Disturbi del linguaggio (language disorders) è un etichetta molto ampia che comprende ogni alterazione significativa nell elaborazione linguistica
|
|
- Antonino Aldo Dolce
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A / 2016 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) 1. I disturbi del linguaggio Disturbi del linguaggio (language disorders) è un etichetta molto ampia che comprende ogni alterazione significativa nell elaborazione linguistica diversi livelli di analisi: fonologia, morfosintassi, semantica, pragmatica problemi legati a modalità specifiche (dislessia, disgrafia) disturbi congeniti vs. disturbi acquisiti disturbi specifici vs. problemi connessi con altre patologie (autismo, sordità)
2 2. La valutazione del linguaggio 2.1 Valutazione del soggetto adulto Livello fonologico: analisi dell output ( analisi della generazione di suoni e sillabe) e in input ( analisi della discriminazione di suoni, sillabe e parole formate con gli stessi) livello fonetico: relazione tra articolazione (fonazione) e qualità fonico-acustica dei suoni linguistici; nei deficit articolatori fonetici, si nota una corrispondenza errata tra movimenti articolatori e suono desiderato deficit del controllo e della coordinazione; tuttavia, gli errori articolatori sono legati anche a problemi prettamente linguistici (il successo nella produzione dipende anche dalla familiarità con la parola, da eventuali suggerimenti) livello fonemico: livello dei fonemi, rilevanti i tratti pertinenti (= funzionali a distinzioni di significato); errori nell output quali errata collocazione di suoni o sillabe, più che nell esecuzione dei suoni 2
3 Livello semantico: analisi di comprensione, selezione e produzione di parole contenuto ( parole piene : nomi, verbi, aggettivi); prove di denominazione su confronto visivo, analisi dell eloquio spontaneo Il deficit può essere presente solo in comprensione o solo in produzione valutazione della produzione: compiti di denominazione (con stimolo visivo o verbale); possibile anomia (difficoltà/incapacità di produrre parole nel discorso), circonlocuzioni, parafasie valutazione della comprensione: richiesta di indicare un oggetto denominato dall esaminatore; in presenza di disturbi di tipo semantico-lessicale, il paziente ha difficoltà a identificare l oggetto fra altri dello stesso tipo (cucchiaio tra posate), ma non fra altri fonologicamente simili (pane, cane, rane) possibile anche deficit sia in comprensione, sia in produzione 3
4 Livello sintattico: alterazioni spesso già visibili nell eloquio spontaneo; possibile difficoltà nella costruzione di strutture sintattiche senza problemi nel recupero delle parole possibile l omissione delle parole funzione (articoli, preposizioni, pronomi), con uso corretto delle parole contenuto deficit riscontrabili anche in comprensione Es.: Test dei gettoni (Token Test); richiesta verbale di indicare o manipolare dei gettoni con determinate caratteristiche (dimensione, forma, colore) Comandi sempre più complessi: Tocchi il quadrato verde Tocchi il cerchio rosso grande Tocchi il quadrato giallo e il cerchio verde Prenda il cerchio nero oppure il quadrato giallo Prima di toccare il cerchio verde prenda il quadrato bianco 4
5 2.2 La valutazione del linguaggio nel bambino (...) batterie di test che valutano le abilità di comprensione, ripetizione e produzione di sillabe, parole e frasi. (...) Poiché non tutti i bambini hanno le stesse prestazioni si è stabilito che un punteggio in un determinato test che si discosta per più di due deviazioni standard* rispetto alla norma debba essere considerato patologico (Aglioti, S.M., Fabbro, F. Neuropsicologia del linguaggio, Bologna, Il Mulino; grassetti miei) Bambini < 3 anni: scala McArthur e test del primo linguaggio Scala McArthur: Questionario proposto ai genitori, con una lista di parole divise per categorie grammaticali; i genitori segnano le parole che il bambino è in grado di comprendere e produrre misura dello sviluppo della comprensione e produzione di parole primo livello di valutazione delle prestazioni linguistiche di un bambino * Deviazione standard: indice di dispersione delle misure sperimentali, uno dei modi per esprimere la dispersione dei dati intorno ad un indice di posizione, quale può essere, ad esempio, la media aritmetica o una sua stima ( 5
6 Test del primo linguaggio: mesi; valutazione delle competenze pragmatiche e della capacità di comprendere parole e frasi deficit di comprensione e produzione delle parole riscontrabile a 2 anni - 2½; le frasi, occorre attendere il terzo anno di età per Ess.: Comprensione Produzione ( 6
7 Bambini 2½-5 anni test di valutazione del linguaggio (TVL): (a) test di compresione di parole (b) test di comprensione di frasi (c) test di ripetizione di frasi (d) test di denominazione di figure inoltre, viene valutata la capacità di articolazione dei fonemi italiani Ess.: comprensione di parole denominazione di figure ( 7
8 Bambini 4-12 anni esame del linguaggio nel bambino: (a) test di comprensione due test di comprensione fonemica test di comprensione semantica due test di comprensione grammaticale (b) test di ripetizione (parole, non-parole [es. gelco, stalmo, nespa], frasi) (c) test di espressione (d) test di articolazione denominazione di sostantivi e verbi fluenza semantica descrizione di una storia figurata 8
9 Ess.: ( 9
10 Fluenza semantica Descrizione di storia figurata ( storia del nido ) 10
11 Valutazione approfondita dello sviluppo della morfosintassi Test dello sviluppo morfosintatttico (TSM): Misurazione dello sviluppo della morfologia flessiva (e derivazionale) (a) prove specifiche (comprensione di parole flesse, giudizi di grammaticalità, morfologia derivazionale, wug test) (b) prove più generali (comprensione orale, ripetizione di una storia, ripetizione di parole e non-parole, comprensione di strutture grammaticali) Ess.: giudizi di grammaticalità 11
12 Morfologia derivazionale Wug test ( 12
13 3. Disturbi acquisiti del linguaggio Anomalie nello sviluppo del linguaggio derivanti da problemi neurologici 3.1 Afasie acquisite disturbi del linguaggio dovuti a malattie neurologiche che si instaurano dopo che il linguaggio si è già sviluppato, in genere dai 3 ai 15 anni lesione di uno o più centri del linguaggio; disturbi assimilabili a vari tipi di afasie, ma prevale il quadro di afasia non fluente tendenza a perdere la capacità di esprimersi fluentemente, si può arrivare al mutismo; comprensione di norma ben conservata recupero apprezzabile delle capacità linguistiche ad alcuni mesi di distanza dall insorgere della lesione, recupero totale apparente in qualche anno 13
14 [a]nche i bambini con un ottimo recupero del linguaggio continuano a manifestare per tutta la vita lievi deficit negli aspetti più complessi della comprensione e dell espressione verbale le afasie nei bambini sono spesso associate a deficit della lettura, della scrittura e del calcolo; problemi associati a difficoltà nelle materie di tipo linguistico e logicomatematico (Aglioti, S.M., Fabbro, F. Neuropsicologia del linguaggio, Bologna, Il Mulino) 14
15 3.2 L afasia-epilessia Afasia-epilessia (o sindrome di Landau-Kleffner ): forma di afasia che si manifesta insieme ad un epilessia solo una piccola parte dei bambini epilettici sviluppa anche un afasia la causa della sindrome non è ancora chiara, ma sono stati notati disturbi nell attività elettrica del cervello localizzati soprattutto nelle aree del linguaggio Nelle fasi iniziali, perdita della comprensione del linguaggio; in seguito, deterioramento anche delle capacità espressive sindrome dalla sintomatologia fluttuante: alternanza di crisi afasiche e recuperi parziali del linguaggio gli episodi afasici in genere terminano con i 14 anni; tuttavia, le difficoltà linguistiche continuano per tutta la vita, e si accompagnano in genere a grave compromissione delle capacità di apprendimento scolastico 15
16 3.3 Afasie congenite da paralisi cerebrale infantile Paralisi cerebrale infantile (cerebral palsy) o encefalopatia perinatale : deficit neurologico stabile e non progressivo, acquisito prima, durante o nei primi mesi dopo la nascita possibili cause: basso peso alla nascita, incompatibilità di gruppo sanguigno tra madre e figlio, meningite neonatale quadro clinico molto vario: diplegia (spasticità degli arti inferiori), tetraplegia (tutti e quattro gli arti), emiplegia (solo gli arti di un lato); spesso associata a forme di non coordinazione motoria (distonia 1, corea 2, atetosi 3 ) frequentemente presenti disturbi nell articolazione linguistica (disartria) 1 Alterazione persistente della postura, dovuta a esagerazione del tono dei muscoli 2 Malattia del sistema extrapiramidale caratterizzata da movimenti involontari, improvvisi, rapidi, incomposti, incoercibili, continuamente variabili 3 Malattia del sistema extrapiramidale, che si manifesta con movimenti involontari degli arti, specie dei segmenti estremi, della faccia e della lingua: i movimenti delle dita sono detti tentacolari perché ricordano quelli dei tentacoli dei polpi; quelli della faccia e della lingua danno luogo a smorfie grottesche e disturbano l articolazione della parola (Dizionario medico Treccani, 2010) 16
17 Nei bambini affetti da paralisi cerebrali infantile, i deficit del linguaggio sono molto frequenti alcuni bambini non presentano nessun deficit cognitivo né disturbo del linguaggio; tuttavia, la maggior parte presenta sia un ritardo nello sviluppo cognitivo sia disturbi nel linguaggio i disturbi del linguaggio possono essere più o meno gravi del deficit cognitivo; se vi sono soprattutto lesioni nelle aree con funzioni linguistiche, ci si può aspettare che il deficit linguistico sia più grave di quello cognitivo Fattori che condizionano lo sviluppo del linguaggio nelle afasie congenite: (a) presenza di epilessia e/o anomalie del sonno non-rem fattore aggravante (b) sede della lesione se interessa l emisfero sinistro, compromissione delle tappe iniziali dello sviluppo linguistico, che però poi tende a progredire come nei bambini con lesioni all emisfero destro i bambini con paralisi cerebrale infantile e disturbi del linguaggio hanno importanti difficoltà scolastiche 17
18 4. I disturbi specifici del linguaggio Disturbi specifici del linguaggio (DSL, Specific Language Impairment): disturbi nell acquisizione del linguaggio che colpiscono bambini con intelligenza e udito normali, senza apparenti problemi neurologici, senza problemi psichiatrici e senza rilevanti difficoltà sociali ed economiche più del 5% dei bambini in età scolare è affetto da un DSL i DSL sono più comuni nei maschi rispetto alle femmine molti bambini con DSL hanno preferenza manuale sinistra la metà circa dei bambini con DSL ha un familiare con lo stesso problema disturbi di origine ancora poco chiara: possibile associazione con presenza di anomalie microscopiche nello sviluppo della corteccia cerebrale e con specifici deficit genetici (Aglioti, S.M., Fabbro, F. Neuropsicologia del linguaggio, Bologna, Il Mulino) 18
19 i bambini con DSL hanno problemi dall inizio del processo di apprendimento della L1, sono più lenti nel raggiungere le tappe dell acquisizione; all children with SLI [DSL] come from the population of late talkers. It is a hallmark of SLI that these children are late in acquiring their first words and their first word combinations and thus, difficulties and protracted development are present from the emergence of language (Conti-Ramsden, G., Botting, N., 2006, Specific language impairment, in Brown, K. [ed.], Encyclopedia of Language and Linguistics, second edition, Amstedam, Elsevier; grassetti miei) i bambini con DSL sono solo più lenti, e hanno meno possibilità di successo, o imparano la lingua in maniera differente dai bambini con sviluppo del linguaggio normale? Tema dibattuto, probabilmente la differenza è soprattutto cronologica, anche se esistono aree di difficoltà specifiche per i bambini con DSL (es.: accordo verbale di tempo e persona per gli anglofoni; articoli definiti per l italiano) il decorso dei DSL è variabile; tuttavia i bambini che arrivano all età scolare con un DSL molto probabilmente avranno abilità linguistiche scarse per tutta l infanzia e anche nell età adulta (Tomblin, B.J., 2009, Children with specific language impairment, in Bavin, E.L. [ed.], The Cambridge Handbook of Child Language, Cambridge, Cambridge University Press) 19
20 Tuttavia, anche i parlatori tardivi (late talkers), pur non rispettando i criteri diagnostici per un DSL, possono conservare aree di difficoltà (lieve) in abilità connesse con il linguaggio (vocabolario, elaborazione fonetica, accuratezza in lettura, competenze narrative, competenze sintattiche) anche nell adolescenza (soprattutto, se il ritardo è ancora visibile a 5 anni di età) secondo alcuni, questi deficit possono costituire un elemento di fragilità del bambino, e potrebbero essere meritori di considerazione nella programmazione di attività scolastiche a carattere linguistico (lettura, scrittura, comprensione del testo) è stato proposto che i parlatori tardivi e i soggetti con DSL siano da considerarsi come elementi di un continuum (communication disabilities, developmental language impairment), invece che categorie discrete (N.B.: i criteri diagnostici tipici per il ritardo [NON disturbo] linguistico sono: vocabolario espressivo inferiore alle 50 parole o al 10 percentile a 24 mesi e assenza di linguaggio combinatorio a 30 mesi) (Viterbori, P., 2015, Parlatori tardivi e disturbi specifici del linguaggio, in Zanobini, M., Viterbori, P., Scopesi, A. [a cura di], Le difficoltà e i disturbi del linguaggio attraverso le lenti dell'icf, Milano, Franco Angeli) 20
21 i DSL sono associati frequentemente ad altre aree di difficoltà: I bambini con DSL hanno varie limitazioni nella percezione generale uditiva e del linguaggio; limitazioni in domini cognitivi centrali quali la memoria, l attenzione e le funzioni esecutive; deficit in altre funzioni cognitive come la risoluzione di problemi, la rotazione mentale, la matematica; e deviazioni nella struttura e nelle funzioni neurologiche. Si nota anche un incidenza relativamente alta della dislessia e di altre disabilità della lettura e della scrittura più globali. La natura di queste limitazioni e la loro relazione ai DSL restano controverse. (Schwartz, Richard G., 2009, Specific language impairment, in Schwartz, R. G. [ed.], Handbook of Child Language Disorders, New York and Hove, Psychology Press; trad. mia) incidenza relativamente alta anche di ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) e sindrome ansiosa, soprattutto nei bambini con DSL e dislessia congiunti (stress in classe?) (Tomblin, B.J., 2009, Children with specific language impairment, in Bavin, E.L. [ed.], The Cambridge Handbook of Child Language, Cambridge, Cambridge University Press) 21
22 Es.: bambino di 4 anni e 3 mesi anglofono con SLI, task di descrizione di sequenze di immagini 22
23 (Leonard, L.B., 1998, Children with Specific Language Impairment, Cambridge, MA: MIT Press) 23
24 Alcune aree di difficoltà dei bambini italofoni con DSL: a. lessico limitato, comparsa tardiva delle combinazioni di parole b. lunghezza limitata delle frasi, omissione (variabile) di elementi obbligatori c. errori fonologici d. uso limitato delle parole funzione (in particolare articoli [non compensati da protoforme] e pronomi clitici, meglio le prestazioni con le preposizioni); omissione più che sostituzione; difficoltà specifica con l articolo il; problemi anche nella comprensione e. sostituzione delle flessioni verbali; spesso terza persona singolare (vedo) in luogo della forma plurale (vedono) difficoltà nella flessione verbale molto minori rispetto ai problemi con articoli e clitici nei casi più gravi, uso dell infinito verbale (girare in luogo di giro) e omissione di verbi e altre parole (cane casa per il cane va a casa) (Leonard, L.B., 1998, Children with Specific Language Impairment, Cambridge, MA: MIT Press) 24
25 Diagnosi dei DSL Per definizione, il bambino affetto da DSL deve avere intelligenza non verbale, udito, etc. nella norma ( diagnosi di esclusione ); fino a mesi, i bambini con ritardi/difficoltà vengono classificati come late talkers, l eventuale diagnosi di DSL arriva in genere più tardi (> 4 anni) (Tomblin, J.B., 2009, Children with specific language impairment, in Bavin, E. L. (ed.), The Cambridge Handbook of Child Language, Cambridge, Cambridge University Press) (a) test QIP [quoziente intellettivo performance] per la valutazione del quoziente intellettivo non verbale deve essere superiore ai 70 punti (scala WPPSI [Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence] < 6 anni, o scala WISC [Wechsler Intelligence Scale for Children] dai 6 ai 14 anni) l intelligenza verbale (QIV) nei bambini con DSL è di norma molto più bassa dell intelligenza non verbale ( i test QIV sono influenzati dal livello di sviluppo del linguaggio) 25
26 (b) test con audiogramma per valutare l udito del bambino (c) esame neurologico per escludere anomalie (d) indagine psicopatologica per escludere problemi rilevanti Se negli accertamenti (a-d) non vengono riscontrate anomalie significative, si procede con la valutazione sistematica del linguaggio del bambino: valutazione di comprensione, ripetizione e produzione di fonemi, parole e frasi deficit nella comprensione deficit nell espressione difficoltà nell articolazione disturbo della comprensione del linguaggio disturbo dell espressione del linguaggio disturbo dell articolazione del linguaggio 26
27 N.B.: Molti dei test standard hanno sensibilità, specificità, affidabilità e validità limitate, e non permettono di valutare l uso della lingua in un contesto (pragmatica) o l elaborazione del linguaggio. Inoltre, spesso non forniscono informazioni sufficienti per pianificare la terapia perché sono pensati per valutare diverse abilità linguistiche, piuttosto che esaminare in profondità singoli aspetti del linguaggio. Nonostante questi limiti, i test standard restano il fondamento della valutazione linguistica dei DSL (Schwartz, Richard G., 2009, Specific language impairment, in Schwartz, R. G. [ed.], Handbook of Child Language Disorders, New York and Hove, Psychology Press; trad. mia) Da un punto di vista clinico, appare più appropriato avere criteri che permettano di identificare quei bambini le cui difficoltà di linguaggio compromettano il funzionamento quotidiano, nel loro contesto di vita cfr. la classificazione ICF (Viterbori, P., 2015, Parlatori tardivi e disturbi specifici del linguaggio, in Zanobini, M., Viterbori, P., Scopesi, A. [a cura di], Le difficoltà e i disturbi del linguaggio attraverso le lenti dell'icf, Milano, Franco Angeli) 27
28 4.1 Disturbo specifico della comprensione del linguaggio Comprensione dei suoni del linguaggio, delle parole (lessico) o della grammatica (morfosintassi) di almeno due deviazioni standard sotto la media dei bambini della stessa età [cf. la Classificazione Internazionale delle Malattie 10, Organizzazione Mondiale della Sanità ( problemi con varie costruzioni: costruzione dativa, passiva, relativa, etc. forma più grave di DSL, peggiore prognosi a lungo termine: necessaria una lunga riabilitazione molto spesso associato a problemi nell espressione e nell articolazione dei suoni, soprattutto nei bambini più piccoli 28
29 4.2 Disturbo specifico dell espressione del linguaggio Comprensione del linguaggio nella norma, ma deficit nelle capacità espressive superiore alle due deviazioni standard, deficit nella fonologia e/o nella produzione del lessico e/o nella morfosintassi disturbo piuttosto serio, talvolta conseguente ad un disturbo specifico della comprensione del linguaggio nei bambini più piccoli, si accompagna frequentemente a disturbi dell articolazione dei suoni 29
30 Es: dialoghi tra bambini di 3-4 anni e le loro madri (contesto anglofono) 30
31 (Conti-Ramsden, G., Botting, N., 2006, Specific language impairment, in Brown, K. [ed.], Encyclopedia of Language and Linguistics, second edition, Amstedam, Elsevier) 31
32 4.3 Disturbo specifico dell articolazione dei suoni del linguaggio Sviluppo dell articolazione dei suoni in ritardo rispetto ai bambini della stessa età di due o più deviazioni standard disturbo specifico più frequente nei bambini tra i tre e i sei anni i bambini affetti non riescono a pronunciare alcuni suoni del linguaggio (tipicamente, quelli che si imparano più tardi, spesso i fonemi più complessi); alcuni suoni vengono pronunciati in maniera distorta disturbo che può essere curato efficacemente con la terapia logopedica, da iniziare il più presto possibile disturbo spesso associato a difficoltà nell apprendimento della lettura (dislessia evolutiva) e/o della scrittura (disgrafia evolutiva) i disturbi dell articolazione hanno un effetto negativo sulla memoria di lavoro 32
33 quarto tipo: disturbo pragmatico (pragmatic language impairment) forma di DSL in cui il deficit più notevole è di natura pragmatica (uso sociale del linguaggio) Ess.: difficoltà ad adattare il registro comunicativo all interlocutore, ridotta sensibilità agli indizi contestuali, significativa limitazione a comprendere il linguaggio astratto o figurato (Viterbori, P., 2015, Parlatori tardivi e disturbi specifici del linguaggio, in Zanobini, M., Viterbori, P., Scopesi, A. [a cura di], Le difficoltà e i disturbi del linguaggio attraverso le lenti dell'icf, Milano, Franco Angeli) la prognosi dei DSL è variabile; in diversi casi, le difficoltà linguistiche continuano anche nell adolescenza, e persino nell età adulta; inoltre, il profilo linguistico (e non-linguistico) del paziente può/possono cambiare nel tempo 33
Disturbi del linguaggio (language disorders) è un etichetta molto ampia che comprende ogni alterazione significativa nell elaborazione linguistica
Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A. 2013 / 2014 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) 1. I disturbi del linguaggio Disturbi del linguaggio
DettagliI disturbi del linguaggio:
I disturbi del linguaggio: Il linguaggio è... la capacità di utilizzare un codice per ESPRIMERE, COMPRENDERE COMUNICARE RAPPRESENTARE IDEE attraverso un SISTEMA CONVENZIONALE Di SEGNI LINGUAGGIO NELLE
DettagliPatologia del linguaggio in età evolutiva
Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi
DettagliCORSO AGGIUNTIVO PER LE ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA A.A. 2014/15. Dr.ssa Giusy Gallo
LINGUAGGI VERBALI CORSO AGGIUNTIVO PER LE ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA A.A. 2014/15 Dr.ssa Giusy Gallo Quarta lezione Sviluppo
DettagliLo sviluppo linguistico nei primi anni di vita
Università di Genova Polo M.T. Bozzo Lo sviluppo linguistico nei primi anni di vita Paola Viterbori Il ritardo di linguaggio il ritardo di linguaggio è un rallentamento nell acquisizione delle normali
DettagliIstituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano
Istituzioni di linguistica a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it I processi di lettura, scrittura e calcolo nell età adulta La lettura: la capacità di leggere stringhe di lettere
DettagliPatologia del linguaggio in età evolutiva
Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi
DettagliParole di contenuto elementi appartenenti alle classi grammaticali maggiori
DISTURBI DEL LIVELLO SINTATTICO- GRAMMATICALE Parole di contenuto elementi appartenenti alle classi grammaticali maggiori Parole funzione o funtori elementi grammaticali: - morfemi grammaticali liberi
DettagliLinguistica generale a.a Federica Da Milano.
Linguistica generale a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it Le afasie Sintomi che insorgono spesso in concomitanza con quelli afasici: Aprassia gestuale: incapacità o difficoltà di
DettagliDisturbi specifici dell apprendimento e sindrome delle apnee ostruttive in sonno in età pediatrica: studio caso-controllo
UNIVERSITÀ DEGLIS TUDI DELLA CAMPANIA «LUIGI VANVITELLI» DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE E FISICA E MEDICINA PREVENTIVA Disturbi specifici dell apprendimento e sindrome delle apnee ostruttive in sonno in
DettagliIl disordine fonologico: valutazione e trattamento. 1 e 2 livello.
Il disordine fonologico: valutazione e trattamento. 1 e 2 livello. Lecce 1 livello 24-25 settembre 2 livello 15-16 ottobre 2010 Sede : Grand Hotel Europa Viale Europa Docente Vaquer Maria Luisa Patrizia
Dettagli19/05/2017. Elena Farruggia
Elena Farruggia Verificare se il deficit fonologico e il deficit nella denominazione rapida automatizzata (RAN) sono presenti e associati in bambini italiani con dislessia e se influenzano in modo differenziato
DettagliIl disordine fonologico: valutazione e trattamento. 1 livello. Docente Vaquer Maria Luisa Patrizia. Obiettivi:
Il disordine fonologico: valutazione e trattamento. 1 livello. Firenze 7 e 8 maggio 2011 Grand Hotel Cavour Via del Proconsolo 3 Docente Vaquer Maria Luisa Patrizia Obiettivi: Nella pratica clinica relativa
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento
I disturbi specifici dell apprendimento DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Basso rendimento scolastico causato da una bassa potenzialità intellettiva Basso livello socioculturale Particolari caratteristiche familiari
DettagliIl peso epidemiologico
Le disabilità dell apprendimento Umberto Balottin, Cristiano Termine Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Università degli Studi dell Insubria Unità Operativa di Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza
DettagliSILVIA ZANOTTI U.O. NEUROLOGIA FUNZIONALE E RIABILITAZIONE AUSL PARMA
SILVIA ZANOTTI U.O. NEUROLOGIA FUNZIONALE E RIABILITAZIONE AUSL PARMA .disturbi ad insorgenza precoce caratterizzati da un ritardo/deviazione nell acquisizione delle competenze cognitive maturative..
DettagliPrerequisiti linguistici e scrittura
Prerequisiti linguistici e scrittura Paola Viterbori Polo Bozzo Università di Genova Scrittura come attività complessa Codifica (Alfabetizzazione o Literacy) Attività linguistica di trasformazione del
DettagliIDENTIFICAZIONE PRECOCE DI BAMBINI CON RITARDO DI LINGUAGGIO
Milano, 10 Novembre 2011 Corso di Laurea in Logopedia IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI BAMBINI CON RITARDO DI LINGUAGGIO PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE DELLO SCREENING DEL LINGUAGGIO NELL ASL DELLA PROVINCIA DI
DettagliIstituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano.
Istituzioni di linguistica a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it Linguaggio e cervello Le sonorità del linguaggio Dal punto di vista fisico, i suoni del linguaggio sono identici
DettagliAbstract presentato al convegno internazionale " La Qualità dell'integrazione scolastica "!
L Istituto Wolpe vanta, anche grazie alla sua lunga collaborazione con le scuole, esperienza pluriennale di intervento su soggetti con disturbi dell apprendimento, nell ambito dei quali ha sviluppato elevata
DettagliI disturbi specifici dell Apprendimento:DSA
I disturbi specifici dell Apprendimento:DSA Disturbo Specifico di Apprendimento Difficoltà di apprendimento La categoria dei Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento viene convenzionalmente identificata
DettagliIl disordine fonologico: valutazione e trattamento - I e II livello
Il disordine fonologico: valutazione e trattamento - I e II livello Roma 14 e 15 ottobre 2 e 3 dicembre 2017 Sede Hotel Il Cantico Via del Cottolengo 50 Docente: Vaquer Maria Luisa Patrizia Obiettivi:
DettagliAFASIA Classificazione tradizionale
AFASIA Il termine afasia significa letteralmente assenza del linguaggio. E causata da una lesione a carico delle aree del cervello deputate all'elaborazione del linguaggio, collocate in genere nell'emisfero
DettagliNe esistono diverse e spesso contrastanti
Ne esistono diverse e spesso contrastanti Una persona che nella quotidianità usa due o più lingue (Grosjean 1989) Chi ha competenze, anche minime, nelle due diverse lingue, in comprensione e/o produzione
DettagliStrumenti a supporto della valutazione dell apprendimento. Sara Zaccaria Ordine degli Psicologi della Toscana 26 maggio 2016
Strumenti a supporto della valutazione dell apprendimento Sara Zaccaria Ordine degli Psicologi della Toscana 26 maggio 2016 Apprendimento e scuola dell infanzia La Legge 170, 8 ottobre 2010 sottolinea
DettagliCOMITATO PROMOTORE (AID) M. Marchiori, R. Iozzino, E. Savelli, C. Termine, C. Turello
COMITATO PROMOTORE (AID) M. Marchiori, R. Iozzino, E. Savelli, C. Termine, C. Turello Associazione Culturale Pediatri Associazione Federativa Nazionale Ottici Optometristi Associazione Italiana Ortottisti
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero. Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo
I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo Corso Dsa - I disturbi specifici dell apprendimento: dall
DettagliAFASIA: DISTURBO NELL USO E NELLA COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO.
AFASIA: DISTURBO NELL USO E NELLA COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO. La valutazione del paziente con disturbo della parola analizza se il paziente sa: 1. parlare fluentemente, con ritmo e articolazioni normali
DettagliDifficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici. Marzia L. Bizzaro
Difficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici Marzia L. Bizzaro Università Milano-Bicocca, 15 novembre 2010 Disabilità: limitazione o perdita (conseguente a menomazione) delle capacità
DettagliDisturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H SSIS '09- Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico
DettagliValutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive
Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ La Neuropsicologia è quella disciplina scientifica che indaga le relazioni esistenti tra: funzioni cognitive struttura e
DettagliPatologie Pediatriche Croniche
UNIVERSITÀ D EG LI STUDI - AZIENDA USL - CHIETI - www.unich.it/cliped/ Department of Women and Children s Health (Head: Prof. Francesco Chiarelli) Patologie Pediatriche Croniche Terapia Occupazionale Dr
Dettagliapprendimento: Disturbo della lettura (DISLESSIA):
Disturbi dell apprendimento apprendimento: Diagnosi differenziale A. normali variazioni nei risultati scolastici B. difficoltà scolastiche dovute a mancanza di opportunità, insegnamento scadente, fattori
DettagliDiagnosi differenziali e Tipologie cliniche
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona U.O di Neuropsichiatria Infantile Direttore: Prof. B. Dalla Bernardina Diagnosi differenziali e Tipologie cliniche Dott. Leonardo Zoccante Opera del
DettagliDSA e Disprassia. Roberta Penge, Elisa Lapponi. Neuropsichiatria Infantile Università di Roma Sapienza A.I.D.
DSA e Disprassia Roberta Penge, Elisa Lapponi Neuropsichiatria Infantile Università di Roma Sapienza A.I.D. Anni 30-60 DANNO CEREBRALE MINIMO 70-80 80-90 DSM ICD DO DEVELOPMENTAL DISORDERS POINT TO ASSOCIATIONS
DettagliWPPSI-III. La Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence -Terza Edizione (WPPSI III) è uno strumento clinico di somministrazione individuale
La Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence -Terza Edizione Dott.ssa Tiziana Serra WPPSI- La Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence -Terza Edizione (WPPSI III) è uno strumento
DettagliPatologia del linguaggio in età evolutiva
Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Competenza
DettagliSulle orme del Dott. Savarino. «La sfida non è l ostacolo, ma la volontà di riuscire»
Sulle orme del Dott. Savarino «La sfida non è l ostacolo, ma la volontà di riuscire» Bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES) I disturbi espressivi del linguaggio Linguaggio Sistema di comunicazione
DettagliLo sviluppo del linguaggio
dalla fisiologia alla patologia Segnali di Rischio del DSA Lo sviluppo del linguaggio QUESTIONARIO Pre-requisiti del linguaggio orale Prime parole Prime frasi Completamento produzione frasale Completamento
DettagliDiagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONDIZIONI CLINICHE EVOLUTIVE DISLESSIA/LETTURA (intesa come abilità di decodifica del testo)
DettagliDISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO dott.ssa Silvia Ceccaroli dott.ssa Nicoletta Staffa Associazione Strategicamente Insieme PROGETTO «IMPARARE E» Comune di Cervia 1 incontro 08.09.2016 DISTURBI SPECIFICI
DettagliFunzioni distribuite: Funzioni localizzate: Emisfero non Emisfero dominante:
FUNZIONI COGNITIVE Funzioni distribuite: Orientamento Attenzione Memoria Funzioni frontali Funzioni localizzate: Emisfero non Emisfero dominante: linguaggio dominante: Capacità visuo-costruttive Capacità
DettagliPatologie Neuromotorie
La disabilità in età evolutiva Patologie Neuromotorie Antonella Pini Malattie Neuromuscolari dell Età Evolutiva U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Direttore Dr. Giuseppe Gobbi Dipartimento di Neuroscienze
DettagliIndice. Introduzione. Il razionale sotteso all evoluzione delle Scale WISC Introduzione 3 Bambini e realtà clinica 5. L evoluzione degli strumenti 15
Indice Introduzione XIII Parte prima Il razionale sotteso all evoluzione delle Scale WISC Introduzione 3 Bambini e realtà clinica 5 Quali modelli psicopatologici per i bambini 5 Un modo diverso di considerare
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Relatore: Annalisa Pelosi 1 2 Il Ritardo Mentale 1. Criteri Diagnostici Definiamo il ritardo mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un
DettagliDisturbi delle funzioni cerebrali superiori e integrative
Disturbi delle funzioni cerebrali superiori e integrative U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS
DettagliBES e profili funzionali: ingredienti, ricette e nouvelle cousine
Paola Bonifacci Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna paola.bonifacci@unibo.it BES e profili funzionali: ingredienti, ricette e nouvelle cousine Normativa sui BES (2013) BES DISABILITA' DISTURBI
Dettaglischede di rilevazione del raggiungimento degli obiettivi del tirocinio
schede di rilevazione del raggiungimento degli obiettivi del tirocinio CdL LOGOPEDIA a.a. 2008-09 TIROCINIO IN AMBITO Orl - SCHEDA INDIVIDUALE DI RILEVAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI - 1 ANNO
DettagliIl ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive
Università Vita-Salute San Raffaele Clinica Neurologica e Servizio di Neurofisiologia Clinica Direttore: Prof. G. Comi Il ruolo potenziale dei biomarcatori liquorali nella diagnosi e nella terapia delle
DettagliDSA caratteristiche del disturbo e metodologie di intervento. Maristella Scorza Università di Modena e Reggio Emilia maristella.scorza@unimore.
DSA caratteristiche del disturbo e metodologie di intervento Maristella Scorza Università di Modena e Reggio Emilia maristella.scorza@unimore.it DSA Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento disturbi
DettagliL AUTISMO: definizione
L AUTISMO: definizione GLI AUTISMI L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine del neurosviluppo, con esordio nei primi 3 anni di vita. (Linea Guida 21) Nella classificazione del DSM-5,
DettagliI Disturbi Specifici di Linguaggio. Percorsi Evolutivi Dei DSL
I Disturbi Specifici di Linguaggio Percorsi Evolutivi Dei DSL Il motore dell apprendimento linguistico, come acquisizione di un sistema basato su molte competenze, è il seguente: utilizzare come risolutive
DettagliDISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I)
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) *Anomalie estreme dello sviluppo con esordio nei primi tre anni di vita (precoci, prevenzione, outcome), non normali in nessuno stadio dello sviluppo
DettagliBreve guida ai codici ICF
Breve guida ai codici ICF Dott.ssa Graziella Giorgetti Responsabile UO UMEE ASUR Marche AV1 Fano CTS Fano 20 27 maggio 2014 Struttura dell ICF ICF Parte 1: Funzionamento e disabilità Parte 2: Fattori contestuali
DettagliCHI SONO I BES? Referenti Progetto: Dipartimento Psicologia Università della Campania L.Vanvitelli.
CHI SONO I BES? Referenti Progetto: Dipartimento Psicologia Università della Campania L.Vanvitelli Angela Borrone Maria Concetta Miranda angelaborrone@gmail.com mariac.miranda@libero.it CHI SONO I BES?
DettagliAPPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento
APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali
DettagliPci - Paralisi Cerebrale Infantile
discinesia encefalica precoce non evolutiva nozioni di base dott. D.Pallecchi Superare il Burnout 1 Cos è. Durante la gestazione, alla nascita o subito dopo la nascita possono verificarsi eventi che danneggiano
DettagliPROFILO DINAMICO FUNZIONALE
ISTITUTO COMPRENSIVO ROVERETO SUD Scuola Primaria /Secondaria di primo grado PROFILO DINAMICO FUNZIONALE AGGIORNAMENTO PDF Alunno Classe Anno scolastico SCHEDA INFORMAZIONI DELLO STUDENTE Cognome Nome
DettagliAree lesionali e strumenti utilizzati
Aree lesionali e strumenti utilizzati capacità attentive, mnesiche funzioni esecutive Linguaggio Funzioni visuo-spaziali e attentive Definizione clinica di afasia! Definizione di afasia n Il termine afasia
DettagliSergio Melogno CURRICULUM DELL ATTIVITA SCIENTIFICA, DIDATTICA E CLINICA
Sergio Melogno CURRICULUM DELL ATTIVITA SCIENTIFICA, DIDATTICA E CLINICA 1 MELOGNO SERGIO, PhD Professore Stabilizzato presso la Facoltà di Scienze dell Educazione dell Università Pontificia Salesiana
DettagliIL CANE: terapeutico? terapeuta? co-terapeuta?
IL CANE: terapeutico? terapeuta? Oppure co-terapeuta? 1 GLI EFFETTI TERAPEUTICI DEL CANE pressione arteriosa ritmo cardiaco e respiratorio tono muscolare e distensione dei muscoli del viso sopravvivenza
Dettaglidisturbi dell apprendimento e.. promlebi di lisdessia
Incontri di confronto tra docenti Marzo 2008 disturbi dell apprendimento e.. promlebi di lisdessia 1 2 Disagio scolastico Disagio scolastico è in forte crescita parallelamente al progredire del grado scolastico,
DettagliGian Luigi Beccaria, 1988
Dalla nascita alla morte, ogni giorno, viviamo in un oceano di parole. Inconsapevoli, respiriamo la lingua come l aria e la produciamo come un atto fisiologico naturale. Eppure la parola è uno dei più
DettagliI SISTEMI DI LETTURA E LE DISLESSIE
I SISTEMI DI LETTURA E LE DISLESSIE L alessia senza agrafia -Disturbo di lettura senza altri disturbi concomitanti -I pazienti scrivono senza essere capaci di leggere quello che hanno scritto Interpretazione
DettagliCOMUNICAZIONE E LNGUAGGIO. Briciole di comunicazione
COMUNICAZIONE E LNGUAGGIO Briciole di comunicazione Linguaggio = Comunicazione SVILUPPO DEL LINGUAGGIO SOTTOSISTEMI del sistema linguistico SISTEMA FONOLOGICO SISTEMA SEMANTICO/LESSICALE SISTEMA MORFO-SINTATTICO
DettagliLindsay Pennington, Tone Mjøen, Maria da Graça Andrada, Janice Murray
Viking Speech Scale Viking Speech Scale, 2010 Lindsay Pennington, Tone Mjøen, Maria da Graça Andrada, Janice Murray Scopo Questa scala è stata sviluppata per classificare la produzione dell'eloquio dei
DettagliDAL DSL AL DSA: IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA Correlazioni Tra i Disturbi Specifici di Linguaggio e i Disturbi Specifici di Apprendimento
DAL DSL AL DSA: IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA Correlazioni Tra i Disturbi Specifici di Linguaggio e i Disturbi Specifici di Apprendimento Dott.ssa Fernanda Lanza Dott.ssa Rosaria Aiello Logopedista, FLI- Federazione
DettagliLE BASI BIOLOGICHE DEL LINGUAGGIO
LE BASI BIOLOGICHE DEL LINGUAGGIO Relazione tra il linguaggio e il substrato biologico che lo rende possibile insieme ad altre abilità cognitive e motorie. Bla bla bla 2% del nostro peso corporeo 20% delle
DettagliLinguaggio. sviluppo e disturbi. Stefania Millepiedi
Linguaggio sviluppo e disturbi Stefania Millepiedi I disturbi del linguaggio specifici o primari secondari Il linguaggio NON è una capacità unitaria insieme di abilità che contestualmente concorrono all
DettagliEpilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali
Gemma Incorpora Ragusa poggio del sole 3-44 aprile 2009 Epilessia e sindrome epilettica Disturbi del comportamento Iperattività Depressione, ansietà Disturbi di memoria Di apprendimento, di lettura e di
DettagliSommario della lezione
Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Biomedica Indirizzo di Tecnologie Biomediche Insegnamento di Bioingegneria della Riabilitazione Anno Accademico 2010/2011 Modulo F. Ausili per la vita indipendente
DettagliI^ GIORNATA DI FORMAZIONE
Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per le Marche Direzione Generale I^ GIORNATA DI FORMAZIONE Regione MARCHE ASCOLI PICENO San Benedetto del Tronto MARTEDI 20 MARZO 2007 PIANO
DettagliEsistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali?
Esistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali? Esiste un protocollo locale o multicentrico che studia gli aspetti neuropsicologici?
DettagliDr.ssa Alessandra Luci Psicologa/Psicoterapeuta Logopedista Cell: 338 24 72 150 Firenze e-mail: alessandra.luci@sosdislessia.it
Dr.ssa Alessandra Luci Psicologa/Psicoterapeuta Logopedista Cell: 338 24 72 150 e-mail: alessandra.luci@sosdislessia.it Linee Guida Allegate al Decreto Attuativo 5669, Luglio 2011 Le capacità cognitive
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE LESSICALI NEI BAMBINI PARLATORI TARDIVI
Corso di Laurea in Logopedia LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE LESSICALI NEI BAMBINI PARLATORI TARDIVI Relatore: Prof. Antonio Schindler Correlatrice: Prof.ssa Arianna Bello Laureanda: Cristina Monti Colombani
DettagliNEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali
NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA
DettagliDott. Giuseppe Aquino
Identificazione precoce dei disturbi del linguaggio e dei DSA: Test di ELM e Test letto-scrittura Il Linguaggio Dott. Psicologo Psicoterapeuta 3473624173 - gi.aquino@libero.it Linguaggio Principali tappe
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero. Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo
I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo Corso Dsa - I disturbi specifici dell apprendimento: dall
DettagliRITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO
RITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Ritardo motorio
DettagliSTRUMENTI DI VALUTAZIONE
LABORATORIO STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLO SVILUPPO LINGUISTICO, MNESTICO E DELLE FUNZIONI EDUCATIVE La valutazione del linguaggio a.a. 2010-2011 Dott.ssa Paola Zanchi DI COSA PARLIAMO Il linguaggio e
DettagliDISORTOGRAFIA. La disortografia è la difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici. Dott.
DISORTOGRAFIA La disortografia è la difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici Dott.ssa Mirella Carosi Aspetti linguistici Disordine di codifica del testo scritto
DettagliPresentazione del corso di formazione
Presentazione del corso di formazione Dislessia evolutiva, un problema scolastico IC Marzabotto settembre 2007 Prof. Maria Grazia Pancaldi ( A.I.D.-Bo) Introduzione Cos è la dislessia? Dove, come, quando,
Dettaglihttps://www.youtube.com/watch?v=hkq6d8fqoo8 Tratti da Dans le pays des sourds, Nicolas Philibert Linguaggio e sordità
https://www.youtube.com/watch?v=hkq6d8fqoo8 Tratti da Dans le pays des sourds, Nicolas Philibert Linguaggio e sordità AA 2017/2018 Perdita uditiva da 20 a 40 db da 40 a 70 db da 70 a 90 db maggiore di
DettagliIl bambino audioleso a scuola. Alessandra Pompilio Francesca Premier
Il bambino audioleso a scuola Alessandra Pompilio Francesca Premier 28.09.2017 Le tappe dello sviluppo dell ascolto e del linguaggio nel bambino normudente Il bambino normudente... Acquisisce queste tappe
DettagliPRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI SCREENING
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI SCREENING Dott.ssa Isabella Bellagamba Psicologa psicoterapeuta dell età evolutiva isabellabellagamba@libero.it www.psicoterapiainfanziaeadolescenza.it COSA VUOL DIRE SCREENING!
DettagliL interazione tra i servizi socio-sanitari, gli specialisti (psicologi, logopedisti, ecc ) e l organizzazione scolastica
L interazione tra i servizi socio-sanitari, gli specialisti (psicologi, logopedisti, ecc ) e l organizzazione scolastica Individuare i più adeguati interventi didattico-educativi Formazione referente coordinatore
DettagliElementi di Psicologia dello Sviluppo (II modulo) Mirco Fasolo
Elementi di Psicologia dello Sviluppo (II modulo) Mirco Fasolo mirco.fasolo@unimib.it Bibliografia Testi obbligatori - D amico, Devescovi (2003). Comunicazione e linguaggio nei bambini. Carocci: Roma.
DettagliTraining percettivo verbale. Rosanna Falanga
Training percettivo verbale Rosanna Falanga La sordita infantile perlinguale grave e profonda, se non trattata, porta al sordomutismo. Tuttavia la riabilitazione può essere rapida e completa dal punto
DettagliLA PARALISI CEREBRALE INFANTILE
LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE Rappresenta una delle malattie neuromotorie più frequenti in età pediatrica causata da un danno al sistema nervoso centrale Ad esempio per ischemia, emorraggia Con significative
DettagliDisturbo Evolutivo Specifico
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI NUOVO CANALE DI CURA SCOLASTICO (Dirett. 27 dic. 2012; C.M. n.8, 6 marzo 2013) CONOSCENZA DEI FENOMENI INTERVENTI DIDATTICI DSA ADHD DIAGNOSTICA PEDAGOGICA DSL AUTISMO PROGETTAZIONE
DettagliOBIETTIVI. Corso di formazione Diagnostica e riabilitazione neuropsicologica dei disturbi del linguaggio in età evolutiva Torino, 29 e 30 ottobre 2010
Corso di formazione Diagnostica e riabilitazione neuropsicologica dei disturbi del linguaggio in età evolutiva Torino, 29 e 30 ottobre 2010 Con l acquisizione delle prime parole e delle prime brevi frasi,
DettagliCORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE
CORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE A.A. 2012-2013 SCIENZE INFERMIERISTICHE POLO DI PISA II ANNO V LEZIONE Dott.ssa Chiara Toma I DISTURBI DELLO SVILUPPO Disturbi del linguaggio Autismo e disturbi pervasivi
DettagliRITARDO MENTALE. Dottt.ssa Tiziana Catalucci Responsabile UFSMIA ASL 6 Zona Val di Cornia
RITARDO MENTALE Dottt.ssa Tiziana Catalucci Responsabile UFSMIA ASL 6 Zona Val di Cornia RITARDO MENTALE: una diagnosi facile? Nel linguaggio corrente è un espressione vaga,equivoca e, tuttavia di facile
DettagliGli apprendimenti non verbali. Roberto Lingua Centro Riabilitazione Ferrero Alba robertolingua@tiscali.it
Gli apprendimenti non verbali Roberto Lingua Centro Riabilitazione Ferrero Alba robertolingua@tiscali.it Rocchetta Tanaro,17 maggio 2012 I disturbi degli apprendimenti non verbali Disturbi della scrittura
DettagliPER PARLARE IL BAMBINO APPRENDE:
PER PARLARE IL BAMBINO APPRENDE: Vengono definiti come specifici quei disturbi del linguaggio che sono selettivi e cioè che compromettono lo sviluppo del linguaggio in assenza di un problema neurologico,
DettagliPROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE LICEO LINGUISTICO LINGUA E LETTERE LATINE. leggere correttamente il testo latino. impegnativi e debitamente annotati;
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE LICEO LINGUISTICO LINGUA E LETTERE LATINE PRIMO BIENNIO COMPETENZE ABILITÀ/CAPACITÀ riflettere metalinguisticamente sulla Fonetica: lingua latina
DettagliIndicatori di rischio dei disturbi specifici di apprendimento M. Carmen Usai
Indicatori di rischio dei disturbi specifici di apprendimento M. Carmen Usai DiSA - Polo M.T. Bozzo Ricerca e intervento sui disturbi del linguaggio e dell apprendimento Università di Genova I disturbi
DettagliRenzo Vianello e Silvia Lanfranchi Università di Padova
Deficit e surplus nelle abilità adattive e nelle prestazioni scolastiche rispetto alle capacità cognitive. Ricerche sulle sindromi di Down, X fragile, Cornelia De Lange e Prader-Willi. Renzo Vianello e
Dettagli