RELAZIONE ANNUALE SULLE ATTIVITA DEL DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA PROGRAMMA SICUREZZA ALIMENTARE E SANITA PUBBLICA VETERINARIA (SASPV) ANNO 2017

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1 DIPARTIMENTO SANITA PUBBLICA Programma Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria Format 12 (accreditamento) RELAZIONE annuale sulle attività Data Pag. 1 di 36 RELAZIONE ANNUALE SULLE ATTIVITA DEL DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA PROGRAMMA SICUREZZA ALIMENTARE E SANITA PUBBLICA VETERINARIA (SASPV) ANNO 2017 Premessa Prevenzione della Collettività e cura del singolo individuo appartengono alla medesima Azienda Sanitaria, ma richiedono scelte di programmazione e pianificazione completamente diverse. Entrambe le attività sono regolate dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che si traducono in una serie di interventi specialistici assegnati per competenza ad Unità Organizzative complesse sulle quali è fondata l Azienda. Le Unità Organizzative che compongono il Dipartimento di Sanità Pubblica esercitano una serie di attività di vigilanza e controllo che si traducono in azioni di prevenzione (prescrizioni alle imprese ispezionate) ovvero in azioni repressive (denunce alla Autorità Giudiziaria e sanzioni amministrative) che hanno lo scopo di concorrere al raggiungimento di una sicurezza socialmente accettabile. Già a partire dall anno 2004 è stato avviato nell area della Sicurezza Alimentare, ora denominata Programma di Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria, un percorso di programmazione annuale delle attività basato sulla valutazione e caratterizzazione del rischio delle attività oggetto di controllo ufficiale, sulla dettagliata elencazione delle attività di ispezione, verifica e campionamento previste dai LEA nazionali (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017 e regionali, sulla definizione delle tempistiche e delle frequenze di tali attività. Cosa sono i LEA? Sono gli impegni minimi del Servizio Sanitario che lo Stato e le Regioni assumono nei confronti dei Cittadini. In altre parole è quello che lo Stato o le Regioni sono obbligate a garantire al Cittadino. Le attività di vigilanza e controllo, svolte presso le sedi delle imprese addette alla produzione, trasformazione, deposito, commercializzazione e somministrazione degli alimenti per l uomo e per gli animali sono svolte da personale Medico, Veterinario e Tecnico dipendente della Azienda Sanitaria Locale di Piacenza. Il Personale è suddiviso per competenza specialistica in quattro unità organizzative complesse, delle quali tre unità organizzative Veterinarie (hanno competenza su tutti gli alimenti di origine animale a partire dagli allevamenti sino alla commercializzazione) ed una Medica (si occupa degli alimenti di origine vegetale, delle acque potabili e delle bevande a partire dalle aziende agricole sino alla ristorazione). Criteri di programmazione I criteri di programmazione sono ispirati ai seguenti valori : 1. Equità nei confronti delle imprese sottoposte a controllo ufficiale : le attività di controllo ufficiale se eseguite in modo non omogeneo e standardizzato sul territorio provinciale possono determinare differenti livelli di sicurezza nei Consumatori di alimenti e distorsioni di mercato che si ripercuotono negativamente sulle imprese sottoposte a tali controlli. Il raggiungimento di un buon livello di equità viene garantito applicando alcuni criteri che coinvolgono:

2 DIPARTIMENTO SANITA PUBBLICA Programma Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria Format 12 (accreditamento) RELAZIONE annuale sulle attività Data Pag. 2 di 36 la formazione e l addestramento permanente del Personale impiegato nelle attività di vigilanza e controllo l adozione di procedure standardizzate e l utilizzo di manuali e check list che garantiscono l omogenea verifica dei requisiti da parte del Personale impiegato nelle diverse attività. 2. Trasparenza nei confronti delle imprese sottoposte a controllo ufficiale e nei confronti della Collettività. Il raggiungimento della trasparenza amministrativa è ottenuto: mediante la immediata registrazione delle attività svolte e delle tempistiche impiegate su di un verbale (denominato scheda di controllo ufficiale o SCU) che viene rilasciato in copia, al termine dell attività ispettiva, all Impresa che è stata sottoposta al controllo e tenuto agli atti d ufficio a disposizione di chiunque interessato ai sensi della Legge 241/1990, con la compilazione di apposita check list di riscontro dei requisiti previsti dalla normativa vigente, con l inserimento di tutti i dati inerenti il controllo nel sistema informativo aziendale. 3. Efficienza nei confronti della Direzione della Azienda e nei confronti del Contribuente. Un buon livello di efficienza è ottenuto con l assegnazione al Personale impiegato nei controlli ufficiali di carichi di lavoro individuali basati su precise tempistiche di attività e su frequenze di controllo dettate da obblighi di legge e dalla valutazione del rischio (rischio alto = più controlli). Nei carichi di lavoro individuali sono altresì identificate nominalmente le imprese da sottoporre a vigilanza e controllo nel corso dell anno. 4. Efficacia nei confronti della prevenzione dei danni alla salute della Collettività. Questo è il valore del quale è più difficile dare riscontro di soddisfazione in attività di prevenzione della salute collettiva. Sicuramente è riscontrabile il dato epidemiologico di assenza o presenza di patologie acute di origine microbiologica dovute al consumo di alimenti in un dato territorio, ma scarse sono ad esempio le informazioni riguardanti il risultato delle attività di prevenzione sulle patologie croniche dovute ad ingestione per via alimentare di contaminanti di origine chimica. La grande movimentazione di merci a livello mondiale e le nuove abitudini alimentari a rischio (consumo di alimenti di origine animale crudi) rendono difficilmente valutabile l efficacia di un Servizio Sanitario di Prevenzione locale rispetto alla globalità degli eventi ed a comportamenti alimentari a rischio. Tuttavia di facile riscontro locale sono: Il rilevamento delle non conformità igieniche e strutturali nelle imprese sottoposte a controllo ufficiale ed il loro decremento negli anni, il riscontro delle denunce penali ovvero delle sanzioni amministrative erogate a seguito delle attività di controllo che esprimono anche la capacità del Personale di evidenziare, mediante l utilizzo di tecniche di indagine raffinata, le violazioni alla normativa vigente.

3 Attività La Direzione del Programma agisce in qualità di Autorità Competente per la Sicurezza Alimentare ai sensi del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193 e come tale esercita i poteri di restrizione e sospensione delle attività del settore alimentare, a seguito di gravi irregolarità riscontrate dagli Organi di Controllo. Il Programma garantisce inoltre, alla Direzione Generale dell Azienda, il raggiungimento degli obiettivi strategici annualmente assegnati alla Direzione dall Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna. Il Programma agisce, per il tramite di propri uffici multidisciplinari di coordinamento, sulle emergenze alimentari, epidemiche e non epidemiche, sulle segnalazioni di malattie trasmesse da alimenti, sulla programmazione e pianificazione degli audit, sulla ristorazione delle utenze sensibili, sulla ricezione e valutazione delle notifiche per registrazione e per riconoscimento presentate dagli OSA (Operatori del settore alimentare), sull igiene urbana veterinaria e controllo delle popolazioni sinantropi. 1. Ufficio allerta alimentari (UAA) L ufficio è collegato, via internet e posta elettronica, al sistema europeo di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi (RASSF). Se in uno dei paesi dell'ue, viene individuato un prodotto pericoloso le relative informazioni vengono diffuse rapidamente tra i Punti di contatto delle Autorità competenti dei vari Paesi attraverso un sistema di allarme chiamato "Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi". Il sistema facilita la cooperazione tra le autorità nazionali e quelle europee, al fine di individuare i prodotti pericolosi e ritirarli immediatamente dal mercato. L ufficio garantisce la presa in carico e la gestione secondo procedura delle allerta pervenute. Azioni previste per raggiungere l obiettivo 1. Aggiornamento continuo degli Operatori. 2. Presa in carico entro i termini stabiliti dalla procedura dell allerta/segnalazione 3. Corretta gestione delle documentazione ufficiale Indicatori di risultato 1. Garantire la corretta presa in carico entro i termini stabiliti 2. Garantire la corretta applicazione della documentazione della procedura. 3

4 PRODOTTO Gestione sistema di allerta rapido alimenti e mangimi OBIETTIVO SPECIFICO (Fattore di qualità) Garantire la presa in carico della Notifica di allerta e della Segnalazione per Informazione entro 3 (tre) ore dal ricevimento nel 95% dei casi INDICATORE N. di allerta/segnalazioni prese in carico nei tempi previsti (74) N. totale allerta/segnalazioni pervenute (77) STANDARD 95% SISTEMA DI MISURAZIO NE Archivio allerta in entrata TIPO INDICATORE: Esito/ Processo processo Gestione sistema di allerta rapido alimenti e mangimi Garantire la corretta applicazione della documentazione della procedura di allerta nel 90% dei casi N. documentazione della procedura conforme (77) N. totale allerta/segnalazioni pervenute (77) 100% Archivio allerta in entrata esito Nell anno 2017 l Ufficio ha gestito n. 77 allerta alimentari in ingresso ed ha provveduto ad inoltrare al sistema n. 5 allerta alimentari generate da propri controlli. Le allerta hanno riguardato alimenti di origine animale (47), alimenti di origine vegetale (27), alimenti per animali (3) e materiali a contatto con alimenti. Gli alimenti coinvolti erano: Prodotti della pesca, crostacei e molluschi e Carni e derivati; Vegetali; Prodotti a base di latte; Pane e derivati; Mangimi. I pericoli maggiormente rappresentati sono stati: 6 allergeni non dichiarati; 2 mercurio in pesce tonno e verdesca; 4 listeria Monocytogenes in formaggi e tacchino;4 salmonelle in carne suina e 3 in alimenti per animali; 4 istamina in tonno e sgombro; 8 fipronil uova e derivati 3 etichettatura errata; 2 parassita del pesce (Anisakis);2 corpi estranei,6 prodotti a base di latte,3 acque minerali;4 prodotti da forno;10 preparati a base di vegetali;3 imballo non conforme;13 tipologie varie. Le 5 allerta in uscita, cioè generate dalle nostre attività di controllo ufficiale hanno riguardato: presenza di fipronil nelle uova e salmonelle in prodotti a base di carne suina. 4

5 2. Ufficio programmazione e pianificazione audit (UPPA) Il Programma di Sicurezza Alimentare e di Sanità Pubblica Veterinaria e le Unità Organizzative che lo compongono sono inserite in un sistema di assicurazione della qualità riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna che sottopone periodicamente la struttura ad audit di verifica dei requisiti stabiliti dalla medesima Regione con DGR. n. 1488/2012. L ufficio si occupa di programmare e pianificare gli audit esterni previsti dalla normativa regionale, di pianificare gli audit interni di verifica della conformità ai requisiti del manuale della qualità delle Unità organizzative e verifica la partecipazione del Personale che opera all interno del Programma a giornate di formazione specifiche che permettono il mantenimento della qualifica di auditor. L ufficio pianifica e programma anche il numero di supervisioni interne alle UU.OO. Azioni previste per raggiungere l obiettivo 1. programmazione e pianificazione audit 2. partecipazione agli audit e a giornate di formazione Indicatori di risultato 1. realizzazione audit 2. mantenimento qualifica di auditor PRODOTTO Procedura audit su OSA Procedura audit su OSA OBIETTIVO SPECIFICO (Fattore di qualità) Garantire la realizzazione del 90% del programma audit Garantire al Personale il mantenimento della qualifica di auditor (audit e formazione) INDICATORE STANDARD SISTEMA DI MISURAZIONE N. audit realizzati (23) N. totale audit programmati (23) N. di auditor mantenuti qualificati (62) N. totale di auditor da mantenere qualificati (62) 100% Calendario audit documentazione prodotta TIPO INDICATORE: Esito/ Processo 100% File auditor E E L attività di auditing si è svolta regolarmente durante l anno come da programmazione. Gli audit sono stati programmati secondo criteri di valutazione del rischio ed hanno riguardato le seguenti tipologie di produzione: n. 5 salumifici, n. 1 macello avicolo, n. 1 deposito frigorifero di alimenti di origine vegetale, n. 2 centri di preparazione pasti, n. 2 caseifici, n. 1 cantina viti-vinicola, n. 1 supermercato, n. 1 stabilimento di produzione di kebab, n. 7 allevamenti di bovini da latte, n. 1 allevamento di suini da ingrasso. Nel corso delle visite non sono state comminate sanzioni; sono state contemporaneamente segnalate alcune non conformità minori che sono state gestite attraverso azioni di miglioramento attuate nei tempi previsti. Inoltre sono state evidenziate alcune carenze relative all etichettatura facoltativa di prodotti alimentari: sono state suggerite strategie migliorative per la gestione della parte relativa alle 5

6 informazioni nutrizionali presenti sull etichettatura. Negli allevamenti in alcune aree indagate è stata proposta l adozione di Buone Pratiche di Allevamento suggerite dai principali organismi di riferimento, soprattutto riguardo alla gestione del farmaco veterinario, con una particolare attenzione all uso di antibiotici, e all adozione di piani di miglioramento nei riguardi del benessere animale. La regolare partecipazione degli auditor del Programma di Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria alla fase sul campo e al costante aggiornamento formativo ha permesso loro di mantenere la qualifica di auditor. Tre nuovi Operatori hanno partecipato attivamente e positivamente alla formazione proposta in aula dalla Regione e in campo attraverso gli audit programmati localmente. 3. Ufficio ristorazione utenze sensibili (URUS) La vigilanza ed il controllo sulla ristorazione sono di competenza della U.O. Igiene alimenti e nutrizione e della U.O. Igiene degli alimenti di origine animale che svolgono le attività di controllo ufficiale in base alla loro programmazione annuale. Tuttavia per particolari utenze sensibili quali quelle scolastiche, quelle delle Case di cura e delle Cliniche private, degli Ospedali pubblici e della Case di riposo per anziani, il Programma ha istituito un ufficio di coordinamento per la valutazione delle tabelle dietetiche e per la standardizzazione dei controlli che si avvale di un apposito team multidisciplinare composto da medici igienisti, medici pediatri, veterinari, dietiste e rappresentanti comunali addetti alla ristorazione scolastica. Azioni previste per raggiungere l obiettivo 1. Predisposizione di tabelle dietetiche 2. Formazione del personale addetto alle mense sensibili 3. Valutazione delle check list con non conformità (NC) da parte del team multidisciplinare Indicatori di risultato 1. Valutazione, approvazione e formulazione dei menù, verifica e controllo sulle tabelle dietetiche, indagini sulla qualità nutrizionale e controllo sulle diete speciali, consulenza sui capitolati delle mense pubbliche nonché azioni informative e formative in team nutrizionale sul personale della ristorazione utenze sensibili. 2. Compilazione della check list regionale per ogni utenza sensibile. 3. Valutazioni delle check-list 6

7 PRODOTTO Valutazione utenze sensibili OBIETTIVO SPECIFICO (Fattore di qualità) Uniformità delle compilazioni delle check-list per il 90% dei casi Uniformità delle valutazioni delle check-list con NC per l 80% dei casi INDICATORE STANDARD SISTEMA DI MISURAZIONE N check-list compilate uniformi (69) N controlli eseguiti (71) N check-list valutate uniformi (13) N check-list con NC (13) 97% 100% Archivio informatico dei controlli Archivio informatico dei controlli TIPO INDICATORE: Esito/ Processo E E Nel corso dell anno 2017 sono state ispezionate n. 69 mense di utenze sensibili. Sono state riscontrate alcune carenze/non conformità alla normativa che hanno generato 13 provvedimenti di prescrizione/adeguamento. Le violazioni principali hanno riguardato l igiene dei locali (7 provvedimenti), la gestione del ciclo produttivo ed il controllo dei rischi (2 provvedimenti), la predisposizione di menù con l indicazione degli allergeni (2 provvedimenti) la rintracciabilità degli alimenti utilizzati per la produzione dei pasti (1 provvedimenti), l approvvigionamento idrico (1 provvedimento). 4. Ufficio malattie trasmesse da alimenti (UMTA) La problematica della gestione della malattie trasmesse da alimenti coinvolge diverse strutture ospedaliere (Pronto Soccorso, Pediatria, Medicina Generale) e del Dipartimento di Sanità Pubblica (U.O. Malattie infettive, U.O. Igiene degli alimenti e nutrizione, U.O. Igiene degli alimenti di origine animale). Le cause di dette malattie sono per lo più di origine batterica e virale, più raramente di origine parassitaria. La maggior parte di queste malattie che evolvono con sintomatologia gastrointestinale non vengono segnalate alla Autorità Sanitaria. Quelle con sintomatologia più grave, che spesso coinvolgono prima infanzia e adulti immunocompromessi, vengono segnalate alle Unità Organizzative coinvolte. Al fine di coordinare l attività di ricerca epidemiologica e di evidenziazione delle cause primarie di contaminazione e di mettere in atto azioni di campionamento di alimenti sospetti, sequestro e blocco della commercializzazione degli alimenti contaminati l ufficio di coordinamento di Programma provvede a valutare la situazione epidemiologica ed a coordinare le azioni di controllo, garantendo l appropriatezza dei sopralluoghi tramite l uso di linee guida e la valutazione finale integrata dei provvedimenti conformi alla procedura. 7

8 Azioni previste per raggiungere l obiettivo 1. Comunicazione via mail da parte di Malattie infettive della notifica di sospetta tossinfezione con anamnesi alimentare del paziente 2. Applicazione procedure operative con modulistica 3. Valutazione epidemiologica multidisciplinare IAN / IAOA (se necessaria) 4. Attività di indagine e di campionamento di alimenti (anche congiunta) Indicatori di risultato 1. Compilazione corretta della documentazione prevista 2. Valutazioni congiunte (se necessarie) PRODOTTO Procedura tossinfezioni alimentari OBIETTIVO SPECIFICO (Fattore di qualità) Garantire la valutazione finale integrata dei provvedimen ti adottati nel 95 % dei casi INDICATORE STANDARD SISTEMA DI MISURAZIONE N. valutazioni congiunte dei provvedimenti adottati da IAN e IAOA (1) N. totale tossinfezioni segnalate per IAN e IAOA (1) 100% Archivio informatico dei controlli TIPO INDICATORE: Esito/ Processo E Nell anno 2017 è stata gestita n. 1 segnalazione di malattia trasmessa da alimenti con effettuazione della relativa indagine epidemiologica e valutazione congiunta IAN e IAOA. E risultata coinvolta 1 persona con sintomatologia moderata-grave. Trattasi di una sindrome istaminoide dovuta all ingestione di tonno acquistato nel reparto pescheria di un supermercato. Gli esami di laboratori sul prodotto ancora presente tuttavia non hanno evidenziato la presenza di istamina. 8

9 5. Ufficio emergenze epidemiche (UEE) : L azienda USL di Piacenza ha deliberato una apposita Unità di Crisi per le Emergenze epidemiche veterinarie. L Unità di Crisi coinvolge due Unità Organizzative facenti parte del Programma : l U.O. Sanità Animale e l U.O. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. Per quanto riguarda le emergenze non epidemiche di origine naturale (alluvioni, terremoti) e di origine antropica (incidenti industriali con fuoruscita di sostanze tossiche e/o inquinanti) il Programma, in quanto struttura complessa del Dipartimento di Sanità Pubblica, è coinvolto, insieme con le altre strutture Dipartimentali ed Aziendali, nelle attività di soccorso alla popolazione ed agli allevamenti zootecnici presenti sul territorio provinciale. L attività dell Ufficio UEE-NE consiste quindi nella pianificazione e gestione di piani di intervento specifici e nella organizzazione di simulazioni ed esercitazioni che garantiscano una adeguata formazione al Personale destinato agli interventi in emergenza. Azioni previste per raggiungere l obiettivo Indicatori di risultato 1. Revisione delle procedure di intervento sulle emergenze epidemiche veterinarie sulla base delle indicazioni regionali. 2. Mantenimento clinical competence degli Operatori 3. Mantenimento di apposita check list per rilevare la presenza negli allevamenti di aspetti importanti per la gestione delle emergenze. 4. Utilizzo della check list negli allevamenti avicoli con più di capi e in quelli suini con più di 1000 capi. 5. Alimentazione della Georeferenziazione degli allevamenti. 1. Presenza di procedure per la gestione delle emergenze epidemiche veterinarie adeguate alle indicazioni delle linee guida regionali. 2. Corso di formazione con simulazione pratica su Afta Epizootica 3. Presenza di apposita check list e utilizzo della stessa nel 100% degli allevamenti avicoli con più di capi e in quelli suini con più di 1000 capi. PRODOTTO Gestione emergenze epidemiche Gestione emergenze epidemiche e non OBIETTIVO SPECIFICO (Fattore di qualità) Adeguare le procedure per la gestione delle emergenze epidemiche alle linee guida regionali Utilizzare la check list negli allevamenti avicoli e suini, con più di 1000 capi, per rilevare aspetti importanti nella gestione delle emergenze INDICATORE STANDARD SISTEMA DI MISURAZIONE N procedure per la gestione delle emergenze epidemiche adeguate (5) N. totale procedure per la gestione delle emergenze epidemiche (5) N. di rilevazioni in effettuate (3) N. di rilevazioni da effettuare (3) 100% Archivio (unità di rete condivisa T) 100% Archivio (AVELCO) TIPO INDICATO RE: Esito/ Processo process o esito Nel corso del 2017 non si sono verificati episodi di sospetto e conferma di malattie infettive emergenziali del bestiame allevato che hanno richiesto l intervento del personale del Programma. 9

10 6. Ufficio notifiche OSA (UNO) Chiunque intende attivare una attività del settore alimentare (produzione, trasformazione, distribuzione, commercio, somministrazione) è soggetto all obbligo sancito dal Regolamento CE 852/2004 della presentazione di apposita notifica alla Autorità Competente. La legislazione Italiana ha previsto come modalità di comunicazione semplificata la presentazione della notifica sotto forma di Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per il tramite degli Sportelli Unici per le attività produttive (SUAP) presenti in ogni Comune o consorzio di Comuni. Le SCIA vengono trasmesse per via telematica (posta elettronica certificata) al protocollo generale della Azienda USL di Piacenza e da questo trasmesse all ufficio notifiche OSA (UNO) ove un equipe multidisciplinare, composta da personale amministrativo, tecnico, medico e veterinario valuta, per la parte di propria competenza, la correttezza formale della documentazione presentata dall OSA. Successivamente le Unità Organizzative interessate per competenza predispongono le ispezioni di verifica dei requisiti. Azioni previste per raggiungere l obiettivo 1. Valutazione della correttezza formale della documentazione presentata. 2. Valutazione della congruità della relazione tecnica allegata. 3. Identificazione dell attività mediante attribuzione di codice regionale ed inserimento nel sistema informativo aziendale. 4. Attribuzione della notifica alla U.O. di competenza per la programmazione della ispezione di verifica dei requisiti. 5. In caso di non conformità nella documentazione: attivazione della procedura di respingimento della notifica e di divieto di proseguimento della attività di OSA o di integrazione della documentazione. 6. Assegnazione della pratica alla Direzione amministrativa per la gestione della comunicazione all OSA. Indicatori di risultato 1. N notifiche valutate dal team / N di notifiche pervenute 2. N di notifiche registrate nel sistema informativo / N di notifiche accettate PRODOTTO I.O. UNO OBIETTIVO SPECIFICO (Fattore di qualità) Integrazione Professionale: valutazione notifiche in team per il 90% dei casi INDICATORE N. di notifiche valutate dal team (1324) N. di notifiche pervenute (1324) STANDARD SISTEMA DI MISURAZIONE TIPO INDICATORE: Esito/ Processo 100% E Nel corso dell anno 2017 sono pervenute n notifiche. A seguito dell attività istruttoria e di valutazione/vigilanza n notifiche sono state accettate. La maggior parte dei motivi di respingimento hanno riguardato la mancanza o inadeguatezza della planimetria, l incompleta relazione tecnica descrittiva dell attività, la mancanza dei documenti amministrativi previsti. 10

11 Attività della U.O. Igiene degli Alimenti e Nutrizione Direttore Dr. Giuseppe Mion Chi siamo e cosa facciamo: L Unità Organizzativa complessa Igiene degli Alimenti e Nutrizione è attualmente costituita da tre medici e 12 tecnici della prevenzione. In sintesi possiamo affermare che uno dei nostri principali compiti (ma non esclusivo) sia quello di controllare che quanto mangiamo o beviamo non possa in qualche modo nuocere alla nostra salute.per fare ciò sottoponiamo gli esercizi commerciali,nei quali in qualche modo vengono trattati alimenti, (quindi prodotti, manipolati, venduti, somministrati, trasportati) a frequenti controlli e campionamenti. In dettaglio effettuiamo: vigilanza e controllo ufficiale negli stabilimenti ove vi è deposito, trasporto, produzione, manipolazione, somministrazione di alimenti e bevande non di origine animale. Per stabilimenti è da intendersi tutte quelle attività (dal bar alla fabbrica ) ove a vario titolo si interagisce con una matrice alimentare sia solida che liquida. Per attività di controllo deve intendersi una verifica delle condizioni igienico sanitarie degli ambienti ed degli alimenti e di tutta la documentazione richiesta dalla normativa vigente. Sorveglianza nutrizionale sulle mense dedicate ad utenze sensibili ( case di cura, ospedali, scuole, asili nido etc) con valutazione dei corretti apporti nutrizionali dei menù e del requisito indispensabile della sicurezza alimentare. Campionamento ed esecuzione di controlli analitici su vari tipi di alimenti e bevande ivi comprese le acque potabili per garantirne la sicurezza e la rispondenza a quanto dichiarato in etichetta o dal gestore nonché il controllo della contaminazione ambientale sugli alimenti e bevande in commercio.tali campionamenti rispondono sia a piani regionali che nazionali sia ad esigenze scaturite dalla vigilanza e controllo ufficiale. Indagini su casi di tossinfezioni alimentari che prevedono interviste ai soggetti coinvolti (al fine di isolare la fonte responsabile) e controlli/campionamenti presso le strutture potenzialmente coinvolte. Valutazione della commestibilità dei funghi sia per i privati ( gratuita) che per i commercianti; viene inoltre garantita 365 giorni/anno e h24 un attività di consulenza per il Pronto Soccorso volta ad identificare la specie fungina responsabile dell intossicazione. Attività di docenza ed informazione rivolte sia agli alimentaristi che alla popolazione sul corretto approccio nella manipolazione, conservazione degli alimenti e bevande e sulle loro caratteristiche nutrizionali nonché sui corretti stili di vita. Attività di controllo: Le materie di competenza sono descritte nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 29 novembre 2001 meglio conosciuto come decreto sui L.E.A. (livelli essenziali di assistenza). Cosa sono i LEA? Sono gli impegni minimi del Servizio Sanitario che lo Stato e le Regioni assumono nei confronti dei Cittadini. In altre parole è quello che lo Stato e le Regioni dichiarano di garantire al Cittadino in termini di prestazioni ed accessi. 11

12 La frequenza dei controlli e ispezioni viene determinata sulla base della categorizzazione* del rischio effettuata su modello regionale o in seguito a particolari campagne conoscitive o, da ultimo, in base a segnalazioni dell utenza. Le modalità dei controlli e gli strumenti (check list) in essi utilizzati sono conformi a quanto previsto dalle linee guida regionali in materia. (* viene effettuata attribuendo un punteggio crescente a numerosi parametri tra cui : tipo di attività che viene svolta (ristorante/pizzeria/gelateria/negozio ) tipo di utenza a cui è indirizzata ( adulti, bambini, ammalati ) caratteristiche della struttura,(nuova/vecchia/parzialmente ristrutturata) tipo di attrezzatura utilizzata per le lavorazioni (nuova/vecchia/sufficiente/insufficiente ) possesso della documentazione ( HACCP/tracciabilità alimento/registrazione attività ) importanza dell attività (locale/provinciale/regionale/nazionale..) condizioni d igiene e pulizia rilevate precedentemente altre risultanze dalle precedenti nostre ispezioni Dalla somma algebrica otteniamo tre possibili fasce di rischio (verde-arancione-rossa) nelle quali ascrivere l attività, che ci forniscono l indicazione della frequenza con cui fare le ispezioni, annuale, biennale,etc.) 1. Controllo igienico sanitario nei settori della produzione, trasformazione, conservazione, commercializzazione, trasporto e deposito, distribuzione e somministrazione alimenti e bevande al fine di garantire il requisito essenziale della sicurezza alimentare degli stessi. Nel 2017 sono state programmate le attività di ispezione riguardanti la materia evidenziate in tabella 1. Nella medesima tabella sono riportate le attività effettivamente svolte, le irregolarità riscontrate e le sanzioni elevate. Tutte le ispezioni sono state programmate in funzione del rischio e della tipologia di attività. Le sanzioni comminate sono state determinate dal: mancato rispetto dei requisiti minimi d igiene e pulizia mancato rispetto delle temperature corrette di conservazione, mancanza del manuale di autocontrollo, mancanza della documentazione a garanzia della rintracciabilità di un prodotto Tabella 1. n. attività esistenti numero attività controllate n. ispezioni effettuate n. prescrizioni a seguito di non conformità n. sanzioni comminate ( euro) 2. Campionamento ed esecuzione dei controlli analitici secondo la tipologia degli alimenti e bevande ivi comprese le acque potabili per garantirne la sicurezza e la rispondenza a quanto dichiarato in etichetta o dal gestore.controllo della contaminazione ambientale sugli alimenti e bevande Vengono effettuati su vari tipi di alimenti e bevande ivi comprese le acque potabili al fine garantirne la sicurezza e la rispondenza a quanto dichiarato in etichetta o dal gestore nonché per effettuare un controllo sulla possibilità di una contaminazione ambientale sugli alimenti e bevande in commercio.tali campionamenti rispondono sia a piani regionali che nazionali sia ad esigenze scaturite dagli atti di vigilanza e controllo ufficiale di cui al punto 1. 12

13 L entità dei controlli programmati e realizzati è riassunta in tabella 2. La maggior parte delle non conformità è da riferirsi ad esiti di analisi sull acqua potabile su campioni in particolare provenienti da piccoli acquedotti collinari/montani. Le non conformità sono principalmente riferibili alla presenza di cariche microbiche che vengono facilmente annullate con una corretta clorazione dell acqua.i n alcuni casi vi è stato un superamento del parametro Nitrati Tabella 2. n. campioni previsti numero campioni effettuati n. di non conformità (di cui 40 extra Piano) 135 acque potabili 3. Controllo sul deposito, commercio, vendita ed impiego di fitofarmaci, additivi e coloranti ed altro a garanzia del rispetto delle modalità di produzione, stoccaggio, vendita. I controlli vengono eseguiti al fine di valutare la corretta gestione di tutti quei prodotti usati in agricoltura come fertilizzanti, erbicidi, pesticidi che rispondono a precise normative comunitarie, nazionali e regionali. Sempre nel campo del rischio chimico vengono controllati i settori della produzione, stoccaggio e commercio degli additivi e coloranti ( sostanze che vengono aggiunte a vario titolo agli alimenti e bevande).in aggiunta a tale attività di controllo viene effettuato un piano di campionamenti sulla frutta e verdura per la ricerca di eventuali residui di fitofarmaci pari a più di 100 campioni/anno. Tabella 3. N. Attività esistenti n attività controllate n. ispezioni effettuate az. agricole + 10 rivendite Fitosanitari 20 n. prescrizioni a seguito di non conformità n. sanzioni comminate 4. Controllo sulla produzione e commercio prodotti dietetici e degli alimenti della prima infanzia con atti ispettivi ed eventuali campionamenti I campionamenti rispondono di norma ad uno specifico piano regionale Il numero di controlli programmati ed eseguiti sono riassunti in tabella 4. Tabella 4. n. ditte esistenti n. ditte controllate n. ispezioni /campionamenti n. prescrizioni a seguito di non effettuate conformità (Celiachia) n. sanzioni comminate 13

14 5. Prevenzione e controllo delle tossinfezioni alimentari e delle patologie collettive di origine alimentare. Vengono effettuate Indagini su casi di tossinfezioni alimentari segnalati che prevedono interviste ai soggetti coinvolti (al fine di isolare la fonte responsabile) e controlli/campionamenti presso le strutture/alimenti potenzialmente coinvolti dai quali, in base alle evidenze,possono scaturire prescrizioni e sanzioni. Tali azioni coinvolgono nel caso d interessamento di alimenti d origine animale il servizio veterinario. Nel 2017 si è verificata una segnalazione di sospetta MTA, tale segnalazione riguardava una presunta sindrome istaminoide (2 persone coinvolte, anche se una con sintomi molto sfumati) dopo il consumo di tonno acquistato presso il reparto pescheria di un centro commerciale cittadino. Coinvolto il Servizio Veterinario.Le analisi del tonno sono risultate nella norma ma è stato rilevato un mancato rispetto delle temperature di conservazione con successiva sanzione. Tabella 5. n. casi segnalati n. casi accertati n. ispezioni effettuate n. prescrizioni a seguito di non conformità n. sanzioni comminate (2.000 euro) 6. Informazione di prevenzione nei confronti degli addetti alla produzione, manipolazione, trasporto, somministrazione, deposito e vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. Attività di docenza ed informazione rivolte agli alimentaristi sul corretto approccio nella manipolazione, conservazione e somministrazione degli alimenti e bevande e sulle loro caratteristiche nutrizionali ivi incluse le diete speciali ( esempio celiachia).tale attività viene svolta sia in sede con specifici corsi sia, quando se ne ravveda la necessità, durante l atto ispettivo. Tabella 6. n. corsi previsti n. corsi effettuati n. corsi per Celiachia n. momenti formativi in ispezione 7. Valutazione della commestibilità dei funghi sia per i privati ( autoconsumo,gratuita) che per i commercianti; Viene inoltre garantita 365 giorni/anno e h24 un attività di consulenza per il Pronto Soccorso volta ad identificare la specie fungina responsabile della probabile intossicazione. Tabella 7. n.accessi ispettorato Micologico n. consulenze PS Certificazioni autoconsumo Certificazioni commercianti n. momenti formativi in manifestazioni corso + 5 manifestazioni 14

15 8. Prevenzione nella collettività degli squilibri nutrizionali qualitativi e quantitativi con incontri formativi/informativi presso scuole e comunità. Attività di docenza ed informazione rivolte alla popolazione/scuole/comunità sul corretto approccio nella manipolazione, conservazione degli alimenti e bevande,sulle loro caratteristiche nutrizionali nonché sui corretti stili di vita. Durante tali incontri ( in particolare per quelli rivolti alle scuole) vengono previsti dei momenti di laboratorio per coinvolgere attivamente i giovani utenti nella preparazione di alimenti sani e corretti dal punto di vista nutrizionale. Si partecipa inoltre attivamente alle varie campagne nazionali/regionali per una corretta alimentazione. Tabella 8. n. incontri previsti n. incontri effettuati n. strutture coinvolte

16 Attività della U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale Direttore Dr. Emilio Passoni La programmazione dell attività della Unità Operativa Igiene degli Alimenti di Origine Animale è basata sull analisi del rischio: gli operatori del settore alimentare sono valutati annualmente in base a criteri oggettivi che tengono in considerazione: tipologia di prodotto, entità produttiva, vastità del mercato servito ed irregolarità pregresse. Questa valutazione preliminare permette di valutare ogni comparto produttivo ed ogni azienda e di programmare i Controlli Ufficiali sui settori più a rischio impiegando in maniera ottimale le risorse, in particolare per quel che riguarda le attività registrate che non hanno un riconoscimento comunitario. Ogni controllo sull impresa prevede la verifica di una serie di requisiti strutturali e gestionali. L attività dell Unità Operativa si esplica in modo prevalente mediante audit, ispezioni e verifiche presso gli stabilimenti che producono e commercializzano alimenti di origine animale sia in ambito comunitario che nazionale. Dall analisi dei dati riportati nelle sottostanti tabelle si evidenzia che le sanzioni risultano poche rispetto alle non conformità rilevate in quanto al primo controllo vengono prescritte la azioni correttive e solo successivamente, in caso di non risoluzione della non conformità, viene rilevata la sanzione. Occorre precisare anche che in alcuni casi il numero di non conformità rilevate può essere superiore al numero di strutture controllate: questo è il risultato della somma di più non conformità riscontrabili durante una ispezione presso uno stesso stabilimento o un esercizio di vendita al dettaglio che comunque generano una sola prescrizione contenente più punti soggetti ad implementazione. ISPEZIONE DELLE MACELLAZIONI E DEI MACELLI Il Veterinario Ufficiale ASL è presente in ogni impianto di macellazione durante la macellazione ed esegue la visita ante-mortem sugli animali vivi per verificare il rispetto del benessere animale durante il trasporto e durante lo scarico al macello e la visita post- mortem su quelli ammessi alla macellazione per giudicare la salubrità delle carni. Il Veterinario Ufficiale ASL accede ai centri di lavorazione selvaggina vigilando le fasi successive all abbattimento, avvenuto durante le battute di caccia, degli ungulati selvatici (prevalentemente cinghiali) e trasportati presso i centri di lavorazione della selvaggina prima della loro commercializzazione N. STRUTTURE ESISTENTI NUMERO STRUTTURE CONTROLLATE N. ACCESSI PER MACELLAZIONE E PER CENTRO DI LAVORAZIONE SELVAGGINA 20* *di cui 1 con attività sospesa 16

17 ATTIVITA' DI MACELLAZIONE ANNO 2016 SPECIE N. animali macellati N. macellazioni di necessità *N. macellazioni d'urgenza in allevamento N. carcasse sequestrate all'ispezione BOVINA/BUFALINA EQUINA SUINA OVICAPRINI VOLATILI DA CORTILE CONIGLI UNGULATI IN CENTRI LAVORAZIONE SELVAGGINA RUMINANTI SELVATICI * Gli animali sani che hanno subito un trauma e che per motivi di benessere animale non possono essere trasportati presso un macello, vengono abbattuti in allevamento e se superano favorevolmente la visita ante-mortem eseguita da un Veterinario vengono poi trasportati presso un macello per le fasi successive della macellazione. L obiettivo di fornire al consumatore un alimento sicuro, verificare l ottemperanza alla normativa vigente dei macelli e degli impianti di lavorazione della selvaggina cacciata in materia di prodotti alimentari, verificare le condizioni di funzionamento degli impianti di macellazione rispetto agli standard igienici, alla tracciabilità ed alle problematiche di benessere animale, si assolve eseguendo i controlli ufficiali previsti utilizzando check-list ministeriali e regionali. Gli impianti di MACELLAZIONE oggetto della suddetta attività sono: N. MACELLI ESISTENTI NUMERO MACELLI CONTROLLATI N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE 20* *di cui 1 con attività sospesa e 2 di az. Agricola. Centri di LAVORAZIONE della SELVAGGINA CACCIATA oggetto della suddetta attività sono: N. SANZIONI COMMINATE N. CENTRI LAVORAZIONE SELVAGGINA PRESENTI NUMERO CENTRI LAVORAZIONE SELVAGGINA CONTROLLATI N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ N. SANZIONI COMMINATE Nell anno 2017 è stato effettuato il 100% delle verifiche pianificate. Le irregolarità riscontrate hanno riguardato in alcuni casi le condizioni delle strutture degli edifici (n.15 non conformità) in altri casi si è trattato di carenze gestionali (n. 15 non conformità) e riguardanti l autocontrollo HACCP (n. 4 non conformità rilevate) 17

18 Controlli per il BENESSERE ANIMALE al macello: consistono nella verifica del rispetto delle condizioni di BENESSERE relativamente allo scarico degli animali, alle loro condizioni di pulizia nelle fasi che precedono la macellazione. N. MACELLI ESISTENTI NUMERO CONTROLLATI BENESSERE MACELLI PER N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ 20* *di cui 1 con attività sospesa e 2 di az. Agricola Controlli per il TRASPORTO al macello: N. SANZIONI COMMINATE consistono nella verifica del rispetto delle condizioni TRASPORTO relativamente ai mezzi che veicolano animali alla macellazione. N. MACELLI ESISTENTI NUMERO MEZZI CONTROLLATI PER IL TRASPORTO N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ 20* *di cui 1 con attività sospesa e 2 di az. Agricola N. SANZIONI COMMINATE Controlli per l ANAGRAFE BOVINA al macello: consistono nella verifica del rispetto dell ANAGRAFE BOVINA/EQUINA relativamente all arrivo per la macellazione. N. MACELLI ESISTENTI NUMERO CONTROLLATI MACELLI PER ANAGRAFE BOVINA/EQUINA N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ 20* *di cui 1 con attività sospesa e 4 altre specie animali N. SANZIONI COMMINATE ALTRI ADEMPIMENTI PRESSO I MACELLI Sono state eseguiti (ai sensi del Reg. UE 218/2014 si impone all ASL di effettuare in proprio controlli microbiologici sulle carcasse suine dopo la macellazione) 15 tamponi in parallelo presso strutture che macellano suini (3 campioni positivi). ALTRI ADEMPIMENTI NON PREVISTI NEL PAA Sono stati iniziati i campionamenti di sangue per Anemia Infettiva Equina cosi come previsto dal DM LA MACELLAZIONE per USO FAMIGLIARE DEI SUINI (attività su domanda): Il controllo Veterinario delle macellazioni dei suini ad esclusivo uso familiare viene effettuate presso il domicilio del richiedente e garantisce l ispezione sanitaria e la verifica delle condizioni di benessere degli animali sottoposti a macellazione. 18

19 N. MACELLAZIONI USO FAMIGLIA NUMERO ACCESSI N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ N. SANZIONI COMMINATE CONTROLLO IGIENICO SANITARIO NEI SETTORI DELLA PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E DEPOSITO DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE L attività è svolta per garantire la sicurezza delle carni lavorate e conservate negli impianti di sezionamento e negli impianti di deposito; viene assicurato l intervento del Veterinario per le richieste di certificazione, l attività di controllo ufficiale viene supportata dalla compilazione di check-list e vengono garantiti gli interventi relativi alle allerte alimentari. 1. CONTROLLO VETERINARIO DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI PRODOTTI A BASE DI CARNE E LOA Controllo presso impianti di PRODOTTI A BASE DI CARNE e LOA: (scheda n 8 degli Obiettivi Specifici Annuali) comprende l attività di controllo ufficiale sull attività di preparazione dei prodotti a base di carne di ogni impianto. Prevede i controlli ispettivi ed i controlli di processo, di prodotto e di tracciabilità. Il controllo programmato per l anno 2016 in queste tipologie di impianti è stato effettuato con le frequenze previste. N. IMPIANTI ESISTENTI N. IMPIANTI DA CONTROLLARE N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE Le irregolarità riscontrate hanno riguardato in alcuni casi le condizioni delle strutture degli edifici (n.25 non conformità) in altri casi si è trattato di carenze gestionali (n. 33 non conformità) e riguardanti l autocontrollo HACCP (n. 3 non conformità rilevate) 2. CONTROLLO VETERINARIO DEGLI IMPIANTI DI SEZIONAMENTO CARNI ROSSE E BIANCHE E DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI CARNI MACINATE E DI PREPARAZIONE A BASE DI CARNE 2.a) Assicura il controllo ufficiale sull attività di sezionamento in ogni impianto: prevede controlli ispettivi, di processo, di prodotto e di tracciabilità sugli alimenti di origine animale. L attività è svolta rispettando le normative vigenti ed il controllo programmato in queste tipologie di impianti viene effettuato con le frequenze previste dalle normative comunitarie. N. SEZIONAMENTI CARNI ROSSE ESISTENTI N. SEZIONAMENTI CARNI ROSSE CONTROLLATI N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE N. SEZIONAMENTI CARNI BIANCHE ESISTENTI N. SEZIONAMENTI CARNI BIANCHE CONTROLLATI N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE 7* *di cui 3 controllati come carne rossa per prevalenza di attività N. SANZIONI COMMINATE 19

20 Le irregolarità hanno riguardato sia requisiti gestionali (n. 6 non conformità) sia requisiti strutturali (n. 3 non conformità) e riguardanti l autocontrollo HACCP (n. 1 non conformità rilevate) 2.b) Prevede l attività del controllo Veterinario sulla produzione di carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente di ogni impianto ed assicura i controlli ispettivi ed i controlli di processo, di prodotto e di tracciabilità dei prodotti di origine animale N. STABILIMENTI CARNI MACINATE E PREPARAZIONI ESISTENTI N. STABILIMENTI CARNI MACINATE E PREPARAZIONI CONTROLLATI N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE Le irregolarità hanno riguardato sia requisiti gestionali (n. 9 non conformità) sia requisiti strutturali (n. 1 non conformità) 3. CONTROLLO VETERINARIO PRESSO I DEPOSITI FRIGORIFERI E IMPIANTI DI RICONFEZIONAMENTO 3.a) Assicura il controllo ufficiale sull attività di deposito frigorifero degli alimenti: prevede controlli ispettivi, di processo, di prodotto e di tracciabilità sugli alimenti di origine animale. L attività è svolta rispettando le normative vigenti ed il controllo programmato in queste tipologie di impianti viene effettuato con le frequenze previste dalle normative comunitarie. (scheda n 11 degli Obiettivi Specifici Annuali) N. DEPOSITI ESISTENTI N. DEPOSITI CONTROLLATI N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE 16* *di cui 2 sospesi N. SANZIONI COMMINATE Le irregolarità hanno riguardato sia requisiti gestionali (n. 6 non conformità) sia requisiti riguardanti l autocontrollo HACCP (n. 2 non conformità rilevate). 3.b) Assicura il controllo ufficiale sull attività di riconfezionamento degli alimenti: prevede controlli ispettivi, di processo, di prodotto e di tracciabilità sugli alimenti di origine animale. L attività è svolta rispettando le normative vigenti ed il controllo programmato in queste tipologie di impianti viene effettuato con le frequenze previste dalle normative comunitarie. (scheda n 11 degli Obiettivi Specifici Annuali) N. STABILIMENTI RW ESISTENTI N. STABILIMENTI CONTROLLATI N. ISPEZIONI EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE 11* *di cui 3 non attivi N. SANZIONI COMMINATE Le irregolarità hanno riguardato requisiti strutturali (n. 1 non conformità) sia requisiti gestionali (n. 3 non conformità) sia riguardanti l autocontrollo HACCP (n.2 non conformità rilevate). 20

21 5. CONTROLLO VETERINARIO PRESSO IMPIANTI DI PRODOTTI DELLA PESCA E MOLLUSCHI E OVOPRODOTTI Assicura l attività di controllo ufficiale sull attività lavorazione pei prodotti ittici e sugli impianti di produzione di ovoprodotti e sui centri di imballaggio mediante controllo programmato con le frequenze previste. N. STABILIMENTI ESISTENTI N. STABILIMENTI CONTROLLATI N. ISPEZIONI DA EFFETTUARE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE Le irregolarità hanno riguardato requisiti strutturali (n. 1 non conformità) sia requisiti gestionali (n. 4 non conformità). ATTIVITA SU STRUTTURE REGISTRATE Si tratta di imprese che trasformano e/o commercializzano matrici di origine animale e su tali strutture sono programmate annualmente, con criterio di rotazione, le attività di Vigilanza e Controllo mediante l utilizzo di check-list regionali. 1. CONTROLLO VETERINARIO SULLE STRUTTURE CHE TRASFORMANO O COMMERCIALIZZANO MATRICI DI ORIGINE ANIMALE (Macellerie Pescherie Laboratori Stagionali Agriturismi Laboratori di smielatura) Si verificano le condizioni di gestione delle strutture registrate ai fini di assicurare il rispetto degli standard igienici e della tracciabilità degli alimenti di origine animale. N. DITTE REGISTRATE DA CONTROLLARE N. ACCESSI EFFETTUATI N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE Le irregolarità hanno riguardato requisiti strutturali (n. 29 non conformità) sia requisiti gestionali (n. 72 non conformità) sia riguardanti l autocontrollo HACCP (n. 11 non conformità rilevate). 2. CONTROLLO VETERINARIO SULLA RISTORAZIONE COLLETTIVA Sono verificate le condizioni di deposito e di lavorazione degli alimenti di origine animale nella fase della preparazione per la somministrazione nelle mense scolastiche e private, ai fini di assicurare il rispetto degli standard igienici. L attività è svolta previa categorizzazione del rischio dello stabilimento secondo modalità definite. (scheda n 13 degli Obiettivi Specifici Annuali) Per l anno 2017 una quota rilevante dei controlli (70) sono stati inseriti nel Progetto Team Ispettivo multidisciplinare RUS (ristorazione utenze sensibili) in collaborazione con l U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione N. RISTORANTI E MENSE DA CONTROLLARE N. ACCESSI EFFETTUATI N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE 21

22 Le irregolarità hanno riguardato requisiti strutturali (n. 10 non conformità) sia requisiti gestionali (n. 32 non conformità) sia riguardanti l autocontrollo HACCP (n. 23 non conformità rilevate). 3. CONTROLLO SUL TRASPORTO DI ALIMENTI IN COLLABORAZIONE CON LA POLIZIA STRADALE. Il Ministero della Salute e quello dell interno programmano annualmente una serie di controlli congiunti (n. 5 controlli) per verificare l idoneità dei mezzi dedicati al trasporto di alimenti e la corretta gestione igienico sanitaria dei trasporti stessi. N. GIORNATE DI CONTROLLO CONGIUNTO N. AUTOMEZZI CONTROLLATI N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE 4. CONTROLLO SUI LABORATORI ANALITICI ANNESSI A STABILIMENTI DI PRODUZIONE ALIMENTARE La Regione Emilia Romagna ha formato personale delle ASL per le ispezioni e gli audit presso i laboratori che eseguono analisi finalizzate alla verifica dell autocontrollo degli operatori del settore alimentare. Nel 2017 alle singole ASL è stata delegata l ispezione dei laboratori annessi agli stabilimenti dislocati sul territorio di competenza. N. LABORATORI DA CONTROLLARE N. ACCESSI EFFETTUATI N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE 2* di cui 1 eseguita congiunta con il SIAN N. SANZIONI COMMINATE ATTIVITA DI CAMPIONAMENTO L attività in oggetto si sviluppa in ottemperanza a: Piano nazionale Residui (PNR) che si svolge presso i macelli (eseguiti n 421 campioni) Piano UVAC (Ufficio Veterinario per gli adempimenti Comunitari) e Segnalazioni UVAC che si svolge presso sezionamenti, depositi, salumifici - (eseguiti n 34 campioni) Piano Aziendale di campionamento IO IAOA 1 - Campionamento microbiologico dei prodotti a base di carne negli stabilimenti iscritti nelle liste ministeriali di abilitazione all esportazione in Paesi Terzi (eseguiti n 21 campioni) Piano Aziendale di campionamento IO IAOA 10 -, Campionamento microbiologico negli stabilimenti di prodotti a base di carne:- Rischio Salmonella - (eseguiti n 57 campioni) Piano Regionale Alimenti (PRA) che si svolge sia alla produzione che alla distribuzione - (eseguiti n 85 campioni). Nell anno 2017 si è verificata un emergenza per l uso fraudolento degli acaricidi Fipronil e Amitraz in allevamenti di galline ovaiole con conseguente campionamento straordinario di uova, ovoprodotti e carni di gallina (eseguiti n 6 campioni). Nell anno 2017 sono stati effettuati altri 15 campioni a seguito di emergenze, allerta e segnalazioni 22

23 - Miglioramento dell attività di campionamento per quanto riguarda la corretta esecuzione del campione, la compilazione del verbale e la coerenza con il piano regionale alimenti. - Utilizzo del codice matrice sul verbale di prelievo e completa compilazione dell allegato al verbale non inferiore al 95% dei campioni effettuati nell ambito del Piano Regionale Alimenti da parte dei Servizi Veterinari e SIAN per permettere una puntuale e corretta rendicontazione dell attività e relativi risultati; valore riscontrato nel 2017 = 100% - N. campioni eseguiti / N. campioni assegnati (per ogni matrice) nell ambito del PRA = non inferiore a 90%. Valore riscontrato nel 2017 = 100% Sono previsti inoltre Esami trichinoscopici da effettuare presso i macelli, i centri di lavorazione selvaggina e presso il domicilio dei richiedenti per i suini uso familiare sugli animali delle seguenti specie: * dati riferiti all anno 2017: *suini (n esami), *equini (n. 87 esami), *selvaggina cacciata (n esami). Esami trichinoscopici effettuati presso i macelli sugli animali delle specie suina, equina e selvaggina cacciata per rivelare l eventuale presenza nelle carni macellate della trichina che risulta essere un parassita delle specie sopraindicate e che può essere trasmessa all uomo con gli alimenti. RIEPILOGO TOTALE CAMPIONAMENTI N. TOTALE DI CAMPIONI EFFETTUATI N. TOTALE DI ANALISI EFFETTUATE N. DI CAMPIONI NON CONFORMI N. DI DENUNCE A SEGUITO DI NON CONFORMITÀ N. DI PROVVEDIMENTI E PRESCRIZIONI A SEGUITO DI NON CONFORMITÀ Le irregolarità riscontrate hanno riguardato il superamento dei valori di legge ammessi per presenza di batteri patogeni nei salumi freschi o stagionati, antiparassitari vietati dalla legge e contaminanti ambientali di tipo chimico. ATTIVITA RELATIVA ALLA GESTIONE ED ATTUAZIONE DEI SISTEMI DI ALLERTA RIGUARDANTI DERRATE E ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Il sistema di allerta comunitario per gli alimenti e i mangimi consente di ritirare rapidamente dal commercio mangimi e alimenti dannosi per la salute umana e animale. L obiettivo è di assicurare la risposta ai sistemi di allerta in caso di frode tossica o di alimenti pericolosi. Gli operatori del controllo ufficiale (Dirigenti Veterinari e Tecnici della Prevenzione) ne devono garantirne l applicazione sul territorio della Provincia di Piacenza. N. DI ALLERTA GESTITE IN INGRESSO N. ALLERTA GESTITE IN USCITA N. DI ALLERTA GESTITE N. SANZIONI COMMINATE DENUNCIA PENALE FIPRONIL 23

24 ATTIVITA RELATIVA ALL INDAGINE EPIDEMIOLOGICA E GESTIONE DEGLI EPISODI DI MALATTIA A TRASMISSIONE ALIMENTARE Produce le informazioni necessarie ad individuare le cause di episodi di malattie a trasmissione alimentare, quali tossinfezioni e zoonosi. Il controllo ufficiale deve assicurare, a seguito di segnalazione ricevuta o in seguito a propri controlli, una pronta attività di indagine. N. TOTALE DI INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE CONDOTTE DALL U. O. I.A.O.A. IN SEGUITO A MALATTIE TRASMESSE DA ALIMENTI 0 ATTIVITA DI AUDIT Il Regolamento CE 882/2004 stabilisce le modalità con cui devono essere effettuati i controlli ufficiali sugli operatori del settore alimentare, in modo da garantire la salubrità degli alimenti prodotti. L audit è un controllo del processo produttivo effettuato da un equipe di specialisti che è in grado di valutare la capacità del produttore di garantire nel tempo la sicurezza degli alimenti. N. STABILIMENTI RICONOSCIUTI DA AUDITARE N. STABILIMENTI AUDITATI N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE ATTIVITA DI FORMAZIONE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE La Legge Regionale 11/2003 prevede che il personale che manipola alimenti segua un percorso formativo riguardante la sicurezza alimentare e le malattie trasmesse da alimenti. La formazione è erogata gratuitamente dall ASL e consente di aggiornare gli alimentaristi sulla sicurezza alimentare e di garantire in ultima analisi, una maggiore sicurezza degli alimenti destinati al consumatore finale. Il personale della U.O. coinvolto in questa attività è stata di 8 unità impegnate nelle lezioni programmate. ATTIVITA DI CERTIFICAZIONE/RICERTIFICAZIONE Controllo presso impianti di prodotti a base di carne/ carne/altri prodotti O.A. ai fini della ESPORTAZIONE VERSO PAESI TERZI: l inserimento dell impianto nelle liste di quelli abilitati ad esportare verso alcuni Stati extra UE richiedono al servizio del controllo ufficiale di verificare il mantenimento di particolari requisiti e processi di produzione derivanti da specifici accordi. Il controllo ufficiale su questi impianti deve anche garantire la certificazione in esportazione dei prodotti ed il campionamento in base a procedura operativa specifica. N. IMPIANTI CERTIFICATI N. IMPIANTI DA RICERTIFICARE N. VERIFICHE EFFETTUATE N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE N. IMPIANTI ESPORTATORI N. ACCESSI PER RILASCIO CERTIFICATI N. CERTIFICATI EMESSI N. DI NON CONFORMITÀ RILEVATE N. SANZIONI COMMINATE 24

25 Attività della U.O. Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Direttore Dr. Marco Delledonne L unità Organizzativa complessa Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche svolge principalmente attività di vigilanza e controllo ufficiale negli allevamenti zootecnici (in Provincia di Piacenza si tratta soprattutto di allevamenti di bovini da latte, bovini da carne e suini) e negli stabilimenti di produzione, trasformazione e deposito dei prodotti lattiero-caseari. L attività di controllo negli allevamenti consiste nelle verifiche sul corretto utilizzo dei farmaci veterinari, sul benessere ed alimentazione degli animali allevati, sulle condizioni igieniche dei fabbricati utilizzati per l allevamento, sulle pratiche di riproduzione animale naturale ed artificiale. L U.O. si occupa inoltre dei controlli sull industria mangimistica, sulla industria dei sottoprodotti di origine animale, sugli stabilimenti che utilizzano gli animali ai fini della sperimentazione medica, sul rispetto delle norme riguardanti il benessere degli animali domestici. L attività di controllo negli stabilimenti di trasformazione del latte alimentare consiste nella verifica delle condizioni igieniche dei locali adibiti alle attività e nella verifica della corretta gestione delle produzioni nel rispetto delle norme Comunitarie e Nazionali. Attività di controllo: Le materie di competenza sono descritte nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017 meglio conosciuto come decreto sui L.E.A. (livelli essenziali di assistenza). Cosa sono i LEA? Sono gli impegni minimi del Servizio Sanitario che lo Stato e le Regioni assumono nei confronti dei Cittadini. In altre parole è quello che lo Stato e le Regioni dichiarano di garantire al Cittadino in termini di prestazioni ed accessi. 1. Controllo e vigilanza sulla distribuzione ed impiego del farmaco veterinario in coordinamento con il servizio farmaceutico e programmi per la ricerca dei residui dei trattamenti con farmaci, ormoni, sostanze illecite e trattamenti impropri: sia l attività di controllo sulla commercializzazione ed utilizzo dei farmaci ed ormoni negli allevamenti, sia la successiva attività di ricerca di residui di farmaci, ormoni, sostanze vietate e contaminanti ambientali hanno come principale finalità quella di escludere dal consumo umano alimenti di origine animale contenenti residui di tali sostanze tossico-nocive. Per i residui di farmaci si deve aggiungere anche una valutazione sulla interazione con alcuni microrganismi patogeni per l uomo ed il successivo sviluppo di ceppi di batteri resistenti agli antibiotici normalmente utilizzati nella cura delle persone (Progetto Antibiotico-resistenza). Ferma restando la responsabilità primaria dell Operatore del settore alimentare (agricoltore, allevatore, industriale, etc.) l attività del Servizio pubblico è orientata, con l esecuzione di interventi casuali e mirati, ad evidenziare, correggere e reprimere comportamenti irregolari ed illeciti. 25

26 L attività di campionamento ha riguardato interventi negli allevamenti di animali produttori di alimenti per l uomo con prelievi principalmente di sangue ed urine, nei macelli con prelievi di urine, parti di organo e tessuti, nei caseifici e nei distributori di latte crudo con campioni di prodotto alimentare. Alcuni campionamenti sono stati finalizzati alla ricerca nei prodotti alimentari (soprattutto di origine animale) di contaminanti ambientali di origine industriale o sostanze radioattive. Nel 2017 sono state programmate le attività di ispezione riguardanti la materia evidenziate in tabella 1. Nella medesima tabella sono riportate le attività effettivamente svolte, le irregolarità riscontrate e le sanzioni elevate. Tutte le ispezioni sono state programmate in funzione del rischio e della tipologia di allevamento o campionamento. Tabella 1. tipologia Controlli su commercio ed utilizzo farmaci, ormoni e sostanze vietate controlli programmati controlli eseguiti n. irregolarità Sanzion i prescrizioni denunce AG Sequestri e sospensioni Allevamenti zootecnici Ambulatori Veterinari e Farmacie Distributori ingrosso farmaci Campioname nti per analisi in allevamenti Comprese micotossine Campioname nti per analisi nei macelli I singoli provvedimenti emessi possono riguardare più irregolarità Le irregolarità riscontrate hanno riguardato soprattutto errori ed omissioni nella registrazione e nella documentazione riguardante l utilizzo del farmaco. Le positività ai campionamenti in allevamento hanno riscontrato residui di farmaci veterinari non ammessi od oltre i limiti consentiti o la presenza di micotossina m1. 2. Controllo e vigilanza sulla alimentazione animale e sulla produzione e distribuzione dei mangimi : i controlli sono rivolti alla industria mangimistica per gli aspetti igienici delle produzioni, per gli aspetti che riguardano i requisiti delle materie prime utilizzate, la loro corretta miscelazione e l eventuale integrazione con farmaci, vitamine ed integratori minerali, secondo la corretta applicazione delle normative comunitarie e nazionali. I controlli proseguono poi negli allevamenti di animali destinati alla produzione di alimenti per l uomo e riguardano principalmente la rintracciabilità delle materie prime utilizzate e la verifica dell osservanza del divieto di utilizzo delle farine di origine animale negli allevamenti di ruminanti (bovini, ovini e caprini) ai fini della prevenzione della BSE (più conosciuta come malattia della mucca pazza ). 26

27 Sono inoltre programmati sia nell industria mangimistica sia negli allevamenti una serie di campionamenti per la verifica della presenza di sostanze vietate, tossico-nocive e di contaminanti ambientali. L entità dei controlli programmati e realizzati è riassunta in tabella 2. Tabella 2. controlli sulla alimentazione animale e sulla produzione e commercio dei mangimi tipologia controlli programmati controlli eseguiti n. irregolarità Sanzioni denunce AG Prescrizioni Sequestri e sospensioni Allevamenti zootecnici mangimifici Distributori ingrosso mangimi Campioname nti per analisi Certificazioni rilasciate per commercio extra-ue controllo e vigilanza sulla riproduzione animale: I controlli vengono eseguiti soprattutto nelle strutture in cui viene prodotto e commercializzato materiale seminale fresco e congelato utilizzato nella inseminazione artificiale di bovini, equini e suini. La finalità del controllo è quella di prevenire la diffusione tra le specie animali di malattie contagiose a sfera sessuale mediante l utilizzo di materiale seminale non idoneo e nelle stazioni di monta. Il controllo sulla composizione genetica del seme fresco e congelato commercializzato è invece demandato al Personale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Tabella 3. tipologia Sorveglianza epidemiologica e controllo veterinario degli impianti e delle attività connesse alla riproduzione animale controlli programmati controlli sulla riproduzione animale controlli eseguiti n. irregolarità Sanzioni denunce AG Sequestri e sospensioni

28 4. Controllo sul latte e sulle produzioni lattiero casearie: le attività di vigilanza e controllo iniziano negli allevamenti produttori di latte alimentare per il consumo umano e proseguono negli stabilimenti di produzione, trasformazione e stagionatura. Nel corso delle attività di controllo viene verificata la corrispondenza alla normativa europea e nazionale dei requisiti strutturali e gestionali degli stabilimenti e vengono svolte attività di campionamento che verificano a campione la sicurezza alimentare del latte impiegato nelle lavorazioni. Gli allevamenti da controllare sono stati selezionati utilizzando i criteri definiti dalla Regione Emilia Romagna. Il numero di controlli programmati ed eseguiti sono riassunti in tabella 4. Tabella 4. tipologia Allevamenti zootecnici controlli programmati controlli sulla produzione e trasformazione del latte alimentare controlli eseguiti n. irregolarità Sanzioni denunce AG prescrizioni Sequestri e sospensioni Impianti di trasfromazion e (caseifici) Campioname nti in impianti trasformazion e (caseifici) e bancolat Certificazioni per export internazionale rilasciate Campioname nti per analisi in allevamenti (verifiche autocontrollo CBT e Cellule) I singoli provvedimenti emessi possono riguardare più irregolarità Le irregolarità riscontrate negli allevamenti hanno riguardato il superamento dei valori di legge ammessi per numero di cellule somatiche e per carica batterica. Le irregolarità riscontrate nei caseifici hanno riguardato maggiormente le condizioni igieniche e strutturali degli edifici (spesso di tratta di edifici ad elevato grado di vetustà) in aggiunta a carenze gestionali e tecnologiche. 28

29 5. Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e d affezione: Il legame esistente tra benessere e salute degli animali e la sicurezza degli alimenti che questi producono è riconosciuto dalla Unione Europea e da altri Organismi internazionali. Esistono normative a carattere generale (la loro applicazione è identica in tutti gli allevamenti zootecnici) e norme specifiche relative all allevamento dei vitelli, dei suini e delle galline ovaiole. Annualmente il Ministero della Salute emana il Piano Nazionale Benessere Animale (PNBA) che fornisce indicazioni alle Regioni ed alle ASL sulla tipologia e quantità dei controlli che debbono essere effettuati. Per l Ausl di Piacenza sono stati programmati ed eseguiti i controlli e le attività riassunte in tabella 5. Tabella 5. tipologia controlli programmati controlli sul benessere degli animali allevati controlli eseguiti n. irregolarità Sanzioni denunce AG Sequestri e sospensioni Allevamenti zootecnici Trasporto di animali vivi Espressione di pareri tecnici a Pubbliche Amministrazioni Rilascio di autorizzazioni per mezzi di trasporto animali vivi Vigilanza e controllo sull impiego di animali nella sperimentazione L attività di sperimentazione con utilizzo di animali viene svolta da Università ed Enti di Ricerca appositamente autorizzati dal Ministero della Salute. Alla Azienda Sanitaria compete il controllo annuale di queste strutture e la verifica del rispetto delle normative vigenti soprattutto per quanto riguarda le procedure utilizzate per evitare sofferenza agli animali utilizzati. Tutte le pratiche di sperimentazione devono essere autorizzate dal Ministero della salute e, in caso di sofferenza degli animali, le operazioni di sperimentazione debbono essere svolte in anestesia al fine di evitare dolore negli stessi. Gli stabilimenti autorizzati nella Provincia di Piacenza svolgono principalmente sperimentazioni che riguardano l alimentazione animale e che non comportano sofferenza e dolore negli animali utilizzati Tabella 6. tipologia strutture di utilizzo degli animali a fini sperimentali controlli sull'utilizzo degli animali nella sperimentazione controlli programmati controlli eseguiti 2 0 n. irregolarità Sanzioni denunce AG Sequestri e sospensioni 29

30 7. Sorveglianza epidemiologica e controllo veterinario degli impianti di trattamento dei sottoprodotti di origine animale. Nella Unione Europea con il termine di sottoprodotto di origine animale (SOA) si intende tutto ciò che non è più destinabile al consumo umano. I sottoprodotti vengono distinti in tre categorie (1,2,3) in funzione della loro categoria di rischio. I SOA appartenenti alle categorie 1 e 2 debbono essere distrutti in appositi impianti autorizzati dalle Regioni, mentre i SOA di categoria 3 possono essere utilizzati nella alimentazione degli animali domestici non produttori di alimenti per l uomo (cani, gatti, etc). Il controllo sugli impianti di trattamento dei SOA mira a verificare la correttezza delle pratiche di trasformazione, utilizzo e distruzione dei rifiuti e dei sottoprodotti di origine animale. Tabella 7. tipologia stabilimenti di produzione e deposito di sottoprodotti di origine animale controlli sugli stabilimenti di sottoprodotti di origine animale controlli programmati controlli eseguiti 4 3 n. irregolarità Sanzioni denunce AG Sequestri e sospensio ni 30

31 Attività della U.O. Sanità Animale Direttore Dr. Carlo Fea I compiti che la normativa nazionale assegna alla Sanità Animale vengono svolti da una Unità Operativa appartenente al Dipartimento di Sanità Pubblica ed inserita nel Programma di Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria, questa eroga le proprie prestazioni, prevalentemente effettuate presso allevamenti o strutture di ricovero di animali, su tutto il territorio aziendale tramite venti veterinari, un tecnico della prevenzione e un operatore tecnico, dislocati in sette uffici. Per facilitare i rapporti con gli Enti territoriali e con gli utenti ad ogni veterinario vengono assegnati dei territori di competenza che solitamente coincidono con quelli comunali, in genere questi vengono ruotati ogni tre anni. Le prestazioni che la Sanità Animale deve garantire sono stabilite dalle normative e dai piani comunitari, nazionali e regionali. Per realizzare tutto questo l U.O. si è dotata di un piano di lavoro annuale che è stato declinato a livello dei singoli operatori tramite piani individuali. Le tipologie di prestazioni erogate si possono suddividere in: - di tipo programmato - derivanti da una richiesta dell utente - derivanti da situazioni di emergenza. A seguito di focolai di malattia verificatesi nella nostra regione si è reso necessario modificare la programmazione per realizzare quanto previsto dal piano di emergenza per l influenza aviaria. Nella nostra provincia non sono state evidenziate situazioni di pericolo. I controlli ufficiali, programmati sulla base dell analisi del rischio secondo le indicazioni ministeriali, sono stati effettuati attraverso visite di audit ed ispezioni e hanno riguardato il sistema di identificazione e registrazione degli allevamenti bovini, ovini, suini ed equini e la valutazione dei requisiti di biosicurezza degli allevamenti suini ed avicoli e la gestione e le strutture degli impianti per cani e gatti. La qualità e la coerenza dei controlli, effettuati con l impiego di manuali e liste di riscontro predisposte dalla Regione Emilia Romagna in tutte le aree di indagine, sono state verificate tramite un audit aziendale e un attività di supervisione da parte del Direttore dell U.O. I dati riportati nei capitoli che seguono evidenziano come nella maggior parte dei casi, gli interventi di vigilanza e controllo ufficiale condotti nel corso dell anno nei vari ambiti di attività, abbiano fornito esito favorevole, confermando la buona situazione sanitaria del territorio di competenza dell Azienda USL di Piacenza. Nei capitoli che seguono sono riportate in dettaglio le prestazioni effettuate nell anno Anagrafe zootecnica L anagrafe zootecnica rappresenta un elemento fondamentale nel controllo e sorveglianza delle malattie infettive degli animali, nella tracciabilità dei prodotti di origine animale e nel supporto all erogazione dei premi comunitari destinati agli allevatori. L anagrafe zootecnica nazionale ( è operativa per le specie bovina, ovina, caprina, suina, avicola, equina, specie ittiche da acquacoltura e api. 31

32 L attività, di gestione comprende: registrazione nuovi allevamenti, registrazione cessazioni o variazioni anagrafiche, autorizzazione e richiesta marche auricolari, registrazione delle iscrizioni e movimentazioni dei capi, su delega. Il patrimonio zootecnico della provincia, iscritto all anagrafe per l anno 2017 è il seguente: specie n. allevamenti n. capi bovini suini ovicaprini equini avicoli cunicoli api 343 === Nell ambito dell anagrafe zootecnica i veterinari dell U.O. Sanità Animale provvedono alla verifica dei requisiti al momento dell apertura delle aziende ed effettuano i controlli ufficiali mediante verifiche, ispezioni ed audit su un campione di strutture selezionato in base a criteri fissati dalla normativa. tipo di controllo ufficiale n. allevamenti da sottoporre a controllo n. allevamenti controllati n. prescrizioni a seguito di non conformità n. sanzioni comminate IMPORTO SANZIONI ispezioni audit Le infrazioni al Reg (CE) 1760/2000 in materia di anagrafe zootecnica riscontrate in sede di controllo ufficiale, hanno comportato l emissione di provvedimenti sia prescrittivi che sanzionatori. Le infrazioni sanzionate, riguardanti la registrazione delle movimentazioni degli animali oltre i tempi consentiti, ha interessato 2 allevamenti bovini. Sorveglianza epidemiologica e profilassi delle malattie infettive e diffusive degli animali L attività di sorveglianza e profilassi delle malattie infettive degli animali da allevamento, oltre alla salvaguardare la salute degli animali, costituisce un presidio fondamentale a tutela della popolazione nei confronti di malattie trasmissibili all uomo e permette il libero commercio, anche verso i paesi esteri, di prodotti di origine animale ottenuti da allevamenti situati sul territorio della nostra provincia. piano di sorveglianza della tbc, della brucellosi e della leucosi bovina enzootica malattia tbc 769 brucellosi leucosi n. allevamenti bovini da latte e da riproduzione 769 n. allevamenti DA controllare secondo piano regionale n. allevamenti controllati secondo piano regionale n. campioni / inoculazioni diagnostiche riprod. 152 riprod. 136 sangue latte 584 latte 586 latte n. positività 32

33 Il volume dei controlli non è esattamente corrispondente a quanto programmato, in quanto nel corso dell anno sono avvenute variazioni nel numero e nella tipologia degli allevamenti da sottoporre al piano,. malattia n. allevamenti ovini / caprini n. allevamenti DA controllare secondo piano regionale n. allevamenti controllati secondo piano regionale n. campioni n. positività brucellosi piano di sorveglianza encefalopatie spongiformi trasmissibili (bse) tipo di controllo prelievo tronco encefalico n. allevamenti bovini da latte e da riproduzione n. controlli programmati n. controlli effettuati n. animali di età superiore a 48 mesi, morti in allevamento n. campioni ========== ======== ========== n. positività In 41 casi, per motivi di ordine tecnico, non è stato possibile effettuare il campionamento piano di sorveglianza della febbre catarrale degli ovini (blue tongue) n. allevamenti n. trappole n. capi bovini n. campioni per cattura n. catture n. positività sentinella sentinella insetti piano di sorveglianza della malattia vescicolare dei suini, della peste suina classica e della malattia di Aujeszky n. allevamenti n. suini da n. campioni n. campioni allevamenti n. positività sottoporre al programmati effettuati suini piano piano nazionale di controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina n. allevamenti n. allevamenti n. allevamenti suini da suini suini sottoporre al sottoposti al n. campioni n. positività piano piano

34 piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all influenza aviaria n. allevament i avicoli da sottoporre al piano n. campioni programmat i n. campioni effettuati sangue tampon i n. positivit à 0 0 n. controlli sanitari e documental i n. controlli requisiti biosicurezz a n. non conformit a programmi di controllo delle salmonellosi negli allevamenti avicoli n. allevamenti avicoli da sottoporre a controllo n. allevamenti avicoli sottoposti a controllo n. campioni tamponi ambientali n. positività n. verifiche piano di autocontrollo n. controlli requisiti biosicurezza n. non conformita 6 5 (*) (*) un allevamento di galline ovaiole ha temporaneamente interrotto l attività nel corso dell anno. risanamento degli allevamenti dalle malattie oggetto di denuncia obbligatoria L attività è volta a rilevare tempestivamente l insorgenza di sospetti focolai di malattie infettive soggette a denuncia obbligatoria al fine di escludere o confermare il sospetto e impedire la diffusione del contagio. n. sospetti focolai n. focolai accertati n. focolai estinti Nel corso dell anno sono stati denunciati 4 focolai di mal rossino in allevamenti suini ed 1 di salmonellosi aviare. Tutti i focolai sono stati confermati e hanno comportato l applicazione dei provvedimenti sanitari necessari all estinzione della malattia nella struttura interessata, tutti sono stati chiusi entro la fine dell anno. Sorveglianza epidemiologica e controlli sulla movimentazione animale La movimentazione animale, rappresenta un punto critico ai fini del mantenimento dello stato sanitario degli allevamenti e della rintracciabilità delle partite o dei singoli capi movimentati. La sorveglianza e i controlli sui bovini in ingresso consentono il contenimento del rischio di diffusione di malattie infettive. n. partite n. controlli n. controlli di n. prove n. non specie introdotte documentali identità diagnostiche conformita bovini

35 controllo sulle stalle di sosta n. stalle di sosta n. capi movimentati n. controlli documentali n. controlli di identità n. controlli sulle strutture n. non conformita Controllo sanitario correlato all igiene urbana La convivenza uomo animale in ambiente urbano può essere causa d inconvenienti igienico sanitari che spesso comportano l intervento non solo delle amministrazioni comunali ma anche del personale veterinario che con esse collabora e che svolge azioni di vigilanza sull applicazione della normativa, vigilanza che si estende anche alle strutture pubbliche di ricovero per cani e gatti e alle colonie feline. Nell ambito della convivenza uomo animale una delle maggiori criticità è rappresentata dalle lesioni provocate da animali, per questo l U.O. Sanità Animale, ai fini della profilassi della rabbia, sottopone ad osservazione tutti i mammiferi che abbiano causato lesioni e per evitare condizioni di pericolo per l incolumità pubblica provvede ad una valutazione delle situazioni a rischio per quanto riguarda l aggressività dei cani. attività controllo animali morsicatori e valutazione aggressività attività inconvenienti igienico sanitari controlli canili / gattili n. segnalazioni morsicatura n. controlli effettuati n. provvedimenti adottati n. prestazioni n. non conformità 34 14* prescrizioni n. non conformità (*) Gli interventi per inconvenienti igienico sanitari hanno riguardato problematiche legate ad artropodi vari, e problemi di convivenza con animali sinantropi, in particolare piccioni. Per questi ultimi, sono sati effettuati sopralluoghi su richiesta dei Comuni ed in 10 casi sono state rilevate non conformità che sono state segnalate al Sindaco. Progetto regionale malattie trasmesse da vettori sottoprogetto leishmaniosi Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici e i sempre maggiori spostamenti di merci, persone e animali così come la presenza di cospicue popolazioni di animali domestici e sinantropi, hanno condizionato l epidemiologia delle malattie trasmesse da vettori. Il sottoprogetto leishmaniosi, malattia che colpisce il cane ed è trasmissibile all uomo, ha l obiettivo di monitorare la presenza di cani infetti nei canili pubblici e di rilevare la presenza dell insetto vettore (flebotomo o pappatacio) per definire il livello di rischio nella nostra provincia. 35

36 n. campioni n. campioni n. trappole n. canili su cani nuove n. positività n. catture n. positività vettori sentinella introduzioni Le cinque strutture pubbliche di ricovero per cani della provincia di Piacenza sono situate nei comuni di Fiorenzuola d Arda, Castell Arquato, Piacenza, Vigolzone e Agazzano. In tali impianti sono stati effettuati campionamenti periodici di sangue su 89 cani sentinella, mentre sono stati prelevati 186 soggetti di nuova introduzione. Come previsto dal Piano Regionale, le attività di campionamento vettori possono essere effettuate ad anni alterni se non sono presenti cani infetti e ci sono stati riscontri negativi per più anni consecutivi, per cui nel 2017 non sono state effettuate presso il canile di Fiorenzuola d Arda, esse riprenderanno nel Piano regionale di monitoraggio della fauna selvatica Il monitoraggio sullo stato sanitario delle popolazioni selvatiche consente di raccogliere informazioni utili per valutare il rischio di malattie per gli animali domestici e per l uomo. Il piano, oltre al personale veterinario della AUSL, coinvolge l Amministrazione Provinciale, gli Istituti Zooprofilattici ed i cacciatori. specie n. campioni malattia cinghiale 2508 trichinellosi 2 cinghiale 324 AUJESZKY 95 cinghiale 48 brucellosi 0 cinghiale 319 peste suina classica 0 malattia cinghiale 319 vescicolare del 0 suino cinghiale 1 influenza tipo a 0 volpe 123 trichinellosi 1 volpe 4 rabbia 0 volpe 127 LEISHMANIOSI 0 lepre 5 brucellosi 0 lepre 1 leishmaniosi 0 n. positivita lepre 2 tularemia 0 corvidi 93 west nile disease 1 per wnd usutu virus 0 per usutu AVIFAUNA west nile disease 10 SELVATICA usutu virus 0 AVIFAUNA new castle 22 SELVATICA disease 1 AVIFAUNA INFLUENZA 27 SELVATICA AVIARIA 0 Piacenza, 19 Marzo 2018 Il Direttore Programma di Sicurezza Alimentare e di Sanità Pubblica Veterinaria Dr. Marco Delledonne 36

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