Il Concetto di Recovery tra cultura e pratica

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1 Recovery: Alla ricerca di un linguaggio comune Il Concetto di Recovery tra cultura e pratica Rovereto 22 novembre 2016 dr. Antonio La Torre U.O. Psichiatria Rovereto

2 Maone A., 2014

3 Maone A., 2014

4 Maone A., 2014

5 Maone A., 2014

6 Multidimensionalità del concetto di Recovery (1) clinica (clinical recovery) funzionale (functional recovery) soggettiva (personal recovery) sociale (social recovery) Carozza, 2016

7 Multidimensionalità del concetto di Recovery (2) clinica (clinical recovery: indicatori oggettivi e misurabili): remissione prolungata dei sintomi diagnosticati, presenti ad un livello subclinico per frequenza ed intensità; riduzione delle ospedalizzazioni e delle recidive; aderenza terapeutica. Carozza, 2016

8 Multidimensionalità del concetto di Recovery (3) funzionale (functional recovery: indicatori «oggettivi» e misurabili): miglioramento delle funzioni cognitive e socio-lavorative; coinvolgimento a tempo pieno o parziale in un attività presupponente lesercizio di un ruolo valido - come il lavoro o la scuola, costruttiva e appropriata alletà; una vita parzialmente o totalmente indipendente dalla famiglia o dai servizi, per le esigenze quotidiane (gestione del denaro, dei beni personali, dei famaci, degli appuntamenti); buoni rapporti con i familiari; attività ricreative in luoghi e contesti normali; relazioni soddisfacenti con i pari, cura delle amicizie più strette, mantenimento di una rete sociale di conoscenti. Carozza, 2016

9 Multidimensionalità del concetto di Recovery (4) soggettiva (personal recovery: indicatori soggettivi e solo in parte misurabili): ripresa di prospettiva, aumento del livello di autostima, di autoefficacia e di autodeterminazione, capacità di scelta, assunzione di responsabilità, accettazione di correre rischi, riduzione della dipendenza dai servizi; speranza realistica per un futuro migliore, legata al convincimento di poter fronteggiare i sintomi e la disabilità in maniera attiva, recupero di un senso di sé positivo, successo nel raggiungere i propri obiettivi, partecipazione consapevole al trattamento, stimolo a trovare nuovi ruoli più soddisfacenti e socialmente validi, capacità di resilienza per superare le avversità, capacità di auto-aiuto e di supporto tra pari, destigmatizzazione della malattia mentale, ridimensionamento del trauma della malattia, accettazione dei propri limiti. Carozza, 2016

10 Multidimensionalità del concetto di Recovery (5) sociale (social recovery: indicatori soggettivi non misurabili e oggettivi misurabili): ciò che le persone sperimentano quando, diventando più capaci di gestire la loro malattia mentale e/o labuso di sostanze, raggiungono un significativo e positivo senso di appartenenza alla comunità (inclusione sociale). Carozza, 2016

11 Fiducia e speranza Gestione della propria salute mentale salute fisica e cura di sè Identità e autostima Abilità per la vita quotidiana Responsabilità Reti sociali Dipendenze Relazioni personali Lavoro

12 Le 10 dimensioni della recovery star Fiducia e speranza Gestione della propria salute mentale salute fisica e cura di sè Identità e autostima Abilità per la vita quotidiana Responsabilità Reti sociali Dipendenze Lavoro Relazioni personali

13 Lo strumento di valutazione della Recovery Star: le diverse fasi della scala del cambiamento.

14 Lo strumento di valutazione della Recovery Star: le diverse fasi della scala del cambiamento. 10 Mi gestisco da solo e non ho bisogno di ricorrere ai servizi di salute mentale. 9 Mi sento in grado di farcela con le mie forze e so come accedere ai servizi in caso di necessità 9 Basarsi sulle proprie forze 10 Mi sento spesso molto male ed ho sintomi pesanti, ma non sto Facendo nulla rispetto a questa Situazione. Mi sento spesso molto male ed ho sintomi pesanti. Ogni tanto mi chiedo come potrei stare se mi facessi aiutare. 1 Il Blocco 2 Credo sia possibile avere una prospettiva diversa: questo mi spaventa, ma voglio che succeda Ho paura ma comunque vado avanti 5 Il crederci 6 4 Sto facendo un percorso che mi offre cure e supporto per aiutarmi a gestire la situazione 3 Sto cercando aiuto: capisco che qualcosa non va 3 Laccettazione dellaiuto 4 8 Mi sento abbastanza stabile. Sto imparando a gestire con efficacia gli alti e i bassi della mia vita 7 Sto ricostruendo la mia vita: sto imparando a gestire con efficacia la mia salute mentale 7 L apprendimento 8

15 101 Ways to Facilitate Recovery School of Social Work University of Kansas

16 101 Ways to Facilitate Recovery

17 Positive Sense of Self Hope Meaning and Purpose Active Consumerism Wellness 101 Ways to Facilitate Recovery Senso positivo di sé Evitare di chiamare le persone con la loro diagnosi (per es., «uno schizofrenico»). Speranza Share positive information on prognosis Senso (significato) e scopo aiutare le persone a individuare obiettivi significativi Consumismo attivo Promuovere e far crescere mutuo autoaiuto.. Benessere Educare sulla corretta alimentazione; creare collegamenti con lassistenza sanitaria di base e le cure odontoiatriche

18 101 Ways to Facilitate Recovery Self-Care A Place in the Community Social Relationships Meaningful Activity Cura di sè Aiutare le persone ad indentificare i primi segnali di malessere Un posto nella Comunità Aiutare ad acquisire alloggi a prezzi accessibili Relazioni Sociali Offrire supporto alla genitorialità; Incoraggiare l'appartenenza a gruppi della comunità... Attività Significative Offrire sostegno all'occupazione, tra cui posti di lavoro di alto livello; Supporto spirituale / comunità spirituale

19 La definizione di W. Anthony «Recovery è un processo profondamente e autenticamente personale di cambiamento dei propri valori, sentimenti, obiettivi, capacità, ruoli. E un modo di vivere la propria vita con soddisfazione speranza e iniziativa, malgrado la sofferenza e le limitazioni caudate dalla malattia. Implica il recupero non solo di una condizione di maggiore benessere, ma piuttosto di un nuovo senso della propria esistenza, che possa essere fatto evolvere al di la degli effetti catastrofici della malattia mentale». Anthony WA. Recovery from mental illness: the guiding vision of the mental health service system in the 1990's. Psychosocial Rehabilitation Journal, 16:11-23, 1993.

20 Recovery Un processo di cambiamento attraverso cui lindividuo migliora la propria salute e benessere, vive in modo self-directed (vive una vita autodeterminata) e si impegna a vivere al meglio delle proprie potenzialità. SAMHSA: Substance Abuse and Mental Health Services Administration,

21 Le definizioni soggettive di recovery descritte nelle narrazioni degli utenti: Patricia Deegan. «Sono una persona unica, che lotta con un disturbo mentale; grazie alle mie attitudini e alle mie iniziative quotidiane, sono stata in grado di pretendere una vita degna di questo nome. Voglio raccontare il mio percorso verso la guarigione (che continua tuttora) per permettere ad altri di fare percorsi simili» Deegan PE. Recovery: the lived experience of rehabilitation. Psychosocial Rehabilitation Journal, 11:11-19, 1988.

22 Il processo di recovery sembra svolgersi su due piani (1): 1) Socio-politico, in termini di esplicita restituzione di diritti. Riguarda quindi aspetti di sistema quali: legislazione, risorse, pianificazione e organizzazione dei servizi

23 Il processo di recovery sembra svolgersi su due piani (2): 2) quello più strettamente interpersonale/ terapeutico (attitudini degli operatori, cambiamenti di mentalità, riformulazione dellalleanza terapeutica, ecc.), quale dominio autenticamente umano in cui, nellatto del riconoscimento, si arricchiscono entrambi i partner della relazione e aumenta il capitale sociale delle comunità. Maone A., 2014

24 Implicazioni per i Servizi Cosa vuol dire: «servizi orientati alla recovery?» I dieci princìpi della recovery proposti dalla SAMHSA (Substance Abuse and Mental Health Services Administration)

25 1 Empowerment (1) Per favorire i processi di recovery i servizi dovrebbero: Rinunciare a una parte del potere legato al ruolo («io so cosa è meglio per te») e restituirlo al paziente («in che modo posso aiutarti?»). Incoraggiare i clienti a chiedere ciò che vogliono sapere a proposito del loro percorso di cura.

26 1 Empowerment (2) Lutente dovrebbe avere voce in capitolo su ciò che lo riguarda: dare la possibilità di scegliere in che direzione orientare il trattamento Restituire il controllo e la scelta su cosa fare della propria vita: dove e con chi vivere, quali valori adottare, in quali attività impegnarsi. (Restituzione di potere allutente).

27 2 Processo non-lineare Recovery non è un processo prevedibile o programmabile: aiutare i clienti a considerare le ricadute come un aspetto del percorso di recovery Non è una «passeggiata», ma un sentiero lungo, stretto e tortuoso, durante il quale si può cadere, rialzarsi e riprendere a camminare. Un particolare rapporto con un operatore, trovare un amico o un partner, avere una casa propria, perseguire un desiderio o un sogno, possono essere determinanti.

28 3 Valorizzazione dei Punti di forza (1) Facilitare la Recovery vuol dire un viraggio di 180 gradi nel modo di considerare le difficoltà: dal FOCUS dei DEFICIT DA RIPARARE al FOCUS sui PUNTI DI FORZA personali e ambientali. Il massimo grado di energia si trae dalla volontà o dal desiderio di fare le cose, piuttosto che da programmi per recuperare le abilità.

29 3 Valorizzazione dei Punti di forza (2) In ogni assessment, chiedere ai clienti quali sono i loro punti di forza, le loro preferenze e le loro competenze. Considerare gli agganci nel territorio che potrebbero rispondere alle necessità del cliente.

30 4 Rispetto Chiedere regolarmente al cliente un feedback sul percorso di cura: non si può favorire la Recovery se non si prendono effettivamente sul serio e non si ascoltano le istanze del paziente, se non si rispettano le sue opinioni, il suo modo di essere, il suo diritto alla privacy, ecc.. Anche il paziente più grave e disabile è in grado di distinguere se il rispetto è genuino e autentico, o piuttosto fittizio o convenzionale. Evitare di chiamare le persone con la loro diagnosi (per es., «uno schizofrenico»).

31 5 Responsabilità (1) Predisporre un piano di gestione delle crisi e/o prevenzione delle ricadute comprensivo di tecniche per la gestione dei sintomi. Discutere insieme la terapia farmacologica e condividere le decisioni, ad esempio, impegna la persona a rispondere delle scelte che fa.

32 5 Responsabilità (2) Quando vengono sistematicamente riconosciuti i diritti, la dignità, lautonomia del giudizio, il rispetto e lascolto, le persone tendono naturalmente ad assumersi le responsabilità della propria vita. Aiutare i clienti a gestirsi autonomamente presso la loro residenza Contare sulla responsabilizzazione dellutente è una grande risorsa per il lavoro dei servizi.

33 6 Speranza (1) Focalizzarsi sulle capacità di una persona, non sulle menomazioni. La speranza è la base della determinazione (agency), e la determinazione è necessaria per mantenere lo sforzo nel raggiungimento degli obiettivi.

34 6 Speranza (2) Condividere le storie di altre persone che sono riuscite a guarire o a riprendersi, per mostrare come gli ostacoli possono essere superati. La speranza non è un costrutto retorico: è dimostrato scientificamente che la speranza promuove benessere, il funzionamento, la capacità di fronteggiare i problemi.

35 7 Recupero della soggettività (individualizzazione) Identificare i ruoli a cui il cliente dà valore Evitare di servirsi di trattamenti «manualizzati», «standardizzati» (privilegiare trattamenti personalizzati).

36 8 Olismo Affrontare i bisogni di base che potrebbero essere scoperti: alloggio, disponibilità economica, alimentazione, attività sportiva e spiritualità Coltivare i rapporti con la comunità per ampliare la gamma dei servizi disponibili.

37 9 Sostegno tra pari Incoraggiare la formazione dei gruppi di mutuoaiuto Fornire un corso di formazione tra pari.

38 10 Autodeterminazione Incoraggiare i clienti a far valere i propri diritti nella loro rete e nella comunità in generale. Assegnare ai pazienti dei compiti da svolgere in autonomia.

39 Il lavoro come un pilastro della recovery.

40 Il sostegno allimpiego orientato alla recovery. la metodologia IPS (Individual Placement and Support) Sostegno Individualizzato allimpiego (IPS)

41 8 Principi dell Individual Placement and Support (Sostegno Individualizzato allimpiego: IPS) 1 1. Obiettivo: lavoro competitivo. Gli specialisti IPS aiutano i clienti a ottenere unoccupazione competitiva nel mercato del lavoro. 2. Sostegno all impiego integrato con il trattamento del disturbo. I servizi IPS sono strettamente integrati con le attività dei servizi di salute mentale. 3. Zero exclusion. Lingresso in un programma IPS è una libera scelta del cliente. Ogni persona che voglia lavorare è idoneo per lips, indipendentemente dalla diagnosi psichiatrica, dai sintomi, dalla storia lavorativa, o da altri problemi come abuso di sostanze o disturbi

42 8 Principi dell Individual Placement and Support (Sostegno Individualizzato allimpiego: IPS) 2 4. Partire dalle preferenze del cliente. Le attività nei servizi si basano sulle preferenze e le scelte dei clienti, non sulle valutazioni e sui giudizi dei professionisti. 5. Rapida ricerca del lavoro. Gli specialisti IPS aiutano i clienti a cercare lavoro direttamente. Il processo di ricerca di lavoro è precoce, cioè entro 30 giorni dall inizio della collaborazione. 6. Consulenze sulle opportunità economiche. Gli specialisti IPS aiutano i clienti ad accedere e a mantenere i benefici sociali ed economici.

43 8 Principi dell Individual Placement and Support (Sostegno Individualizzato allimpiego: IPS) 3 7. Lavoro sistematico di sviluppo professionale. Gli specialisti per l impiego sviluppano relazioni con i datori di lavoro, basate sulle preferenze professionali dei propri clienti, incontrandosi con essi faccia a faccia e più volte, anche attraverso visite in situ. 8. Sostegno a tempo illimitato. La durata del sostegno è valutata individualmente ed è basata sulle richieste e sulle necessità del cliente.

44 1 Place and Train, vs Train and Place L IPS (Sostegno Individualizzato allimpiego) si rifà all approccio di Wehman e Moon (1988), i quali hanno elaborato un modello di sostegno al lavoro chiamato place and train, cioè di contemporaneo collocamento e formazione. Il modello place and train capovolge la pratica di fornire lunghe preparazioni pre-lavorative prima di trovare un lavoro (modello train and place).

45 2 Place and Train, vs Train and Place Lapproccio tradizionale della riabilitazione ci ha abituati a procedere con GRADUALITA, e cioè prima PREPARARE e poi COLLOCARE: Imparare le abilità quotidiane, e POI cercare una casa, Imparare a stare con gli altri e POI trovare amici, lavori protetti e POI lavori veri La conseguenza di ciò (ampiamente dimostrata) è che si finisce per rimanere indefinitamente nella fase di PREPARAZIONE

46 3 Place and Train, vs Train and Place Lorientamento alla recovery implica lassunzione che le persone sono organismi orientati a uno scopo e apprendono dalle esperienze reali quando queste sono concretamente disponibili, non dopo aver dimostrato un miglioramento dei sintomi e del funzionamento.

47 RECOVERY: sintesi!

48 Grazie per lattenzione!

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