA GESTIONE DINAMICA DEL SUO CICLO DI VITA. LA CUSTOMER RETENTION E IL PROGETTO VALORE CLIENTE DELLA

LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE A PARTIRE DALLA GESTIONE DINAMICA DEL SUO CICLO DI VITA. LA CUSTOMER RETENTION E IL PROGETTO VALORE CLIENTE DELLA LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE A PARTIRE DALLA GESTIONE DINAMICA DEL SUO CICLO DI VITA. LA CUSTOMER RETENTION E IL PROGETTO VALORE CLIENTE DELLA Piergiorgio Qualizza Servizio Commerciale Milano, 9 febbraio

Dettagli

Seminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE

Seminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE Seminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE Marketing Strategico L'analisi attenta del mercato di riferimento può aprire nuove prospettive al business alberghiero:

Dettagli

Informazioni preliminari per la stesura di un BUSINESS PLAN

Informazioni preliminari per la stesura di un BUSINESS PLAN Informazioni preliminari per la stesura di un BUSINESS PLAN 2 Principali argomenti trattati Le funzioni del Business Plan Come scrivere un Business Plan La struttura del Business Plan I fattori di successo

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

STRUMENTO N 9 REPORT INDAGINE

STRUMENTO N 9 REPORT INDAGINE STRUMENTO N 9 REPORT INDAGINE città, data REPORT INDAGINE Nome ente RILEVAZIONE DELLA CUSTOMER SATISFACTION DEL SERVIZIO "XXXX" Strumento n 11: modello report di rilevazione della soddisfazione degli utenti

Dettagli

Alcuni spunti relativi ad un nuovo Progetto D impresa (Startup)

Alcuni spunti relativi ad un nuovo Progetto D impresa (Startup) Alcuni spunti relativi ad un nuovo Progetto D impresa (Startup) L'idea Imprenditoriale e Le Persone Il Prodotto/Servizio Il Piano Di Marketing Il Piano Di Produzione Gli Aspetti Economico-Finanziari L'

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

23 Febbraio 2016. State Street Asset Owners Survey

23 Febbraio 2016. State Street Asset Owners Survey 23 Febbraio 2016 State Street Asset Owners Survey Introduzione Il sistema pensionistico globale si trova di fronte a sfide di enorme portata I fondi pensione devono evolversi e svilupparsi per riuscire

Dettagli

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE

Dettagli

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan Dr.ssa Michela Floris All impresa dall idea Dr.ssa Michela Floris 2 Il Business Plan Che cos è? Quale è la sua funzione? Chi sono i soggetti interessati?

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 Marketing relazionale Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 1. Gli obiettivi Gli obiettivi della presentazione sono volti a definire: 1. I presupposti del marketing relazionale 2. Le caratteristiche principali

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Dalla qualità alla fidelizzazione: soddisfazione clienti e dipendenti

Dalla qualità alla fidelizzazione: soddisfazione clienti e dipendenti Le norme UNI 11097:2003 e 11098:2003 Dalla qualità alla fidelizzazione: soddisfazione clienti e dipendenti Giuseppe Cao APCO Associazione Consulenti di Direzione Le Norme alla base della fidelizzazione

Dettagli

Customer satisfaction quale ruolo nel ciclo di programmazione e controllo

Customer satisfaction quale ruolo nel ciclo di programmazione e controllo Customer satisfaction quale ruolo nel ciclo di programmazione e controllo Hobbes, Locke,Rousseau: Il patto sociale su cui è basato lo Stato moderno implica che i Governi che si succedono soddisfino i bisogni

Dettagli

INDAGINE SUI FABBISOGNI DI SERVIZI A FAVORE DELLE IMPRESE DEL SETTORE AGROALIMENTARE

INDAGINE SUI FABBISOGNI DI SERVIZI A FAVORE DELLE IMPRESE DEL SETTORE AGROALIMENTARE A cura di: INDAGINE SUI FABBISOGNI DI SERVIZI A FAVORE DELLE IMPRESE DEL SETTORE AGROALIMENTARE PRESENTAZIONE DEI RISULTATI 1 - Criticità - Fabbisogni - Tendenze di sviluppo Il presente rapporto illustra

Dettagli

Risorsa Uomo S.r.l. via F. Melzi d Eril 26 20154 Milano tel. 02 3452661 fax 02 3452662 e-mail info@risorsauomo.it www.risorsauomo.

Risorsa Uomo S.r.l. via F. Melzi d Eril 26 20154 Milano tel. 02 3452661 fax 02 3452662 e-mail info@risorsauomo.it www.risorsauomo. Risorsa Uomo S.r.l. via F. Melzi d Eril 26 20154 Milano tel. 02 3452661 fax 02 3452662 e-mail info@risorsauomo.it www.risorsauomo.it IL GRUPPO RISORSA UOMO Risorsa Uomo nasce a Milano nel 1985 dall idea

Dettagli

QUALI PROPOSTE E COMPORTAMENTI GREEN SI ATTENDONO I CLIENTI DALLA PROPRIA BANCA.

QUALI PROPOSTE E COMPORTAMENTI GREEN SI ATTENDONO I CLIENTI DALLA PROPRIA BANCA. TI DICE PERCHE QUALI PROPOSTE E COMPORTAMENTI GREEN SI ATTENDONO I CLIENTI DALLA PROPRIA BANCA. P R O G E T T O D I R I C E R C A P E R B A N C H E S O S T E N I B I L I ABOUT US Siamo gli ideatori e gli

Dettagli

BUSINESS PLAN NATURAL...MENTE SCUOLA

BUSINESS PLAN NATURAL...MENTE SCUOLA NATURAL...MENTE SCUOLA BUSINESS PLAN Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e per la Campania Direzione Generale Cosa è? Criteri di I livello

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI

NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI NuMani è una realtà e nasce dall unione d esperienza di persone che da 11 anni si occupano a tempo pieno dell applicazione e decorazione unghie con l ambiziosa idea delle

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo Agenzia del Lavoro Provincia Autonoma di Trento DESCRIZIONE PROFILO PROFESSIONALE PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo DENOMINAZIONE FIGURA PROFESSIONALE - OPERATORE CALL CENTER

Dettagli

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA:

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: Business plan (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: 1 Dati progettuali di sintesi Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero soci Capitale sociale Attività

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo Agenzia del Lavoro Provincia Autonoma di Trento PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo DENOMINAZIONE FIGURA PROFESSIONALE - IMPIEGATO SERVIZI MARKETING E COMUNICAZIONE - DESCRIZIONE

Dettagli

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo 1 2009-1-FR1-LEO05-07303 Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo Progetto Formativo: Business Plan 2 1 2 3 Definizione di Business Plan

Dettagli

CUSTOMER SERVICE. Perché è così importante? Obiettivi e Strategie. www.gpstudios.it info@gpstudios.it

CUSTOMER SERVICE. Perché è così importante? Obiettivi e Strategie. www.gpstudios.it info@gpstudios.it CUSTOMER SERVICE Perché è così importante? Obiettivi e Strategie Che cos è il Customer Service? L insieme di azioni che un azienda svolge per agevolare i propri clienti prima, durante e dopo l acquisto

Dettagli