Profili e prospettive gestionali nei servizi integrativi tra costi, risorse e sostenibilità
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- Benedetta Messina
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1 PROVINCIA DI BERGAMO SETTORE POLITICHE SOCIALI E SALUTE Progetto formativo SCENARI, SAPERI E PRATICHE EDUCATIVE NEI SERVIZI INTEGRATIVI PER L INFANZIA E LE FAMIGLIE Profili e prospettive gestionali nei servizi integrativi tra costi, risorse e sostenibilità documento degli incontri e Le riflessioni che presentiamo in questo documento 1 costituiscono l elaborazione dei contributi emersi e discussi nel corso degli incontri tematici progettati dalla Provincia di Bergamo Settore Politiche Sociali e Salute, nell ambito della iniziativa formativa Scenari, saperi e pratiche educative nei servizi integrativi per l Infanzia e le Famiglie in collaborazione con il Gruppo di Coordinamento Provinciale di questi servizi 2. Il Gruppo di Coordinamento, costituito nel 1996 in coincidenza con l apertura sul territorio provinciale dei servizi per l infanzia e le famiglie definiti dalla legge 285/97 «integrativi» al nido, è composto da referenti di enti locali e di organizzazioni del no profit dei servizi e coordinato dalla Provincia Settore Politiche Sociali e Salute. Rappresenta un ambito di confronto, informazione, elaborazione culturale, condivisione di progettualità. L attività di coordinamento ha contribuito alla tessitura di connessioni tra i servizi, a partire dalle specificità delle singole realtà avviate in questi anni sul territorio provinciale. Nell anno educativo sono stati organizzati, in specifico, due incontri tematici rivolti prioritariamente a responsabili e coordinatori, focalizzati su alcuni nodi strategici del funzionamento dei servizi: Profili e prospettive gestionali nei servizi tra costi, risorse e sostenibilità svoltosi mercoledì 16 dicembre 2009 e Parole e immagini per comunicare su significati e organizzazione dei servizi tra tecnici, amministratori, famiglie, territorio svoltosi venerdì 5 febbraio I servizi integrativi di compresenza e sostegno alla genitorialità, denominati dal Gruppo di Coordinamento provinciale Spazi per bambini e adulti (conosciuti anche come Spazi gioco ) sono una realtà ormai consolidata sul territorio provinciale; l incremento numerico dai 64 servizi rilevati nel 2005 si è passati agli oltre 100 funzionanti attualmente - ci aiuta a coglierne la oggettiva diffusione capillare che può essere interpretata come conferma del consenso che questa tipologia di servizi socio-educativi trova nelle famiglie con bambini piccoli. La sistematica e costante diffusione di questi servizi, sostenuta e implementata dalla loro frequentazione da parte di numerose famiglie conferma che gli «Spazi per bambini e adulti», hanno intercettato bisogni e confezionato una offerta 1 Il documento curato da Tiziana Morgandi, collaboratrice e conduttrice degli incontri e da Beatrice Testa, funzionario del Settore contiene l elaborazione estesa dei ricchi e significativi contributi portati dai numerosi responsabili, coordinatori ed educatori dei servizi partecipanti agli incontri. 2 Del documento è disponibile una versione sintetica anch esso scaricabile dal sito settore politiche sociali e salute minori progetto infanzia
2 socio-educativa che risponde a istanze che hanno ormai preso voce come aspettative fondate su bisogni esplicitati. La ragione di ciò può essere rintracciata - al di là delle differenze e specificità di ciascun servizio - nel valore distintivo, e oggi molto prezioso degli Spazi per bambini e adulti che hanno contribuito a costruire per, ma anche attraverso, le famiglie che li frequentano contesti di relazione, socialità, supporto alle funzioni educative genitoriali. In questi servizi c è sicuramente una attenzione ai bambini, che si traduce nella predisposizione di contesti pensati per le loro esigenze. Sono infatti servizi aperti anche per creare situazioni di gioco e socialità per i piccoli che non frequentano il nido e che vivono in un contesto storico caratterizzato da una desertificazione di opportunità di incontro informale tra bambini, al di sotto dei tre anni, che generalmente nella vita quotidiana vivono in larga parte a contatto con adulti. Fondamentalmente si tratta però di servizi nei quali la finalità centrale è il sostegno alla genitorialità riconosciuta come risorsa su cui si basa anche il benessere dei bambini oltre che dei loro genitori; servizi nei quali gli operatori si pongono gli obiettivi di leggere e rendere fluide le relazioni presenti e in costruzione, nelle loro diverse sfaccettature e declinazioni (relazioni tra le singole coppie adulto bambino, tra adulti, tra bambini ). Nelle dichiarazioni dei partecipanti alle diverse iniziative formative progettate dalla Provincia - Settore Politiche Sociali e Salute, il sostegno alla genitorialità viene interpretato non come funzione suppletiva, ma come potenziamento e valorizzazione del ruolo dei genitori che si trovano a svolgere le loro funzioni educative in un contesto sociale e culturale profondamente cambiato. Pertanto molti di questi servizi si pongono tra i loro obiettivi: la prevenzione all insorgere di difficoltà relazionali all interno di un contesto non specialistico, la valorizzazione di risorse e potenzialità presenti tanto nell adulto quanto nel bambino, la promozione della scoperta/riscoperta del piacere e della reciproca soddisfazione nella relazione tra la figura materna e/o parentale di riferimento e il bambino, che a volte nel contesto domestico si diradano, anche a causa delle molte faccende di routine che ne caratterizzano l andamento quotidiano. Si tratta di obiettivi che per essere realizzati devono poggiare su professionalità solide. Cruciale è infatti il ruolo delle diverse figure educative del coordinatore e dell educatore e, per questo, negli ultimi anni la formazione - progettata dalla Provincia di Bergamo Settore Politiche Sociali e Salute in collaborazione con il Gruppo di coordinamento dei servizi integrativi - ha avuto come focus il ruolo delle figure di coordinamento e educative che hanno la responsabilità della gestione delle molteplici relazioni che si vivono nei servizi, anche a partire dalla sottolineatura della complessità delle loro funzioni e della loro continua esposizione al cambiamento. Si tratta infatti di agire un ruolo costituito da strategie e interventi pensati, quasi mai predeterminati, nel quale l adeguatezza di ogni intervento è più simile all arte che ad una tecnica e le funzioni si declinano con modalità articolate: la progettazione pedagogica, la costruzione di setting, l osservazione delle situazioni che si creano, della comunicazione verbale e non verbale, la predisposizione di documentazione Come in tutte le organizzazioni, una variabile gestionale riconosciuta come fondamentale è costituita dalle risorse umane, considerate, in questo caso, in particolare rispetto a quattro punti: la compresenza delle figure educative nei momenti di apertura del servizio, la formazione di base e in itinere, il lavoro di gruppo, la continuità della presenza versus il fenomeno del turnover. Nel bilancio di questi servizi basati su oggetti immateriali, quali le relazioni, l educazione, la socialità, la voce che si conferma come la più consistente è quella riferita alle risorse umane. Nel
3 Documento di riferimento per la stesura della Carta dei Servizi 3 in relazione all indicatore di qualità riferito al rapporto operatori/bambini si auspica la compresenza di due figure educative e si individua nella presenza di un educatore ogni dodici coppie bambini-adulti il rapporto numerico ottimale, al fine di poter svolgere le molteplici e complesse funzioni connesse alle attività rivolte ai bambini e/o agli adulti che frequentano il servizio. Nella realtà molti servizi faticano a garantire la compresenza di due educatori durante le aperture del servizio, va inoltre, segnalato che a molti educatori vengono riconosciute solo le ore effettuate in presenza degli utenti, mentre le ore di lavoro dedicate alla formazione, agli incontri in equipe, alla gestione di iniziative ed eventi sul territorio, alla costruzione dei giochi e a tutte le altre iniziative che non rientrano nelle aperture del servizio, ma che contribuiscono a implementarne la qualità e complessivamente costituiscono un pacchetto consistente di ore -, vengono effettuate per lo più come volontariato sia dai soci della associazione o cooperativa che dagli operatori. Le esperienze portate dai partecipanti agli incontri del Gruppo di coordinamento e alle diverse iniziative formative tracciano uno scenario di servizi che, pur nella loro similarità, esprimono fisionomie strutturali e gestionali diverse, esito di situazioni, politiche, investimenti, risorse e progettualità differenti. Un nodo cruciale del funzionamento dei servizi oggi è dato dalla precarietà economica che molte organizzazioni percepiscono, e che ha portato a fare insieme il punto della situazione in un incontro specifico nel corso del quale sono stati individuati alcuni nodi che delineano la situazione dei servizi rappresentati relativamente al tema Profili e prospettive gestionali nei servizi tra costi, risorse e sostenibilità. La fisionomia istituzionale degli Spazi per bambini e adulti più diffusa vede la titolarità comunale del servizio e la gestione affidata a cooperative o associazioni mediante convenzioni o appalti. La questione dei costi si colloca quindi in questo quadro generale: la maggior parte delle risorse necessarie al funzionamento del servizio deriva dal finanziamento previsto dalle convenzioni, che hanno una durata che varia dai 3 ai 5 anni. Questo dato evidenzia il nodo, centrale per la sostenibilità dei servizi, della necessità di finanziamenti pubblici per poter funzionare nella forma e secondo la progettazione educativa che li caratterizza. Negli anni scorsi diversi servizi hanno beneficiato anche di risorse provenienti prima dalla L.285/97 e successivamente dalla L.R. 23/99, canale di finanziamento importante ma che, riguardando progetti annuali innovativi, non poteva garantire la continuità delle risorse disponibili. I servizi integrativi, che hanno costi di gestione contenuti rispetto ad altri servizi educativi, sia per la minor presenza di personale in rapporto al numero degli utenti sia per il numero contenuto di ore di funzionamento, legato anche alla tipologia dell offerta. Le quote pagate dalle famiglie frequentanti sono in genere molto contenute. Nello specifico, alcuni servizi chiedono una quota di iscrizione e/o una quota di frequenza, altri prevedono solo la quota di iscrizione o sono completamente gratuiti. Per le famiglie in particolari difficoltà è prevista di solito una riduzione delle quote di frequenza. La scelta di prevedere costi contenuti, che è coerente con la natura e le finalità del servizio, risponde al fatto che, rivolgendosi spesso a mamme che non hanno un lavoro extradomestico, deve essere accessibile economicamente per le famiglie. Gli spazi sono quasi sempre di proprietà del Comune (in alcuni casi dell oratorio o di cooperative) che li mette a disposizione dei servizi, a volte tramite specifiche convenzioni con l ente gestore, cui 3 Documento di riferimento per la stesura della Carta dei Servizi (2006), Provincia di Bergamo Settore Politiche Sociali, p. 30
4 resta in carico in molti casi il pagamento delle utenze. In molti casi si è raggiunto l obiettivo importante di avere una sede in uso esclusivo. Oggi gli «Spazi per bambini e adulti» hanno assunto una fisionomia molto articolata per quanto riguarda il modello organizzativo e la ricchezza dell offerta, interpretando e traducendo nelle loro proposte molte domande e molti desideri espressi dalle famiglie in questi anni e definendo le proprie caratteristiche organizzative anche tenendo conto delle risorse e domande della comunità locale. Molti servizi hanno diversificato l offerta per rispondere ai bisogni delle famiglie che con il tempo si sono modificati,.o hanno attivato progetti specifici, tra i quali percorsi di alfabetizzazione delle donne straniere, in particolare madri, associato a iniziative di gioco per i loro bambini piccoli; progetti che prevedono un accompagnamento alla autonomia dei bambini, progetti alla comunità con feste a tema nel corso dell anno. E in corso una riflessione rispetto al tema della residenza (differenziare le quote, creare servizi sovracomunali proponendo convenzionamenti), alle possibili collaborazioni con l Ambito per valorizzare questi servizi anche attraverso la creazione di connessioni territoriali efficaci che portino ad una integrazione con le agenzie che lavorano con le famiglie con bambini da zero a sei anni. Creare reti per diversificare l offerta e ampliarla come strategia per rispondere a diverse esigenze del territorio senza spezzettare gli interventi; a questo proposito a volte tra la cooperativa e il comune esiste un contratto che contiene oltre alla gestione del servizio integrativo l attuazione di progetti ad esempio nella scuola dell infanzia, o in biblioteca al fine di evitare il turnover degli operatori che essendo impegnati per un numero significativo di ore riescono a garantire la continuità. Gli Ambiti territoriali costituiscono interlocutori importanti e strategici sia per la messa in rete del servizio che per il riconoscimento del suo ruolo nella comunità. Le riflessioni contenute in questo documento trovano molte risonanze nei Piani di Zona relativi al triennio 2009/2011 che riconoscono e valorizzano i servizi integrativi come realtà importanti per il sostegno alla genitorialità, e da una analisi di questi documenti emergono alcuni temi trasversali, pur con accentature diverse, che traducono le realtà specifiche di ciascun territorio provinciale. In particolare contengono diverse dichiarazioni che risultano strategiche per il funzionamento di questi servizi: la ricognizione dell esistente attuata mediante una mappatura che valorizzi quanto già presente; il riconoscimento e l accreditamento leggero 4 ; l individuazione all interno del fondo ex circolare 4 di una quota specificatamente destinata all avvio di servizi prima infanzia; l elaborazione di linee guida di ambito per l attivazione di servizi prima infanzia che ne precisino le caratteristiche; la creazione di una rete integrata di Ambito con la finalità di aprire i servizi a tutti i residenti; la diffusione dell informazione dei servizi e dei criteri di funzionamento per le famiglie al fine di facilitarne l accesso; il riconoscimento dell importanza del coordinamento declinato in 4 In riferimento al tema accreditamento, sono stati portati nel Gruppo alcuni esempi: l Ambito di Dalmine ha emanato un Bando per accreditamento leggero. Dal punto di vista dei contenuti costituisce una sorta di istituzionalizzazione di indicatori di qualità per questa tipologia di servizi che, pur non avendo vincoli gestionali e strutturali, manifesta, come detto sopra, una valenza educativa e sociale e una progettualità esplicita e personale qualificato. Quindi i requisiti previsti nel bando per l accreditamento forniscono una sorta di scaffolding normativo che ne riconosce e valorizza la mission. I parametri strutturali e gestionali indicati nel Bando sono più contenuti rispetto a quelli richiesti dalla normativa regionale per i Centri Prima Infanzia e hanno come riferimento anche il documento pubblicato dalla Provincia Documento di riferimento per la stesura della Carta dei servizi Un altra strada percorsa ai fini del funzionamento di questi servizi è la scelta operata dal Comune di Seriate che ha introdotto lo strumento dell accreditamento con l emissione di voucher dati alle famiglie per la frequenza di servizi tra cui anche gli Spazi per Bambini e Adulti. Gli utenti hanno la possibilità di utilizzarlo per frequentare il servizio o per la partecipazione a progetti specifici, come ad esempio il progetto autonomia.
5 diverse forme: contesti, ruoli, funzioni; l impegno o quantomeno l auspicio del riconoscimento di un monte ore per la formazione e il lavoro di gruppo per gli educatori. Presenti: Caio Giusi, Presidente e Responsabile amministrativa Cooperativa Aliante, Spazio Bambini e Adulti L Aquilone Levate; Comi Lorenza, Cooperativa Sport e Cultura coordinatrice Spazio Bambini e Adulti La casetta su Serio Seriate; Epis Nadia, Istituzione Servizi alla Persona Comune di Bergamo, educatrice Spazio Bambini e Adulti Oplà; Foglia Silvana, Presidente e Vavassori Laura, coordinatrice, Associazione Infanzia & Incontri, Spazio Bambini e Adulti Giocotutto Torre Boldone; Legrenzi Silvia, Associazione Tempo Ritrovato coordinatrice Spazio Bambini e Adulti L Isola che non c è Verdello; Manfredi Pietro, Responsabile Cooperativa Il Cantiere, Spazio Bambini e Adulti A testa in giù Spinone al Lago; Mazzoleni Elga, Associazione Giochi in corso, coordinatrice Spazio Gioco Arcobaleno Curno; Naccarella Stefania, Comune di Treviglio, educatrice Spazio Bambini e Adulti Treviglio; Ravasio Elena, L Allegra brigata (servizio privato), coordinatrice, Spazio per Bambini e Adulti e nido, Il covo dei Birichini Telgate. Rivisto nel corso dell incontro Parole e immagini per comunicare su significati e organizzazione dei servizi tra tecnici, amministratori, famiglie, territorio del 12 FEBBRAIO 2010 Presenti: Casati Carla, Associazione Famiglie Solidali Basso Sebino, coordinatrice Spazio per bambini e adulti Giochiamo insieme Sarnico; Comi Lorenza, Cooperativa Sport e Cultura Coordinatrice Spazio Bambini e Adulti La casetta su Serio Seriate; Fanelli Rita Cooperativa OR.S.A., Comune di Caravaggio, educatrice, Spazio per bambini e adulti I Pollicini Caravaggio; Ferrari Paola, Comune di Stezzano, coordinatrice Spazio Bambini e Adulti Abibò Stezzano; Foglia Silvana, Presidente, Adriana Salvi, vicepresidente e Vavassori Laura, coordinatrice, Associazione Infanzia & Incontri, Spazio Bambini e Adulti Giocotutto Torre Boldone; Ghezzi Elena; Giudici Carla, Epis Nadia Istituzione Servizi alla Persona Comune di Bergamo, educatrici Spazio Bambini e Adulti Oplà Bergamo; Rossella Maino, Comune di Dalmine, coordinatrice Centro per le famiglie Dalmine; Manzoni Francesca Cooperativa L Aliante, coordinatrice Spazio bambini e adulti L Aquilone Levate; Luigina Marone, Comune di Treviglio coordinatrice e Naccarella Stefania, educatrice Spazio per bambini e adulti Treviglio; Ravasio Elena, L Allegra brigata, (servizio privato), coordinatrice, Spazio per Bambini e Adulti e nido, Il covo dei Birichini Telgate; Riva Laura Associazione Le Gru di Sadako, coordinatrice Spazio per bambini e adulti Il Girasole Terno d Isola; Sclafani Maria Nido comunale di Romano di Lombardia.
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