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1 DIRITTO DI STAMPA 25

2 Direttori Giuseppe BONCORI Sapienza Università di Roma Nicola SICILIANI DE CUMIS Sapienza Università di Roma Maria Serena VEGGETTI Sapienza Università di Roma

3 Alessia Teichner Assetti proprietari e performance Weak owners and strong control or strong owners and weak control?

4 Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: settembre 2012

5 Scegliere di dedicare un proprio lavoro, è la parte più difficile che riguarda l elaborazione, vuol dire scegliere uno a danno di altri. Sinora alla mia vita, e alla stesura di questo scritto, la mia famiglia ha contribuito ogni giorno con la trasmissione dei suoi valori, dandomi sempre la possibilità di scelta. Dunque, scelgo di risolvere questo problema dedicando il lavoro alla mia famiglia e a tutti i suoi membri in maniera indistinta, mia mamma, papà, nonna, dado e alla famiglia che sto costruendo quindi a mio marito. Ma, nonno, è inutile far finta di nulla... mi manchi, mi sono mancati i tuoi occhi alla mia laurea, al mio matrimonio e in tutti i giorni che sono trascorsi senza di te, quindi lo dedico anche a te in particolare e agli altri nonni che da Su vegliate tutti i giorni su di noi. ALESSIA

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7 Indice 9 Introduzione 15 Capitolo I Assetti proprietari 1.1. Assetti proprietari un confronto internazionale, Capitolo II Il governo societario 2.1. Le variabili del governo societario, Capitolo III La concentrazione proprietaria e i suoi effetti 51 Capitolo IV Assetti proprietari e performance in Italia 4.1. Le variabili, La metodologia, I risultati, Conclusioni 79 Bibliografia 99 Allegati 7

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9 Introduzione La struttura del governo societario è finalizzata ad evitare e, all occorrenza, gestire i conflitti che possono insorgere fra gli azionisti e gli organi direttivi di un azienda o fra le diverse categorie di azionisti. Essa dipende dalle caratteristiche principali del sistema finanziario, incluse le norme del diritto societario vigente, ma anche dall assetto proprietario delle imprese BCE, Dalla definizione di corporate governance della BCE, emerge chiaramente il carattere intrinseco dell impresa concepita come sistema aperto dove sistemi di struttura proprietaria, di governance e di contesto esterno siano in grado di influenzare la creazione di valore dell impresa. Considerando l impresa come sistema aperto, l assetto proprietario può essere definito come fattore interno, il governo societario come filtro tra fattore interno ed ambiente esterno, identificando, infine, l ambiente esterno come la struttura legislativa del Paese. È importante, pertanto, chiarire a priori il concetto di impresa come sistema aperto per poter discutere, a posteriori, del ruolo svolto nella creazione di valore dalle altre variabili citate. E consuetudine richiamare in letteratura due filoni che identificano il concetto di impresa: il primo ALCHIAN MECKLING (1972), che considera l impresa come una districata rete di contratti, ed il secondo GROSSMAN et. al. (1986) e HART (1990), che pone al centro della definizione di impresa la proprietà 1. Più recentemente, RAJAN ZINGALES (1997; 1998) e ZINGALES (1997), definiscono l impresa come un insieme di specifici investimenti, di assets e persone. Distintamente alla teoria dei contratti, questa definizione riconosce esplicitamente che una società è una struttura complessa che non può essere istantaneamente replicata. In anni più recenti, GOLINELLI (2005), interpreta l impresa come sistema aperto, ciò permette di definire in che modo essa (il suo 1. PANETTA I.C. (2005), La corporate governance nelle banche di credito cooperativo, Aracne editrice, Roma. 9

10 10 Introduzione sistema interno) intrattiene con l ambiente esterno scambi di materia ed informazioni, e introduce la necessità di un organo decisionale capace di scegliere ed organizzare la gestione aziendale. L impresa, infatti, per mantenere il suo equilibrio ad ogni input esterno o interno, ha bisogno di auto regolarsi 2. Considerando dunque, l impresa come sistema aperto (Fig. 1) si comprende come non possa esistere un modello ottimale al quale essa debba tendere a priori. L impresa vive, interagendo con il mondo esterno e interno, configurandosi secondo i dati interni e del contesto esterno da cui essa è osservata. E possibile quindi supporre che ogni modello (di governance e di proprietà) può risultare efficiente rispetto al contesto in cui la realtà aziendale osservata insiste 3. Tale pensiero trova riscontro anche dai risultati derivanti da un attenta analisi della letteratura, volgendo, infatti, lo sguardo sia ai lavori in tema di assetti proprietari e performance [BERTRAND SCHOLAR (2006)], sia a quelli di governance e performance [GOERGEN (2007)] esistono conclusioni divergenti rispetto alla struttura proprietaria o di governo societario ottimale necessaria a favorire una migliore performance. Le spiegazioni, riguardo l incoerenza dei risultati ottenuti dagli studi scientifici, secondo alcuni autori sono da ricondurre al fatto che tali studi empirici si basano su modelli caratterizzati da forte endogeneità delle variabili [LEASE (1984)]. Altri autori invece evidenziano la presenza limitata di contributi che analizzano congiuntamente l evolversi della struttura proprietaria e del governo societario in una singola impresa. In particolare per DENIS SARIN (1999) ciò è dovuto al fatto che l evolversi dell uno rispetto all altro presuppone lassi di tempo molto ampi. Specificatamente, dunque, nella letteratura che indaga la relazione tra assetti proprietari, governance e performance di impresa, è possibile riscontrare una convergenza sull impossibilità di individuare un assetto proprietario ottimale tout court, si può supporre pertanto 2. In questa sede, l utilizzo dell approccio sistemico come impresa è necessario come vedremo per contestualizzare l assetto proprietario come elemento interno, il sistema finanziario ed insieme ad esso la normativa come elemento esterno, contestualizzando il governo societario come quell organo che permette di elaborare gli input (interni ed esterni) ed effettuare le scelte strategiche. Non si vogliono dunque esplorare le origini oppure entrare nel merito di tale approccio, per questi ultimi approfondimenti si consiglia GOLINELLI G. (2005). L approccio sistemico al governo d impresa, Cedam, Padova. 3. GOERGEN M. (2007), What do we know about different systems of corporate governance?,

11 Introduzione Figura. L impresa come sistema aperto, input interni ed esterni. che tale assetto debba essere delineato e ponderato in funzione delle esigenze dell impresa stessa, e configurato sulla base dei dati interni e del contesto esterno in cui essa stessa viene osservata. È possibile classificare i diversi lavori in due principali filoni di letteratura [GROB ( )]. Un primo filone che identifica nel modello della public company l architettura ottimale a cui la struttura proprietaria deve tendere. Tuttavia, autorevoli lavori riportano le problematiche legate a questo modello come ad esempio i costi d agenzia che vengono a crearsi tra proprietà e management [BERLE MEANS ( )]. Altri lavori evidenziano che se pur il modello ottimale indicato sia quello a proprietà diffusa nelle maggiori economie dei paesi avanzati le aziende sembrano non ricercarlo, in quanto risultano essere predominanti altre forme di modelli proprietari, come la struttura concentrata [LA PORTA et. al. ( )]. Tuttavia, esse vengono considerate come un freno per lo sviluppo della società [MORCK et. al. ( )] assumendo che impediscano soluzioni di investimento di grado più efficiente [MORCK et. al. ( )], in ragione dell impossibilità di lasciar scegliere al mercato

12 12 Introduzione quale sia il miglior management per la società stessa [STULZ (1988) BARCLAY HOLDERNSS (1989)]. Un secondo filone di letteratura analizza gli effetti della proprietà concentrata sulla performance. Nondimeno, anche questi studi non sembrano trovare una linea comune. Alcuni lavori constatano una relazione positiva tra assetti proprietari concentrati e performance trovando spiegazione nell abbattimento dei costi d agenzia. Altri studi sostengono che quando la proprietà è legata al management, si riescono ad abbattere i costi del debito. Altri lavori supportano la tesi per cui quando la proprietà è altamente concentrata in capo al prima azionista questo riesce a garantire investimenti di lungo periodo e basso profilo di rischio [STEIN (1989); ANDERSON et. al. (2003)]. Mentre esistono altri studi, contrastanti ovvero che sostengono una relazione inversa tra proprietà concentrata e performance riconducibile all espropriazione di risorse finanziarie agli azionisti di minoranza [LEASE et. al. (1984)] e all entrenchment [MORCK et. al. (2008)]. Il presente lavoro vuole dimostrare, come le aziende a proprietà concentrata siano in grado di garantire una redditività stabile nel lungo periodo. Il lavoro, pertanto, si colloca in quel ristretto contributo della letteratura che descrive come le aziende di tipo concentrato garantiscano scelte di investimento in un ottica di lungo periodo [STEIN (1989)]. Per raggiungere tale obiettivo il lavoro è stato articolato in cinque parti. I primi capitoli sono dedicati ad un approfondita analisi della letteratura fatta sui lavori considerati più significativi, scelti in base al ranking fornito dall Accademia Italiana degli Economisti Aziendali (AIDEA). Il primo capitolo è volto, dunque, ad esaminare i principali filoni che indagano il collegamento tra assetti proprietari e performance, e definisce le variabili che vengono considerate in letteratura per determinare le diverse tipologie di assetti proprietari esistenti. Inoltre, in tale ambito, si confronteranno i diversi assetti proprietari a livello internazionale studiati in letteratura. Il secondo capitolo del lavoro è dedicato all analisi del governo societario con particolare riguardo al caso in cui l assetto proprietario risulta essere concentrato. Inoltre, in tale capitolo, vengono esaminate le variabili utilizzate in letteratura per misurare la performance del board. Il terzo capitolo conclusivo dell analisi della review della letteratura riassume i principali contributi nazionali ed internazionali che indagano gli effetti della proprietà concentrata sulla performance. Il quarto capitolo è dedicato all analisi empirica di un

13 Introduzione 13 campione composto dalle società quotate in Borsa Italiana S.p.A. per il periodo ( ). Per ogni società quotata sono stati osservati i dati inerenti alla struttura proprietaria (azionista di riferimento, flottante, livello di controllo), al governo societario (dimensione board, gender, modello di governance adottato) estratti dal database CONSOB. Inoltre, utilizzando Bloomberg ed AIDA è stato possibile estrarre, dati di bilancio e dati di mercato. Si è suddiviso il campione osservato attraverso una variabile dummy, così da generare due insiemi. Il primo sotto insieme è composto dalle società che non hanno, nell arco di tempo considerato, cambiato azionista di riferimento e livello di quota detenuta 4, ed il secondo racchiude le altre osservazioni. Per comprendere le caratteristiche distintive del campione osservato in termini di proprietà, governo societario, performance, sono state condotte due tipologie di analisi. In un primo momento si è usata la statistica descrittiva, in un secondo momento si è utilizzata la regressione lineare multivariata OLS su un insieme di dati organizzati in base a data panel pooled composto da 704 osservazioni (88 società osservate per 8 anni) per testare sulla variabile dipendente, la performance, la significatività delle variabili indipendenti (proprietà, governance e controllo). L ultima parte, il quinto capitolo, è dedicato alle conclusioni. 4. In particolare solo le aziende che non hanno cambiato proprietario che deteneva sopra il 50% di azioni.

14 14 Assetti proprietari e performance Tabella 1. Paradigma logico concettuale. Capitolo Categoria Obiettivo Sunto I Assetti proprietari Individuazione delle variabili utilizzate nella letteratura per identificare le caratteristiche delle diverse tipologie di assetti proprietari. Attraverso l analisi della letteratura in tema di assetti proprietari e performance si cerca di identificare le variabili utilizzate per definire l assetto proprietario concentrato. II Governo societario Individuazione delle variabili utilizzate nella letteratura per identificare i diversi modelli di corporate governance. Attraverso l analisi della letteratura in tema di governance e performance si cerca di chiarire i conflitti che un buon sistema di governance è chiamato a risolvere nelle aziende in particolare in relazione del differente assetto proprietario che l azienda stessa assume. III Assetti proprietari Individuazione, attraverso l esame dei principali lavori internazionali, degli effetti derivanti dalla struttura proprietà di tipo concentrato. Attraverso l analisi della letteratura in tema di assetti proprietari e performance si cerca di identificare i risultati positivi per un modello proprietario concentrato. IV Parte empirica Effetti proprietà concentrata nelle aziende quotate italiane. Analisi del campione, attraverso l analisi statistica descrittiva e inferenziale.

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