Martedì 30/10/2012 Il Tignanello dei Marchesi Antinori

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Transcript:

Divinis Bar à Vins è lieto di proporvi La Vertigine del Tempo Martedì 30/10/2012 Il Tignanello dei Marchesi Antinori Tignanello 1997 Toscana I.G.T. ~ Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% ~ 13,5 ~ Euro 125,00 Tignanello 1998 Toscana I.G.T. ~ Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% ~ 13,5 ~ Euro 110,00 Tignanello 1999 Toscana I.G.T. ~ Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% ~ 13,5 ~ Euro 100,00 Tignanello 2000 Toscana I.G.T. ~ Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% ~ 13,5 ~ Euro 100,00 Tignanello 2008 Toscana I.G.T. ~ Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% ~ 13,5 ~ Euro 62,00 Tignanello 2009 Toscana I.G.T. ~ Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 15%, Cabernet Franc 5% ~ 14 ~ Euro 62,00 Esclusivamente in occasione della serata a chi desidera acquistare i vini per l asporto, riserviamo uno sconto del 10%. Le nostre iniziative sono dirette a favorire un consumo moderato e consapevole del vino. Qualità e non quantità.

Tignanello Dati storici Tignanello è prodotto esclusivamente dal vigneto Tignanello, su un suolo di 47 ettari esposto a sud-ovest, di origine calcarea con elementi tufacei, ad un'altezza tra i 350 e i 400 metri s.l.m. presso la Tenuta di Tignanello. É stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, quali il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello, in origine "Chianti Classico Riserva vigneto Tignanello" è stato vinificato per la prima volta da un unico vigneto con l'annata 1970, quando conteneva il 20% di Canaiolo e il 5% di Trebbiano e Malvasia, ed era affinato in piccole botti di rovere. Con l'annata 1971 è diventato vino da tavola della Toscana ed è stato chiamato Tignanello, dal nome del vigneto da cui è originario. Con quest'annata il vino Tignanello si è sganciato dal disciplinare del Chianti Classico e con l'annata 1975 le uve bianche sono state totalmente eliminate. Dal 1982 la composizione è rimasta come quella attuale. Tignanello viene prodotto soltanto nelle annate migliori; non è stato prodotto nel 1972, 1973,1974, 1976, 1984 e 1992. Vinificazione Il vigneto Tignanello è uno degli ultimi ad essere vendemmiato e solo le uve scrupolosamente selezionate vengono utilizzate per questo vino storico. Le uve Cabernet vengono vendemmiate intorno al 20 settembre e quelle Sangiovese, una settimana dopo. Le uve vengono diraspate e pigiate in maniera soffice e vinificate separatamente usando nuovi metodi che garantiscono una tecnica di lavorazione molto delicata. La macerazione avviene in tini di legno da 50hl (dove, periodicamente, si ripetono follature per ottenere una migliore estrazione di colore, di complessità e di tannini più soffici). Durante questo periodo (15 giorni per il Sangiovese, e 20 giorni per il Cabernet), il vino completa anche la fermentazione alcolica ad una temperatura non superiore ai 30 C. Il vino viene poi introdotto in barriques nuove e di un anno di età (Alliers & Tronçais) dove, entro la fine dell'anno, completa la fermentazione malolattica. Successivamente il vino viene travasato per un accurato assemblaggio delle due varietà e riportato in barriques dove rimane per circa 14 mesi, al termine dei quali, si procede all'imbottigliamento. Fa seguito un affinamento in bottiglia di almeno 12 mesi prima dell'introduzione sul mercato. Tignanello 1997 Clima. La fine dell'inverno e l'inizio della primavera sono stati temperati e molto secchi. Ciò ha favorito un germogliamento abbastanza precoce (ca. 10 giorni prima della media). In aprile le temperature si sono abbassate, provocando il blocco della crescita dei germogli. Il periodo estivo è stato caldo e soleggiato e questo andamento climatico è continuato durante tutto il mese di settembre e per tutta la durata della vendemmia, consentendo quindi di raccogliere uve con alta concentrazione zuccherina ed eccezionalmente sane. La vendemmia 1997 è risultata essere più scarsa del previsto ma è da considerare, dal punto di vista qualitativo, un'annata eccezionale, probabilmente superiore al 1990, e quindi tra le migliori degli ultimi cinquant'anni. Tignanello 1998 Clima. La fine dell'inverno e l'inizio della primavera sono stati temperati e secchi. Ciò ha favorito un germogliamento abbastanza precoce ed un anticipo nel ciclo vegetativo, che però si è stabilizzato a causa delle piogge di Maggio. La fioritura è avvenuta nel rispetto dei tempi medi. Il caldo di giugno ha favorito la crescita degli acini e l'anticipo del ciclo vegetativo di circa 10-12 giorni. Il periodo estivo è stato molto caldo e soleggiato con temperature di molto sopra la media, particolarmente nel mese di Luglio, ed accompagnate da una prolungata siccità. Questo ha fatto sì che l'anticipo nel ciclo vegetativo sia stato rallentato e, nella media, l'uva è maturata con un anticipo di circa una settimana. I vitigni a bacca rossa in tutte le nostre proprietà sono stati diradati molto attentamente durante il mese di Agosto per alleggerire le produzioni dei vigneti e, di conseguenza, per garantire una maturazione dei grappoli restanti nelle migliori condizioni.

Tignanello 1999 Clima. L'inizio della Primavera, contraddistinto da una certa piovosità e da temperature leggermente superiori alle medie stagionali, ha favorito un germogliamento, delle diverse varietà, in anticipo di qualche giorno rispetto alla media. L'andamento climatico ha comunque determinato un'ottima fioritura e relativa allegagione. La piovosità che ha caratterizzato la prima parte del periodo estivo, ha permesso il mantenimento di un buon equilibrio vegetativo delle piante anche nel mese di Agosto ed infatti si è potuta constatare una completa invaiatura di tutte le varietà. L'ottima allegagione ha comunque comportato un carico di uva sulle piante superiore a quanto desiderato per avere una produzione in linea al nostro standard qualitativo. Per questo motivo, nel mese di Agosto, tutti i vitigni sono stati oggetto di un'accurata selezione e diradamento della produzione in eccesso. Nella prima parte del mese di Settembre l'andamento climatico è stato particolarmente favorevole e la maturazione delle uve è avvenuta nel migliore dei modi. Tignanello 2000 Clima. Il buon andamento climatico dell'inizio della Primavera ha favorito un precoce germogliamento delle diverse varietà. In seguito, le eccellenti condizioni di temperatura e pioggia hanno permesso l'instaurarsi di un ottimo equilibrio vegeto-produttivo delle piante, che si è protratto fino all'invaiatura, avvenuta tra la fine di Luglio e l'inizio di Agosto, con un anticipo di circa 7-10 gg. rispetto alla media. L'eccessiva ondata di caldo che si è verificata a cavallo di "Ferragosto", fortunatamente limitata, non ha provocato arresti nella maturazione delle uve. Questo anticipo di maturazione delle uve ha fatto sì che già immediatamente dopo il 15 Agosto si iniziassero nei vigneti i lavori di selezione e diradamento delle eventuali produzioni in eccesso. In conclusione, già verso la fine di Agosto, le uve di alcune varietà erano nella condizione ottimale per essere raccolte, segnando la prima vendemmia del "terzo millennio" con un anticipo di circa 10 gg. rispetto alla normalità. Tignanello 2008 Clima. La stagione è stata caratterizzata da un autunno ed un inverno non molto freddi e con poche precipitazioni, condizioni che hanno favorito un germogliamento leggermente anticipato rispetto alle annate precedenti. La stagione primaverile e quindi vegetativa, ha visto l instaurarsi di condizioni metereologiche difficili, con piogge frequenti fino alla fine del mese di maggio; questo ha provocato un rallentamento della crescita delle piante senza però compromettere la loro sanità. I mesi di giugno e luglio, per contro, sono stati molto caldi e solo in agosto si sono avute alcune piogge che hanno aiutato le piante a procedere regolarmente il loro processo vegeto-produttivo. I mesi di settembre ed ottobre sono stati molto favorevoli per le operazioni di vendemmia, grazie anche alle escursioni termiche tra giorno e notte che hanno permesso, specialmente al Sangiovese, condizioni ottimali per la qualità delle uve. Le raccolte del Sangiovese sono iniziate nella seconda metà del mese di Settembre, mentre il Cabernet è stato raccolto fino alla metà del mese di Ottobre, portando in cantina uve di ottima qualità e completamente mature. Sin dall inizio della vinificazione, si sono potuti apprezzare mosti con note gustative e colori molto interessanti, che hanno fatto presagire un annata di ottimo livello. Tignanello 2009 Clima. L autunno e inverno 2009 nel territorio del Chianti Classico sono stati caratterizzati da un clima freddo e piovoso. Le precipitazioni dei mesi invernali hanno garantito al terreno una buona scorta idrica per la primavera che si è presentata mite e senza bruschi abbassamenti delle temperature, consentendo un germogliamento regolare delle viti. L estate ha avuto inizio con un giugno e luglio piuttosto piovosi, situazione eccezionale in questa zona. La vegetazione delle piante è stata lunga, ma i piccoli grappoli si sono ben formati e accresciuti grazie anche al successivo mese di agosto caldo e siccitoso. Le uve del vigneto di Tignanello hanno iniziato la loro maturazione nei mesi di settembre e ottobre che hanno avuto condizioni climatiche ideali. Le giornate soleggiate e calde unite alle forti escursioni termiche tra giorno e notte hanno consentito un ottima ma lenta evoluzione degli acini richiedendo alle uve di Sangiovese e Cabernet Sauvignon più giorni per affinare la

maturazione. Le raccolte sono state concentrate fra la fine di settembre e la prima quindicina di ottobre a partire dalle parcelle più precoci di Sangiovese per terminare con le uve di Cabernet più tardive. La qualità delle uve raccolte e portate in cantina è stata di grande livello, tanto da far presagire un annata di grande spessore. I commenti di Maurizio Landi I pregi di una grande azienda come la Antinori sono sotto gli occhi di tutti, ma anche la propensione di una grande azienda di far passare come modernità e come avanzamento qualitativo, una scorciatoia inutile come quelle di utilizzare vitigni estranei per migliorare i vini di una regione. Ampliando un po il discorso, mi sovviene una conversazione con un noto vignaiolo piemontese che sosteneva e sostiene l utilizzo di vitigni migliorativi nell assemblaggio dei Barolo: beh, non posso mica mettere il Cabernet nelle vigne meglio esposte, dedicate al Nebbiolo, ma allora, che vitigno migliorativo può essere, se viene piantato nelle esposizioni meno buone?. Ovviamente, non ha avuto risposta, perché non esiste una risposta a questa domanda, ma solo l esigenza di rendere un proddotto caratteristico, più accettabile dal mercato internazionale. Queste riflessioni mi ritornano in mente proprio adesso, dopo aver assaggiato un vino del Chianti, che paradossalmente non può riportare questa denominazione perché è fatto anche con le uve bianche classiche della zona: Trebbiano e Malvasia. Un vino intenso e dinamico, di notevole struttura, piacevole e di grande potenzialità. Ma tant è, come dice Giacomo Tachis (enologo emerito): il Sangiovese è grande, se è aiutato. Questo atteggiamento di resa nei confronti delle regole del mercato è alla base della grandezza della Antinori, come della stragrande maggioranza delle aziende toscane, ma è anche uno snaturamento dell identità di una regione, che peraltro ha venduto non solo i propri vigneti al mondo. Nessuno si porrebbe il problema di togliere le uve bianche dai vini dell Hermitage o dello Châteauneuf-du-Pape, in Francia. Eppure in Toscana sembrava una scelta imprescindibile. Con il risultato che, oggi come oggi, molti vini toscani sono totalmente anonimi e si condendono spazi inesistenti di mercato. Forse di trattava solamente di farli un po meglio i Chianti Forse non si tratta del caso del Tignanello, ma ritengo che, essondo il capostipite, alcune responsabilità se le porti dietro. E invece, alla prova dei fatti, anche il Tignanello sembra essere diventato un vino omologato. Venendo ai vini, proprio l assaggio mi porta a considerare che le ultime annate di questo vino, anche se ci sono profonde differenze tra il 2008 e il 2009, mostrano un intento di resa incondizionata al gusto del consumatore medio (probabilmente di origine orientale) e di ricerca forzata di una piacevolezza priva di nerbo. Il Tignanello 2009, allo stato attuale, è la peggiore espressione di questo vino che io abbia mai assaggiato. Un alcol invadente che anestetizza la bocca, un frutto banale inutilmente reiterato, l assenza quasi totale di una presenza tannica e una persisitenza inesistente, ne fanno un vino totalmente al di fuori degli stardard qualitativi di alta referenza. Discorso un po diverso, anche se non molto lontano, per il 2008. Parte più serrato e fitto, con un tannino presente e decisamente chiuso, ma quando si distende, assume anche in questo caso toni di banalità sconcertanti. Forse in questo caso è solo un peccato di gioventù: in effetti la struttura generale sembra promettere una evoluzione più interessante per questo vino. O forse è destinato, come altri vini di questo stampo, a morire senza essere mai pronto. Antinori ha rinnovato profondamente il progetto a partire dai primi anni 2000; prima rinnovando il vigneto e poi, anche la cantina. Se i risultati sono questi, mi viene da chiedermi a cosa vale questo dispendio di energie economiche e umane. Qualcuno mi accuserà di non avere una visione prospettica del progetto, ma io ricordo bene le stesse critiche che mi sono state mosse dopo che avevo giudicato pesantemente alcuni vini innovativi dell azienda usciti negli anni 90. Più di uno mi aveva assicurato che quei vini avrebbero avuto una vita radiosa, ma assaggiati oggi, quei vini sono morti! Spero che il Tignanello non segua lo stesso percorso. Le annate più mature hanno mostrato una maggiore piacevolezza, con un 2000 molto morbido e pastoso, ma ancora sorretto da una delicata freschezza. Una nota evidente di amarena sotto spirito, non lo rende particolarmente elegante, ma rimane un vino apprezzabile in questa fase, forse culminante, della propria parabola vitale.

Il 1999 parte chiuso e impenetrabile, con una fittezza di tannini difficili da apprezzare. Lentamente si schiude e mostra una struttura veramente importante e piena, con un frutto denso e corretto dal punto di vista aromatico. Una notevole profondità e un bell allungo, me lo fanno apprezzare nella sua completezza. Il 1998 è un vino delicato, segnato da una freschezza importante e da una nota di marasca molto presente. Ancora molto vivace, schiacciato nella serata tra due vini molto importanti come 1999 e 1997, risulta un po in secondo piano, ma si tratta di una espressione tutta in eleganza che non delude. Infine, anche se lo abbiamo, assagiato per primo il 1997, che conserva ancora oggi una grinta piacevolissima. Sorretto da una freschezza impressionante e sorretta da una nota balsamica discreta, ma persistente, si allunga in una progressione di sensazioni tutte in piacevolezza. I tannini discreti, si fanno sentire, ma non sono invadenti e il frutto è ancora freschissimo con una correttezza aromatica straordinaria. Dopo sei anni dall ultimo assaggio, ancora un capolavoro che si fa rimpiangere! Sono cosciente di essere stato severo con questi vini e con l azienda, ma proprio da Antinori e dal Tignanello mi aspetto di più, molto di più! Ma, forse, non sono io il cliente a cui l azienda oggi si rivolge