PSICOLOGIA COGNITIVA DELLA MEMORIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PSICOLOGIA COGNITIVA DELLA MEMORIA"

Transcript

1 PSICOLOGIA COGNITIVA DELLA MEMORIA

2 Memory Declarative (explicit) Nondeclarative (implicit) Facts Events Skills Habits Priming Simple classical conditioning Nonassociative learning Emotional responses Skeletal responses Medial Temporal Lobe Squire & Zola, 1996 Striatum Neocortex Amygdala Cerebellum Reflex pathways

3 STADI DELL APPRENDIMENTO E DELLA MEMORIA encoding storage retrieval

4 MEMORIA: IL MODELLO MULTI-STORE sensory stores attention short-term store rehearsal long-term store decay displacement interference

5 IL MODELLO MULTI-STORE: VALUTAZIONE E vero che ciascuno store funziona in un modo uniforme? Per lo short-term store non è così nel paziente KS la dimenticanza di lettere udite era molto maggiore della dimenticanza di stimoli visivi (Warrington & Shallice, 1972). Si appurò persino che i deficit mnestici short-term di KS si limitavano a materiale verbale (lettere, sillabe, parole) e non si estendevano a suoni significativi (p.es.: il trillo del telefono) (Shallice & Warrington, 1974) Quindi non si poteva dire che KS avesse un deficit della shortterm memory, ma solo di quella uditivo-verbale

6 IL MODELLO MULTI-STORE: VALUTAZIONE E vero che ciascuno store funziona in un modo uniforme? Per la long-term memory è improbabile che un singolo store contenga informazioni variegate come il nome dell ultimo film della Bellucci, cosa abbiamo mangiato ieri sera a cena, come ci si allaccia le scarpe, quanto fa radice quadrata di 9, etc. Inoltre non è del tutto vero che l informazione passi prima per la short-term, poi per la long-term memory: l esempio della ripetizione verbale di parole presentate visivamente la capacità di ripetere deriva da un precedente contatto con la long-term memory concernente la pronuncia (Logie, 1999)!

7 IL SUPERAMENTO DEL MODELLO MULTI-STORE: LA WORKING MEMORY Baddeley, nel 1974, propone di sostituire il concetto di short-term memory con un sistema, che denomina working memory, composto da tre componenti (estese a 4 nel 2000): 1. Central executive (rassomigliante all attenzione) 2. Phonological loop (informazione in forma verbale) 3. Visuo-spatial sketch pad (informazione spaziale o visiva) 4. Episodic buffer (trattiene e integra informazioni diversa) Il Central Executive usa i tre altri sotto-sistemi per i propri fini Ognuno dei sotto-sistemi ha capacità limitata compiti che impiegano lo stesso sotto-sistema incontrano difficoltà, mentre, in teoria, compiti che impiegano sotto-sistemi diversi sono svolti in modo fluido i cd. dual-task studies (l esempio degli scacchisti)

8 working memory Central Executive Phonological loop (voce interna) Episodic buffer Visuospatial sketch pad (occhio interno)

9 il phonological loop la voce interna Secondo Baddeley (1990) la componente vocale della working memory, cioè il phonological loop, consta di due componenti: 1. un deposito basato sulla parola, fonologico 2. un processo di controllo articolatorio, che dà accesso al primo presentazione uditiva di parole phonological store processo articolatorio di controllo presentazione visiva di parole

10 il phonological loop la voce interna l illustrazione della slide precedente mostra che l accesso al deposito fonologico della parola vista, cioè letta, passa per un articolazione subvocale, mentre la parola udita ha accesso immediato esperimenti che sopprimono il processo articolatorio con compiti appositi mostrano che la presentazione visiva non accede al deposito (mentre quella uditiva vi accede)

11 il phonological loop la voce interna dati di fmri (Henson et al, 2000) mostrano che il deposito fonologico è nell area parietale inferiore sinistra, mentre la ripetizione articolatoria è nell area prefrontale sinistra Peraltro, soggetti con grave danno del loop fonologico si adattano abbastanza bene alla vita quotidiana la sua funzione sembra essere più concentrata sull imparare parole nuove, che non sul ricordare parole già conosciute (e in questo compito sembra essere più importante il deposito dell articolazione)

12 il visuo-spatial sketchpad l occhio interno è costituito da due componenti separate, una visiva (visual cache) e una spaziale (inner scribe, che ripete l informazione della prima, la trasferisce al Central Executive e pianifica i movimenti). La loro separatezza è supportata da: 1. poca interferenza quando sono effettuati insieme un compito visivo e uno spaziale 2. pazienti cerebrolesi con danno alla componente visiva, ma non a quella spaziale 3. i compiti spaziali attivano l emisfero destro, i compiti visivi attivano l emisfero sinistro

13 il Central Executive è la componente più oscura del sistema della working memory le sue funzioni: 1. spostare l attenzione fra compiti diversi, 2. pianificare sotto-compiti per raggiungere qualche meta, 3. attenzione e inibizione selettiva 4. aggiornare e controllare i contenuti della working memory 5. codificare le rappresentazioni della working memory per il luogo e il tempo di comparsa

14 il Central Executive l evidenza che va accumulandosi pone sempre più in dubbio l ipotesi originaria, secondo la quale il Central Executive sia unitario e sia corrispondente ad attivazione dei lobi frontali. si propende sempre di più per due o più Central Executives separati oltre a certe aree prefrontali, anche altre aree frontali e anche parietali si attivano durante compiti cd. esecutivi

15 lo Episodic Buffer è stato inserito nel modello 25 anni dopo, perché il Central Executive non ha una capacità come deposito (ma solo come processing) e i due depositi già inseriti sono dedicati a informazioni di un tipo specifico. L Episodic Buffer è quindi il luogo di deposito generale, che combina i vari tipi di informazione si sa poco sulle sue corrispondenze neuroanatomiche. Una ricerca ha indicato alcune zone frontali

16 LONG-TERM MEMORY: EPISODICA E SEMANTICA Nel 1972 Tulving propose una distinzione fra due tipi di memoria a lungo termine: quella episodica (storage di specifici fatti occorsi in un particolare luogo e in un particolare momento) e quella semantica (l insieme delle conoscenze sulla realtà) In seguito Wheeler, Stuss e Tulving (1997) hanno ridefinito la memoria episodica differentemente, come dipendente dalla particolare forma di consapevolezza per cui l individuo può volgersi al proprio passato e ripescare qualche specifico episodio o stato d animo una memoria autonoetica. Mentre quella semantica è semplicemente noetica.

17 NEUROIMAGING DELLA MEMORIA EPISODICA E SEMANTICA Studi PET sul flusso ematico cerebrale Sottrazione del flusso durante compito mnemonico semantico dal flusso durante compito mnemonico sia semantico che episodico per studiare il flusso sulla memoria episodica In 25 su 26 studi la corteccia prefrontale destra fu più attiva durante la rievocazione di memoria episodica che di memoria semantica. In 18 su 20 studi la corteccia prefrontale sinistra fu più attiva durante l encoding episodico, rispetto all encoding semantico

18 MEMORIA EPISODICA E SEMANTICA: VALIDITA La distinzione operata da Wheeler e Tulving sembra plausibile e importante e gode di vari supporti sperimentali Il fatto che i pazienti frontali (cioè con danno ai lobi frontali) abbiano problemi di memoria episodica si può però leggere in altri modi. Può essere che non ci sia nulla di specifico, ma che semplicemente un danno frontale abbia effetti generalizzati, fra cui anche quello alla memoria episodica. La distinzione fra consapevolezza (quindi memoria) autonoetica e noetica non si applica senza difficoltà ai pazienti amnesici

19 MEMORIA ESPLICITA ED IMPLICITA Da Graf e Schachter (1985): Explicit memory is revealed when performance on a task requires conscious recollection of previous experience Implicit memory is revealed when performance on a task is facilitated in the absence of conscious recollection

20 MEMORIA IMPLICITA: L ESPERIMENTO DI TULVING, SCHACHTER e STARK (1982) E chiesto ai soggetti di imparare una lista di parole multisillabiche rare (es.: toboggan) Al t2 (qualche ora o una settimana dopo), è effettuato un fragment-completion task : completare le lettere mancanti per formare una parola (es.: _O_O_GA_ ). Metà delle parole da formare erano incluse nella lista imparata prima. Dato che ai Ss questo non veniva detto, il test era di memoria implicita

21 MEMORIA IMPLICITA: L ESPERIMENTO DI TULVING, SCHACHTER e STARK (1982) RISULTATI: Più completamenti corretti quando erano parole della lista imparata quindi, evidenza di repetition-priming effect (facilitazione di un processing, quando è ripetuto) Il repetition-priming non era maggiore per gli stimoli riconosciuti come appartenenti alla lista quindi il repetition-priming non dipendeva dalla memoria di riconoscimento (cioè esplicita) se ne dedusse un evidenza di memoria implicita

22 MEMORIA IMPLICITA: L ESPERIMENTO DI TULVING, SCHACHTER e STARK (1982) Memoria implicita e di riconoscimento erano davvero processi diversi? L intervallo di ritenzione dell informazione aveva effetti diversi sull una e sull altra? Dopo una settimana, la memoria esplicita era molto peggiorata rispetto a quella di qualche ora dopo la presentazione della lista. Invece, il fragment-completion task (quindi la memoria implicita) era sullo stesso livello di una settimana prima Quindi, un importante conferma che si tratti di processi del tutto diversi

23 LA VALUTAZIONE SEPARATA DELLA MEMORIA ESPLICITA ED IMPLICITA: LA PROCESS-DISSOCIATION PROCEDURE E molto difficile accertare se in un esperimento ci sia effettivamente assenza di riconoscimento conscio degli stimoli: anche se i Ss non ricordano nulla, potrebbero essersene dimenticati o l inchiesta potrebbe essere stata poco approfondita Quindi, per concludere che non c è memoria esplicita, non è sufficiente che i Ss giurino di non ricordare/riconoscere nulla

24 LA PROCESS-DISSOCIATION PROCEDURE: LO STUDIO DI JACOBY et al (1993) 1. Presentazione di una lista di parole (es.: mare) in una di due condizioni: (A) attenzione piena, (ai Ss è detto di ricordare la lista), (B) attenzione divisa, (i Ss leggono la lista mentre eseguono un compito difficile di ascolto) 2. Al t2, due test differenti: Test di inclusione: completare radici di parole (es.: ma_ ) formando parole della lista (es.: mare), o, se non possibile, con la prima parola che veniva in mente Test di esclusione: completare radici di parole con parole non presenti nella lista (es.: matto)

25 LA PROCESS-DISSOCIATION PROCEDURE: LO STUDIO DI JACOBY et al (1993) RISULTATI: Mentre i Ss della condizione attenzione piena mostrarono una performance molto migliore nel test di inclusione che in quello di esclusione, i Ss della condizione di attenzione divisa ebbero la stessa identica performance ai due test in altre parole, i soggetti dell attenzione piena sfruttarono considerevolmente la memoria esplicita, mentre quelli dell attenzione divisa non ne fecero uso, e tutti fecero ricorso a processi della memoria implicita l attenzione è importante per ricordare coscientemente ma non per la memoria implicita

26 Performance dei soggetti con attenzione divisa e piena 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 Divided Full Inclusion test Exclusion test

27 LA PROCESS-DISSOCIATION PROCEDURE: i due processi sono del tutto indipendenti? La process-dissociation procedure è stata al centro di un notevole dibattito. Ora si è raggiunto un accordo sul fatto che la distinzione fra memoria esplicita ed implicita sia valida ed importante, e che la maggior parte dei compiti di memoria costituiscano una combinazione dei due processi. L assunto di Jacoby sulla totale indipendenza dei due processi è stato invece disconfermato in effetti, nel test di esclusione, il soggetto deve ricorrere anche alla memoria esplicita, per escludere eventuali parole che siano venute in mente, ma che siano ricordate come presenti nella lista.

28 LOCALIZZAZIONE DELLA MEMORIA ESPLICITA ED IMPLICITA La memoria esplicita e quella implicita corrispondono a differenti vie nervose? In uno studio con la PET (Schachter et al, 1996), si vide che: 1. durante un compito di memoria esplicita si verificava una forte attivazione dell ippocampo 2. durante un compito di memoria implicita (completamento di radici di parole) si verificava una riduzione del flusso ematico nella corteccia occipitale bilaterale, senza variazioni dell attivazione dell ippocampo

29 MEMORIA IMPLICITA PERCETTIVA E CONCETTUALE: una differenza importante Esiste un certo accordo sul fatto che sussistano differenze importanti fra memoria implicita percettiva e concettuale (cf. Tulving & Schachter, 1990). I test sulla m.i. percettiva usano stimoli degradati (word-fragments, word-stem, etc), mentre quelli sulla m.i. concettuale non coinvolgono somiglianze percettive (es.: esempi della categoria animali a 4 zampe ). Nell Alzheimer, il priming percettivo è integro, mentre è colpito il priming concettuale. Invece, paz. con lesione occipitale destra non hanno priming percettivo su compiti di identificazione di parole, pur con intatto priming concettuale (Gabrieli, 1998)

30 MEMORIA IMPLICITA PERCETTIVA E CONCETTUALE: una differenza importante Un dato di questo tipo è quello cui i ricercatori danno più la caccia costituisce una DOPPIA DISSOCIAZIONE (cf. Shallice, 1987), testimonianza della separatezza di processi e di aree cerebrali Gli studi di neuroimaging confermano che si tratta di processi distinti: (A) il priming percettivo è correlato con ridotta attività nelle due aree occipitali, (B) il priming concettuale è correlato con ridotta attività della corteccia frontale sinistra Perché ridotta attività? Forse perché il processing richiede minore sforzo quando si tratta di uno stimolo già conosciuto.

LA MEMORIA DI LAVO- RO NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER:

LA MEMORIA DI LAVO- RO NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER: UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE LA MEMORIA DI LAVO- RO NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER: RECENTI ACQUISIZIONI LAUREANDA:SARA CORADESCHI RELATORE: NICOLETTA BERARDI ANNO ACCADEMICO 2008-2009 Breve resoconto

Dettagli

APPRENDIMENTO MEMORIA

APPRENDIMENTO MEMORIA APPRENDIMENTO E MEMORIA Dr.ssa Daniela Smirni 1 Memoria Funzione cognitiva che consente di acquisire, conservare ed utilizzare in un momento successivo, informazioni sul mondo intorno a noi e la nostra

Dettagli

UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE?

UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE? UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE? FINO ALLA META DEL XX SECOLO NON SI PENSAVA CHE LA MEMORIA FOSSE UNA FUNZIONE MENTALE DISTINTA ED INDIPENDENTE DA MOVIMENTO PERCEZIONE ATTENZIONE E LINGUAGGIO = IN PRATICA SI

Dettagli

CORSO DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA Prof.ssa Roberta Daini

CORSO DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA Prof.ssa Roberta Daini UNIVERSITA DI MILANO-BICOCCA FACOLTA DI PSICOLOGIA a.a. 2012/2013 CORSO DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA Prof.ssa Roberta Daini LA MEMORIA..fondamentalmente la memoria rappresenta un cambiamento di quello che

Dettagli

Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze sulla memoria in un unico modello multimodale.

Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze sulla memoria in un unico modello multimodale. LA MEMORIA Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze sulla memoria in un unico modello multimodale. Secondo questo modello l informazione sensoriale viene conservata per un breve periodo

Dettagli

MEMORIA. Organizza l'aspetto temporale della condotta e consente di porre legami tra presente e passato; comporta le seguenti fasi:

MEMORIA. Organizza l'aspetto temporale della condotta e consente di porre legami tra presente e passato; comporta le seguenti fasi: MEMORIA Organizza l'aspetto temporale della condotta e consente di porre legami tra presente e passato; comporta le seguenti fasi: - Fissazione o apprendimento (atto percettivo; ripetizione) - Ritenzione:

Dettagli

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ La Neuropsicologia è quella disciplina scientifica che indaga le relazioni esistenti tra: funzioni cognitive struttura e

Dettagli

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) Cellulare 347 9662237 COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria a cura di RENZA ROSIGLIONI & LARA MASOERO Ivrea 15 Gennaio 2014

Dettagli

Corso di Laurea in Educatore dell infanzia A.A Docente: M. Stella Valle

Corso di Laurea in Educatore dell infanzia A.A Docente: M. Stella Valle Corso di Laurea in Educatore dell infanzia A.A. 2008-2009 Docente: M. Stella Valle Approccio all elaborazione dell informazione input Cos e l input? E un informazione ambientale che un individuo riceve

Dettagli

Gli stadi dell apprendimento

Gli stadi dell apprendimento Gli stadi dell apprendimento L apprendimento consiste di due stadi La memoria a breve termine, cioè la memoria immediata di stimoli appena percepiti, che contiene temporaneamente una quantità limitata

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze Motorie A.A Docente: M. Stella Valle

Corso di Laurea in Scienze Motorie A.A Docente: M. Stella Valle Corso di Laurea in Scienze Motorie A.A. 2007-2008 Docente: M. Stella Valle Approccio all elaborazione dell informazione input Cos e l input? E un informazione ambientale che un individuo riceve per elaborarla.

Dettagli

DISTURBI DI MEMORIA I DEFICIT DI MBT I DEFICIT DI MEMORIA IMPLICITA

DISTURBI DI MEMORIA I DEFICIT DI MBT I DEFICIT DI MEMORIA IMPLICITA DISTURBI DI MEMORIA I DEFICIT DI MBT I DEFICIT DI MEMORIA IMPLICITA DEFINIZIONE Capacità di immagazzinare informazioni e di richiamarle: apprendimento e ricordo FASI: 1. Codifica 2. Consolidamento 3. Immagazzinamento

Dettagli

PSICOFISIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE UMANA.

PSICOFISIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE UMANA. PSICOFISIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE UMANA www.fisiokinesiterapia.biz Notizie utili Testo consigliato: Carlson N., Fondamenti di Psicologia Fisiologica, V edizione, ed. it. a cura di L. Petrosini, L. De

Dettagli

Appunti di psicologia

Appunti di psicologia Appunti di psicologia La memoria LA MEMORIA È un processo che si basa su tre meccanismi: l immagazzinamento,la ritenzione e il consolidamento delle conoscenze acquisite con l apprendimento Tali meccanismi

Dettagli

FUNZIONI COGNITIVE LINGUAGGIO

FUNZIONI COGNITIVE LINGUAGGIO FUNZIONI COGNITIVE LINGUAGGIO Nel linguaggio sono compresi due aspetti: l'espressione, cioè la traduzione del pensiero in simboli (codificazione) la comprensione, cioè la traduzione del simbolo in pensiero

Dettagli

Che cosa è l imagery. imagery?

Che cosa è l imagery. imagery? Che cosa è l imagery imagery? Immaginate di camminare lungo una spiaggia al tramonto. Sull orizzonte, uno splendido sole arancione sta baciando il confine lontano dell oceano e il cielo, striato di nubi,

Dettagli

Le afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel. tracciante radioattivo iniettato nell occhio. trasporto anterogrado

Le afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel. tracciante radioattivo iniettato nell occhio. trasporto anterogrado Le afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel tracciante radioattivo iniettato nell occhio trasporto anterogrado autoradiografia Le afferenze dai due occhi sono segregate anche

Dettagli

LE BASI BIOLOGICHE DEL LINGUAGGIO

LE BASI BIOLOGICHE DEL LINGUAGGIO LE BASI BIOLOGICHE DEL LINGUAGGIO Relazione tra il linguaggio e il substrato biologico che lo rende possibile insieme ad altre abilità cognitive e motorie. Bla bla bla 2% del nostro peso corporeo 20% delle

Dettagli

scaricato da

scaricato da Fisiopatologia dei disordini della cognitività Prof. Roberto Cotrufo 2009 La neuropsicologia Ha per oggetto la cognitività ed i suoi disordini Utilizza il linguaggio della psicologia Della neurologia conserva

Dettagli

VISIONE LATERALE DEL CERVELLO

VISIONE LATERALE DEL CERVELLO VISIONE LATERALE DEL CERVELLO Scissura centrale (di Rolando) Lobo frontale Lobo parietale Lobo occipitale Lobo temporale Scissura laterale (di Silvio) La corteccia dell Insula L INSULA: è coperta esternamente

Dettagli

Dott.ssa Silvia Re Psicologa Psicoterapeuta SC NPI Cuneo-Mondovì

Dott.ssa Silvia Re Psicologa Psicoterapeuta SC NPI Cuneo-Mondovì Dott.ssa Silvia Re Psicologa Psicoterapeuta SC NPI Cuneo-Mondovì Molte persone hanno memoria buona per certe cose ma meno buona per altre. Un bambino piccolo ha una memoria visiva migliore di quella

Dettagli

La memoria - non ce n è soltanto una

La memoria - non ce n è soltanto una La memoria - non ce n è soltanto una Diversi tipi di memoria Memoria a breve termine (memoria di lavoro) Memoria a lungo termine -Capacita limitata -Il suo contenuto puo essere fissato, oppure andare incontro

Dettagli

FUNZIONI NERVOSE SUPERIORI. APPRENDIMENTO E MEMORIA. La trilogia della MENTE

FUNZIONI NERVOSE SUPERIORI. APPRENDIMENTO E MEMORIA. La trilogia della MENTE FUNZIONI NEUROPSICOLOGICHE I LEZIONE (SISSIS) FUNZIONI NERVOSE SUPERIORI. APPRENDIMENTO E MEMORIA. PROF. VINCENZO PERCIAVALLE La trilogia della MENTE cognizione emozione motivazione Ernest R. Hilgard 1904-2001

Dettagli

attenzione selettiva

attenzione selettiva STROOP Effect L effetto Stroop è un esempio di bias e/o variazione nei tempi di reazione nell esecuzione di un compito in cui è necessario controllare una risposta automatica irrilevante e fornire una

Dettagli

FUNZIONI DI BASE PER L APPRENDIMENTO

FUNZIONI DI BASE PER L APPRENDIMENTO FUNZIONI DI BASE PER L APPRENDIMENTO Conoscere e comprendere per intervenire LE FUNZIONI DI BASE Qual è la relazione tra funzioni di base (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, ragionamento) e apprendimento?.

Dettagli

Apprendimento, Memoria, e Percezione

Apprendimento, Memoria, e Percezione 14 Febbraio 2007 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona Apprendimento, Memoria, e Percezione Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione di

Dettagli

Funzioni simboliche superiori

Funzioni simboliche superiori Funzioni simboliche superiori LE AGNOSIE Dott.Patrik Fazio & Prof. Enrico Granieri Sezione di Clinica Neurologica Università di Ferrara LE AGNOSIE Agnosia è l incapacità di riconoscere gli oggetti, pur

Dettagli

VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011

VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011 VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011 DEFINIZIONE I deficit visusopazaili si possono definire come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano

Dettagli

Snodi Formativi della Liguria

Snodi Formativi della Liguria FORMATI DIDATTICI INNOVATIVI LA MENTE E L APPRENDIMENTO Portare la tecnologia in classe (e non solo) SPACED LEARNING Il tempo della lezione è articolato in tre momenti di input e due intervalli Primo input

Dettagli

Istituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano

Istituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano Istituzioni di linguistica a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it I processi di lettura, scrittura e calcolo nell età adulta La lettura: la capacità di leggere stringhe di lettere

Dettagli

LE NOSTRE MEMORIE. QUALI USIAMO PER LO STUDIO?

LE NOSTRE MEMORIE. QUALI USIAMO PER LO STUDIO? LE NOSTRE MEMORIE. QUALI USIAMO PER LO STUDIO? Costanza Papagno Università di Trento e Università di Milano- Bicocca Marguerite Yourcenar L IMPORTANCE DE SOURVIVRE C EST DE SE SOUVENIR DEFINIZIONE Capacità

Dettagli

Le strategie di memoria per gli over 60

Le strategie di memoria per gli over 60 Le strategie di memoria per gli over 60 Alleniamo la memoria Errate convinzioni sul funzionamento della propria mente e della propria memoria La conoscenza della propria capacità cognitiva e l attitudine

Dettagli

Parole di contenuto elementi appartenenti alle classi grammaticali maggiori

Parole di contenuto elementi appartenenti alle classi grammaticali maggiori DISTURBI DEL LIVELLO SINTATTICO- GRAMMATICALE Parole di contenuto elementi appartenenti alle classi grammaticali maggiori Parole funzione o funtori elementi grammaticali: - morfemi grammaticali liberi

Dettagli

a.a. 2012/2013 CdL in Scienze dell Educazione (I anno) Insegnamento di Psicologia dell Educazione Unità didattica su: LA MEMORIA

a.a. 2012/2013 CdL in Scienze dell Educazione (I anno) Insegnamento di Psicologia dell Educazione Unità didattica su: LA MEMORIA a.a. 2012/2013 CdL in Scienze dell Educazione (I anno) Insegnamento di Psicologia dell Educazione Unità didattica su: LA MEMORIA ATTENZIONE motivazione esercizio conoscenza verifica INSEGNAMENTO MEMORIA

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI «G. D ANNUNZIO» DI CHIETI E PESCARA «EFFETTO SNARC»

UNIVERSITA DEGLI STUDI «G. D ANNUNZIO» DI CHIETI E PESCARA «EFFETTO SNARC» UNIVERSITA DEGLI STUDI «G. D ANNUNZIO» DI CHIETI E PESCARA «EFFETTO SNARC» PIO RUSSO MARIA GRAZIA FILOMENA PROF. ALBERTO DI DOMENICO Come pensiamo ai numeri? GALTON (1880) In due articoli, riporta le interviste

Dettagli

Funzioni distribuite: Funzioni localizzate: Emisfero non Emisfero dominante:

Funzioni distribuite: Funzioni localizzate: Emisfero non Emisfero dominante: FUNZIONI COGNITIVE Funzioni distribuite: Orientamento Attenzione Memoria Funzioni frontali Funzioni localizzate: Emisfero non Emisfero dominante: linguaggio dominante: Capacità visuo-costruttive Capacità

Dettagli

LA MEMORIA. è la funzione che ci permette di codificare, conservare nel tempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana

LA MEMORIA. è la funzione che ci permette di codificare, conservare nel tempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana Non abbiamo una memoria, ma molte memorie (Baddeley, 1984) LA MEMORIA è la funzione che ci permette di codificare, conservare nel tempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana

Dettagli

Michael Posner SISTEMA

Michael Posner SISTEMA Michael Posner Psicologo americano famoso ricercatore nel campo dell attenzione Ha proposto un modello anatomo-fisiologico dell attenzione distinguendo 3 sottosistemi: SISTEMA DI VIGILANZA SISTEMA ATTENZIONALE

Dettagli

Memoria e altre sensorialità

Memoria e altre sensorialità Memoria e altre sensorialità I SISTEMI DI MEMORIA Memoria sensoriale Memoria a breve termine (STM) Memoria a lungo termine (LTM) Connessioni tra i livelli di attenzione memorie ripetizione Memoria sensoriale

Dettagli

La consapevolezza visiva

La consapevolezza visiva Deficit visivi dopo una lesione cerebrale La consapevolezza visiva Canale dorsale V1 Canale ventrale Area in cui si determina X la consapevolezza visiva 1 Blindsight (visione cieca) Lesioni di V1 causano

Dettagli

La memoria. È la capacità di immagazzinare informazioni e di recuperarle nel corso del tempo

La memoria. È la capacità di immagazzinare informazioni e di recuperarle nel corso del tempo La memoria È la capacità di immagazzinare informazioni e di recuperarle nel corso del tempo La codifica: trasformare le percezioni in ricordi Test della memoria numerica: 28 691 0473 87454 902481 5742296

Dettagli

Il cervello: due emisferi, ciascuno suddiviso in quattro lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale.

Il cervello: due emisferi, ciascuno suddiviso in quattro lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale. LINGUAGGIO E CERVELLO Il cervello: due emisferi, ciascuno suddiviso in quattro lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale. Unità cellulare fondamentale è il neurone. 12mld di neuroni, connessi in

Dettagli

I SISTEMI DI LETTURA E LE DISLESSIE

I SISTEMI DI LETTURA E LE DISLESSIE I SISTEMI DI LETTURA E LE DISLESSIE L alessia senza agrafia -Disturbo di lettura senza altri disturbi concomitanti -I pazienti scrivono senza essere capaci di leggere quello che hanno scritto Interpretazione

Dettagli

La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica

La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica Nicola Girtler U.O. Psicologia Clinica e Psicoterapia IRCCS San Martino - IST Clinica Neurologica (DiNOGMI) Università di Genova Firenze, 18/04/2015

Dettagli

Cognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza

Cognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza Cognitivismo e neuroscienze cognitive Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza L importanza dell azione. Il controllo motorio è in qualche modo il contrario di quanto si verifica nella percezione.

Dettagli

ASPETTI NEURORADIOLOGICI E NEUROFISIOLOGICI NELLA DCD. Implicazioni nosografiche e patogenetiche

ASPETTI NEURORADIOLOGICI E NEUROFISIOLOGICI NELLA DCD. Implicazioni nosografiche e patogenetiche ASPETTI NEURORADIOLOGICI E NEUROFISIOLOGICI NELLA DCD Implicazioni nosografiche e patogenetiche DCD: DEFINIZIONE (Criteri DSM IV, 1994) Ridotta coordinazione motoria nelle attività giornaliere; Interferenza

Dettagli

Due cervelli per una mente

Due cervelli per una mente 28 Febbraio 2007 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona Due cervelli per una mente Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione di Fisiologia

Dettagli

Funzioni esecutive e ADHD

Funzioni esecutive e ADHD Funzioni esecutive e ADHD ADHD 100 ANNI DI RICERCHE George Still Some abnormal psychical conditions in children (condizioni fisiche che si presentano in misura anomala in bambini) The Lancet 1902 Disturbo

Dettagli

APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA. 4 settembre 2014 Alessandra Scabia

APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA. 4 settembre 2014 Alessandra Scabia APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA 4 settembre 2014 Alessandra Scabia L apprendimento della letto-scrittura presuppone l acquisizione di: competenze fonologiche: produzione di tutti i suoni, ripetizioni

Dettagli

NORMAL AND PATHOLOGICAL PERFORMANCE IN A SERIAL LEARNING TEST. Salmaso, D., Scaglioni, A., Chiusa, M., Malvezzi, L., Caffarra, P.

NORMAL AND PATHOLOGICAL PERFORMANCE IN A SERIAL LEARNING TEST. Salmaso, D., Scaglioni, A., Chiusa, M., Malvezzi, L., Caffarra, P. NORMAL AND PATHOLOGICAL PERFORMANCE IN A SERIAL LEARNING TEST. Salmaso, D., Scaglioni, A., Chiusa, M., Malvezzi, L., Caffarra, P. CNR-Istituto di Psicologia, Roma; Clinica Neurologica, Universita' di Parma;

Dettagli

DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA DELL ADHD

DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA DELL ADHD DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA DELL ADHD Chiarenza GA, Acace M, Lo Torto MG, Pozzi C, Raia R, Tomassini E, Olgiati P¹. Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile, Az. Osp. G. Salvini, Rho, Milano. ¹ Università

Dettagli

Semeiotica psichiatrica - 2 TIZIANA SCIARMA

Semeiotica psichiatrica - 2 TIZIANA SCIARMA Semeiotica psichiatrica - 2 TIZIANA SCIARMA MEMORIA funzione fondamentale della mente per lo svolgimento di altre funzioni superiori percezione riconoscimento linguaggio pianificazione soluzione di problemi

Dettagli

La Memoria a Breve Termine. Modello Multi-stadi o Multi-processi

La Memoria a Breve Termine. Modello Multi-stadi o Multi-processi MEMORIA La Memoria a Breve Termine Modello Multi-stadi o Multi-processi Input ambientali Registri Sensoriali Visivo Uditivo. Tattile MBT o memoria di lavoro Processi di controllo:. Reiterazioni. Decisioni.

Dettagli

LE ABILITÀ DI PIANIFICAZIONE IN UN GRUPPO DI BAMBINI CON ADHD

LE ABILITÀ DI PIANIFICAZIONE IN UN GRUPPO DI BAMBINI CON ADHD LE ABILITÀ DI PIANIFICAZIONE IN UN GRUPPO DI BAMBINI CON ADHD VII CONGRESSO NAZIONALE sul Disturbo da Deficit dell Attenzione/Iperattività Relazione di Valagussa S., Merati S.,Valenti V., Ottolini A. e

Dettagli

NEUROPSICOLOGIA DEI DISTURBI DI CALCOLO

NEUROPSICOLOGIA DEI DISTURBI DI CALCOLO NEUROPSICOLOGIA DEI DISTURBI DI CALCOLO Luisa Girelli Università Milano-Bicocca ARLL Roma 1 OTTOBRE 2010 Luisa Girelli, ARLL ott 2010 LE ORIGINI: GLI STUDI CLASSICI Lesioni cerebrali possono determinare

Dettagli

Comunicazione per il Turismo. 21 gennaio 13 marzo 2013

Comunicazione per il Turismo. 21 gennaio 13 marzo 2013 Comunicazione per il Turismo 1 21 gennaio 13 marzo 2013 prof. Cesare A. Massarenti d.ssa Georgia Conte Georgia Conte georgia.conte@unimib.it Università Cattolica - Milano Teorie della Comunicazione Cineturismo

Dettagli

Argomenti trattati: Pomeriggio (x chi è sopravvissuto alla mattina ovviamente) Disturbi ortografici e dislessia: è una vera causa? Il sistema visivo;

Argomenti trattati: Pomeriggio (x chi è sopravvissuto alla mattina ovviamente) Disturbi ortografici e dislessia: è una vera causa? Il sistema visivo; Argomenti trattati: Pomeriggio (x chi è sopravvissuto alla mattina ovviamente) Disturbi ortografici e dislessia: è una vera causa? Il sistema visivo; Forma visiva della parola; La segregazione grafemica;

Dettagli

In tempi recenti l interesse della Neuropsicologia Cognitiva per lo studio della memoria si è

In tempi recenti l interesse della Neuropsicologia Cognitiva per lo studio della memoria si è LA MEMORIA DI LAVORO In tempi recenti l interesse della Neuropsicologia Cognitiva per lo studio della memoria si è spostato dalla tradizionale visione strutturale dicotomica fra Memoria a breve termine

Dettagli

The Garden of Earthly Delights, Bosh

The Garden of Earthly Delights, Bosh ATTENZIONE! The Garden of Earthly Delights, Bosh ATTENZIONE RECEZIONE PERCEZIONE MEMORIA breve termine Working memory MEMORIA lungo termine percetto output Parola immagine Azione Cos è l attenzione? è

Dettagli

APPRENDIMENTO E NEUROSCIENZE

APPRENDIMENTO E NEUROSCIENZE APPRENDIMENTO E NEUROSCIENZE Modello interattivo e multicomponenziale della compresione Eleonora Aliano Apprendimento e neuroscienze Apprendere: variare la struttura e l attività dei neuroni Ultime notizie

Dettagli

Memoria e ap endimento Sonia Arina PhD 1 Sonia Arina 31/01/2011

Memoria e ap endimento Sonia Arina PhD 1 Sonia Arina 31/01/2011 Memoria e ap endimento PhD 1 Definizione La memoria è la capacità di immagazzinare informazioni, alle quali attingere quando necessario Comprende i due processi di apprendimento e ricordo Si possono distinguere

Dettagli

LA MEMORIA E LA SCUOLA

LA MEMORIA E LA SCUOLA LA MEMORIA D Aria Antonia Dispensa ad uso degli studenti Testi di riferimento: BINAZZI TUCCI-D ISA FOSCHINI-BIANCHI DI GIOVANNI-CLEMENTE DANIELI immagini e materiale vario scaricato da internet LA MEMORIA

Dettagli

Linguistica generale a.a Federica Da Milano.

Linguistica generale a.a Federica Da Milano. Linguistica generale a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it Le afasie Sintomi che insorgono spesso in concomitanza con quelli afasici: Aprassia gestuale: incapacità o difficoltà di

Dettagli

Giacomo Dallari. LA TEORIA DEL CARICO COGNITIVO CLT Cognitive Load Theory

Giacomo Dallari. LA TEORIA DEL CARICO COGNITIVO CLT Cognitive Load Theory Giacomo Dallari LA TEORIA DEL CARICO COGNITIVO CLT Cognitive Load Theory Una credenza ingenua diffusa PIU STIMOLI (MULTIMEDIALITA ) = PIU APPRENDIMENTO MA E DAVVERO COSI? La CLT cerca di fare chiarezza

Dettagli

I fondamenti della neuropsicologia cognitiva. lezione 1

I fondamenti della neuropsicologia cognitiva. lezione 1 I fondamenti della neuropsicologia cognitiva lezione 1 1970 neuropsicologia cognitiva Neuroscienze cognitive (vari eventi: convegno di Boston primi anni 50; European Workshop on Cognitive Neuropsychology

Dettagli

LABORATORIO Corso di Pedagogia speciale Prof.ssa Zappaterra IV anno GRUPPO 1 23 settembre :00/19:00 Dr.ssa Lucia Donata Nepi

LABORATORIO Corso di Pedagogia speciale Prof.ssa Zappaterra IV anno GRUPPO 1 23 settembre :00/19:00 Dr.ssa Lucia Donata Nepi Scuola di Studi Umanistici e della Formazione CdS in Scienze della Formazione Primaria! LABORATORIO Corso di Pedagogia speciale Prof.ssa Zappaterra IV anno GRUPPO 1 23 settembre 2015 16:00/19:00 Dr.ssa

Dettagli

TERAPIA. Danza Movimento Terapia

TERAPIA. Danza Movimento Terapia Servizio Scuola Logopedia Laboratorio Psicopedagogico Laboratorio Grafico e Costruttivo Counselling Genitori Laboratorio Espressivo Creativo TERAPIA Sostegno Psicologico Psicomotricità Musicoterapia Psicoterapia

Dettagli

La corteccia cerebrale umana è un grande mantello grigio con estesa superficie

La corteccia cerebrale umana è un grande mantello grigio con estesa superficie La corteccia cerebrale umana è un grande mantello grigio con estesa superficie - E fortemente convoluta; - presenta circonvoluzioni (o giri), alternati a - solchi e fessure (scissure). 1 2 AREE CORTICALI

Dettagli

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO IL LINGUAGGIO

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO IL LINGUAGGIO Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) renzarosiglioni@libero.it Cellulare 347 9662237 a cura di RENZA ROSIGLIONI & LARA MASOERO COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO IL LINGUAGGIO

Dettagli

Marco Piccinno Introduzione generale ai Disturbi specifici dell apprendimento e alla Dislessia

Marco Piccinno Introduzione generale ai Disturbi specifici dell apprendimento e alla Dislessia Marco Piccinno Introduzione generale ai Disturbi specifici dell apprendimento e alla Dislessia Il Disturbi specifici dell apprendimento (DSA) rappresentano dei deficit che insistono a carico delle funzioni

Dettagli

STILE DI APPRENDIMENTO STILE DI INSEGNAMENTO

STILE DI APPRENDIMENTO STILE DI INSEGNAMENTO STILE DI APPRENDIMENTO STILE DI INSEGNAMENTO PREMESSE la classe è un gruppo eterogeneo, Punti di forza e di debolezza dell'eterogeneità, varie aree di differenze individuali (età, sesso, attitudini, intelligenze,

Dettagli

CREARE MAPPE CONCETTUALI

CREARE MAPPE CONCETTUALI 18 MARZO 2016 LE VOSTRE IDEE CREARE MAPPE CONCETTUALI 1. Cosa sono le mappe? 2. Perché si usano? 3. Come devono essere fatte? 4. Quando si costruiscono? 5. Quando si usano? Dott.ssa Faietti Lisa Psicologa

Dettagli

Quale di questi test è utile per indagare le abilità di pianificazione? Quale funzione è possibile valutare attraverso il Test Di Corsi?

Quale di questi test è utile per indagare le abilità di pianificazione? Quale funzione è possibile valutare attraverso il Test Di Corsi? Quale di questi test è utile per indagare le abilità di pianificazione? A) FIGURA COMPLESSA DI REY B) WISCONSIN CARD SORTING TEST C) TORRE DI LONDRA Quale funzione è possibile valutare attraverso il Test

Dettagli

La memoria di lavoro

La memoria di lavoro La memoria di lavoro Giacomo Stella Unimore, sos dislessia CORSO La diagnosi clinica del disturbo del linguaggio, le linee di intervento e la relazione con i Disturbi Specifici di Apprendimento La memoria

Dettagli

Processi automatici e controllati nei soggetti con ADHD

Processi automatici e controllati nei soggetti con ADHD Centro di Potenziamento Cognitivo di Milano Processi automatici e controllati nei soggetti con ADHD Rosa Angela Fabio e Simona Losa Università Cattolica di Milano SCOPO INDAGARE SE IL DEFICIT RISCONTRATO

Dettagli

Elena Bortolotti. L area logico-matematica e le difficoltà

Elena Bortolotti. L area logico-matematica e le difficoltà Elena Bortolotti L area logico-matematica e le difficoltà Il calcolo Il calcolo fa riferimento ai processi che consentono di operare sui numeri tramite operazioni aritmetiche Le prime informazioni da elaborare

Dettagli

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA

Dettagli

Memoria ed Apprendimento. Dr. Raffaella Migliaccio

Memoria ed Apprendimento. Dr. Raffaella Migliaccio Memoria ed Apprendimento Dr. Raffaella Migliaccio Memoria e apprendimento: Plasticità Neuronale L ipotesi dell esistenza della Plasticità delle Sinapsi fu avanzata per la prima volta all inizio del secolo

Dettagli

CORSO DIAVVICINAMENTO ALLA L.I.S. MARIA BUCCI

CORSO DIAVVICINAMENTO ALLA L.I.S. MARIA BUCCI CORSO DIAVVICINAMENTO ALLA L.I.S. MARIA BUCCI e-mail: mariabucci@iol.it COSA E LA LINGUA SCRITTA? I meccanismi coinvolti nella lettosrittura e quelli nella produzione e comprensione del linguaggio orale

Dettagli

INDICATORI NEUROCOGNITIVI PRECOCI DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA. Andrea Facoetti & Co

INDICATORI NEUROCOGNITIVI PRECOCI DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA. Andrea Facoetti & Co INDICATORI NEUROCOGNITIVI PRECOCI DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA Andrea Facoetti & Co Dipartimento di Psicologia Generale, Università di Padova, ITALIA Unità di Neuropsicologia Evolutiva, Istituto Scientifico

Dettagli

Percezione dell apparato oculare. Elaborazione corticale del lobo occipitale. Centri corticali del linguaggio. Apparato fonoarticolatorio

Percezione dell apparato oculare. Elaborazione corticale del lobo occipitale. Centri corticali del linguaggio. Apparato fonoarticolatorio Parola scritta Percezione dell apparato oculare Elaborazione corticale del lobo occipitale Centri corticali del linguaggio Apparato fonoarticolatorio Parola letta ad alta voce Percezione acustica Elaborazione

Dettagli

il concetto di memoria di lavoro

il concetto di memoria di lavoro il concetto di memoria di lavoro e il suo ruolo negli apprendimenti Sergio Morra Università di Genova morra@nous.unige.it Perché studiare la memoria di lavoro? motivi teorici : Componente essenziale dell

Dettagli

Le malattie retiniche ereditarie

Le malattie retiniche ereditarie Le malattie retiniche ereditarie Deficit di vista Periferico: secondario ad una patologia che riguarda l occhio Centrale: secondario ad una patologia che coinvolge le vie visive retrochiasmatiche Cecita

Dettagli

Trattamento diretto e indiretto dei DSA

Trattamento diretto e indiretto dei DSA Trattamento diretto e indiretto dei DSA Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Giacomo Stella IRIDE e AID Giacomo.stella@sosdislessia.it APPRENDIMENTO ESPLICITO (o Dichiarativo)

Dettagli

I processi attentivi. L attenzione selettiva o focale: Attenzione visiva selettiva

I processi attentivi. L attenzione selettiva o focale: Attenzione visiva selettiva I processi attentivi L attenzione selettiva o focale: Attenzione visiva selettiva 1 Sommario L attenzione visiva selettiva e le sue caratteristiche funzionali Lo studio sperimentale dell orientamento attentivo:

Dettagli

Cosa si intende per produzione del testo?

Cosa si intende per produzione del testo? 1 Cosa si intende per produzione del testo? A partire dagli anni 80 si matura la consapevolezza che la produzione di un testo scritto sia un processo principalmente cognitivo: anche gli aspetti grafo-motori

Dettagli

Training per la MLVS

Training per la MLVS Lab.D.A. Sede di Padova: Laboratorio sui Disturbi dell Apprendimento Galleria Berchet, 3 Padova Sede di Rovigo Via Cavour, 24 45100 Rovigo Direttore: Prof. Cesare Cornoldi Memoria di lavoro verbale e visuospaziale:

Dettagli

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPUTERIZZATA

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPUTERIZZATA Riunione Annuale SIN e SNO Sezione Umbra SINDEM AIP Clinica Neurologica Università degli Studi di Perugia Centro Disturbi della Memoria LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPUTERIZZATA Dott. Nicola Salvadori

Dettagli

SPM. TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI

SPM. TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI SPM TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI CAPACITA di RISOLVERE I PROBLEMI È una delle principali competenze del sistema cognitivo KATONA e WURTHEIMER (Gestaltisti) Una mente strategica

Dettagli

PREREQUISITI della letto scrittura. Lucia Maria Collerone

PREREQUISITI della letto scrittura. Lucia Maria Collerone PREREQUISITI della letto scrittura Percezione visiva Coordinamento occhio mano; percorsi; posizione nello spazio; copia riproduzione; riproduzione figura sfondo; completamento di figure; velocità visuo-motoria;

Dettagli

Abilità di studio per DSA... o per tutti?

Abilità di studio per DSA... o per tutti? Abilità di studio per DSA... o per tutti? Come studiano i nostri figli? IN GENERE Eseguono per prima cosa i compiti scritti Leggono più volte il testo (con eventuali sottolineature) A volte riassumono

Dettagli

Indice. Introduzione. Il razionale sotteso all evoluzione delle Scale WISC Introduzione 3 Bambini e realtà clinica 5. L evoluzione degli strumenti 15

Indice. Introduzione. Il razionale sotteso all evoluzione delle Scale WISC Introduzione 3 Bambini e realtà clinica 5. L evoluzione degli strumenti 15 Indice Introduzione XIII Parte prima Il razionale sotteso all evoluzione delle Scale WISC Introduzione 3 Bambini e realtà clinica 5 Quali modelli psicopatologici per i bambini 5 Un modo diverso di considerare

Dettagli

La memoria. Processo cognitivo grazie al quale conserviamo e rievochiamo le informazioni apprese.

La memoria. Processo cognitivo grazie al quale conserviamo e rievochiamo le informazioni apprese. La memoria Processo cognitivo grazie al quale conserviamo e rievochiamo le informazioni apprese. Che cos è l attenzione? L attenzione selettiva L attenzione divisa L attenzione sostenuta Aree neurali Topics

Dettagli

LA MEMORIA. La memoria è la capacità di conservare nel tempo le informazioni apprese e di recuperarle quando servono in modo pertinente

LA MEMORIA. La memoria è la capacità di conservare nel tempo le informazioni apprese e di recuperarle quando servono in modo pertinente è la capacità di conservare nel tempo le informazioni apprese e di recuperarle quando servono in modo pertinente E un sistema dinamico in continuo divenire LA MEMORIA E limitata sia in termini quantitativi

Dettagli

Le neuroimmagini: come la scienza e la tecnologia ci aiutano a studiare le funzioni del cervello. Event funded by FP7-Eu project DECIDE

Le neuroimmagini: come la scienza e la tecnologia ci aiutano a studiare le funzioni del cervello. Event funded by FP7-Eu project DECIDE Le neuroimmagini: come la scienza e la tecnologia ci aiutano a studiare le funzioni del cervello Event funded by FP7-Eu project DECIDE Le neuroimmagini: visualizzazione in vivo del cervello Il termine

Dettagli

MEMORIA DI LAVORO E DIFFICOLTA DI LETTURA: UN CONFRONTO TRA DISLESSICI PURI E DISLESSICI CON DIFFICOLTA ARITMETICHE

MEMORIA DI LAVORO E DIFFICOLTA DI LETTURA: UN CONFRONTO TRA DISLESSICI PURI E DISLESSICI CON DIFFICOLTA ARITMETICHE MEMORIA DI LAVORO E DIFFICOLTA DI LETTURA: UN CONFRONTO TRA DISLESSICI PURI E DISLESSICI CON DIFFICOLTA ARITMETICHE E. Virgili, C. Tonzar Istituto di Psicologia, Università di Urbino INTRODUZIONE Diverse

Dettagli

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali Gemma Incorpora Ragusa poggio del sole 3-44 aprile 2009 Epilessia e sindrome epilettica Disturbi del comportamento Iperattività Depressione, ansietà Disturbi di memoria Di apprendimento, di lettura e di

Dettagli

Sclerosi multipla, potrebbero aprirsi le porte a nuove terapie?

Sclerosi multipla, potrebbero aprirsi le porte a nuove terapie? Sclerosi multipla, potrebbero aprirsi le porte a nuove terapie? Una ricerca, guidata da Edwin Lim e Gilles Guillemin della Macquarie University di Sydney, ha individuato nel sangue un biomarker della sclerosi

Dettagli

TRAINING SULLE STRATEGIE DI MEMORIA: ORGANIZZAZIONE DEGLI ESERCIZI

TRAINING SULLE STRATEGIE DI MEMORIA: ORGANIZZAZIONE DEGLI ESERCIZI 1. REITERAZIONE DELLA CODIFICA Ripeti velocemente Agli allievi viene richiesto di ripetere, articolando il linguaggio il più rapidamente possibile, nomi, lettere, numeri, sillabe,. di materiale (nomi,

Dettagli

Argomenti Le neuroscienze cognitive dello sviluppo e lo studio del cambiamento Un approccio interdisciplinare. Metodologie di indagine

Argomenti Le neuroscienze cognitive dello sviluppo e lo studio del cambiamento Un approccio interdisciplinare. Metodologie di indagine Lezione 7 Neuroscienze cognitive Argomenti Le neuroscienze cognitive dello sviluppo e lo studio del cambiamento Un approccio interdisciplinare Biologia, Genetica, Embriologia, Etologia, Neuroscienze Metodologie

Dettagli