Lezione 14 - Il tensore di Green- Lagrange

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lezione 14 - Il tensore di Green- Lagrange"

Transcript

1 Lezione 14 - Il tensore di Green- Lagrange [Ultimarevisione: revisione:4 4novembre novembre009] In questa lezione si generalizza quanto detto nella lezione precedente, considerando la trasformazione subita da un segmento arbitrariamente orientato nello spazio. Il tensore di Green-Lagrange Si consideri un segmento dx, di componenti Hdx 1, dx, dx 3 L, e di lunghezza: dx 1 +dx +dx 3 dx T dx (1) A seguito della applicazione delle forze, il segmento si trasforma nel segmento M ' N ' dx, di componenti Idx 1, dx, dx 3 M e lunghezza: M'N' dξ +dη +dζ dξ T dξ () Usando la (16) della lezione precedente: si ha: dξ Fdx (3) e quindi: M'N' dξ T dξ dx T F T Fdx (4) M'N' dx T F T Fdx dx T dx dx T IF T F IMdx (5) Si introduca ora la seguente quantita', nota come tensore di Green-Lagrange [Green]: D 1 IFT F IM (6) in modo da poter scrivere: M'N' dx T Ddx (7) Si noti che il tensore D puo' scriversi anche: D 1 IFT F IM 1 IH+HT +H T HM (8) da cui, tra l'altro, appare subito evidente la natura simmetrica di D.

2 87 Lezione 14 - Il tensore di Green-Lagrange.nb Figura 1 - Joseph-Louis Lagrange Svolgendo i prodotti matriciali si hanno esplicitamente le sei componenti di D: d 11 + (9) d 1 d (10) d 13 d (11) d + (1) d 3 d (13) d 33 + oppure, utilizzando la convenzione degli indici ripetuti: (14)

3 Lezione 14 - Il tensore di Green-Lagrange.nb 88 d ij 1 u i x j + u j x i u k x i u k x j (15) Gli allungamenti percentuali L'allungamento percentuale del segmento e' stato definito come: E M'N' M'N' 1 (16) da cui: M'N' H1+E L Sara' pertanto: M'N' H1+E L E H+E L e paragonando con la (7) si ha: E H+E L dx T Ddx Dividendo ora per si ha: (17) (18) (19) E 1+ E dx T D dx (0) ossia, infine: E 1+ E l T Dl (1) avendo introdotto il vettore l dei coseni direttori dell'elemento : l l 1 l l 3 dx 1 dx dx 3 () Si e' quindi dato un significato fisico al tensore di Green-Lagrange: basta conoscere le sue sei componenti ed e' possibile calcolare l'allungamento percentuale di un segmento orientato in modo arbitrario, e definito attraverso i suoi tre coseni direttori. Definizione di deformazione La formula (1) fornisce lo spunto per una definizione di tipo operativo: Definizione - Dato un punto M del corpo B, la quantita':

4 89 Lezione 14 - Il tensore di Green-Lagrange.nb ε E 1+ E l T Dl d ij l i l j d 11 l 1 + d l +d 33 l 3 + Hd 1 l 1 l + d 13 l 1 l 3 + d 3 l l 3 L (3) si definisce la deformazione in M del segmento. Nota - Nella pratica ingegneristica si definisce deformazione la quantita' E, che viene a coincidere con la (34) solo in certe ipotesi che verranno specificate in seguito. Le componenti normali di deformazione Si consideri un segmento dx, parallelo all'asse x 1, e quindi di componenti Hdx 1, 0, 0L. I coseni direttori di sono dati da (1,0,0). Di conseguenza, la (3) potra' scriversi: ε 11 E x1 1+ E x1 l T Dl (4) e svolgendo il triplo prodotto matriciale si giunge ad identificare le componenti del tensore di Green- Lagrange lungo la diagonale principale con le deformazioni dei segmenti originariamente stesi lungo gli assi: ε 11 d 11 In termini di allungamenti percentuali, e' facile dedurre che sara': (5) da cui: E x1 1+ E x1 d 11 (6) E x1 1+ d 11 1 Del tutto analogamente: E x 1+ d 1 E x3 1+ d 33 1 (7) (8) (9) Si puo' dunque concludere che gli elementi diagonali del tensore di Green-Lagrange forniscono una misura degli allungamenti percentuali di segmenti passanti per un punto M e paralleli agli assi. I tre elementi d 11, d e d 33 si chiamano componenti normali della deformazione. Gli angoli taglianti Occorre ora dare un significato geometrico anche ai restanti tre termini del tensore di Green-Lagrange, ossia a d 1, d 13 e d 3. A cio' fare, si considerino due elementi paralleli a due assi coordinati, ad esempio, paralleli ad x 1 ed x. Siano essi dx 1 e dx, rispettivamente, con coseni direttori (1,0,0) e (0,1,0). I coseni direttori del segmento trasformato dx 1 saranno forniti da (cfr. (3) della Lezione precedente): l E x1 ; l 1 1+E x1 ; l 31 1+E x1 ; (30)

5 Lezione 14 - Il tensore di Green-Lagrange.nb 90 mentre i coseni direttori del segmento trasformato dx saranno forniti da: l 1 1+E x ; l 1+ 1+E x ; l 3 1+E x ; (31) Ne segue, per una nota formula di geometria, che il coseno dell'angolo formato dai due segmenti trasformati sara' fornito da: cos Hdξ 1, dξ L l 11 l 1 +l 1 l +l 31 l H1+E x1 L H1+E x L d 1 H1+E x1 L H1+E x L Se si indica con g 1 la variazione angolare tra dx 1 e dx, (cfr. Figura ) si ha anche: (3) cos Hdξ 1, dξ L Analogamente, si ha d 1 H1+E x1 L H1+E x L cos Kπ γ 1O sin γ 1 (33) cos Hdξ 1, dξ 3 L d 13 H1+E x1 L H1+E x3 L cos Kπ γ 13O sin γ 13 (34) cos Hdξ, dξ 3 L d 3 H1+E x L H1+E x3 L cos Kπ γ 3O sin γ 3 (35) X N N' dx dξ γ 1 M' O γ 1 dξ 1 dx 1 M X 1 Figura - L'angolo tagliante g 1 Gli angoli g 1, g 13, g 3 si chiamano angoli taglianti, mentre le tre componenti d 1, d 13, d 3 si chiamano le componenti tangenziali della deformazione. Esse descrivono la variazione angolare dell'angolo retto tra elementi passanti per M ed originariamente distesi lungo gli assi.

6 91 Lezione 14 - Il tensore di Green-Lagrange.nb Le deformazioni principali Come si e' visto, le componenti tangenziali della deformazione, d 1, d 13 e d 3 descrivono la variazione angolare tra coppie di segmenti distesi lungo gli assi. Se quindi queste tre quantita' fossero nulle, allora gli assi coordinati sarebbero orientati in modo tale che tre segmenti ad essi paralleli subirebbero solo variazioni di lunghezza, ruoterebbero in modo solidale, ma non avrebbero mutue rotazioni. In altri termini la terna Hx 1, x, x 3 L sarebbe una terna di direzioni principali di deformazione. In questo caso, gli assi si battezzano (1,, 3) e gli allungamenti percentuali si denotano con E 1, E, E 3. Inoltre il tensore di Green-Lagrange assume la forma diagonale: D e quindi sara': d d d 3 (36) E 1 1+d 1 1 E 1+d 1 E 3 1+d 3 1 ed anche: ε d 1 l 1 + d l + d 3 l 3 (37) (38) dove, come sempre, l 1, l ed l 3 sono i coseni direttori del segmento. La ricerca delle direzioni principali In perfetta analogia con quanto svolto nell'analisi della tensione, occorre ricercare quella direzione, o quelle direzioni per cui: d 11 d 1 d 13 d 1 d d 3 d 13 d 3 d 33 l 1 l l 3 l 1 l l 3 (39) ossia, matricialmente: HD ILl 0 (40) Il sistema, omogeneo, ammette sempre la soluzione banale l 1 l l 3 0, senza significato fisico. Occorre invece ricercare le soluzioni, definite a meno di una o piu' costanti, in corrispondenza dei valori nulli del determinante dei coefficienti, imponendo: Det@HD ILD 0 (41) Svolgendo il determinante si giunge ad una equazione cubica in e, con tre radici reali, che puo' scriversi come: 3 I 1 + I I 3 0 dove I 1, I ed I 3 sono i tre invarianti di deformazione: (4)

7 Lezione 14 - Il tensore di Green-Lagrange.nb 9 I 1 d 11 + d + d 33 Tr@DD I d 11 d + d 11 d 33 + d d 33 d 1 d 13 d 3 (43) (44) I 3 Det@DD (45) Siano d 1, d e d 3 le tre radici dell'equazione secolare (41) in. In corrispondenza di cisacuna di queste tre radici, dette deformazioni principali, si puo' calcolare una direzione principale, definita a meno di una costante, ed identificata dalle sue tre componenti. Sia l 1 Hl 11, l 1, l 31 L la soluzione che si ottiene in corrispondenza di d 1, l Hl 1, l, l 3 L la soluzione che si ottiene in corrispondenza di d, ed infine l 3 Hl 13, l 3, l 33 L la soluzione che si ottiene in corrispondenza di d 3. Si puo' dimostrare anche in questo caso che queste tre direzioni l 1, l e l 3, sono tra loro ortogonali. Note [Green] - La deduzione del tensore e' contenuta in "On the propagation of light in crystallized media" G. Green, Math. Papers (1839). Una versione digitale di tale lavoro puo' essere letta nella sezione Ricerca del sito [Torna al testo] Grafici

Lezione 13 - Il gradiente di deformazione

Lezione 13 - Il gradiente di deformazione Lezione 3 - Il gradiente di deformazione ü [A.a. 0-03 : ultima revisione 3 ottobre 0] In questa lezione si comincia ad affrontare l'analisi della deformazione, cui compito principale e' rispondere al seguente

Dettagli

Lezione 22 - Il problema della trave

Lezione 22 - Il problema della trave Lezione 22 - Il problema della trave [Ultimarevisione: revisione:24 24gennaio gennaio2009] In questa lezione si inizia lo studio dettagliato del comportamento strutturale di un solido dalla particolare

Dettagli

Complementi 3 - Richiami di algebra tensoriale

Complementi 3 - Richiami di algebra tensoriale Complementi 3 - Richiami di algebra tensoriale [Ultimarevisione revisione9gennaio gennaio2009] In questo notebook si richiamano brevemente alcune definizioni ed alcune proprieta di algebra tensoriale,

Dettagli

Analisi della deformazione

Analisi della deformazione 3 Analisi della deformazione Tema 3.1 Si consideri un corpo continuo di forma parallelepipedica e di dimensioni a = 15 cm, b = 10 cm, c = 1 cm. Rispetto ad un riferimento centrato nel baricentro del corpo

Dettagli

Lezione 38 - I carichi assiali sulle travi

Lezione 38 - I carichi assiali sulle travi ezione 38 - I carichi assiali sulle travi ü [.a. 11-1 : ultima revisione 9 agosto 11] Nella lezione 3 si e' iniziato lo studio della trave snella, o di Eulero-ernoulli. In particolare, l'energia potenziale

Dettagli

Corso di Geometria, a.a Ing. Informatica e Automatica Esercizi VI: soluzioni

Corso di Geometria, a.a Ing. Informatica e Automatica Esercizi VI: soluzioni Corso di Geometria, a.a. 2009-2010 Ing. Informatica e Automatica Esercizi VI: soluzioni 5 novembre 2009 1 Geometria del piano e prodotto scalare Richiami. Il prodotto scalare di due vettori del piano v,

Dettagli

1. Analisi cinematica delle strutture

1. Analisi cinematica delle strutture 1. nalisi cinematica delle strutture Metodo analitico ü [.a. 211-212 : ultima revisione 22 ottobre 211] In questa pplicazione si esamina una serie di strutture al fine di identificare le proprieta' cinematiche

Dettagli

Geometria analitica del piano pag 12 Adolfo Scimone

Geometria analitica del piano pag 12 Adolfo Scimone Geometria analitica del piano pag 12 Adolfo Scimone Fasci di rette Siano r e r' due rette distinte di equazioni r: ax + by + c r': a' x + b' y + c' Consideriamo la retta combinazione lineare delle due

Dettagli

Lezione 8 - Il teorema di Cauchy-Poisson

Lezione 8 - Il teorema di Cauchy-Poisson Lezione 8 - Il teorema di Cauchy-Poisson [Ultimarevisione: revisione:11 11dicembre dicembre2008] Come detto al termine della lezione precedente, occorre ora dare un criterio operativo per poter calcolare

Dettagli

Lezione 9 - Le equazioni indefinite di equilibrio

Lezione 9 - Le equazioni indefinite di equilibrio Lezione 9 - Le equazioni indefinite di equilibrio ü [A.a. 212-213 : ultima revisione 28 ottobre 212] In questa lezione si deducono le cosiddette equazioni indefinite dellequilibrio, e si dimostra limportante

Dettagli

Complementi 9 - Le soluzioni di De Saint-Venant

Complementi 9 - Le soluzioni di De Saint-Venant Complementi 9 - Le soluzioni di De Saint-Venant [Ultimarevisione: revisione: gennaio gennaio009] In questa lezione si illustra un metodo per ottenere le soluzioni per il problema debole di De Saint-Venant.

Dettagli

Geometria BAER Canale I Esercizi 11

Geometria BAER Canale I Esercizi 11 Geometria BAER Canale I Esercizi Esercizio. Scrivere la matrice delle seguenti trasformazioni ortogonali del piano (a Proiezione ortogonale sulla retta x + y = 0 (b Rotazione di π/4 seguita da riflessione

Dettagli

Lezione 8 - Il teorema di Cauchy- Poisson

Lezione 8 - Il teorema di Cauchy- Poisson Lezione 8 - Il teorema di Cauchy- Poisson ü [A.a. 2012-2013 : ultima revisione 28 ottobre 2012] Come detto al termine della lezione precedente, occorre ora dare un criterio operativo per poter calcolare

Dettagli

Trasformazioni geometriche nel piano: dalle isometrie alle affinità

Trasformazioni geometriche nel piano: dalle isometrie alle affinità Trasformazioni geometriche nel piano: dalle isometrie alle affinità Le trasformazioni geometriche In generale una trasformazione geometrica è una corrispondenza biunivoca del piano in sé, ossia associa

Dettagli

Possiamo scrivere le tre precedenti espressioni in un'unica equazione matriciale:

Possiamo scrivere le tre precedenti espressioni in un'unica equazione matriciale: A1. Considerazioni sul cambio di un sistema di riferimento cartesiano ortogonale Sia xyz un sistema di riferimento cartesiano ortogonale di origine O e di riferimento cartesiano pure di origine O. un secondo

Dettagli

1 Applicazioni lineari

1 Applicazioni lineari 1 Applicazioni lineari 1 Applicazioni lineari 1.1 Definizione Si considerino lo spazio tridimensionale euclideo E e lo spazio vettoriale V ad esso associato. Definizione. 1.1. Sia A una applicazione di

Dettagli

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE. Esercizi Esercizio. In R calcolare il modulo dei vettori,, ),,, ) ed il loro angolo. Esercizio. Calcolare una base ortonormale del sottospazio

Dettagli

1. Siano A e B due punti di un atto di moto rigido piano. Dire quale delle seguenti affermazioni è errata:

1. Siano A e B due punti di un atto di moto rigido piano. Dire quale delle seguenti affermazioni è errata: Università del Salento Facoltà di Ingegneria Corsi di Laurea in Ingegneria Industriale e Civile Prova scritta di Meccanica Razionale 20 giugno 2016 Soluzioni Parte 1: Domande a risposta multipla. 1. Siano

Dettagli

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria - Edile ed Edile/Architettura

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria - Edile ed Edile/Architettura Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria - Edile ed Edile/Architettura Primo Appello del corso di Geometria 2 Docente F. Flamini, Roma, 22/02/2007 SVOLGIMENTO COMPITO I APPELLO

Dettagli

Geometria BATR-BCVR Esercizi 9

Geometria BATR-BCVR Esercizi 9 Geometria BATR-BCVR 2015-16 Esercizi 9 Esercizio 1. Per ognuna delle matrici A i si trovi una matrice ortogonale M i tale che Mi ta im sia diagonale. ( ) 1 1 2 3 2 A 1 = A 2 1 2 = 1 1 0 2 0 1 Esercizio

Dettagli

Geometria BAER Canale I Esercizi 12

Geometria BAER Canale I Esercizi 12 Geometria BAER Canale I Esercizi Esercizio. x = 0 x = Date le rette r : y = t e s : y = t, si verifichi che sono sghembe e si scrivano le equazioni z = t z = t parametriche di una retta r ortogonale ed

Dettagli

EQUAZIONE DELLA RETTA

EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DEGLI ASSI L equazione dell asse x è 0. L equazione dell asse y è 0. EQUAZIONE DELLE RETTE PARALLELE AGLI ASSI L equazione di una retta r parallela all asse x è cioè è uguale

Dettagli

Ricordiamo brevemente come possono essere rappresentate le rette nel piano: 1) mediante un'equazione cartesiana. = ( p 1

Ricordiamo brevemente come possono essere rappresentate le rette nel piano: 1) mediante un'equazione cartesiana. = ( p 1 Introduzione Nella computer grafica, gli oggetti geometrici sono definiti a partire da un certo numero di elementi di base chiamati primitive grafiche Possono essere punti, rette e segmenti, curve, superfici

Dettagli

Lezione 5 Geometria Analitica 1

Lezione 5 Geometria Analitica 1 Lezione 5 Geometria Analitica 1 Donato A Ciampa In questa lezione richiameremo alcune nozioni della geometria analitica, quali le trasformazioni del piano in se stesso e le varie equazioni relative alla

Dettagli

Analisi e Geometria 1

Analisi e Geometria 1 Analisi e Geometria Politecnico di Milano Ingegneria Esercizi Numeri complessi. Scrivere in forma algebrica i seguenti numeri complessi. a) z + i) i) + i) i) b) z + i) i) + i) + + i) i) + i) + i) c) z

Dettagli

Lezione 12 - I cerchi di Mohr

Lezione 12 - I cerchi di Mohr Lezione 1 - I cerchi di Mohr ü [A.a. 011-01 : ultima revisione 3 novembre 013] In questa lezione si descrive un classico metodo di visualizzazione dello stato tensionale nell'intorno di un punto generico

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

Analisi della Deformazione

Analisi della Deformazione Analisi della Deformazione Tema 1 Si consideri un corpo continuo omogeneo di forma parallelepipedica e lo si riferisca ad un riferimento Cartesiano centrato nel suo baricentro e ad assi paralleli agli

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

Soluzioni esercizi complementari

Soluzioni esercizi complementari Soluzioni esercizi complementari Relazioni 1) Quali delle seguenti relazioni sono di equivalenza? x, y R {0} xry x/y Q x, y Z xry x + y è divisibile per 17 x, y Z xry x y X, Y sottoinsiemi di un insieme

Dettagli

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni Corso di Geometria 2010-11 BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni 1 Geometria dello spazio Esercizio 1. Dato il punto P 0 = ( 1, 0, 1) e il piano π : x + y + z 2 = 0, determinare: a) Le equazioni parametriche

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA A.A PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL Compito A Corso del Prof.

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA A.A PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL Compito A Corso del Prof. CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA A.A. 202-203 PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL 8-02-3 Compito A Corso del Prof. Manlio BORDONI Esercizio. Sia W il sottospazio vettoriale di R 4 generato dai vettori

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA A.A PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL Corsi dei Proff. M. BORDONI, A.

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA A.A PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL Corsi dei Proff. M. BORDONI, A. CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA A.A. - PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL -- Corsi dei Proff. M. BORDONI, A. FOSCHI Esercizio. E data l applicazione lineare L : R 4 R 3 definita dalla matrice A = 3

Dettagli

Prodotto scalare. Piani nello spazio Federico Lastaria, Analisi e Geometria 1. Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1

Prodotto scalare. Piani nello spazio Federico Lastaria, Analisi e Geometria 1. Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1 Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1 Federico Lastaria federico.lastaria@polimi.it Prodotto scalare in R n. Piani nello spazio. 19 Dicembre 2016 Indice 1 Prodotto scalare nello spazio 2

Dettagli

ESAMI E ESERCITAZIONI A.A Esempio di Prova d Esame Tempo a disposizione: 60 minuti. Esercizio 1.1. (8 punti) Si consideri la matrice

ESAMI E ESERCITAZIONI A.A Esempio di Prova d Esame Tempo a disposizione: 60 minuti. Esercizio 1.1. (8 punti) Si consideri la matrice ESAMI E ESERCITAZIONI A.A. 2011-12 ANDREA RATTO Sommario. In questo file presentiamo prove d esame, esercitazioni ed esami relativi al Corso di Geometria e Algebra per Ingegneria Biomedica e Meccanica.

Dettagli

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2006/2007

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2006/2007 Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 6/7 Niccolò Desenzani Sunra J.N. Mosconi giugno 7. Chiamiamo A t l area della sezione del solido col piano perpendicolare all asse delle x in x = t.

Dettagli

Lezione 21 - La geometria delle aree. Richiami

Lezione 21 - La geometria delle aree. Richiami Lezione 1 - La geometria delle aree. Riciami ü [A.a. 011-01 : ultima revisione 11 dicemre 011] In questa Lezione si riciamano sinteticamente alcune nozioni di geometria delle aree, aricentro di una figura

Dettagli

Esercizi Riepilogativi Svolti

Esercizi Riepilogativi Svolti Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA Edile-Architettura e dell Edilizia SPAZI EUCLIDEI. TRASFORMAZIONI. ORIENTAZIONI. FORMULE DI GEOMETRIA IN R. Docente:

Dettagli

Appunti di geometria analitica dello spazio. di Fabio Maria Antoniali

Appunti di geometria analitica dello spazio. di Fabio Maria Antoniali Appunti di geometria analitica dello spazio di Fabio Maria Antoniali versione del 23 maggio 2017 1 Un po di teoria 1.1 Vettori e punti 1.1.1 Componenti cartesiane e vettoriali Fissato nello spazio un riferimento

Dettagli

25 - Funzioni di più Variabili Introduzione

25 - Funzioni di più Variabili Introduzione Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Statistica per l Analisi dei Dati Appunti del corso di Matematica 25 - Funzioni di più Variabili Introduzione Anno Accademico 2013/2014 M. Tumminello

Dettagli

T.(a) T.(b) Es.1 Es.2 Es.3 Es.4 Totale. Cognome: Nome: Matricola:

T.(a) T.(b) Es.1 Es.2 Es.3 Es.4 Totale. Cognome: Nome: Matricola: T.(a) T.(b) Es.1 Es.2 Es.3 Es.4 Totale Analisi e Geometria 1 Primo Appello 4 Febbraio 2019 Docente: Numero di iscrizione: Cognome: Nome: Matricola: Istruzioni: Tutte le risposte devono essere motivate.

Dettagli

Trasformazioni geometriche nel piano

Trasformazioni geometriche nel piano Trasformazioni geometriche nel piano Le trasformazioni geometriche In generale una trasformazione geometrica è una corrispondenza biunivoca del piano in sé, ossia associa ad un punto del piano uno ed un

Dettagli

Parte 12b. Riduzione a forma canonica

Parte 12b. Riduzione a forma canonica Parte 2b. Riduzione a forma canonica A. Savo Appunti del Corso di Geometria 202-3 Indice delle sezioni. Coniche, 2. Esempio di riduzione, 4 3. Teoremi fondamentali, 6 4. Come determinare l equazione canonica,

Dettagli

Bivettori. Determinanti. Prodotto vettoriale.

Bivettori. Determinanti. Prodotto vettoriale. Bivettori. Determinanti. Prodotto vettoriale. 10 Dicembre 2018 Per approfondimenti: bibliografia e siti web sull algebra geometrica (Geometric Algebra): http://geometry.mrao.cam.ac.uk/ https://assets.cambridge.org/052148/0221/sample/0521480221ws.pdf

Dettagli

Esercitazione di Analisi Matematica II

Esercitazione di Analisi Matematica II Esercitazione di Analisi Matematica II Barbara Balossi 06/04/2017 Esercizi di ripasso Esercizio 1 Sia data l applicazione lineare f : R 3 R 3 definita come f(x, y, z) = ( 2x + y z, x 2y + z, x y). a) Calcolare

Dettagli

La matematica del CAD. Vettori e Matrici

La matematica del CAD. Vettori e Matrici La matematica del CAD Vettori e Matrici IUAV Disegno Digitale Camillo Trevisan I programmi CAD riducono tutti i problemi geometrici in problemi analitici: la proiezione di un punto su un piano viene, ad

Dettagli

Formulario. Coordinate del punto medio M di un segmento di estremi A(x 1, y 1 ) e B(x 2, y 2 ): x1 + x y 2

Formulario. Coordinate del punto medio M di un segmento di estremi A(x 1, y 1 ) e B(x 2, y 2 ): x1 + x y 2 Formulario Componenti di un vettore di estremi A(x 1, y 1 e B(x 2, y 2 B A = AB = (x2 x 1 i + (y 2 y 1 j Distanza tra due punti A(x 1, y 1 e B(x 2, y 2 : AB = (x 2 x 1 2 + (y 2 y 1 2 Coordinate del punto

Dettagli

(x B x A, y B y A ) = (4, 2) ha modulo

(x B x A, y B y A ) = (4, 2) ha modulo GEOMETRIA PIANA 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(0, 4), e B(4, ) trovarne la distanza e trovare poi i punti C allineati con A e con B che verificano: (1) AC = CB (punto medio del segmento AB); ()

Dettagli

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Prodotti scalari e forme bilineari simmetriche (1) Sia F : R 2 R 2 R un applicazione definita da F (x, y) = x 1 y 1 + 3x 1 y 2 5x 2 y 1 + 2x 2

Dettagli

Trasformazioni - II. Classificazione delle trasformazioni in R 3. Rotazioni in R 3. Lezione 6 Maggio Lezione 6 maggio 2003

Trasformazioni - II. Classificazione delle trasformazioni in R 3. Rotazioni in R 3. Lezione 6 Maggio Lezione 6 maggio 2003 Corso di Laurea in Disegno Industriale Corso di Metodi Numerici per il Design Lezione 6 maggio Trasformazioni - II F. Caliò Classificazione delle trasformazioni in R (TITOLO) Rotazioni in R (TITOLO) Rotazione

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA NELLO SPAZIO (3D Geometry)

GEOMETRIA ANALITICA NELLO SPAZIO (3D Geometry) GEOMETRIA ANALITICA NELLO SPAZIO (3D Geometry) SISTEMA DI RIFERIMENTO NELLO SPAZIO La geometria analitica dello spazio è molto simile alla geometria analitica del piano. Per questo motivo le formule sono

Dettagli

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica 1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata

Dettagli

Una approssimazione allo spazio della fisica classica. Spazi affini euclidei.

Una approssimazione allo spazio della fisica classica. Spazi affini euclidei. Una approssimazione allo spazio della fisica classica. Spazi affini euclidei. Federico Lastaria. Analisi e Geometria 1. Una introduzione allo spazio della fisica classica. 1/20 Lo spazio E 3 (il piano

Dettagli

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Vibrazioni libere non smorzate 1/6 Le equazioni del moto di un sistema

Dettagli

ver. 1 Progettazione del Telaio, A.A lez. 03/04/2017

ver. 1 Progettazione del Telaio, A.A lez. 03/04/2017 Fig. 1 Fig. 2 Vi sono due teorie della piastra quali la Teoria della piastra alla Reissner-Mindlin e la Teoria della piastra alla Kirkhhoff ed entrambe convergono sull ipotesi di piastra in stato di tensione

Dettagli

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 8: soluzioni

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 8: soluzioni Corso di Geometria 2010-11 BIAR, BSIR Esercizi 8: soluzioni Esercizio 1. a) Disegnare la retta r di equazione cartesiana x 2y 4 = 0. b) Determinare l equazione cartesiana della retta r 1 passante per P

Dettagli

Elasticità lineare per corpi affini

Elasticità lineare per corpi affini Elasticità lineare per corpi affini Indice 1 Piccole deformazioni 2 2 Dilatazione infinitesima 2 3 Rotazione infinitesima 3 4 Variazione di volume 4 5 Variazione di area 4 6 Linearizzazione della risposta

Dettagli

Lezione 17 - Il solido isotropo

Lezione 17 - Il solido isotropo Lezione 17 - Il solido isotropo ü [A.a. 2011-2012 : ultima revisione 23 agosto 2011] Si e' visto che le costanti elastiche previste dalla teoria di Green sono, in generale, 21. Non sembra possibile ridurre

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica

GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica ISTITUTO PROVINCIALE DI CULTURA E LINGUE NINNI CASSARÀ SEZIONE DISTACCATA DI CEFALÙ CLASSE V C GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate

Dettagli

Continuo Deformabile: Deformabile cambia forma per effetto dello spostamento dei suoi punti; Continuo gli spostamenti dei punti sono descritti da

Continuo Deformabile: Deformabile cambia forma per effetto dello spostamento dei suoi punti; Continuo gli spostamenti dei punti sono descritti da Il Continuo Deformabile Continuo Deformabile: Deformabile cambia forma per effetto dello spostamento dei suoi punti; Continuo gli spostamenti dei punti sono descritti da funzioni continue e differenziabili:

Dettagli

Geometria analitica del piano pag 32 Adolfo Scimone

Geometria analitica del piano pag 32 Adolfo Scimone Geometria analitica del piano pag 32 Adolfo Scimone CAMBIAMENTI DI SISTEMA DI RIFERIMENTO Consideriamo il piano cartesiano R 2 con un sistema di riferimento (O,U). Se introduciamo in R 2 un secondo sistema

Dettagli

(i) Determinare l equazione cartesiana dell unica circonferenza C passante per i tre punti dati.

(i) Determinare l equazione cartesiana dell unica circonferenza C passante per i tre punti dati. Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Edile/Architettura Esercizi per il corso di GEOMETRIA - a.a. 7/8 Docente: Prof. F. Flamini - Tutore: Dott. M. Paganin FOGLIO - Esercizi

Dettagli

Corso di Geometria Meccanica, Elettrotecnica Esercizi 11: soluzioni

Corso di Geometria Meccanica, Elettrotecnica Esercizi 11: soluzioni Corso di Geometria 0- Meccanica Elettrotecnica Esercizi : soluzioni Esercizio Scrivere la matrice canonica di ciascuna delle seguenti trasformazioni lineari del piano: a) Rotazione di angolo π b) Rotazione

Dettagli

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 11

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 11 Geometria BAER 6-7 Canale A-K Esercizi Esercizio. Scrivere la matrice delle seguenti trasformazioni ortogonali del piano (a Proiezione ortogonale sulla retta x + y = (b Rotazione di π/4 seguita da riflessione

Dettagli

Corso di Geometria, a.a Ing. Informatica e Automatica Esercizi VII: soluzioni

Corso di Geometria, a.a Ing. Informatica e Automatica Esercizi VII: soluzioni Corso di Geometria, a.a. 2009-2010 Ing. Informatica e Automatica Esercizi VII: soluzioni 12 novembre 2009 1 Geometria dello spazio Esercizio 1 Dato il punto P 0 = ( 1, 0, 1) e il piano π : x + y + z 2

Dettagli

2. Coordinate omogenee e trasformazioni del piano

2. Coordinate omogenee e trasformazioni del piano . Coordinate omogenee e trasformazioni del piano Nella prima sezione si è visto come la composizione di applicazioni lineari e di traslazioni porta ad una scomoda combinazione di prodotti matriciali e

Dettagli

Isometrie e cambiamenti di riferimento

Isometrie e cambiamenti di riferimento Isometrie e cambiamenti di riferimento Isometrie Le isometrie sono trasformazioni del piano o dello spazio che conservano angoli e distanze. Esempi sono le rotazioni del piano, le riflessioni in una retta

Dettagli

ˆ b, si usa la convenzione di prendere. come verso positivo quello antiorario e come verso negativo quello orario.

ˆ b, si usa la convenzione di prendere. come verso positivo quello antiorario e come verso negativo quello orario. Capitolo 4 Le rotazioni 4.1 Richiami di teoria E' opportuno ricordare che, dato un angolo orientato ao ˆ b, si usa la convenzione di prendere come verso positivo quello antiorario e come verso negativo

Dettagli

Geometria analitica del piano pag 25 Adolfo Scimone. Equazione della retta perpendicolare ad una retta data passante per un punto

Geometria analitica del piano pag 25 Adolfo Scimone. Equazione della retta perpendicolare ad una retta data passante per un punto Geometria analitica del piano pag 5 Adolfo Scimone Equazione della retta perpendicolare ad una retta data passante per un punto Consideriamo una retta r di equazione r: ax by sia P ( x y), un punto del

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA

GEOMETRIA ANALITICA GEOMETRIA ANALITICA matematica@blogscuola.it LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate cartesiane su una retta r, è necessario considerare: un punto O detto origine; un

Dettagli

Esercizi complementari

Esercizi complementari Esercizi complementari (tratti dagli esercizi del prof. Alberto Del Fra) Relazioni 1) Quali delle seguenti relazioni sono di equivalenza? x, y R {0} xry x/y Q x, y Z xry x + y è divisibile per 17 x, y

Dettagli

Costruzione di Macchine

Costruzione di Macchine Costruzione di Macchine A.A. 017/018 Prof. Luca Esposito Lecture : Determinazione delle tensioni principali e Cerchi di Mohr Criteri di resistenza Coefficienti di sicurezza Determinazione Tensioni principali

Dettagli

3. Coordinate omogenee e trasformazioni dello spazio

3. Coordinate omogenee e trasformazioni dello spazio 3. Coordinate omogenee e trasformazioni dello spazio Passiamo ora a considerare le trasformazioni dello spazio tridimensionale. Lo spazio sarà identificato, mediante l'introduzione di un sistema di riferimento

Dettagli

Corpo affine elastico vincolato

Corpo affine elastico vincolato Esercizio [5-1] 1 Corpo affine elastico vincolato e 2 e 1 Un corpo a forma di parallelepipedo retto, con spigoli paralleli a e 1 di lunghezza l 1, spigoli paralleli a e 2 di lunghezza l 2 e spigoli paralleli

Dettagli

CORSO ZERO DI MATEMATICA

CORSO ZERO DI MATEMATICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO ZERO DI MATEMATICA GONIOMETRIA E TRIGONOMETRIA Dr. Erasmo Modica erasmo@galois.it RADIANTI E CIRCONFERENZA GONIOMETRICA Definizione: Si dice

Dettagli

Vettori e Calcolo vettoriale

Vettori e Calcolo vettoriale Vettori e Calcolo vettoriale Ci poniamo nello spazio ordinario S, in cui valgono gli assiomi della geometria euclidea. I vettori vengono rappresentati mediante frecce, con un punto iniziale e un punto

Dettagli

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 9

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 9 Geometria BAER 2016-2017 Canale A-K Esercizi 9 Esercizio 1. Si considerino i punti del piano A (1, 1), B (4, 1), C ( 1/2, 2) (a) Si determini se i punti A, B, C sono allineati e, in caso affermativo, si

Dettagli

Cinematica. La cinematica riguarda lo studio delle 4 funzioni che legano le variabili giunto con le variabili cartesiane

Cinematica. La cinematica riguarda lo studio delle 4 funzioni che legano le variabili giunto con le variabili cartesiane Cinematica La cinematica riguarda lo studio delle 4 funzioni che legano le variabili giunto con le variabili cartesiane Cinematica diretta di posizione Cinematica inversa di posizione Cinematica diretta

Dettagli

ESAMI E ESERCITAZIONI A.A

ESAMI E ESERCITAZIONI A.A ESAMI E ESERCITAZIONI A.A. 2016-17 ANDREA RATTO Sommario. In questo file presentiamo prove d esame, esercitazioni ed esami relativi al Corso di Geometria e Algebra per Ingegneria Ambientale e Civile. Si

Dettagli

MECCANICA DEL CONTINUO - TENSIONI

MECCANICA DEL CONTINUO - TENSIONI MECCANICA DEL CONTINUO - TENSIONI Si consideri un corpo continuo in equilibrio sotto l azione di un sistema di forze esterne (P 1, P,, P N ). Per studiare l effetto di queste sollecitazioni in un generico

Dettagli

1 Esercizi 22. , ossia s : x y = 4. Verifichiamo che il nuovo sistema è equiverso: = 1 ( ) 1 1. ) 2 (1 + 1) = 1 2 = 1 > 0, dunque equiverso.

1 Esercizi 22. , ossia s : x y = 4. Verifichiamo che il nuovo sistema è equiverso: = 1 ( ) 1 1. ) 2 (1 + 1) = 1 2 = 1 > 0, dunque equiverso. Esercizi. Nel sistema di riferimento RC = RC(O, i, j ) consideriamo la retta r di equazione x + y = orientata nel verso delle x decrescenti e sia A(3, ) un punto del piano. Determinare un sistema di riferimento

Dettagli

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE Def. Una trasformazione geometrica T tra i punti di un piano è una corrispondenza biunivoca che ad ogni punto P del piano associa uno e un solo punto P' appartenente al piano

Dettagli

1. Complemento ortogonale di un vettore non nullo Abbiamo visto che nel piano

1. Complemento ortogonale di un vettore non nullo Abbiamo visto che nel piano Geometria e Algebra (II), 11.12.12 1. Complemento ortogonale di un vettore non nullo Abbiamo visto che nel piano P O i vettori ortogonali ad un dato vettore non nullo descrivono una retta per O, e nello

Dettagli

Anno Accademico 2015/2016

Anno Accademico 2015/2016 Mod. 136/1 ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Anno Accademico 2015/2016 Scuola di Scienze Corsi di Laurea o di Diploma Triennale in Matematica (nuovo ordinamento) Insegnamento Geometria I Docente

Dettagli

Lezione 10 27/11/09. = 0 = x y + 2z = 0. Le componenti del vettore v devono essere quindi soluzione del sistema linere omogeneo. { x y +2z = 0 x z = 0

Lezione 10 27/11/09. = 0 = x y + 2z = 0. Le componenti del vettore v devono essere quindi soluzione del sistema linere omogeneo. { x y +2z = 0 x z = 0 Lezione 10 7/11/09 Esercizio 1 Nello spazio vettoriale euclideo V 3 sia W il sottospazio generato dai vettori v 1 = 1, 1, 1), v = 0,, 1) Determinare un vettore di W di modulo 3 ortogonale al vettore v

Dettagli

9 - Geometria delle aree

9 - Geometria delle aree 9 - Geometria delle aree ü [A.a. 0-04 : ultima revisione 4 gennaio 04] In questa esercitazione si applicano le definizioni di baricentro, momento statico, momento d'inerzia, etc. ad alcuni esempi di interesse

Dettagli

Le trasformazioni geometriche nel piano cartesiano. x = ϕ(x', y') τ 1 : G(x', y') = 0. la sua inversa.

Le trasformazioni geometriche nel piano cartesiano. x = ϕ(x', y') τ 1 : G(x', y') = 0. la sua inversa. τ : P P' oppure P'=τ(P) P immagine di P trasformato di P secondo τ se α è una figura geometrica α =τ(α) è la figura geometrica trasformata x' = f (x, y) τ : y' = g(x, y) espressione analitica della trasformazione

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Corso integrato di Analisi 1 (Geometria e Algebra Lineare) 3 settembre 2009 Tema A

Università degli Studi di Bergamo Corso integrato di Analisi 1 (Geometria e Algebra Lineare) 3 settembre 2009 Tema A Università degli Studi di Bergamo Corso integrato di Analisi (Geometria e Algebra Lineare) settembre 009 Tema A Tempo a disposizione: ore. Calcolatrici, libri e appunti non sono ammessi. Ogni esercizio

Dettagli

Classificazione delle coniche.

Classificazione delle coniche. Classificazione delle coniche Ora si vogliono studiare i luoghi geometrici rappresentati da equazioni di secondo grado In generale, non è facile riconoscere a prima vista di che cosa si tratta, soprattutto

Dettagli

Esercizi di Geometria e Algebra per Ingegneria Aerospaziale (nuovo ordinamento)

Esercizi di Geometria e Algebra per Ingegneria Aerospaziale (nuovo ordinamento) Esercizi di Geometria e Algebra per Ingegneria Aerospaziale (nuovo ordinamento) Relazioni 1) Quali delle seguenti relazioni sono di equivalenza? x, y R {0} xry x/y Q x, y Z xry x + y è divisibile per 17

Dettagli

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi.

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi. 1 Esercizi 1.1 Spazi vettoriali Studiare gli insiemi definiti di seguito, e verificare quali sono spazi vettoriali e quali no. Per quelli che non lo sono, dire quali assiomi sono violati. x 1, x 2, x 3

Dettagli

Prodotto scalare e prodotto vettoriale. Elisabetta Colombo

Prodotto scalare e prodotto vettoriale. Elisabetta Colombo Corso di Approfondimenti di Matematica Biotecnologie, Anno Accademico 2010-2011, http://users.mat.unimi.it/users/colombo/programmabio.html Vettori Vettori 1 2 3 4 di di Ricordiamo il in R n Dati a = (a

Dettagli

Esercizi svolti. Geometria analitica: rette e piani

Esercizi svolti. Geometria analitica: rette e piani Esercizi svolti. Sistemi di riferimento e vettori. Dati i vettori v = i + j k, u =i + j + k determinare:. il vettore v + u ;. gli angoli formati da v e u;. i vettore paralleli alle bisettrici di tali angoli;

Dettagli

Pagine di Algebra lineare. di premessa al testo Pagine di Geometria di Sara Dragotti. Parte terza: SISTEMI LINEARI

Pagine di Algebra lineare. di premessa al testo Pagine di Geometria di Sara Dragotti. Parte terza: SISTEMI LINEARI Pagine di Algebra lineare di premessa al testo Pagine di Geometria di Sara Dragotti Parte terza: SISTEMI LINEARI 1. Definizioni Dato un campo K ed m 1 polinomi su K in n indeterminate di grado non superiore

Dettagli

ESAMI A.A ANDREA RATTO

ESAMI A.A ANDREA RATTO ESAMI AA 015-16 ANDREA RATTO Sommario In questo file presentiamo le prove d esame relative al Corso di Geometria e Algebra per Ingegneria Ambientale e Civile (aa015-16) Si noti che, durante tutte le prove

Dettagli

Spazi vettoriali. Vettori geometrici. Spazi vettoriali R n. Spazi vettoriali.

Spazi vettoriali. Vettori geometrici. Spazi vettoriali R n. Spazi vettoriali. Spazi vettoriali Vettori geometrici. Spazi vettoriali R n. Spazi vettoriali. Piano vettoriale geometrico G 2 Il contesto del discorso che svolgiamo in questa parte e il piano della geometria elementare,

Dettagli

RADIANTI E CIRCONFERENZA GONIOMETRICA

RADIANTI E CIRCONFERENZA GONIOMETRICA CORSO ZERO DI MATEMATICA per Ing. Chimica e Ing. delle Telecomunicazioni GONIOMETRIA E TRIGONOMETRIA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it RADIANTI E CIRCONFERENZA GONIOMETRICA Definizione: Si dice angolo

Dettagli

C I R C O N F E R E N Z A...

C I R C O N F E R E N Z A... C I R C O N F E R E N Z A... ESERCITAZIONI SVOLTE 3 Equazione della circonferenza di noto centro C e raggio r... 3 Equazione della circonferenza di centro C passante per un punto A... 3 Equazione della

Dettagli