DECIMO CORSO ALLIEVI ALLENATORI

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1 DECIMO CORSO ALLIEVI ALLENATORI Appunti su:?? L allenamento come processo formativo ed educativo?? Apprendimento motorio ed accrescimento?? Apprendimento e sviluppo motorio nel volley?? Sport di situazione e concetto di movimento?? Programmazione ed organizzazione di un piano annuale di allenamento per sq. Livello provinciale?? Le capacità motorie: definizione e loro sviluppo?? Le abilità motorie: definizione e loro sviluppo?? Le Capacità fisiche: definizione?? Esercitazioni a carico naturale per favorirne lo sviluppo Giovanni Cardelli Pagina 1

2 X CORSO ALLIEVI ALLENATORI...1 PALLAVOLO SPORT DI SITUAZIONE...3 LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO...3 SISTEMA PERCETTIVO...3 SISTEMA DI ELABORAZIONE...4 SISTEMA DI EFFETTUAZIONE...4 RIAFFERENZE...4 MEMORIA...4 EFFETTUAZIONE DEL MOVIMENTO...4 LE FASI DI APPRENDIMENTO MOTORIO...5 Grezza...5 Fine...5 Avanzata...5 ALLENATORE COME FORMATORE...6 LE TATTICHE...6 PIANO ANNUALE DI ALLENAMENTO...6 VALUTAZIONE FINALE...6 OBBIETTIVI FINALI...7 SCELTA STRATEGIE...7 UNDER UNDER UNDER UNDER Precampionato...8 Campionato...8 Sosta...8 Post agonistico...8 SVILUPPO DELLE SEDUTE DI ALLENAMENTO...8 Scelta degli esercizi...9 Verifica...9 CAPACITA E ABILITA MOTORIE...10 LEGGI DELL ACCRESCIMENTO (PENDE)...10 MODELLO STRUTTURALE DEI GIOCHI SPORTIVI...11 CAPACITÀ MOTORIE...11 CAPACITA CONDIZIONALI...11 LA FORZA...11 LA RESISTENZA...13 LA RAPIDITÀ (o VELOCITÀ)...14 CAPACITA COORDINATIVE...15 CAPACITA INTERMEDIE O ARTICOLARI...16 LE ABILITÀ MOTORIE...17 Giovanni Cardelli Pagina 2

3 PALLAVOLO SPORT DI SITUAZIONE Caratterizzato da?? Variabilità delle azioni?? Velocità: la palla viaggia a oltre 100 km/h?? Imprevisti: occorre avere e sviluppare notevole capacità di adattamento agli imprevisti?? Attenzione alla palla I movimenti del gioco sono imprevedibili, sono cioè risposte di adattamento e di accomodamento alle diverse situazioni di gioco. Movimenti di questo tipo sono definiti ACICLICI o NON STEREOTIPATI. Per altri sport come ciclismo o nuoto si parla invece di movimenti ciclici e stereotipati caratterizzati dalla ripetitività e dalla determinazione del gesto. Pallavolo quindi sport definito OPEN-SKILL caratterizzato da:?? Situazioni non determinabili?? Situazioni che si modificano rapidamente?? Elevata capacità di adattamento ai cambiamenti LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO Memoria Stimoli Sistema percettivo Sistema elaborazione tattica Sistema di effettuazione Riafferenze Sistema Percettivo Viene stimolato dalla situazione esterna. Attraverso recettori i segnali sono tradotti dal sistema nervoso. Le capacità percettive sono condizionate dall attenzione e dai processi di sensibilizzazione intervenuti nel tempo. I segnali inviati al sistema nervoso sono analizzati da ANALIZZATORI:?? OTTICI?? TATTILI Giovanni Cardelli Pagina 3

4 ?? CINESTESICO?? ACUSTICO?? TATTILE. La sequenza innescata è del tipo: Stimoli recettori - analizzatori elaborazione mentale. Sistema di elaborazione Vengono elaborati i dati per dare soluzioni alle domande:?? Cosa fare?? Come fare?? Quando fare Sistema di effettuazione Traduce in azione ogni atto precedentemente elaborato, dipende dalle caratteristiche e dalla qualità e capacità condizionali. Riafferenze?? Di controllo per controllare ed eventualmente correggere il movimento già durante il suo svolgimento. Utilizza i segnali propriocettori.?? Di risultato meccanismo esterno che ci permette di valutare la validità dei risultati ottenuti dall effettuazione. Memoria Sistema che coopera con tutti gli altri sistemi dove vengono immessi e richiamati i dati dell attività motoria svolta Effettuazione del movimento Si ottiene attraverso il sistema nervoso e all invio dei segnali che attivano i muscoli i quali contraendosi producono il movimento. Caratteristiche del movimento sono le:?? Capacità condizionali sono determinate da meccanismi energetici quali forza, resistenza e velocità.?? Capacità coordinative è determinata dalla abilità motoria che si riconosce quando i processi avvengono in modo rapido, efficace e senza controllo mentale massivo. Giovanni Cardelli Pagina 4

5 Le fasi di apprendimento motorio Le fasi di apprendimento motorio si distinguono in?? Coordinazione grezza?? Coordinazione fine?? Coordinazione avanzata. Grezza Molto simile ai processi di apprendimento durante la scuola guida è caratterizzata da?? Forte intervento della coscienza?? Azione imprecisa?? Movimenti grossolani?? Elevato numero di errori?? Movimento è interrotto?? Carente accoppiamento di movimenti e coordinazione segmentata Indicazioni metodologiche:?? Semplificare l azione?? Introdurre gradualmente le difficoltà?? Presentare immagini dell azione?? Usare parole chiave e sintesi?? Far seguire alle informazioni l esecuzione Fine?? Migliora la qualità del movimento?? Movimento più fluido e preciso?? Cresce la capacità dell atleta di riconoscere da solo sempre più errori ed imprecisioni Indicazioni metodologiche?? Aumentare le difficoltà motorie?? Verificare corretta esecuzione del movimento?? Utilizzare istruzioni più specifiche Avanzata?? L abilità appresa viene eseguita in maniera automatizzata spostando l attenzione sugli aspetti tattici(disponibilità a variazioni)?? Programmi motori sono adeguati e ben strutturati Indicazioni metodologiche?? Utilizzo di parole chiave per richiamare il gesto tecnico?? Aumentare le richieste di esecuzione finalizzando il discorso tattico?? Analisi del feedback Giovanni Cardelli Pagina 5

6 Migliorare come??? Cambiare le condizioni esterne (campo più piccolo, pallone leggero, modificare regole di gioco)?? Aumentare il numero di variabili da seguire?? Esercizi in affaticamento. ALLENATORE COME FORMATORE Ci occupiamo anche della personalità del giocatore. Gestire anche gli aspetti esterni: società sportiva, genitori, società dove viviamo Strategie da adottare si suddividono in tecniche e tattiche Le tattiche?? Escogitare soluzioni?? Insegnare e perfezionare nuove variabili?? Ottimizzare le vecchie tecniche e farne accrescere la consapevolezza nell atleta?? Creare clima motivante entusiasta e partecipativo?? Comunicare efficacemente?? Motivare?? Analizzare e interpretare i bisogni degli atleti. Non tutti hanno bisogno delle stesse cose.?? Individuare e selezionare obbiettivi di apprendimento?? Strutturare situazioni di allenamento che facilitino l apprendimento?? Valutare l efficacia dell allenamento?? Produrre documentazione dell attività svolta PIANO ANNUALE DI ALLENAMENTO A livello provinciale Minivolley 1^ Divisione Si realizza per fasi per il raggiungimento dell obbiettivo Distinguiamo le fasi in:?? Valutazione iniziale?? Determinazione obbiettivi finali?? Scelta delle strategie correlate agli obbiettivi?? Suddivisione in periodi?? Valutazione obbiettivi intermedi?? Valutazione obbiettivi finali Valutazione iniziale Determinare i prerequisiti e valutare le capacità motorie utilizzando dei test. I prerequisiti sono le competenze che uno ha, ciò che sa fare. Un obbiettivo raggiunto diviene il prerequisito per l obbiettivo più complesso. Giovanni Cardelli Pagina 6

7 Obbiettivi finali?? Tecnici (fondamentali individuali, strategie di gioco)?? Formativi: comportamenti Sono in funzione del tempo?? Annuali lungo periodo?? Per mesociclo - media scadenza?? Della singola seduta di allenamento Gli obbiettivi vanno controllati con verifiche e valutazioni. Scelta strategie Dobbiamo puntare a un giusto equilibrio di diversi fattori in funzione dell età della categoria dell insieme di personalità che interagiscono nella squadra a livello tecnico e tattico. Vediamo ora in funzione delle categorie i diversi obbiettivi. UNDER 13?? Obbiettivi Tecnici o Sviluppare capacità coordinative generali che saranno comunque bagaglio utile per le tecniche di domani o Sviluppare attività motoria attraverso attività multilaterali?? Obbiettivi psicologici o Sviluppo delle motivazioni primarie attraverso il gioco (educazione al confronto) o Gradualmente con il gioco inserire indicazioni sulla tecnica(i fondamentali) UNDER 15?? Obbiettivi Tecnici o Sviluppare motricità generale e specifica aggiungendo i fondamentali?? Obbiettivi Tattici o Capacità di osservazione ed elaborazione tattica elementare senza la specializzazione dei ruoli (si gioca un 6-6, tutti alzano e tutti attaccano da 2 e 4)?? Obbiettivi Fisici o Capacità coordinativa e condizionale in forma multilaterale come base alla preparazione specifica?? Obbiettivi psicologici o Abitudine ad un impegno regolare e diligente, senso di squadra. Giovanni Cardelli Pagina 7

8 UNDER 17?? Obbiettivi Tecnici o Perfezionamento dei fondamentali?? Obbiettivi Tattici o Capacità tattiche individuali e sistemi di gioco?? Obbiettivi Fisici o Incremento della capacità fisica con particolare riferimento alla forza (carichi naturali, piccoli sovraccarichi)?? Obbiettivi psicologici o Continuità, spirito combattivo, senso di appartenenza al gruppo. UNDER 19?? Obbiettivi Tecnici o Perfezionamento dei fondamentali, sicurezza, e adattabilità a situazioni complesse?? Obbiettivi Tattici o Capacità tattiche individuali e sistemi di gioco evoluti?? Obbiettivi Fisici o Forza esplosiva resistenza alla velocità?? Obbiettivi psicologici o Meticolosità nella applicazione, stabilità emotiva. Analizziamo ora in funzione del periodo le corrette strategie per l allenamento. Precampionato Concentrarsi sullo sviluppo delle capacità fisiche generali, impostazione degli obbiettivi tecnici ed elaborazione del modulo di gioco. Campionato Stabilizzazione della performance tecnica e fisica Sosta Riflessioni sulle tecniche e sistemi di gioco e ripresa delle capacità fisiche generali. Post agonistico Sviluppo dell apprendimento di tecniche Sviluppo delle sedute di allenamento Andare sempre preparati ad ogni allenamento, usare il massimo rispetto, pretendere la puntualità e selezionare personalmente gli obbiettivi di ogni allenamento. Giovanni Cardelli Pagina 8

9 Struttura dell allenamento:?? FASE INIZIALE o Attivazione fisiologica o Esercizi preventivi, flessibilità articolare, ginocchio, caviglie o Potenziamento muscoli posturali, addominali, dorsali o Streching o Esercizi per migliorare la mobilità con o senza palla.?? FASE CENTRALE o Sviluppo del tema centrale (es. bagher di ricezione) centrato o su un fondamentale o su un tema di gioco. o Obbiettivo secondario da legare al precedente.?? FASE FINALE o Streching o Muscoli posturali Scelta degli esercizi?? Stabilire gli obbiettivi di ciascun esercizio e passare ad esercizio più complesso solo al raggiungimento dell obbiettivo stesso.?? Stabilire un criterio di accettabilità e le possibilità di valutazione dell esercizio?? Ne troppo facile né difficile, ma con difficoltà graduali Verifica?? Test di valutazione, capacità condizionali?? Abilità tecniche (scouting)?? Osservazione dei comportamenti per gli obbiettivi formativi?? Osservare la realtà in funzione della valutazione?? Valutare per mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni?? Orientare l intervento in base alla valutazione?? Costruire gruppi di livello?? Stimare il ritmo di crescita di particolari qualità Motivare, riadattare una programmazione stimata alle reali capacità del momento della squadra. Giovanni Cardelli Pagina 9

10 CAPACITA E ABILITA MOTORIE Lavorare sulla personalità dei ragazzi significa anche intervenire su diverse aree ed in particolare su?? Area sociale: sviluppo la capacità di collaborazione, integrazione e l identificazione con il gruppo, squadra?? Area cognitiva: sviluppo dei processi percettivi, la condotta intelligente, l immaginazione e la creatività?? Area affettiva: favorisce la strutturazione dei tratti caratteriali?? Area corporea: favorisce lo sviluppo fisico struttura gli elementi della motricità. Leggi dell accrescimento (Pende) Alternanza tra procertas (sviluppo in altezza) e turgor (larghezza, peso)?? Allattamento 1 anno?? Turgor 1 : tra 1 e 5 anni, aumento dei grassi?? Proceritas 1 : tra 5 e 7 anni, riequilibrio delle proporzioni?? Turgor 2 : 8/11 (m) e 8/9 (f), rallentamento dell accrescimento e aumento del peso?? Proceritas 2 : 12/15 (m) e 10/14 (f) fase puberale aumento dell altezza?? Turgor 3 :15/18 (m) e 14/16 (f) ridistribuzione delle masse e aumento del peso, altezza stabilizzata.?? Proceritas 3 : 18/25 (m) e 16/23 (f)?? Turgor 4 : 25/35 (m) e 23/30 (f)?? Età costante?? Climaterio?? Senilità E necessario tra una fase e l altra un opera di continuo adattamento dei gesti acquisiti che vanno riadattati alle nuove dimensioni. A questo scopo la tabella illustra il rapporto che deve esistere tra preparazione generale e preparazione specifica Specifica(%) /30 50/40 70/60 Generale (%) /70 50/60 30/40 Età Giovanni Cardelli Pagina 10

11 Modello strutturale dei giochi sportivi ( ( ( ( Palleggio ( Capacità Coordinativa ( Comportamento tattico ( ( ( ( Comportamento tattico: sviluppato molto dalla preparazione generale attraverso il gioco Capacità coordinativa: capacità di controllo e adattamento al movimento Palleggio: Rapporto tra uomo e attrezzo, sviluppo del dominio sull attrezzo (palla) Attraverso il miglioramento del palleggio cioè dell acquisizione del dominio sull attrezzo sviluppo e miglioro le capacità coordinative e tattiche. Capacità motorie Sono i presupposti endogeni che permettono la formazione di abilità motorie?? Sono uguali per tutti (tutti possiedono la forza anche se in misura diversa)?? Sono soggette a sviluppo (attraverso l allenamento)?? Non sono visibili Le capacità motorie si dividono in:?? Capacità condizionali?? Capacità coordinative?? Capacità intermedie CAPACITA CONDIZIONALI Sono determinate dai meccanismi energetici. Si sviluppano all inizio della pubertà (fra i 12 e i 17/18 anni) e sono : Capacità di FORZA Capacità di RESISTENZA Capacità di RAPIDITÀ LA FORZA La forza è la capacità motoria dell uomo che permette di vincere una resistenza o di opporvisi attraverso una tensione del sistema neuro-muscolare. Fino agli 11/12 anni si sviluppa in eguale misura nei due sessi. Poi prevale maggiormente nei ragazzi fino ai 18/20 anni e a causa della diversa produzione di androgeni, solo fino ai 15/17 nelle ragazze. Giovanni Cardelli Pagina 11

12 I fattori limitanti che la caratterizzano sono:?? Il diametro trasverso dei muscoli (la dimensione);?? La frequenza di impulsi trasmessi;?? Il reclutamento delle unità motorie;?? Il livello di sincronizzazione delle Unità Motorie. Unità motoria è il metro di misura della forza ed è costituita dal tipo di fibre nervose (i motoneuroni che le innervano) e dal tipo di fibre muscolari, di qui la distinzione in due tipi di unità motorie: 1. Unità lente (TONICHE): sono la maggioranza nei muscoli rossi, detti così perché ricchi di mioglobina. Contengono molti mitocondri, più grassi ma meno ATPasi, meno enzimi CP e meno enzimi glicolitici. Hanno una soglia di attivazione bassa e una notevole capacità di resistenza (metabolismo aerobico). 2. Unità veloci (FASICHE): presenti nei muscoli bianchi poiché poveri di mioglobina, contengono meno mitocondri, meno grassi ma più ATPasi, più enzimi CP e più enzimi glicolitici. Hanno una soglia di attivazione alta, sono più grandi e si caratterizzano per una elevata capacità di forza e rapidità (metabolismo anaerobico). N.B.: la quantità di glicogeno è simile in entrambe le fibre. Data la presenza anche di fibre intermedie la loro classificazione risulta: FIBRE DI TIPO I: sono quelle lente (quindi rosse) ad alta capacità ossidativa e bassa glicolitica. FIBRE DI TIPO IIA: fibre veloci con le 2 capacità miste. FIBRE DI TIPO IIB: fibre veloci a bassa capacità ossidativa ma alta capacità glicolitica. FIBRE DI TIPO IIC: fibre veloci ad alta capacità ossidativa e buona capacità glicolitica. Con l allenamento si può trasformare una fibra bianca in rossa ma non il contrario, secondo la sequenza ( IIB => IIA => IIC => I ). Classificazioni della forza Secondo Harre si distinguono 3 forme fondamentali di forza: 1. FORZA MASSIMALE: è la forza più elevata che il sistema neuro-muscolare è in grado di esprimere con una contrazione volontaria. 2. FORZA RAPIDA: è la capacità del sistema neuro-muscolare di superare resistenze con elevata rapidità di contrazione. 3. FORZA RESISTENTE: è la capacità dell organismo di opporsi alla fatica durante prestazioni di forza nel tempo. Giovanni Cardelli Pagina 12

13 Allenare la Forza?? Esercizi che sfruttano atteggiamenti del corpo o parti di esso (flessioni)?? Es. che sfruttano gravità e inerzia?? Es. che prevedono l ausilio del partener sia come punto di appoggio che di resistenza attiva e passiva.?? Es. con sovraccarichi cdi vario genere, partendo da piccoli attrezzi. LA RESISTENZA La RESISTENZA può essere definita come la capacità di resistere alla fatica per lavori di lunga durata e può essere di vario tipo. Per le caratteristiche della pallavolo il tipo di resistenza prevalente è la RESISTENZA ALLA VELOCITA, dove l impegno energetico è di tipo anaerobico. La classificazione della resistenza può avvenire secondo diversi fattori: secondo criteri topografici, cioè sul numero dei distretti muscolari coinvolti di qui la RESISTENZA GENERALE (tutta la massa muscolare) e RESISTENZA SPECIFICA (meno di 1/7 della massa muscolare totale); prevalenza dei meccanismi energetici coinvolti (aerobico o anaerobico); in base alla durata (corta, media e lunga durata); secondo il livello di relazione con le altre capacità motorie (resistenza alla forza, forza veloce-resistente, resistenza alla velocità). Recentemente comunque la resistenza è stata classificata come segue: 1. RESISTENZA ALLA VELOCITÀ ( 8-45 ) 2. RESISTENZA DI BREVE DURATA ( 45-2 ) 3. RESISTENZA DI MEDIA DURATA ( 2-10 ) 4. RESISTENZA DI LUNGA DURATA di I Tipo ( ) 5. RESISTENZA DI LUNGA DURATA di II Tipo ( ) 6. RESISTENZA DI LUNGA DURATA di III Tipo ( > 90 ) Allenare la resistenza Esistono quattro metodi fondamentali per allenare la resistenza. 1. METODO CONTINUO: caratterizzato da esercizi con assenza di pause e recupero. Il variare di durata/intensità identifica due tipi di esercizi a metodo continuo: - Intensità costante (1h): ad esempio il footing ideale per allenare il metabolismo aerobico. - Intensità variabile (40 /60 ): utile per entrambe i meccanismi aerobico e anaerobico, se la durata è inferiore ai 20 si oltrepassa la soglia aerobica. 2. METODO INTERVALLATO: caratterizzato da recuperi brevi. Esistono 2 tipi di esercizi: - Estensivo : con una durata del lavoro di e un recupero di Giovanni Cardelli Pagina 13

14 - Intensivo : con una durata del lavoro di e un recupero di METODO RIPETUTO: caratterizzato da recuperi lunghi. Lavoro recupero 2. Ideale per la rapidità resistente. 4. METODO COMPETITIVO: si basa sull applicazione delle stesse prove svolte nella gara. In generale esercizi che si possono proporre sono la corsa prolungata, esercitazioni specifiche sul campo in base al ruolo( muro posto 4, difesa, attacco), serie di scatti su breve distanze. Esempi di esercizi sono:?? Corsa prolungata con battiti cardiaci intorno ai 130/150 m?? Esercitazioni specifiche sul campo in base al ruolo?? Serie di scatti su brevi distanze (resistenza alla velocità)?? Movimenti tecnici ripetuti (resistenza specifica) LA RAPIDITÀ (o VELOCITÀ) I due termini in alcuni testi sono considerati identici in altri simili, vista la non conformità delle traduzioni ( la rapidità è spesso riferita ad un singolo segmento muscolare mentre la velocità al corpo intero). Comunque ci si riferisce alla capacità del sistema neuromuscolare di sviluppare forza (vincere una resistenza) in un tempo minimo (elevata rapidità di contrazione muscolare). La sua FASE SENSIBILE cioè il periodo in cui una capacità è più soggetta a miglioramento va dai 7 ai 12 anni. La rapidità è caratterizzata per la bassa allenabilità (20% massimo) e dall assenza di un sistema atto ad esprimerla. Deve essere allenata in assenza di fatica. Esistono due tipi di rapidità: RAPIDITÀ CICLICA: successione rapida di azioni motorie come ad esempio la corsa. Questo tipo di rapidità è legato alle capacità coordinative. RAPIDITÀ ACICLICA: basata sul singolo movimento isolato. Legata alle capacità condizionali. I FATTORI CHE DETERMINANO RAPIDITÀ (FATTORI LIMITANTI) SONO: Sul PIANO NERVOSO: Velocità di propagazione degli impulsi Mobilità dei processi nervosi Regolazione del sistema neuro muscolare Sul PIANO MUSCOLARE: Percentuale di fibre veloci (BIANCHE) Capacità di riuso dell energia elastica (Pliometria) Mobilità articolare Sul PIANO ENERGETICO:?? Adeguata attività enzimatica (disponibilità di ATP e capacità di demolirlo in tempi brevissimi grazie agli enzimi miosina-atpasi e la creatinfosfochinasi) Giovanni Cardelli Pagina 14

15 Sul PIANO PSICHICO: Corretta immagine mentale Motivazione e disponibilità Nel modello di classificazione delle capacità di rapidità di Harre si distinguono: RAPIDITÀ DI BASE (o elementare): che a sua volta si distingue in Rapidità di reazione: nel trattare questo tipo di rapidità bisogna introdurre i concetti di a. Capacità di anticipazione: consente di compiere una previsione probabilistica relativa a situazioni non ancora iniziate o non ancora terminate, basandosi su l esperienza. b. Tempo di latenza: è il tempo che separa l arrivo di uno stimolo ad un organo dal primo apparire di una reazione misurabile nell organo stesso. c. Tempo di reazione: è il tempo che intercorre tra l arrivo ti uno stimolo e l inizio della reazione volontaria (vedi fasi della contrazione del muscolo). Rapidità di coordinazione RAPIDITÀ COMPLESSA: che a sua volta si distingue in Rapidità di azione Rapidità di movimento Metodiche di allenamento della rapidità Per allenare la velocità si deve iniziare precocemente (6/8 anni) e si devono se-guire i seguenti principi: assenza di condizioni di fatica; svolgere gli esercizi all inizio dell unità di allenamento (dopo la fase preparatoria); intensità dell esercizio sempre massimale; durata dell esercizio non superiore agli 8 /10 (altrimenti si passa ad allenare la resistenza alla rapidità); applicare il principio della sistematicità e cioè dal facile al difficile, dal semplice al complesso, del conosciuto al non conosciuto; usare esercizi speciali e di gara. CAPACITA COORDINATIVE Permettono di far corrispondere il più possibile, il valore reale a quello nominale cioè avvicinare l immagine mentale del movimento all effettiva esecuzione del movimento, grazie alla precisione delle informazioni ricevute dagli analizzatori (i 5 sensi). Permettono di organizzare, regolare e controllare il movimento. Nella pallavolo sono richieste elevate capacità coordinative per essere in grado di affrontare:?? Rapida alternanza tra varie situazioni di gioco?? Precisione dei gesti tecnici?? Rapida scelta dell azione motoria più adeguata?? Difficoltà a correggere l errore Si sviluppano fra i 6 e gli anni e si dividono in due tipi:?? Generali Giovanni Cardelli Pagina 15

16 ?? Speciali Generali (o complesse) Capacità di apprendimento motorio Capacità di controllo e direzione del movimento Capacità di adattamento e trasformazione del movimento in base a situazioni nuove che si verificano. Speciali Capacità di accoppiamento e combinazione di abilità motorie (Esempio: corsa + salto) Capacità di differenziazione cinestetica del movimento (Quanto forte? Quanto rapido?) Capacità di orientamento (Gestire la posizione e il movimento del corpo nello spazio) Capacità di equilibrio (Mantenere il corpo in postura d equilibrio) Capacità di ritmo (Organizzare cronologicamente gli impegni muscolari) Capacità di reazione (Reagire a stimoli eseguendo azioni motorie adeguate) Capacità di trasformazione (Modificare un movimento improvvisamente, per esempio le finte) Capacità di anticipazione (Data dall esperienza) Come sviluppare capacità coordinative?? Variare le esecuzioni del movimento?? Cambiare le condizioni esterne?? Modificare le abitudini di allenamento (da non applicare quando le tecniche sono acquisite)?? Modificare le regole del gioco?? Combinare più abilità motorie già acquisite?? Esercizi eseguiti nei tempi stabiliti?? Esercizi in affaticamento. CAPACITA INTERMEDIE O ARTICOLARI Hanno caratteristiche intermedie tra le Capacità Condizionali e le Coordinative. Capacità di MOBILITÀ ARTICOLARE o DESTREZZA (in alcuni testi viene riportata anche questa capacità condizionale che è quella che consente di eseguire nel modo giusto e con armonia i movimenti). FLESSIBILITÀ (è la capacità del muscolo di riacquistare la forma iniziale dopo essere stato stirato) VELOCITÀ di REAZIONE SEMPLICE Giovanni Cardelli Pagina 16

17 LE ABILITÀ MOTORIE Esprimono la possibilità da parte dell atleta, di applicare, in modo variabile dal punto di vista energetico, le tecniche apprese in base alla situazione di gara e alle possibilità di successo già sperimentate (SCHOCK, 84). Vengono apprese mediante un processo di apprendimento ed automatizzate tramite ripetizioni. Hanno le seguenti caratteristiche: non sono uguali per tutti; sono soggette ad apprendimento tramite ripetizioni; dipendono dall esperienza; sono visibili. Le abilità motorie sono azioni o parte di esse che si automatizzano con la ripetizione. L automatizzazione consente all atleta di concentrarsi sullo scopo dell azione. Rapporto tra capacità e abilità motorie Le abilità motorie si strutturano sulle capacità motorie soprattutto quelle coordinative, ma contemporaneamente sono lo strumento per lo sviluppo delle stesse capacità. Per esempio lo stare in equilibrio in bici è una abilità che richiede capacità di equilibrio (capacità coordinativa). Tale abilità si apprende prima se la capacità è elevata. Il pedalare in situazioni diverse però (esempio: terreno irregolare), sviluppa la capacità di equilibrio! Il livello iniziale delle capacità coordinative determina in modo significativo lo sviluppo di abilità motorie. Cap.MOTORIE Uguali per tutti, soggette a sviluppo non visibili Abil.MOTORIE Diverse per ogni individuo, soggette ad apprendimento, visibili automatizzate. Coord avanzata Abil.MOTORIE di BASE Uguali per tutti, dipendenti dalla maturazione, automatizzate. Coord grezza. Giovanni Cardelli Pagina 17

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