Orari (PCO) degli. Città di Avigliana
|
|
- Ivo Orlando Natali
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il Piano di Coordinamento degli Orari (PCO) Città di Avigliana
2
3 Il Piano Coordinamento degli di Orari (PCO) * Introduzione * Il percorso per l elaborazione del PCO * Le fasi di lavoro * I temi e le azioni del PCO * Crediti
4
5 Introduzione Le città sono meccanismi complessi, composti di più parti il cui movimento deve essere il più possibile sincronizzato. Un grande orologio condiziona l esistenza di chi ci vive. Un tempo per il lavoro, un tempo per il riposo, ma anche per affrontare le incombenze della vita. Tempi che a volte non dialogano fra loro. Ecco quindi la necessità di una pianificazione del tempo che metta in relazione i soggetti che interagiscono sullo scenario urbano: cittadini, istituzioni, associazioni, forze produttive. Ma non si tratta di pensare ad un Piano che si limiti a coordinare gli orari dei servizi in relazione ai ritmi di vita dei cittadini. Il Piano di Coordinamento degli Orari è uno strumento che agisce anche e soprattutto sulla qualità della vita a partire dall idea che una politica dei tempi attraversi e condizioni tutte le altre politiche e che richieda una costruzione partecipata insieme ai diversi attori presenti sulla scena urbana. Il Piano di Coordinamento degli Orari (PCO) è pertanto uno strumento che supporta i cittadini nel migliorare la propria gestione del tempo (tempo del lavoro, della famiglia, tempo libero, dei figli, ecc.) e consente alla città nel suo complesso di migliorare la compatibilità tra i diversi orari e, di conseguenza, l utilizzo dei luoghi, degli spazi e delle risorse. Approvato con Atto n. 111 assunto dal Consiglio Comunale del 28 settembre 2010
6 Il percorso per l elaborazione del PCO Il Piano di Coordinamento degli Orari di Avigliana ha assuntole sembianze di un laboratorio aperto che è nato, nella sua formulazione progettuale, da studi e ricerche, da concertazione politica, ma anche dal confronto con i cittadini sia nella fase di elaborazione, sia di attuazione. Il Piano non si realizza con strumenti tradizionali: è un processo lungo, complesso, sperimentale, costruito in rapporto costante con i soggetti sociali e istituzionali, e deve essere inteso come un insieme di orientamenti e di azioni che si intersecano interfacciandosi con le altre programmazioni dell ente pubblico, indicando le priorità e scegliendo gli interessi e le esigenze che vanno privilegiati. Le tappe del percorso di costruzione del PCO di Avigliana sono state articolate in modo da favorire la creazione di reti e scambi in grado di dare vita ad azioni comuni improntate alla valorizzazione di risorse e opportunità locali, al radicamento delle stesse azioni, alla creazione di condizioni locali che possano garantire forme di autorganizzazione e di co-gestione locale nell attuazione delle attività. Il perseguimento, raggiungimento e consolidamento di questi obiettivi è stato realizzato attraverso l utilizzo di metodologie e strumenti che hanno consentito di rispondere sia alle esigenze del processo nel suo complesso, sia alla volontà dell Amministrazione comunale di acquisire nuove modalità di approccio e gestione dello sviluppo del territorio. Le attività di elaborazione del Piano di Coordinamento degli Orari hanno visto il coinvolgimento dei seguenti attori: cittadini; donne e famiglie, in particolare; associazioni e i gruppi locali; organizzazioni economiche e imprenditoriali; istituzioni pubbliche e i loro uffici; scuola; fruitori temporanei della città, cioè la quota di popolazione che occupa temporaneamente la città nel corso della giornata o in occasione di eventi particolari.
7 Gli obiettivi del PCO di Avigliana Quattro sono gli obiettivi generali che il Piano intende raggiungere: Migliorare la fruibilità e l accessibilità dei servizi pubblici e privati attraverso la definizione e l attuazione di modalità e strategie funzionali non solo a garantire orari appropriati, ma anche i servizi di trasporto e le infrastrutture di collegamento necessarie. Migliorare l integrazione dei tempi della città attraverso il loro coordinamento, creando un armonia tra esigenze, spostamenti e servizi, nella convinzione che sia un fattore strategico per migliorare anche la qualità della vita e del territorio. Stimolare e responsabilizzare la città rispetto al tema dei tempi e della qualità della vita attraverso il coinvolgimento attivo dei soggetti locali, individuando soluzioni in grado di rispondere a queste esigenze. Promuovere connessioni tematiche e integrazione con la programmazione e la pianificazione locale, favorire la messa in rete dei progetti esistenti, garantirne la visibilità in modo integrato e coordinato, trasformandoli in vere e proprie politiche, in grado di incidere concretamente sul contesto.
8 Le fasi di lavoro Il percorso di costruzione del Piano di Coordinamento degli Orari del Comune di Avigliana è stato articolato in sei fasi di lavoro: indagine conoscitiva del contesto locale; rilievo ed analisi delle esigenze, delle criticità, delle risorse locali e delle idee progettuali; mappatura dei servizi; progettazione delle azioni del Piano; elaborazione finale del Piano di Coordinamento degli Orari; coordinamento e verifica delle attività, comunicazione ed informazione. La prima fase del programma di lavoro è consistita nella raccolta dei materiali sulle principali trasformazioni urbanistiche e del territorio, in atto o in programma, e sulle principali politiche in materia di orari dei servizi pubblici e privati, tempi e pari opportunità, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, flessibilizzazione dei servizi. L indagine si è concretizzata attraverso interviste e incontri con i tecnici dei diversi settori comunali coinvolti, creazione di una mailing list dei soggetti locali e dei referenti dei servizi coinvolti nel processo e incontri con il gruppo di lavoro interni e esterni. La seconda ha riguardato l analisi di esigenze e criticità dal punto di vista dei cittadini che utilizzano la città, attraverso due incontri a Drubiaglio e al Villaggio Primavera. Questa fase ha consentito di rilevare le caratteristiche del territorio che vengono percepite e vissute come risorse locali (materiali e immateriali) da valorizzare attraverso le politiche dei tempi, o come criticità da limitare e su cui intervenire, e di raccogliere le prime idee progettuali coinvolgendo direttamente i destinatari del Piano.
9 Si è poi passati alla ricostruzione del quadro dei tempi dei principali servizi della città, definendo una mappatura degli orari e della loro accessibilità che ha consentito di ricostruire altri aspetti utili legati alla fruizione ed al livello di accessibilità. Un attività che si è sviluppata attraverso raccolta informazioni, questionario on-line, tavoli tecnici di approfondimento, incontri gruppo di lavoro. La quarta fase è entrata nel merito della progettazione del Piano, attraverso una consultazione pubblica aperta a tutti coloro che vivono e/o lavorano ad Avigliana, che ha consentito di raccogliere idee, suggerimenti, criticità e visioni utili per orientare e programmare le azioni del PCO. Attraverso Focus group di approfondimento tematici ed incontri di coprogettazione per la definizione delle azioni del Piano si è poi giunti nella quinta fase di lavoro all elaborazione finale del Piano. L ultima fase, trasversale a tutto il percorso di definizione del Piano, ha previsto una serie di attività di coordinamento, monitoraggio e verifica con la Pubblica Amministrazione rispetto all organizzazione e allo stato di avanzamento del progetto e del percorso di lavoro e attività di comunicazione funzionali sia alla riconoscibilità del progetto, sia alla sua visibilità sul territorio.
10 I temi e le azioni del PCO Il Piano di Coordinamento degli Orari è, di fatto, una guida per la conoscenza e la fruizione del territorio; individua le esigenze e le priorità delle politiche dei tempi nonché di conciliazione dei diversi tempi della città e di chi vi abita e/o lavora. Il Piano individua, sulla base di quanto emerso nell approfondimento con il territorio, in particolare col confronto con chi lo vive, una serie di temi di indirizzo che costituiscono i principali obiettivi che la città intende perseguire in materia di tempi. Per ogni tema di indirizzo sono state individuate alcune possibili azioni emerse come particolarmente interessanti nel corso del processo di elaborazione e definizione del Piano. Ogni tema di indirizzo è strettamente connesso agli altri così come forte è la relazione tra le diverse azioni individuate nel Piano.
11 Il Piano di Coordinamento degli Orari della Città di Avigliana intende affrontare il tema delle pari opportunità, concentrandosi in particolare sulla conciliazione dei tempi di vita. L obiettivo è l individuazione di azioni concrete di intervento a partire dall intreccio di diversi fattori: l organizzazione del lavoro, il lavoro di cura, il sistema dei trasporti, i servizi della città, il tempo per sé, creando anche le basi per la costruzione di un tavolo di concertazione e di coordinamento sul tema dei tempi e degli orari. Questo obiettivo si traduce, da un lato, nello sviluppo, promozione e implementazione di azioni e politiche sul territorio in grado di favorire una politica dei tempi capace di rispondere ai bisogni dei cittadini e, dall altro, individuare appropriate modalità per fare della flessibilità un opportunità di conciliazione e di fruizione positiva dei tempi e degli spazi della città in una logica di pari opportunità. I temi di indirizzo che caratterizzano il Piano di Coordinamento degli Orari del Comune di Avigliana sono cinque: Migliorare l accessibilità ai servizi pubblici Promuovere spazi di condivisione e di socializzazione Attivare la città sul tema dei tempi Incentivare percorsi di mobilità lenta e sostenibile Sperimentare e sviluppare forme di conciliazione dei tempi
12 Migliorare l accessibilità ai servizi pubblici Il tema punta alla qualità della relazione fra Comune e cittadini attraverso nuove modalità nell erogazione dei servizi, in particolare alle persone anziane e parti di territorio lontane dalla sede dei servizi comunali. Le azioni offrono l opportunità di agire secondo logiche integrate, permettendo la definizione di percorsi e strumenti innovativi finalizzati alla promozione della qualità complessiva della città. Migliorare l attrattività, la fruizione e l accessibilità, rispondendo alle esigenze dei potenziali fruitori, significherà anche favorire percorsi di orientamento e accesso ai servizi, informazione e comunicazione anch essi condivisi dai vari attori in gioco. Le azioni proposte sono: La giornata del cittadino in Comune: apertura prolungata, eventualmente anche continuativa, di tutti gli uffici comunali un giorno a settimana coordinando e armonizzando così gli orari dell apertura al pubblico. Urca itinerante: Ufficio Relazioni con i Cittadini Aviglianesi, oggi aperto nel Palazzo Comunale, itinerante nelle frazioni e presso il mercato settimanale il giovedì al fine di migliorarne la conoscenza e la fruibilità da parte della cittadinanza; Creazione di una rete civica: realizzazione di una rete wireless cittadina fruibile gratuitamente per l accesso a Internet. Informazione per favorire la fruizione dei servizi: realizzazione di tre mini guide in formato cartaceo e/o in pdf da consultare sul sito del Comune. Promuovere spazi di condivisione e di socializzazione Il Piano intende promuovere spazi di condivisione in cui le persone possano trovarsi, confrontarsi, condividere esperienze, esigenze e sviluppare il senso di appartenenza alla comunità. Una particolare attenzione è rivolta alla manutenzione del verde esistente e all animazione degli spazi pubblici urbani, pensati come luoghi per sviluppare relazioni e socialità fra le persone di ogni età. La variante del PRG, in corso di redazione, offre l occasione per proporre il ripensamento, dal punto di vista progettuale, funzionale e sociale, dell area intorno alla scuola Anna Frank nella frazione di Drubiaglio sperimentando l approccio spazio/temporale per riqualificare/rivitalizzare una parte di città attraverso il coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti locali, con l obiettivo di migliorare la qualità della vita. Le azioni proposte sono: Il giardino delle donne: proseguire il lavoro iniziato con il Piano di Accompagnamento Sociale del Contratto di Quartiere II, con il coinvolgimento di un gruppo di donne, italiane e straniere, residenti o con attività commerciali nel centro storico, per la definizione degli utilizzi di un giardino dietro il Palazzo comunale. Ripensare l area intorno alla scuola Anna Frank: promuovere l avvio della progettazione partecipata per la ridefinizione progettuale e il ripensamento di usi, fruizione, gestione e animazione dell intera area. L area dell ecomuseo dell ex dinamitificio Nobel: attivazione di un tavolo di lavoro con la Pubblica Amministrazione e le associazioni per comprendere insieme quali funzioni può ospitare.
13 Incentivare percorsi di mobilità lenta e sostenibile La mobilità è uno dei fattori che incide sulla qualità di una città, dal punto di vista ambientale come da quello dello stress, dei disagi e dei problemi di sicurezza determinati dal traffico. Parlare di mobilità sostenibile significa comprendere come le persone e le merci, anche in ambito urbano, possono spostarsi in maniera agevole, con delle tempistiche che si armonizzano con le esigenze dei cittadini e dei fruitori e non, al contrario, che le condizionano. Il tema è fortemente legato al processo in atto nel Comune di Avigliana per il Patto dei Sindaci e pone particolare attenzione alle realtà scolastiche valorizzando le esperienze già compiute in questi anni sui percorsi sicuri, con l attivazione delle linee del Piedibus, e puntando a sviluppare nei bambini la cultura e il senso di appartenenza alla città per renderli partecipi a trasformarla partendo da sé. Le azioni proposte sono: Trasporto a chiamata: attivare il servizio Provibus che offre la possibilità al cittadino di prenotare telefonicamente la corsa in funzione delle sue necessità di spostamento. Piano Spostamenti Casa Lavoro per l Istituto Galileo Galilei: avviare un percorso di lavoro per la costruzione del Piano spostamenti casa/scuola degli studenti e del personale docente e non docente. Mobilità lenta e percorsi sicuri casa scuola: incentivare la pratica della mobilità lenta e a basso impatto ambientale attraverso l uso delle biciclette, attraverso l organizzazione di un bicibus (gruppo di scolari che vanno e tornano da scuola accompagnati in bicicletta da genitori volontari) a Drubiaglio con la scuola Anna Frank. Informazione sulla mobilità sostenibile ad Avigliana: realizzazione di una mappa della città scaricabile anche dal sito internet del Comune, con indicate tutte le opportunità di mobilità, gli orari, i tragitti e i recapiti per ricevere informazioni maggiormente dettagliate.
14 Il Piano costituisce una prima occasione per la città di avviare una riflessione articolata sulla qualità della vita a partire dai tempi, fornendo l opportunità per il territorio di iniziare a produrre dei cam- Sperimentare e sviluppare forme di biamenti concreti sperimentando soluzioni e introducendo degli conciliazione dei tempi elementi di innovazione. Il tema promuove anche una maggiore qualità del lavoro, ponendo particolare attenzione alle tematiche della conciliazione. Le azioni progettuali sono impostate nella logica di considerare specificità e priorità del contesto specifico di intervento (i dipendenti comunali, le scuole, ) e delle politiche locali che la Città promuove. Hanno lo scopo di avviare una sperimentazione completa sul tema della conciliazione nel settore pubblico e, in futuro, nel privato. Le azioni proposte sono: Spesa on line/ a domicilio (sul posto di lavoro) per i dipendenti comunali: aumentare e potenziare i servizi che possano consentire ai dipendenti comunali di conciliare gli orari di vita professionale e familiare per migliorare la gestione del tempo aumentando l offerta di risorse locali a servizio delle pari opportunità. Armonizzare gli orari scolastici: introdurre elementi di flessibilità negli orari delle scuole per favorire le esigenze delle famiglie tenendo conto di quelle pedagogiche, delle necessità di conciliazione dei tempi vita-lavoro dei genitori e degli operatori della scuola. Attivare la città sul tema dei tempi Gli obiettivi del Piano sono legati ad una riflessione costante sui tempi, a un monitoraggio continuo delle esigenze, dei servizi e all introduzione di nuovi elementi che consentono di migliorare la qualità dei tempi di una città e quindi la qualità della vita. Per attuare politiche temporali efficaci occorre sviluppare un progetto che induca tutti gli attori sociali ad un adeguata riflessione e a una responsabilità attiva sulla riorganizzazione dei tempi, degli orari e degli spazi della città. Compito del Piano è far emergere la dimensione del tempo in tutte le politiche che influenzano la vita in città, per sviluppare nei soggetti pubblici e privati che determinano le scelte, un modo di pensare che considera gli effetti di ogni decisione sul tempo urbano e su quello individuale. L azione proposta è: Costituzione di un tavolo di coordinamento sui tempi della città: il tavolo ha il compito di sviluppare la riflessione e il lavoro avviato, individuando nuove strategie e soluzioni.
15 Crediti Il processo di elaborazione del Piano di Coordinamento degli Orari è stato promosso dall Amministrazione Comunale di Avigliana e realizzato grazie al cofinanziamento della Regione Piemonte (D.D. n. 42 del 14/11/ Avviso pubblico per la presentazione della richiesta di contributi per l adozione e l attuazione dei P.C.O.) L equipe tecnica incaricata della redazione del Piano di Coordinamento degli Orari è costituita dallo Studio Associato R. Dispenza e A. Nasso_architetti (Torino) e dalla dott.ssa Irene Ropolo. Tutti le Aree comunali con il coordinamento del direttore generale hanno contributo al processo di elaborazione del PCO attraverso la compilazione del questionario, la partecipazione a incontri e riunioni tenatiche e del gruppo di lavoro, momenti di progettazione partecipata, approfondimenti tecnici e reperimento materiali di documentazione. La grafica del progetto è stata ideata da: logo - arch. Aldo Blandino brochure - Alberto Nicoletta I testi della brochure sono stati curati dall Ufficio Comunicazione del Comune di Avigliana (Ebe Gallo, Gianni Pacchiardo). Stampata su carta ecologica Ecolabel europeo rispondente ai criteri del Protocollo APE della Provincia di Torino.
16 Per informazioni: Ufficio Politiche sociali: Ufficio Ambiente:
ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE
ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliRealizzato Dall ins. Guadalupi Francesca
Allegato al PTOF dell I.C. Giuseppe Scelsa Realizzato Dall ins. Guadalupi Francesca Premessa L Animatore Digitale individuato in ogni scuola sarà (rif. Prot. n 17791 del 19/11/2015) destinatario di un
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliIl percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna
Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna INTRODUZIONE Il percorso partecipativo ha avuto l obiettivo di sviluppare un confronto fra i diversi stakeholder sulle proposte
DettagliGuadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute
ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per
DettagliI principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.
I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni
DettagliCHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO
1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno
DettagliProgetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole
Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo
DettagliQUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
DettagliLINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014
SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA DEI SERVIZI EDUCATIVI DI PIACENZA LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014 PREMESSA DI COERENZA CON I DOCUMENTI
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliRuolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliProgramma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione
Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione 2 Premessa In.Sar. Spa, nell assolvere alle sue finalità istituzionali volte a supportare l Amministrazione
DettagliProgetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione
Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione secondaria superiore della città di Cremona ELABORAZIONE
DettagliASCOLTO ATTIVO E GOVERNANCE NEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI STEZZANO
ASCOLTO ATTIVO E GOVERNANCE NEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI STEZZANO FASI AZIONI PER L AVVIO DEL PROCESSO Maggio 2007 Con il contributo dell Agenda21 Isola bergamasca Dalmine Zingonia Le fasi del
DettagliAMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE
CONSULTAZIONE PUBBLICA Pianificazione Urbanistica Partecipata La Città non è fatta di soli edifici e piazze, ma è fatta di memoria, di segni, di linguaggi, di desideri, che sono a loro volta l espressione
DettagliProgetto partecipativo per la riprogettazione di spazi, tempi e modalità di accesso ai servizi socio-educativi comunali della Bassa Reggiana DOPO IL
Progetto partecipativo per la riprogettazione di spazi, tempi e modalità di accesso ai servizi socio-educativi comunali della Bassa Reggiana DOPO IL TERREMOTO: PIU VICINI - PIU SICURI - PIU SICURI - PIU
DettagliPROGETTO PER L INTERCONNESSIONE E LA CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI TRA LE STRUTTURE INFORMATIVE PIEMONTESI
PROGETTO PER L INTERCONNESSIONE E LA CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI TRA LE STRUTTURE INFORMATIVE PIEMONTESI Regione Piemonte Comunicazione Istituzionale della Giunta Regionale Direttore: Roberto Moisio
DettagliP.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE
PROGETTO P.I.P.P.I. P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE Cos è P.I.P.P.I.? P.I.P.P.I. è un programma di intervento multidimensionale che persegue la finalità di innovare
DettagliProposte di attività con le scuole
In collaborazione con i Comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna, Pove del Grappa, Romano d Ezzelino, Bassano del Grappa OP!IL PAESAGGIO È UNA PARTE DI TE Proposte
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliProgrammi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa
Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa Catalogo 2013/2014 La Camera di Commercio di Pisa attraverso le proprie aziende speciali è da sempre impegnata
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliPiani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali
Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi
DettagliProgetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI
Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale
DettagliLa shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma
La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliPOLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE
POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale
DettagliSviluppo di comunità
Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,
DettagliIl volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi
Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale
DettagliIstituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE
DettagliCITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA
CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliDipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO
Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009
DettagliSviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio
CoMoDo. Comunicare Moltiplica Doveri (art direction, grafica, fotografia Marco Tortoioli Ricci) Provincia di Terni in collaborazione con i Comuni della provincia Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliCASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA
Progetto CASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA Contesti e Cambiamenti snc di Tessa Ercoli, Carlotta Iarrapino, Concetta Musumeci Via Cironi 2, 50134 Firenze P.I. 05856210488 www.contestiecambiamenti.it
DettagliScuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA. Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma
Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma 2 Scuola, tecnologie e innovazione didattica La tecnologia sembra trasformare
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliCOMPLESSITA TERRITORIALI
PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI OBIETTIVI E FINALITA DEL PROGETTO PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI IL CONTESTO Il Sistema Territoriale di progetto è parte del sistema metropolitano lombardo,
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliProtocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)
Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliLe reti per la conciliazione come. condiviso. Audit Famiglia e Lavoro. L esperienza delle aziende venete. 19 aprile 2013 Monastier di Treviso
Le reti per la conciliazione come strumento di welfare territoriale condiviso 19 aprile 2013 Monastier di Treviso Audit Famiglia e Lavoro. L esperienza delle aziende venete A cura dell Assessorato ai Servizi
DettagliCOMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV
COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 Cosa è stato fatto: Il GAV ha : - Somministrato a tutto il personale un questionario per la raccolta di informazioni in merito ai
DettagliEuropa per i cittadini 2007-2013
Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società
DettagliFunzioni di gestione degli interventi: esperti
Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell
DettagliAvvio della programmazione 2007-13
Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio
DettagliALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO
ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività
DettagliDoveri della famiglia
MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliPROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020
Allegato parte integrante - 2 Allegato B) PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 TRA Regione Emilia Romagna, in persona
DettagliIl sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio
Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale
DettagliL esperienza dell Università di Bologna
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
DettagliProgramma Gioventù in Azione 2007-2013
Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Questionario rivolto agli Enti pubblici, Gruppi informali, Organizzazioni e Giovani partecipanti coinvolti nel Programma GiA in FVG Udine, 30 gennaio 2012 L indagine
DettagliLa mediazione sociale di comunità
La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati
DettagliCORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te
CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:
DettagliProvincia di Reggio Calabria
Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliProgetto Volontariato e professionalità
Progetto Volontariato e professionalità Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati www.unaie.it - info@unaie.it ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CULTURA AMBIENTALE E LAVORO SOLIDALE www.aikal.eu -
DettagliAUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO
AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014
DettagliASSE STORICO SOCIALE
ASSE STORICO SOCIALE 1 ASSE STORICO SOCIALE competenze attese d asse indicatori descrittori Competenze di asse Indicatori Descrittori 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una
DettagliRACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI
Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica
DettagliLa rete dei Comuni della Valpolicella e Baldo Garda Esperienza 2010
Le reti che orientano La rete dei Comuni della Valpolicella e Baldo Garda Esperienza 2010 Progetto di orientamento per adulti 2010 - DGR 3214/09 Una nuova opportunità: comuni in rete per l orientamento
DettagliPROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016
PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per
DettagliAmbito Distrettuale 6.1
Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale
DettagliScuola di formazione permanente per delegati, dirigenti sindacali e operatori delle relazioni industriali promossa da Cgil, Cisl e Uil del Trentino
Scuola di formazione permanente per delegati, dirigenti sindacali e operatori delle relazioni industriali promossa da Cgil, Cisl e Uil del Trentino Contesto Obiettivi Il buon funzionamento del sistema
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliAREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI
A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE
DettagliUN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza)
IO, NOI Associazione di Volontariato per la Solidarietà e l integrazione Sociale Sede legale - Sede Operativa: via delle Meduse, 63a 00054 Fiumicino Tel. 3208594921 066520591 Fax: 0665499252 E.Mail: infoline@ionoi.org
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
Dettagli1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL
1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del
DettagliUNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica
UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica Roma, 17/01/2013 Fondazione PAIDEIA onlus www.fondazionepaideia.it; info@fondazionepaideia.it Verso una nuova forma di affido
DettagliAVVISO PUBBLICO Sub 1
AVVISO PUBBLICO Sub 1 Per l'assegnazione di un contributo agli Istituti di Istruzione Secondaria di 2 grado della provincia di Pordenone per la realizzazione di progetti al supporto di giovani studenti
DettagliPiano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento
DettagliSCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI DEL PROGETTO E PER LA VALUTAZIONE - SCHEDA B Traccia per la scuola capofila
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Progetto Nazionale I CARE GRUPPO DI LAVORO REGIONALE SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliCittà di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013
Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliVuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.
MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare
DettagliSmart School Mobility
Direzione Centrale Cultura e Educazione ITER, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile Laboratorio Città Sostenibile ITER MIUR Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Provincia di Torino
DettagliSTUDIO PER IL RIASSETTO DEL SISTEMA DELLA MOBILITÀ URBANA DEL COMUNE DI CUNEO
STUDIO PER IL RIASSETTO DEL SISTEMA DELLA MOBILITÀ URBANA DEL COMUNE DI CUNEO PARTECIPAZIONE: interviste in profondità Studio per il riassetto del sistema della mobilità urbana del Comune di Cuneo - 05/03/2013
DettagliLa repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.
Cooperativa è... COOPERATIVA è... Art. 45 della Costituzione Italiana La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge
Dettagli