F. Casalboni 1 ANISOMETROPIA
|
|
- Leona Albanese
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 F. Casalboni 1 ANISOMETROPIA 1 - GENERALITA Il termine anisometropia indica la situazione in cui il soggetto presenta una differenza di stato refrattivo nei due occhi; nella pratica clinica è difficile riscontrare un ametropia uguale nei due occhi, quindi la maggior parte delle persone potrebbe essere considerata anisometropi, ma si considerano tali solo quei soggetti in cui lo stato refrattivo differisce di una quantità maggiore a D. Questo limite ha una spiegazione pratica: in presenza di anisometropie di bassa entità non si verificano grossi problemi né in sede d esame né al momento della prescrizione; mentre altresì nascono quando l entità è maggiore sia nel rilevamento del vizio refrattivo che nella scelta del trattamento da adottare. Vedremo in seguito, come queste difficoltà sono tanto maggiori da superare quanto più marcata la differenza di ametropia. 1.1 Classificazione dell anisometropia L anisometropia può essere classificata in base alla combinazione dello stato refrattivo nei due occhi e perciò avremo: a) Anisomiopia in cui un occhio è miope (o emmetrope) e l altro presenta una miopia maggiore. b) Anisoipermetropia in cui un occhio è ipermetrope (o emmetrope) e l altro presenta un ipermetropia maggiore. c) Antiametropia in cui un occhio è miope e l altro è emmetropie Il tutto può essere ricondotto al seguente schema: Occhio destro Occhio sinistro Tipo di anisometropia Emmetrope Miope Anisomiopia Miope Miope (di una quantità minore) Anisomiopia Emmetrope Ipermetrope Anisoipermetropia Ipermetrope Ipermetrope (di una quan-tità Anisoipermetropia maggiore) Miope Ipermetrope Antiametropia
2 F. Casalboni 2 Un altra classificazione molto utilizzata si basa sull entità dell anisometropia, per cui parleremo di: Anisometropia Entità della differenza di stato refrattivo Bassa Inferiore alle 2.00D Media Compresa tra 2.00 e 3.50D Alta Superiore alle 3.50D 1.2 Incidenza nella popolazione I dati riguardanti la prevalenza di anisometropi nella popolazione non sono molto concordanti in letteratura; le differenze che si riscontrano sono però ricollegabili ai criteri scelti dai vari autori: se per anisometropia è intesa una differenza di stato refrattivo di 1.00D, gli anisometropi rappresentano il 10% della popolazione, mentre se il limite sale ad una differenza di 2.00D, la percentuale scende al 2.5%. E da sottolineare inoltre, che all interno degli anisometropi, l anisomiopia è due-tre volte più frequente dell anisoipermetropia. Sono stati svolti numerosi studi per valutare l incidenza dell anisometropia in soggetti di età compresa fra nascita e adolescenza; da questi valori emerge che la percentuale di anisometropi è maggiore nel primo anno di vita, decresce nel periodo in cui avviene il processo di emmetropizzazione, per poi tornare ad aumentare durante e dopo il periodo adolescenziale (secondo Hirsch si ha il 2.5% di incidenza tra i 5 e i 7 anni, fino al 5.6% tra i 16 e i 19 anni). In altri studi apparsi in bibliografia, si riscontra un incidenza maggiore nei bambini nati prematuri rispetto a quelli nati a termine; una percentuale più alta del normale è stata riscontrata anche nei ritardati mentali ed in soggetti che presentano uno strabismo. 1.3 Fattori che provocano l insorgenza dell anisometropia Esistono numerose cause che possono portare all insorgenza di un anisometropia: a) Differente correlazione tra i componenti del sistema diottrico oculare L anisometropia deriva dal fatto che la relazione esistente tra lunghezza del bulbo e potere del sistema diottrico oculare è diversa nei due occhi; tutto ciò può essere causato da una differenza di potere della cornea e del cristallino, oppure da una diversa profondità della camera anteriore, ma è soprattutto la differenza di lunghezza assiale la maggior responsabile di questa situazione (specie per anisometropie superiore a 5.00D).
3 F. Casalboni 3 b) Di origine patologica Sono numerose le patologie che possono indurre un anisometropia, come il glaucoma infantile, i tumori orbitali o palpebrali, la ptosi palpebrale; anche le cataratte monolaterali possono esserne causa, ma lo fanno in maniera diversa in base all età di insorgenza: quelle infantili inducono un allungamento del bulbo interessato e quindi una miopia assiale, mentre nell adulto provocano una variazione di indice del cristallino e quindi un ametropia refrattiva. Tra tali patologie, da non dimenticare, vi è poi il cheratocono, specie se monolaterale o ad un diverso stadio evolutivo nei due occhi. c) Di origine chirurgica L anisometropia può essere conseguente ad un intervento chirurgico, quale l asportazione del cristallino in presenza di una cataratta monolaterale: se non viene inserita una lente intraoculare (IOL), avremo un afachia monolaterale e in conseguenza un anisometropia elevata; l applicazione della IOL potrebbe ugualmente provocare un anisometropia nel caso in cui fosse stato sbagliato il calcolo del suo potere. A tutto ciò è da aggiungere l intervento di chirurgia refrattiva mal riuscito, o eseguito per un occhio e successivamente per l altro.
4 F. Casalboni 4 2 LA VISIONE NEL SOGGETTO ANISOMETROPE Quest aspetto deve essere affrontato da tre punti di vista diversi, i quali sono spesso collegabili tra di loro: le limitazioni visive provocate dall anisometropia nelle condizioni visive abituali, il condizionamento dello sviluppo del sistema visivo in caso di l anisometropia si presenti nel periodo plastico, ed infine gli effetti visivi disturbanti indotti dalla correzione dell anisometropia con lenti oftalmiche. 2.1 Anisometropia e condizioni visive abituali A differenza dei soggetti miopi, degli ipermetropi e di quelli astigmatici, in cui è quasi sempre possibile definire un modello di comportamento visivo, per il soggetto non corretto anisometrope è praticamente impossibile immaginare la visione abituale senza conoscere il tipo di entità di ametropia che è presente nei due occhi. Se si considera, ad esempio, un anisomiopia verrebbe da pensare che il soggetto possa usare l occhio meno miope per guardare da lontano e quello più miope per guardare da vicino: se quest ultimo, però, presenta una miopia elevata, non permetterà al soggetto di leggere ad una distanza normale, quindi anche per vicino userà l occhio meno miope. Considerando poi un anisometrope corretto, dobbiamo tenere conto che le condizioni visive cambiano in base al tipo di correzione scelta: vedremo più avanti che la correzione con lenti oftalmiche induce degli effetti disturbanti che condizionano notevolmente la visione del soggetto. Per queste ragioni possiamo affermare che la visione del soggetto anisometrope dipende dal tipo di anisometropia, dalla sua entità e dal fatto che sia corretta con lenti oftalmiche o lenti a contatto. 2.2 Influenze dell anisometropia sullo sviluppo del sistema visivo Le forme di anisometropia che insorgono in giovane età, condizionano lo sviluppo del sistema visivo in termini sia di acuità visiva sia di visione binoculare. Infatti, in questi soggetti si riscontra spesso un ambliopia a volte associata ad uno strabismo, oppure, quando l anisometropia non provoca anomalie così severe, si evidenzia un processo fusionale incompleto. Purtroppo questi problemi si possono avere sia quando l anisometropia non viene corretta, sia quando viene decisa la sua compensazione mediante lenti oftalmiche: l ostacolo al normale sviluppo è rappresentato nel primo caso dalla diversa nitidezza delle immagini retiniche, mentre nel secondo caso dalla differenza delle immagini retiniche. - Anisometropia non corretta Gli effetti di questa condizione sullo sviluppo del sistema visivo, dipendono da come si caratterizza l ametropia nei due occhi.
5 F. Casalboni 5 In caso di anisometropia di bassa entità è possibile la presenza di visione binoculare, in quanto la differenza di nitidezza delle immagini retiniche non è tale da impedire la fusione sensoriale. Tuttavia la visione binoculare risultante non è perfetta, in quanto si assiste ad una riduzione della percezione stereoscopica. Se il soggetto presenta un antiametropia e i valori di ametropia lo consentono, probabilmente utilizzerà l occhio ipermetrope per la visione da lontano e quello miope per la visione da vicino; la stessa cosa può verificarsi nel caso di anisomiopia in cui l occhio meno miope è usato da lontano e quello più miope da vicino. Questi soggetti alternano la visione nei due occhi in base alle esigenze visive, quindi non sarà mai presente fusione sensoriale completa; al tempo stesso non si instaurerà un ambliopia dal momento che gli occhi partecipano alternativamente alla visione. Nel caso di un anisoipermetropia di entità medio-elevata, la visione sarà sempre a carico dell occhio meno ipermetrope in quanto, per qualsiasi distanza di fissazione, presenterà una richiesta accomodativa minore. Di conseguenza l occhio più ipermetrope sarà continuamente soppresso e probabilmente s instaurerà un ambliopia anisometropica. Da quanto detto, si può concludere che l ambliopia anisometropica è sicuramente più frequente in presenza di anisoipermetropia piuttosto che nei casi di anisomiopia. Oltre a questo, si può intuire come sia importante accorgersi prima possibile della presenza di un anisometropia, in modo da poter correggere e consentire al sistema visivo di svilupparsi regolarmente. - Anisometropia corretta Per la correzione di un anisometropia che si presenta nel periodo plastico si può ricorrere all applicazione di lenti a contatto, oppure all utilizzo di lenti oftalmiche. Teoricamente esisterebbe anche la possibilità di eseguire un intervento di chirurgia refrattiva, ma questa ipotesi non viene presa in considerazione mai in quanto l occhio deve ancora crescere e quindi il valore di ametropia deve ancora stabilizzarsi. Senza addentrarci in un argomento che esce dagli scopi del corso, possiamo affermare che la contattologia pediatrica trova nell anisometropia una delle sue maggiori ragioni di esistere; infatti, viene considerato il sistema migliore per la correzione di questo problema visivo: minimizza tutti gli effetti disturbanti derivanti dalla correzione con lenti oftalmiche e quindi consente al sistema visivo di svilupparsi senza troppe difficoltà. Al tempo stesso comporta alcuni rischi per lo stato di salute dell occhio, i quali possono essere superati grazie ad una buona collaborazione dei genitori e ad un piano di controlli frequenti. La correzione dell anisometropia con lenti oftalmiche introduce una serie di problemi che analizzeremo meglio nel paragrafo seguente; tra questi il più disturbante è sicuramente
6 F. Casalboni 6 l aniseiconia, ossia la differenza di grandezza delle immagini oculari, la quale può rendere impossibile la fusione sensoriale costringendo il sistema a sopprimere uno dei due occhi. 2.3 Effetti visivi disturbanti indotti dalla correzioni con lenti oftalmiche L utilizzo di lenti oftalmiche nella correzione dell anisometropia causa degli effetti disturbanti per la visione che sono l anisoforia ottica, la diversa richiesta accomodativa e l aniseiconia. - Anisoforia ottica Con questo termine s intende la differenza di effetto prismatico cui vanno incontro gli occhi di un anisometrope, quando guardano attraverso la periferia delle lenti oftalmiche; questo è dovuto al fatto che, essendo l effetto prismatico nominale è direttamente proporzionale alla potenza della lente (formula del Prentice: = P h/10) in caso di anisometropia ciò produrrà una differenza di effetto prismatico tanto maggiore quanto più diversa sarà la potenza delle lenti. Ne consegue che il soggetto, per ottenere visione binoculare singola, dovrà compensare questa differenza attraverso dei movimenti fusionali in modo da ruotare gli occhi di quantità diverse. Sul piano orizzontale le riserve fusionali sono piuttosto ampie e generalmente l anisoforia indotta crea solo problemi di adattamento; sul piano verticale le riserve sono limitate, per cui piccoli valori di anisoforia possono provocare disturbi astenopici se non addirittura diplopia. - Diversa richiesta accomodativa Abbiamo già visto a proposito della compensazione della presbiopia, che guardando a distanza ravvicinata attraverso delle lenti oftalmiche, la richiesta accomodativa non è pari all inverso della distanza, ma assume un valore diverso che si calcola in base alla seguente formula: Sf.Acc.=1 (1+dP) /x (1-dP) Appare chiaro che in presenza di anisometropia corretta con lenti oftalmiche, gli occhi dovrebbero accomodare di una quantità diversa per avere visione nitida ad una determinata distanza. Ciò non è possibile in quanto l innervazione del sistema accomodativo è coniugata, quindi il sistema visivo sceglierà di seguire l impulso accomodativo di un occhio lasciando l altro con un errore di focalizzazione. Questa situazione, oltre a fare in modo che i due occhi vedano in maniera diversa, potrebbe indurre dei disturbi astenopici soprattutto se venissero focalizzati alternativamente sull oggetto di sguardo.
7 F. Casalboni 7 Per superare questi problemi è necessario modificare la correzione per vicino, tenendo presente che la differenza di sforzo accomodativo deve essere compensata per valori superiori a 0.25D, situazione che si presenta quando l anisometropia supera le 3.50D. - Aniseiconia Con il termine aniseiconia s intende la situazione in cui le due immagini oculari differiscono nella forma e nella dimensione. Nella definizione si fa riferimento alle immagini oculari intendendo quelle percepite dal soggetto, le quali non necessariamente coincidono con le immagini retiniche generate dal sistema diottrico oculare: le immagini retiniche dipendono solamente dalle caratteristiche del sistema diottrico oculare, mentre le immagini oculari, oltre che da quelle retiniche, sono influenzate da meccanismi neurologici, fisiologici e psicologici che caratterizzano il cammino dell impulso nervoso dall occhio ai centri superiori. Di conseguenza l aniseiconia può essere classificata in base alla causa che la determina in: a) Ottica inerente quando dipende dal sistema diottrico oculare. b) Ottica acquisita quando scaturisce dalla correzione del vizio refrattivo attraverso sistemi ottici. c) Anatomica si verifica in assenza di un vizio refrattivo e deriva dalle caratteristiche delle strutture e dei meccanismi attraverso i quali si compie la percezione visiva; ne è un esempio l aniseiconia derivante dalla variazione di densità dei recettori retinici. Un altra suddivisione dell aniseiconia può essere fatta in funzione di come si caratterizzano le differenze delle due immagini: 1) Aniseiconia simmetrica: -OVERALL: quando le dimensioni dell immagine presentano le stesse variazioni in ogni sezione. -MERIDIONALE: quando le variazioni delle dimensioni interessano un solo meridiano. -COMPOSTA: quando le variazioni sono diverse nelle varie sezioni dell immagine. 2) Aniseiconia asimmetrica: in cui le variazioni non sono uguali nelle diverse parti del campo visivo. Il sistema visivo di solito riesce a tollerare un aniseiconia pari al 4-5 %, tuttavia il limite di tollerabilità può variare in base a: a) età del soggetto- i bambini riescono a tollerare valori di aniseiconia del 7-8%, mentre nei soggetti anziani anche piccoli valori possono rivelarsi disturbanti. b) Adattamento graduale- prescrivendo gradatamente nel tempo la correzione completa, avviene un adattamento graduale che rende tollerabile l aniseiconia indotta.
8 F. Casalboni 8 c) Caratteristiche individuali- vi possono essere dei limiti di tollerabilità nettamente diversi nelle varie persone indipendenti dalla condizione ottico-refrattiva. Quando la correzione dell anisometropia, effettuata per mezzo di occhiali o lenti a contatto, induce valori di aniseiconia significativi, la differenza di grandezza e/o di forma delle due immagini retiniche può rendere impossibile la fusione sensoriale; questo obbliga il sistema visivo a sopprimere ossia a scegliere di vedere con un occhio inibendo i segnali provenienti dal controlaterale. Il protrarsi di questa situazione può portare all insorgenza di un ambliopia monolaterale da aniseiconia.
9 F. Casalboni 9 3. ESAME DEL SOGGETTO ANISOMETROPE Dovendo esaminare un soggetto anisometrope sceglieremo la strategia d esame che più gli si addice, infatti, dovremo comportarci in modo diverso nel soggetto con visione binoculare rispetto a quello che mostra una soppressione ed un eventuale ambliopia. Perciò si cercherà di verificare quanto prima il suo stato di visione binoculare avvalendosi di quei test che ne consentono una valutazione rapida, come ad esempio il test della diplopia fisiologica per valutare la presenza di una soppressione, oppure un cover test per evidenziare uno strabismo. Qui di seguito analizzeremo i vari punti dell esame optometrico, sottolineando gli accorgimenti necessari per adattare le normali procedure d esame al soggetto anisometrope. 3.1 Anamnesi In questa fase si analizza la sintomatologia soggettiva, ossia l insieme dei problemi che il soggetto ci riferisce in risposta alle domande che noi proponiamo per capire i suoi problemi visivi. Quando ci troviamo di fronte ad un anisometrope non corretto, ci riferirà i sintomi tipici dell ametropia che i suoi occhi presentano; ed allora l anisomiope dirà di vedere male da lontano, l anisoipermetrope dirà di avere disturbi astenopici da vicino, mentre i soggetti con un occhio emmetrope possono risultare asintomatici specie se l anisometropia è medio-elevata. Anche gli antiametropi, usando un occhio per lontano e l altro per vicino, sono spesso asintomatici, grazie alla loro condizione, possono addirittura non avere problemi da vicino in età di presbiopia. I sintomi possono essere molto diversi trattando un anisometrope con visione binoculare, in cui è stata adottata la correzione con lenti oftalmiche; potrebbe riferirci dei disturbi astenopici nella visione da vicino, riconducibili all anisoforia in verticale o alla differente richiesta accomodativa nei due occhi, oppure potrebbe parlare di visione distorta degli oggetti, la quale può essere provocata dall aniseiconia. 3.2 Controlli preliminari A questo punto dell esame, dobbiamo considerare tutti i sintomi oggettivi che possono farci capire come si caratterizza lo stato refrattivo nei due occhi. Per prima cosa si rileva il visus monoculare, tenendo presente che la differenza di acuità visiva tra i due occhi rappresenta il sintomo primario dell anisometropia. Tuttavia, può capitare che un anisometrope, specie se di entità media ed in giovane età, non manifesti una differenza di acuità visiva grazie ad un diverso livello accomodativo esercitato durante la misura del visus nei due occhi. Per ulteriore conferma, si può eseguire il rilevamento del punto prossimo dell accomodazione in quanto, essendo questo parametro funzione dell ametropia, in caso di anisometropia risulterà diverso nei due occhi.
10 F. Casalboni 10 Si può anche eseguire una schiascopia comparativa facendo fissare un oggetto posizionato davanti allo schiascopio: una marcata differenza di brillanza, dimensioni e velocità del riflesso sarà indice di anisometropia. Andrebbe posta attenzione anche all aspetto esteriore dei due occhi in quanto possono considerarsi condizioni a rischio ad esempio: l esoftalmo, la ptosi palpebrale, lo strabismo etc. 3.3 Esame refrattivo oggettivo Una buona regola, che andrebbe applicata tutte le volte che si esegue la schiascopia, è quella di iniziare l esame facendo una comparazione dei riflessi nei due occhi esplorando i meridiani principali: con questo sistema si evidenzia facilmente un eventuale anisometropia, sia essa anche di tipo astigmatico. Questo esame si può svolgere mentre il soggetto guarda l ottotipo per lontano oppure, nei soggetti con scarsa collaborazione come i bambini, facendo fissare un oggetto posizionato davanti allo schiascopio: una marcata differenza di brillanza, dimensioni e velocità del riflesso sarà un indice di anisometropia. Quando poi si passa alla quantificazione dell ametropia, andrebbe applicata un altra regola generale particolarmente adatta nell anisometrope, che è quella di eseguire la schiascopia secondo la seguente modalità: 1) Si neutralizza l occhio destro mentre il sinistro fissa senza correzione. 2) Si passa a neutralizzare l occhio sinistro mentre il destro fissa attraverso la correzione trovata in schiascopia. 3) Si ricontrolla l occhio destro mentre il sinistro fissa attraverso la correzione trovata in schiascopia: se si trova una differenza di 0.50D o più si neutralizza nuovamente, poi si ricontrolla il sinistro mentre il destro guarda attraverso la nuova correzione trovata. 4) Si continua in questo modo fino a che nei passaggi successivi non si trovano differenze minori (?) di 0.25D. Questo sistema serve ad eliminare l influenza dell accomodazione sullo stato refrattivo mentre si effettua schiascopia. 3.4 Esame refrattivo soggettivo In questa fase dell esame le difficoltà cambiano in base all età del soggetto: nell adulto sono sufficienti le normali metodiche soggettive, mentre nel soggetto giovane, in cui il potere accomodativo è piuttosto elevato, può essere molto difficile riuscire a determinare esattamente il valore dell anisometropia.
11 F. Casalboni 11 Per superare questo problema la cosa migliore sarebbe la refrazione in cicloplegia, ma dal momento che è di esclusiva competenza medica, si può ricorrere alle tecniche refrattive binoculari le quali, ovviamente, possono essere usate solamente nei soggetti che hanno visione binoculare. In alcuni casi, di solito per anisometropie maggiori di 3.00D, la fusione sensoriale può essere disturbata dall aniseiconia indotta dalle lenti della cassetta di prova e ciò renderebbe impossibile l esame refrattivo binoculare: si può superare tale ostacolo applicando una lente a contatto che compensi la maggior parte dell ametropia, rifinendo poi la correzione in visione binoculare. Tra le tecniche di refrazione binoculare, la sospensione foveale risulta la meno adatta, soprattutto nel caso in cui il soggetto ha un occhio con una dominanza così forte da rifiutare l annebbiamento. Sono quindi da preferire il sistema vettografico e del setto separatore, i quali forniscono anche un controllo per la soppressione (che manca durante la sospensione foveale). 3.5 Valutazione optometrica degli effetti disturbanti indotti dalle lenti oftalmiche. Come abbiamo già detto, l entità degli effetti disturbanti da correzione oftalmica può essere determinata teoricamente; tuttavia conviene sempre eseguirne una misura diretta mediante gli opportuni test optometrici. Per misurare l anisoforia nelle varie posizioni di sguardo, si possono usare normali test di foria soggettivi; di particolare interesse è la determinazione della deviazione indotta dalla correzione nello sguardo rivolto verso il basso (tipo posizione di lettura), usando ad esempio del cilindro di Maddox associato ai prismi: il soggetto guarda attraverso le lenti della cassetta di prova (meglio usare quelle con telaio metallico, di diametro pari a 35 mm), s inserisce il cilindro di Maddox asse verticale, si pone una penna luminosa nella posizione di lettura e si misura quindi la deviazione mediante prismi. Questo test non può essere eseguito con il foroptero, in quanto impedisce l abbassamento dello sguardo, ed è consigliabile quando l anisometropia sul meridiano verticale supera 1.50 D Per valutare ed eventualmente compensare la differente richiesta di sforzo accomodativo nei due occhi, si può utilizzare il test del reticolo a croce dissociato: s inseriscono due cilindri crociati di 0.50D ad asse negativo 90, si dissocia la visione con un prisma verticale, si posiziona il reticolo a croce alla distanza di lettura, si aggiungono lenti positive fino a che il soggetto vede le linee nitide ugualmente in entrambi i reticoli; la differenza tra le due lenti equivale alla differenza di sforzo accomodativo necessario ai due occhi. Infine l aniseiconia si potrebbe misurare con degli appositi strumenti chiamati eiconometri.
12 F. Casalboni TRATTAMENTO DELL ANISOMETROPIA Il tipo di trattamento da adottare nel soggetto anisometrope dipende da tanti fattori, tra i quali l età in cui si evidenzia l anisometropia, lo stato di visione binoculare, le sue abitudini ed esigenze visive. Se ad esempio abbiamo a che fare con un bambino che presenta ambliopia anisometropica, il trattamento sarà finalizzato ad ottenere un recupero funzionale, mentre in un adulto, in cui tutto ciò non è possibile, si cercherà di ottenere un miglioramento delle condizioni di visione eliminando i problemi che ci vengono riferiti. Da ciò si intuisce come sia praticamente impossibile stabilire un criterio di comportamento che valga in tutte le situazioni, per cui affronteremo le possibilità d intervento più adatte riferendole ai vari quadri clinici. 4.1 Soggetti con ambliopia anisometropica Questa situazione si può evidenziare in soggetti di tutte le età, ma la nostra attenzione deve essere rivolta soprattutto ai bambini che non hanno ancora terminato il periodo plastico: su di loro, infatti, possono essere tentate tecniche riabilitative, ad esempio l occlusione dell occhio meno ametrope, che sono in grado di dare esiti positivi risolvendo il problema. Da non dimenticare è il fatto che l anisometropia non corretta è una delle cause più frequenti di ambliopia ed il suo trattamento effettuato dopo il periodo plastico non porta a dei risultati né in termini di acuità visiva né di collaborazione binoculare. Quindi per evitare che un anisometropia insorta nei primi anni di vita possa condizionare negativamente lo sviluppo del sistema visivo, si deve individuare il primo possibile e trattata tempestivamente. Quando si riscontra un ambliopia anisometropica in un soggetto in cui lo sviluppo del sistema visivo è già completato, i trattamenti riabilitativi risultano pressoché inutili; allora si dovrà prescrivere la correzione che risolve i sintomi del soggetto, tenendo presente che la correzione completa dell anisometropia. 4.2 Soggetti con visione binoculare normale Quando ci troviamo di fronte ad un soggetto che ha una visione binoculare normale, possiamo scegliere una delle seguenti possibilità di trattamento: - Correzione oftalmica completa La possibilità di prescrivere la correzione oftalmica completa della anisometropia è subordinata a diversi fattori, tra i quali l età risulta quello più importante. A questo riguardo vale un principio generale, secondo il quale la capacità di adattamento ai disturbi derivanti dalla correzione oftalmica diminuisce all aumentare dell età; ne consegue che i bambini generalmente si adattano molto
13 F. Casalboni 13 meglio degli adulti alla correzione completa, questa capacità è molto positiva perché impedisce l insorgenza di un ambliopia o di uno strabismo secondario all anisometropia. Gli adulti invece presentano delle difficoltà maggiori nell adattamento, il quale può richiedere un tempo maggiore: da alcuni giorni ad alcune settimane. A volte questi soggetti non riescono proprio a adattarsi a questo tipo di prescrizione, soprattutto quando presentano un occhio emmetrope ed un ametrope; tutto ciò è ricollegabile al fatto che i benefici visivi percepiti dal soggetto sono generalmente minimi o addirittura assenti, ed anzi l uso degli occhiali fa insorgere i disturbi derivanti dalla correzione, quali distorsioni della percezione spaziale, senso di confusione, mal di testa e maggior affaticamento. In questi casi, per aumentare la motivazione del soggetto, è consigliabile metterlo a conoscenza dei potenziali benefici che otterrebbe con la correzione completa, i quali possono essere sintetizzati in una normalizzazione della visione binoculare con aumento della stereopsi, ed un miglioramento nella nitidezza del campo visivo periferico relativo all occhio più ametrope. - Sottocorrezione Quando il soggetto dimostra difficoltà di adattamento alla correzione completa, è conveniente provare a ridurre la differenza fra le due lenti sottocorregendo l occhio più ametrope. Non esiste un test optometrico che indichi con precisione di quanto è necessario abbassare la lente in questione; si può avere un idea sommaria della reazione del soggetto ad una determinata correzione, facendogliela provare sull occhiale di prova: è importante far muovere il soggetto nella stanza chiedendogli se prova eventuali sensazioni di fastidio o se ha distorsioni delle immagini dell ambiente circostante. La sottocorrezione aiuta il soggetto a adattarsi ad una correzione anisometropica, perché riduce l aniseiconia e l anisoforia ottica ed inoltre riproduce parzialmente la condizione visiva abituale. Per questi motivi si può impostare il trattamento prescrivendo inizialmente una sottocorrezione, informando il soggetto che è una situazione provvisoria e, dal momento in cui verrà ben tollerata, potrà tentare di adattarsi alla correzione completa. I soggetti che sono diventati anisometropi in età avanzata a causa di una diversa variazione di indice di rifrazione del cristallino, ad esempio per un principio di cataratta monolaterale, sono forse fra i più problematici da affrontare. Infatti, la correzione dell ametropia porta al miglioramento della visione per lontano, ma riporta il soggetto ai problemi da vicino relativi alla presbiopia, i quali erano stati mascherati dalla miopia indotta dalla cataratta. - Visione alternata Nelle condizioni in cui un anisometrope adulto usa un occhio per lontano ed uno per vicino, come l antiametrope, la correzione completa porta a scarsi risultati; nel caso in cui il soggetto riferisca dei
14 F. Casalboni 14 problemi per lontano, si può prescrivere la correzione nell occhio usato per tale distanza, mentre non si corregge o si sottocorregge quello controlaterale, in modo da mantenere una sostanziale condizione di visione alternata. - Prescrizione dell occhiale per vicino Abbiamo visto in precedenza che l anisoforia ottica risulta più disturbante nelle direzioni di sguardo verticali, ed in particolare durante la lettura. In base a ciò, si può rendere necessaria le prescrizioni per vicino anche in soggetti presbiti; questi occhiali devono essere centrati per vicino al fine di minimizzare l anisoforia ottica e devono compensare la differenza di sforzo accomodativo indotto dalle lenti oftalmiche. Non tutti i soggetti vanno incontro ai problemi indotti all anisoforia, e questo dipende dalla posizione che assumono durante la lettura; possiamo riconoscere due comportamenti diversi: 1) Soggetti che compiono un abbassamento prevalente della testa, nei quali gli assi visivi passano in zone di lenti vicine al centro ottico (quindi anisoforia ridotta); 2) Soggetti che compiono un abbassamento prevalente dello sguardo, nei quali la testa viene mantenuta quasi immobile mentre gli occhi compiono una subduzione (abbassamento) che porta gli assi visivi in una zona della lente posta circa a 10 mm al di sotto del centro ottico. La differenza di effetto prismatico risulta così numericamente equivalente al valore da anisometropia presente sul meridiano verticale. Ovviamente i primi non avranno grossi problemi durante la lettura, mentre gli altri potranno avere disturbi astenopici o diplopia fintanto che non impareranno ad abbassare lo sguardo per vicino. Il problema non si risolve nel soggetto presbite che vuole adoperare lenti bifocali o multifocali in presenza di un anisometropia maggiore di ,00 D: con queste lenti non è possibile abbassare la testa ed allora l anisoforia risultante potrebbe impedire il corretto funzionamento di tali lenti. - Lenti a contatto Sicuramente l applicazione di lenti a contatto rappresenta la scelta elettiva per la correzione dell anisometropia sia nel bambino che nell adulto o nell anziano. È il metodo migliore per minimizzare i problemi di aniseiconia e di anisoforia e, quando non ci sono controindicazioni all applicazione, dovrebbe essere sempre consigliato all anisometrope.
15 F. Casalboni 15 Bibliografia: Amos J.F. Diagnosis and management in vision care; Butterworth-Heinemann, 1987 Grosvenor T., Flom M. C. Refractive Anomalies; Butterworth-Heinemann, 1991 Bennet A.G., Rabbetts R.B. Clinical Visual Optics, 2 nd Edition; Butterworth-Heinemann, 1991 Eskridge J.B, Amos J.F., Bartlett J.D. Clinical Procedures in Optometry; Lippincott, 1991 Keirl A., Christie C. Clinical Optics and Refraction; Butterworth-Heinemann, 2007 Jalie M. Ophthalmic Lenses and Dispensing 3 rd Edition; Butterworth-Heinemann, 2008
Condizione oculare in cui la potenza refrattiva dell occhio non è proporzionata alla distanza fra l apice corneale e la retina (lunghezza assiale)
Ovvero le ametropie che possiamo riscontrare nell occhio Ametropia Condizione oculare in cui la potenza refrattiva dell occhio non è proporzionata alla distanza fra l apice corneale e la retina (lunghezza
DettagliI VIZI DI REFRAZIONE EMMETROPIA ACCOMODAZIONE. Occhio: sistema diottrico con potere refrattivo 60 D
I VIZI DI REFRAZIONE Dr. Umberto Benelli U.O. Oculistica Universitaria EMMETROPIA Occhio: sistema diottrico con potere refrattivo 60 D Emmetropia: quando ad accomodazione rilasciata i raggi luminosi vanno
DettagliSi definisce astigmatico l occhio che con l accomodazione completamente
ASTIGMATISMO Si definisce astigmatico l occhio che con l accomodazione completamente rilassata focalizzerà l immagine di un punto posto ipoteticamente all infinito in due focali rappresentate da due linee
DettagliPRINCIPIO ESPLICATIVO DEL FUNZIONAMENTO DEI CILINDRI CROCIATI Prof. Luciano Pietropaolo
PRINCIPIO ESPLICATIVO DEL FUNZIONAMENTO DEI CILINDRI CROCIATI Prof. Luciano Pietropaolo Viene esposto il principio su cui si basa il funzionamento dei cilindri crociati, per l analisi dell astigmatismo
DettagliLa Cheratocoagulazione Radiale
La Cheratocoagulazione Radiale Author: Marco Abbondanza La Stampa Medica Europea, vol. 8, no. 2. 1988 RIASSUNTO L autore illustra una nuova metodica di chirurgia refrattiva, la cheratocoagulazione capace
DettagliLA FASE MONOCULARE DELL ESAME VISIVO. Relatore: Silvio Maffioletti
LA FASE MONOCULARE DELL ESAME VISIVO Relatore: Silvio Maffioletti La fase monoculare Sistemare il forottero davanti al soggetto Metterlo in bolla Regolare la distanza interpupillare Controllare la distanza
DettagliSpecificità visita oculistica pediatrica
Oftalmologia pediatrica Specificità visita oculistica pediatrica Nei bambini il periodo che va dai 6 mesi fino ai 10-12 anni è decisivo per il raggiungimento della stabilità visiva I danni che si verificano
DettagliStefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI
Stefano Miglior Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico Concetti fondamentali E una malattia estremamente particolare caratterizzata da una progressione lenta ma continua verso la perdita della funzione
DettagliSPC e distribuzione normale con Access
SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,
DettagliLenti progressive opto in. Informazioni e trattamenti specifici sulla presbiopia.
Lenti progressive opto in. Informazioni e trattamenti specifici sulla presbiopia. LA PRESBIOPIA La presbiopia è una modificazione fisiologica, di tipo funzionale, di una struttura oculare: il cristallino.
DettagliIL LASER PER I DIFETTI DELLA VISTA
IL LASER PER I DIFETTI DELLA VISTA LA MIOPIA Si parla di miopia quando la vista da lontano è ridotta. Il miope vede bene a distanza ravvicinata, mentre le immagini lontane appaiono sfuocate. La ragione
DettagliCodice Fiscale dell'utente in esame: Cognome: Nome: Codice Fiscale: Telefono fisso e/o cellulare: Email:
Analisi della funzione visiva secondo il Data: Professionista rilevatore: Raccolta dati Utente Dati Aagnrafici dell'utente in esame Cognome: Nome: Codice Fiscale: Telefono fisso e/o cellulare: Email: Dichiarazioni
Dettagli1.Visione_01 Ottica geometrica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona
1.Visione_01 Ottica geometrica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Principi di refrazione delle lenti, indice di refrazione
DettagliI documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE
I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono
Dettaglif(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da
Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede
DettagliModulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza
Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N
DettagliIl riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.
LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico
DettagliCorso di Psicometria Progredito
Corso di Psicometria Progredito 3.1 Introduzione all inferenza statistica Prima Parte Gianmarco Altoè Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia Università di Cagliari, Anno Accademico 2013-2014
DettagliCOS E LA MIOPIA? QUALI SONO I SINTOMI? COME CORREGGERLA?
COS E LA MIOPIA? QUALI SONO I SINTOMI? COME CORREGGERLA? La miopia è un'anomalia rifrattiva, a causa della quale i raggi luminosi che provengono dall infinito non si concentrano sulla retina, ma davanti
DettagliDIFETTI VISIVI NEI BAMBINI AFFETTI DALLA SINDROME DOWN
DIFETTI VISIVI NEI BAMBINI AFFETTI DALLA SINDROME DOWN DADDY FADEL OPTOMETRISTA Nel 1866 John Langdon Down ha descritto per la prima volta la sindrome che porta il suo nome. Nel 1959 Lejeune et al. hanno
DettagliPROGRAMMAZIONE LATTARI
PROGRAMMAZIONE LATTARI 1T ESERCITAZIONE DI LENTI OFTALMICHE Modulo 1: cenni di anatomia oculare: Unità didattica 1: le tre tonache che rivestono il bulbo oculare Unità didattica 2: gli organi accessori
DettagliCalcolo del Valore Attuale Netto (VAN)
Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di
DettagliAPPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI
APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................
DettagliLa distribuzione Normale. La distribuzione Normale
La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una
DettagliESEMPIO 1: eseguire il complemento a 10 di 765
COMPLEMENTO A 10 DI UN NUMERO DECIMALE Sia dato un numero N 10 in base 10 di n cifre. Il complemento a 10 di tale numero (N ) si ottiene sottraendo il numero stesso a 10 n. ESEMPIO 1: eseguire il complemento
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliElementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1
Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 29-Analisi della potenza statistica vers. 1.0 (12 dicembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca
Dettaglirisulta (x) = 1 se x < 0.
Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente
DettagliCorso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile
Problemi connessi all utilizzo di un numero di bit limitato Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell utilizzo della rappresentazione in complemento alla base: corrispondenza biunivoca fra rappresentazione
DettagliOculista : Ranieri Floriana Ortottista: Mancuso Annamaria Rita Tarantino Maria Pilar Le Pera
UNO SGUARDO AMICO screening per la prevenzione della patologia oculare in età evolutiva U.O. Oftalmologia Dir. Dott. Michele Iansiti U.O. Pedriatria di Comunità Dott. ssarosa Anfosso Premessa La prevalenza
Dettagliwww.andreatorinesi.it
La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).
DettagliIL SISTEMA INFORMATIVO
LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI
DettagliUniversità degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico
Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,
Dettagli1. Come funziona l occhio normale? Cosa caratterizza i difetti della vista? Come correggerli? Prova ad osservare con le diverse lenti
L occhio MPZ 1. Come funziona l occhio normale? Cosa caratterizza i difetti della vista? Come correggerli? Prova ad osservare con le diverse lenti retina muscolo cornea iride pupilla cristallino nervo
DettagliLO STRABISMO I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A
LO STRABISMO I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A LO STRABISMO Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione sino a provocare
DettagliScreening oculistico-ortottico nei bambini in età scolare: prevenire e migliorare le cure
Presidio Ospedaliero S. Liberatore Atri - Unità Operativa di Oculistica Associazione per la vista Teramo Atri ONLUS Screening oculistico-ortottico nei bambini in età scolare: prevenire e migliorare le
DettagliAnalisi Visiva. Conoscere la potenzialità dell apparato ottico
Analisi Visiva "M.I.R.VI." non è una medicina e nemmeno una terapia. Lo scopo primario sta nel rieducare al naturale funzionamento l occhio e la mente. È una tecnica non invasiva: non utilizza e non prescrive
DettagliMULTIFOCALI LENTI A CONTATTO INTRODUZIONE
Mario Giovanzana Milano 15dicembre 00 LENTI A CONTATTO MULTIFOCALI INTRODUZIONE Nell ambito della mia professione nel corso degli anni ho sviluppato la progettazione delle lenti a contatto, che gestisco
DettagliOsservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale
Corso di Matematica, I modulo, Università di Udine, Osservazioni sulla continuità Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Come è noto una funzione è continua in un punto
DettagliLE STRATEGIE DI COPING
Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
Dettagli~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE
STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.
DettagliIL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A
IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione
DettagliCapitolo 2. Operazione di limite
Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A
DettagliRisultati Esercizi volume Ottica Visuale
Risultati Esercizi volume Ottica Visuale Zeri F, Rossetti A, Fossetti A, Calossi A. Capitolo 2 Es.2.1: Effettuare il calcolo del potere della cornea, attraverso la formula per lenti sottili usando i dati
DettagliLA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1
LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD
DettagliLE FUNZIONI A DUE VARIABILI
Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
DettagliAnno 4 Grafico di funzione
Anno 4 Grafico di funzione Introduzione In questa lezione impareremo a disegnare il grafico di una funzione reale. Per fare ciò è necessario studiare alcune caratteristiche salienti della funzione che
DettagliCapitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti
Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta
DettagliCome valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo
Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità
DettagliCenni di Macrofotografia
Cenni di Macrofotografia Definiamo il termine MACROFOTOGRAFIA Per comprendere il termine «Macrofotografia», bisogna necessariamente introdurre il concetto di «rapporto di riproduzione» o semplicemente
DettagliImpianti fotovoltaici con immissione in rete non a norma e conseguenza distruttive per la presenza di spike ad alta tensione
Impianti fotovoltaici con immissione in rete non a norma e conseguenza distruttive per la presenza di spike ad alta tensione Oggi vogliamo approfondire l annoso problema dell innalzamento della tensione
DettagliSTATISTICA IX lezione
Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri
DettagliAPPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE
APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse
DettagliOrietta Bay - Sestri Levante 2011
Per -corso Orietta Bay - Sestri Levante 2011 Per -corso Fotografare è saper cogliere l essenza delle cose e degli avvenimenti e Scriverli con la luce La macchina fotografica Il cuore originario della
DettagliCorrispondenze e funzioni
Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei
DettagliStatistica. Lezione 6
Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante
DettagliIl corso di laurea in Ottica e Optometria. Dipartimento di Scienze
Il corso di laurea in Ottica e Optometria Dipartimento di Scienze Corso di laurea a carattere professionalizzante Formazione di Ottici e Optometristi Gli Ottici e gli optometristi sono professionisti che
DettagliLA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE
Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una
DettagliTest d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi
In molte situazioni una raccolta di dati (=esiti di esperimenti aleatori) viene fatta per prendere delle decisioni sulla base di quei dati. Ad esempio sperimentazioni su un nuovo farmaco per decidere se
DettagliIpermetropia e Lenti a Contatto. Fabio Casalboni
Ipermetropia e Lenti a Contatto Fabio Casalboni Ci eravamo lasciati I vantaggi delle lenti a contatto Estetici/Psicologici Funzionali - Riduzione Aberrazioni - Movimenti oculari - Visione prossimale -
DettagliPensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla
Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età
DettagliISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET
ISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET 1) OPERAZIONI PRELIMINARI PER LA GESTIONE BUDGET...1 2) INSERIMENTO E GESTIONE BUDGET PER LA PREVISIONE...4 3) STAMPA DIFFERENZE CAPITOLI/BUDGET.10 4) ANNULLAMENTO BUDGET
DettagliCORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA
CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:
DettagliWebinar e Manuale Operativo Tecnica di Trading
Webinar e Manuale Operativo Tecnica di Trading Intraday guida passo passo per operare su time frame H1 e 5/15/30 min v.1.2 29 Novembre 2011 19:30 Premessa Per fare trading ci vuole la giusta mentalità
Dettagli13. Campi vettoriali
13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello
DettagliVademecum studio funzione
Vademecum studio funzione Campo di Esistenza di una funzione o dominio: Studiare una funzione significa determinare gli elementi caratteristici che ci permettono di disegnarne il grafico, a partire dalla
DettagliGuida Compilazione Piani di Studio on-line
Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-
DettagliCapitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.
Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;
DettagliGuida all uso di Java Diagrammi ER
Guida all uso di Java Diagrammi ER Ver. 1.1 Alessandro Ballini 16/5/2004 Questa guida ha lo scopo di mostrare gli aspetti fondamentali dell utilizzo dell applicazione Java Diagrammi ER. Inizieremo con
DettagliMisure di base su una carta. Calcoli di distanze
Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle
DettagliRegole della mano destra.
Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione
DettagliInternational School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure
International School of Siena Procedura di ammissione L International School of Siena accoglie culture e nazionalità diverse. Offriamo un educazione generale utilizzando l inglese come lingua veicolare,
DettagliOTTICA DELLA VISIONE Mauro Zuppardo 2015
OTTICA DELLA VISIONE OTTICA DELLA VISIONE STIGMATICO ASTIGMATICO OTTICA DELLA VISIONE 90 SUPERFICIE TOROIDALE Disco di Minima Confusione Intervallo di Sturm Asso O=co OTTICA DELLA VISIONE Disco di Minima
DettagliEsercitazione 23 maggio 2016
Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione
DettagliPROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA
PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA INDIVIDUAZIONE DEI TEMI/CONCETTI SELEZIONE DEI TEMI/CONCETTI ESPRESSIONE DEI CONCETTI NEL LINGUAGGIO DI INDICIZZAZIONE TIPI DI INDICIZZAZIONE SOMMARIZZAZIONE INDICIZZAZIONE
Dettagli1. Distribuzioni campionarie
Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie
DettagliOSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4
OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze
DettagliG3. Asintoti e continuità
G3 Asintoti e continuità Un asintoto è una retta a cui la funzione si avvicina sempre di più senza mai toccarla Non è la definizione formale, ma sicuramente serve per capire il concetto di asintoto Nei
DettagliMAGAZZINO FISCALE (agg. alla rel. 3.4.1)
MAGAZZINO FISCALE (agg. alla rel. 3.4.1) Per ottenere valori corretti nell inventario al LIFO o FIFO è necessario andare in Magazzino Fiscale ed elaborare i dati dell anno che ci serve valorizzare. Bisogna
DettagliPROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)
PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo
DettagliModulo: Scarsità e scelta
In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito
DettagliLa valutazione nella didattica per competenze
Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato
DettagliIL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci
UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di
DettagliCapitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.
Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).
DettagliCOME SI FORMA E COME SI RICONOSCE UN ROSS HOOK
COME SI FORMA E COME SI RICONOSCE UN ROSS HOOK di Francesco Fabi Trader Professionista e Responsabile di Joe Ross Trading Educators Italia PREMESSA Il Ross Hook è una delle formazioni grafiche che sono
DettagliEsercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione)
Esercitazione #5 di Statistica Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Dicembre 00 1 Esercizi 1.1 Test su media (con varianza nota) Esercizio n. 1 Il calore (in calorie per grammo) emesso
DettagliTasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.
La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane
DettagliLTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e
LTA STARTS YOU UP! FATTIBILITA DI BUSINESS E RICERCA PARTNER FINANZIARI E INDUSTRIALI In un momento in cui entrare nel mondo imprenditoriale con idee nuove e accattivanti diventa sempre più difficile e
DettagliDimensione di uno Spazio vettoriale
Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione
DettagliIL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN
www.previsioniborsa.net 3 Lezione METODO CICLICO IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN Questo modello ciclico teorico (vedi figura sotto) ci serve per pianificare la nostra operativita e prevedere quando il mercato
DettagliLezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale
Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta
Dettaglileaders in engineering excellence
leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.
Dettagli1. Scopo dell esperienza.
1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura
DettagliEsame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica
Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione
DettagliCapitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni
Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel
DettagliLaboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice
INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------
Dettagli1 Caratteristiche dei materiali utilizzati in ottica oftalmica di Alessandro Farini 1.1 Caratteristiche ottiche dei materiali oftalmici
1 Caratteristiche dei materiali utilizzati in ottica oftalmica di Alessandro Farini Esaminiamo in questo capitolo le principali caratteristiche dei vari materiali utilizzati nel campo dell'ottica oftalmica,
DettagliLEZIONE 7. Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2. 2, x3 +2x +3.
7 LEZIONE 7 Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2 2 6x, x3 +2x 2 6x, 3x + x2 2, x3 +2x +3. Le derivate sono rispettivamente,
DettagliLE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE
LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe
Dettagli