Istituto Comprensivo D Alessandro - Risorgimento. Scuola dell infanzia Plesso Arcobaleno
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- Beata Magni
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1 Istituto Comprensivo D Alessandro - Risorgimento Scuola dell infanzia Plesso Arcobaleno
2 Verso un curricolo per competenze Sperimentazione e documentazione di metodologie innovative
3 Progetto metacognitivo Docenti: Rosanna Mancini - Flavia Pomponi
4 Metacognizione Se me lo dici dimentico, se mi fai vedere ricordo, se mi coinvolgi capisco!
5 Che cosa ho in mente Secondo alcuni studiosi il calabrone non può volare per la forma e per il peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e, perciò, continua a volare. (Igor Sikorsky)
6 L agire di ciascuno è influenzato da scelte precise. Anche quando ci sembra che si operi di impulso, in realtà, la nostra mente, in pochissimi secondi, ha già effettuato un processo di elaborazione di tutte le esperienze. Le informazioni e le consuetudini che ci caratterizzano e la nostra azione, il suo modo di esercitarsi, la sua modalità di presentazione altro non sono che il frutto di tale combinazione di elementi rapportati al contesto. Quando si parla di metacognizione ci si riferisce alla riflessione sui processi di elaborazione che la nostra mente compie in riferimento all agire.
7 Invitare bambini di 3 anni a riflettere sulla propria azione non è affatto cosa semplice. Pur tuttavia, le insegnanti della scuola dell infanzia Arcobaleno, hanno voluto avviare un processo di metacognizione con l intento di sviluppare nel bambino un principio di consapevolezza della propria identità.
8 Il percorso si è sviluppato intorno all argomento semina, parte integrante del progetto di intersezione dal titolo L albero della conoscenza: ho un tarlo in testa ed è stato affrontato secondo una modalità prevalentemente ludica, nella quale il bambino, attraverso una serie di domande a cui è stato sottoposto, si è trovato a dover riflettere sul proprio modo di rispondere e di agire.
9 Ai bambini è stata letta una storia: Il tesoro di Gino il contadino.
10 La lettura è stata spunto per far emergere le conoscenze già attive nel bambino.
11 La storia del tesoro di Gino il contadino diventa motivo per l attivazione di una serie di domande (Cos è il seme? Come fai a saperlo? Chi te lo ha detto?) che hanno avuto l intento di accrescere le proprie conoscenze ma, soprattutto, di avviare un processo metacognitivo.
12 Alle domande, apparentemente banali, sono seguite risposte altrettanto semplici ma cariche di significatività: Sapete cos è un seme? Il semino serve per piantarlo e poi cresce una pianta. L ho visto sul balcone (Donatella) Sta sotto terra (Alisia) Il semino sta dentro la mela (Sofia) Vi ricordate com è fatto? Sono tutti diversi (Emidio) Sono colorati. I semi servono per far crescere le piante, io lo so! (Giulia) Il seme è rotondo (Alice) È piccolo (Gabriele)
13 La storia ci ha permesso di rispolverare vecchie informazione e acquisirne di nuove, ma arriva il momento di toccare con mano quello che il bambino ha solo ascoltato. È l ora del laboratorio.
14 Anche in questo caso il bambino è stato sottoposto a delle domande propedeutiche all attività sperimentale. Di cosa hanno bisogno i semi per crescere? Ci vuole il caldo. Dobbiamo fargli il nido. (Daniele) Crescono se gli diamo l acqua perché devono mangiare (Sofia) Come fate a saperlo? Me l ha detto la mia mamma che fa la maestra! (Sofia) Quando sto in campagna con il nonno, andiamo sempre a mettere l acqua alle piantine. (Cesarantonio) Se non gli diamo l acqua tutti i giorni, le piante muoiono. Me l ha detto la mamma. (Vittoria)
15 L esperimento è stato condotto effettuando una semina a condizioni ambientali diverse e ai bambini è stato chiesto di esprimere il loro giudizio circa il risultato dell operazione nelle diverse condizioni. SEMINA SENZA LUCE
16 Può crescere un semino al buio? Dentro l armadio è buio però cresce perché è caldo (Giulia) No! Non crescono nell armadio. Lì non c è il caldo. Crescono dove c è la finestra (Matteo)
17 SEMINA CON LUCE
18 SEMINA CON ACQUA SEMINA SENZA ACQUA
19 Nella richiesta di riflessione circa i risultati dei vari tipi di semina, ai bambini è stato chiesto di spiegare il motivo della propria risposta facendoli soffermare sulle ragioni delle loro affermazioni.
20 Si è passati, poi, alla verifica oggettiva dell esperimento e della correttezza delle affermazioni.
21 Per esempio: Se i semi li metti con l acqua nell armadio le piante crescono perché l ho visto. Ce lo ricordiamo, ce lo siamo messi nel cervello perché abbiamo fatto l esperimento. Le piantine, però, sono nate gialle un po mosce. Forse sono tristi perché stavano al buio. (Daniele) Io ho fatto l esperimento! Nello scatolino ci abbiamo messo la copertina perché il semino deve dormire al caldo, ci abbiamo messo i semini dentro e l acqua e poi li abbiamo messi al sole perché gli deve dare il calduccio e la luce. (Emidio)
22 In tutto il percorso il gioco è stato motivo conduttore e generatore di curiosità e interesse.
23 Nel tentativo di avviare tale processo metacognitivo, non è sembrato tanto rilevante ottenere la risposta più corretta alla situazione problematica affrontata, quanto piuttosto riscontrare, attraverso un attento monitoraggio, l evoluzione cognitiva che il bambino ha dovuto, non senza sforzo, affrontare.
24 Ogni bambino è un seme. Se lo si annaffia e lo si cura con amore potrà crescere e germogliare dando buoni frutti. Ognuno di noi è responsabile di far attecchire il seme alla terra e non bisogna temere di utilizzare per tale fine strumenti e metodologie che, a prima vista, appaiono complesse e operativamente difficoltose. La sperimentazione e l innovazione portano a risultati sorprendenti soprattutto quando ci si rivolge a dei bambini.
25 Per esaminare la documentazione sull elaborazione del progetto fate clic qui
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