2 Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata
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- Domenica Antonelli
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1 2 Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata 2.1 Crescita economica e fluttuazioni È tradizione suddividere la Macroeconomia in due cami di studio distinti: la crescita e le fluttuazioni. Si tratta di una tradizione conveniente, anche se la searazione netta finisce er far assare in secondo iano la stretta interrelazione che esiste tra i due macro-fenomeni esaminati. Con lo studio della crescita si mette a fuoco l andamento dell economia nel corso dei decenni, analizzando le forze che stanno alla base di tale andamento. Al centro dell attenzione sono l accumulazione del caitale fisico (macchinari, imianti e infrastrutture), lo sviluo delle conoscenze tecnologiche e le relative alicazioni, la crescita della oolazione, l accumulazione delle caacità tecniche e scientifiche dei lavoratori (ovvero l accumulazione del caitale umano ). Questi fenomeni cambiano lentamente nel temo o, comunque, hanno effetti sul sistema economico dilazionati nel temo. Per questa ragione, generalmente, lo studio della crescita viene anche definito analisi di lunghissimo eriodo. Se la crescita si concentra sulle tendenze di lunghissimo eriodo, trascura invece le fluttuazioni che il PIL, il tasso di disoccuazione e l inflazione mostrano trimestre doo trimestre, a seguito di iccoli e grandi shocks che coliscono l economia. Per usare un esressione tiica della statistica delle serie temorali, ossiamo dire che lo studio della crescita mette a fuoco il trend dell economia; mentre lo studio delle fluttuazioni mette a fuoco gli scostamenti dal trend. Le fluttuazioni ossono essere regolari, oure (e iù sesso) irregolari. Nel rimo caso il PIL assumerà un andamento ciclico regolare intorno al trend; nel secondo si avranno invece cicli irregolari. Con lo studio delle fluttuazioni (o, come sesso si dice, del ciclo) si cerca disiegarelecauseeleconseguenzedeimovimentidelpilintornoalsuo trend di crescita e quindi l attenzione è rivolta a eriodi di temo molto iù corti di quelli esaminati nello studio della crescita. Le fluttuazioni sono inoltre caratterizzate da movimenti congiunti del PIL e di altre variabili, come i consumi, gli investimenti, l inflazione, la disoccuazione, ecc. Tali movimenti congiunti vengono detti comovimenti Le variabili che hanno comovimenti che vanno nella stessa direzione dei movimenti del PIL si dicono variabili ro-cicliche Tra queste i consumi e gli investimenti. Tra le variabili anti-cicliche troviamo invece il tasso di disoccuazione.
2 16 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata 2.2 Misurare il ciclo e il trend Come è ossibile leggere nei dati relativi al PIL le tendenze di lunghissimo eriodo e le fluttuazioni cicliche? Ovviamente, le osservazioni che comongono una serie temorale contengono tanto una comonente di ciclo quanto unacomonenteditrend.ilseguentegrafico è un esemio di ciò: sull asse orizzontale misuriamo il temo, su quello verticale il PIL reale. Y temo FIGURE 2.1. Al fine di searare la comonente di lunghissimo eriodo dalle fluttuazioni cicliche è necessario innanzitutto individuare il trend nella serie temorale del PIL. Per fare ciò, si cerca di trovare la retta che meglio interola le osservazioni disonibili. Poiché tali osservazioni sesso descrivono una crescita esonenziale, rima di interolare i dati con una retta è necessario estrarre i logaritmi dei valori osservati. La retta interolante raresenta il trend, cioè l andamento di lunghissimo eriodo del fenomeno analizzato, mentre le fluttuazioni saranno misurate dagli scostamenti dal trend, cioè dalla differenza, in ogni momento del temo tra i logaritmi dei valori osservati e i valori di trend corrisondenti (anch essi in logaritmi). Come s è detto sora, nel corso delle fluttuazioni si ossono osservare dei comovimenti tra variabili macroeconomiche. Prendiamo il caso del tasso di disoccuazione. S è detto che questa variabile è anticiclica, nel senso che aumenta quando il tasso di crescita del PIL diminuisce e diminuisce quando il tasso di crescita del PIL aumenta. Tuttavia, se noi mettiamo su
3 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata 17 lny temo FIGURE 2.2. unostessografico il (logaritmo del) PIL e il tasso di disoccuazione (u) ci rendiamo subito conto che mentre il rimo ha un trend, il secondo non cel ha: il tasso di disoccuazione fluttua intorno a un livello raticamente costante. I comovimenti risultano oco chiari. Per ovviare a questo roblema, è ossibile rocedere alla rimozione del trend dalla serie temorale. Se sottraiamo a ciascun valore di trend se stesso otteniamo semre degli zero: la deviazione del trend dal trend è ovviamente nulla. La sua raresentazione grafica sarà una retta di ordinata ari a zero. Sottraendo invece i valori di trend dai valori osservati, otteniamo, invece, delle differenze ositive o negative che misurano esattamente gli scostamenti dal trend, cioè dalla retta di ordinata zero. Sovraonendo ora il grafico del PIL così ottenuto e il grafico del tasso di disoccuazione ossiamo vedere molto meglio la relazione tra i due fenomeni. 2.3 Domanda e offerta aggregata Fin dall analisi del funzionamento di un semlice mercato gli economisti sono abituati a distinguere le forze che agiscono dal lato della domanda da quelle che agiscono dal lato dell offerta. Anche in Macroeconomia si fa qualcosa del genere distinguendo tra domanda aggregata (o domanda macroeconomica) e offerta aggregata (od offerta macroeconomica). Mentre
4 18 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata lny u temo FIGURE 2.3. l analisi della crescita avviene esclusivamente dal lato dell offerta, oiché si riconosce che soltanto le forze che influenzano l offerta aggregata hanno imatto sull andamento dell economia nel lunghissimo eriodo, l analisi delle fluttuazioni non uò rescindere dallo studio anche delle forze che si trovano dietro la domanda aggregata. Infatti, il modello utilizzato er lo studio delle fluttuazioni si chiama rorio modello di domanda e offerta aggregata o AD-AS (Aggregate Demand - Aggregate Sul), in cui figurano una curva di domanda aggregata e una curva di offerta aggregata. Le due curve esrimono diverse relazioni tra livello generale dei rezzi e livello del PIL (o tra i logaritmi di tali variabili). Nonostante la similitudine con l analisi microeconomica dei mercati, le curve AD e AS non sono costruite er semlice aggregazione di curve di domanda e offerta individuali. In effetti, in micro ciò che conta sono i rezz relativi: il P che troviamo nel classico grafico di domanda e offerta è il rezzo del bene i relativamente a quello di un altro bene. Il P che troviamo nel grafico di domanda e offerta macroeconomiche, invece, raresenta il livello generale dei rezzi. Inoltre, in micro la curva di offerta ha senso solo in un contesto di concorrenza erfetta; in macro - come vedremo iù avanti - la si uò costruire anche in un modello di concorrenza imerfetta.
5 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata 19 u Tasso di disoccuazione Scostamento % del PIL reale dal trend lineare temo La AD FIGURE 2.4. Essa non è siegabile come una curva di domanda individuale; non c è sostituzione tra beni iù costosi e meno costosi, erché in macroeconomia l unico benechecontaèilpil,cioèun benecomosito e,naturalmente,unaumento del livello generale dei rezzi non singe a sostituire la domanda di PIL con la domanda di qualcosa d altro. Per caire in cosa consista la curva di domanda aggregata (rimandando alle rossime lezione un rogressivo arofondimento) conviene riartire dalle identità di contabilità nazionale. Saiamo che, considerando er semlicità un economia chiusa, deve valere la condizione PIL Y = AD = C + G + I Come facciamo a ricavare una relazione tra Y e P? ossiamo iotizzare che G sia autonomamente decisa dal governo; ma C ei è lausibile abbiano una relazione con P. Tale relazione rende fondamentalmente due canali: l effetto ricchezza (o effetto Pigou) e l effetto tasso di interesse (o effetto Kenes). In rimo luogo, è intuitivo che la sesa er consumi dienda, oltre che ovviamente dal reddito disonibile anche dalla ricchezza. Una comonente
6 2 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata della ricchezza (finanziaria) è costituita dalla quantità di moneta disonibile. Ciò che conta er la sesa è la quantità di moneta in termini reali, M ovvero il otere d acquisto della moneta:.sep, conm costante, P = M. Quindi una diminuzione del livello generale dei rezzi fa aumentare la ricchezza reale, quindi C. Ne segue che al diminuire di P la P domanda aggregata aumenta erché aumenta C e quindi un iù basso P è comatibile con un iù alto Y. Un ragionamento un o iù comlesso consente di intuire anche l effetto Kenes. Una diminuzione di P abbiamo visto che, con M costante, M ; ma la quantità di moneta domandata dagli individui (in termini P reali) è invariata, se Y non è cambiato. La maggior ricchezza reale verrà dirottata verso l acquisto di titoli: B d (che costituiscono un imiego alternativo alla moneta liquida). Conseguentemente il rezzo dei titoli salirà: P B. La ben nota relazione inversa tra rezzo dei titoli e tasso di interesse comorterà, allora, una diminuzione del tasso di interesse: r.poichéil tasso di interesse raresenta anche il costo che gli imrenditori devono soortare er finanziare i rori investimenti, una diminuzione di r orterà a un aumento degli investimenti I. AldiminuirediP la domanda aggregata aumenta dunque anche erché aumenta I. E, quindi, anche er questa via un iù basso P è comatibile con un iù alto Y. Riassumendo: C = C(P,..); C P < ; I(P ;...); I P <. Anche I e C, oltrea G, hanno delle comoneti autonome che non diendono né da P né da Y. Chiamiamo tali comoneti Ā. Possiamo scrivere la AD come: = µ 1 a + µ 2 (m ) (2.1) dove a =lnā e m =ln(m/p). Naturalmente µ 1e µ 2 raresentano due elasticità: risettivamente l elasticità della domanda aggregata risetto alle comonenti autonome dai rezzi e l elasticità della stessa domanda aggregata risetto alla quantità reale di moneta. Inoltre, risolvendo la (2.1) er, otteniamo: = µ 1 µ 2 a + m 1 µ 2 L intercetta della retta AD con l asse delle ordinate è data da µ 1 a + m, µ 2 mentre la endenza della curva è 1. La retta ha endenza negativa ed è µ 2 tanto iù iatta quanto maggiore è µ 2 (quindi minore 1 µ 2 ) Ma, a arità di arametri, l intercetta cambia al cambiare di m e a. Ne segue che aumenti di a odim fanno sostare la retta verso destra e diminuzioni di a odim fannosostarelarettaversosinistra.
7 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata 21 µ µ 1 2 a + m 1 µ LA AS Qui non deriveremo, ancora, la AS, ma faremo solo alcune affermazioni in base alla sua definizione. La AS descrive la relazione tra outut e livello dei rezzi comatibile con la massimizzazione del rofitto da arte delle imrese. In linea astratta ossiamo dire che tale relazione uò essere ad elasticità nulla (l outut non varia er niente al variare dei rezzi); ad elasticità infinita (i rezzi non variano er niente al variare dell outut); ad elasticità finita: outut e rezzi sono ositivamente correlati. ÈevidentechequandocisitrovidifronteaunaASverticale(caso1), eventuali sostamenti della AD non hanno alcun effetto su Y.ConunaAS orizzontale (caso 2) sostamenti della AD non hanno alcun effetto su P, ma hanno effetto su Y. Nel caso in cui la AS sia crescente (caso 3), gli sostamenti della AD hanno effetto sia su P che su Y. E chiaro, allora, chenelrimocasolostudiodicostastadietroallaadèocoimortante, mentre è massimamente imortante nel caso (2); nel caso (3) contano sia la AS che la AD. Il caso (1) descrive il lungo eriodo, in cui i rezzi sono erfettamente flessibili e l economia roduce esattamente il livello di PIL otenziale o naturale Tale livello corrisonde a quello di trend relativamente all anno considerato. Ovvero è il livello che - data la disonibilità di caitale fisico e umano e data la tecnologia - l economia sceglierebbe di rodurre. La erfetta flessibilità dei rezzi fa sì che, nel lungo eriodo qualsiasi shock che colisca la domanda aggregata uò essere accomodato da aggiustamenti dei rezzi e salari, cosicché le imrese ossono rodurre esattamente livello naturale di PIL. Il caso (2) raresenta invece il breve eriodo, in cui i rezzi sono comletamente rigidi, erché le imrese e lavoratori (er ragioni
8 22 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata AS (1) AD (2) AD AS AS (3) AD FIGURE 2.5. che vedremo iù avanti) non aggiustano rezzi e salari. Infine, il caso (3) raresenta il medio eriodo, in cui i rezzi si aggiustano arzialmente. Il medio eriodo costituisce, in effetti il nesso tra breve e lungo eriodo e quindi consente di siegare la transizione dal breve al lungo eriodo. Prima di chiudere su questo unto, è oortuno recisare che le fluttuazioni - nella realtà - non finiscono mai con il ritorno dell economia al livello di outut (di lungo eriodo) iniziale. E ciò er due ragioni. La rima è che, come si uò vedere dai grafici resentati sora, la linea che descrive i valori effettivi del PIL assa da sora a sotto il trend e viceversa senza fermarsi su di esso. La seconda è che quando tale linea comunque assa er il trend, il corrisondente valore del PIL è diverso da (in genere sueriore a) quello corrisondente al assaggio recedente. Quando, nel corso di queste lezioni, faremo riferimento al ritorno del PIL al livello di lungo eriodo, l esressione va intesa, erciò, come ritorno al livello di trend. Trascurare il trend ha i suoi rezzi, in termini di realismo e recisione dell analisi, ma il grande vantaggio di consentire ragionamenti assai iù semlici
9 2. Le fluttuazioni economiche: domanda e offerta aggregata 23 AS 1 AS 2 AS 3 AS 4 FIGURE 2.6.
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