APPOGGIO PLANTARE E LOMBALGIA
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1 Dott.ssa Anna Marrocco APPOGGIO PLANTARE E LOMBALGIA Il piede si trova alla base del sistema di controllo antigravitario (sistema posturale o di equilibrio) che consente all uomo di assumere la postura eretta e di spostarsi nello spazio. Dal punto di vista biomeccanico, il piede si comporta come un elica a passo variabile. Il movimento dell articolazione Sotto Astragalica svolge e avvolge il meccanismo ad elica. Nella deambulazione, la legge del piede prevede una alternanza di: fase di rilassamento, in cui il piede prende contatto con il terreno, l articolazione sottoastragalica prona sbloccando le articolazioni a valle permettendo la dispersione della forza; fase di irrigidimento, in cui l articolazione sottoastragalica supina riducendo il range articolare delle articolazioni a valle permettendo così la propulsione del passo. Nella biomeccanica del piede: Il dispositivo centrale di controllo d ella gravità è il complesso articolare peri astragalico, composto da: 1.articolazione sotto astragalica, posteriore (astragalocalcaneare), anteriore (astragalo scafoidea); 2.articolazione mediotarsica o di Chopart (articolazione astragaloscafoidea+calcaneo cuboidea); 3. articolazione tibio tarsica (tibio peroneo astragalica); Articolazione Sotto Astragalica (SA) E composta dalle tre articolazioni comprese tra la superficie superiore del calcagno e quella inferiore dell astragalo. L asse di movimento è triplanare, forma un angolo con tutti e tre i piani cardinali, per cui svolge un unico movimento che avviene contemporaneamente su tutti e tre i piani. Il movimento che si compie su questo asse è la prono supinazione. 1
2 Movimento della Sotto Astragalica (SA) In carico (A catena cinetica chiusa): Supinazione (inversione del calcagno, abduzione e flessione dorsale dell astragalo). L a gamba ruota esternamente. Pronazione (eversione del calcagno, adduzione e flessione plantare dell astragalo). La gamba ruota internamente. Posizione Neutra della Sotto Astragalica (SA) E la posizione in cui il piede non è né pronato né supinato. E la sola posizione in cui, nel piede normale, il piano plantare dell avampiede è bloccato parallelamente al piano plantare del retropiede e la Meditarsica è completamente pronata. E la posizione della SA subito dopo il contatto del tallone e al 50% della fase di appoggio. L articolazione Mediotarsica (MT) E composta da due articolazioni: la talo navicolare e la calcaneocuboidea. Ha due assi di movimento, obliquo e longitudinale attorno ai quali si svolge il movimento di prono supinazione. L escursione della MT dipende dalla posizione della SA: La supinazione della SA riduce l arco totale di movimento della MT sia in supinazione che in pronazione. La pronazione di SA aumenta l arco totale di movimento della MT sia in supinazione che in pronazione. La variazione nella posizione della SA induce un cambiamento dell inclinazione dell asse obliquo della MT. Con SA supinata l asse obliquo di MT è più verticale quindi favorevole per l adduzione abduzione dell avampiede sul retropiede ma sfavorevole per la flessione plantare dorsale. Con SA pronata l asse obliquo di MT è più orizzontale quindi sfavorevole per l adduzione abduzione dell avampiede sul retropiede ma favorevole per la flessione plantare dorsale. 2
3 Articolazione tibio tarsica (TT) E composto dal mortaio tibio peroneale e dalla cupola astragalica. Ha un Asse di movimento triplanare ma che convenzionalmente si considera perpendicolare al piano sagittale. Il movimento che si esegue è di flessione plantare e di flessione dorsale. La TT deve realizzare almeno 10 di flessione dorsale durante la fase di appoggio del cammino quando il ginocchio si estende. In questo momento la gamba è inclinata in avanti e forma un angolo di 80 con il piede. I 10 di flessione dorsale di TT sono necessari affinché il tronco e la gamba possano portarsi in questa posizione senza che il tallone si sollevi precocemente. Criteri biofisici di normalità Le relazioni ideali che devono intercorrere tra i segmenti ossei del piede e della gamba per ottenere la massima efficienza nella statica e nella deambulazione. Non si associano necessariamente a sintomatologia. A. Il terzo distale della gamba è verticale. B. Le art. di ginocchio, TT e SA si trovano su piani trasversi paralleli alla superficie d appoggio. C. La SA è in posizione neutra. D. La linea divisoria della superf. post. del calcagno è verticale. E. La MT è in massima pronazione. F. Il piano plantare dell avampiede è parallelo a quello del retropiede ed entrambi sono paralleli alla superficie d appoggio. G. Il II, III e IV metatarso sono in totale flessione dorsale e la superficie plantare delle teste metatarsali descrive un piano comune parallelo alla superficie d appoggio. H. Il I e il V metatarso sono disposti con la superficie plantare delle loro teste che giace sullo stesso piano trasversale della II, II e IV testa metatarsale. 3
4 Deformità del Piede su un piano Sono posizioni fisse che non permettono il movimento sui normali assi di rotazione. Addotto Deformità del piede sul piano trasversale. La parte distale è angolata verso la linea mediana del corpo e si allontana dal piano sagittale. Abdotto Deformità del piede sul piano trasversale. La parte distale è angolata in direzione opposta rispetto alla linea mediana del corpo e si allontana dal piano sagittale. Varo Deformità del piede in inversione (è una posizione sul piano frontale). Valgo Deformità del piede in eversione (è una posizione sul piano frontale). Piede Piatto Vs Piede Cavo? PIEDE CAVO: Tipo 1 Calcagno invertito, Avampiede valgo Tipo 2 Calcagno invertito, Avampiede perpendicolare Tipo 3 Calcagno invertito, Avampiede varo BORDER LINE: Tipo 4 Calcagno perpendicolare, Avampiede valgo NORMALE: Tipo 5 Calcagno perpendicolare, Avampiede perpendicolare Tipo 6 Calcagno perpendicolare, Avampiede varo PIEDE PIATTO: Tipo 7 Calcagno everso, Avampiede valgo Tipo 8 Calcagno everso, Avampiede perpendicolare Tipo 9 Calcagno everso Avampiede varo 4
5 Nelle patologie podomeccaniche: La deambulazione costituisce sempre il riferimento di base ai fini di una adeguata elaborazione diagnostica e programmazione terapeutica. Il ciclo completo del cammino E l intervallo di tempo che trascorre dall appoggio del tallone di un piede all appoggio del tallone dello stesso piede nel passo successivo. E suddiviso in: Fase di appoggio, inizia con l appoggio del tallone, finisce con il distacco delle dita ed è suddivisa nel periodo di: contatto, appoggio intermedio e propulsione. Fase di oscillazione, si verifica dal distacco delle dita all appoggio del tallone. Fase di appoggio: Il contatto Il piede prona a livello dell articolazione sottoastragalica (SA). Il piede si comporta da accomodatore. La pronazione di SA crea la mobilità scheletrica che consente al piede di compensare e di adattarsi a variazioni del terreno e a variazioni nella posizione del tronco e della gamba. Sul piano trasversale, pelvi coscia e gamba ruotano internamente. Sul piano sagittale, l anca si estende, il ginocchio si flette e l articolazione tibio tarsica (TT) è flessa plantarmente. L appoggio intermedio Il piede cambia assetto trasformandosi da accomodatore in leva rigida, indispensabile per la propulsione. Questo avviene per mezzo della supinazione della SA. Sul piano trasversale, coscia e gamba ruotano esternamente. Sul piano sagittale, anca e ginocchio si estendono, gamba e tronco avanzano oltre il piede causando la dorsiflessione della TT. 5
6 La propulsione La SA continua a supinare. Immediatamente prima che le dita si stacchino. Sul piano trasversale, coscia e gamba ruotano esternamente. Sul piano sagittale, anca, ginocchio e TT si flettono. Il peso del corpo è spostato dalla parte laterale dell avampiede al lato mediale. Non appena il tallone si solleva, il peso è sostenuto completamente dalla V testa metatarsale e successivamente dalle teste dei metatarsali centrali e dal I dito. Movimento articolare durante la fase di appoggio L accelerazione lineare del corpo durante il cammino è raggiunta combinando la rotazione sul piano sagittale e trasversale di varie parti scheletriche delle estremità inferiori. Il movimento sul piano sagittale sposta il baricentro del corpo anteriormente alla base del piede di supporto. Questo produce una caduta in avanti che è controllata dalla contrazione muscolare, responsabile della decelerazione del corpo e delle sue parti. Fase di oscillazione Il piede è trasferito da un appoggio a quello successivo. La gamba continua con la sua rotazione esterna subito dopo il distacco delle dita per poi ruotare internamente per il resto della fase oscillante. Il piede prona a livello di SA nella prima metà della fase di oscillazione, per facilitare il suo avanzamento a distanza di sicurezza dal suolo. Poi nell ultima parte dell oscillazione, supina lievemente per preparare il contatto del tallone. Per una normale funzione del piede: 1. Il piede deve coordinare l'effetto di rotazione interna degli arti inferiori all'impatto del tallone. 2. Deve poi invertire il senso di rotazione nell appoggio intermedio e consentire la rotazione esterna degli arti inferiori. 6
7 3. Contemporaneamente si deve stabilizzare, dovendo supportare forze che possono raggiungere multipli del peso del corpo consentendo a tutto il corpo di fare perno su di lui. Allineamento avampiede retropiede in carico Normale: testa astragalo coperta dallo scafoide e il calcagno in linea con tibia. La linea che unisce le teste metatarsali è perpendicolare all asse longitudinale della tibia. Avampiede varo: bordo mediale avampiede sollevato dal terreno. Fino a pochi gradi di deformità è tollerato perché assorbito dalla sottastragalica, senza determinare compensi di retropiede. Se è più importante, viene assorbito dalla sotto astragalica ma determina un compenso in valgo di retropiede. Se non è assorbito d alla sotto astragalica il peso si concentra bordo esterno avampiede. Avampiede valgo: bordo laterale avampiede sollevato dal terreno. Fino a pochi gradi è tollerato se l avampiede è elastico. Se è grave e l avampiede non è elastico, si ha un compenso di sottoastragalica che determina un retropiede varo. Se non è assorbito dalla sotto astragalica si ha un sovraccarico della testa del I metatarso. Modulatore podalico I piedi sono una fonte importantissima di input per il nostro sistema posturale. La conoscenza della posturologia ha amplificato il ruolo del piede come organo di informazione. Dalla visione classica e biomeccanica, siamo arrivati ad un ruolo ciber netico (B. Bricot) e non lineare del piede (F. Moro). In po sturologia il piede è classificato in: causativo adattativo misto a doppia componente. 7
8 Piede causativo Il piede è il responsabile dello squilibrio posturale. Le cause possono essere: acquisite (traumi), congenite (piede varo, valgo, ecc.) o iatrogene (solette o scarpe ortopediche). Piede adattivo Il piede è adattato a problemi e squilibri che vengono dall alto (cause discendenti). Bricot lo chiama piede compensatore perché è un piede che lotta attivamente contro degli squilibri discendenti cercando con il suo compenso di combatterli. Piede misto Associa una componente causativa e adattativa, molto spesso sono dei piedi asimmetrici o disarmonici. Piede a doppia componente In statica è un piede valgo, varo o disarmonico, ma in dinamica rivela un anomalo svolgimento del passo. Conseguenze statiche del piede varo Il piede varo è caratterizzato dall inversione del retropiede che provoca la rotazione esterna degli assi tibiali e femorali, con tendenza al ginocchio varo e iperpressione rotulea. Questi dife tti d asse causano: un difetto di copertura della testa femorale; una pressione anteriore sull acetabolo che provocherà la verticalizzazione dell ala iliaca; la coppia muscolare retto addominale/ischiocrurale, agendo sul pube e sull ischio trascina il sacro in flessione verticalizzandolo; l angolo sacrale diminuisce; A livell o del rachide: dorso piatto e glutei piatti; le sollecitazioni muscolari anomale potranno provocare dolori lombari durante lo sforzo; la verticalizzazione del sacro con la diminuzione dell angolo sacrale provocherà una riduzione della lordosi lombare fisiologica; 8
9 le articolazioni posteriori sono sottomesse a delle sollecitazioni anomale. Conseguenze statiche del piede valgo Il piede valgo è caratterizzato dall eversione del retropiede che provoca la rotazione interna degli assi tibiali e femorali, con tendenza al ginocchio valgo e disassamento interno della rotulea. Questi difetti d asse causano: un appoggio esagerato sulla parte posteriore dell acetabolo che avrà come conseguenza una anteflessione dell ala iliaca; la coppia muscolare quadrato dei lombi/quadricipite femorale agendo sulla SIAS e SIPS trascina il sacro in estensione orizzontalizzandolo; l angolo sacrale aumenta. Il rachide compensa con una iperlordosi con protezione di L3 verso l avanti, con addome prominente e in alto con una ipercifosi dorsale e una iperlordosi cervicale. Questa è la storia di una classica lom balgia e della sua sintomatologia: A livello lombare, l aumento dell angolo sacrale, la proiezione dell addome verso l avanti e l iperlordosi provocheranno delle tensioni massimali in compressione su tutte le vertebre lombari, le articolazioni si densificano e si sovraccaricano di artrosi. I dolori appariranno dapprima sottoforma di stanchezza lombare con rigidità e contratture; più tardi compariranno durante lo sforzo e, progressivamente, diventeranno sempre più permanenti. Conseguenze statiche del piede disarmonico Il piede disarmonico si manifesta con un atteggiamento podalico opposto fra i due piedi. Si tratta generalmente di un piede adattativo, (il piede è adattato a problemi e squilibri che vengono dall alto), che si presenta varo da un lato e in valgo dall altro lato. Di norma nel destrimane il varo si trova a destra e il valgo a sinistra. Il bacino omolaterale all elica podalica più avvolta (varo) è più alto, il controlaterale ove l elica è meno avvolta (valgo) più basso. 9
10 Tutto ciò provoca una bascula e una rotazione del bacino nel suo insieme. L adattamento della colonna vertebrale su questo squilibrio del bacino può avvenire in due modi: uno armonico, è l attitudine scoliotica, compenso caratteristico nel giovane; uno disarmonico, è caratterizzato da bloccaggi vertebrali a vari livelli, tipico nell anziano. Contrariamente alla scoliosi, nell attitudine scoliotica non ci sono rotazioni dei corpi vertebrali su tutta la colonna ma solamente a livello delle ultime due o tre vertebre lombari per poter compensare la bascula e la rotazione del bacino. In conclusione Al fine di permettere una funzione più normale possibile del piede e dell arto inferiore e per ridurre le forze di carico patologiche su queste componenti strutturali, l intervento podologico si basa sulla terapia ortesica plantare. 10
11 APPOGGIO PLANTARE E LOMBALGIA Dott.ssa Anna Marrocco
12 Il piede si trova alla base del sistema di controllo antigravitario (sistema posturale o di equilibrio) che consente all uomo di assumere la postura eretta e di spostarsi nello spazio. ANTIGRAVITARIO SISTEMA
13 Dal punto di vista biomeccanico, durante la deambulazione, il piede si comporta come un elica a passo variabile La verità del moto specifico dell uomo è nascosta fra le spire di un elica R. Paparella Treccia
14 Il meccanismo ad elica è regolato dal movimento dell articolazione Sotto-Astragalica Piede destro visto frontalmente Pronazione Neutra Supinazione
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16 Nella biomeccanica del piede, il dispositivo centrale di controllo della gravità è il complesso articolare peri-astragalico, composto da: articolazione sotto-astragalica, posteriore (astragalo-calcaneare), articolazione sotto-astragalica, anteriore (astragalo-scafoidea); articolazione mediotarsica, (articolazione astragalo-scafoidea +calcaneo-cuboidea); articolazione tibio-tarsica (tibio-peroneo-astragalica);
17 L articolazione Sotto-Astragalica (SA) E composta dalle tre articolazioni astragalo-calcaneari. L Asse di movimento è triplanare, forma un angolo con tutti e tre i piani cardinali. Il movimento che si compie su questo asse è la pronosupinazione.
18 Movimento della Sotto-Astragalica (SA) In carico: (A catena cinetica chiusa) Supinazione (inversione del calcagno, abduzione e flessione dorsale dell astragalo). La gamba ruota esternamente. Pronazione (eversione del calcagno, adduzione e flessione plantare dell astragalo). La gamba ruota internamente.
19 La Posizione Neutra della Sotto-Astragalica (SA) E la posizione in cui il piede non è né pronato né supinato. E la sola posizione in cui, nel piede normale, il piano plantare dell avampiede è bloccato parallelamente al piano plantare del retropiede e la Meditarsica è completamente pronata. E la posizione della SA subito dopo il contatto del tallone e al 50% della fase di appoggio.
20 L articolazione Mediotarsica (MT) E composta da due articolazioni: la astragalo-scafoidea la calcaneocuboidea. Ha due assi di movimento, obliquo e longitudinale attorno ai quali si svolge il movimento di prono-supinazione.
21 L articolazione Mediotarsica (MT) L escursione della MT dipende dalla posizione della SA: Con la supinazione della SA l asse obliquo è più verticale, questo riduce l arco totale di movimento della MT sia in supinazione che in pronazione. Con la pronazione della SA l asse obliquo è più orizzontale, questo aumenta l arco totale di movimento della MT sia in supinazione che in pronazione.
22 La tibio-tarsica (TT) E composto dal mortaio tibio-peroneale e dalla cupola astragalica. Ha un asse di movimento triplanare ma che convenzionalmente si considera perpendicolare al piano sagittale. Il movimento che si esegue è di flessione plantare e di flessione dorsale.
23 La tibio-tarsica (TT) La TT deve realizzare almeno 10 di flessione dorsale durante la fase di appoggio del cammino quando il ginocchio si estende. In questo momento la gamba è inclinata in avanti e forma un angolo di 80 con il piede. I 10 di flessione dorsale di TT sono necessari affinché il tronco e la gamba possano portarsi in questa posizione senza che il tallone si sollevi precocemente.
24 Le relazioni ideali che Criteri devono biofisici intercorrere di tra normalità i segmenti ossei del piede e della gamba per ottenere la massima efficienza nella statica e nella deambulazione. Non si associano necessariamente a sintomatologia. A. Il terzo distale della gamba è verticale. B. Le art. di ginocchio, TT e SA si trovano su piani trasversi paralleli alla superficie d appoggio. C. La SA è in posizione neutra. D. La linea divisoria della superf. post. del calcagno è verticale. E. La MT è in massima pronazione. F. Il piano plantare dell avampiede è parallelo a quello del retropiede ed entrambi sono paralleli alla superficie d appoggio.
25 Criteri biofisici di normalità G. Il II, III e IV metatarso sono in totale flessione dorsale e la superficie plantare delle teste metatarsali descrive un piano comune parallelo alla superficie d appoggio. H. Il I e il V metatarso sono disposti con la superficie plantare delle loro teste che giace sullo stesso piano trasversale della II, III e IV testa metatarsale.
26 Deformità del Piede su un piano Sono posizioni fisse che non permettono il movimento sui normali assi di rotazione. Addotto Deformità del piede sul piano trasversale. La parte distale è angolata verso la linea mediana del corpo e si allontana dal piano sagittale. Abdotto Deformità del piede sul piano trasversale. La parte distale è angolata in direzione opposta rispetto alla linea mediana del corpo e si allontana dal piano sagittale.
27 Deformità del Piede su un piano Sono posizioni fisse che non permettono il movimento sui normali assi di rotazione. Varo Deformità del piede in inversione (è una posizione sul piano frontale). Valgo Deformità del piede in eversione (è una posizione sul piano frontale).
28 Piede Piatto Vs Piede Cavo???
29 Principali quadri clinici Piede Piatto Vs Piede Cavo??? PIEDE CAVO Tipo 1 Calcagno invertito Avampiede valgo Tipo 2 Calcagno invertito Avampiede perpendicolare Tipo 3 Calcagno invertito Avampiede varo BORDER LINE Tipo 4 Calcagno perpendicolare Avampiede valgo Tipo 5 NORMALE Calcagno perpendicolare Avampiede perpendicolare Tipo 6 Calcagno perpendicolare Avampiede varo PIEDE PIATTO Tipo 7 Calcagno everso Avampiede valgo Tipo 8 Calcagno everso Avampiede perpendicolare Tipo 9 Calcagno everso Avampiede varo
30 Nelle patologie podomeccaniche: la deambulazione costituisce sempre il riferimento di base ai fini di una adeguata elaborazione diagnostica e programmazione terapeutica
31 Il ciclo completo del cammino E l intervallo di tempo che trascorre dall appoggio del tallone di un piede all appoggio del tallone dello stesso piede nel passo successivo. E suddiviso in: Fase di appoggio, inizia con l appoggio del tallone, finisce con il distacco delle dita ed è suddivisa nel periodo di: contatto, appoggio intermedio e propulsione. Fase di oscillazione, si verifica dal distacco delle dita all appoggio del tallone nel passo successivo.
32 La fase di appoggio 1. il contatto Eventi principali Il piede prona a livello dell articolazione sottoastragalica (SA). Il piede si comporta da accomodatore. La pronazione di SA crea la mobilità scheletrica che consente al piede di compensare e di adattarsi a variazioni del terreno e a variazioni nella posizione del tronco e della gamba. Sul piano trasversale, pelvi coscia e gamba ruotano internamente. Sul piano sagittale, l anca si estende, il ginocchio si flette e l articolazione tibio-tarsica (TT) è flessa plantarmente.
33 La fase di appoggio 2. l appoggio intermedio Eventi principali Il piede cambia assetto trasformandosi da accomodatore in leva rigida, indispensabile per la propulsione. Questo avviene per mezzo della supinazione della SA. Sul piano trasversale, coscia e gamba ruotano esternamente. Sul piano sagittale, anca e ginocchio si estendono, gamba e tronco avanzano oltre il piede causando la dorsiflessione della TT.
34 La fase di appoggio 3. la propulsione Eventi principali La SA continua a supinare. Sul piano trasversale, coscia e gamba ruotano esternamente. Sul piano sagittale, anca, ginocchio e TT si flettono. Il peso del corpo è spostato dalla parte laterale dell avampiede al lato mediale. Non appena il tallone si solleva, il peso è sostenuto completamente dalla V testa metatarsale e successivamente dalle teste dei metatarsali centrali e dal I dito.
35 Per una normale funzione del piede 1. Il piede deve coordinare l'effetto di rotazione interna degli arti inferiori all'impatto del tallone. 2. Deve poi invertire il senso di rotazione nell appoggio intermedio e consentire la rotazione esterna degli arti inferiori. 3. Contemporaneamente si deve stabilizzare, dovendo supportare forze che possono raggiungere multipli del peso del corpo consentendo a tutto il corpo di fare perno su di lui.
36 Movimento articolare durante la fase di appoggio L accelerazione lineare del corpo durante il cammino è raggiunta combinando la rotazione sul piano sagittale e trasversale di varie parti scheletriche delle estremità inferiori. Il movimento sul piano sagittale sposta il baricentro del corpo anteriormente alla base del piede di supporto. Questo produce una caduta in avanti che è controllata dalla contrazione muscolare, responsabile della decelerazione del corpo e delle sue parti.
37 Fase di oscillazione Eventi principali a. Il piede è trasferito da un appoggio a quello successivo. b. La gamba continua con la sua rotazione esterna subito dopo il distacco delle dita per poi ruotare internamente per il resto della fase oscillante. c. Il piede prona a livello di SA nella prima metà della fase di oscillazione, per facilitare il suo avanzamento a distanza di sicurezza dal suolo. Poi nell ultima parte dell oscillazione, supina lievemente per preparare il contatto del tallone.
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39 PIEDE PIATTO RIGIDO PRONAZIONE
40 PIEDE CAVO VARO PRONAZIONE SUPINAZIONE
41 Allineamento avampiede-retropiede in carico Normale: testa astragalo coperta dallo scafoide e il calcagno in linea con tibia. La linea che unisce le teste metatarsali è perpendicolare all asse longitudinale della tibia
42 Avampiede varo: bordo mediale avampiede sollevato dal terreno Fino a pochi gradi di deformità è tollerato perché assorbito dalla sottastragalica, senza determinare compensi del retropiede
43 Avampiede varo Se è più importante, viene assorbito dalla sotto-astragalica ma determina un compenso in valgo del retropiede Se non è assorbito dalla sottoastragalica il peso si concentra bordo esterno avampiede
44 Avampiede valgo: bordo laterale dell avampiede è sollevato dal terreno fino a pochi gradi è tollerato se l avampiede è elastico
45 Avampiede valgo Se è grave e l avampiede non è elastico, si ha un compenso di sotto-astragalica che determina un retropiede varo Se non è assorbito dalla sotto-astragalica si ha un sovraccarico della testa del I metatarso
46 Modulatore podalico I piedi sono una fonte importantissima di input per il nostro sistema posturale. La conoscenza della posturologia ha amplificato il ruolo del piede come organo di informazione. Dalla visione classica e biomeccanica, siamo arrivati ad un ruolo cibernetico (B. Bricot) e non lineare del piede (F. Moro). In posturologia il piede è classificato in: causativo adattativo misto a doppia componente
47 Modulatore podalico Piede causativo, il piede è il responsabile dello squilibrio posturale. Le cause possono essere: acquisite (traumi), congenite (piede varo, valgo, ecc.) o iatrogene (solette o scarpe ortopediche). Piede adattivo, il piede è adattato a problemi e squilibri che vengono dall alto (cause discendenti). Bricot lo chiama piede compensatore perché è un piede che lotta attivamente contro degli squilibri discendenti cercando con il suo compenso di combatterli. Piede misto, associa una componente causativa e adattativa, molto spesso sono dei piedi asimmetrici o disarmonici. Piede a doppia componente, in statica è un piede valgo, varo o disarmonico, ma in dinamica rivela un anomalo svolgimento del passo.
48 Conseguenze statiche del piede varo Il piede varo è caratterizzato dall inversione del retropiede che provoca la rotazione esterna degli assi tibiali e femorali, con tendenza al ginocchio varo e iperpressione rotulea.
49 Conseguenze statiche del piede varo Questi difetti d asse causano: un difetto di copertura della testa femorale; una pressione anteriore sull acetabolo che provocherà la verticalizzazione dell ala iliaca; la coppia muscolare retto addominale/ischiocrurale, agendo sul pube e sull ischio trascina il sacro in flessione verticalizzandolo; l angolo sacrale diminuisce; Retroversione del bacino
50 Conseguenze statiche del piede varo dorso piatto e glutei piatti; le sollecitazioni muscolari anomale potranno provocare dolori lombari durante lo sforzo; la verticalizzazione dell osso sacro con la diminuzione dell angolo sacrale provocherà una riduzione della lordosi lombare fisiologica; le articolazioni posteriori sono sottomesse a delle sollecitazioni anomale. A livello del rachide:
51 Conseguenze statiche del piede valgo Il piede valgo è caratterizzato dall eversione del retropiede che provoca la rotazione interna degli assi tibiali e femorali, con tendenza al ginocchio valgo e disassamento interno della rotulea.
52 Conseguenze statiche del piede valgo Questi difetti d asse causano: un appoggio esagerato sulla parte posteriore dell acetabolo che avrà come conseguenza una anteflessione dell ala iliaca; la coppia muscolare quadrato dei lombi/quadricipite femorale agendo sulla SIAS e SIPS trascina il sacro in estensione orizzontalizzandolo; l angolo sacrale aumenta; Antiversione del bacino
53 Conseguenze statiche del piede valgo Questi difetti d asse causano: Il rachide compensa con una iperlordosi con protezione di L3 verso l avanti, con addome prominente e in alto con una ipercifosi dorsale e una iperlordosi cervicale.
54 Conseguenze statiche del piede valgo Questa è la storia di una classica lombalgia e della sua sintomatologia A livello lombare, l aumento dell angolo sacrale, la proiezione dell addome verso l avanti e l iperlordosi provocheranno delle tensioni massimali in compressione su tutte le vertebre lombari, le articolazioni si densificano e si sovraccaricano di artrosi. I dolori appariranno dapprima sottoforma di stanchezza lombare con rigidità e contratture; più tardi compariranno durante lo sforzo e, progressivamente, diventeranno sempre più permanenti.
55 Conseguenze statiche del piede disarmonico Il piede disarmonico si manifesta con un atteggiamento podalico opposto fra i due piedi. Si tratta generalmente di piede adattativo, (il piede è adattato a problemi e squilibri che vengono dall alto), che si presenta varo da un lato e in valgo dall altro lato. Di norma nel destrimane il varo si trova a destra e il valgo a sinistra. Il bacino omolaterale all elica podalica più avvolta (varo) è più alto, il controlaterale ove l elica è meno avvolta (valgo) più basso. Tutto ciò provoca una bascula e una rotazione del bacino nel suo insieme.
56 Conseguenze statiche del piede disarmonico L adattamento della colonna vertebrale su questo squilibrio del bacino può avvenire in due modi: uno armonico, è l attitudine scoliotica, compenso caratteristico nel giovane; uno disarmonico, è caratterizzato da bloccaggi vertebrali a vari livelli, tipico nell anziano. Contrariamente alla scoliosi, nell attitudine scoliotica non ci sono rotazioni dei corpi vertebrali su tutta la colonna ma solamente a livello delle ultime due o tre vertebre lombari per poter compensare la bascula e la rotazione del bacino.
57 In conclusione Al fine di permettere una funzione più normale possibile del piede e dell arto inferiore e per ridurre le forze di carico patologiche su queste componenti strutturali, l intervento podologico si basa sulla terapia ortesica plantare.
58 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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