STERILIZZAZIONE: SICUREZZA E QUALITA PER IL CITTADINO
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- Abele Olivieri
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1 R e g i o n e P u g l i a O r g a n i s m o R e g i o n a l e p e r l a F o r m a z i o n e i n S a n i t à STERILIZZAZIONE: SICUREZZA E QUALITA PER IL CITTADINO 1
2 PROGETTO / EVENTO FORMATIVO COPIA DRAFT PROGETTO IN VIA DI IMPLEMENTAZIONE PROPONENTE: COLLEGIO IPASVI BARI INDIRIZZO: VIALE SALANDRA 42 CITTA : BARI CAP:70100 N. TELEFONO: FAX: collegio ipasvi@libero.it. ENTE/I PROMOTORE/I:COLLEGIO IPASVI BARI COORDINATORE/I SCIENTIFICO/I: GRECO ROBERTO, ANDREULA SAVERIO, ALBERGO FRANCESCO E INGLESE AGOSTINO SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:COLLEGIO IPASVI BARI INDIRIZZO: VILAE SALANDRA 42 CITTA : BARI CAP:70100 N. TELEFONO: FAX: collegio ipasvi@libero.it 2
3 LINEA PROGETTUALE: Programmazione e Pianificazione dell assistenza infermieristica In particolari ambiti come il blocco operatorio e l area chirurgica in materia di sterilizzazione.. IMPIANTO PROGETTUALE: Parlare oggi di sterilizzazione è un obbligo per una organizzazione ospedaliera efficiente e che ha come obiettivi la sicurezza e la qualità assistenziale dei propri utenti. Scientificamente parlando le infezioni ospedaliere sono considerate una delle principali cause di morte o di complicanze post-chirurgiche. La sterilizzazione diventa l unico strumento di efficienza e efficacia, di controllo e di valutazioni delle pratiche all interno di contesti operativi come le sale operatorie e i reparti di interesse chirurgico. Parlare di sterilizzazione è sinonimo di applicazione di tecniche, di comportamenti e di aspetti legislativi che impegnano completamente l intera equipe sanitaria. Prevalentemente le norme comuni utilizzate sono sancite da testi costituzionali a garanzia dei prodotti da erogare nelle diverse situazioni assistenziali. Di seguito saranno elencate alcune caratteristiche peculiari di riferimento applicativo. Norme tecniche Sono elaborate, approvate e pubblicate da un ente normatore, per fornire regole, requisiti, procedure e/o caratteristiche tecniche relative a determinati prodotti o processi. Il riferimento tecnico relativo ai dispositivi medici è rappresentato dalla Direttiva 93/42/CEE, valida per tutti i paesi che aderiscono al Comitato Europeo di Normazione (CEN). La Direttiva, che disciplina l immissione sul mercato di tutti i dispositivi medici, è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo n 46 del 24 febbraio 1997 (supplemento ordinario alla G.U. n 54 del ) e definisce il dispositivo medico e i suoi accessori nel seguente modo: Dispositivo medico: qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto, utilizzato da solo o in combinazione, compreso il software informatico impiegato per il corretto funzionamento e destinato dal fabbricante ad essere impiegato nell uomo a scopo di: - diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia; - diagnosi, controllo, terapia, attenuazione o compensazione di una ferita o di un handicap; - studio, sostituzione o modifica dell anatomia o di un processo fisiologico; - intervento sul concepimento, la cui azione principale voluta nel o sul corpo umano non sia conseguita con mezzi farmacologici né immunologici né mediante metabolismo, ma la cui funzione possa essere assistita da questi mezzi Accessorio: prodotto che, pur non essendo un dispositivo, sia destinato in modo specifico dal fabbricante ad essere utilizzato con un dispositivo per consentirne l utilizzazione prevista dal fabbricante stesso 3
4 La Direttiva elenca i requisiti minimi che i prodotti devono soddisfare al fine di poter apporvi la marcatura CE (o Certificazione CE). La marcatura, quindi, non è da considerarsi un marchio di qualità, bensì un riconoscimento documentato, da parte dell Ente Notificato, del rispetto dei requisiti imposti dalla Direttiva sia per l impianto produttivo che per il dispositivo stesso. Il marchio CE rappresenta la garanzia che il dispositivo risponde a requisiti severi in materia di sicurezza e di funzionalità, sia per il malato che per l utilizzatore. La Direttiva identifica, inoltre, le classi di appartenenza di ogni dispositivo medico, sterile e non sterile. La classificazione, che si basa sul principio di rischiosità crescente, è formulata in 4 classi, come sinteticamente riportato nella tabella 3 alla pagina successiva. Ogni Unità Operativa deve disporre di un elenco dei dispositivi medici che utilizza di routine classificati secondo la Direttiva citata. La stessa Direttiva stabilisce che le procedure di pulizia, di preparazione del carico e il tipo di sterilizzazione da adottare per ciascun dispositivo medico devono essere riportate dal fabbricante nelle relative indicazioni tecniche. E importante, pertanto, prima di preparare e sterilizzare il dispositivo, fare riferimento a tali indicazioni. Accanto ai requisiti generali (indicazioni per la costruzione, la progettazione, la sicurezza e la prestazione fino all imballaggio del dispositivo medico) la Direttiva indica che I dispositivi forniti allo stato sterile devono essere fabbricati e sterilizzati con un metodo convalidato e appropriato proprio come accade in questa Azienda Ospedaliera che applica un processo di sterilizzazione ai dispositivi riutilizzabili. Al fine di adeguare il processo di sterilizzazione, mediante vapore, l Azienda Ospedaliera deve attuare azioni ben precise avvalendosi delle norme armonizzate messe a disposizione dal CEN che riportano le caratteristiche tecniche e le prove da effettuare per verificare la rispondenza del prodotto ai requisiti minimi della Direttiva stessa. Le norme armonizzate relative alle metodiche di sterilizzazione dei dispositivi medici mediante vapore sono riportate nella tabella 4 alle pagine successive. E opportuno ricordare che le norme armonizzate sono obbligatorie, considerando che le direttive comunitarie hanno valenza d obbligo per gli stati membri della Comunità Europea. Per realizzare tali finalità una buona organizzazione ospedaliera deve adottare un programma di educazione e formazione sulla Sterilizzazione con il compito di: Aumentare la partecipazione degli operatori all assistenza e promuoverne l autonomia in seno ad una centrale di sterilizzazione; Creare un nuovo modello organizzativo orientato/teso all implementazione del processo di sterilizzazione Garantire il collegamento tra le sale operatorie aziendali e le altre UU.OO.; Promuovere un costante approfondimento del contenuto della relazione infermiere/medici e utenti sul problema della sterilizzazione; Creare e condividere il nuovo linguaggio comune sulla sterilizzazione; Favorire l adozione di modelli concettuali dell assistenza infermieristica proiettati alla gestione del nuovo modello sulla sterilizzazione; Creare l individuazione di indicatori specifici dell area delle sale operatorie; Creare una nuova figura infermieristica dedicata a tale sviluppo culturale 4
5 DESCRIZIONE DEL PROGETTO (Descrivere i contenuti, l offerta formativa e le finalità) La sterilizzazione anche se conosciuto come cultura è di difficile applicazione nel pragmatico dell argomento, infatti possiamo affermare che sul piano teorico siamo tutti concordi nell individuare l importanza di tale problematica ma, la vera difficoltà e nel saperla applicare concretamente nel quotidiano. La sterilizzazione nella sua estrinsecazione va portata avanti seguendo delle tappe ben specifiche e con il massimo della competenza e capacità professionale; questo non basta talvolta è necessario superare ostacoli di natura organizzativa che nel settore sanitario bloccano il normale procedimento. La relazione esistente tra i diversi operatori del settore crea delle difficoltà tra le diverse professionalità impegnate, mettendo in crisi non solo il rapporto personale ma di certo il rapporto professionale. I contenuti del progetto terranno conto di aspetti come: Epidemiologia delle Malattie Infettive in ambito del Dipartimento Chirurgico, di Emergenza; Concetti di Sterilizzazione, Disinfezione e Sanificazione in seno ai dipartimenti; Quadri di riferimento assistenziale nelle diverse fasi delle malattie chirurgiche; Identificazione dei Bisogni di salute delle comunità tenendo conto dei fattori fisici, sociali, culturali ed economici. Pianificazione, valutazione dell assistenza infermieristica; Coinvolgimento della comunità infermieristica nell assistenza con partecipazione attiva al processo decisionale relativo. Dalla logica sistemica alla logica per prestazioni. Tecnica e strumenti della Quality assurance alla tecnica della qualità; La responsabilizzazione delle prestazioni. OBIETTIVI IN LINEA CON IL PIANO REGIONALE DELLA SALUTE (Indicare gli obiettivi coerenti con le priorità e gli obiettivi del Piano della Salute ) Il corso ha la finalità di sviluppare le conoscenze e le capacità di elaborare soluzioni gestionali e organizzative nell ambito della Sterilizzazione che ha come primo obiettivo quello di migliorare la qualità dei processi che soddisfano i bisogni dell operato. - Definire criteri per la gestione dell Assistenza Infermieristica in area chirurgica e critica; - Passare dall organizzazione del lavoro per funzioni a quelle per progetti; - Progettare standards organizzativi per la valutazione della qualità del servizio; - Definire gli ambiti strategici dei quartieri operatori sviluppando centri di responsabilità; - Progettare e gestire soluzioni organizzative favorendo l integrazione e la collaborazione professionale tra le diverse forme impiegate nell assistenza; - Promuovere la cultura dell accettazione dell appartenenza a una realtà organizzata. - Realizzare contesti di blocchi operatori con dimensione umana; - Promuovere la pratica basata sull evidenza scientifica - Promuovere il processo di miglioramento continuo della qualità assistenziale attraverso la valutazione dell efficacia e dell appropriatezza del processo assistenziale 5
6 OBIETTIVI SPECIFICI Costituzione di un gruppo di lavoro regionale Pianificazione delle attività formative per il personale sanitario e i partner del progetto Valutazione qualità percepita Organizzare iniziative di approfondimento culturale su temi prioritari e su criticità emergenti; Sostenere e valorizzare progetti di buona qualità, già in atto nel sistema regionale, per il miglioramento dell assistenza infermieristica; Promuovere e avviare progetti di miglioramento della qualità dell assistenza infermieristica in ambito regionale. DESTINATARI DEL PROGETTO DESTINATARI FINALI : Area chirurgiche e critiche DESTINATARI INTERMEDI: operatori del settore dove si applicano tutte le procedure di interesse chirurgico ( ambulatori, UU:OO chirurgici, Sale Operatorie, distretti, dipartimenti ) (Indicare il numero di destinatari previsti per ogni figura professionale a cui il progetto/evento è destinato, specificare se la figura professionale è dipendente aziendale o libera professionista e se è soggetta ad obbligo ECM o esente) FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE NEL PROGETTO FIGURE PROFESSIONALI ECM / NON ECM N. DESTINATARI Infermieri Si ECM 50/70 Infermieri- Coordinatori Si ECM 50/70 OSS No ECM 50/70 Infermieri-Specialisti Si ECM 50/70 TOTALE DESTINARI: N. 200/280 6
7 CRONOGRAMMA DURATA DEL PROGETTO: 3 mesi DATA DATA INIZIO ATTIVITA FORMATIVA*: 01/03/10 CONCLUSIONE**:30/06/10 N. ORE DI FORMAZIONE: 80 ore N. DI EDIZIONI: 3 *L attività formativa dovrà essere avviata dal 1 marzo ** Entro dicembre TIPOLOGIA/E FORMATIVA/E PREVISTA/E FORMAZIONE RESIDENZIALE FORMAZIONE SUL CAMPO FORMAZIONE A DISTANZA (FaD) FORMAZIONE BLENDED ALTRO: METODOLOGIA/E FORMATIVA/E PREVISTA/E Lezioni frontali Discussioni di casi Attività di laboratorio in aula Tirocinio sul campo Questionari modulari Presentazioni di lavori con una proposta finale di un modello lavorativo di sostegno per la famiglia Ricerche nazionali e internazionali Presentazione di una tesina finale 7
8 ARTICOLAZIONE DIDATTICA/ DELLE ATTIVITA FORMATIVE Lezioni frontali: n. di ore 40 Attività pratica in aula: n. di ore 10 Attività pratica in Unità Operativa/Azienda Sanitaria: n di ore 15 Formazione a Distanza (FaD): n. di ore Altro: Ricerche e lavori personali 15 SEDE/I DI SVOLGIMENTO AZIENDA OSPEDALIERA POLICLINICO DI BARI e ASL BA FACULTY Nome Docente Greco Roberto Andreula Saverio Inglese Agostino Albergo Francesco Altomare Anna Elisabetta Ruolo Coordinatore del Tirocinio CdL in Infermieristica Di Venere Presidente Collegio IPASVI Bari Infermiere Coordinatore Infermiere Coordinatore Direttore Medico di P.O. M;olfetta ASL BA RISULTATI ATTESI : adozione dei principi ispiratori del modello Sterilizzazione VALUTAZIONE effettivo raggiungimento della popolazione target; percezione della importanza e rilevanza dei principi raccomandati;. RICADUTA DEL PROGETTO Valutazione effettiva dei comportamenti professionali appresi da mettere in campo 8
ADOZIONE DEL SISTEMA DI FAMILY CENTERED CARE
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