LA TERAPIA FARMACOLOGICA DELLE VASCULITI



Documenti analoghi
MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA


Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli

CARTA INTESTATA DEL CENTRO CLINICO

Malattia di Behçet. Cosa il paziente deve conoscere. Sintomi,, Cause e Trattamento

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA:

Desensibilizzazione. o Immunoterapia Allergene specifica

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

IL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO DI FAMIGLIA NELLA GESTIONE DELL OSTEOPOROSI ( PREVENZIONE E TRATTAMENTO) E NELLA PREVENZIONE DELLE FRATTURE

DISTURBI AFFETTIVI. Dr. Alessandro Bernardini

APPROCCIO RADIOTERAPICO

NELL OSTEOPOROSI NUOVA NOTA 79. Walter Marrocco

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato

Fattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano

Il concetto di valore medio in generale

1 SINTOMI ATTRIBUITI AD ALTRA PATOLOGIA. Tosse da reflusso gastroesofageo Tosse da rinorrea posteriore Stato ansioso Patologia Cardiovascolare Altro

Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker

POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

Incidenza dell ipoglicemia nei pazienti della SOS di Diabetologia di Udine

Conferenza di consenso Quale informazione per la donna in menopausa sulla terapia ormonale sostitutiva? Torino 17 maggio 2008

Migliorare l appropriatezza del trattamento della depressione in Italia. Un progetto concreto

Caratteristiche dell indagine

PROCEDURE - GENERALITA

Scuola Bridge Multimediale.it

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE

Dermatite eczematosa cronica delle mani

Febbre Ricorrente Associata a NLRP12

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE

COSA SONO LE REAZIONI AVVERSE A FARMACI? COME SI POSSONO CLASSIFICARE LE REAZIONI AVVERSE A FARMACI?

Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento

a cura di M. Gilardi, M. Accorinti

Le Note AIFA sono strumenti di indirizzo volti a definire gli ambiti di rimborsabilità, senza interferire con la libertà di prescrizione.

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici.

LA CORRELAZIONE LINEARE

IL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE

LA DIAGNOSI PRENATALE : PRESENTE E FUTURO

La Terapia del dolore

Questionario del progetto SHARE per i genitori

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

TERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA

ETTORE MARRE DIGITAL FOR BUSINESS

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Criteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa

La medicina del buon senso. ADR (Adverse Drug Reactions) Prevalenza

Bambini e nonni insieme per una vita più bella. incontro con la Malattia di Alzheimer

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA

Intendiamo qui fare il punto della situazione, in modo più discorsivo, tenendo ben presente che con il 01/01/2012 esistono ormai due mondi:

sembra una Anche qui sembra questione di sesso: Aspirina e donne

SINTESI DELLA RELAZIONE AL SIR 2007

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 749 del O G G E T T O

Il mieloma multiplo La terapia

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

EFFETTI DEL PIOMBO SULLA SINTESI DELL EME

Presenti, quando il medico decide.

Mario Bongiorno Indicatori di qualità nello scompenso cardiaco

Presentazione: AFI CRS: Sistemi Terapeutici Innovativi. Relatore: Dr. Mario Bruzzone

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2

Nome di fantasia. Asprimax 850 mg/g. 100%, soluzione in polvere per amministrazione orale 80% WSP

Dalla Diagnostica per Immagini all Imaging Molecolare

I giudizi sull esperienza universitaria

La gestione della terapia della depressione di Salvatore Di Salvo

Conclusioni scientifiche

Calcolo delle probabilità

Anamnesi Terapista: Data:

Il settore moto e il credito al consumo

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

COMUNE DI MONTESPERTOLI

Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico

PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE NELLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

Screening. Definizione

PARTE II. CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN FARMACIA Ai sensi del D.M. 509/1999

METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI

GLI ACCERTAMENTI SANITARI DI SECONDO LIVELLO

LA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE

STUDI CLINICI 1. Che cosa è uno studio clinico e a cosa serve? 2. Come nasce la sperimentazione clinica e che tipi di studi esistono?

APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini

Lezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

La valutazione degli indicatori di processo e di outcome Francesco Dotta

Trials clinici. Disegni di studio

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico

Il ruolo dell ISF: dall informazione al marketing Raffaella Michieli

L avversario invisibile

Dipartimento Medicina Interna e Specialità Mediche Reumatologia Dott. Carlo Salvarani - Direttore ARTROPATIA PSORIASICA

Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia

Potenza dello studio e dimensione campionaria. Laurea in Medicina e Chirurgia - Statistica medica 1

- Perchè definire un modello ideale di assistenza

Espressione di geni specifici per un determinato tumore

Rapporto annuale 2014

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

Seconda Parte Specifica di scuola - Statistica sanitaria e Biometria - 31/07/2015

Il mercato mobiliare

ESERCITAZIONE. CdL Fisioterapia e Podologia. 25 novembre 2015

IL RUOLO DELL INFERMIERE

Transcript:

LA TERAPIA FARMACOLOGICA DELLE VASCULITI Dr. Ciro MANZO Come in tutte le patologie, anche nel caso specifico delle vasculiti l approccio terapeutico non può prescindere da un corretto inquadramento diagnostico e da una esatta valutazione multidimensionale del paziente. Ed infatti l approccio terapeutico sarà significativamente differente a seconda che trattasi di: vasculite cutanea e/o sistemica ; di vasculite con manifestazioni che possano compromettere la vita del paziente e/o determinare una patologia d organo irreparabile ; di vasculite che compaia in un bambino o in un anziano ; di vasculite che compaia in un soggetto immunocompetente o con immunodeficienza ; di vasculite paraneoplastica.. L inquadramento diagnostico della vasculite, pertanto, deve sempre costituire la tappa iniziale, cercando di evitare un approccio terapeutico (quasi sempre con dosi generose di corticosteroidi) empirico ed approssimativo. In molte vasculiti cutanee il cortisonico può essere non utilizzato come pure vi sono delle vasculiti (v. da ipersensibilità) in cui il quadro clinico può essere così modesto e transitorio da giustificare il mancato utilizzo di terapie farmacologiche, per lo meno sistemiche.

D altra parte, di fronte a quadri clinici imponenti, con manifestazioni severe che possono compromettere la prognosi quoad vitam o quoad valitudinem, l intervento farmacologico empirico è giustificato (in attesa che si chiarisca la natura della vasculite). Vi sono infine delle vasculiti nelle quali ogni approccio terapeutico convenzionale sembra inefficace : esiste infatti (seppur rara) la possibilità che le vasculiti (o un ulcera su base vasculitica) possa costituire manifestazione d esordio (o precedere anche di mesi la diagnosi ) di una neoplasia o di una malattia infiammatoria cronica (intestinale, ad es.). In questi casi la terapia steroidea è inefficace o fornisce risposte positive solo transitorie e/o parziali.

E sempre necessaria la terapia sistemica nelle ulcere vasculitiche? Non tutte le ulcere vasculitiche necessitano di una terapia sistemica. Ad esempio, nelle ulcere vasculitiche da ipersensibilità, l individuazione del fattore scatenante (ed il suo allontanamento) rappresenta un momento terapeutico quasi sempre sufficiente. Questo tipo di ulcera può giovarsi della sola terapia topica. Inoltre non sempre inoltre la comparsa di ulcere vasculitiche in corso di patologia già nota e già in adeguato trattamento farmacologico comporta una

modificazione del piano terapeutico. Così, ad esempio, è per la comparsa di piccole ulcerazioni isolate della piega o del bordo ungueale. E sempre necessario il cortisonico nel trattamento delle ulcere vasculitiche? Non tutte le ulcere vasculitiche necessitano della terapia steroidea. Circa il 70 80% delle vasculiti cutanee, ad esempio, si giovano (in terapia e, soprattutto, in prevenzione) della Colchicina. Nelle ulcere vasculitiche paraneoplastiche, caratteristicamente, la terapia steroidea fornisce risultati deludenti. Nelle ulcere cutanee sclerodermiche, la terapia di prima scelta è costituita dalla prostaciclina. Nelle ulcere da vasculite crioglobulinemia, l impiego dello steroide è controversa per i possibili effetti negativi dello steroide sulla replicazione virale dell HCV : purtuttavia, si ritiene che l utilizzo di basse dosi di steroide (5-10 mg/die di prednisone) non interferisca in maniera significativa consentendo di ottenere una pronta risoluzione di alcune manifestazioni cliniche ritardando il ricorso all interferone. D altra parte, l effetto immunosoppressorio dello steroide è dosedipendente. D altro canto esistono delle vasculiti nelle quali la terapia steroidea rappresenta il gold standard : è il caso caratteristicamente della Malattia di Horton e dell Arterite giganto-cellulare. In questi casi, l utilizzo di steroidi a dosi adeguate (1-1.5 mg/kg peso corporeo/die) determina un miglioramento drammatico delle manifestazioni cliniche (ivi compresa l eventuale ulcera vasculitica). Quando necessario, lo steroide deve essere impiegato sempre per via sistemica. L utilizzo dello

steroide in situ (e cioè direttamente sull ulcera vasculitica) costituisce una modalità terapeutica non condivisibile. Il dosaggio dello steroide va rapportato al tipo di vasculite tenendo nel debito conto che qualsiasi corticosteroide, se utilizzato ad un dosaggio/die pari o superiore a 20 mg, determina effetti proteocatabolici (che interferiscono con i meccanismi di riparazione tissutale). Nella terapia con immunosoppressori, l utilizzo dello steroide consente un risparmio ( minor tossicità con pari efficacia) dell immunosoppressore. E altresì da considerare che a parità di dosaggio, non tutti i corticosteroidi hanno uguale efficacia (!!) e pari rischio di effetti collaterali : io personalmente tendo ad utilizzare il metilprednisolone (ma nei protocolli internazionali viene anche utilizzato il prednisone). L utilizzo del deflazacort se da un lato comporta un risparmio in termini di effetti collaterali sul metabolismo glicidico ed osseo, d altra parte, tuttavia, risulta, a parità di dosaggio, meno efficace e meno potente di altri corticosteroidi. Se necessario, il cortisonico va utilizzato in maniera opportuna stando attendo a non determinare rapide modificazioni delle dosi in quanto queste (come già enfatizzato dal gruppo di Kemper nel 1957) possono predisporre i pazienti all occlusione vascolare (e quindi paradossalmente aggravare la situazione). L impiego del cortisonico nella terapia farmacologica delle vasculiti rappresenta, in definitiva, una vera e propria ARTE. Quando vanno utilizzati gli immunosoppressori? Gli immunosoppressori vanno utilizzati quando l ulcera è espressione di una vasculite sistemica severa (cfr. Tabella ).

Se necessario, vanno utilizzati con tempestività essendo il loro corretto impiego in grado di migliorare considerevolmente la prognosi. Fino agli anni 70, tanto per fare un esempio, la sopravvivenza mediana dei pazienti con Granulomatosi di Wegener era di circa 5 mesi. Con l avvento della ciclofosfamide, invece, la percentuale di sopravvivenza a 10 anni è del 75%. I fattori che maggiormente influenzano la prognosi del paziente vasculitico sono i seguenti : a) creatininemia : < oppure > 1.58 mg/dl ; b) proteinuria : < oppure > 1 gr/die ; c) presenza di grave coinvolgimento del tratto gastroenterico : infarto intestinale, ad es. ; d) cardiomiopatia ; e) interessamento del sistema nervoso centrale. Ad ognuno di questi 5 fattori, viene assegnato un punto. Per predire il rischio di mortalità a cinque anni, vengono definiti tre classi di punteggio : classe 0 (non è presente alcun fattore prognostico sfavorevole) ; classe 1 (è presente un fattore prognostico) ; classe 2 (sono presenti 2 o più fattori prognostici). Il riscontro di classe 1 (o, a maggior ragione, di classe 2) impone SENZA INDUGIO il ricorso agli imunosoppressori. La classe 0, invece, è caratterizzata da prognosi favorevole e può giustificare il ricorso ai soli steroidi senza ricorrere all immunosoppressore.

Quale immunosoppressore va utilizzato? L immunosoppressore maggiormente utilizzato in terapia d attacco è la ciclofosfamide. Altri immunosoppressori (quali l azatioprina ed il metotressato) possono trovare utilizzo nella terapia di mantenimento. La ciclofosfamide deve essere utilizzata per lunghi periodi di tempo (di solito non inferiore ad 1 anno) e secondo protocolli ben precisi, la cui applicazione richiede, oggettivamente, una competenza specifica altamente qualificata. La sospensione (o, a volte, la semplice riduzione del dosaggio), tuttavia, si accompagna a frequenti recidive. Le recidive possono essere trattate con la ciclofosfamide da sola o eventualmente in associazione ad altri immunosoppressori. Recentemente viene valutata anche l efficacia in associazione con la ciclofosfamide dei farmaci cosidetti biologici (specie di quelli anti-tnfalfa). Nelle ulcere vasculitiche con vasculite sistemica severa, l impiego degli immunosoppressori è sempre necessario? No, in quanto vi sono alcune vasculiti sistemiche in cui l immunosoppressore non va utilizzato. E il caso della panarterite nodosa HBVcorrelata e della crioglobulinemia mista essenziale HCVcorrelata, patologie nelle quali l impiego di interferone-pegilato associato alla plasmaferesi consente di ottenere risultati eccellenti nella panarterite nodosa e buoni nella crioglobulinemia. Queste considerazioni terapeutiche valgono anche per paziente in classe prognostica 2.

L utilizzo di immunosoppressori in pazienti con patologie virali, infatti, è altamente rischioso. E possibile un approccio terapeutico con Immunoglobuline? L impiego delle immunoglobuline è stato proposto nel trattamento delle ulcere vasculitiche di particolari categorie di pazienti quali soprattutto pazienti immunocompromessi e con forte rischio di sviluppo di infezioni. La loro efficacia è limitata alle ulcere vasculitiche ANCA-positive. Schema posologico : 2 gr/kg peso corporeo per via EV. Mancano tuttavia studi su grosse statistiche e la percentuale di recidive è molto elevata. I farmaci biologici sono efficaci nel trattamento delle ulcere vasculitiche? In letteratura sono apparsi negli ultimissimi anni contributi circa l utilizzo dei biologici nel trattamento delle vasculiti sistemiche nonresponders alle terapie convenzionali. Si tratta di case-reports o di dati su statistiche limitate, e non è possibile tracciare orientamenti conclusivi circa l efficacia e le modalità di utilizzo. Nel caso specifico della Granulomatosi di Wegener, è in corso un trial (WGET) finalizzato a valutare l efficacia dell etanercept associato alle terapie convenzionali nel mantenimento della remissione della malattia.

Bibliografia essenziale 1) Watts RA, Carruthers DM, Scott DG : Epidemiology of systemic vasculitis : changing incidence or definition? Semin Arthritis Rheum 1995, 25:28-34 2) Baldini C, Tavoni A, Della Rossa A, Bombardieri S : I farmaci biologici nelle vasculiti : malattia di Wegener ed altre vasculiti In : Progressi in Reumatologia, volume 5, suppl.1/2004, pag. 71 3) Firestein GS, Panayi GS, Wollheim FA : La vasculite reumatoide In : Artrite Reumatoide, Masson Ed., 2002, pagg.269-272 4) Kemper JW, Baggenstross AH, Slocumbe CH : The relationship of therapy with cortisone to the incidence of vascular lesions in rheumatoid arthritis

Ann Int Med 1994; 145:566-76 5) Molad Y : Update on colchicine and its mechanism of action Curr Rheumatol Rep 2002 ; 4 : 252-6