Misura dell Appropriatezza
|
|
- Serafino Capasso
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Ministero della Salute Progetto Mattoni SSN Misura dell Appropriatezza 1.2 Analisi appropriatezza organizzativa Proposta metodologia per la modifica DPCM LEA elenco DRG Nolan, Norton Italia
2 Redatto da: Società: Verificato da: Società: Approvato da: Data Gruppo di Lavoro Ristretto Ing. Di Loreto Regione Umbria Cabina di Regia RIFERIMENTI Pag.2/17
3 Progetto Mattoni MISURA DELL APPROPRIATEZZA 1.1 IDENTIFICAZIONE DI DRG AD ELEVATO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA A cura di: Tommaso Langiano - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù La linea di attività del Progetto Misura dell appropriatezza, Identificazione di DRG ad elevato rischio di inappropriatezza, è stata finalizzata allo sviluppo, sperimentazione e validazione di una metodologia, statisticamente robusta e riproducibile, per la stima del livello di rischio di inappropriatezza organizzativa associato ai singoli DRG. Tale metodo può essere usato, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale, per l identificazione dei DRG caratterizzati, negli specifici contesti in cui venga applicato, da più elevati livelli di rischio di inappropriatezza. La definizione di DRG ad elevato rischio di inappropriatezza che è stata adottata nell analisi è: DRG che presentano un valore anomalo (rispetto al corrispondente valore nazionale) della percentuale di ricoveri effettuati in regime diurno oppure (e/o) in regime ordinario con degenza inferiore a 2 giorni. Il metodo proposto consente di individuare DRG da affiancare a livello nazionale alla lista dei 43 DRG previsti dal Dpcm 29/11/2001, andando a creare una nuova lista nazionale di DRG potenzialmente inappropriati dal punto di vista organizzativo. Il metodo è applicabile anche a livello regionale, ogni regione infatti può applicare tale metodologia statistica per sviluppare una specifica lista di DRG, utilizzando i dati riferiti alla propria casistica, che evidenzierà ulteriori DRG non compresi nella Lista nazionale, che nello specifico contesto regionale si collocano fra quelli potenzialmente inappropriati. I DRG che compaiono nella lista nazionale ma non in quella regionale di norma indicano in anticipo alle Regioni delle aree suscettibili di monitoraggio, rispetto alle quali il contesto regionale è ancora in ritardo per evidenziarle. Fanno eccezione quei DRG per i quali la programmazione regionale ha fatto delle scelte esplicite (per esempio DRG per i quali si è stabilito il superamento del trattamento in regime di ricovero e lo spostamento in regime ambulatoriale), che evidentemente saranno monitorati attraverso flussi e indicatori coerenti con le scelte adottate. E opportuno che la lista di DRG evidenziata attraverso lo strumento statistico venga sottoposta alla valutazione di un panel di clinici prima della definitiva approvazione. Il progetto ritiene che questo tipo di attività debba essere promossa dalle istituzioni centrali e regionali, per dare al processo una validazione istituzionale. L allegato 1 riporta il metodo statistico utilizzato. Pag.3/17
4 Ministero della Salute: Progetto Mattoni PROGETTO MISURA DELL APPROPRIATEZZA REPORT della LINEA di ATTIVITA : ANALISI DELL APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA MANUTENZIONE E AGGIORNAMENTO NTO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELL APPROPRIATEZZA DEI RICOVERI ORDINARI 1.2 IDENTIFICAZIONE DI DRG AD ELEVATO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESU Pag.4/17
5 Premessa L Accordo Stato Regioni dell 11 Luglio 2002 stabilisce che una prestazione deve essere erogata rispettando le condizioni cliniche per le quali si è dimostrata efficace [appropriatezza specifica], nel momento giusto e secondo il regime organizzativo più adeguato [appropriatezza generica] Gli interventi erogati per la diagnosi e il trattamento di una determinata condizione clinica sono quindi da considerare appropriati solo qualora siano forniti al paziente giusto, nel momento giusto, nel livello assistenziale adeguato e dal professionista giusto : il Servizio sanitario nazionale massimizza in tal modo la probabilità di ottenere gli effetti desiderati e di ridurre gli sprechi, facendo in modo che i benefici attesi in termini di salute - benessere (aspettativa di vita, riduzione del dolore, riduzione di uno stato ansioso, migliorata capacità funzionale, prevenzione di eventi vascolari, ecc) eccedano, con un margine di probabilità sufficientemente ampio, le conseguenze negative dell intervento stesso (mortalità, morbosità, ansia da anticipazione diagnostica, dolore o discomfort, perdita di giornate lavorative). L appropriatezza quindi riguarda, da una parte, la valutazione delle circostanze nelle quali un intervento di dimostrata efficacia viene applicato nella pratica corrente; questa specifica dimensione dell appropriatezza, viene solitamente definita come appropriatezza clinica. Ad essa si affianca la dimensione dell appropriatezza organizzativa, che concerne, in primo luogo, il contesto nel quale sono erogati gli interventi e, in secondo luogo, il riferimento al criterio dell efficienza produttiva, intesa come minimizzazione dei costi per unità prodotta. Gli obiettivi prioritari del progetto Misure dell appropriatezza sono rivolti a: arricchire e perfezionare gli strumenti già disponibili per la valutazione ed il miglioramento della appropriatezza relativa al livello essenziale di assistenza ospedaliera; identificare e proporre strumenti per la valutazione ed il miglioramento dell appropriatezza relativa agli altri livelli essenziali di assistenza; favorire l integrazione, a livello concettuale e poi anche operativo, fra la dimensione organizzativa e la dimensione clinica dell appropriatezza. Oggetto specifico della linea di attività 1.2. è la Analisi della appropriatezza organizzativa, con riferimento all attività di assistenza ospedaliera. In questo ambito, particolarmente utili in termini pratici sono i metodi di misura dell appropriatezza organizzativa sviluppati a partire dalle indicazioni del DPCM 29/11/01 Definizione dei LEA, che contemplava l individuazione di soglie regionali di ammissibilità per 43 DRG a elevato rischio di inappropriatezza in regime di ricovero ordinario: la determinazione di tali soglie da parte delle singole Regioni ha infatti contribuito alla conversione di quote significative di casistica dal ricovero ordinario al ricovero diurno. Nell ambito delle attività previste per lo svolgimento della Linea di attività 1.2., e più in particolare della sezione dedicata alla Manutenzione e aggiornamento del sistema di valutazione dell appropriatezza dei ricoveri ordinari, la linea di attività si è dedicata, come previsto nel documento programmatico del mattone Misura Pag.5/17
6 dell appropriatezza, ad analizzare la base dati nazionale SDO al fine di identificare ulteriori DRG per i quali sia applicabile questo stesso meccanismo di incentivazione del ricorso al ricovero diurno Di seguito si illustrano la metodologia sviluppata e adottata per il perseguimento dell obiettivo sopra indicato, di definire una lista di DRG potenzialmente inappropriati, ossia che includono pazienti il cui trattamento in regime di ricovero ordinario sarebbe meno appropriato rispetto al regime di ricovero diurno, e i risultati raggiunti. Più in particolare, la definizione di DRG ad elevato rischio di inappropriatezza i nappropriatezza che è stata adottata nell analisi è: quei DRG che presentano un valore anomalo (rispetto al corrispondente valore nazionale) della percentuale di ricoveri effettuati in regime diurno oppure (e/o) in regime ordinario con degenza inferiore a 2 giorni Dati: fonti, criteri di stratificazione e di esclusione Le analisi effettuate hanno riguardato l universo dei ricoveri ospedalieri totali nel territorio italiano negli anni 2002 e Le base dati utilizzate sono quindi quelle provenienti dal flusso informativo SIS relativo alla Scheda di dimissione ospedaliera (Sdo), rese disponibili dalla Direzione di Programmazione sanitaria e qualità del Ministero della salute. I dati forniti dal Ministero riportano la classificazione degli episodi di ricovero secondo la 10 revisione del sistema di classificazione Diagnosis Related Groups (DRG); al fine di condurre le analisi anche sui dati nazionali classificati secondo la 19 revisione dei DRG, adottata a livello nazionale a partire dal 1 gennaio 2006, la Regione Umbria capofila del Progetto ha inoltre fornito gli archivi SDO nazionali classificati in DRG 19. Le elaborazioni sono state quindi effettuate sui dati Sdo nazionali, relativi agli anni 2002 e 2003, classificati sia in DRG 10 revisione, sia in DRG 19 revisione. Per tenere conto dell eventuale presenza di fattori esterni all analisi che potessero in qualche modo influenzarne i risultati, si è deciso di stratificare gli episodi di ricovero analizzati. I criteri di stratificazione utilizzati sono stati i seguenti: fasce di età (0-6, 6-18, 18-64, 65 ed oltre); tipologia del DRG (M, C, N, altro); Sono stati esclusi dall analisi tutti i casi attribuiti a DRG per i quali è stato evidenziato un tasso di mortalità nel corso del ricovero superiore o uguale al 5%; questo valore individua l 85 percentile della distribuzione dei casi in funzione del tasso di mortalità intra-ospedaliera. L esclusione dall analisi di questi casi è spiegata dalla considerazione che una proporzione significativa di decessi intra-ospedalieri caratterizza un DRG in termini di severità significativa; in altri termini, i DRG che classificano casi sufficientemente severi da essere connotati da un significativo rischio di probabilità di morte intra-ospedaliera non possono essere considerati ad elevato rischio di inappropriatezza. Pag.6/17
7 Il modello statistico adottato, applicandolo alle basi dati sopra descritte, per la individuazione dei DRG ad elevato rischio di inappropriatezza è riportato nell allegato Risultati Le elaborazioni applicative del modello statistico sono state eseguite sulla base dati dei ricoveri italiani degli anni 2002 e 2003, classificati in DRG 10 revisione e, per il 2003, anche in DRG 19 revisione, stratificati secondo i criteri indicati. I risultati ottenuti sono riportati in tabella 1, 1 che illustra i principali indicatori per tutti i DRG, ordinati per livello di rischio di inappropriatezza (alto medio scarso non valutabile), con riferimento all anno 2002 e all anno 2003, in entrambi i casi con riferimento alla 10 revisione DRG. I DRG classificati nel livello di rischio elevato di inappropriatezza, con riferimento al 2003, sono 96 (82 nel 2002), di cui 20 (18 nel 2002) già inclusi tra i LEA (cfr. tabella 4). In base alle osservazioni sulla concordanza dei risultati, si è pervenuti alla decisione di considerare ad elevato rischio di inappropriatezza solo gli 81 DRG che risultavano nella classe di rischio Alto in entrambi gli anni analizzati. Di questi 81 DRG, 18 sono già inclusi nei LEA (cfr. ultima colonna della tabella 1), mentre 8 sono DRG oncologici, cinque dei quali esaminati più avanti. Sono stati, inoltre, eliminati i DRG che presentavano peso relativo maggiore di 1,5. Le tabelle 2 e 3 forniscono uno strumento utile all analisi della concordanza tra i risultati ottenuti utilizzando il modello per l analisi dei dati SDO Italia nei due anni, 2002 e 2003 e, per questo ultimo anno, per i dati classificati anche con la 19 revisione dei DRG. Come evidenziato nella tabella 2, 2 il grado di concordanza del livello di rischio di inappropriatezza dei DRG, con riferimento ai dati classificati in DRG 10 revisione, tra il 2003 ed il 2002, è elevato: il valore del SMC (Simple Matching Coefficient) è pari a 0,87. La tabella 3 riporta, invece, l esito del confronto tra i livelli di rischio di inappropriatezza attribuiti ai DRG 10 e 19 revisione ed evidenzia come anche in questo caso le discordanze siano lievi: il valore del SMC è pari a 0,89. La tabella 4 riporta, infine, la distribuzione del peso relativo medio per livello di rischio ed evidenzia come il peso relativo medio ponderato dei DRG 10 revisione risulti coerente con i livelli di rischio (che, infatti, aumentano al decrescere del peso relativo del DRG), a conferma della rappresentatività del modello statistico adottato anche in termini assistenziali. La lista finale dei DRG, riportata in tabella 5 identifica 55 DRG caratterizzati dai più elevati livelli di rischio di inappropriatezza, di cui 27 DRG chirurgici e 28 medici. Dei DRG individuati, 47 DRG hanno un peso relativo inferiore ad 1, mentre 8 DRG hanno un peso relativo compreso fra 1 e 1,5. L analisi ha, quindi, consentito la predisposizione di una metodologia che ha portato all identificazione di 55 DRG che potrebbero essere affiancati ai 43 DRG individuati dal Dpcm 29/11/2001 per la verifica dell appropriatezza dei ricoveri erogati in regime Pag.7/17
8 ordinario. Le singole Regioni potrebbero, inoltre, utilizzare la metodologia proposta per individuare una propria lista di DRG in base alla composizione della propria casistica e a considerazioni più generali di programmazione dell attività. In merito a quest ultimo punto, si è provato a utilizzare la metodologia per verificare quali risultati portasse una sua applicazione sui dati regionali. La banca dati utilizzata è stata la medesima utilizzata per l analisi a livello nazionale. Dall esame dei valori stimati del rischio regionale (considerato come globale, vale a dire come differenza sostanziale del comportamento regionale da quello complessivo) sembra che ci sia corrispondenza tra il rischio regionale e il rischio nazionale. L analisi a livello regionale, ha permesso di comprendere quale fossero i risultati a livello di singola Regione, riguardo i 55 DRG individuati dalla metodologia applicata a livello nazionale. La tabella 6 riporta i risultati dell analisi e da essa si può appurare che 20 dei DRG individuati a livello nazionale sono ancora validi per almeno 15 Regioni, 31 sono validi per almeno 10 Regioni e 24 risultano validi per meno di 10 Regioni. Analisi dei DRG oncologici ad elevato rischio di inappropriatezza L elenco dei DRG con livello alto di rischio di inappropriatezza include 5 DRG oncologici, rispetto ai quali appariva ipotizzabile una concentrazione del rischio di inappropriatezza solo relativamente ad alcune delle diagnosi principali incluse nei 5 DRG. Al fine di verificare tale ipotesi, è stata effettuata una analisi più approfondita dei dati relativi a tali DRG, a livello di singola diagnosi principale presente nell archivio dei dimessi nazionali In particolare, mentre dall analisi della degenza media per diagnosi non emergono risultati significativi, l analisi condotta sulla percentuale di pazienti ricoverati in regime diurno porta ad interessanti annotazioni. Il livello elevato di rischio di inappropriatezza parrebbe derivare, infatti, da un elevato ricorso al regime di ricovero diurno in corrispondenza di alcune diagnosi principali, registrato in corrispondenza di alcune regioni italiane. Le tabelle 7a e 7b illustrano i risultati di questa analisi e riportano, rispettivamente, le diagnosi principali e le regioni che sembrano maggiormente influenzare la quota, per singolo DRG, di ricoveri ad elevato rischio di inappropriatezza (i.e., N. ricoveri diurni o ordinari di 0-1 giorno su N. ricoveri totali, ordinari e diurni). In particolare, la misura del contributo delle singole diagnosi principali, e delle singole regioni, nella attribuzione del livello di rischio appare nella colonna leave one out, che indica il valore della quota di ricoveri ad elevato rischio di inappropriatezza che si avrebbe, per il singolo DRG, se la diagnosi (tab. 7a) o la regione (tab. 7b) analizzata non fossero prese in considerazione: valori dell indice che si discostano significativamente dal valore medio complessivo del DRG stanno ad indicare una notevole influenza della diagnosi/regione in questione. La distribuzione per regione in tab. 7b è proposta solo per le diagnosi selezionate in tab.7a. Il basso livello di specificazione dei codici delle diagnosi principali selezionate, e la relativa concentrazione delle regioni principalmente responsabili dei loro utilizzi, hanno indotto ad eliminare completamente i 5 DRG oncologici in questione, più gli altri tre DRG oncologici individuati, dall elenco dei DRG ad elevato rischio di inappropriatezza ulteriori rispetto ai 43 indicati dal DPCM sui Livelli Essenziali di assistenza. Pag.8/17
9 Conclusione I rapidi mutamenti delle pratiche organizzative e cliniche, anche in conseguenza dell impatto prodotto dai sistemi di controllo esterno attuati dalle regioni, richiedono una sensibile flessibilità di tali sistemi di controllo, nonché il loro rapido adattamento. Per queste ragioni, la valutazione della appropriatezza organizzativa delle attività ospedaliere non può essere affidata alla identificazione di liste stabili ed uniformi di DRG. In coerenza con queste considerazioni, la linea di attività del Progetto Misura dell appropriatezza, Identificazione di DRG ad elevato rischio di inappropriatezza, è stata finalizzata allo sviluppo, sperimentazione e validazione di una metodologia, statistica,ente robusta e riproducibile, per la stima del livello di rischio di inappropriatezza organizzativa associato ai singoli DRG. Tale metodo, qui descritto relativamente sia alla sua logica, sia alle modalità di utilizzo, può essere usato, tanto a livello nazionale, quanto a livello regionale, per l identificazione dei DRG caratterizzati, negli specifici contesti in cui vanga applicato, da più elevati livelli di rischio di inappropriatezza. Il metodo, infatti, ha consentito di individuare una lista di 55 DRG da affiancare alla lista dei 43 DRG previsti dal Dpcm 29/11/2001. Tuttavia, le marcate differenze tra i sistemi sanitari regionali rendono opportuno valutare l appropriatezza in base al contesto di riferimento, come si evince dalla analisi condotta a livello di singole Regioni. Ogni Regione, pertanto, in base alle proprie esigenze gestionali, e in base ai dati riferiti alla propria casistica potrebbe utilizzare tale metodologia per sviluppare una propria lista di DRG, ad integrazione della lista di DRG identificati dal Dpcm 29/11/2001. La lista prevista da ciascuna Regione dovrebbe essere prodotta integrando con una valutazione di tipo clinico multidisciplinare, la cui realizzazione non era competenza del Mattone, le specifiche istanze in tema di programmazione della spesa ospedaliera, in previsione di tetti nelle prestazioni e promozione del trasferimento di quote di casistica meno complessa dal regime di ricovero ordinario verso altri setting assistenziali, più appropriati e meno onerosi. Inoltre, tale metodologia viene incontro all esigenza delle regioni di avere a disposizione approcci per la valutazione e l incentivazione dell appropriatezza dell assistenza ospedaliera che siano semplici da utilizzare, adattabili al contesto regionale e preferibilmente basati su dati amministrativi di facile reperibilità e la cui raccolta risulti relativamente economica (informazioni contenute nelle Schede di dimissione ospedaliera). Pag.9/17
10 Tabella 1. Risultati dell'applicazione della metodologia Inserire tabella 1. Tabella 2. Distribuzione della concordanza della categoria di rischio tra 2003 e DRG 10 a revisione- dati SDO nazionali Tabella 3. Distribuzione della concordanza delle categorie di rischio tra DRG 10 a nazionali 2003 e DRG 19 a revisione - dati SDO Tabella 4. Distribuzione del peso medio tra le categorie di rischio -DRG 10 a revisione - dati SDO nazionali 2003 Pag.10/17
11 Tabella 5. Elenco dei 55 DRG a rischio di inappropriatezza identificati dalla metodologia Pag.11/17
12 Tabella 6. Elenco dei 55 DRG a rischio di inappropriatezza identificati dalla metodologia e numero Regioni per le quali il DRG risultano inappropriati DRG DESCRIZIONE TIPO PESO N REGIONI ABORTO CON DILATAZIONE E RASCHIAMENTO, MEDIANTE ASPIRAZIONE O ISTEROT TRAPIANTI DI PELLE E/O SBRIGL. ECCETTO PER ULCERE PELLE/CELLULITE SEN C 0, C 0, ALTRE DIAGNOSI RELATIVE A ORECCHIO, NASO, BOCCA E GOLA, ETA` < 18 M 0, ALTRE DIAGNOSI RELATIVE A RENE E VIE URINARIE, ETA` < 18 M 0, CIRCONCISIONE ETA` > 17 C 0, ALTRE DIAGNOSI RELATIVE ALL'APPARATO RIPRODUTTIVO MASCHILE M 0, ANOMALIE DEI GLOBULI ROSSI, ETA` < 18 M 0, DISTURBI DEL SISTEMA RETICOLOENDOTELIALE E IMMUNITARIO SENZA CC M 0, ANAMNESI DI NEOPLASIA MALIGNA CON ENDOSCOPIA M 0, DISTURBI MENTALI DELL'INFANZIA M 0, ABUSO O DIPENDENZA DA ALCOOL/FARMACI; DIMESSO CONTRO IL PARERE DEI SANITARI ASSISTENZA RIABILITAT. SENZA ANAMNESI DI NEOPL. MALIG. COME DIAGNOSI MALATTIE DEL FEGATO ECCETTO NEOPLASIE MALIGNE,CIRROSI,EPATITE ALCOLIC M 0, M 0, M 0, FRATTURE, DISTORSIONI, STIRAM. E LUSSAZ. AVAMBR., MANO, PIEDE, ETA'<1 M 0, DIABETE ETA` < 36 M 0, SEGNI E SINTOMI RELATIVI A RENE E VIE URINARIE, ETA` < 18 M 0, IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA, SENZA CC M 0, INTERVENTI SU VAGINA, CERVICE E VULVA C 0, DISTURBI MESTRUALI E ALTRI DISTURBI DELL'APPARATO RIPRODUTTIVO FEMMIN M 0, ALTRE MALATTIE DELL'OCCHIO, ETA` > 17 SENZA CC M 0, INTERVENTI SULLA BOCCA, SENZA CC C 0, STENOSI URETRALE, ETA` > 17 SENZA CC M 0, CIRCONCISIONE ETA` < 18 C 0, ASSISTENZA RIABILITAT. CON ANAMNESI DI NEOPL. MALIG. COME DIAGNOSI SE M 0, DIFETTI CONGENITI DEL METABOLISMO M 0, LINFOMA E LEUCEMIA NON ACUTA SENZA CC M 1, TENDINITE, MIOSITE E BORSITE M 0, INTERVENTI SU MANO O POLSO ECCETTO INTERVENTI MAGGIORI SULLE ARTICOL. C 0, ALTRE DIAGNOSI PREPARTO SENZA COMPLICAZIONI MEDICHE M 0, H.I.V. ASSOCIATO O NON AD ALTRE PATOLOGIE CORRELATE M 1, ANAMNESI DI NEOPLASIA MALIGNA SENZA ENDOSCOPIA M 0, MIRINGOTOMIA CON INSERZIONE DI TUBO, ETA` > 17 C 0, FRATTURE, DISTORSIONI, STIRAM. E LUSSAZ. AVAMBR., MANO, PIEDE, ETA'>1 M 0, INTERVENTI SUL TESTICOLO NON PER NEOPLASIE MALIGNE, ETA` > 17 C 0, ESCISSIONE LOCALE E RIMOZ. DI MEZZI DI FISSAGGIO INTRAMID. ECCETTO 231 C 0, AN 062 MIRINGOTOMIA CON INSERZIONE DI TUBO, ETA` < 18 C 0, CHIRURGIA PLASTICA DELLA PELLE, DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO E DELLA 268 C 0, MAMM 317 RICOVERO PER DIALISI RENALE M 0, DILATAZIONE E RASCH., CONIZZAZIONE E IMPIANTO MATER. RADIOAT. PER NEOPL DIAGNOSI RELATIVE A POSTPARTO E POSTABORTO CON INTERVENTO CHIRURGICO C 0, C 0, INTERVENTI SULLE GHIANDOLE SALIVARI ECCETTO SIALOADENECTOMIA C 0, INTERVENTI SULLA BOCCA, CON CC C 1, INTERVENTI PRIMARI SULL'IRIDE C 0, INTERVENTI MAGGIORI POLLICE O ARTICOLAZIONI O ALTRI INTERV. MANO O PO C 0, ALTRI INTERVENTI SULL'APPAR RIPRODUTTIVO MASCHILE ECCETTO PER NEOPLAS C 1, OCCLUSIONE ENDOSCOPICA DELLE TUBE C 0, ALTRI INTERVENTI SUGLI ORGANI EMOPOIETICI C 1, INTERVENTO CON DIAGNOSI DI ALTRO CONTATTO CON I SERVIZI SANITARI C 1, Pag.12/17
13 Tabella 7a. DRG ad alto rischio "sospetti": distribuzione per diagnosi primaria Pag.13/17
14 Tabella 7b. DRG ad alto rischio "sospetti": distribuzione per diagnosi primaria selezionata e regione Pag.14/17
15 ALLEGATO 1 Metodologia: modello statistico Si illustra, di seguito, il modello statistico adottato, applicandolo alle basi dati sopra descritte, per la individuazione dei DRG ad elevato rischio di inappropriatezza. Nel seguito, tramite l indice i=1,,n j si indicherà l i-esimo episodio di ricovero classificato nel DRG j-esimo, j=1,,g. Per ciascun ricovero così identificato, si definisce la variabile (aleatoria): Y ij 1 se LOS ij 1 or regime diurno = (1) 0 altrimenti La corrispondente somma all interno del DRG j, n j Y = % ij n 0 j, indica il numero di ricoveri con degenza inferiore od uguale ad 1 giorno su un totale di ricoveri (in regime ordinario o diurno) pari a n j. Dal punto di vista del calcolo delle probabilità, la (1) identifica una variabile casuale di Bernoulli, ossia il risultato di un esperimento casuale (la teorica estrazione di un individuo del DRG j) avente come possibile prodotto solo due eventi incompatibili ed esaustivi: la presenza di un determinato evento (definito successo) oppure la sua assenza. Nel caso in studio, l evento consiste nell estrarre un dimesso classificato col DRG j che sia stato ricoverato in regime diurno o in regime ordinario con degenza inferiore a 2 giorni. La somma identifica una variabile casuale binomiale, di indice n j (il numero totale dei dimessi del DRG j-esimo) e probabilità costante all interno del DRG, πj, parametro incognito che deve essere stimato. Sembra a questo punto ovvio classificare come ad elevato rischio di inappropriatezza quei DRG con probabilità elevata. Il problema è che bisogna, se si adotta questo approccio, definire cosa si intende per elevata ed è chiaro che ogni decisione in tale senso obbliga ad un grado di soggettività non accettabile. Inoltre, è necessario tenere in considerazione che la propensione all evento più che all inappropriatezza può essere dovuta a fattori di rischio, quali ad esempio la tipologia del DRG e la fascia di età del paziente in questione. Per tale motivo, si è deciso di definire per la probabilità dell evento per l i-esimo ricovero nel DRG j-esimo il seguente modello logistico (ossia un modello di regressione per quantità, come la probabilità, comprese tra 0 ed 1): i= 1 π j log = α + β1tipo j + β2eta ij 1 π j (2) Pag.15/17
16 E interessante notare che il modello logistico può anche essere letto come modello moltiplicativo di regressione per il rapporto di scommessa tra la presenza dell evento in questione (probabilità π j ) e la sua assenza (probabilità 1-π j ): π j = exp + + = exp exp exp 1 π j ( α β1tipo j β2eta ij ) ( α ) ( β1tipo j ) ( β2eta ij ) I parametri β descrivono quindi come varia la forza relativa dell evento al variare della fascia di età del paziente e della tipologia del DRG; un segno negativo del parametro corrisponde ad un decremento della probabilità dell evento, mentre un segno positivo corrisponde ad un incremento della stessa. Il termine α rappresenta, invece, la costante del modello, ossia una sorta di rischio basale dell evento quando il valore dei fattori di rischio è zero. Piuttosto che utilizzare una intercetta comune a tutti i DRG, si suppone che i DRG possano essere divisi in K α α. Ciò vuol dire che una volta tenuto conto dei fattori di rischio, i DRG non sono uguali, ma piuttosto appartengono a K gruppi contraddistinti da un rischio basale non omogeneo. Un valore negativo dell intercetta rende l evento meno probabile che in media (ossia exp(α)<1 nel modello moltiplicativo, con l unità che rappresenta il valore di riferimento), mentre un corrispondente valore positivo rende più verosimile l evento stesso (ossia exp(α)>1). A differenza dei metodi basati su soglie soggettive, è in questo caso possibile testare la presenza di K gruppi diversi e stimare il valore K dei gruppi presenti, ossia è possibile sottoporre a verifica statistica l ipotesi nulla: classi, ciascuna con una propria intercetta, ( ) 1,..., K H0 : K = K0 H : K = K K E quindi possibile valutare il numero di gruppi più coerente rispetto ai dati osservati. In questo modo, le classi di rischio non sono artificiosamente create da una procedura di segmentazione della distribuzione empirica (del numero di pazienti trattati in regime diurno o in regime ordinario ma con degenza inferiore a 2 giorni), ma sono il risultato dell applicazione di un modello statistico rigoroso i cui risultati possono essere verificati tramite le usuali procedure. Il metodo consiste nei seguenti passi: 1. si stima il modello (2) con una intercetta comune; 2. si stima lo stesso modello con due intercette; 3. si sottopone a verifica l ipotesi nulla H 0 : K 0 =1; 4. se l ipotesi è rifiutata si continua, altrimenti la procedura si interrompe (se K=1 i DRG risultano omogenei) 5. si ripete il passo 3 con K 0 =K+1; 6. Nel caso in esame, i livelli di rischio stimati (ossia i gruppi di DRG omogenei per quanto riguarda il rischio basale ) sono Pag.16/17
17 tre, sia con riferimento all anno 2002, sia con riferimento all anno 2003 (con entrambe le revisioni della classificazione DRG, 10 e 19 ). E importante ricordare che un rischio unitario (ossia un valore exp(α)=1) indica un comportamento sostanzialmente equivalente alla media dei DRG. I valori stimati del rischio, nelle elaborazioni eseguite nella seconda fase di analisi, sono i seguenti: Rischio Gruppi 2002 Scarso : α = -1.33, exp( α ) = Medio : α = 0.35, exp( α ) = Alto : α = 1.55, exp( α ) = Gruppi 2003 (10 & 19 revisione DRG) Rischio Scarso : α = -1.25, exp( α ) = Medio : α = 0.37, exp( α ) = Alto : α = 1.59, exp( α ) = La terza fase dell analisi ha riguardato l individuazione dei DRG a rischio di inappropriatezza a livello regionale. In questo caso, i valori stimati del rischio sono stati i seguenti: Gruppi (regioni) Scarso : α = -1.63, exp( α ) = 0.20 Rischio 1 1 Medio : α = 0.50, exp( α ) = Alto : α = 2.11, exp( α ) = Gruppi 2003 (ITALIA) Rischio Scarso : α = -1.25, exp( α ) = Medio : α = 0.37, exp( α ) = Alto : α3 = 1.59, exp( α3) = 4.90 Come si evince dal confronto sopra riportato, esiste corrispondenza fra il rischio regionale ed il rischio nazionale. Pag.17/17
ELENCO DRG AD ALTO RISCHIO DI NON APPROPRIATEZZA IN REGIME DI DEGENZA ORDINARIA
ELENCO DRG AD ALTO RISCHIO DI NON APPROPRIATEZZA IN REGIME DI DEGENZA ORDINARIA Codice Descrizione DRG 006 Decompressione tunnel carpale Allegato 6 A 008 INTERVENTI SU NERVI PERIFERICI E CRANICI E ALTRI
DettagliAllegato 1 Drg ad Ato rischio di non appropriatezza in regime di degenza ordinaria/dh e tariffe Day Service. 1 C 006 Decompressione del tunnel carpale
Allegato 1 Drg ad Ato rischio di non appropriatezza in regime di degenza ordinaria/dh e tariffe Day Service mdc tipo 1 C 006 Decompressione del tunnel carpale 588,63 5% 1 C Interventi su nervi periferici
DettagliTariffari e politiche di rimborsi regionali
L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliSistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)
Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliCapitolo 12 La regressione lineare semplice
Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 12 La regressione lineare semplice Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Facoltà di Economia, Università di Ferrara
DettagliOBIETTIVI 2014 DELLE AZIENDE SANITARIE DELLA REGIONE BASILICATA. AO San Carlo
OBIETTIVI 2014 DELLE AZIENDE SANITARIE DELLA REGIONE BASILICATA AO San Carlo 2014 SOMMARIO PREMESSA E LOGICHE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE 2014... 3 AREA N. 1... 6 OBIETTIVO 1.1: APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA...
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliSistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)
Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliPROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO
PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO L indagine si è svolta nel periodo dal 26 agosto al 16 settembre 2014 con l obiettivo di conoscere l opinione dei residenti
DettagliIL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
VISTO il decreto del Ministro dell Istruzione dell Università e della Ricerca 11 aprile 2006, n. 217; VISTO il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, istitutivo
DettagliIL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti
DettagliProgetto MATTONI SSN
f Nolan, Norton Italia Ministero della Salute Servizi di consulenza direzionale a supporto della Cabina di Regia per la realizzazione del NSIS Progetto MATTONI SSN Mese di Riferimento (Maggio 2004) Documento:
DettagliDocumento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici
Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici 1. Introduzione Vengono oggi pubblicate sul sito dell ANVUR e del MIUR 3 tabelle, deliberate nel CD dell ANVUR del 13 agosto 2012, relative
DettagliProposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo
Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una
DettagliProgetto NoiPA per la gestione giuridicoeconomica del personale delle Aziende e degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Lazio
Progetto NoiPA per la gestione giuridicoeconomica del personale delle Aziende e degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Lazio Pillola operativa Integrazione Generazione Dettagli Contabili INFORMAZIONI
DettagliNota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali
Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Aggiornamento delle Linee guida per la metodologia
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto
DettagliRegione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo
VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..
DettagliL infermiere al Controllo di Gestione
L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di
DettagliIL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,
DettagliL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.
DettagliIl Consiglio federale svizzero, visto l articolo 96 della legge federale del 18 marzo 1994 2 sull assicurazione malattie (legge), 3 ordina:
Ordinanza sul calcolo dei costi e la registrazione delle prestazioni da parte degli ospedali, delle case per partorienti e delle case di cura nell assicurazione malattie 1 (OCPre) del 3 luglio 2002 (Stato
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliVALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE
La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliPROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI
PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica
DettagliIgiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile
24 Statistica & Società/Anno 3, N. 2/ Demografia, Istruzione, Welfare Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile Gianmaria Martini Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Bergamo
DettagliPotenza dello studio e dimensione campionaria. Laurea in Medicina e Chirurgia - Statistica medica 1
Potenza dello studio e dimensione campionaria Laurea in Medicina e Chirurgia - Statistica medica 1 Introduzione Nella pianificazione di uno studio clinico randomizzato è fondamentale determinare in modo
DettagliRisposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB
Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Comunicazione in materia di informazione da fornire al pubblico in relazione alle indennità e benefici riconosciuti ad
DettagliGestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08
1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura
DettagliREGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE
30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliPROCEDURE - GENERALITA
PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,
DettagliAllegato A Tenuta e redazione delle carte di lavoro
Indice 1 Finalità del documento... 2 2 Definizione... 2 3 Obiettivi... 2 4 Requisiti delle carte di lavoro... 2 5 Forma, contenuto ed ampiezza delle carte di lavoro... 3 6 Modalità e principi di compilazione...
DettagliINFORMATIVA SULL APPLICAZIONE DELLE POLITICHE DI REMUNERAZIONE A FAVORE DEGLI ORGANI SOCIALI E DEL PERSONALE NELL ESERCIZIO 2015
INFORMATIVA SULL APPLICAZIONE DELLE POLITICHE DI REMUNERAZIONE A FAVORE DEGLI ORGANI SOCIALI E DEL PERSONALE NELL ESERCIZIO 2015 Marzo 2016 1. PREMESSA Il Consiglio di Amministrazione è tenuto a rendere
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
Dettaglii criteri di valutazione
La fattibilità economica dei progetti: i criteri di valutazione 14.XII.2011 I criteri di fattibilità del progetto La convenienza di un investimento t immobiliare per il promotore può avvenire attraverso
DettagliComune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,
DettagliA relazione del Presidente Cota:
REGIONE PIEMONTE BU35 01/09/2011 Deliberazione della Giunta Regionale 3 agosto 2011, n. 4-2495 Attuazione del Piano di Rientro e armonizzazione con gli indirizzi del Patto per la Salute 2010-2012 del 3/12/2009
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliLA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA
ALLEGATO 4 LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA I dati sui quali si basa la presente elaborazione statistica fanno riferimento al numero di partecipazioni
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliDocumento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013
Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità
DettagliIN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015
IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO
DettagliEffetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria
Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Christopher N. Sciamanna, Scott P. Novak, Bess H. Marcus. International Journal of
DettagliValutazione dei rischi
Valutazione dei rischi 5 Novembre 2008 Andrea Pellei Il processo di attuazione dell audit Obiettivi della valutazione del rischio L attività di audit effettuata sul Sistema di Gestione e Controllo di un
DettagliPrincipi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli
Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Principi generali Carlo Federico Gauss Matematico tedesco 1777-1855 G. Bartolozzi - Firenze Vercelli 9-10 dicembre 2005 Oggi il nostro lavoro
DettagliOrientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia
EIOPA-BoS-14/176 IT Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA Westhafen Tower, Westhafenplatz 1-60327 Frankfurt Germany - Tel. + 49 69-951119-20; Fax. +
DettagliPiano di Sviluppo Competenze
Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,
Dettaglivisto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,
IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell
DettagliPSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT
PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità
DettagliLA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA
LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato
DettagliGestione Turni. Introduzione
Gestione Turni Introduzione La gestione dei turni di lavoro si rende necessaria quando, per garantire la continuità del servizio di una determinata struttura, è necessario che tutto il personale afferente
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit
Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliREGOLAMENTO DEI CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE E DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI E SOCIOSANITARIE
REGOLAMENTO DEI CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE E DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI E SOCIOSANITARIE I N D I C E Art. 1 Oggetto Art. 2 Ambito di applicazione Art. 3 Determinazione della quota di compartecipazione
DettagliELEMENTI DI DEMOGRAFIA
ELEMENTI DI DEMOGRAFIA 2. Caratteristiche strutturali della popolazione Posa Donato k posa@economia.unisalento.it Maggio Sabrina k s.maggio@economia.unisalento.it UNIVERSITÀ DEL SALENTO DIP.TO DI SCIENZE
DettagliMODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI
MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al
DettagliREGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile
DettagliRedazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A.
Pag 1/6 OGGETTO PROCEDURA PER L ACCOGLIMENTO, INSERIMENTO, ADDESTRAMENTO E VALUTAZIONE DEL PERSONALE NEO ASSUNTO/TRASFERITO NELLE ARTICOLAZIONI SANITARIE AZIENDALI DELL ASP Redazione Verifica Approvazione
DettagliPERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014)
PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) OBIETTIVI E STRUMENTI Il quadro di riferimento dell attuazione (performance framework)
DettagliDicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Firenze
Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA Comune di Firenze 1 INTRODUZIONE Il presente documento contiene schede sintetiche relative agli esiti delle verifiche condotte
DettagliGUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING
WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 S OMMAR IO LA FUNZIONE DEI REPORT... 3 TIPOLOGIA DEI REPORT... 3 CRITERI
DettagliModello dei controlli di secondo e terzo livello
Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI
DettagliUniversità del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale di area tecnica. Corso di Statistica Medica
Università del Piemonte Orientale Corsi di Laurea Triennale di area tecnica Corso di Statistica Medica Campionamento e distribuzione campionaria della media Corsi di laurea triennale di area tecnica -
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliAND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO
SOCIALLY RESPONSIBLE INVESTMENT AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO Forum per la Finanza Sostenibile Milano 30 giugno 2009 Giulio Casuccio Head of Quantitatives Strategies and Research Principi ed obiettivi:
DettagliProgetto It.DRG. Laura Arcangeli Direzione Generale della Programmazione Sanitaria Ministero della Salute Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Progetto It.DRG Laura Arcangeli Direzione Generale della Programmazione Sanitaria Ministero della Salute Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Progetto It.DRG disponibilità di sistemi idonei per la misurazione
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettagli6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1
ALLEGATO A - MODULO DI DOMANDA PER I PROGETTI DI PROMOZIONE DEL VINO SUI MERCATI DEI PAESI TERZI FINANZIATI AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE N. 1308/13 E N. 555/08 1 TITOLO DEL PROGETTO 2 ORGANIZZAZIONE(I)
DettagliIndagine qualita percepita
Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato PREMESSA. Il presente Sistema di misurazione e valutazione della performance del personale
DettagliIL CONTRIBUTO STATALE PER LA PERDITA DI GETTITO I.C.I. RIFERITA AGLI IMMOBILI DEL GRUPPO CATASTALE D
Asm Rovigo PROGETTO TECNICO IL CONTRIBUTO STATALE PER LA PERDITA DI GETTITO I.C.I. RIFERITA AGLI IMMOBILI DEL GRUPPO CATASTALE D PRESENTATO DA INDICE 1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO... 3 2. LA DETERMINAZIONE
DettagliLeasing secondo lo IAS 17
Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliCAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)
CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliSTATO MAGGIORE DELLA DIFESA
STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Linee guida applicative del Sistema di misurazione e valutazione della Performance del Personale Civile delle aree funzionali della Difesa 1. Premessa In data 01/01/2016, è
DettagliISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito
ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta
DettagliENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI
ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI CHI E ASSOEGE? (..E CHI SONO GLI EGE) Associazione degli
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliSISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive
SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
Dettagli