4. AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITÀ DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 6. IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ

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2 INDICE DEL PDZ PREMESSA 1. IL PROFILO DI COMUNITA 1.1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.2. I BISOGNI DELLA POPOLAZIONE 1.3. I SERVIZI E LE RISORSE DISPONIBILI 1.4. IL QUADRO INTERPRETATIVO 2. LA GOVERNANCE DEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE 3. AZIONI DI SISTEMA 4. AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITÀ DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.1. AREA MINORI E FAMIGLIA 4.2. AREA NON AUTOSUFFICIENZA 4.3. AREA DISABILITA 4.4. AREA DISAGIO ADULTO E LAVORO 4.5. AREA POVERTA ED ESCLUSIONE SOCIALE 4.6. AREA TRASVERSALE 5. LE RISORSE DEL PDZ 6. IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ 7. IL PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE ALLEGATI: - SCHEDA ANAGRAFICA DEL SSC - INTESA SOCIO-SANITARIA 2

3 PREMESSA Sul territorio dell Ambito distrettuale Basso Isontino sono state realizzate due tornate di pianificazione: la prima, di tipo sperimentale realizzata nel e la seconda in ottemperanza alle linee guida regionali approvate con deliberazione della Giunta regionale 29 novembre 2004, n Linee guida per la predisposizione del programma delle attività territoriali (PAT) e del PDZ (PDZ) - nel Entrambe queste esperienze, al cui interno si rilevano elementi significativi di continuità, hanno rappresentato un importante opportunità di dialogo tra i diversi soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio. Alcuni dei progetti già realizzati nell arco del periodo si sono, infatti, sviluppati in continuità e, pur in assenza di un nuovo Pdz, si sono configurati a pieno titolo nell offerta dei servizi; altri hanno esaurito la loro funzione, alcuni, specie nell area sociosanitaria, non sono giunti a pieno compimento. Il periodo considerato dall inizio della prima pianificazione ad oggi, seppur abbracci meno di un decennio, registra una propfonda evoluzione nel tessuto sociale, nelle politiche di welfare regionali e nazionali rivolgendo nuove sfide sia ai singoli Comuni che agli Ambiti distrettuali. La ripresa di un processo pianificatorio, così come definito nella premessa delle nuove linee guida regionali (Linee guida per la predisposizione del piano di zona approvate con deliberazione della Giunta regionale 22 marzo 2012, n. 458) implica pertanto un ulteriore riflessione sull esperienza passata a supporto del percorso da intraprendere,dalle sue sfide e dalla consapevolezza della sua necessaria sostenibilità. Il PDZ rappresenta lo strumento strategico della programmazione complessiva delle attività del SSC e, nel contempo, strumento permanente di governo locale dei servizi sociale e sociosanitari (piano regolatore del sistema integrato) che si declina nella pianificazione attuativa annuale (PAA). Esso deve necessariamente tener conto che al progressivo incremento di funzioni e competenze assegnate alle gestioni associate ed ai Comuni non sia corrisposto un aumento delle risorse umane in campo che appaiono, oggi, particolarmente compresse 2 con la preoccupazione che l esercizio delle professionalità sociali caratterizzanti la gestione associata si sposti sempre più su attività di tipo burocratico amministrativo, rinunciando a quella dimensione promozionale che lo dovrebbe invece caratterizzare. Nonostante ciò è evidente che il PDZ rappresenti una grossa opportunità e sfida per riposizionare e consolidare il sistema integrato quale snodo di regia e coordinamento delle politiche sociali del territorio. Il percorso rappresentato da questo documento è duplice: da un lato evidenzia l attività congiunta realizzata in ambito provinciale con l Ambito distrettuale Alto Isontino e l ASS 2 per la parte sociosanitaria del PDZ, dall altro rendiconta i primi esiti partecipativi del modello di governance intrapreso. 1 Progettare il sociale con la comunità Piano di zona dell Ambito 2.2 Basso isontino Tra tutti è significativo il dato relativo al flusso di popolazione che ha avuto accesso al SSC passato da 1656 unità del 1999 a 3039 unità nel 2011 (+ 54%). 3

4 Si tratta pertanto di un documento di lavoro che determinerà l attività dei servizi coinvolti nel triennio del PDZ e che potrà comunque trovare i necessari aggiustamenti nella redazione annuale del PAA. E auspicabile che, dato il rilievo che il processo di pianificazione può innestare, un valore appropriato venga assegnato alle reti primarie ed alle sue forme aggregative per migliorare le connessioni dei reticoli sociali (aumentare la fiducia, sviluppare appartenenza e partecipazione) per produrre capitale sociale. L idea del PDZ per questo territorio è, quindi, quella di uno strumento di dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nella costruzione del benessere della comunità, strumento sufficientemente flessibile per accogliere nuove istanze e forme di partecipazione ma anche solido e attendibile nella sua concretezza e sostenibilità 4

5 1. IL PROFILO DI COMUNITA 1.1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Obiettivo di questo paragrafo è definire il profilo territoriale, demografico, socio-economico dell Ambito distrettuale Basso Isontino al fine di fornire elementi utili per la programmazione dei servizi e degli interventi. Il contesto socio-demografico I nove comuni dell Ambito Distrettuale Basso Isontino 2.2 si estendono su una superficie complessiva di 252,84Km 2. Si tratta prevalentemente di comuni con estensioni ridotte, con l esclusione di Grado, che ricopre un area superiore ai 100Km 2. Fig. 1 Mappa popolazione residente nell Ambito distrettuale 2.2 Basso isontino al 1 gennaio 2011 Fonte: elaborazione O.P.P.S. e Ufficio pianificazione territoriale della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat; Per la superficie: ISTAT, 14 Censimento generale della popolazione e delle a bitazioni, Al 01/01/2011, la popolazione residente è pari a abitanti, distribuita per il 39% nel comune di Monfalcone ( abitanti) e per il 17% a Ronchi dei Legionari ( abitanti). I comuni con residenti compresi tra i e i abitanti sono tre: Grado (8.611 abitanti), Staranzano (7.257 abitanti) e San Canzian d Isonzo (6.383 abitanti). Infine, i piccoli comuni sono quattro (Fogliano Redipuglia con 3.071, Turriaco con 2.756, San Pier d Isonzo con e Doberdò del Lago con abitanti). La densità abitativa è particolarmente elevata a Monfalcone (1.358,5 residenti/ Km 2 ), che presenta quanti le caratteristiche e le problematiche 5

6 di un territorio urbano. Al contrario, appare particolarmente bassa a Doberdò del Lago (54,5) e a Grado (75,5). Fig. 2 - Popolazione residente nell'ambito BI.(anno 2011) 7.257; 10% 2.017; 3% 6.383; 9% ; 17% 1.462; 2% 2.756; 4%3.071; 4% 8.611; 12% ; 39% Doberdò Fogliano Redipuglia Grado Monfalcone Ronchi dei Legionari Nord San Canzian d'isonzo San Pier d'isonzo Staranzano Turriaco Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat; dati al 1 gennaio di ciascun anno La popolazione appare in costante crescita, anche se dal 2008 in poi si evidenzia un rallentamento: tra il 01/01/2003 e il 01/01/2007 gli abitanti sono aumentati del 2,8%, mentre nel periodo dell 1,8%. Quest ultima variazione è in linea con il dato regionale (+1,9%), ma superiore alla crescita complessiva provinciale (+0,8%). In particolare, tra il 2002 e il 2010 la crescita della popolazione è trainata dai comuni di Fogliano Redipuglia (+11%), Ronchi dei Legionari (+5,1%), San Canzian (+6,2%) e Turriaco (+ 4,8%). Anche Staranzano presenta un aumento considerevole della popolazione, che si concentra maggiormente tra il 2006 e il 2010 (+5,8%). Al contrario, nello stesso periodo presentano una situazione di maggiore stagnazione Grado (- 0,3%), Doberdò del Lago (+0,3), San Canzian d Isonzo (+0,9) e Monfalcone (+0,6). Tab. 1- Popolazione residente nei comuni, nell Ambito BI, in provincia di Gorizia e in regione FVG. Densità di popolazione per Km2 anno 2011 e variazione percentuale della popolazione residente tra 2007 e * COMUNE Censimento * 2008* 2009* 2010* Pop.res. Densità abitativa Doberdò del Lago ,5 Fogliano Redipuglia ,2 Grado ,5 Monfalcone ,5 Ronchi ,4 San Canzian ,1 San Pier ,9 Staranzano ,9 Turriaco Totale Ambito Basso ,0 Isontino Provincia di Gorizia ,6 Regione FVG FVG ,5 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat (anni ) e Censimento 2001; dati al 1 gennaio di ciascun anno. 6

7 In generale, nell intero ambito, la dinamica naturale della popolazione è dominata dal saldo negativo tra i nati e i morti (-218 nel 2010), mentre il saldo migratorio è positivo, seppur con valori in diminuzione (+426 unità nel 2006, +768 nel 2008, mentre +346 nel 2009 e +261 nel 2010) 3. Fig. 3 - Popolazione straniera sul totale della popolazione Doberdò del Lago Fogliano Redipuglia Grado Monfalcone Ronchi San Canzian San Pier Staranzano Turriaco Totale Ambito Provincia di Gorizia Regione FVG 2,1% 2,3% 2,9% 3,9% 3,9% 6,2% 9,4% 3,5% 5,5% 2,6% 4,2% 2,7% 3,4% 3,2% 5,0% 2,4% 4,2% 5,7% 9,0% 5,3% 7,6% 6,0% 8,5% 15,3% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 1/1/2007 1/1/2011 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat (anni 2007 e 2011); dati al 1 gennaio di ciascun anno Il costante incremento della popolazione è quindi dovuto essenzialmente all aumento della componente straniera. Tra il 01/01/2007 e il 01/01/2011 la popolazione straniera cresce del 61,1%, a fronte di un aumento regionale e provinciale rispettivamente del 45,9% e del 45,3%. Il comune con una variazione maggiore di popolazione straniera in termini percentuali è Turriaco (+84,1%; v.a. +53), mentre Doberdò del Lago presenta la variazione minore (+9,7; v.a. +3). Al 01/01/2011 il comune con il maggior numero di stranieri residenti in valori assoluti è Monfalcone (15,3 % sul totale della popolazione; v.a ), mentre nonostante le notevoli variazioni positive nei comuni più piccoli la percentuale di stranieri residenti sul totale della popolazione si assesta tra il 2,3% di Doberdò del lago e il 6,2% di Grado. Considerando l intero territorio dell Ambito tale percentuale è pari al 9,0%, in linea con il dato regionale (8,5%) e superiore al valore provinciale (7,6%). Il tasso di immigratorietà, di conseguenza, è pari al 9,0 (superiore sia a quello regionale 7,1 sia a quello provinciale 6,9). Al 01/01/2011, le nazionalità maggiormente presenti nell ambito distrettuale Basso Isontino sono la bengalese con residenti, seguita a larga distanza dalla rumena con 838, dalla macedone (590), dalla croata (579) e dalla bosniaca (508). Un ulteriore elemento caratterizzante è la preponderanza del genere maschile tra gli stranieri 3 Saldo naturale: Differenza tra iscritti ai registri anagrafici per nascita e cancellati per decesso. Saldo Migratorio: Differenza tra numero di iscritti ai registri anagrafici e numero di cancellati per trasferimento di residenza interno, con l estero o per altri motivi. Saldo Totale: Somma di saldo naturale e saldo migratorio. 7

8 specie nelle fasce d ètà centrali (il 54,9% degli stranieri residenti nell ambito tra i 18 e i 34 anni e il 58,5% di coloro che hanno tra i 35 e i 64 anni è maschio). Fig. 4 - Principali nazionalità della popolazione straniera residente nell'ambito BI (Anno 2011) Bangladesh Romania Macedonia Croazia Bosnia-Erzegovina Albania Ucrania Serbia Marocco Moldova Bulgaria Kosovo Polonia Algeria Slovenia Cina Rep. Ungheria Senegal Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat (anno 2011); dati al 1 gennaio di ciascun anno Analizzando la struttura della popolazione, tra le diverse fasce d età crescono costantemente i minori (tra il 2006 e il 2010: +4%) e gli anziani con più di 65 anni (tra il 2006 e il 2010: +5%), mentre la popolazione adulta (tra i 18 e i 64 anni) è stabile. Fig. 5 - Trend popolazione residente (variazione percentuale pop. totale, pop. minori, pop. adulta, pop. anziana di ambito e confronto con variazione pop. tot. provinciale e regionale) Minori (0-17) Adulti (18-64) Anziani (over 65) Popolazione residente ambito 1.2 popolazione residente provincia popolazione residente Regione Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat (anno 2011); dati al 1 gennaio di ciascun anno. 8

9 La piramide della popolazione (Fig.6) è sbilanciata verso l alto. In linea con i trend demografici occidentali, i residenti nell ambito Basso Isontino appaiono più anziani rispetto al totale della popolazione regionale. Nello specifico, al 01/01/2011 nel territorio dell Ambito B.I. la percentuale di anziani (Tab. 2) è pari al 24,4% ed è superiore rispetto al livello regionale (23,4%), ma non al dato provinciale (24,7%). E significativo il numero di anziani tra i 75 e gli 84 anni, che sono pari al 35,0% della popolazione over 65. I residenti con più di 85 anni sono pari al 14,4%, mentre quelli tra i 65 e i 74 anni sono pari al 50,6% degli over 65. Una conferma viene fornita anche dall'indice di vecchiaia: - che rappresenta il principale indicatore dell'invecchiamento della popolazione; - è pari a 184,3, di molto inferiore al valore provinciale (202,8) e in linea con quello regionale (186,2). l comuni con una maggiore presenza di over 65 risultano essere Grado (28,1% sul totale della popolazione) e Monfalcone (26,2%), che presentano quindi anche indici di vecchiaia, di dipendenza senile ed età media più elevati. In valori assoluti il maggior numero di anziani si concentra a Monfalcone (7.302), Ronchi dei Legionari Nord (2.709) e Grado (2.421). A Monfalcone risiede inoltre il numero più considerevole di anziani con più di 85 anni pari a Si segnala, inoltre, una maggiore presenza del genere femminile nelle coorti di età più elevate e quindi una probabile maggiore incidenza di anziane sole. Nelle fasce più giovani della popolazione, invece, vi è una leggera prevalenza del genere maschile. Dal punto di vista demografico, rispetto alla piramide della popolazione va fatta un ulteriore considerazione. L'indice di struttura della popolazione attiva 4 che rileva il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa è pari a 139,4, in linea con il valore regionale: gli estremi, dove quindi la popolazione attiva è più anziana, sono rappresentati da Turriaco (indice pari a 177,3) e Monfacone (indice pari a 128,0). I minori residenti nell ambito BI al 01/01/2011 sono (Tab.3). La presenza di minori è in linea con il dato regionale (14,9% sul totale della popolazione): si discostano positivamente i comuni di Doberdò del Lago, Ronchi dei Legionari, Staranzano e Turriaco, con dati che si assestano su circa 16% di minori e negativamente Grado con l 11,1%. In valori assoluti il maggior numero di minori si registrano a Monfalcone (4.089), Ronchi dei Legionari Nord (1.992) e Staranzano (1.179). 4 L indice di struttura della popolazione attiva rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni): tanto più è elevato l indice tanto più la popolazione in età lavorativa è anziana. 9

10 Fig. 6 - Piramide d età pop. residente nell ambito distrettuale Basso Isontino, di cui stranieri al centro (anno 2011) Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat (anno 2011); dati al 1 gennaio di ciascun anno Tab. 2 - Anziani residenti nei comuni, nell ambito distrettuale Basso Isontino, in provincia di Gorizia e in regione FVG per classe d età. % anziani su COMUNE anni anni 85 anni e oltre Totale Anziani tot pop residente Doberdò del Lago ,2 Fogliano Redipuglia ,5 Grado ,1 Monfalcone ,2 Ronchi ,3 San Canzian ,1 San Pier ,6 Staranzano ,1 Turriaco ,6 Totale Ambito ,4 % per classe età 50,6 35,0 14,4 100,0 Provincia di Gorizia ,7 Totale % per classe d età 49,8 34,7 15,4 100,0 Regione FVG Totale ,4 % per classe d età 50,8 33,9 15,3 100,0 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat (anno 2011); dati al 1 gennaio di ciascun anno 10

11 Tab. 3 - Minori (0-17 anni) residenti nei comuni, nell ambito distrettuale Basso Isontino, in provincia di Gorizia e in regione FVG per classe d età. COMUNE 0-2 anni 3-5 anni 6-10 anni anni anni Totale % minori minori su pop tot Doberdò del Lago ,7 Fogliano Redipuglia ,1 Grado ,1 Monfalcone ,7 Ronchi ,4 San Canzian ,1 San Pier ,7 Staranzano ,2 Turriaco ,6 Totale Ambito ,9 % per classe età 16,1 17,0 28,9 16,2 21,7 100,0 Provincia di Gorizia ,5 Totale % per classe età 16,3 17,1 28,8 16,5 21,4 100,0 Regione FVG Totale ,9 % per classe età 17,0 17,2 28,3 16,3 21,2 100,0 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat (anno 2011); dati al 1 gennaio di ciascun anno Tra i nuovi nati un peso rilevante è giocato dagli stranieri che nel 2010 raggiungono il 22,7% dei neonati, a fronte di un dato provinciale e regionale pari al 17%. Più in generale, l analisi dell andamento delle nascite nell intero ambito evidenzia, per quanto riguarda il 2011, una sostanzialmente una stagnazione (+0,7%), che tuttavia nasconde una crescita del + 6,5 % tra il 2006 e il Sul territorio dell ambito, nel 2010, il tasso di natalità è pari a 8, dato leggermente superiore a quello provinciale (7,7) ma inferiore a quello regionale (8,4). Fig. 7- Nati, di cui stranieri, nell ambito distrettuale B.I., in provincia di Gorizia e in regione FVG (valori assouti e percentuali, anni ) Tot. nati stranieri ambito B.I. 400 Tot. nati ambito B.I % nati stranieri regione FVG % nati stranieri provincia di Gorizia % nati stranieri ambito B.I Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat; dati al 1 gennaio di ciascun anno 11

12 Un ulteriore elemento considerato, quale indicatore socio-demografico, riguarda le caratteristiche delle famiglie 5 : nel 2011 si registrano famiglie sul territorio. Dal 2002 al 2011 si evidenzia un incremento del numero di famiglie sull intero territorio dell ambito (+12,2%): i comuni di Fogliano Redipuglia (+22,5%), Turriaco (+22,4%), San Canzian (+20,0%), Staranzano (+18,3%) e Ronchi (+17,3%) presentano una crescita maggiore dovuta all insediamento di nuovi nuclei familiari. Al contrario, a Doberdò del Lago (+8,4%), Monfalcone (+10,0%), San Pier (+11,1%) e Grado (+13,8%) la crescita del numero di famiglie, se pur positiva, è più statica. Il numero medio di componenti per famiglia 6 nel 2011 è pari a 2,16 ed è in linea con il dato regionale. Tra il 2002 e il 2011 si registra una diminuzione complessiva di -0,15 individuo per famiglia, con un picco a Grado dove la diminuzione è pari a -0,32. Fig. 8 - Numero di famiglie nei comuni, nell ambito distrettuale BI (anni ). Doberdò del Lago Fogliano Redipuglia Grado Monfalcone Ronchi San Canzian San Pier Staranzano Turriaco Totale Ambito Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat; dati al 1 gennaio di ciascun anno Tab.4 Variazione del numero di famiglie nei comuni, nell ambito distrettuale BI, in provincia di Gorizia e in regione FVG. COMUNE Variazione numero famiglie v.a. Variazione % Doberdò del Lago 46 8,4 Fogliano Redipuglia ,5 Grado ,8 Monfalcone ,0 Ronchi ,3 San Canzian ,0 San Pier 86 11,1 Staranzano ,3 Turriaco ,4 Totale Ambito ,2 Provincia di Gorizia ,1 Regione FVG ,2 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat; dati al 1 gennaio di ciascun anno 5 È utile ricordare che parte dei dati relativi alle famiglie sono stati estrapolati direttamente dalle anagrafi comunali e pertanto alcune informazioni non sono equivalenti a quanto fornito dall Istat, che pur partendo dai medesimi dati effettua operazioni di congruità degli stessi. 6 Il numero di componenti per famiglia è dato dal dato dal rapporto tra popolazione residente e numero di famiglie presenti sul territorio. 12

13 Tab. 5 - Numero medio di componenti per famiglia nei comuni, nell ambito distrettuale BI, in provincia di Gorizia e in regione FVG negli anni 2002 e Numero medio componenti per famiglia COMUNE Anno 2002 Anno 2011 Doberdò del Lago 2,55 2,5 Fogliano Redipuglia 2,35 2,2 Grado 2,22 1,9 Monfalcone 2,21 2,1 Ronchi 2,33 2,2 San Canzian 2,47 2,3 San Pier 2,43 2,3 Staranzano 2,52 2,3 Turriaco 2,37 2,2 Totale Ambito 2,31 2,16 Provincia di Gorizia 2,32 2,15 Regione FVG 2,35 2,19 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Demo Istat; dati al 1 gennaio di ciascun anno Secondo i dati forniti dagli uffici delle Anagrafi comunali, in linea con il trend nazionale, nel 2010 il 37% delle famiglie residenti nell ambito sono unipersonali, il 30% è costituito da due persone e il 18% da tre. L 11% delle famiglie dell ambito è costituito da 4 persone, mentre solo il 3% da più di cinque persone. Il costante aumento delle famiglie unipersonali è dovuto principalmente all incremento della vita media e conseguentemente all elevata presenza tra gli anziani di persone vedove. Queste informazioni evidenziano, analogamente alle tendenze nazionali, anche per il Basso Isontino una progressiva nuclearizzazione delle famiglie (ovvero la riduzione del numero di componenti), in quanto aumenta il loro numero, ma diminuiscono i componenti medi. L evoluzione del numero di famiglie sul territorio sottende inoltre a ulteriori altri aspetti quali la riduzione della natalità e l aumento delle famiglie monogenitoriali. Ciò comporta, quindi, anche un incremento delle persone che vivono sole, situazione che per chi è più anziano comporta maggiori problematicità dovute all allentamento delle relazioni sociali nonché a specifiche problematicità di tipo socio-sanitario. In particolare il fenomeno degli anziani soli riguarda prevalentemente le donne, come si evince tenendo conto anche dei dati della piramide della popolazione, che evidenziava un numero maggiore del genere femminile nella fascia più anziana dei residenti. Nel dettaglio, per quanto riguarda il numero di componenti (Tab.6), nel 2010 il 36,9% delle famiglie dell ambito era unipersonale ovvero persone vivevano da sole. Di queste la maggior parte si concentra a Monfalcone (5.013), Grado (2.045) e Ronchi dei Legionari (2.059). In particolare, Grado registra percentualmente il numero maggiore di famiglie di questo tipo. Secondariamente, nel territorio dell ambito nel 2010, prevalgono le tipologie famigliari con due componenti (29,8%) e con tre (18,4%). Le famiglie con 4 componenti sono l 11,3% mentre quelle composte da più di 5 persone sono meno frequenti. Si evidenzia inoltre, che i gruppi familiari composti da più di 15 persone sono costituiti di fatto da convivenze. 13

14 Tab. 6 Famiglie per numero componenti presenti (anno 2010). Basso Isontino Provincia di Gorizia Componenti v.a. % v.a. % ,9% ,0% ,3% ,8% ,2% ,4% ,0% ,3% ,5% ,5% ,6% 403 0,6% ,2% 147 0,2% ,1% 50 0,1% ,0% 26 0,0% ,0% 28 0,0% > ,0% 19 0,0% ,0% ,0% Fonte: dati O.P.P.S. Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali Fig. 9 - Numero di famiglie per componenti nei Comuni dell'ambito B.I., nella provincia di Gorizia e nella regione FVG (anno 2010). Doberdò del Lago Fogliano Redipuglia Grado Monfalcone Ronchi dei Legionari San Canzian d'isonzo San Pieri d'isonzo Staranzano Turriaco Basso Isontino Alto Isontino Provincia Gorizia % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 componenti 5 componenti 6 componenti 7-15 componenti > 15 componenti Fonte: dati O.P.P.S. Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali Inoltre, pur avendo a disposizione dati relativi al 2006, la tab. 7 conferma come i nuclei composti da una sola persona abbiano un età media più elevata, in quanto costituiti prevalentemente da anziani. Anche le famiglie composte da due componenti sono formate generalmente da coppie di adulti o anziani e pertanto l età media è abbastanza elevata. Quest ultima comincia a scendere solamente prendendo in considerazione le tipologie familiari costituite da 3 o più elementi. 14

15 Tab.7 Famiglie per numero componenti presenti (anno 2006). Fonte: dati O.P.P.S. Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali Basso Isontino provincia di Gorizia 1 60,2 59,8 2 56,0 56,2 3 41,7 41,1 4 32,9 32,2 > 5 36,6 34,3 Totale 46,0 45,6 Infine, la seguente tabella, pur risalendo a dati del , evidenzia nell ambito Basso Isontino una presenza considerevole di coppie senza figli (36,2%). È significativa, inoltre, la presenza di famiglie monogenitoriali composte da madri sole (11,6%). Tab. 8 - Nuclei familiari per tipologia di nucleo nei comuni, nell ambito distrettuale Basso Isontino (anno 2001). COMUNE Coppie senza Coppie con figli Padre con figli Madre con Totale Doberdò del Lago figli figli Fogliano Redipuglia Grado Monfalcone Ronchi San Canzian San Pier Staranzano Turriaco Totale Ambito % Ambito 36,2 49,7 2,4 11,6 100,0 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati ISTAT, 14 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, Al momento della stesura del documento i dati relativo al censimento della popolazione effettuato nel 2011 non sono ancora disponibili. 15

16 Il contesto socio-economico La descrizione del contesto economico e in particolare della situazione del mercato del lavoro su cui insiste il territorio del Servizio Sociale Comunale dell Ambito 2.2 Basso Isontino è rilevante per comprendere il potenziale insorgere di nuove situazioni di povertà dovute alla diminuzione, alla perdita o alla precarizzazione dell occupazione. La crisi economico-finanziaria globale iniziata nel 2008 ha avuto ripercussioni in molteplici settori produttivi, investendo anche l economia dell Ambito 2.2 e con effetti negativi anche sul piano occupazionale e di conseguenze sui percorsi di vita della popolazione. Il sistema economico evidenzia elementi di criticità: le imprese attive risultano, secondo il Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Gorizia, e nel quinquennio si evidenzia una diminuzione del -6%. Anche se gli indicatori di sintesi del mercato del lavoro elaborati dall Istat sono disponibili a livello provinciale, essi sono utili per comprendere lo stato di salute dell occupazione anche sul territorio dell Ambito 2.2. Tab. 9 Indicatori del mercato del lavoro in provincia di Gorizia e in regione FVG: anni Variazione e confronto con regione FVG anno Variazio ne Tasso di attività popolazione Maschi 75,0 73,7 72,1 73,9 1,8 74,9 Femmine 58,9 58,1 59,7 58,1-1,6 60,6 Totale 67,2 66,1 66,0 66,2 0,2 67,8 Tasso di occupazione popolazione Maschi 72,6 70,2 69,4 69,4 0,0 71,7 Femmine 53,2 53,8 55,1 54,1-1,0 56,6 Totale 63,1 62,2 62,5 61,9-0,6 64,2 Tasso di disoccupazione Maschi 3,2 4,6 3,7 5,9 2,2 4,1 Femmine 9,4 7,2 7,6 6,9-0,7 6,5 Totale 5,8 5,7 5,4 6,4 1,0 5,2 Tasso di inattività popolazione Maschi 25,0 26,3 27,9 26,1-1,8 25,1 Femmine 41,1 41,9 40,3 41,9 1,6 39,4 Totale 32,8 33,9 34,0 33,8-0,2 32,2 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati ISTAT, RCFL Regione L indagine campionaria delle Forze Lavoro dell Istat evidenzia nel 2011 un tasso di attività 9 pari al 66,2%, inferiore alla media regionale (67,8). Questo non si discosta di molto dai valori registrati nel 2010 (66,0%), nel 2009 (66,1%) e nel 2008 (67,2%): tuttavia complessivamente si registra tra il 2008 e il 2010 un decremento, sintomatico di una minore partecipazione al mercato del lavoro, sia per la componente maschile che per la componente femminile del mercato del lavoro. - Il tasso di occupazione 10 nel 2011 è rispettivamente pari al 69,4% per i maschi e al 54,1% per le femmine per un totale di 61,9 contro un a media regionale del 64,2%. Tra il 2008 e il 2011 appare evidente la diminuzione per la componente maschile (- 3,2%), mentre la componente femminile più altalenante si assesta su un +0,9%. 8 Tasso di inattività: rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione. 9 Tasso di attività: rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione. 10 Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la popolazione. 16

17 - Nel 2011 il tasso di disoccupazione 11 subisce un inversione di tendenza e dopo tre anni di diminuzione ritorna a crescere assestandosi al 6,4%, valore dell 1,2% superiore al dato regionale. Nello specifico tra il 2010 e il 2011 il tasso di disoccupazione maschile cresce del 2,2%, mentre quello femminile diminuisce dello 0,7%. Anche guardando alle imprese, si evidenziano segnali di criticità. - Al termine del 2011, infatti, le imprese attive nella provincia di Gorizia 12 sono 9.732, pari al 10% del totale regionale. Nella provincia di Gorizia circa un quarto delle imprese sono attive nel settore del commercio e altrettante in altre tipologie di servizi, mentre il 16,6% nelle costruzioni. L industria per sa per il 10,3%, l agricoltura per il 13,3% e il settore alberghiero e della ristorazione per il 9,7%. - Nel territorio provinciale, l andamento delle imprese attive nel Registro delle Imprese risulta decisamente negativo tra il 2007 e il 2008, seguendo l andamento regionale e segnalando una situazione di difficoltà del tessuto imprenditoriale (Fig. 9). Fig Andamento del numero di imprese attive in provincia di Gorizia: anni (anno base 2007=100) Friuli Venezia Giulia Provincia di Gorizia Fonte: Elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Infocamere I dati relativi ai movimenti dell occupazione 13 mostrano tra il 2009 e il 2011 una costante diminuzione del saldo tra assunzioni e cessazioni (Fig. 9). Nel Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro 12 Si precisa che i dati relativi alle imprese, che fanno riferimento alle iscrizioni/cessazioni presso la CCIA fanno riferimento al bacino provinciale. 13 Per fornire un quadro della situazione del mercato del lavoro sono stati utilizzati i dati tratti dall archivio unico informatizzato regionale Ergon@t, aggiornati ad aprile 2012, relativi ai movimenti di assunzione, alle cessazioni e alle richieste di ingresso in mobilità. Al fine di cogliere le ricadute a livello occupazionale sui residenti dei diversi territori, per l estrazione dei dati, si è utilizzato un criterio diverso da quello adottato dai Servizi del Lavoro: non ragionando quindi per sede dell azienda, ma per comune di domicilio del lavoratore 17

18 emerge una leggera crescita nelle assunzioni dei domiciliati nel territorio del Basso Isontino (+1,2% relativo ai movimenti di assunzione nel biennio ), a cui tuttavia corrisponde un più consistente incremento delle cessazioni (+ 4,2% tra il 2010 e il 2011). - La caduta delle assunzioni e l aumento delle cessazioni caratterizza tutti i settori economici: i movimenti di assunzioni nel biennio registrano tutti valori negativi a parte i servizi (+5,5%) e il commercio (+0,9), mentre le cessazioni riportano valori positivi (in particolare si evidenzia un +10,9% per le costruzioni e un +5,1% nel commercio). - La distribuzione per genere indica una migliore performance per le donne, che tra il 2010 e il 2011 vedono un incremento di assunzioni del 1,6% a fronte dello 0,9 % degli uomini: tuttavia, in termini complessivi, il 61,6% delle assunzioni avvenute nel 2011 sono state rivolte a maschi. - Per quanto concerne l età, vengono confermate le tendenze riscontrabili anche a livello nazionale: infatti, nel biennio si registra una diminuzione delle assunzioni tra la popolazione giovanile (pari al -3,9% tra i anni e al -5,1% tra i anni). Migliori sono le performance per le fasce d età più mature (in particolare, la classe registra un +11,2%), in cui tuttavia sono maggiormente rilevanti i movimenti relativi alle cessazioni (+15,1 tra i lavoratori tra i 45 e i 54 anni). - Nello stesso periodo vi è un incremento del 4,2% delle assunzioni tra i cittadini comunitari e del 2,7% tra gli extracomunitari: tuttavia anche in questo caso il saldo rapportato con le cessazioni è negativo (+17,2 tra i cittadini comunitari e +5,2 per gli extracomunitari). - Rilevante è la perdita nel triennio dei contratti a tempo indeterminato (-9,7%) e del parallelo incremento del lavoro intermittente (+30.3%), dovuto probabilmente alla presenza del lavoro stagionale legato alla stagione balneare. Si segnala, inoltre, la diminuzione del lavoro somministrato (-9,3%), in cui l assunzione avviene attraverso l intermediazione di un agenzia di somministrazione. In generale, queste tendenze evidenziano che la crisi economica ha modificato la dinamica contrattuale delle assunzioni, che si caratterizzano per una maggiore precarietà. Questo comporta anche l emergere di una nuova categoria di soggetti che possono trovarsi momentaneamente e per più volte nel corso della loro vita in condizioni di difficoltà, causate dalla relativa facilità di ingresso e uscita dalla situazione di occupazione. Le ricadute sono molteplici sia a livello di popolazione giovanile, che incontra maggiori difficoltà nella definizione di una progettualità di vita sia nelle fasce più adulte della popolazione, che talvolta con difficoltà si vedono costrette a modificare le prospettive personali e familiari. - I comuni in cui nel 2011 si registra una maggiore differenza tra assunzioni e cessazioni sono Fogliano Redipuglia, Monfalcone, Grado e Staranzano. Ergon@t è il sistema informativo di governo delle politiche del lavoro in Friuli Venezia Giulia. 18

19 Fig. 11 Dinamica movimenti di assunzione e di cessazione (saldo) nell ambito 2.2 Basso isontino: anni Mov. assunzione Mov. cessazione Saldo Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Ergon@t. Per quanto riguarda gli indicatori di crisi, nel territorio del Basso Isontino le richieste di ingresso in mobilità di lavoratori nell ambito risultano in aumento tra il 2010 e il 2011 (+27,8%, pari a più di 900 addetti), a fronte di incrementi minori nella provincia di Gorizia (+19%) e nel territorio regionale (+1%). - In relazione ai profili dei lavoratori, i maschi procedono in un trend crescente: su 100 richieste di accesso alla mobilità, 73,6 sono rivolte alla componente maschile. Per quanto riguarda la provenienza dei lavoratori, vi è una crescita considerevole dell utilizzo dello strumento tra i comunitari (+55%), ma anche tra i cittadini extra comunitari (+34,7%); per gli italiani si registra un +22,6%. In ogni caso, inoltre, il 35,9% delle mobilità sul territorio dell ambito è rivolto a cittadini stranieri, contro un 27,8% nell intera provincia di Gorizia. Il settore con maggiore procedure di mobilità nel 2011 è l industria (44,4%), seguita dalle costruzioni (23,1%), dai servizi (22,2%) e dal commercio (9,4%). - Gli ingressi in mobilità a seguito di licenziamenti collettivi (L.223/91) sono in crescita del 29,7%, ma aumentano anche i licenziamenti individuali nelle imprese con meno di 15 dipendenti e regolati dalla L. 263/93 (+27,4%). Nell attuale negativo contesto socio-economico, si segnala infine la contrazione una generale contrazione dell attività di ricerca e di inserimenti di lavoratori disabili da parte delle aziende obbligate. - Oltre alla diffusa difficoltà relativa al difficile momento economico, sono molteplici i fattori che concorrono a rendere il mercato del lavoro sempre più difficilmente accessibile alle categorie protette: la sempre maggiore complessità delle mansioni, la scomparsa di occupazioni cosiddette semplici e leggere, l esigenza di una produttività sempre più spinta che ritiene indispensabili capacità lavorative integre, la crescente esigenza di flessibilità che non favorisce la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. accanto a questi fattori, spesso i soggetti iscritti nelle liste provinciali presentano altri elementi che rendono difficile l inserimento (in particolare l età e la scarsa socializzazione al lavoro, che agiscono come un circolo non virtuoso). Nello specifico sul territorio dell ambito distrettuale 2.2, gli iscritti al collocamento mirato (dati di stock al 31/12/2010) risultavano 419, di cui 98 iscrizioni sono avvenute nel 2010 e 84 assunti nello stesso periodo. Sul totale degli iscritti il 94,9% appartiene alla categoria degli invalidi civili, mentre il 4,1 agli invalidi del lavoro. Tra gli invalidi civili, il 68,1% ha un invalidità tra il 46% e il 65%, mentre il 21,3% ha un invalidità tra il 66% e il 79%. 19

20 1.2. BISOGNI DELLA POPOLAZIONE Il presente paragrafo ha lo scopo di fornire alcune indicazioni relative all analisi della domanda esplicita di servizi della popolazione specificando alcune informazioni relative all utenza e alle sue caratteristiche. A tal proposito è opportuno fornire alcune precisazioni in merito alle fonti informative utilizzate per rappresentare i dati relativi ai bisogni nelle loro diverse articolazioni. L Ambito Basso Isontino si avvale di diversi sistemi informativi, che per le loro peculiarità rispondono a finalità diverse; sistemi che si integrano e dialogano per riuscire a fornire una rappresentazione complessiva delle istanze che provengono dai cittadini e degli interventi/prestazioni volte a rispondere ai bisogni. Il sistema informativo dell Ambito (attivato nel 1997) è fondato su una procedura di raccolta dati svolta dal servizio sociale professionale, integrata dalle informazioni derivanti dai procedimenti amministrativi avviati a favore dei cittadini. La suddetta gestione dei dati permette di ottenere delle reportistiche specifiche in relazione ai singoli oggetti di indagine. Il sistema permette di svolgere diversi livelli di approfondimento e fornire un quadro: - dei cittadini che accedono al servizio e della domanda sociale espressa; - dei percorsi di presa in carico da parte del Servizio Sociale Professionale; - delle tipologie degli interventi e prestazioni attivate. Strettamente correlata al Sistema Informativo di Ambito è la Cartella Sociale Informatizzata, strumento regionale indispensabile per cogliere le connotazioni dell universo variegato di soggetti che si rivolgono al servizio sociale e che pongono allo stesso, istanze diversificate. Le recenti implementazioni della cartella sociale hanno consentito una più puntuale declinazione dei bisogni e del progetto di intervento e permettono di effettuare delle reportistiche mirate. Accanto ai livelli informativi sopra evidenziati si colloca anche il Piano Esecutivo di Gestione dell Ente gestore, che sulla base di un nutrito set di indicatori, fornisce un ulteriore quadro di dati e permette di verificare l andamento e gli scostamenti rispetto agli obiettivi generali dell Ente rivolti alla comunità ed al benessere sociale. Una ulteriore precisazione riguarda il tipo di domanda analizzato, che è esclusivamente quella espressa dai cittadini che entrano in contatto con i servizi. In questa sede, quindi non verranno considerate la domanda inevasa (quando pur in presenza di un necessità, tra potenziale utente e servizio sociale non sfocia nell erogazione di un servizio o prestazione), domanda inespressa (quando per molteplici motivi, tra cui anche il timore di rivolgersi ai servizi sociali per la paura di stigmatizzazioni o conseguenze di carattere anche giudiziario, pur in presenza di un bisogno i soggetti non si rivolgono al servizio sociale) e domanda sommersa (quando vi è la mancata consapevolezza della criticità della propria situazione). ACCESSO E PRESA IN CARICO Per quel che attiene l accesso al SSC, i dati mettono in evidenza i seguenti trend: 20

21 crescita del numero di cittadini che accedono al servizio; Il numero di utenti che accede al servizio, come si evince dalla tabella sottostante è andato incrementandosi nel corso del tempo (da 1654 accessi nel 1999 a 3039 nel 2011).e tale andamento ha caratterizzato tutti i 9 Comuni dell Ambito. Fig Flusso di popolazione che ha avuto accesso al servizio: raffronto andamento 1999/ Monfalcone Ronchi Grado Staranzano San Canzian Fogliano San Pier Turriaco Doberdò Totale Fonte: Elaborazione su Banca dati SSC Ambito Basso Isontino Andamento stabile dell accesso al segretariato sociale Il Segretariato sociale, quale porta d'accesso al sistema dei servizi socio-assistenziali è un fondamentale punto di osservazione delle istanze informative e consulenziali che provengono dai cittadini. Nei 9 Comuni dell Ambito lo sportello di segretariato sociale è gestito dall assistente sociale ed è volto a fornire ai cittadini informazioni aggiornate, pertinenti non solo sul servizio sociale ma sulla complessiva rete dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio di riferimento. L analisi dei dati di flusso relativi al periodo evidenzia un trend costante, senza oscillazioni significative, nei diversi Comuni. I valori di accesso allo sportello di segretariato risultano rilevanti nei Comuni di Monfalcone e Ronchi, ma anche in comuni di ridotte dimensioni il dato viene a confermarsi nel corso del tempo, segnale del riconoscimento da parte dei cittadini del segretariato quale snodo informativo del sistema dei servizi. Si precisa infine che la media di afflusso per ogni giornata di apertura dello sportello nel 2011 è stata di 2,8 persone Si precisa che nel 2011 le giornate di apertura sul totale dei nove sportelli presso i comuni sono state

22 Tab Flusso di popolazione che ha avuto accesso al solo servizio di segretariato: raffronto andamento 1999/2011 COMUNE Doberdò del Lago Fogliano Redipuglia Grado Monfalcone Ronchi San Canzian d'i San Pier d'i. Staranzano Turriaco Totale Fonte: Elaborazione su Banca dati SSC Ambito Basso Isontino significativo incremento dell attivazione di percorsi di presa in carico. La presa in carico del servizio sociale si rivolge a quelle situazioni che per le problematiche espresse, necessitano di un percorso di analisi, valutazione e definizione delle azioni più congrue. L analisi del dato relativo all andamento della presa in carico nel periodo 1999/2011, desunto dal sistema informativo di ambito, rileva un aumento pari al 69,8% con un primo picco nel 2000 (+ 51% rispetto l anno precedente) stabilizzatosi negli anni successivi ed un secondo incremento significativo nel 2008 (+ 24% rispetto l anno precedente) 15. I dati aggregati sulla presa in carico segnalano il perdurare di difficoltà in un territorio che si è misurato con cambiamenti culturali, migrazioni interne ed esterne; in questi ultimi due anni la situazione è stata ulteriormente aggravata dalle ricadute della crisi economica, la contrazione dei posti di lavoro, la flessibilizzazione dei contratti, nonché con nuove dinamiche e problematiche abitative (sfratti per morosità, procedure d asta, ecc..). Tab 11 - Flusso della presa in carico articolata per Comune ( ) COMUNE Monfalcone Ronchi Grado Staranzano San Canzian Fogliano Redipuglia Turriaco San Pier d'i Doberdò del Lago Totale Fonte: Elaborazione su Banca dati SSC Ambito Basso Isontino 15 La flessione riscontrabile nello scarto tra 2008 e 2009 sembra poter essere ricondotta all introduzione di nuove misure prima, in particolare FAP e Reddito di base, ed alla successiva soppressione di quest ultimo. Il dato 2010 denota un andamento in crescita, mentre quello 2011 è in leggera flessione: quest aspetto è correlato con i vincoli dettati dalla normativa regionale rispetto agli utenti stranieri, che ha inciso sulla possibilità di accesso ad alcune misure di natura economica. 22

23 La rappresentazione delle tipologie sin qui descritte (accessi al servizio, segretariato sociale e presa in carico) va correlata anche con i dati relativi all utenza che accede esclusivamente al servizio amministrativo. In relazione all emanazione di norme che hanno introdotto specifiche misure e benefici, infatti, si è progressivamente incrementato il numero di cittadini che si rivolge agli uffici amministrativi d Ambito per la presentazione di istanze o richieste di informazioni di carattere amministrativo. Fig. 13 Flusso di popolazione per macro tipologia di servizio: raffronto andamento 1999/ Utenza del solo servizio amministrativo Presa in carico del servizio Sociale professionale Utenza del solo segretariato Totale utenza del SSC Fonte: Elaborazione su Banca dati SSC Ambito Basso Isontino Il dato 2011 rispetto alla distribuzione dei cittadini che hanno avuto accesso al servizio, articolato tra le diverse tipologie, è ulteriormente esplicativo. Rispetto al totale degli accessi, pari a 3039: - il 27% è rappresentato da cittadini che si sono rivolti allo sportello del segretariato per bisogni informativi; - il 15% riguarda cittadini che hanno prestato istanze e richieste di natura esclusivamente amministrativa; - il 58% è rappresentato da cittadini a favore dei quali sono stati attivati processi di presa in carico. 23

24 Fig. 14 Distribuzione dell' utenza del SSC anno 2011 Utenti del servizio amministrativo 15% Utenti presi in carico 58% Utenti segretariato 27% Fonte: Elaborazione su Banca dati SSC Ambito Basso Isontino Un particolare riferimento va fatto infine all utenza straniera che, rispecchiando l andamento demografico del territorio, nel corso degli anni ha subito un costante incremento (da 158 utenti stranieri nel 2003 a 387 nel 2011). Il fenomeno ha riguardato in maggior misura il comune di Monfalcone, che nel 2011 raccoglieva il 74,93% degli stranieri utenti del SSC. Tab Utenti stranieri per comune di residenza Comuni Doberdò Fogliano Grado Monfalcone Ronchi San Canzian San Pier Staranzano Turriaco Tot. utenti stranieri % stranieri sul tot. utenza 6,7% 10,1% 8,7% 8,3% 9,6% 12,0% 11,8% 12,7% 12,7% Fonte: Elaborazione su Banca dati SSC Ambito Basso Isontino 24

25 DIAGNOSI SOCIALI ED INTERVENTI Un focus specifico va rivolto ai dati (desunti dalla cartella sociale informatizzata) relativi alle diagnosi prevalenti relative ai casi presi in carico, rispetto ai quali il servizio sociale professionale elabora specifici Progetti Assistenziali Individualizzati. Si osserva una prevalenza di quelle ricondotte all area della non autosufficienza (non autosufficienza ed autosufficienza parziale) ed alla precarietà economica. In tal senso le prestazioni effettuate si allineano anche con le caratteristiche demografiche degli utenti, che sono maggiormente rappresentanti nella fascia d età superiore ai 65 anni. Questi ultimi, accanto alla richiesta prettamente informativa e consulenziale, presentano bisogni correlati alla non autosufficienza ed alla parziale autosufficienza. Altra fascia d età rilevante è quella collocata tra i anni, che pone al servizio istanze soprattutto di natura economica spesso correlate alla riduzione o assenza di reddito, derivante da diversi fattori. Tab Utenti per diagnosi sociale Diagnosi v.a. % v.a. % Autosufficienza parziale ,1% ,1% Disoccupazione di lunga durata 36 1,2% 48 1,8% Instabilità lavorativa/difficoltà di inserimento lavorativo 108 3,7% 135 5,0% Minore in stato di abbandono 3 0,1% 1 0,0% Non autosufficienza ,6% ,5% Povertà estrema/stabile 6 0,2% 11 0,4% Precarietà abitativa 56 1,9% 57 2,1% Precarietà economica ,9% ,2% Problematiche connesse al ciclo evolutivo/disagio psicologico 102 3,5% 102 3,8% Problematiche connesse alla condizione di minore straniero non accompagnato 1 0,0% 1 0,0% Problematiche connesse alla devianza (penale) 13 0,4% 13 0,5% Problematiche connesse alla malattia psichiatrica 58 2,0% 48 1,8% Problematiche connesse alla migrazione interna 5 0,2% 5 0,2% Problematiche connesse all assistenza di adulti e anziani 101 3,4% 55 2,0% Problematiche connesse alle competenze del ruolo genitoriale 213 7,2% 190 7,0% Problematiche connesse alle dipendenze 32 1,1% 22 0,8% Problematiche connesse alla disabilità 238 8,1% 222 8,2% Problematiche scolastiche 18 0,6% 22 0,8% Sospetto maltrattamento e/o abuso (psicologico, fisico,sessuale) 32 1,1% 31 1,1% Totale Fonte: elaborazione su dati Cartella Sociale Informatizzata Insiel Regione Friuli Venezia Giulia 25

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