I SUONI DEL CORPO E LE PARTITURE INFORMALI

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1 I SUONI DEL CORPO E LE PARTITURE INFORMALI Obiettivi: * sviluppare il pensiero divergente controllato (pensiero esplorativo); * classificare i suoni ed i rumori in base alla fonte e alla provenienza.; * riconoscere, descrivere, analizzare, classificare e memorizzare suoni ed eventi sonori in base ai parametri distintivi del suono; * usare lo strumentario di classe ed il corpo sperimentando e perseguendo varie modalità di produzione sonora prendendo parte ad esecuzioni di gruppo; * esprimere graficamente i valori delle note e l andamento melodico con partiture informale; * sviluppare una coscienza culturale, ottenuta attraverso la riflessione metaculturale (consapevolezza che ogni nostro atto comunicativo e relazionale è culturalmente modulato, va quindi relativisticamente valutato in rapporto alla matrice culturale che l ha prodotto; * acquisire la capacità di costruire, analizzare, modificare progetti (tecnica della progettazione). Ordine di scuola: Primaria Il compito dell educatore-animatore non sarà quindi quello di imporre le proprie soluzioni (che peraltro dovrebbero essere continuamente messe in discussione, verificate, eventualmente corrette o capovolte) ma di stimolare e favorire la scoperta dei vari aspetti della realtà, così ricca e multiforme da sfuggire al possesso totale di chiunque, di stimolare a trovare risposte nuove; non sarà quello di imporre l acquisizione acritica di determinate abilità ma di stimolare e guidare l acquisizione cosciente di abilità e tecniche che siano le più numerose possibili e rispondano alle esigenze e agli interessi di ognuno. (G. Stefani J. Tafuri M. Spaccazocchi Educazione musicale di base ) Sono molti anni che insegno musica e, durante la pratica musicale, mi è capitato diverse volte di affrontare il problema di come rappresentare i suoni con codici più o meno raffinati; grafie, scritture, notazioni che nella vita musicale sono vissute più come mezzo che come fine. In ogni evento sonoro si possono individuare vari aspetti: l altezza, l intensità, il timbro e la durata. Con il linguaggio verbale: un suono può essere tradotto con un aggettivo qualificativo: alto o basso: traducendo l altezza del suono; liscio o ruvido: traducendo il timbro del suono; corto o lungo: traducendo la durata del suono Un suono può essere tradotto con un termine che evoca un sentimento: felicità o tristezza: traducendo le caratteristiche globali del suono tenendo conto delle convenzioni culturali esistenti nella nostra società e delle conoscenze individuali. Un suono può anche offrire la possibilità di descrivere con un frase una situazione: Vedo tanti fiori e tanti bambini : traducendo anche qui le caratteristiche globali tenendo conto delle convenzioni sociali e delle conoscenze individuali. Con il linguaggio grafico-pittorico: un suono può essere tradotto con un segno: lungo o corto: traducendo la durata del suono; tremante (lungo o corto): traducendo il timbro e la durata del suono: grosso o fino (lungo e corto): traducendo la dinamica, la massa e la durata del suono.

2 Un suono può essere tradotto con un colore: bianco o nero, chiaro o scuro: traducendo il timbro o l altezza o, in altri casi, la globalità del suono. Un suono può essere tradotto con un una immagine: un personaggio o una situazione disegnati: traducendo le caratteristiche globali del suono in relazione anche alle convenzioni culturali esistenti e alle conoscenze individuali. Con il linguaggio gestuale-corporeo: un suono può essere tradotto con un gesto: pesante o leggero: traducendo l altezza, la dinamica o la massa del suono. Lungo o corto: traducendo la durata del suono. Un suono può essere tradotto con un gesto unico che sia la fusione di tutti quelli sopra menzionati, traducendo così la globalità del suono in relazione alle convenzioni culturali esistenti nella nostra società e alle possibilità gestuali di ogni individuo. Normalmente, prima di effettuare l ascolto dei suoni, parto dall esperienza del silenzio. Invito, quindi, i miei alunni a fare silenzio: quando e per quanto tempo? Occorre sempre definire un tempo dell esperienza e si può fare in vari modi (discussione con gli alunni): 1. es. dando un segnale di inizio e fine dell esperienza: Quale segnale? (discussione) Meglio un segnale visivo che uno acustico, per non interferire con il contenuto sonoro dell esperienza stessa. 2. es. un cenno della mano per l inizio e uno per la fine, eseguiti da un direttore dell esperienza posto ben in vista davanti agli altri. Presi gli accordi, l esperienza ha inizio. Gli alunni fanno silenzio e ascoltano Scaduto il tempo, si raccolgono riflessivamente i dati ricevuti. Ciascuno, a turno, elenca come può i suoni che ha sentito ed io li scrivo alla lavagna. Si ripete l esperienza, ma questa volta tenendo una mano sul cuore:

3 Invito, quindi, i bambini (uno per uno) a produrre dei suoni con il corpo, con la voce, con gli oggetti: l unica regola è che ogni suono prodotto sia diverso dai precedenti. I suoni ottenuti vengono annotati con il loro nome alla lavagna: es. fischio suono della A suono della F battito delle mani foglio spiegazzato penne battute l una contro l altra Si passa ad una classificazione per delimitare dei repertori più o meno omogenei rispetto ad un carattere: suoni alfabetici; suoni ottenibili con le sole mani; suoni ottenibili con la bocca; suoni ottenibili con la penna

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9 Da questi repertori si può attingere per progettare delle composizioni di suoni nel tempo e nello spazio. Propongo agli alunni di eseguire tutti insieme una A. Quando cominceremo, quando smetteremo? (discussione). Decidiamo di servirci dei gesti di un direttore. Dirigono a turno tutti i bambini della classe; ciascuno può utilizzare i gesti che vuole, l uno per l inizio e l altro per la fine delle A. Il direttore di turno può anche far eseguire più di una A, facendo uso di un elemento divisorio che può essere il silenzio. Di solito, la tendenza iniziale dei direttori è quella di comporre delle durate uguali (o quasi) sia per i suoni che per le pause (isocronia). Una volta rilevato questo fatto, invito i bambini ad eseguire una successione di A di durate nettamente diverse, separate da pause di durate anch esse diverse. Alla fine dell esperienza, distribuisco dei fogli per far rappresentare a ciascun direttore ciò che ha fatto eseguire ai compagni attraverso delle rappresentazioni da loro proposte.

10 Gli indirizzi presi dalle nuove grafie musicali possono ulteriormente valorizzare la pratica scolastica delle scritture e delle notazioni musicali: l idea di un segno grafico come stimolo per un progetto con i suoni; l idea di grafia musicale come mezzo per rendere più attiva e incisiva la partecipazione dell esecutore all invenzione musicale stessa. E in questi due momenti di vita della scrittura musicale contemporanea, tra l altro giustificati direttamente dalla pratica sonora vera e propria, si possono subito intravedere forti relazioni con alcuni aspetti educativi e formativi, sia musicali sia generali: la creazione e l invenzione, la progettazione e l esecuzione intese come operazioni personalizzate (per mezzo della scrittura, grafia, rapporto suono-segno,), non precostituite, non meccanicamente ripetute). (M. Spaccazocchi Didattica della musica ) 1) 2) 3) Questi sono tre esempi di rappresentazione grafica dell esperienza di direzione. Questa lettura permetterà ai ragazzi di capire di essere dinnanzi ad una scrittura del suono che non traduce minuziosamente tutti i parametri musicali Perciò è comprensibile la grande libertà interpretativa e organizzativa che questo tipo di scrittura lascia all esecutore (molte grafie di musica contemporanea sono a questo livello di traduzione dell esperienza sonora). Una libertà che in classe potrebbe offrirci la possibilità di mettere in condizione il ragazzo di porsi e risolvere i tanti problemi connessi a queste grafie: come possiamo attaccare e andare a tempo tutti insieme?... Insomma, proporre, far creare, eseguire con voci e strumenti esperienze di questo tipo, sarà certamente un primo e importante passo verso la comprensione dei rapporti fra suono e segno. (M. Spaccazocchi Suono, segno, gioco) Chiedo ai bambini se l esperienza è stata soddisfacente ed i bambini, solitamente, rispondono che non si capisce quando devono iniziare e quando devono finire la A. Invito gli alunni a cercare un modo per dare una grafia anche al tempo. La soluzione alla quale si perviene è quella di dare una corrispondenza alla durata e alla lunghezza (fondata sulla costanza della velocità di percorrenza). 1)

11 2) 3) Scorrendo con un dito uniformemente lungo la linea ed emettendo il suono scelto dove la linea è segnata, facendo invece silenzio dove essa manca, avremo un esecuzione fedele del grafico. Da esecuzione a esecuzione potrà variare la velocità di scorrimento del dito: varierà, quindi, la durata complessiva, ma non varieranno i rapporti di durata tra le parti, e questi sono ciò che più caratterizza una composizione. Propongo ai bambini di rappresentare due suoni diversi (es. la A e il battito delle mani) su una linea continua inventando dei simboli semplici che possano essere facilmente ricordati per rappresentare i due eventi ed indicando le variazioni di intensità. Stimolo i bambini a riflettere sulla modalità di esecuzione: un solo coro (i due suoni appartengono a due repertori diversi per modo di produzione sonora) due cori (spazialmente separati). Si concorda con gli alunni che ogni direttore deciderà la modalità prima dell esecuzione e lo comunicherà ai compagni. 1) 2)

12 3) La partitura viene copiata alla lavagna e la lettura viene effettuata con l aiuto del direttore che fa scorrere un asticella lungo la linea mediana della partitura. Il direttore provvede a rinforzare con opportuni gesti della sua mano libera certi segni della partitura (attacchi, cessazioni, variazioni dinamiche). Quando la partitura è a più cori, viene provata, in un primo momento, separatamente. Uso la composizione informale scritta in tutte le classi della Scuola Primaria e non la considero propedeutica alla scrittura formale. Per comunicare qualcosa in assenza di un codice prestabilito l operazione preliminare indispensabile è appunto il costruirlo. La scuola tradizionale non teneva conto di questo processo e si limitava a trasmetterne le conclusioni. Nella pratica informale i bambini si rendono conto del come un codice si costruisce (per successive scelte, selezioni in base a funzionalità, economicità costruzioni di repertori, regole d uso ) e al tempo stesso della sua relatività culturale (rispetto al progetto o all area progettuale per cui si costruisce). (B. Porena in Dispensa La composizione musicale di base e le sue valenze interdisciplinari )

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