Lo svezzamento è un momento importante di crescita nella vita del bambino e della famiglia. Il bambino sperimenta nuovi sapori, una consistenza del cibo diversa e un modo diverso di mangiare attraverso il cucchiaino. Ogni bambino ha i suoi gusti che potrete capire se lo osservate con attenzione. Per questo lo svezzamento deve essere graduale e non traumatico nè per il bambino nè per i genitori. Quindi non insistete troppo e rispettate igusti del bambino. Fino a tutto il 5 mese è consigliabile proseguire l'allattamento esclusivo con il latte materno al seno (o artificiale). Dall'età di 5 mesi - 5 mesi e 1/2 si può iniziare lo svezzamento, introducendo nella dieta del bambino piccole quantità di frutta fresca grattata (mela o pera) che saranno offerte col cucchiaino alla fine della poppata. Per alcuni bambini la frutta grattata è troppo granulosa. In quel caso si può omogeneizzarla o usare omogeneizzati di frutta già pronti.e' importante ricordare che la frutta non sostituisce una poppata. Attorno ai 6 mesi si sostituirà la poppata delle 12 con un "pasto salato". Si prepara un brodo vegetale facendo bollire a lungo tutte le verdure fresche di stagione in acqua non salata. Una volta cotte frullarle con frullatore a immersione. Il brodo vegetale è così più ricco rispetto al passato. In 200 gr di brodo si fanno cuocere 20 gr (2 cucchiai da minestra) di pastina fine (000) o semolino o riso o fiocchi di cereali (con glutine). Aggiungere un cucchiaino da thè (5g) di olio di oliva extravergine e 1 cucchiaino (5g) di parmigiano grattato. Se le prime volte il pasto viene rifiutato non preoccupatevi, date il latte e riprovate il giorno successivo.
Dopo pochi giorni si aggiunge la carne : agnello, pollo, coniglio, tacchino, manzo (scegliere tagli magri) 30 g cotta al vapore e poi frullata (aumentare fino a 50 gr a un anno) Quando la minestrina così preparata viene accettata volentieri si potrà dare un pasto analogo anche la sera senza carne e con formaggio magro (40gdi ricotta di mucca o stracchino). Nelle settimane successive si potranno introdurre altri alimenti quali il pesce (nasello, sogliola, palombo etc fresco o surgelato) cotto a vapore 80g, i legumi passati (lenticchie, ceci piselli fagioli etc) 50 g, lo yoghurt, l uovo e un po tutto. Importante: a 6-8 mesi stare a tavola con i genitori. E che allunghino la mano, e assaggino, e scelgano loro (vedi più avanti autosvezzamento). E' consigliabile continuare con l'allattamento materno al seno anche dopo i sei mesi. Se pensate che sia necessario integrare con latte artificiale parlatene col vostro pediatra. Il latte eventualmente consigliato è quello di proseguimento (tipo 2).Per il latte di mucca fresco e intero è bene attendere l'anno. Importante se non lo si è già fatto iniziare la prevenzione della carie col fluoro (Fluormil gtt : 5 gocce al giorno fino a 3 anni ). A parte questa "ricetta di partenza" dovreste via via dare un poco tutto, partendo dalla vostra dieta, con quello che si chiama "autosvezzamento": facendogli assaggiare i vostri cibi. Cos'è l'autosvezzamento? L'autosvezzamento è il metodo più naturale per avvicinare i nostri figli ai cibi solidi (intendendo con solidi tutto ciò che non è latte, si definisce tale anche il brodo, per esempio). È il metodo che qualsiasi mamma di tutto il
mondo prima dell'avvento dell'era contemporanea ha utilizzato per dare da mangiare ai propri figli oltre all'offrire il seno. È errato, in realtà, parlare di svezzamento, in quanto con questo non vogliamo indicare un modo per "togliere il seno" al bambino, ma è più giusto dire "alimentazione complementare".è importante ricordare che il latte (materno o formulato) DEVE rimanere l'alimento principale della dieta di vostro figlio fino all'anno di età, e oltre se lo preferisce. Quando iniziare? Il bambino è pronto ad ASSAGGIARE quando: - sta seduto BENE da solo (cioè non serve tenerlo su con un cuscino, per dire) - ha perso completamente il riflesso di estroflessione (e quindi se poggiate un cucchiaino sulle labbra non porta fuori la lingua) - è interessato al vostro cibo (ma non scambiate la voglia di provare a manipolarlo - cioè metterlo in bocca, per la loro età - per voglia di mangiare, perché NON sanno che è cibo, ma vogliono provare perché vedono che voi lo fate volentieri più volte al giorno tutti i giorni, è solamente imitazione) Generalmente si definisce come età per iniziare i 6 mesi. Ci sono bambini che sono pronti a 5, altri che sono pronti a 7 o oltre. L'importante è non avere fretta e attendere che il vostro bambino vi faccia capire che è pronto. Cosa si può dare ad un bambino? TUTTO, a parte latte vaccino (per quello bisogna aspettare dopo l'anno di età), cose che possono essere nocive (come caffè, cioccolato in quantità sufficienti per essere eccitante...) e alcuni cibi allergizzanti, in base a possibili allergie famigliari (in questo caso si può aspettare un po')i cibi contenente istamina, come pomodori, fragole, e similari, possono dare reazioni come rossore che NON sono allergie, ma semplicemente una reazione innocua del corpo. L'importante è non esagerare in quantità nella giornata. Ogni bambino poi può avere reazioni personali a
qualche cibo specifico (c'è chi è allergico alle pesche, per esempio, E BASTA) e si scopre strada facendo. Come proporre l'autosvezzamento? L'unica regola da seguire è il BUON SENSO.Non dare nello stesso giorno per la prima volta uovo, pomodoro e cioccolato, perché se il bimbo avesse reazioni non sapreste cos'è stato e se fosse, per grande sfortuna, allergico a più cose gli avreste dato uno stimolo non da poco. Non dare i propri cibi se la NOSTRA alimentazione è terribilmente sbagliata. Se mangiamo solo fritti e precotti non possiamo pretendere di dare una sana ed equilibrata educazione alimentare. Dobbiamo essere NOI GENITORI i primi a mangiare BENE, che non vuol dire non avere sgarri, ma che *in linea di massima* in casa si mangia come si deve. Quindi cercare di mangiare variato, in modo equilibrato, senza eccedere con nulla: non aggiungere sale (un pizzico è consentito) e zucchero almeno fino all'anno di età, pochi grassi (e più sani possibile, come l'olio extravergine di oliva), limitare al massimo i fritti e le cotture "pesanti", preferire frutta e verdura di stagione, utilizzare più tipi di proteine (carne bianca, carne rossa, pesce, uova, legumi) e cereali. Noi italiani mangiamo TROPPE PROTEINE e TROPPO SALE: riducete queste cose per il bambino, ma anche per voi. Cibi considerati tradizionalmente pesanti (come peperoni, legumi, ecc.) non c'è motivo di non darli, perché spesso queste reazioni del nostro corpo sono date dal fatto che non siamo abituati a digerirli e quindi reagiamo male. La stessa cosa accade per le "porcherie", come possono essere le patatine fritte. Una volta ogni tanto non provocano danni. Ma dovrebbero essere una volta ogni tanto pure per noi. Se un cibo vi lascia perplessi perché un giorno vostro figlio ha avuto un problema, provate a riproporlo dopo una
settimana e vedete se riaccade. Se non succede, è stata una coincidenza. Via libera a pane, pasta (sì, quella che mangiate voi), carne sfilacciata, verdura cotta intera, ecc. Alcune cose si possono tagliuzzare un po', schiacciare grossolanamente con la forchetta, frullare leggermente (cercando di non rendere mai troppo liscio, in modo che si riconoscano le consistenze). Attenzione solamente ad alimenti scivolosi e non morbidi, che sono di difficile masticazione e che si rompono facilmente in pezzi grossi (come mele, carote crude, ecc).