UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MACERATA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MACERATA"

Transcript

1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MACERATA Dipartimento di Scienze dell Educazione e della Formazione Corso di Dottorato in Scienze psicologiche, sociologiche e dell e-learning Curriculum-Scienze del comportamento e delle relazioni sociali Ciclo XXIV LA FORMAZIONE NEI CONTESTI DI LAVORO Una riflessione su un percorso formativo in azienda Tutor Chiar.ma Prof.ssa Barbara Pojaghi Dottoranda Dott.ssa Chiara Catini Coordinatore Chiar.mo Prof. Sebastiano Porcu ANNO 2013

2

3 INDICE PRIMA PARTE FORMAZIONE E APPRENDIMENTO NELLE ORGANIZZAZIONI INTRODUZIONE I. La formazione II. III Significati condivisi Cambiamento Complessità 1.1. Excursus storico 1.2. La formazione: una realtà in transizione Il paradigma modernista Il paradigma neo-modernista Il paradigma post-modernista 1.3. La formazione oggi: riflessioni in divenire La formazione psicosociale 2.1. Inquadramento concettuale 2.2. La concezione psicosociologica Metodi e strumenti 2.3. La narrazione come strumento di costruzione della conoscenza L apprendimento L autobiografia 3.1. La prospettiva del Self 3.2. Definizioni di apprendimento e contributi teorici Apprendimento metacognitivo 3.3. Apprendimento in situazione Apprendere partecipando 3.4. La formazione basata sull apprendimento e sul conoscere in pratica: il ruolo dell esperienza e della riflessione nell apprendimento adulto Riflessioni conclusive

4 SECONDA PARTE LA FORMAZIONE E IL CAMBIAMENTO IN AZIENDA IV. Studiare le organizzazioni: il caso Lube Cucine Feuerstein in azienda 4.1. Le organizzazioni: la prospettiva psico-culturale Cultura organizzativa La conoscenza nelle organizzazioni: apprendimento e cambiamento organizzativo 4.2. Lo studio delle organizzazioni: la metodologia qualitativa 4.3. Presentazione del piano di ricerca Linee generali Focalizzazione delle teorie di riferimento L analisi del contesto e definizione del problema: gli interrogativi di partenza Il piano di ricerca L individuazione delle ipotesi e gli obiettivi generali, Gli strumenti di ricerca, Le fasi della raccolta dati, Elaborazione e interpretazione dei risultati V. L organizzazione che forma: storie di lavoro, storie di persone : i risultati della ricerca 5.1. Il corso P.A.S. : contenuti, obiettivi e strategia formativa Ricostruzione dei significati emergenti: osservazioni, questionari e discussioni di gruppo 5.2. L importanza dell aspetto narrativo e del coinvolgimento diretto del Sé narrante: ricomposizione dei vissuti personali, emozionali e professionali 5.3. Rappresentazioni della formazione e cultura organizzativa: limiti e punti di forza 5.4. Il gruppo come strumento di formazione e come esperienza dell Altro diverso da sé 5.5. La trasferibilità dei contenuti della formazione e l operatività delle funzioni cognitive. Pratica formativa e pratica lavorativa, comunità di apprendimento e comunità di pratiche. Una riflessione alla luce del modello della formazione psicosociale 5.6. Apprendimento individuale e cambiamento organizzativo Considerazioni finali e possibili prospettive Bibliografia e sitografia Appendici 2

5 INTRODUZIONE Formare. Educare. Apparentemente sinonimi, sottendono una differenza chiaramente terminologica e intrinsecamente concettuale. Spesso utilizzati in letteratura come se equivalenti, tuttavia i due termini non sono del tutto sovrapponibili. Volendo motivare questa sottile differenza di significato, potremmo affermare che l educazione è quel processo di sviluppo delle facoltà fisiche, intellettive e morali nei giovani in età evolutiva, mentre la formazione è quel processo di affinamento di determinate competenze e capacità rivolto a soggetti adulti, molto utilizzata in ambito lavorativo quindi professionale. Il termine educazione deriva dal latino e-ducere, che letteralmente significa tirare fuori. L educazione infatti serve a tirare fuori dal bambino e dall adolescente quelle qualità necessarie per la vita all interno della società di appartenenza. La metafora implicita nel termine è quella dell'iniziazione con l'aiuto di un esperto, un capo (dux) che ha il ruolo di condurre l'iniziato dalle tenebre dell'ignoranza alla luce della sapienza. Il discente viene guidato dal fuori disordinato, senza legge e riferimenti saldi, al dentro di una nuova condizione di armonia e ordine a cui non tutti possono accedere. Educare, quindi, etimologicamente parlando sottende un azione intenzionale, dirigistica di un soggetto su di un altro. I greci identificavano il momento educativo con quello della paidéia. L'educazione per i greci era infatti quel particolare periodo di vita in cui il fanciullo veniva staccato dalla madre e quindi istruito, addestrato, iniziato alla vita adulta e alle armi, fino a quando non diventava un antropos (uomo). Dopo di che i giovani nobili potevano frequentare le scuole dei filosofi, a pagamento, con lo scopo principale di accrescere il bagaglio intellettuale e poter accedere ai livelli più alti della dirigenza militare, politica e/o amministrativa. Potremmo identificare questo secondo momento con quella che oggi definiamo formazione, un apprendimento volto ad obiettivi specifici e a portata di mano, mirato, deciso in buona misura dallo stesso individuo. L origine della parola formare deriva da latino fōrmare ovvero dare una forma, modellare. Seguendo l evoluzione che il termine ha avuto nell ambito delle scienze umane (paideia/humanitas/bildung) 1, formare significa favorire lo sviluppo organico del soggetto, autonomo e regolato, visto come evento dinamico, appunto come processo in cui giocano un ruolo importante le potenzialità e peculiarità di ogni soggetto e le rispettive intenzionalità di 1 Facciamo riferimento ad un contributo di F. Cassinari Cultura, identità, formazione in cui l autore ricostruisce la genealogia dell ideale formativo e l evoluzione della paidéia greca attraverso i concetti di humanitas (l educazione dell uomo alla sua vera forma, alla vera umanità) e di Bildung (la cultura coincide con la formazione intesa come sviluppo, progressione di potenzialità intrinseche) (Cassinari in Merlini, Bonoli, 2010). 3

6 formatore e formando. Tutte le parti coinvolte svolgono un ruolo attivo di co-costruzione della conoscenza e della relazione formativa secondo un principio di circolarità sistemica degli scambi comunicativi e intellettivi. Il coinvolgimento attivo del formando fa della formazione un paradigma integrato, attento alle molteplici variabili che intervengono nei processi di crescita degli individui in senso cognitivo e affettivo-relazionale, ma anche sociale e culturale. La sovrapposizione di senso dei termini formazione ed educazione, comune nel linguaggio odierno, costituisce quindi un fatto improprio, laddove, proprio per una questione etimologica, formare sottende la metafora, l idea di una sostanza cedevole, plasmabile, qualcosa che è già presente ma che non esiste ancora nella sua forma finale, mentre educazione suggerisce l idea che l essere umano sia in possesso di un patrimonio innato da estrarre e sviluppare (Laporta, 1976). Superando però il diverbio etimologico, il verbo formare viene utilizzato nella nostra quotidianità come sinonimo di educare, addestrare, richiamando, come gli altri, la semantica dell apprendere. La formazione è infatti molto simile all apprendimento sebbene implichi maggiore complessità e durata, risultando dalla continua ristrutturazione di assetti concettuali preesistenti e dalla capacità di operare con le competenze acquisite, trasferendole nelle pratiche quotidiane e professionali (Pojaghi, Nicolini, in Zuczkowski, Bianchi, 2009). L unicità dell esperienza di formazione sta esattamente nel bilanciamento delle conoscenze nuove con quelle pregresse, degli apprendimenti formali con quelli informali propri dei diversi contesti d azione. I formandi sono persone adulte, spesse volte lavoratori competenti: hanno proprie idee, credenze, opinioni, conoscenze implicite ed esplicite. L adulto che apprende compie un atto di volontà, una dichiarazione di disponibilità al cambiamento per il quale necessita di consapevolezza e auto-direttività. All inizio di questo percorso di ricerca sulla formazione nei luoghi di lavoro, in prima istanza, è stata immediata la constatazione della vastità della bibliografia esistente sul mondo della formazione, una vastità che potremmo dire disorientante e spesse volte fuorviante. Numerose sono le chiavi di lettura di uno dei temi più discussi in ambito politico, economico e sociale. 2 Fermo restando la necessità di rimanere in ascolto rispetto a ciascuno di questi canali interpretativi, poiché indici della complessità dell argomento in oggetto, se volessimo tentare di raggrupparli in macro-aree potremmo denominare tre diverse tendenze: quella funzionalista propria di coloro che guardano alla formazione come una leva del business e della produttività, quella tecnica propria di coloro che a partire dall esperienza sul campo 2 Si pensi alle recenti iniziative della Comunità Europea in materia di formazione espletate negli obiettivi di Lisbona e nella Strategia Europa Cfr. B. Castagna, Educazione e Formazione in Europa 2020, Enaip Formazione & Lavoro, n. 3, Per approfondimenti: 4

7 approcciano alla formazione come processo specificando le peculiarità dei diversi momenti costitutivi, in ultimo, quella socio-culturale propria di coloro che invece si rivolgono alla formazione prima di ogni altra possibilità interpretativa come ad un esperienza umana e di significato. Al di là di tutte le definizioni valutabili nel panorama della letteratura odierna, è opinione condivisa che la formazione presupponga fondamentalmente un vissuto di cambiamento (di atteggiamenti, pensiero, comunicazione, emozioni verso se stessi e gli altri) e per questo risulti strategica, ovvero costruttiva, sia dal punto di vista della crescita della persona che delle comunità di carattere sociale e organizzativo entro cui essa si trova a partecipare. Il presente progetto di ricerca rappresenta uno studio sulla formazione, nell accezione sociale e culturale sopra detta, condotto attraverso le dimensioni del formare, dell apprendere e del lavorare. Abbiamo assunto un approccio di tipo deduttivo, partendo nel primo capitolo dall analisi della formazione come concetto e come fenomeno. Onde evitare di proporre un impianto teorico che rappresentasse l attuale clima di disorientamento, si è avvertita la necessità di dare un taglio storico-culturale alla nostra analisi. Pertanto, dalla profilazione di cos è la formazione per coloro che se ne occupano e per coloro che se ne vorrebbero occupare, abbiamo scelto di procedere ad una ricostruzione storica del tema, evidenziando l inestricabilità del fare formazione con il mondo delle organizzazioni e del lavoro. A sostegno degli aspetti socio-economici che hanno contribuito a connotare culturalmente e storicamente il termine formazione, ci siamo avvalsi dei tre paradigmi-chiave modernista, neo-modernista e post-modernista. L analisi di contesto e quella storico-culturale attorno al tema della formazione hanno favorito la ricostruzione di un immagine della formazione particolarmente variegata, a tratti variabile, sicuramente complessa. La complessità, intesa come status, accanto alla propensione al cambiamento costituiscono due peculiarità del formare declinato nel suo essere attività e apprendimento. Per questa ragione, allineandoci con i fautori dell epistemologia della complessità, prendiamo atto che ciò che risulta complesso non può in alcun modo essere ridimensionato o semplificato, piuttosto deve essere rispettato e valorizzato, e sulla base di ciò una teoria generale della formazione ad oggi non risulta realizzabile, come sottolineato da Quaglino (2005) nei suoi ultimi contributi, e forse non rappresenta più una prerogativa. Il mondo della formazione, se intende cogliere le sfide del presente, in termini di complessità e cambiamento, deve tornare a focalizzare la propria attenzione sul soggetto e in modo particolare sulle questioni dell apprendere. Dal nostro punto di vista, l approccio psicosociale di cui ci siamo occupati nel secondo capitolo ha in sé gli strumenti utili a fronteggiare questo tipo di sfide, valorizzando con l intreccio di tre possibili livelli di analisi, l individuo, la comunità e 5

8 l organizzazione. L approccio psicosociale e psicosociologico ai fini del nostro lavoro ci permettono di delineare un contesto di analisi dei fenomeni del formare all interno delle organizzazioni e al tempo stesso ci offrono chiavi di lettura dei contesti di lavoro, comunicazione e formazione in chiave situata ovvero rappresentazionale e conversazionale. La narrazione, di cui parliamo nell ultimo paragrafo, riveste nella prospettiva un ruolo preponderante nella dinamica formativa, un strumento di mediazione sociale e culturale: attraverso di essa si creano relazioni, si negoziano significati ovvero si costruiscono conoscenza e identità individuali ed organizzative. Il soggetto al centro dell esperienza del fare formazione e dell organizzazione di lavoro è il tema portante del terzo capitolo. Se facciamo nostro l invito di alcuni importanti autori di riferimento per il nostro lavoro a ripristinare la centralità del soggetto in formazione, non possiamo fare a meno di sostenere le questioni dell apprendere entro quelle del formare. La prospettiva del Self che apprende è multidimensionale: l apprendimento coinvolge l individuo sotto molteplici aspetti, non solo cognitivi, ma anche psico-emotivi, sociali e culturali. È dal connubio di tutti questi aspetti che è possibile ricostruire per il suo valore reale l esperienza della formazione e dell apprendimento inteso come dinamica evolutiva ed essenza del cambiamento. A partire dai contribuiti significativi della psicologia cognitiva, soprattutto in materia di meta cognizione, abbiamo fatto nostra una prospettiva di analisi costruttivista, soprattutto sociale e situata. Ripercorrendo la teoria dell attività storico-culturale e la teoria dell apprendimento sociale vygostkiana, l apprendimento di cui parliamo si apre necessariamente alla pratica e in particolare alla pratica di comunità, definendosi come una questione di partecipazione e condivisione, oltre che di riflessione. Dopo un excursus sul contesto della formazione tra presente e passato e dopo aver attivato dei legami concettuali tra il fare formazione, in una declinazione psicosociale, e l apprendere, nel quarto capitolo torniamo, con un grado di specificazione maggiore, alla dimensione del contesto, ovvero alle organizzazioni intese come culture, luoghi di pratica e di apprendimento individuale e organizzativo e possibile cambiamento. Tutta la seconda parte del nostro elaborato è dedicata ad un progetto di ricerca condotto in ambito aziendale. Lo studio delle organizzazioni in senso psico-culturale e il riferimento ai fondamenti dei così detti workplace-studies costituiscono in apertura del capitolo una presentazione delle caratteristiche del mondo a cui ci affacciamo e degli strumenti scelti per condurre la nostra indagine. Nel secondo paragrafo faremo riferimento alla ricerca qualitativa e in particolare all etnografia che, permettendo di approcciare alle organizzazioni attraverso l osservazione diretta sul campo e le analisi 6

9 conversazionali, costituiscono a nostro avviso la scelta di metodo più funzionale a tracciare e trattare i dati organizzativi emergenti. L ultima parte del capitolo è dedicata alla presentazione del lavoro di ricerca condotto in azienda e alla ricostruzione di tutte le fasi percorse. Lo studio effettuato s incentra sul monitoraggio di un corso di formazione P.A.S. (Programma di Arricchimento Strumentale) incentrato sul metodo di R. Feuerstein. Nell ultimo capitolo ci siamo occupati di relazionare i risultati della nostra ricerca, ottenuti attraverso le osservazioni collezionate durante lo svolgimento del corso di formazione P.A.S., le attività di gruppo realizzate dopo la fine del corso e le interviste finali con tutti partecipanti. L analisi si basa su dati etnografici e conversazionali volti alla validazione delle ipotesi di partenza e di quelle emerse in corso d opera, ovvero al riconoscimento degli aspetti formali e informali della vita organizzativa, al rilevamento del patrimonio di conoscenze, non solo didattiche, apprese e trasferite nell attività di lavoro. Centrale resta il tema del cambiamento che rappresenta il cuore dell analisi e della valutazione della formazione: infatti, facendo leva sugli aspetti significazionali e sui riferimenti di meta-cognizione intra-conversazionali, è nostro interesse verificare se e con quali prerogative il training osservato abbia prodotto dei cambiamenti individuali e, attraverso di essi, un apprendimento e un cambiamento di tipo organizzativo. 7

10 8

11 PARTE PRIMA FORMAZIONE E APPRENDIMENTO 9

12 10

13 CAPITOLO PRIMO: LA FORMAZIONE 1.1. Significati condivisi Definire il termine formazione è un operazione che sottende un rischio evidente a tutti coloro che si occupano di questo tema: il rischio sta nell iniziare a tracciare un profilo caratteriale della formazione e non riuscire a dare compiutezza al lavoro fatto. La formazione ha un anima polisemica e interdisciplinare: tanti sono i significati attribuibili e le discipline che a vari livelli se ne occupano. Dalla pedagogia alla psicologia, dalla sociologia alla teoria dell organizzazione: sono tanti i campi del sapere che si occupano di questo argomento. Inevitabilmente, a nostro avviso, vista l importanza strategica della formazione nel panorama economico e sociale attuale, sia in termini di sviluppo che di opportunità/competitività. Il ricorso alla formazione come investimento e come strumento di sviluppo risulta vantaggioso sia per gli individui che per le organizzazioni. Per quanto concerne gli individui la formazione è essenziale per favorire la preparazione ai nuovi mestieri e sviluppare le nuove attitudini professionali e le relative competenze per mettere in atto determinate «performance». Altresì, per quanto riguarda le organizzazioni la formazione gioca un ruolo importante nel rafforzamento della loro posizione di concorrenza e nel rilancio dello sviluppo. Si tratta di un fattore chiave di riuscita dei mutamenti e delle riconversioni produttive (Battistelli, Majer, Odoardi, 2002, p. 39). La sfuggevolezza, la poliedricità e al tempo stesso la trasversalità del tema hanno prodotto numerosi tentativi da parte dei cultori della materia di circoscrivere la polisemia del termine entro dei modelli il più possibile esemplificativi della situazione. Si veda a tal proposito la fig. 1 riportante la rete semantica del concetto di formazione elaborata da P. Goguelin (1973), indicativa della complessa geografia di senso entro cui si muove il termine formazione e della prossimità dei concetti di educare, istruire, insegnare. La sovrabbondanza di modelli, tentativi di analisi e definizioni sembrerebbe indicativa del fatto che non esiste ancora una sistematizzazione condivisa. Proviamo a valutare, senza pretesa di esaustività, alcune definizioni proposte dalla letteratura in materia: il termine formazione assume il significato di azione mirante allo sviluppo della abilità dell individuo (cioè delle capacità nell esecuzione del lavoro), alla trasmissione di informazioni (circa la cultura organizzativa, il funzionamento, la produzione) e non ultimo all acquisizione di un comportamento più consono al raggiungimento dei propri obiettivi e a quelli dell organizzazione (Battistelli, Majer, Odoardi, 2002, p. 11). 11

14 La formazione si presenta oggi come un campo di pratiche sociali eterogenee aventi come soggetti adulti in situazione professionale (Margiotta, Salatin, in Bellotto, Trentini, 2000, p. 11). La formazione è principalmente una attività organizzativa finalizzata al miglioramento delle prestazioni di lavoro e al conseguimento di obiettivi produttivi. È al tempo stesso, una risposta per la gestione delle risorse umane, che può favorire lo sviluppo individuale nelle organizzazioni, garantire la crescita, innovazione e più soddisfacenti condizioni di lavoro (Fraccaroli, 2007, p. 87). Figura 1 (da P. Goguelin, La formazione permanente degli adulti, 1973, pag. 10) Formare implica un intervento profondo e globale che provoca nel soggetto uno sviluppo nel campo intellettuale, fisico o morale e un cambiamento nelle strutture corrispondenti a questi campi, in modo che questo sviluppo non sia sovrapposto alla struttura esistente, ma sia integrato in nuove strutture più generali, che consentono ad ognuno di raggiungere, secondo le proprie capacità, un livello culturale multidisciplinare, capace di fargli meglio comprendere i fenomeni della vita [ ]. Come tale, la formazione non è più un semplice fenomeno di acquisizione come la concepiva la maggior parte dei pedagoghi, ma ha come obiettivo una trasformazione della personalità, mettendo quindi in gioco dei meccanismi psicologici in altro modo più vasti (Goguelin, Cavozzi, Dubost, Enriquez, 1972, p. 15). 12

15 Formazione è attività educativa. Dunque il suo obiettivo è il sapere: la promozione, la diffusione, l aggiornamento del sapere. Nonché la promozione, la diffusione, l aggiornamento dei modi di utilizzo di tale sapere [ ]. Ma la finalità sottesa a un tale obiettivo va oltre: essa ha a che vedere con il significato profondo dell azione educativa come momento di crescita dei soggetti a cui si rivolge, volta a volta culturale, sociale, professionale, personale. È in questi termini che l attività educativa lega inestricabilmente apprendimento e cambiamento a un primo e più generale livello (Quaglino, 2005, p. 11) 3. Nelle prime due definizioni risultano centrali i temi dello sviluppo dell individuo inteso come soggetto adulto lavoratore, quindi l indissolubile legame della formazione con il mondo dell organizzazione, all interno del quale le pratiche formative rispondono all esigenza di creare, ampliare o specializzare conoscenze funzionali alla crescita professionale ovvero competenze. Nella terza, viene ribadito l aspetto organizzativo della formazione e la sua importanza strategica in termini di lavoro e qualità del lavoro; in più viene sottolineato come la formazione rappresenti una risorsa per la gestione delle risorse umane e in quanto tale offra significative possibilità di sviluppo e innovazione sul versante umano e della competitività tra organizzazioni. Se nei primi tre riferimenti bibliografici il senso della formazione sembra ricadere entro la relazione individuo-organizzazione di lavoro, nelle ultime due citazioni gli autori concentrano la loro attenzione sullo sviluppo del Sé, in particolare sulla dimensione psicologica delle attività 4 formative, sul sapere inteso come obiettivo e strumento al tempo stesso di un inevitabile processo trasformativo in termini di crescita e cambiamento personale. Il cambiamento, prodotto dell apprendimento, è sicuramente individuale ma può essere anche organizzativo. Come sottolinea Quaglino (2005), mentre per i soggetti il legame apprendimento cambiamento è un dato di fatto, per le organizzazioni è solo possibile, ovvero mentre per i soggetti il problema insito nella formazione è di essere disposti a cambiare, per le organizzazioni il problema è invece di essere disposte ad apprendere e ad accogliere in toto le implicazioni del cambiamento in atto. Come si può evincere da questa prima analisi, definire la formazione non è un operazione affatto semplice: non solo per la pluralità dei contributi disponibili in letteratura, l eterogeneità dei punti di vista, la polisemia dello stesso termine, già di per sé indici di complessità, ma per la congiunzione di tutti questi fattori insieme ad altri rintracciabili nella storia e nella cultura delle nostre società. Se volessimo quindi circoscrivere entro poche battute quello che ci sembra fungere da trait d union dei molteplici punti di vista sulla formazione è il tema del cambiamento e insieme ad esso quello della 3 Il secondo livello a cui l autore fa riferimento è quello organizzativo in cui il fine dell attività educativa, al di là del sapere dei soggetti, è il superamento di uno stato-problema. 4 Il concetto di sapere va declinato secondo la famosa triade sapere, saper fare, saper essere laddove per sapere si intende indicare le conoscenze da acquisire, per saper fare le abilità da sviluppare e per sapere essere i comportamenti e gli atteggiamenti a sostegno dei primi due. 13

16 complessità, che come vedremo in più occasioni del nostro discorso, risulta essere un tratto distintivo della teoria e della stessa pratica della formazione. Soffermiamoci sui concetti di complessità e cambiamento. Utilizzeremo il primo come chiave di lettura dell importanza della formazione nel panorama socio-economico attuale proprio in virtù del suo essere potenzialmente fautore della crescita del singolo e delle organizzazioni (la formazione, seguendo questa logica, riveste un ruolo strategico capace di rispondere alle esigenze del sistema sociale ed economico odierno), faremo riferimento al secondo per anticipare e in seguito interpretare l excursus storico del fenomeno della formazione attraverso le ere industriale e postindustriale fino ai giorni nostri e dare voce ad alcune correnti di pensiero a nostro avviso particolarmente significative per riuscire ad interpretare la pluralità del tema in oggetto. Cambiamento Il binomio formazione-cambiamento si potrebbe così sinteticamente rendere: la formazione cambia, il cambiamento trans-forma od anche conferisce nuova forma. Se quindi la formazione è lo strumento mediante il quale è possibile produrre e/o guidare il cambiamento (a partire da una progettualità e da una processualità date e insite nella natura stessa dell attività formativa), il cambiamento a sua volta produce delle modificazioni nell individuo e nel contesto in cui opera. Per questo motivo si parla di cambiamento individuale e di cambiamento organizzativo. Se nel primo si esplicita l essenza stessa della natura umana e del suo divenire storico, nel secondo è possibile rintracciare la necessità delle organizzazioni moderne di modificare i propri sistemi e sotto-sistemi organizzativi per poter sopravvivere nell ambiente circostante sempre più caratterizzato da incertezza e mutevolezza. Pertanto, dato il valore strategico del cambiamento in ambito organizzativo e in generale nel panorama economico odierno, tanto che la pratica del change management è entrata nel linguaggio abituale di chi si occupa di gestione d azienda, la formazione in quanto agenzia di cambiamento (può fungere sia da medium che da veiculum a seconda che produca cambiamento o offra strumenti di comprensione e accettazione del cambiamento) richiama l attenzione di coloro i quali hanno intenzione o necessità di guidare o semplicemente capire la transizione da uno stato di cose/sapere ad un altro. L attenzione che dedicheremo al cambiamento è funzione del fatto che: 1- ogni atto formativo auspica in sé il cambiamento: non si può non parlare di cambiamento parlando di formazione, così come non si può non parlare di apprendimento: come afferma Quaglino nella 14

17 postfazione del famoso Fare Formazione (2005, p. 183), una teoria per la formazione trova il suo sostegno anzitutto nell innesto del legame tra formare e apprendere ; 2- apprendimento e cambiamento sono indissolubilmente legati: non c è dubbio che la parola apprendimento denoti un cambiamento di qualche tipo; dire quale tipo di cambiamento è una faccenda delicata (Bateson, 2005, p. 328); 3- il cambiamento ha una doppia valenza e come tale deve essere pensato e gestito: può avere luogo nell individuo, nel gruppo, nell organizzazione; 4- la formazione è un attività in grado di produrre cambiamento organizzativo. Di seguito valuteremo un serie di visioni del cambiamento in ambito prevalentemente psicologico/individuale nel tentativo di motivare l inestricabilità del rapporto tra cambiamento e uomo, tra cambiare e apprendere ovvero tra cambiare e formare/essere formati (chi forma è esso stesso soggetto ad un processo di cambiamento in base al principio di circolarità dell apprendimento: citando Joseph Joubert, insegnare, è apprendere due volte 5 ). Superando la visione comportamentista del cambiamento inteso come esito del condizionamento secondo lo schema classico S R, funzionalmente al impostazione di questo lavoro, facciamo luce su due posizioni teoretiche particolarmente significative, quella sistemica e quella legata alla psicologia culturale, proprie dell ambito disciplinare cognitivista, entro il quale il cambiamento è invece inteso come trasformazione rappresentativa, che avviene primariamente a livello cognitivo e che poi è in grado di influenzare anche il campo emotivo ed affettivo (Demetrio, 1990, pag. 83). La posizione sistemica, a cui faremo riferimento più volte nello sviluppo delle nostre riflessioni, considera l individuo nella complessità delle sue dinamiche comunicative e relazionali, ovvero immerso in flussi continui di informazioni elaborate secondo due diverse modalità: la conoscenza esplicita/dichiarata e la conoscenza tacita/sottesa. Mentre possiamo definire la prima come l insieme dei modelli espliciti di sé e del mondo elaborati tramite procedure di rappresentazione verbale (è la modalità di rappresentare a se stessi e agli altri l oggetto dell elaborazione verbale), la seconda è relativa alla componente emotiva-affettiva dell individuo (le emozioni in questo senso assumono un ruolo fondamentale nel processo di elaborazione della conoscenza). La conoscenza è il risultato dell interazione tra il sistema di elaborazione esplicito e tacito ed è un processo continuo che si protrae durante tutto l arco della vita del soggetto e che appare come un inesauribile processo generativo, sempre aperto, in cui cioè, non può mai essere raggiunto uno stato particolare di maturità o di equilibrio ottimale per l eccellenza (Guidano, 1988, p. 41). Ciò a sostegno delle 5 Citazione da L. Onnis, Lo specchio interno. La formazione personale del terapeuta sistemico in una prospettiva europea, Franco Angeli, Milano,

18 tanto discusse iniziative di formazione continua (lifelong learning) rispetto alle quali l individuo risulta impegnato in un cammino evolutivo incessante e, ad età differenti e in situazioni di vario genere, si trova a dover fronteggiare problemi sempre diversi. Questi accadimenti possono innescare cambiamenti superficiali, in grado di modificare gli atteggiamenti del soggetto senza però andare ad intaccare la sua immagine di sé, o cambiamenti profondi che agiscono sul senso di identità del soggetto stesso. Il cambiamento profondo richiede una pausa di riflessione individuale (del ruolo trasformativo della riflessione parleremo nel capitolo dedicato all apprendimento): attraverso la riflessione può essere attivato il processo di creazione di una nuova identità personale che, nella continua dinamica con il contesto di riferimento, si organizza secondo nuove regole e sulla base di esse risponde efficacemente alle sfide della realtà circostante (Battistelli, Majer, Odoardi, 2002). Volendo arrivare ad un livello di maggiore specificità della posizione sistemica, facciamo riferimento a Gregory Bateson, fondatore della scuola sistemica e autore della posizione teorica definibile come ecologia della mente. Negli scritti di Bateson (2005) è possibile rinvenire molti spunti di riflessione rispetto al concetto di cambiamento, in particolare al cambiamento in relazione ai processi di apprendimento. Un cambiamento indica un processo. Ma i processi sono a loro volta soggetti a cambiamento. Un processo può accelerare, può rallentare, o subire altri tipi di cambiamento, dopo i quali si dirà che si tratta di un processo «diverso» (Bateson, 2005, pp ). La mente ecologica è un sistema, un aggregato di parti interagenti contraddistinto da un livello minimo di complessità al di sotto del quale non è più possibile considerarla tale. I processi mentali che contraddistinguono il funzionamento circuitale del sistema mente subiscono il controllo dell informazione che è data da un insieme di segnali che codificano le differenze percepite ( una differenza è un idea e in quanto tale può innescare un ulteriore differenza) (Bateson, 2005, p. 524). In linea generale nell ottica sistemica l individuo è da intendersi come parte di un sistema e i suoi processi mentali sono manifestazioni scaturenti dalla dialettica con il sistema stesso. Attraverso la modificazioni di alcune variabili di sistema è possibile incidere sull individuo. Pertanto, il cambiamento del soggetto dipende dalle retroazioni che si instaurano all interno di un sistema, quindi non è predeterminato (Battistelli, Majer, Odoardi, 2002, p. 46). Nella psicologia culturale l individuo, fortemente caratterizzato e influenzato dalla propria dimensione affettiva, sociale e storico-culturale, è visto come costruttore e de-costruttore della propria realtà cognitiva e quindi della propria conoscenza. A differenza di quanto sostenuto da Jean Piaget, al cui contributo molti esponenti della psicologia culturale fanno riferimento 16

19 nell elaborazione della propria posizione epistemologica 6, il soggetto non procede nel cammino della conoscenza seguendo linearmente una serie di stadi evolutivi, ma attraverso la scelta di tattiche e strategie, mediate culturalmente, che conducono ad una costruzione attiva del proprio sapere. Così facendo il cambiamento avviene attraverso procedure di meta-cognizione ossia di valutazione attenta dei propri processi cognitivi e di elaborazione delle informazioni. Il cambiamento è un processo di crescita ed ha natura relazionale: la dialettica e la retorica con l Altro diverso da sé, l interazione con la realtà socio-culturale circostante rappresentano le condizioni entro le quali l individuo costruisce la propria identità nel corso della vita. Uno dei modi più interessanti di vedere il cambiamento ai fini del presente lavoro di ricerca è dato dall approccio fenomenologico e dalla teoria del campo di Kurt Lewin (1972). Il campo è stato definito dall autore come una totalità di fatti coesistenti nella loro interdipendenza a partire dal quale è possibile dedurre il comportamento di una persona o di un gruppo: per comprendere a pieno qualsiasi tipo di fenomeno psicologico, tra cui il cambiamento, non è possibile escludere nessuno dei fattori interagenti e costitutivi il campo psicologico stesso, siano essi di carattere percettivo quindi consci che inconsci. 7 Qualsiasi comportamento o qualsiasi altro mutamento entro un campo psicologico dipende soltanto dalla particolare configurazione del campo psicologico a quel dato momento (principio di contemporaneità). Lo sviluppo del soggetto è considerato da Lewin come cambiamento dello spazio di vita (1972) e si esplica in una prospettica temporale tra passato e futuro attraverso un processo di differenziazione delle regioni che costituiscono il suo campo psicologico. Con la crescita l individuo aumenta il numero di regioni che compongono il suo campo, acquisendo un grado di complessità maggiore. Il cambiamento avviene quindi per aumento del numero delle regioni e diversa combinazione o ricombinazione tra loro. Un tale allargamento della prospettiva temporale può essere visto come un tipo di mutamento della struttura cognitiva (ibidem). Questo aspetto del cambiamento interconnesso cioè alla dinamiche di apprendimento verrà trattato nel terzo capitolo. Concludendo, quello che ci preme sottolineare è come questa visione dell uomo abbia dato seguito a tutta una serie di studi sui processi trasformativi che si verificano quanto l individuo è inserito all interno di un gruppo. Lewin concepisce il gruppo come un grande campo, all interno del quale ogni individuo rappresenta una regione che, sulla base di quanto detto sopra, risulta interdipendente 6 Si veda D. Fabbri, B. Munari, Strategie del sapere. Verso una psicologia culturale, Dedalo, Bari, Sulla base di quanto postulato dall autore un determinato comportamento (C) è sempre funzione della persona (P) e dell ambiente psicologico in cui essa è inserita (A), in base all equazione C = f (P, A) dove A e P costituiscono variabili coesistenti e interdipendenti. La persona e il suo ambiente psicologico, suddivisi a loro volta in un certo numero di unità o regioni (periferiche/zona percettivo-motoria e centrali/zona interno-personale), costituiscono il così detto spazio di vita (Lewin, 1972 in Stella, Quaglino, 1982). 17

20 rispetto alle altre regioni/elementi del gruppo. L interdipendenza della totalità dinamica creata attraverso la relazione tra individuo, gruppo e ambiente circostante costituisce il campo del gruppo. In virtù di questa forte interdipendenza il cambiamento del gruppo cambia anche l individuo per mezzo di situazioni conflittuali che se sapientemente gestite possono scaturire un mutamento programmato, ossia un passaggio da uno stato iniziale a uno stato desiderato. La teoria del campo offre l opportunità di interpretare il cambiamento secondo una visione strutturale sia dell individuo che del gruppo. Accettare le modificazioni degli equilibri presenti in una struttura individuale o di gruppo costituisce la base del cambiamento (corsivo nostro) (Battistelli, Majer, Odoardi, 2002, p. 46). Il concetto di accettazione ci riporta alla formazione, il cui obiettivo unanimemente riconosciuto è il cambiamento individuale ma che entro determinate condizioni, come postulato da Quaglino in Fare Formazione (2005), può condurre al cambiamento organizzativo: se è vero infatti che gli individui debbono essere disposti a cambiare, le organizzazioni a loro volta devono essere disposte ad apprendere. Le condizioni di cui parla l autore sono: 1- la formazione deve essere pensata e realizzata nei termini di processo: detto altrimenti ogni attività formativa non può prescindere dall individuazione di un sistema informativo (analisi dei bisogni e valutazione dei risultati) e da un sistema operativo (progettazione e azione formativa); 2- la formazione deve condividere un significato e un orientamento strategico (rispetto al progetto/meta/traguardo e non al problema), in quanto presidio dei processi di trasmissione del sapere e adeguamento del know-how, veicolo di riqualificazione e crescita professionale, spunto di riflessione e gestione delle recenti trasformazioni in materia di sistemi di relazioni e sistemi di valore proprie delle organizzazioni e del mondo del lavoro; 3- la formazione deve richiede tecnologia adeguata ed espressione dei valori: la formazione va orientata secondo la configurazione della complessità. Essa richiede tecnologia adeguata: [ ] attrezzatura più ricca, ma anche teoria più solida (Quaglino, 2005, p. 16). Ciò che è sicuro è che esclude ogni tendenza alla semplificazione. La configurazione della complessità richiede tuttavia non solo tecnologie più sofisticate ma anche espressione di valori (ibidem). Il recupero dei valori vuol dire anche e soprattutto recupero della centralità del soggetto all interno del progetto educativo. L attività di formazione non deve mai perdere di vista colui che apprende, i suoi bisogni, il contesto in cui si trova agire/interagire. Dunque la formazione come processo, orientamento strategico, tecnologia ed espressione dei valori rappresentano le condizioni vincolanti ogni attività formativa al pieno raggiungimento delle 18

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

LA FORMAZIONE COME VALORE AGGIUNTO NELL AZIENDA. A cura della dott.ssa Margareth Stefanelli

LA FORMAZIONE COME VALORE AGGIUNTO NELL AZIENDA. A cura della dott.ssa Margareth Stefanelli LA FORMAZIONE COME VALORE AGGIUNTO NELL AZIENDA L AZIENDA E UN MACROSISTEMA APERTO PERSONE MEZZI BENI L AZIENDA E CARETTERIZZATA DALL INTERAZIONE DEI TRE ELEMENTI INDICATI COORDINATI FRA DI LORO PER IL

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

PREFAZIONE Questo volume sintetizza l esperienza decennale del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant Anna nell ambito della formazione manageriale e, coerentemente con le logiche

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE

ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE Porre l individuo in grado di prendere coscienza di sé, di progredire per l adeguamento dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli esigenze della vita

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara scuola comunale dell infanzia Arcobaleno Identità e filosofia di un ambiente Storia La scuola dell infanzia Arcobaleno nasce nel 1966 ed accoglie 3 sezioni. La scuola comunale è stata

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

Cartoni animati: alleati educativi?

Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori 20 gennaio 2013 Dott.ssa AlessiaRosa Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori I media pervadono oggi la

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

L IT a supporto della condivisione della conoscenza

L IT a supporto della condivisione della conoscenza Evento Assintel Integrare i processi: come migliorare il ritorno dell investimento IT Milano, 28 ottobre 2008 L IT a supporto della condivisione della conoscenza Dott. Roberto Butinar AGENDA Introduzione

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

GLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO

GLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO DAL LAVORO AL PENSIONAMENTO 1 GLI OBIETTIVI, I CONTENUTI E LE ATTIVITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO Chiara Cassurino, Genova Modulo 1 Il Percorso formativo dal lavoro al pensionamento : a chi si rivolge e perché?

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi

Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità (abstract) Da LA FORMAZIONE COME STRATEGIA PER L EVOLUZIONE DEI SERVIZI PER I DISABILI Provincia di Milano 2004 A cura dello Studio Dedalo Rifocalizzare

Dettagli

Anno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale

Anno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale Istituto di Istruzione Superiore L.R. D.M. 14/06/1946 e Paritario provvedimento del 28/02/2001 "Gesù Eucaristico" Indirizzi: Socio-Psico-Pedagogico Linguistico via Monte, 52-75019 Tricarico MT tel. + fax

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

A cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza

A cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza Provincia di Piacenza Settore Sistema Scolastico e servizi alla persona e alla comunità RIFLESSIONI SUL LAVORO DEL COORDINATORE CHE OPERA PER FACILITARE, SUPPORTARE, SVILUPPARE LA CRESCITA PROFESSIONALE

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!!

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!! Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali

Dettagli

Quali sono le ragioni per passare alle competenze? Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000);

Quali sono le ragioni per passare alle competenze? Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000); Stimoli esterni: Consiglio europeo di Lisbona (22-23/03/2000); Raccomandazioni Parlamento Europeo e del Consiglio dell'unione Europea (18/12/2006); DM 22 agosto 2007; I risultati nelle indagini internazionali

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE Riunione Collegio Docenti, 30 Ottobre 2012 A cura della Prof.ssa Valentina Zocco, Figura Strumentale al Riordino e Aggiornamento Per un lessico comune

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

L UOMO L ORGANIZZAZIONE

L UOMO L ORGANIZZAZIONE UNITÀ DIDATTICA 1 L UOMO E L ORGANIZZAZIONE A.A 2007 / 2008 1 PREMESSA Per poter applicare con profitto le norme ISO 9000 è necessario disporre di un bagaglio di conoscenze legate all organizzazione aziendale

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO LO SPAZIO MAGICO DELLA RELAZIONE TM Metodo di intervento sulle dinamiche relazionali e sulla prevenzione del disagio nella Scuola dell Infanzia e nella Scuola Primaria PRIMO LIVELLO PROGETTO DI FORMAZIONE

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14

LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14 LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14 1 Psicologia dell età evolutiva Per molto tempo l oggetto principale è stato lo sviluppo dalla nascita alla fine dell adolescenza Necessità pratiche: Ø

Dettagli

METTI IN MOTO IL TALENTO

METTI IN MOTO IL TALENTO METTI IN MOTO IL TALENTO Laboratorio di sviluppo, al femminile e non solo. Progetto di valorizzazione del personale rivolto ai dipendenti dell Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino Provincia di

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

SPECIALISTI IN MARKETING OPERATIVO.

SPECIALISTI IN MARKETING OPERATIVO. SPECIALISTI IN MARKETING OPERATIVO. AZIENDA UNA SOLIDA REALTÀ, AL PASSO CON I TEMPI. Ci sono cose che in OM Group sappiamo fare meglio di chiunque altro. Siamo specialisti in tema di analisi, promozione,

Dettagli

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it L Ordine degli Psicologi del Veneto ed il processo di valutazione del rischio stress nella prospettiva delle azioni di miglioramento e lo sviluppo del benessere organizzativo. Andrea Petromilli Ordine

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

PRIMO BIENNIO DELLE SCIENZE UMANE

PRIMO BIENNIO DELLE SCIENZE UMANE PRIMO BIENNIO DELLE SCIENZE UMANE Le competenze sono state definite dal Dipartimento di Scienze Umane tenendo presenti sia le Competenze chiave di cittadinanza sia le Competenze base (4 assi), sia le Competenze

Dettagli

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

master mi Scenari e posizionamento strategico nel territorio Sistemi gestionali avanzati per territori complessi Sergio Zucchetti

master mi Scenari e posizionamento strategico nel territorio Sistemi gestionali avanzati per territori complessi Sergio Zucchetti Sistemi gestionali avanzati per territori complessi Scenari e posizionamento strategico nel territorio Sergio Zucchetti Milano 25 febbraio 2011 Finalità e ingredienti del nuovo modello di programmazione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

assolutamente condivisibili.

assolutamente condivisibili. Si fa riferimento alla proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni: Competenze

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA La missione, la visione, i valori, gli attributi distintivi e gli interlocutori dell Università di Roma La Sapienza gennaio 2006 INDICE 1. La missione, la visione

Dettagli

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Convegno L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Catania, 5 dicembre 2002 SINTESI INTERVENTO DR. GAETANO SCOGNAMIGLIO Corporate Governance tradotto letteralmente significa

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI

LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI La qualità organizzativa passa attraverso la qualità delle persone 1. Le ragioni del corso Nella situazione attuale, assume una rilevanza sempre maggiore la capacità

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA. Facoltà di Psicologia

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA. Facoltà di Psicologia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA Facoltà di Psicologia Corso di laurea interclasse in Comunicazione e Psicologia Laurea in comunicazione (L-20) Laurea in psicologia (L-24) DESCRIZIONE E' istituito

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

Il curricolo geografico nella scuola primaria

Il curricolo geografico nella scuola primaria Il curricolo geografico nella scuola primaria 1 La crisi dell insegnamento della geografia in Italia Curricolare (la geografia come transdisciplina) Epistemologica (quale sia il vero obiettivo dell insegnamento

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

Restaurant Manager Academy

Restaurant Manager Academy Restaurant Manager Academy 1 La conoscenza non ha valore se non la metti in pratica L Accademia Un percorso formativo indispensabile per l attività di un imprenditore nel settore della ristorazione e dell

Dettagli

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Programmazione Italiano, storia e geografia. Classe IV Costruzioni, ambiente e territorio Anno 2014/2015 Professoressa Pili Francesca Situazione di

Dettagli

LA FISICA IN LABORATORIO

LA FISICA IN LABORATORIO Istituto Calasanzio anno 2015-2016 LA FISICA IN LABORATORIO Progetto sulle attività sperimentali per la scuola primaria e secondaria IN COSA CONSISTE IL METODO SCIENTIFICO Nell educazione scientifica è

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante:

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante: Attività per il sistema di formazione della PC Il sistema lombardo della Protezione Civile potrà professionalizzarsi e rendersi sempre più efficace ed efficiente quanto più la formazione degli operatori

Dettagli

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Lavorare in gruppo Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Premessa La conoscenza del gruppo e delle sue dinamiche, così come la competenza nella gestione dei gruppi, deve prevedere

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi INTRODUZIONE I risultati che riportiamo nelle pagine seguenti

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

Progetto P.R.I.S.M.A. a cura di Maurizio Piccinetti

Progetto P.R.I.S.M.A. a cura di Maurizio Piccinetti Progetto P.R.I.S.M.A Obiettivi trasversali indicati dall Avviso Pubblico della Provincia di Roma Prevedere un forte raccordo fra i sistemi della formazione, del lavoro e del sociale, al fine di individuare

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO Premessa La scuola,oggi, trova la sua ragione di essere nell assicurare ad ogni alunno il successo formativo, inteso come piena formazione della persona umana nel rispetto

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Questionario di fine modulo Accoglienza

Questionario di fine modulo Accoglienza Questionario di fine modulo Accoglienza Si propongono di seguito n. 18 di domande chiuse con 4 possibili risposte. Solo una risposta è corretta. Le domande sono state divise in 4 sezioni (A, B, C, D).

Dettagli