Effetti della Pac attuale e futura sull economia delle imprese bovine da latte
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1 Effetti della Pac attuale e futura sull economia delle imprese bovine da latte Roberto Pretolani Direttore del Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano Società Agraria di Lombardia, 10 ottobre 2007
2 La Pac attuale La Pac mantiene ancora gli obiettivi del Trattato di Roma del 25 marzo 1957 Il ruolo dell'ue nell'agricoltura contribuisce a: assicurare la costante disponibilità di alimenti sicuri e a prezzi ragionevoli per la popolazione; offrire un tenore di vita accettabile agli agricoltori dell'ue, permettendo nel contempo al settore agricolo di modernizzarsi e svilupparsi; garantire la sopravvivenza delle attività agricole in tutte le regioni dell'ue.
3 La Pac attuale Nel corso degli anni hanno acquistato maggiore importanza i seguenti fattori: l'attenzione al benessere della società rurale; il miglioramento della qualità del cibo prodotto in Europa; la garanzia di sicurezza alimentare; la garanzia di un ambiente preservato per le generazioni future; la garanzia di migliori condizioni di salute e benessere per gli animali; Tutto questo riducendo al minimo gli oneri a carico del bilancio dell'ue
4 Una riforma in tre tempi La riforma Fischler del 2003 ha completato, almeno per ora, il processo iniziato nel 1992 con MacSharry e proseguito nel 1999 con Agenda Il quadro complessivo è caratterizzato da: riduzione del sostegno ai prezzi; minore protezione dalle importazioni; intervento limitato ai momenti di crisi; sostegno diretto ai redditi sempre più disaccoppiato rispetto alla produzione; sostegno vincolato sostegno vincolato alle esigenze dei consumatori e dei cittadini (condizionalità)
5 I motivi della Riforma Fischler I motivi della inaspettata riforma del 2003 sono così riassumibili: Non superare i limiti di bilancio connessi all allargamento Spostare la maggior parte dei sostegni nella scatola verde per le trattative WTO Abbassare i prezzi garantiti e ridurre le spese per le restituzioni all export Rafforzare lo sviluppo rurale Ridurre i costi burocratici di controllo (?)
6 I motivi della Riforma Fischler Ma soprattutto: giustificare spese per 45 miliardi di euro l anno, pari al 45% del bilancio UE per un settore che copre il 2% del Valore aggiunto tranquillizzare i cittadini che accusano l agricoltura di produrre alimenti insicuri (BSE, ecc.), di inquinare l ambiente, di maltrattare gli animali, di vendere a prezzi eccessivi, ecc.
7 I punti chiave della Riforma Fischler Il Pagamento unico aziendale disaccoppiato su base storica La Condizionalità ecologica dei pagamenti La Modulazione per trasferire risorse allo sviluppo rurale Il rafforzamento dello Sviluppo Rurale La riforma di alcune Ocm (Riso, Latte)
8 La riforma dell OCM latte In sintesi, la riforma dell'ocm latte approvata il 26 giugno 2003 prevedeva: nel regolamento 1787/2003 relativo all'ocm: l'eliminazione del prezzo indicativo del latte, la riduzione progressiva, dal 2004 al 2007, dei prezzi di intervento di burro (-24,9%) e del latte scremato in polvere (-15%), la limitazione dei quantitativi ammessi all'intervento. nel regolamento 1788/2003 la proroga del regime delle quote fino al 2015; l'importo del superprelievo ridotto del 21,9% dal 2003 al 2007.
9 La riforma dell OCM latte Dinamica dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari valori in euro / tonnellata Anno Superprelievo Prezzo indicativo Prezzo intervento burro Prezzo intervento LSP ,27 309,80 328,20 205, ,70 (289,30) 305,23 195, ,10 (268,78) 282,44 184, ,40 (248,17) 259,52 174, ,30 (242,00) 246,39 174,69 Var.ass. -77,97-67,80-81,81-30,83 Var. % -21,90% -21,90% -24,90% -15,00%
10 La riforma dell OCM latte Nel regolamento 1782/2003 riguardante i regimi di sostegno diretto ai redditi è stato istituito, per compensare la riduzione dei prezzi del latte, un premio basato sulla quota posseduta da ciascun allevatore, costituito da due componenti: un premio base, pari a 24,49 euro/t. dal 2006, ed un premio supplementare con un massimale nazionale di 109 milioni di euro, da ripartire secondo criteri nazionali (in media 10,38 euro/t, che portano il premio totale medio dal 2006 a 34,87 euro/t).
11 La riforma dell OCM latte Dinamica dei premi dei prodotti lattiero-caseari valori in euro / tonnellata Anno Premio base Dotazione nazionale (euro) Dotazione/ quota Premio medio unitario , ,45 11, , ,92 23, , ,38 34, , ,38 34,87
12 Le conseguenze previste Ricavi, costi e redditi 2002 e previsti nel 2007 (euro/100 chili) 2002 Ipotesi P1 Ipotesi P2 Ipotesi P (a) Valore latte 38,89 31,65 33,85 36,37 38,03 (b) Premi teorici 2,85 5,21 5,30 5,38 5,53 :di cui latte 2,52 2,56 2,60 2,53 (c) - trattenute -0,17-0,18-0,18-0,01 (d=a+b-c) Ricavi totali 41,74 36,69 38,96 41,57 43,56 (e) Costi totali 41,35 41,55 42,25 42,96 41,03 (f) Costi espliciti 26,41 27,02 27,45 27,88 27,15 (g=d-f) Reddito netto (RN) 15,32 9,67 11,52 13,69 16,42 % RN / ricavi totali (g/d) 36,7% 26,4% 29,6% 32,9% 37,7% % Premi / RN (b-c/g) 18,6% 52,1% 44,4% 38,0% 33,6% Variazione valore latte -7,24-5,04-2,52-0,86 Variazione ricavi totali -5,05-2,77-0,17 1,83 Variazione costi espliciti 0,61 1,03 1,47 0,74 Variazione reddito netto -5,65-3,81-1,63 1,09 Variazione % RN unitario -36,9% -24,8% -10,7% 7,1% Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati RICA-FADN
13 La dinamica di prezzi e costi La dinamica di prezzi e costi Indici dei prezzi e costi del latte (base 1998=100) Indice costo totale Indice consumi intermedi INDICE PREZZO LATTE gen-98 apr-98 lug-98 ott-98 gen-99 apr-99 lug-99 ott-99 gen-00 apr-00 lug-00 ott-00 gen-01 apr-01 lug-01 ott-01 gen-02 apr-02 lug-02 ott-02 gen-03 apr-03 lug-03 ott-03 gen-04 apr-04 lug-04 ott-04 gen-05 apr-05 lug-05 ott-05 gen-06 apr-06 lug-06 ott-06 gen-07 apr-07 lug-07 ott-07 gen-08
14 La dinamica dei redditi Euro per 100 kg A Valore medio latte B Premi complessivi C=A+B Ricavi D Costi totali E Costi espliciti F=C-E Reddito netto G= C-D Profitto/ perdita ,27 1,95 42,23 41,91 23,79 18,44 0, ,75 1,98 39,72 39,03 22,73 17,00 0, ,99 2,13 40,12 41,41 25,61 14,51-1, ,75 3,29 44,04 43,14 27,56 16,47 0, ,89 2,85 41,74 41,35 26,41 15,32 0, ,31 2,33 40,64 41,63 27,05 13,59-0, ,49 3,19 40,68 40,77 26,90 13,78-0, ,41 4,83 41,24 37,53 24,18 17,06 3, * 35,90 5,50 41,40 38,19 24,64 16,75 3, * 38,03 5,53 43,56 41,03 27,15 16,42 2,54 Var.% 2007/1998-5,6% 183,1% 3,2% -2,1% 14,1% -11,0% n.s. Var.% 2007/2002-2,3% 84,3% 4,5% -0,8% 2,7% 7,9% n.s. Var.% 2007/2006 4,4% 14,7% 5,6% 9,3% 12,3% -3,8% n.s. Fonte: Elaborazioni su dati "Il mercato del latte", Rapporti annuali, Osservatorio Latte, ISMEA * I dati 2006 e 2007 sono stimati
15 La dinamica dei redditi 50,00 50,00 45,00 45,00 40,00 40,00 35,00 35,00 Euro per 100 kg 30,00 25,00 20,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 Reddito netto da premi Reddito netto da mercato Costi espliciti Costi totali 15,00 10,00 5,00 0, * 2007* 0,00
16 Lo scenario dei mercati Fonte: USDA Dairy: World Markets and Trade, Luglio 2007
17 Lo scenario dei mercati Fonte: UE, Luglio 2007
18 Lo scenario dei mercati Dinamica prevista per i prezzi mondiali dei principali prodotti agricoli var% Grano tenero European Union Market ,1% Riso FOB U.S. Houston ,7% Mais CIF Rotterdam ,1% Orzo Canada Feed ,5% Soia semi CIF Rotterdam ,4% Zucchero New York Spot (raw) ,8% Carne bovina Australian Export (CIF U.S.) ,7% Suini 51-52% Lean Equivalent ,5% Polli EU Producer ,5% Latte U.S. All Milk ,2% Latte Canadian Fluid Milk ,1% Latte Australian Average Milk ,4% Formaggio FOB Northern Europe ,0% Burro FOB Northern Europe ,0% LSP FOB Northern Europe ,5% Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati FAPRI
19 Lo scenario del settore nell UE Dinamica prevista per il settore lattiero-caseario europeo var% Prezzi Latte alla produzione 27,37 24,29-11,2% Burro ,7% Formaggi ,0% Latte scremato in polvere ,3% Latte intero in polvere ,6% Varibili generali Numero vacche da latte ,8% Resa kg per vacca ,1% Produzione (000 t) ,4% Consumi latte liquido (000 t) ,6% Latte per trasformazione (000 t) ,0% Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati FAPRI
20 Lo scenario del settore nell UE Dinamica prevista per il settore lattiero-caseario europeo var% Burro Burro produzione (000 t) ,3% Burro consumi interni (000 t) ,9% Burro scambi netti (000 t) ,7% Formaggi Formaggi produzione (000 t) ,0% Formaggi consumi interni (000 t) ,0% Formaggi scambi netti (000 t) ,3% Latte scremato in polvere LSP produzione (000 t) ,3% LSP consumi interni (000 t) ,9% LSP scambi netti (000 t) ,6% Latte intero in polvere Latte intero polvere produzione (000 t) ,8% Latte intero polvere consumi interni (000 t) ,1% Latte intero polvere scambi netti (000 t) ,3% Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati FAPRI
21 Lo scenario produttivo mondiale Prospettive a medio termine Cow Milk Production /06 European Union ,2% India ,9% U.S ,4% China ,1% Russia ,8% Brazil ,2% New Zealand ,8% Argentine ,4% Ukraina ,0% Australia ,8% Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati FAPRI
22 Lo scenario produttivo mondiale Prospettive a medio termine Numero di vacche (.000) Resa per vacca (kg/anno) / /06 European Union ,8% ,1% India ,4% ,2% U.S ,2% ,2% China ,3% ,6% Russia ,8% ,7% Brazil ,0% ,5% New Zealand ,6% ,5% Argentine ,8% ,4% Ukraina ,6% ,1% Australia ,2% ,4% Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati FAPRI
23 Lo scenario dei consumi mondiali Prospettive a medio termine Consumi di latte alimentare Utilizzi per trasformazione / /06 European Union ,2% ,6% India ,3% ,6% U.S ,2% ,5% China ,0% ,8% Russia ,5% ,6% Brazil ,8% ,5% New Zealand ,3% ,2% Argentine ,4% ,2% Ukraina ,5% ,5% Australia ,1% ,5% Fonte:elaborazioni DEPAAA su dati FAPRI
24 Lo scenario europeo Prospettive per il mercato lattiero EU /05 Produzione (mio t) 148,9 148,2-0,5% Consegne (mio t) 133,5 136,7 2,4% Rese (kg/vacca/anno) ,9% Numero vacche (milioni) 24,9 22,0-11,8% Formaggi produzione ,9% Formaggi consumi umani ,0% Formaggi consumi pro capite (kg) 16,7 18,8 12,2% Burro produzione ,4% Burro consumi umani ,1% Burro consumi pro capite (kg) 4,03 3,96-1,7% Latte polvere produzione ,8% Latte polvere consumi ,0% Fonte: UE, luglio 2007
25 Le conseguenze della riforma Vi sono aspetti positivi e negativi Punti o effetti negativi Maggiore burocratizzazione, almeno a breve Maggiori necessità di controllo (condizionalità) Problemi di gestione dei diritti Aumento dei valori fondiari e degli affitti Maggiore dipendenza del reddito dai contributi Prezzi dei prodotti più volatili e incerti
26 Conseguenze della riforma Punti o effetti positivi Maggiore libertà di scelta per gli agricoltori, almeno nella combinazione dei seminativi Il mercato torna a guidare le scelte produttive più decisamente rispetto al passato Certezza dei contributi futuri (almeno fino al 2013) Possibilità di vendita dei diritti alla cessazione dell attività o di trasferirli in caso di esproprio Incentivi per le produzioni di qualità Stimolo alla ottimizzazione della gestione aziendale, in particolare della scelta dei mezzi di produzione, per diminuire i costi unitari
27 La Pac futura Nel 2008 è previsto un health check, verifica dello stato di salute della Pac. I contenuti di tale verifica saranno: Compatibilità con le trattative WTO Estensione a tutti i settori del disaccoppia- mento (si veda quanto già fatto o in corso per zucchero, olio d oliva, ortofrutta, vino) La semplificazione della Pac Costituzione di una unica Ocm Abolizione Intervento e Restituzioni Regionalizzazione del PUA Conferma o rimozione di vincoli (quote latte)
28 La Pac futura Le prevedibili conseguenze prevedibili conseguenze potrebbero essere: Disaccoppiamento totale dei sussidi dalla produzione Maggiore accoppiamento ai CGO ed alle BCAA (condizionalità) Redistribuzione dei sussidi a livello regionale tra tutti i produttori (Pagamento unico uguale per tutti) Limitazione dei sussidi oltre tetti annui ( euro) e maggiore modulazione Rimozione graduale dei vincoli alle scelte ed alle quantità
29 La Pac futura e le quote La commissaria all Agricoltura Marianne Fischer-Boel in un recente discorso (14 settembre Lituania) ha affermato: Rivolgo una particolare considerazione a cosa succederà quando il sistema delle quote latte finalmente finirà. Ho detto quando e non se. Semplicemente per il fatto che le quote non vanno bene per le aziende competitive e orientate al mercato che la Pac intende incoraggiare. Gli effetti costrittivi del sistema delle quote hanno ricevuto particolare attenzione nelle settimane scorse, quando la siccità in paesi eccedentari e l incremento di domanda da parte di nazioni forti consumatrici hanno fatto andare i prezzi alle stelle. In generale, occorre vedere l aumento l dei prezzi agricoli nel loro proprio contesto. Essi stanno recuperando dai loro più bassi livelli storici che avevano toccato dopo la riforma del 2003.
30 La Pac futura e le quote Sono state avviate alcune azioni. Da giugno, tutte le restituzioni ai prodotti lattiero caseari sono state azzerate e abbiamo venduto tutte le scorte esistenti. Nella riforma del 2003 si era deciso di aumentare le quote in vari stati membri dello 0,5 % all anno nel periodo e ciò porterà ad un aumento di 1,5 milioni di tonnellate. Ma è chiaro che sono necessari altri passi prima che il sistema delle quote finisca, per aiutare l industria ad incrementare la domanda. Nello stesso tempo mi auguro che i consumatori comprendano che i recenti aumenti nei prezzi al consumo non sono solo colpa degli agricoltori. Mi pongo la domanda se tutti gli incrementi di prezzo alla distribuzione siano realmente giustificati da aumenti nei costi.
31 L exit strategy dalle quote E chiaro che la decisione fondamentale (fine delle quote) è già stata presa. Ma come? Quale la strategia di uscita? Vi sono due possibilità. 1) Ridurre progressivamente il superprelievo dai 278 /t di oggi fino ad azzerarlo nel ) Incrementare progressivamente le quote globali e, di conseguenza, quelle dei singoli paesi e dei singoli produttori fino a renderle inutili. In entrambi i casi il valore delle quote scambiate è destinato a ridursi rapidamente fino a diventare nullo. Il 19 novembre p.v. la commissione UE presenterà le proposte per l health check indicando la strada scelta.
32 Conseguenze per la zootecnia lombarda La fine delle quote non vuol dire che si tornerà alla situazione pre Vi sono vincoli territoriali alla intensificazione della produzione: si potrebbe dire che si passa dalla quota latte alla quota nitrati Può esservi il rischio di massicce importazioni e, di conseguenza di abbandono e/o riduzione della produzione regionale? All inizio degli anni 80 non c erano le DOP, non c era il pagamento a qualità, non c era la legge sul latte fresco, tutti strumenti e opportunità per difendere la produzione regionale. La risposta è quindi negativa ma
33 Conseguenze per la zootecnia lombarda Ma esistono anche minacce esterne e interne. Quelle esterne derivano dalla sostituibilità di materia prima nazionale con quella estera e dalla forte pressione della GDO. Quelle interne al settore sono riassumibili nella parola frammentazione dell offerta. Fino a quando i singoli allevatori tratteranno il collocamento del prodotto individualmente, fino a quando i singoli caseifici si faranno concorrenza, fino a quando le imprese non faranno rete, gli allevamenti, ma anche le cooperative e le industrie, saranno l anello debole della filiera sempre più determinata dal potere contrattuale della GDO.
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