nell indagine Mediobanca sul settore vinicolo

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1 Tendenze e prospettive dei maggiori produttori nell indagine Mediobanca sul settore vinicolo Gabriele Barbaresco Radda in Chianti, 15 luglio 2014

2 Sommario 1. Il contesto internazionale 2. I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca 3. Le vitivinicole toscane: un industria solida 4. Vino e investimenti

3 Il contesto internazionale Sezione 1

4 Cento anni fa avrei avuto molto poco da raccontare Il contesto internazionale Sezione 1 Produzione di vino (milioni di hl) e quota % cumulata sul totale mondiale ,6 72,7 78,0 83,4 86,7 89,6 91,8 93,2 94,4 100,0 147,6 46,4 46,0 31,4 14,9 7,9 7,9 4,8 4,4 3,2 2,0 1,9 8,2 Francia Italia Spagna Austr.+Ungh. Algeria Portogallo Argentina Grecia Cile USA RoW Mondo 100,0 278,6 2013F 47,2 49,0 49,3 51,7 57,1 58,4 63,0 70,9 15,1 42,0 31,2 44,9 44,7 5,0 0,8 6,7 15,0 3,7 12,8 22,0 81,0 Francia Italia Spagna Austr.+Ungh. Algeria Portogallo Argentina Grecia Cile USA RoW Mondo Produzione (M hl) Incidenza % cumulata su produzione mondiale Fonte: Simpson J. [2011], Creating Wine The Emergence of a World Industry, Princeton University Press e nostre elaborazioni su dati OIV 4

5 Il potenziale produttivo: la vigna mondiale dal 1951 al 2013 Il contesto internazionale Sezione 1 Estensione della vigna mondiale (migliaia di ha) (F) (F) Vigneto mondiale (m ha) Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV 5

6 La caduta della vigna mondiale: un fenomeno europeo Il contesto internazionale Sezione 1 Variazioni % dal 1995 al 2013 e composizione % della vigna mondiale (1995 vs 2013) 145,0% 29,4% 24,6% 11,8% -4,7% -21,6% -18,9% -14,5% -14,3% Mondo Oceania Asia America Africa Europa Italia Spagna Francia Europa 66,7% Europa 54,8% Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV Africa 5,0% Africa America 4,2% Oceania 13,6% Oceania 1,0% 2,6% America Asia 10,4% Asia 17,6% 24,0% 6

7 Produzione e consumo di vino: si riapre la forbice? Il contesto internazionale Sezione 1 Produzione, consumo e surplus (milioni di hl, ) (F) Produzione mondiale di vino (M hl) Consumo mondiale di vino (M hl) Surplus (M hl) Fabbisogno industriale (M hl) % (F) Eccedenza cumulata dopo usi industriali (M hl) Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV 7

8 Eccedenza produttiva e trend dei prezzi: nihil novi sub sole Il contesto internazionale Sezione 1 Surplus cumulato mondiale e prezzi medi ( per litro, ) 2,62 2,53 2,28 2,31 2,22 2,22 2,31 2,25 2,34 2,14 2,15 2,16 2,17 2, (F) Eccedenza cumulata dopo usi industriali (M hl) Euro per litro Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV 8

9 Crescono gli scambi internazionali, anche con consumi fermi Il contesto internazionale Sezione 1 Commercio mondiale di vino (milioni di hl) e sua intensità (rapporto tra commercio e consumi, in %), ,4 89,5 86,5 85,5 92,9 99,6 100,0 97,9 51,7 55,0 54,5 60,5 65,0 64,0 60,0 61,0 69,6 68,7 73,1 75,6 43,6 18,2 23,2 24,2 24,6 26,9 28,5 28,4 26,6 26,8 30,3 29,0 30,6 31,6 33,0 35,1 34,4 35,1 38,3 40,9 41,2 41, (F) Rapporto tra commercio e consumo mondiale (%) Commercio mondiale di vino (M hl) Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV 9

10 per lo spostament0 dei consumi lontano dai grandi produttori Il contesto internazionale Sezione 1 Variazione dei consumi mondiali /2013 di vino e dettaglio per alcuni paesi consumatori, M hl Cina 14,1 USA 8,3 UK 6,7 240 M hl -1,2 M hl Russia (*) Sud Africa Australia +44,6 M hl 25 2,5 2,0 5,6 RoW 1,9 Germania 1,9 Paesi Bassi 1,5 239 M hl Cile Portogallo -0,3-1,3 Argentina Spagna -7,5-8,3-45,8 M hl F Francia Italia -13,5-14,8 Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV e Ismea (*) Nostre stime 10

11 La scena è complicata dalla comparsa dei nuovi esportatori Il contesto internazionale Sezione 1 Variazioni in punti percentuali nella quota mondiale di export a volumi, versus 2013 Francia RoW -14,6-10,2 Paese Export volume (in %) Export valore (in %) Prezzo medio ( litro) Var. % prezzo 013/011 Italia -8,2 Anno 2013 Germania Portogallo -2,2-0,5 Italia 20,5 20,1 2,5 30,8 Spagna 17,9 10, ,4 43,8 Francia 14,7 31,1 5,4 6,1 UK Nuova Zelanda Argentina 0,6 17 1,7 2,7 Cile 8,9 5,7 1,6-12,2 Australia 7,2 5,3 1,9-5,0 Sud Africa 5,6 2,5 1,1-22,7 USA 4,2 4,7 2,8 22,0 USA Sud Africa Australia Spagna Cile 2,8 56 5,6 6,6 7,2 8,5 Germania 4,1 4,0 2,5 5,5 Argentina 3,2 2,6 2,1 8,4 Portogallo 3,1 2,9 2,4 11,0 Nuova Zelanda 1,8 3,1 4,4 14,6 UK 0,9 2,0 5,5-22,2 RoW 80 8,0 61 6,1 20 2,0 29,4 Mondo 100,0 100,0 2,6 12,0% Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV e Ismea 11

12 I clienti dell Italia: il prezzo è giusto? Il contesto internazionale Sezione 1 % di export puntuali e cumulate (top-10 importer) a valore e prezzi medi dell export italiano ( litro), ,4 20,2 41,6 21,4 74,3 76,9 79,3 65,7 68,7 71,5 60,1 53,9 12,3 8,1 6,2 5,6 3,1 2,8 2,8 2,6 2,3 2,3 2,0 1,8 1,7 1,5 0,8 0,7 0,7 0,6 0,6 USA Germania UK Svizzera Canada Giappone Francia Svezia Danimarca Paesi Bassi Russia Austria Belgio Norvegia Cina Spagna Rep. Ceca Australia Brasile Ungheria RoW 4,6 4,1 3,6 3,6 3,0 2,1 1,7 1,5 0,1 0,3 0,2 3,8 3,4 3,2 3,4 2,6 2,6 2,0 1,9 0,7 0,8 0,2 0,0 0,0-0,5-0,9-0,7-0,6 0,7 0,1 0,0 0,3 4,0 3,0 1,2 0,1-0,1-1,4 0,6 0,0 USA Germania UK Svizzera Canada Giappone Francia Svezia Danimarca Paesi Bassi Russia Austria Belgio Norvegia Cina Spagna Rep. Ceca Australia Brasile Ungheria al litro 2013 Differenziale con prezzo medio all'import del Paese Fonte: nostre elaborazioni su dati IOIV e Ismea 12

13 Il posizionamento dell Italia in alcuni mercati: la Cina è lontana Il contesto internazionale Sezione 1 Quote sull import a valore (rank), quote sui consumi a quantità di Italia e Francia nei top-5 buyers, 2013 Italia Francia Importatore Quota su import del Paese Rank Quota su comsumo del Paese Quota su import del Paese Rank Quota su comsumo del Paese USA 30,7% 1 10,0% 0% Francia 27,4% 2 40% 4,0% UK 17,4% 2 22,9% Francia 38,0% 1 15,0% Germania 36,3% 3% 1 28,3% Francia 26,8% 2 12,7% Canada 19,9% 3 17,3% Francia 22,5% 1 14,9 (*) Cina 57% 5,7% 5 14% 1,4% Francia 45,5% 5% 1 81% 8,1% (*) Sui consumi del 2011 Il principale driver della crescita del made in Italy di alta gamma continua ad essere l affermazione della popolazione abbiente in Asia, i cui abitanti, col progredire del proprio tenore di vita, ambiscono ad emulare i modelli di consumo e di stile di vita evocati dai brand occidentali, facendo del consumo aspirazionale un movente importante delle proprie scelte di spesa. Fonte: nostre elaborazioni su dati OIV, Wine Institute e WTO 13

14 I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2

15 Campo di osservazione I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Caratteristiche e rappresentatività del panel Mediobanca 111 società di capitale, tutte quelle con fatturato superiore a 25mln nel società cooperative (comprese le Spa a controllo cooperativo) e 78 Spa o Srl, di cui 6 a proprietà estera L aggregato delle 111 società vitivinicole italiane ha prodotto nel 2012 un fatturato aggregato pari a 5,4mld di euro, impiegando oltre 11mila dipendenti e sviluppando investimenti per 317mln La rappresentatività del panel è stimabile attorno 60% sia rispetto alla produzione nazionale che al volume delle esportazioni Fonte: Area Studi Mediobanca 15

16 Due grandi segmenti del vino italiano I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Produttori italiani per forma societaria e relativi indicatori economico-patrimoniali Dati 2012 Cooperative Non cooperative Coop (33 aziende) 40,1% Fatturato all export (%) 42,4 53,8 Quota % vendite GDO 51,9 38,33 Val. aggiunto in % del fatturato 14,5 20,3 Roi 30 3,0 73 7,3 Roe 2,1 6,2 Non coop (78 aziende) 59,9% Tax rate (%) 26,4 34,5 Costo del debito (%) 3,2 3,8 Debiti finanziari in % del patrimonio netto 149,99 68,5 Fonte: Area Studi Mediobanca 16

17 L industria del vino italiano è legata alla dinamica dell estero I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Numeri indice delle vendite e del commercio mondiale di vino 2008=100, panel Mediobanca (a sinistra); dinamica dell export vinicolo e di quello manifatturiero, Istat (a destra) 140,4 137,2 128,4 127,9 119,9 110,7 106,7 100,0 100,0 95,6 102,4 105,4 106,6 91,9 79, P Fatturato Italia (2008=100) Fatturato all'estero (2008=100) Export vino (2008=100) Commercio mondiale di vino (2008=100) Export manifatturiero (2008=100) Fonte: Area Studi Mediobanca e Istat 17

18 anche se per metà ancora nei mercati di prossimità I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Fatturato estero per area di destinazione nel 2013 panel Mediobanca (in alto); dinamica della quota di export manifatturiero italiano vs Germania e Francia nei mercati del Far East, WTO (in basso) 51,0 14,11 14,9 9,2 32,7 11,3 3,9 43 4,3 1,4 10,6 Paesi UE Nord America Asia e Australia Centro e Sud America Resto del Mondo Ripartizione % nel 2013P Variazione % 2013P/2012 Quota % exoprt manifatturiero verso Cina e Develop. East 9,8 8,4 4,5 53 5,3 5,7 4,1 4,5 4,3 1, Diff. In p.p. p Italia Germania Francia Fonte: Area Studi Mediobanca, WTO 18

19 C è un problema dimensionale italiano? I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Rank vendite 2012 dei top-20 seller mondiali, solo quotate estere in mln. (in alto) e peso % del primo produttore sulla produzione nazionale (in basso) Top Constellation (USA) LVMH (FR) Treasury Wine (AU) Distell Group (SA) Concha y Toro (CL) Yantai Changyu (CN) Cantine Riunite (ITA) Vranken-Pommery (FR) Sektkellerei (DE) Caviro (ITA) Lanson-BCC (FR) San Pedro (CL) Laurent-Perrier (FR) Adrew Peller (CA) AdVini (FR) Campari (ITA) Santa Rita (CL) Australian Vintage (AU) Mezzacorona (ITA) F.lli Martini (ITA) Antinori (ITA) Cavit (ITA) 78,3 (compresi gli spirits) 53,3 34,2 30,5 13,9 13,8 9,2 5,3 Sud Africa Australia USA Cile Cina Germania Francia Italia Peso % del primo produttore sulla produzione nazionale Fonte: Area Studi Mediobanca 19

20 I margini dei produttori esteri sono su livelli superiori I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Mon / fatt. in % : Italia vs estero, dati Società italiane non cooperative 15,6 15,8 16,9 16,0 14,5 7,0 7,9 9,0 86 8,6 7, Produttori esteri (13 aziende) Produttori italiani (72 aziende) Fonte: Area Studi Mediobanca 20

21 Cosa migliorare: la distribuzione all estero, lo storytelling I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Canali di vendita all estero, composizione % Altri canali (web) 8,6% Rete propria 9,2% Minus: manchiamo di una grande catena di GDO nazionale con presenza oltreconfine. Inoltre, il canale web è parzialmente presidiato: solo una delle 25 top seller pratica l e-commerce (Indagine Fleishman-Hillar) Plus: è italiano uno dei leader mondiali nel retail aeroportuale, con presenza in 98 aeroporti e 39 istituzioni culturali (il turismo aeroportuale e in parte culturale sono tra i driver più dinamici del consumo di beni di lusso) Minus: la rete di vendita propria all estero delle vinicole italiane è esigua, ma è necessaria per coltivare lo storytelling e indurre il consumo aspirazionale Plus: l Italia è il 1 paese dell eurozona per numero di pernottamenti di turisti extra-ue, con 54 milioni di notti nel 2012 (Fondazione Edison/Eurostat) Esportatore o intermediario 82,2% Minus: l efficienza e la ricettività turistico-alberghiero italiana non sono adeguate (26 posizione, Spagna 4, Francia 7 secondo il Travel & Tourism Competitiveness Index 2013 del WEF); nella graduatoria delle maggiori catene alberghiere mondiali, il primo gruppo italiano è 150esimo (Banca d Italia) Plus: il volano dell industria culturale italiana: si stima che ogni euro di valore aggiunto prodotto dall industria culturale ne attivi 1,7 in commercio, turismo e agricoltura. La Toscana è la prima regione italiana per beni archeologici e architettonici vincolati (6451) (Symbola-Unioncamere) Fonte: Area Studi Mediobanca 21

22 e la proprietà familiare, che non è un vizio italiano, ma I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Proprietà familiare e grado di apertura La famiglia garantisce in genere continuità e coerenza di valori, visione di lungo periodo e rapidità nelle decisioni, ma talora è restia ad aprire le proprie porte a competenze qualificate 85,6 89,8 83,0 80,5 80,0 66,3 48,9 47,3 45,0 16,4 28,0 35,5 24,8 25,8 10,4 Italia Germania Spagna UK Francia Quota (%) imprese familiari (industria) Quota % con management di famiglia Quota (%) con remunerazione basata su performance Fonte: Area Studi Mediobanca su dati Banca d Italia relativi alle imprese industriali 22

23 Le vitivinicole toscane: un industria solida Sezione 3

24 I 25 top seller italiani nel 2013 e i toscani I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Dati 2013 pre-consuntivi comunicati nel marzo 2014; in rosso i produttori toscani Fatturato totale Fatturato estero 2013 Var. % Proprietà 2013 in % del Var. % mln 2013/2012 mln fatt /2012 CANTINE RIUNITE & CIV 534 4, ,5 4,6 Cooperativa di cui: GIV - GRUPPO ITALIANO VINI 348 3, ,6 2,7 di cui: CANTINE RIUNITE & CIV 202 9, ,1 10,9 CAVIRO , ,5 36,8 Cooperativa Gruppo CAMPARI (divisione vini) ,8 3 n.d. n.d. n.d. Familiare P. ANTINORI 166 5, ,2 7,2 Familiare MEZZACORONA 163 1, ,5 13,6 Cooperativa FRATELLI MARTINI SECONDO LUIGI 159 0, ,0 0,5 Familiare CASA VINICOLA ZONIN 154 9, ,2 11,1 Familiare CAVIT CANTINA VITICOLTORI 153-0, ,0 2,1 Cooperativa CASA VINICOLA BOTTER CARLO & C , ,8 29,0 Familiare ENOITALIA , ,6 13,0 Familiare GRUPPO CEVICO , ,22 39,0 Cooperativa CANTINA SOCIALE COOPERATIVA DI SOAVE 103-3, ,3 0,6 Cooperativa Gruppo SANTA MARGHERITA 102 7, ,5 9,8 Familiare GIORDANO VINI 101-7, ,7 2,2 Misto CONTRI SPUMANTI 93 31, ,3 28,9 Familiare CANTINE TURRINI VALDO & FIGLIO 85 20, ,6 78,8 Familiare LA VIS 85 1, ,2 13,7 Cooperativa COMPAGNIA DE' FRESCOBALDI 83-1, ,1 2,0 Familiare SCHENK ITALIA 81-4, ,3 1,0 Estero COLLIS VENETO WINE GROUP 78 2, ,2 22,5 Cooperativa RUFFINO 72 1, ,2 5,8 Estero MGM MONDO DEL VINO 66 3, ,6 3,7 Misto MASI AGRICOLA 65-1, ,2-1,2 Familiare CASA VINICOLA CALDIROLA 59-8, ,3-7,0 Familiare F.LLI GANCIA & C , ,4 6,0 Estero Fonte: Area Studi Mediobanca 24

25 I 24 top performer italiani nel 2012 ei toscani I maggiori produttori italiani nell indagine Mediobanca Sezione 2 Punteggio su 11 indici economico-patrimoniali, bilanci 2012; esclusa la divisione vini della Campari Top 10 1,0 0,9 0,9 0,9 0,8 0,8 0,8 0,8 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 06 0,6 06 0,6 0,6 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,3 - MASI AGRICOLA BOTTER CARLO & C. P. ANTINORI GRUPPO CEVICO SANTA MARGHERITA ENOITALIA ZONIN RUFFINO FRESCOBALDI FRATELLI MARTINI COOP. DI SOAVE CONTRI SPUMANTI COLLIS VENETO CAVIT CANTINE TURRINI SCHENK ITALIA CANTINE RIUNITE MGM CALDIROLA CAVIRO MEZZACORONA GIORDANO VINI LA VIS GANCIA Fonte: Area Studi Mediobanca 25

26 Molto export e molto Nord America Le vitivinicole toscane : un industria solida Sezione 3 Esportazioni in % del fatturato (a sinistra) e composizione % delle esportazioni per destinazione nel 2012 (a destra) 62,1 61,4 53,3 53,1 51,5 49,5 63,33 64,7 65,6 51,0 58,0 58,8 54,4 5 55,4 53,5 54,2 32,0 32,7 42,6 31,9 31,6 30,1 34,6 36,1 10,6 20,0 4,3 3,7 1,7 1, UE Nord America RoW Asia e Australia Centro e Sud America Veneto Emilia-Romagna Italia Toscana Piemonte Toscana Fonte: Area Studi Mediobanca 26

27 e infatti il Chianti ha una forte attrattività di investimenti esteri Le vitivinicole toscane : un industria solida Sezione 3 Provenienza degli investimenti in vigne ed immobili nelle principali regioni vinicole mondiali Fonte: Global Vineyard Index 2013, Knight Frank LLP, London 27

28 Redditività netta e del capitale investito, con la sua scomposizione Le vitivinicole toscane : un industria solida Sezione 3 Roe e Roi (in alto) e componenti del Roi (in basso), valori in % nel ,0 6,9 8,8 10,1 4,7 0,3 2,5 1,4 Toscana Veneto Piemonte Emilia-Romagna 41,7 Roi Roe 33,0 25,2 24,9 18,2 2,0 2,0 0,5 18,3 16,5 11,2 4,1 Toscana Veneto Piemonte Emilia-Romagna Fonte: Area Studi Mediobanca MON / VA Pf / VA VA / Capitale investito 28

29 La produttività del lavoro ed il CLUP Le vitivinicole toscane : un industria solida Sezione 3 Valore aggiunto netto per dipendente ( 000), costo del lavoro pro-capite ( 000) e Clup (%), nel 2012 Toscana Veneto 86,1 101,6 33,8 39,3 53,3 52,5 VAN per dip. CL per dip. CLUP VAN per dip. CL per dip. CLUP Piemonte Emilia-Romagna 77,2 43,6 56,5 69,6 44,7 64,2 VAN per dip. CL per dip. CLUP VAN per dip. CL per dip. CLUP Fonte: Area Studi Mediobanca 29

30 Vino e investimento Sezione 4

31 Investimento in società vitivinicole quotate nel mondo Vino e investimento Sezione 4 Rendimento medio annuo dell indice di borsa Mediobanca total return (2/1/2001=100) a fine marzo 2014, 46 components 19,8% 16,9% 9,0%, 7,9% 8,0% 9,0%, 10,9% 4,5 5,4% 2,0 1,1 0,7 0,6 0,3 n.c. 2,1 Nord America Francia Spagna Australia Cile Cina RoW (*) Mondo Rendimento medio annuo azioni vinicole (%) Multiplo sull'indice nazionale di tutte le azioni The estimates lead to the following results 1) in more mature markets, like France and the US, the wine index permits informed investors to make gainful investments; 2) in less mature markets, like Chile and China, evidence suggest that wine is not used as a financial parachute. These different results are likely to be the consequence of the different economic situation that characterises the different countries, which include a different level of development of financial markets and a different level of market openness (L. Baldi et al. [2010], Is wine a financial parachute?, WP , Università degli Studi di Milano) Fonte: Area Studi Mediobanca 31

32 ma non in Italia Vino e investimento Sezione 4 Perché il vino italiano resta lontano dalla Borsa: due numeri e qualche opinione 248,8 183,11 Le vinicole italiane hanno una struttura integrata a monte, con un elevata componente immobiliare che non interessa la Borsa e penalizza i multipli di mercato; la quotazione richiederebbe lo scorporo delle attività commerciali. La dimensione media ridotta delle vinicole italiane rende la quotazione relativamente più onerosa in termini di costi diretti e di compliance organizzativa. 139,2 127,9 Ampia diffusione delle cooperative le cui logiche gestionali comportano margini modesti e assenza di remunerazione del capitale (dividendi); esse, inoltre, godono di forme di accesso al credito vantaggiose e competitive (prestito soci). 83 Italiane non cooperative 13 grandi produttori internazionali Fonte: Area Studi Mediobanca Immobilizzi materiali per addetto ( '000) Circolante netto per addetto ( '000) Prevalenza dell aspetto produttivo su quello commerciale e quindi diffusa percezione della incompatibilità tra tempi lunghi della produzione e le pretese di breve periodo (trimestrali) dei mercati finanziari. Il brand di alcuni produttori è talmente forte ed esclusivo da non richiedere la visibilità della quotazione o addirittura da essere da essa sminuito. L Italia ha storicamente il più basso rapporto tra capitaliazzazione di Borsa e Pil tra i Paesi occidentali e il vino non fa eccezzione. 32

33 Se non in Borsa, si può investire direttamente nelle bottiglie Vino e investimento Sezione 4 Rendimento medio annuo reale, massimo e minimo dell investimento in diversi asset, periodo ,2 4,1 99,7 145,6 2,8 56,3 24 2,4 38,4 1,5 59,4 Azioni Vino Filatelia Arte Ob bbligazioni Rendimento medio annuo (media geometrica) -57,1 Azioni -19,2-37,1-29,7-30,7 Vino Fila atelia Arte Massimo annuo Minimo annuo Obbliga azioni Il quid pluris ineguagliabile dell investimento in vino: se le cose vanno male, una buona bottiglia si può sempre stappare e gustare Fonte: Dimson E. et al., The Price of Wine, American Association of Wine Economists, WP n. 142, September

34 Ricerche e Studi S.p.A. 34