STUDIO SULLA. NUTRIZIONALE Gestione del fabbisogno nutrizionale in pazienti con LdP. De Corte Katia Infermiera ASS 5 BASSA FRIULANA

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1 STUDIO SULLA VALUTAZIONE NUTRIZIONALE Gestione del fabbisogno nutrizionale in pazienti con LdP De Corte Katia Infermiera ASS 5 BASSA FRIULANA

2 LESIONE DA PRESSIONE Lesione tissutale ad evoluzione necrotica che interessa l epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, il muscolo, la cartilagine e l osso È conseguenza diretta di una elevata e/o prolungata compressione e/o di forze di taglio causanti uno stress meccanico ai tessuti e l occlusione dei vasi sanguigni. Protocollo Aziendale per la prevenzione e il trattamento delle lesioni da decubito ASS n 5 Bassa Friulana Programma di prevenzione e trattamento delle lesioni da decubito Linee Guida Regionali FVG

3 FATTORI LOCALI EZIOPATOGENESI Pressione Forza di stiramento Attrito frizione sfregamento Macerazione cutanea Umidità Temperatura FATTORI GENERALI Età Riduzione della mobilità Alterazioni distrettuali del circolo Disturbi della nutrizione Stati infettivi Cause iatrogene Patologie concomitanti

4 EPIDEMIOLOGIA Prevalenza dei pazienti con Ulcere croniche in Italia 2002 Ulcere da decubito 34.26% Ulcere venose 25.85% Lesioni al piede 9.9 % Indagine A.I.S.Le.C. Prevalenza negli ospedali 7,3% (506 pazienti su un totale di 6955) 32% multiple 48% generate in quel reparto Studio FVG 1999 Anno 2010 presso l ospedale di Palmanova 47% dei soggetti a rischio di LdP

5 L infermiere professionale è responsabile dell assistenza generale infermieristica; le principali funzioni che gli competono sono: la prevenzione delle malattie, l assistenza dei malati, per le quali è indispensabile un lavoro di équipe Profilo professionale dell'infermiere D.M. 14 settembre 1994, n. 739

6 PREVENZIONE LDD 1. Identificare il soggetto a rischio 2. Valutare il rischio nutrizionale e, ove necessario, lo stato nutrizionale 3. Cura della cute 4. Mobilizzazione dei soggetti a rischio 5. Educazione sanitaria Protocollo Aziendale per la prevenzione e il trattamento delle lesioni da decubito ASS n 5 Bassa Friulana Programma di prevenzione e trattamento delle lesioni da decubito Linee Guida Regionali FVG

7 1 OBIETTIVO: IDENTIFICARE IL SOGGETTO A RISCHIO Uso sistematico di scale o indici validati universalmente e riconosciuti in grado di fornire una valutazione oggettiva del grado di rischio Protocollo Aziendale per la prevenzione e il trattamento delle lesioni da decubito ASS n 5 Bassa Friulana Programma di prevenzione e trattamento delle lesioni da decubito Linee Guida Regionali FVG

8 SCALE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI LDD NORTON modificata secondo N. Stotts 1. Condizioni generali 2. Stato mentale 3. Deambulazione 4. Mobilità 5. Incontinenza Attribuire un valore da 1 a 4 per ciascuno dei parametri. Il rischio aumenta con il decrescere del punteggio. È considerato a rischio un soggetto che totalizza un punteggio = o < a 14 BRADEN 1. Percezione sensoriale 2. Umidità 3. Attività 4. Mobilità 5. Nutrizione 6. Frizione e scivolamento Attribuire un valore da 1 a 4 (da 1 a 3 per il parametro 6) per ciascuno dei parametri. Il rischio aumenta con il decrescere del punteggio. È considerato a rischio un soggetto che totalizza un punteggio = o < a 16 WATERLOW 1. Struttura peso/altezza 2. Tipo di cute aree a rischio visibili 3. Età e sesso 4. Rischi particolari 5. Continenza 6. Mobilità 7. Stato nutrizionale 8. Deficit neurologici 9. Interventi chirurgici/traumi 10. Farmaci Assegnare un punteggio per ogni parametro e fare la somma. Possono essere usati più punti per categoria. All aumentare del punteggio aumenta il grado di rischio. Rischio alto = da 15 a 19; Rischio altissimo con punteggio > 20

9 Dal 1996 in FVG è stata adottata la Scala Norton modificata secondo N. Stotts Semplice Esaustiva Di rapida compilazione Facilmente applicabile nei contesti ospedalieri e territoriali in un ottica di razionalizzazione dei tempi di lavoro dell infermiere

10 2 OBIETTIVO: VALUTARE IL RISCHIO NUTRIZIONALE E, OVE NECESSARIO, LO STATO NUTRIZIONALE Una carenza nutrizionale aumenta la vulnerabilità dei tessuti e contribuisce a renderli meno vitali Bergstorm e Braden nel 1992 con uno studio condotto su 200 soggetti ospedalizzati hanno dimostrato la correlazione tra stato nutrizionale e insorgenza di LdP Hanno sviluppato LdP i soggetti che avevano un apporto calorico giornaliero del 52.8%

11 MALNUTRIZIONE Stato di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell organismo conseguente alla discrepanza tra fabbisogni nutrizionali specifici, introito ed utilizzazione di nutrienti e calorie Council of Food and Nutrition Jama 1970

12 MALNUTRIZIONE IN EUROPA Si riscontra, tra i nuovi ammessi in ospedale, con una frequenza del 10-80% (media del 35%) Edington J, BoormanJ, Durrant ER, et al. Prevalence of malnutrition on admission to four hospitals in England. Clin Nutr 2000;19:191-5 Mancato riconoscimento nel 62 70% dei casi all ingresso in ospedale Szczygiel B. Hospital malnutrition in patients hospitalized in Europe and in Poland. Polish J Food Nutr Sci 2006;15(Suppl 2):43-6 Presenta un aggravamento nella maggior parte dei casi durante la degenza ospedaliera stessa Kelly IE, Tessier S, Cahill A, et al. Still hungry in hospital: identifying malnutrition in acute hospital admissions. QJM 2000;93:93-8

13 MALNUTRIZIONE E LESIONI DA PRESSIONE La valutazione dello stato nutrizionale permette di riconoscere precocemente uno dei fattori di rischio per le lesioni da pressione Contengono raccomandazioni sulla valutazione del rischio nutrizionale e relativo trattamento

14 VALUTAZIONE DEL RISCHIO NUTRIZIONALE Processo rapido e semplice di identificazione di caratteristiche che si sanno associate con complicazioni correlate alla nutrizione. MUST Malnutrition Universal Screening NRS 2002 Nutritional Risk Screening MNA Mini Nutritional Assesment ESPEN Guidelines for Nutrition Screening 2002 Education and Clinical Practice Committee of ESPEN

15 SCREENING NUTRIZIONALE Condizione attuale del soggetto: BMI Stabilità della condizione: perdita di peso non intenzionale Possibilità di aggravamento della condizione: calo delle assunzioni alimentari nel periodo immediatamente precedente Possibilità che la patologia aggravi lo stato nutrizionale: stato di coscienza alterato, disfunzioni anatomiche, disfagia, stress metabolico Da applicare entro 48 ore dal ricovero

16 MUST 1. BMI (> 20 = 0; = 1; < 18.5 = 2) 2. Perdita involontaria di peso negli ultimi 3 6 mesi (< 5% = 0; 5-10% = 1; > 10% = 2) 3. Effetti malattia acuta (assegnazione di 2 punti se presente malattia acuta e se si prevede che non ci sarà un introito nutrizionale per più di 5 giorni) Rischio totale nutrizionale (basso medio alto) Linee guida per la gestione del soggetto

17 MNA SCREENING 1. Ha presentato perdita dell appetito negli ultimi 3 mesi (Grave = 0; moderata = 1; nessuna = 2) 2. Perdita di peso recente (< 3 mesi) (> 3 Kg = 0; non sa = 1; tra 1 e 3 Kg = 2; nessuna = 3) 3. Motricità (letto poltrona = 0; autonomo a domicilio = 1; esce di casa = 2) 4. Malattie acute o stress psicologici negli ultimi 3 mesi (si = 0; no = 2) 5. Problemi neuropsicologici (demenza grave = 0; demenza moderata = 1; nessun problema = 3) 6. BMI (<19=0; 19-21=1; 21-23=2; >23=3) Se 12 Normale, non si continua la valutazione Se 11 Possibilità di malnutrizione, si continua la valutazione globale

18 NRS 2002 Prima parte 1. BMI < 20.5? (Si? No?) 2. Il soggetto ha perso peso negli ultimi 3 mesi? (Si? No?) 3. Il soggetto ha ridotto l introito nutrizionale nell ultima settimana? (Si? No?) 4. Il soggetto è severamente ammalato? (Si? No?) Se si risponde SI a qualsiasi di uno dei quesiti si procede con la compilazione della seconda parte del test Se si risponde NO a tutti i quesiti si rivaluta il soggetto settimanalmente

19 TITOLO DELLO STUDIO Introduzione di uno screening nutrizionale presso il reparto Medicina dell Ospedale di Palmanova Studio Osservazionale

20 OBIETTIVO DELLO STUDIO Valutare quanti soggetti risultati a rischio nutrizionale sviluppano nuove lesioni da pressione o si verifica un peggioramento di quelle esistenti

21 RAZIONALE DELLO STUDIO Margini di miglioramento dell assistenza presso l unità operativa in cui opero. Il fattore nutrizionale al momento non viene rilevato. Buona gestione delle lesioni in termini di trattamento.

22 DISEGNO DELLO STUDIO Applicare il MUST quale test di screening a tutti i soggetti ricoverati Per i soggetti risultati a rischio nutrizionale valutazione successiva con MNA e coinvolgimento dietista In equipe identificare un programma personalizzato per la persona ed applicarlo Monitoraggio Ldp con PUSH TOOL Follow up con il territorio (RSA e domicilio)

23 CRITERI DI ESCLUSIONE DEI SOGGETTI PER LA RACCOLTA Malati terminali (indice di Karnofsky 0-20%) Malati con degenza < 1 settimana DATI OUTCOME MISURATI Comparsa di LdP per i soggetti a rischio nutrizionale Peggioramento delle LdP nei soggetti a rischio nutrizionale

24 Persona ricoverata MUST NORTON NON A RISCHIO A RISCHIO A RISCHIO NON A RISCHIO RIVALUTAZIONE SETTIMANALE MNA PIANO NUTRIZIONALE LDP PRESENTI LDP ASSENTI RIVALUTAZIONE SETTIMANALE MONITORAGGIO INTROITO ALIMENTARE INTERVENTI DI TRATTAMENTO INTERVENTI DI PREVENZIONE RIVALUTAZIONE A BREVE TERMINE MONITORAGGIO PUSH TOOL RIVALUTAZIONE A BREVE TERMINE

25 MUST STEP 1 BMI Kg/mq > < 18.5 punti Rilevare il peso - soggetto allettato: sollevatore dotato di bilancia - soggetto che deambula: bilancia pesa persone 2- Rilevare l altezza - soggetto che mantiene posizione eretta: stadiometro - soggetto che non può mantenere stazione eretta: demispan

26

27 MUST STEP 2 Calcolo decremento ponderale peso iniziale - peso attuale peso iniziale x 100 Decremento ponderale non intenzionale ultimi 3-6 mesi % < > 10 punti 0 1 2

28 MUST STEP 3 Effetti malattia acuta è affetto da malattia acuta e si prevede introito nutriz. Insuff punti - Ammalati critici - Persone sottoposte ad interventi di chirurgia gastrointestinale - Soggetti soporosi 2 - Soggetti in stato di coma

29 MUST STEP 1 STEP 2 STEP 3 BMI Kg/mq Decremento ponderale non intenzionale ultimi 3-6 mesi Effetti malattia acuta punti + % punti + punti > 20 0 < 5 0 è affetto da malattia < acuta e si prevede 2 > 10 2 introito nutriz. Insuff 2 STEP 4 Valutazione globale del rischio di malnutrizione Rischio basso Rischio medio Rischio alto 0 1 2

30 MUST STEP 5 PUNTI 0 PUNTI 1 PUNTI 2 linee guida per la gestione BASSO rischio di malnutrizione MEDIO rischio di malnutrizione ALTO rischio di malnutrizione ASSISTENZA CLINICA DI ROUTINE OSSERVAZIONE TRATTAMENTO ripetere le screening documentare assunzione riferire al dietista settimanalmente dietetica per 3 giorni attuazione piano se l'assunzione non è alimentare incrementata applicare monitorare e aggiornare procedure successive il piano terapeutico ogni ripetere le screening settimana settimanalmente

31 CONCLUSIONI In ambito nutrizionale si deve lavorare in multiprofessionalità Vorrei Rafforzare il lavoro di equipe Assicurare un assistenza personalizzata alla persona Poter soddisfare questo bisogno talvolta sottostimato Progetti futuri

32 GRAZIE PER L ATTENZIO NE De Corte Katia Infermiera ASS 5 BASSA FRIULANA

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