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Quadro generale Le prime settimane del nuovo anno sono state caratterizzate da una rinnovata euforia e propensione al rischio da parte degli investitori, alimentate prevalentemente dall accordo, parziale, sul Fiscal Cliff e dall evoluzione positiva del quadro macroeconomico statunitense, insieme alla relativa stabilità e all assenza di eventi significativi all interno dell area Euro. I mercati azionari sono stati particolarmente premiati, con rendimenti significativamente positivi e volatilità in discesa, mentre il moderato incremento dei tassi di interesse ha avuto effetti negativi sulla dinamica delle classi di attività obbligazionarie, le quali hanno registrato una modesta flessione nel medesimo periodo; un eccezione rilevante è stata rappresentata dai titoli di Stato dei paesi periferici dell area Euro, Italia e Spagna in particolare, sostenuti dalla decisa riduzione dei tassi di interesse offerti sulle diverse scadenze. Il netto miglioramento della percezione della situazione europea, infatti, è stato uno degli elementi più rilevanti nel corso del mese, come testimoniato dal repentino apprezzamento dell Euro e dal notevole restringimento del differenziale di rendimento tra gli emittenti periferici e quelli core, oltre che dagli ottimi risultati, in termini sia di tassi di interesse sia di domanda, ottenuti dalle prime aste governative del 2013. La dinamica recente dei mercati appare però determinata prevalentemente da flussi di riallocazione delle risorse da parte degli investitori, anche in coincidenza dell avvio nel nuovo anno, e da crescenti aspettative positive nel medio periodo piuttosto che da un effettivo miglioramento della situazione attuale, con una conseguente crescente divergenza tra le valutazioni di mercato ed il quadro macroeconomico attuale. In Europa, in particolare, le scelte degli investitori sono giustificate soltanto dalla previsione di un accelerazione del processo di crescente integrazione economica, fiscale e politica all interno dell area Euro, nonostante le contrapposizioni e le differenze ancora presenti tra i diversi paesi ed i rischi legati alle prossime scadenze elettorali in Italia e successivamente in Germania, e soprattutto dalla fiducia nell impegno della BCE a garantire una relativa stabilità del sistema finanziario. Oggettivamente le posizioni su alcuni punti rilevanti, primo fra tutti il controllo diretto della Banca Centrale Europea sul sistema bancario e la ricapitalizzazione degli istituti di credito direttamente attraverso l ESM, sembrano ancora distanti mentre le ultime iniziative a sostegno della Grecia sono state importanti ma non definitive ed appare ancora difficile prevedere un ritorno del Portogallo sul mercato dei capitali. Pur riconoscendo, quindi, l efficacia delle dichiarazioni della BCE nell allentare significativamente la pressione sui tassi di interesse di Spagna ed Italia, senza la necessità sino ad ora di un effettivo intervento diretto sul mercato, diversi elementi di rischio sono ancora presenti, soprattutto in un contesto di continuo deterioramento del quadro macroeconomico che rende di fatto inefficaci le politiche di riduzione del debito intraprese. L interpretazione del ruolo della BCE quale garante in ultima istanza del titoli di Stato dell area Euro, dunque, ha avuto, negli ultimi mesi, il medesimo effetto dell introduzione della moneta unica, determinando cioè una crescente convergenza dei tassi di interesse dei diversi paesi indipendentemente dalla loro effettiva situazione macroeconomica. Il meccanismo di intervento (eventuale) della Banca Centrale non è però automatico e differenti fattori di incertezza possono ancora pesare sulla dinamica del mercato nel medio periodo, a fronte di valutazioni ormai in linea con scenari positivi, e le scelte politiche dei prossimi mesi saranno fondamentali per determinare la sostenibilità della situazione attuale. L evoluzione positiva della situazione dell area Euro nelle ultime settimane potrà eventualmente proseguire nel breve periodo ma crescono proporzionalmente anche i rischi rispetto una possibile parziale correzione nel medio periodo, a fronte di rendimenti attesi sempre più ridotti.

Negli Stati Uniti, invece, l inizio del 2013 è stato segnato dalla reazione positiva degli investitori all accordo riguardo il Fiscal Cliff, almeno relativamente alla ridefinizione delle agevolazioni fiscali in scadenza, prevedendo un incremento del prelievo sui redditi più elevati ma anche eliminando alcuni sgravi a favore di tutte le classi di contribuenti. L intesa raggiunta, inoltre, non include i problemi dell innalzamento del limite del debito e della riduzione della spesa pubblica, i quali dovranno essere affrontati e risolti nelle prossime settimane, al fine di evitare una serie di misure automatiche che potrebbero avere effetti negativi significativi: la soluzione attuale, quindi, è soltanto parziale e non scongiura definitivamente il rischio di conseguenze negative sulla crescita statunitense del confronto politico in atto. Le prospettive macroeconomiche rimangono, in ogni caso, moderatamente positive, alla luce del graduale ma costante miglioramento del mercato del lavoro e del reddito disponibile, accompagnato recentemente da un evoluzione favorevole del mercato immobiliare, il cui contributo sarà indispensabile nei prossimi mesi per compensare gli inevitabili effetti negativi dell incremento della pressione fiscale, e lo scenario più probabile è sempre quello di un graduale consolidamento della crescita economica statunitense nel medio periodo. Il recente movimento del mercato azionario ha già anticipato in buona parte questa evoluzione positiva ed una moderata correzione potrebbe essere possibile nei prossimi mesi, soprattutto alla luce di un probabile rallentamento della crescita e, soprattutto, dei profitti attesi nel primo trimestre dell anno: a fronte della solidità dei fondamentali macroeconomici, però, eventuali fasi di debolezza potrebbero rappresentare interessanti opportunità di investimento. La politica monetaria estremamente espansive della Federal Reserve, inoltre, dovrebbe garantire tassi di interesse ancora contenuti e relativamente stabili nel medio periodo, in assenza di rischi significativi di pressione inflazionistica.

Macroeconomic Data Euro Area Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 10-gen EC BCE Annuncio tassi NOV 0.75% 0.75% 0.75% 14-gen EC Produzione industriale area Euro m/m NOV 0.2% -0.3% -1.4% 10-gen FR Produzione industriale m/m NOV 0.1% 0.5% -0.7% 9-gen GE Produzione industriale m/m NOV 1.0% 0.2% -2.6% 14-gen IT Produzione industriale m/m nov -0.2% -1.0% -1.1% 8-gen GE Esportazioni m/m NOV -0.5% -3.4% 0.3% 8-gen GE Ordini di fabbrica NOV -1.4% -1.8% 3.9% 4-gen GE Vendite al dettaglio m/m NOV 0.8% 1.2% -1.3% 8-gen EC Vendite al dettaglio m/m NOV 0.3% 0.1% -1.2% 18-gen IT Ordini Industriali m/m NOV n.d. -0.5% 0.0% 20-dic IT Vendite al dettaglio m/m OTT 0.0% -1.0% -1.7% 8-gen IT Disoccupazione NOV 11.2% 11.1% 11.1% 8-gen EC Disoccupazione NOV 11.8% 11.8% 11.7% In Europa, i dati macroeconomici confermano la recessione in atto: mentre nei paesi periferici l andamento dell economia reale continua ad essere negativo, si è ormai consolidata una crescita anemica dei paesi più solidi, Francia, Germania e Olanda in particolare, che penalizza ulteriormente la dinamica dell intera area. Il rallentamento economico dell area dell Euro è destinato a continuare anche nel 2013. A livello aggregato, la produzione industriale si è ridotta dello 0,3% a novembre, contrariamente alle aspettative: a fronte di una contrazione, in particolare in Italia e Spagna, nei paesi core la crescita osservata è stata debole; le vendite al dettaglio aggregate sono invece cresciute di appena lo 0,1% rispetto a ottobre. Infine, a conferma della debolezza del mercato del lavoro, in particolare nei paesi periferici, il tasso di disoccupazione è cresciuto ulteriormente all 11,8%, il massimo storico dalla nascita dell Euro. La Germania, pur mostrando ancora una relativa solidità dei fondamentali economici, continua a risentire del rallentamento dell economia globale, in particolare europea ed essendo storicamente dipende dalle esportazioni è stata penalizzata dall apprezzamento dell Euro osservato negli ultimi mesi. La debolezza della domanda interna continua ad avere riflessi negativi sulla produzione: a novembre, la produzione industriale è cresciuta dello 0,2%, dopo la contrazione pari a 2,6% osservata a ottobre, gli ordini di fabbrica sono diminuiti dell 1,8%, in misura largamente superiore alle aspettative, confermando la dinamica negativa degli ultimi due mesi; il rallentamento dell attività economica globale e il rafforzamento dell Euro continuano a riflettersi sulla dinamica delle esportazioni, che si sono ridotte del 3,4% a novembre.

In Italia, la contrazione dell attività economica continua ad essere evidente e le rilevazione del mese di novembre sono state particolarmente negative: la produzione industriale si è ridotta dell 1 % e gli ordini industriali sono diminuiti dello 0,5% rispetto a ottobre; inoltre, la recessione economica continua a riflettersi nella dinamica del mercato del lavoro: a novembre, il tasso di disoccupazione è stato ancora pari all 11,1%. La Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere inalterato il tasso di interesse ufficiale, alla luce della dinamica e delle aspettative di inflazione nel medio periodo e dei segnali di miglioramento sui mercati, sottolineando la necessità di attendere che le misure intraprese comincino ad avere dei riflessi positivi sull economia reale. Le prospettive per l evoluzione del quadro macroeconomico dell area Euro nel medio periodo, quindi, rimangono negative: nonostante la dichiarata attenzione verso l esigenza di stimolare la crescita da parte dei governi europei ed i progressi ottenuti riguardo ad una maggiore integrazione bancaria e finanziaria, il rischio principale rimane quello che le politiche economiche restrittive, imposte dall approccio scelto per affrontare l attuale crisi, aggravino la recessione dei paesi periferici e impediscano una ripresa dell intera area nel breve e medio periodo. Di conseguenza, nonostante la propensione al rischio osservata sul mercato e il sensibile restringimento degli spread dei paesi periferici, permangono elementi di debolezza che potrebbero alimentare la volatilità del mercato obbligazionario e aggravare la crisi in atto, in particolare la possibile richiesta di aiuto della Spagna al fondo salva-stati, con conseguente eventuale intervento delle BCE, e l ulteriore riduzione del merito di credito dei titoli di Stato iberici sotto il livello investment grade.

Macroeconomic Data United States Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 10-gen EC BCE Annuncio tassi NOV 0.75% 0.75% 0.75% 14-gen EC Produzione industriale area Euro m/m NOV 0.2% -0.3% -1.4% 10-gen FR Produzione industriale m/m NOV 0.1% 0.5% -0.7% 9-gen GE Produzione industriale m/m NOV 1.0% 0.2% -2.6% 14-gen IT Produzione industriale m/m nov -0.2% -1.0% -1.1% 8-gen GE Esportazioni m/m NOV -0.5% -3.4% 0.3% 8-gen GE Ordini di fabbrica NOV -1.4% -1.8% 3.9% 4-gen GE Vendite al dettaglio m/m NOV 0.8% 1.2% -1.3% 8-gen EC Vendite al dettaglio m/m NOV 0.3% 0.1% -1.2% 18-gen IT Ordini Industriali m/m NOV n.d. -0.5% 0.0% 20-dic IT Vendite al dettaglio m/m OTT 0.0% -1.0% -1.7% 8-gen IT Disoccupazione NOV 11.2% 11.1% 11.1% 8-gen EC Disoccupazione NOV 11.8% 11.8% 11.7% Negli Stati Uniti, le ultime rilevazioni dipingono un quadro macroeconomico misto e confermano, in particolare, una moderata ripresa della crescita accompagnata da un evoluzione positiva, anche se graduale, dell occupazione e del mercato del lavoro. L aumento del potere di acquisto delle famiglie americane, benché più moderato negli ultimi mesi, continua a sostenere la domanda aggregata, con effetti potenzialmente positivi sull occupazione nel medio periodo e si è anche tradotto in un una dinamica positiva del mercato immobiliare. Il reddito personale è cresciuto dello 0,6% rispetto a ottobre e le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,5% a dicembre; gli ordini di beni durevoli sono cresciuti dello 0,7% a novembre, in misura superiore alle aspettative, confermando la dinamica positiva; gli ordini di fabbrica sono rimasti stabili rispetto a ottobre, contrariamente alle aspettative di una crescita moderata. Il mercato del lavoro americano ha avuto una dinamica parzialmente positiva nel corso del mese di dicembre: i nuovi salari sono cresciuti di 155mila unità, superando di poco le aspettative; tuttavia, il tasso di disoccupazione è nuovamente cresciuto al 7,8%. L indice dei prezzi al consumo non è cresciuto rispetto a novembre, mentre l incremento su base annua è stato pari all 1,7%; il dato core è cresciuto dello 0,1%, in misura leggermente inferiore alle attese, e l aumento su base annua è stato pari all 1,9%. Le prospettive di crescita dell economia statunitense nel breve periodo rimangono moderatamente positive; tuttavia, nonostante la solidità dei fondamentali economici, il rallentamento delle economie emergenti e la possibile recessione europea potranno pesare sulla dinamica dell economia, unitamente alle decisioni in materia di politica monetaria e fiscale; in particolare, l accordo sul fiscal cliff e l esigenza di trovare un equilibrio tra l esigenza di riduzione del debito pubblico, per evitare di sforare il limite, fissato per legge e già aumentato l estate scorsa, e la necessità di un rinnovare lo stimolo fiscale alla crescita rappresentano due fattori cruciali per le prospettive dell economia statunitense nel medio periodo.

Market Monitor Equity Indices DJ EuroStoxx S&P 500 MSCI World (Euro) 280 2650 140 270 260 250 2550 2450 135 130 240 2350 125 230 220 210 2250 2150 120 115 200 2050 110 Price Performance Price Performance Price Performance 268 18,58% 9,64% 2,65% 2.588 19,87% 2,95% 3,34% 136 16,55% 2,21% 2,20% 18150 17150 16150 15150 14150 13150 FTSE MIB 1250 1200 1150 1100 1050 1000 950 Topix 320 310 300 290 280 270 MSCI Emerging Mkt (Euro) 12150 11150 900 850 260 250 Price Performance Price Performance Price Performance 17.340 14,91% 14,87% 6,55% 1.168 24,84% 20,57% 3,29% 302 17,19% 3,71% 0,67% Le prime settimane dell anno sono state positive per tutti i mercati azionari: il miglioramento della crisi del debito sovrano in Europa, il raggiungimento del primo accordo sul tema fiscale insieme all aspettativa di risultati societari positivi in USA e l approssimarsi di un anno di moderata accelerazione della crescita economica hanno alimentato la propensione al rischio degli investitori. In particolare, maggiormente sostenuta è stata la crescita dei listini europei dei paesi periferici, confermando il trend osservato nell ultimo trimestre del 2012, mentre più contenuta è stata la performance del mercato dei paesi emergenti. Da fine anno, l indice DJ EuroStoxx è cresciuto del 6,50% mentre l indice FTSE MIB del 2,65%; l indice S&P 500 ha conseguito un rendimento superiore al 3%, mentre quello dell indice mondiale è stato inferiore e prossimo al 2%; Con riferimento ai Paesi Emergenti, le prime settimane dell anno sono state positive sia per l indice generale sia per quello nipponico, mostrando quest ultimo una maggior forza relativa, particolarmente evidente osservando i dati sull ultimo trimestre del 2012: l indice Topix ha ottenuto un rendimento di poco superiore al 3%, mentre l indice MSCI Emerging Market ha guadagnato circa settanta centesimi. Sebbene l euforia che sta attraversando i mercati sia credibile nel breve periodo, l eventuale richiesta di aiuti della Spagna alle autorità europee e il completamento del processo di ricapitalizzazione delle banche spagnole, l andamento dei conti della Grecia e l esito delle consultazioni elettorali in Italia insieme alla negoziazione dei tagli alla spesa e ai dubbi circa la sostenibilità del debito pubblico statunitense costituiscono elementi di volatilità per i mercati nel medio-lungo periodo.

Market Monitor Fixed Income Indices 195 Citigroup EGBI 560 Citigroup WGBI 270 JP Morgan GBI-EM 190 185 540 260 250 180 175 170 165 520 500 480 240 230 220 210 200 Price Performance Price Performance Price Performance 191 10,48% 2,84% -0,16% 500-1,34% -5,45% -1,42% 253 14,43% 1,15% -0,46% 160 Citigroup AGBI 155 150 145 140 135 130 Price Performance 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 151 10,45% 1,12% 0,47% Da inizio hanno la performance del mercato obbligazionario è stata negativa, ad eccezione del mercato asiatico: l indice mondiale ha confermato il trend negativo osservato nell ultimo trimestre del 2012, mostrando da fine anno una maggior debolezza relativa e subendo una perdita pari all 1,42% in valore assoluto, mentre sia l indice europeo sia quello dei paesi emergenti hanno subito un inversione di tendenza dopo la buona performance realizzata nel corso dell anno scorso, subendo entrambi una perdita, seppur contenuta, pari rispettivamente a circa quindici e cinquanta centesimi in valore assoluto. L indice AGBI, invece, dopo la correzione subita a partire da metà novembre, nelle prime due settimane dell anno ha realizzato un rendimento positivo di cinquanta centesimi, azzerando la differenza relativa rispetto all indice MSCI Emerging Markets sull ultimo trimestre.

Market Monitor Inflation Linked and Commodities Indices 225 223 221 219 217 215 213 211 209 207 205 BarCap World Inflation Linked Bond (HedEUR) 205 200 195 190 185 180 175 BarCap Euro Inflation Linked Bond 305 300 295 290 285 280 275 270 BarCap US Inflation Linked Bond (USD) Price Performance Price Performance Price Performance 223 6,10% 2,19% 0,53% 197 9,45% 0,22% -1,37% 297 7,01% 0,48% -0,24% DJUBS Commodities WTI Crude Oil Golds 310 300 290 280 270 260 250 115 110 105 100 95 90 85 80 75 1850 1800 1750 1700 1650 1600 1550 1500 1450 1400 Price Performance Price Performance Price Performance 282-0,38% -5,69% 0,69% 94-4,81% 1,33% 2,64% 1.680 7,43% -5,20% 0,27% Nelle prime due settimane dell anno la dinamica del mercato delle obbligazioni indicizzate all inflazione è stata parzialmente divergente: mentre l indice europeo e, in misura minore, l indice statunitense, i quali avevano ottenuto entrambi una miglior performance relativa nell anno 2012, hanno subita una perdita rispettivamente dell 1,40% e dello 0,25% da fine anno, l indice mondiale (hedged euro) ha ottenuto un rendimento positivo, prossimo a cinquanta centesimi; nell ambito del mercato delle materie prime, da fine anno tutti gli indici hanno realizzato variazioni positive: l indice generale di commodities è cresciuto di circa settanta centesimi nella prima metà del mese, sostenuto in particolare dalla crescita del prezzo del petrolio, che ha registrato una variazione di oltre due punti percentuali e mezzo; i prezzi dell oro, invece, sono stati caratterizzati da un movimento più contenuto, prossimo a trenta centesimi. Nel corso del 2012 l indice rappresentativo dell oro ha ottenuto un rendimento positivo di circa sette punti percentuali, dimostrando un andamento de-correlato rispetto a quello dell asset class di riferimento, la quale, al contrario, ha subito una perdita di circa un punto percentuale nel medesimo periodo.

Market Monitor German Interest Rates 0,25 GE 1YR 0,40 GE 2YRS 1,20 GE 5YRS 0,30 1,00 0,15 0,10 0,05 0,10 0,80 0,60 0,40-0,05-0,10-0,15-0,10 - Price Variation Price Variation Price Variation 0,04 0,11% 0,03% -0,09% 0,13-0,02% 0,10% 0,14% 0,58-0,18% 0,07% 0,29% GE 10YRS 2,90 GE 30YRS 2,20 2,70 2,00 2,50 1,80 1,60 1,40 2,30 2,10 1,90 1,70 1,20 1,50 1,00 Price Variation Price Variation 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 1,57-0,26% 0,12% 0,25% 2,37 % 0,12% % Il livello dei tassi dei titoli tedeschi è cresciuto su quasi tutte le scadenze da inizio anno, mentre solo il tasso ad un anno ha subito una variazione negativa di circa dieci centesimi, offrendo un rendimento estremamente basso pari a cinque centesimi. Il rendimento dei tassi a due anni è cresciuto di circa quindici centesimi offrendo un rendimento di tredici centesimi; il rendimento dei titoli a cinque e dieci anni hanno subito la variazione maggiore, pari rispettivamente a trenta e venticinque centesimi, offrendo un rendimento pari a sessanta centesimi il primo e dell 1,60% il secondo. Il rendimento dei titoli trentennali è cresciuto di venti centesimi, portandosi ad un livello del 2,40% circa.

Market Monitor Italian Interest Rates 4,60 4,10 3,60 3,10 2,60 2,10 1,60 1,10 0,60 IT 1YR 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 IT 2YRS 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 IT 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 1,60-2,54% -0,26% 0,22% 1,34-3,78% -1,01% -0,65% 2,85-3,35% -1,15% -0,46% 7,50 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 IT 10YRS 7,50 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 IT 30YRS Price Variation Price Variation 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 4,18-2,93% -0,91% -0,32% 4,96-1,86% -0,87% -0,11% Da inizio anno il rendimento dei titoli italiani è diminuito proporzionalmente su quasi tutte le scadenze, ad eccezione di quello dei titoli con scadenza ad un anno, il quale è cresciuto di circa venti centesimi, portandosi ad un livello dell 1,60%. Il movimento negativo più evidente è stato sui titoli a due anni, i quali offrono attualmente un rendimento dell 1,34%. Il rendimento dei titoli quinquennali è sceso di circa trenta centesimi, offrendo il 4,18%, mentre il rendimento dei titoli trentennali è sceso poco sotto la soglia del 5%. Su tutte le scadenze il livello dei tassi di interesse è ormai decisamente inferiore rispetto a quello osservato all inizio del 2012.

Market Monitor US Interest Rates 0,25 0,15 0,10 0,05 US 1YR 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,15 US 2YRS 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 US 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,14 0,04% -0,02% % 0,24 % 0,01% -0,01% 0,74-0,09% 0,11% 0,01% 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 US 10YRS 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 US 30YRS Price Variation Price Variation 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 1,82-0,06% 0,19% 0,06% 3,01 0,12% 0,19% 0,06% Il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato statunitensi rimane ancora molto basso ed è rimasto invariato sulle scadenze a breve termine, con rendimenti pari a quindici centesimi per i titoli con scadenza ad un anno, a venticinque centesimi per i titoli con scadenza a due anni, e pari a settantacinque centesimi per i titoli quinquennali. Sulle scadenza a più lungo termine il livello dei tassi è leggermente aumentato, con il rendimento dei titoli decennali pari all 1,80% e pari al 3% per i titoli trentennali

Market Monitor UK Interest Rates 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,15 0,10 0,05 UK 1YR 0,60 0,50 0,40 0,30 0,10 UK 2YRS 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 UK 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,36 0,03% 0,17% 0,02% 0,37 0,04% 0,18% 0,04% 0,93-0,13% % 0,07% 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 UK 10YRS 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 UK 30YRS Price Variation Price Variation 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 2,00 0,02% 0,27% 0,17% 3,23 0,18% 0,16% 0,13% Il mercato dei titoli di Stato del Regno Unito è stato interessato da un leggero aumento dei tassi d interesse, in particolare sul segmento medio-lungo della curva. Il rendimento dei titoli con scadenza ad uno e due anni offrono sostanzialmente lo stesso rendimento, pari a trentasei centesimi, il tasso a cinque anni è cresciuto di circa sette centesimi da inizio anno e offre un rendimento prossimo a novanta centesimi; il tasso a dieci anni è cresciuto di quasi venti centesimi da inizio anno, raggiungendo il livello del 2%, mentre il rendimento del trentennale ha raggiunto il 3,23%. Rispetto ai livelli osservati all inizio del 2012 le variazioni sono state estremamente contenute su tutte le scadenze.

Market Monitor Japanese Interest Rates 0,14 0,13 0,12 0,11 0,10 0,09 0,08 0,07 JPY 1YR 0,14 0,13 0,12 0,11 0,10 0,09 0,08 0,07 JPY 2YRS 0,40 0,35 0,30 0,25 0,15 0,10 JPY 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,08-0,04% -0,02% -0,02% 0,10-0,04% % % 0,16-0,19% -0,04% -0,03% JPY 10YRS JPY 30YRS 1,10 1,05 1,00 0,95 0,90 0,85 0,80 0,75 0,70 0,65 0,60 2,05 2,00 1,95 1,90 1,85 1,80 1,75 1,70 Price Variation Price Variation 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 0,74-0,25% -0,04% -0,06% 1,99 0,08% 0,10% 0,01% Il mercato dei titoli di Sato giapponesi continua ad essere caratterizzato da bassi tassi d interesse, con rendimenti inferiori al singolo punto percentuale su tutte le scadenze inferiori a dieci anni. Il livello dei tassi è rimasto pressoché invariato rispetto allo scorso mese su tutte le scadenze: il tasso ad uno ha perso due centesimi da inizio anno, offrendo otto centesimi, mentre il tasso a due anni è rimasto invariato a dieci centesimi; i tassi a cinque e dieci anni sono leggermente diminuiti da inizio anno, offrendo rispettivamente circa quindici e settantacinque centesimi, mentre il tasso trentennale è rimasto invariato e sfiora il 2%. Rispetto all inizio dello scorso anno, i tassi a breve termine sono rimasti sostanzialmente invariati, i tassi a cinque e dieci anni hanno subito una riduzione di circa venti centesimi, mentre il tasso trentennale è cresciuto di dieci centesimi.

Market Monitor Euro vs Currencies 1,40 1,35 1,30 1,25 1,20 1,15 USD 0,86 0,85 0,84 0,83 0,82 0,81 0,80 0,79 0,78 0,77 GBP 123 118 113 108 103 98 93 JPY Price Performance Price Performance Price Performance 1,33 2,50% 3,17% 0,66% 0,83-0,62% 4,20% 2,22% 117,58 17,85% 17,20% 2,85% 1,24 CHF 1,23 1,22 1,21 1,20 1,19 Price Performance 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 1,24 1,72% 2,38% 2,51% Nel corso delle prime settimane dell anno l Euro ha continuato ad apprezzarsi nei confronti di tutte le valute, in particolare verso lo Yen giapponese, il franco svizzero e la sterlina inglese, con variazioni superiori a due punti percentuali, mentre più contenuto è stato il movimento verso il dollaro statunitense. Rispetto ai livelli osservati all inizio del 2012, la valuta giapponese risulta essere l unica ad essersi significativamente deprezzata.

Market Monitor Money Market 1,54 Euribor 3 Month 0,75 EONIA 1,05 Future Euribor 3M Marzo 2013 1,34 0,65 0,90 1,14 0,55 0,75 0,94 0,45 0,60 0,74 0,35 0,45 0,54 0,25 0,30 0,34 0,15 0,15 0,14 0,05 Price Variation Price Variation Price Variation -1,16% -0,02% 0,01% 0,07-0,56% -0,04% -0,06% 0,17-0,78% -0,02% % 1,05 0,90 0,75 0,60 0,45 0,30 0,15 Future Euribor 3M Giugno 2013 Price Variation 16-gen-13 30-dic-11 28-set-12 31-dic-12 0,19-0,82% -0,03% 0,02% Il Presidente della BCE nel corso della riunione di gennaio ha confermato sia il tasso di rifinanziamento principale allo 0,75%, il quale era stata tagliato di venticinque basis points nel mese di luglio, sia il tasso sui depositi, che era stato portato allo 0% nel tentativo di disincentivare le banche a depositare elevate somme di denaro presso la BCE. Il tasso Euribor a tre mesi, dopo esser sceso repentinamente in seguito alle decisioni prese a luglio dalla BCE, è ancora diminuito gradualmente nelle settimane successive; da inizio anno il tasso è rimasto sostanzialmente invariato rispetto allo scorso mese, collocandosi attualmente ad un livello dello %; dall inizio del 2012 il tasso ha subito una variazione negativa di poco superiore al singolo punto percentuale. Il tasso EONIA, dopo la caduta subita all inizio di luglio, si è stabilizzato su un livello relativamente più basso, pari allo 0,07%, rimanendo di fatto invariato rispetto al livello osservato lo scorso mese. I contratti future sull Euribor a tre mesi in scadenza a marzo e giugno 2013 offrono attualmente entrambi un rendimento implicito mediamente pari a diciotto centesimi, con un aumento di circa due centesimi rispetto allo scorso mese.

Market Monitor Fondi di Fondaco 122,00 121,00 12 119,00 118,00 117,00 Fondaco Euro Cash 138 136 134 132 130 128 126 124 122 120 Fondaco Euro Gov Beta 125 120 115 110 Fondaco World Gov Active Beta Price Performance Price Performance Price Performance 121,41 3,10% 0,90% 0,32% 135,88 10,05% 2,92% -0,13% 116,43 4,22% -3,19% -1,13% 107 106 105 104 103 102 101 100 99 98 97 Fondaco Global Opportunities 102,50 102,00 101,50 Fondaco Lux Euro Cash 110 108 106 104 102 100 98 Fondaco Lux Asia Maximum Bond Price Performance Price Performance Price Performance 105,40 6,91% -0,04% 0,65% 102,25 0,25% % -0,02% 104,93 0,21% 1,44% 1,05% Da inizio anno il fondo Fondaco Lux Asia Maximum Bond ha ottenuto un rendimento prossimo al singolo punto percentuale, recuperando le perdite subite nel corso del 2012; i fondi obbligazionari dei paesi sviluppati hanno invece subito una perdita: in particolare, il fondo Fondaco World Gov Active Beta ha perso poco più dell 1% da inizio anno, confermando il trend negativo osservato nell ultimo trimestre del 2012, penalizzato dall apprezzamento dell Euro nei confronti delle principali valute detenute in portafoglio, mentre il fondo Fondaco Euro Gov Beta ha subito una perdita inferiore, di circa dieci centesimi, in controtendenza rispetto alla dinamica osservata nel corso dell anno precedente. Il rendimento del fondo Fondaco Global Opportunities è stato positivo nelle prime settimane di gennaio, realizzando un rendimento di sessantacinque centesimi circa. Positive sono state le prime settimane dell anno per il fondo monetario italiano, ottenendo un rendimento di trentadue centesimi, mentre, al contrario, il valore della quota del fondo monetario lussemburghese ha subito una lieve variazione negativa, offrendo, quindi, da inizio anno un rendimento di poco negativo, pari a due centesimi in valore assoluto.

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