Capitolo 5. La fisica quantistica in un quadro formale. 5.1 Funzione d onda e spazi di Hilbert

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo 5. La fisica quantistica in un quadro formale. 5.1 Funzione d onda e spazi di Hilbert"

Transcript

1 Capitolo 5 La fisica quantistica in un quadro formale Non vi era evidenza che la topologia naturale degli spazi hilbertiani consentisse di render conto dell apparizione dell atto libero; non era neppure certo che al momento si potesse porre il problema, se non in termini estremamente metaforici. Michel Houellebecq Le particelle elementari L assiomatizzazione della fisica quantistica è una sfida che è stata lanciata da alcuni fra i più grandi ingegni del secolo Heisenberg, Bohm, von Neumann solo per citarne alcuni). Il fatto che esistano ancor oggi accese discussioni chiarisce che non esiste una soluzione che abbia raccolto consenso universale. Questo capitolo non ha ovviamente l ambizione di formalizzare un assiomatica, ma solo di inquadrare in un quadro formale più soddisfacente gli elementi per i quali un euristica è stata formulata nei capitoli precedenti. 5.1 Funzione d onda e spazi di Hilbert Nell interpretazione probabilistica di una funzione d onda Ψr, t) di una particella, il differenziale Ψr, t) 2 dv = Ψ r, t)ψr, t) dv 5.1)

2 102 CAPITOLO 5. LA FISICA QUANTISTICA IN UN QUADRO FORMALE rappresenta la probabilità di trovare la particella nel volume dv, intorno del punto r, al tempo t. La probabilità complessiva di trovare la particella da qualche parte nello spazio è uguale a 1, e dunque dev essere: dv Ψr, t) 2 = 1 5.2) dove l integrale si estende su tutto lo spazio. Per poter imporre la condizione di normalizzazione, ci riconduciamo allora allo studio dell insieme L 2 delle funzioni a quadrato sommabile, ossia l insieme delle funzioni per le quali l integrale 5.2) converge. L insieme L 2 ha la struttura di spazio vettoriale sul campo dei numeri complessi C; infatti: esiste un addizione + interna a L 2 tale che L 2,+) è un gruppo abeliano, ossia: è commutativa; è associativa; ammette un unico elemento neutro detto zero e indicato con 0); Ψ L 2 Φ L 2 tale che Ψ + Φ = 0; Φ è detto opposto di Ψ e indicato con Ψ; esiste una moltiplicazione degli elementi di L 2 per uno scalare, cioè un elemento del campo, tale che: è distributiva rispetto all addizione: c, c 1, c 2 C, Ψ, Ψ 1, Ψ 2 L 2 cψ 1 + Ψ 2 ) = cψ 1 + cψ 2 ; c 1 + c 2 )Ψ = c 1 Ψ + c 2 Ψ; vale la proprietà: c 1, c 2 C, Ψ L 2 c 1 c 2 Ψ) = c 1 c 2 )Ψ. Su L 2 definiamo il prodotto scalare Ψ, Φ) come Ψ, Φ) = dv Ψ r, t)φr, t) 5.3) il quale è tale che Ψ, Φ 1, Φ 2 L 2, λ 1, λ 2 C : V

3 5.2 Osservabili e operatori 103 Ψ, Φ) = Φ, Ψ) ; Ψ, λ 1 Φ 1 + λ 2 Φ 2 ) = λ 1 Ψ, Φ 1 ) + λ 2 Ψ, Φ 2 ). e induce su L 2 la norma Ψ 2 = Ψ, Ψ) 0. Uno spazio vettoriale normato è detto spazio di Hilbert; allora possiamo dire che L 2 è uno spazio di Hilbert su C con la norma quadrata Ψ 2 ). Osserviamo che vale la disuguaglianza triangolare di Schwarz: Ψ + Φ 2 Ψ 2 + Φ Osservabili e operatori Un operatore lineare ˆM su L 2 è un ente matematico che associa a una funzione Ψ di L 2 la funzione Ψ tramite una corrispondenza lineare ˆM : Ψ = ˆMΨ tale che Ψ 1, Ψ 2 L 2, λ 1, λ 2 C ˆMλ 1 Ψ 1 +λ 2 Ψ 2 ) = λ 1 ˆMΨ1 +λ 2 ˆMΨ2. Vogliamo ora rappresentare gli osservabili tramite operatori, cosicché come ad uno stato fisico corrisponde una funzione d onda Ψr, t), così all operazione di misura corrisponda un operatore lineare ˆM. Richiediamo che tale operatore lineare sia hermitiano o autoaggiunto) Operatori hermitiani Si definisce operatore aggiunto di ˆM l operatore ˆM + tale che Ψ, Φ L 2 ˆM + Ψ, Φ) = Ψ, ˆMΦ) 5.4) Un operatore lineare ˆM si dice autoaggiunto o hermitiano se ˆM + = ˆM, cioè se Ψ, Φ L 2 ˆMΨ, Φ) = Ψ, ˆMΦ) 5.5) ovvero dv Ψ ˆMΦ) = dv ˆMΨ) Φ 5.6) Si definiscono anche la somma e il prodotto di operatori, nel modo seguente: Somma: Ĉ = Â + ˆB) è tale che Ψ L 2 ĈΨ = Â + ˆB)Ψ = ÂΨ + ˆBΨ 5.7)

4 104 CAPITOLO 5. LA FISICA QUANTISTICA IN UN QUADRO FORMALE È evidente dalla definizione di operatore aggiunto che la somma di due operatori hermitiani è ancora un operatore hermitiano. Prodotto: Ĉ =  ˆB) è tale che Ψ L 2 ĈΨ =  ˆB)Ψ =  ˆBΨ) 5.8) Da questa definizione segue che l operatore aggiunto del prodotto di due operatori  ˆB) + è ˆB +  +. Infatti: Ψ,  ˆB)Φ) = V dv Ψ Â ˆBΦ)) = dv Â+ Ψ) ˆBΦ) = V = dv ˆB + Â+ Ψ)) Φ = ˆB +  + )Ψ, Φ) V Osserviamo che, in generale,  ˆB) ˆBÂ). Per esempio, poiché ˆp x xψ) x ˆp x Ψ) i Ψ) x i Ψ ) Vediamo due esempi di operatori autoaggiunti. Esempio 1. L operatore posizione r, corrispondendo a una terna di numeri reali, è hermitiano. Esempio 2. L operatore quantità di moto ˆp = i, è hermitiano. Dato che ˆp = ˆp x, 0, 0) + 0, ˆp y, 0) + 0, 0, ˆp z ), limitiamoci a dimostrare che ˆp x per esempio) è autoaggiunto: poiché [Ψ Φ + sommabile. + Ψ, ˆp x Φ) = dx Ψ x) i Φx) ) = + ) [Ψ Φ + dx i Φx) Ψ = + dx i Ψx) ) Φx) = ˆp x Ψ, Φ) = 0 dal momento che le due funzioni sono a quadrato

5 5.2 Osservabili e operatori Relazioni di commutazione Si definisce commutatore di due operatori  e ˆB l operatore [Â, ˆB talora più brevemente indicato come [Â, ˆB) mediante la relazione [Â, ˆB =  ˆB ˆBÂ), e si dice che due operatori commutano quando il loro commutatore è l operatore nullo. Il commutatore di due operatori è hermitiano solo quando è l operatore nullo. Se i due operatori  e ˆB sono autoaggiunti, si ha infatti: [Â, ˆB + =  ˆB ˆBÂ)+ = ˆB +  + Â+ ˆB+ = ˆB  ˆB = [Â, ˆB Analogamente, si definisce anticommutatore di due operatori  e ˆB l operatore [Â, ˆB + come [Â, ˆB + =  ˆB + ˆBÂ), che è sempre autoaggiunto. Se i due operatori  e ˆB sono autoaggiunti, si ha infatti: [Â, ˆB + + =  ˆB + ˆBÂ)+ = ˆB +  + + Â+ ˆB+ = ˆB +  ˆB = [Â, ˆB + Osserviamo che  ˆB = 1 2 [Â, ˆB [Â, ˆB e dunque che il prodotto di due operatori è hermitiano se e solo se gli operatori commutano. In particolare, la generica potenza Ân di un operatore è un operatore autoaggiunto. p2 2 Esempio 3. L operatore hamiltoniano Ĥr) = + Ur) = + 2m 2m Ur) è hermitiano, perché lo sono la somma e le potenze di operatori hermitiani L operatore momento angolare In analogia con la meccanica classica, l operatore momento angolare è definito dalla ˆL = ˆr ˆp. Si osserva che l operatore è hermitiano. Il quadrato dell operatore è anch esso hermitiano. ˆL 2 = ˆL 2 x + ˆL 2 y + ˆL 2 z

6 106 CAPITOLO 5. LA FISICA QUANTISTICA IN UN QUADRO FORMALE Valgono le seguenti proprietà di commutazione: [ˆLx, ˆL y = i ˆL z 5.9) [ˆLy, ˆL z = i ˆL x 5.10) [ˆLz, ˆL x = i ˆL y 5.11) [ˆL2, ˆL x = [ˆL 2, ˆL y = [ˆL 2, ˆL z = ) e quindi è impossibile misurare contemporaneamente con precisione due componenti diverse del momento angolare, mentre è possibile misurare contemporaneamente con arbitraria precisione il quadrato del momento angolare e la proiezione su un asse coordinato. L espressione del quadrato del momento angolare in coordinate polari è ˆL 2 = 1 sin θ 5.3 Notazione di Dirac sin θ ) + 1 θ θ sin 2 θ 2 φ ) Nella notazione di Dirac per gli spazi vettoriali, un vettore dello spazio è identificato dal simbolo Φ >, ed è chiamato ket, mentre il simbolo < Ψ è chiamato bra. La loro giustapposizione forma il bracket < Ψ Φ >, che rappresenta il prodotto scalare dei due vettori: < Ψ Φ > = Ψ, Φ) = dv Ψ Φ. In questa notazione, ogni operatore trasforma nel ket Â Φ >, e dunque < Ψ Â Φ > =  agisce su un ket Φ >, e lo dv Ψ ÂΦ). Il duale di Â Φ > è [ Â Φ > = <  Φ.

7 5.4 Autovalori e autovettori di operatori hermitiani Autovalori e autovettori di operatori hermitiani Valore d aspettazione Allo scopo di rappresentare le funzioni d onda, l insieme L 2 risulta, da un punto di vista fisico, troppo grande: le funzioni d onda devono possedere alcune proprietà di regolarità, in relazione al significato attribuito a Ψr, t) 2. Possiamo validamente ritenere che le funzioni Ψr, t) adatte a definire gli stati fisici siano definite ovunque, continue, e differenziabili infinite volte per esempio, lo stato la cui funzione d onda fosse discontinuo in un dato punto dello spazio non ha significato fisico, dato che nessun esperimento ci permette di avere accesso a fenomeni reali su scala molto piccola, dell ordine di m). Possiamo anche ridurci a considerare le funzioni d onda che hanno un dominio limitato per avere la certezza che una particella possa essere trovata dentro una regione finita dello spazio, per esempio dentro un laboratorio). Senza dare una lista precisa e completa di queste condizioni supplementari, chiamiamo H l insieme contenuto in L 2 ) delle funzioni d onda adatte a descrivere le evidenze fisiche. Formuliamo a questo punto due postulati. Lo stato di una particella ad un tempo t è rappresentato da una funzione d onda un ket) Ψ t r) > H. L operazione di misura è rappresentata dall applicazione di un operatore hermitiano  ad un ket:â Ψtr) > e il valore di aspettazione valore medio o valore atteso) di una operazione di misura è A = < Ψ t r) Â Ψ t r) >. Si dice che l operatore  è in sandwich nel bracket < Ψ tr) Â Ψ tr) > = V dv Ψ tr) ÂΨ t r)). Osserviamo che il formalismo che abbiamo scelto è tale che i risultati delle misure sono numeri reali; infatti:

8 108 CAPITOLO 5. LA FISICA QUANTISTICA IN UN QUADRO FORMALE Lemma 1 Ψ, Φ H < Ψ Â Φ > = < Φ Â + Ψ > Dimostrazione. < Ψ Â Φ > = < Ψ ÂΦ > = < ÂΦ Ψ > = = < Φ Â + Ψ > = < Φ Â + Ψ > Teorema 1 Il valor medio A di un osservabile  è reale. Dimostrazione. Grazie al Lemma 1 e all hermiticità di  A = < Ψ Â Ψ > = < Ψ Â + Ψ > = < Ψ Â Ψ > = A Si definisce lo scarto spread)  dell operatore  la differenza  =  A; esso indica quanto una singola misura si discosti dal valore di aspettazione. Evidentemente  è hermitiano quando lo è Â, e in quel caso lo è anche Â)2. Osserviamo che Â)2 = < Ψ Â)2 Ψ > 0 forma semidefinita positiva). Siamo ora interessati a cercare quegli stati Ψ A per i quali lo scarto si annulla ove A è una costante), cioè tali che: < Ψ A Â Ψ A > = 0 Dato che ipotizziamo che < Ψ Ψ > = 1,  A) Ψ > = 0 < Ψ Â A) Ψ > = 0 Â Ψ > = A Ψ > cioè vogliamo risolvere l equazione agli autovalori con A una costante reale!). Postuliamo allora: Â Ψ > = A Ψ > che i possibili risultati di una misura siano gli autovalori dell operatore che la rappresenta cioè che Â Ψ > = A Ψ >), e

9 5.5 Sviluppo in serie di un operatore 109 che immediatamente dopo la misura che ha dato come risultato l autovalore A il sistema sia in uno stato corrispondente a quell autovalore. Sia A i, i N l insieme degli autovalori dell operatore Â. Teorema 2 Le autofunzioni relative ad autovalori diversi sono ortogonali. Allora Dimostrazione. Siano Ψ m, Ψ n, A m, A n tali che n m A m A n e Â Ψ m > = A m Ψ m > Â Ψ n > = A n Ψ n > A n < Ψ n Ψ m > = < Ψ n Â Ψ m > = A m < Ψ n Ψ m > 0 = A n A m ) < Ψ n Ψ m > < Ψ n Ψ m > = 0 m n Con la opportuna normalizzazione, si ottiene che < Ψ n Ψ m > = δ mn dove δ mn è la funzione delta di Kronecker, che vale 1 se m = n e 0 se m n. Naturalmente alcuni autovalori possono essere degeneri, e corrispondere a più autovettori indipendenti. 5.5 Sviluppo in serie di un operatore Si dimostra che le autofunzioni di un operatore hermitiano costituiscono una base completa per lo spazio di Hilbert delle possibili funzioni d onda a un tempo t. A partire da una base completa, è sempre possibile costruire una base ortonormale dello spazio metodo di Gram-Schmidt), sicché I = m Ψ m > < Ψ m. 5.14) relazione di completezza). Questo significa che una qualunque funzione d onda può essere rappresentata in questa base ortonormale da un unica combinazione lineare degli elementi della base: Ψ > = m Ψ m > < Ψ m Ψ > = m c m Ψ m >

10 110 CAPITOLO 5. LA FISICA QUANTISTICA IN UN QUADRO FORMALE i < Ψ m Ψ > = c m sono numeri). La normalizzazione del modulo quadro della Ψ > a 1 equivale a una relazione sulle c m : 1 =< Ψ Ψ >= m < Ψ Ψ m > < Ψ m Ψ >= m c m 2, e la probabilità di ottenere da una misura l autovalore a m vale P m = < Ψ m Ψ > 2 = c m 2. Inoltre, esistono coefficienti a mn = < Ψ m Â Ψ n > tali che: Â Ψ > = mn Ψ m > < Ψ m Â Ψ n > < Ψ n Ψ > = = m,n a mn c n Ψ m >. [a mn è una matrice quadrata infinita), che rappresenta l operatore  sullo spazio di Hilbert L 2 in forma matriciale; le c n sono una n-tupla di componenti del vettore che rappresenta la Ψ >. 5.6 Misura simultanea di osservabili diverse Siano  e ˆB due operatori hermitiani; definiamo resto di commutazione di  e ˆB l operatore Ĉ tale che [Â, ˆB = iĉ Osserviamo che Ĉ è hermitiano: Ĉ = 1 i [Â, ˆB Ĉ+ = 1 i [Â, ˆB + = 1 i [Â, ˆB ) = = 1 i [Â, ˆB = Ĉ Si ha anche che [ Â, ˆB = [ A), ˆB B) =  A) ˆB B) ˆB ) B) A) = =  ˆB A ˆB B + AB) ˆB B A ˆB ) + AB) =  ˆB ˆBÂ) = = [Â, ˆB = iĉ

11 5.6 Misura simultanea di osservabili diverse 111 Sia Iα) = 2 dv α Â i ˆB)Ψ con un generico α R; Iα) 0 α R. Allora ) ) Iα) = dv α Â i ˆB)Ψ α Â i ˆB)Ψ = ) = dv Ψ α Â + i ˆB)α Â i ˆB) Ψ = = dv Ψ α 2 Â)2 + iα ˆB Â Â ˆB) + ˆB) ) ) 2 Ψ = = dv Ψ α 2 Â)2 + αĉ + ˆB) ) ) 2 Ψ 0 In più, 0 Iα) = dv Ψ α 2 Â)2 + αĉ + ˆB) ) ) 2 Ψ = = α 2 < Ψ Â)2 Ψ > + < Ψ ˆB) 2 Ψ > + α < Ψ [ Ĉ Ψ > = = A) 2 α 2 + α C + B) 2 = A) 2 [ = A) 2 α 2 + α C A) + C 2 + B) 2 C2 2 4 A) 4 4 A) = 2 2 C = A) [α B) 2 C2 α R 2 A) 2 4 A) 2 B) 2 C2 4 A) 0 2 A)2 B) 2 C 2 4. Questo significa che se due osservabili non commutano tra loro, non possono essere misurate contemporaneamente con precisione arbitraria. Esempio. Posizione e quantità di moto. [ [ ˆp xˆx = i, x = i ) = xi ) + 1 i ) x x i i ) = ) = i

12 112 CAPITOLO 5. LA FISICA QUANTISTICA IN UN QUADRO FORMALE dunque che può scriversi come p x ) 2 x) p x x 2 principio di indeterminazione di Heisenberg per posizione e impulso). 5.7 Evoluzione temporale dei valori medi Si postula che L evoluzione temporale di uno stato sia regolata dall equazione di Schrödinger i Ψ >= Ĥ Ψ >, t con Ĥ definito come nel capitolo precedente, e con le definizioni di momento e posizione del capitolo precedente. Consideriamo un operatore hermitiano  non esplicitamente dipendente dal tempo. Il valor medio della quantità A dipenderà in generale dal tempo tramite la Ā t = Ψ t < Ψ Â Ψ >= t Â Ψ + Ψ Â Ψ t e, poiché dall equazione di Schrödinger i Ψ/ t = ĤΨ e Ĥ è hermitiano, dā i dt = ĤΨ Â Ψ + Ψ Â i ĤΨ = i = ΨĤ Â Ψ Ψ Â i ĤΨ = = i ) < Ψ ĤÂ Ψ > < Ψ ÂĤ Ψ > = i < Ψ [Ĥ, Â Ψ > Quindi dā dt = i [Ĥ, Â.

13 5.8 Simmetrie Commutazione con l Hamiltoniano e invarianza Come corollario del fatto che la derivata del valore di aspettazione di un osservabile rispetto al tempo è il valore di aspettazione del commutatore dell Hamiltoniano con l operatore associato all osservabile si ha il fatto che se un operatore commuta con l hamiltoniano il valore di aspettazione dell osservabile associata è una costante del moto. Questo fatto mostra un interessante analogia con il teorema di Nöther in meccanica classica. In particolare l Hamiltoniano commuta con se stesso; quindi, se non è dipendente esplicitamente dal tempo, l osservabile ad esso associata l energia) si conserva. Se U/ = 0 l operatore ˆp x commuta con Ĥ; proprietà analoghe valgono per ˆp y e ˆp z. In assenza di forze esterne, la quantità di moto si conserva. In presenza di forze centrali, il momento angolare che in coordinate polari sferiche è funzione soltanto di θ e φ) commuta con l hamiltoniano: dunque il momento angolare si conserva. 5.8 Simmetrie Se l hamiltoniano è invariante per l applicazione di un operatore di simmetria, esso commuta con l operatore stesso quindi è definibile una opportuna costante del moto: ritroviamo il teorema di Nöther). Ciò ha un applicazione particolare nel caso delle cosiddette simmetrie discrete, che cioè hanno un numero finito di autovalori. Consideriamo ad esempio l operatore parità Π che agisce sulla base r mediante la trasformazione Π r >= r > in pratica scambia le coordinate r con r). L operatore è tale che Π 2 = I e dunque ammette autovalori ±1. Un hamiltoniano invariante per riflessione conserva la parità. Analoghe considerazioni possono farsi per operatori come la coniugazione di carica C che scambia le cariche delle particelle.

14 114 CAPITOLO 5. LA FISICA QUANTISTICA IN UN QUADRO FORMALE 5.9 Rappresentazione Cambiare rappresentazione significa cambiare base. Teorema 3 Se due operatori  e ˆB commutano, e se ψ > è un autovettore di Â, allora ˆB ψ > è anche autovettore di  con lo stesso autovalore. Si ha infatti  ψ >= A ψ > ˆB ψ >= A ˆB ψ > e dunque, sfruttando la commutazione  ˆB ψ >) = A ˆB ψ >) Ma allora ˆB ψ >) è proporzionale a ψ > nel caso non degenere, o comunque appartiene allo stesso sottospazio nel caso degenere: dunque se due osservabili commutano si può costruire una base ortonormale per lo spazio H a partire da autovettori comuni ai due operatori. In generale due operatori non commutano: dunque un cambiamento di rappresentazione costituisce un cambiamento di base. Questo cambiamento può essere realizzato utilizzando le relazioni di completezza 5.14). Due rappresentazioni particolarmente utilizzate sono quelle sulla base r degli autovettori della posizione e sulla base p degli autovettori del momento Insiemi completi di osservabili compatibili Per definizione un insieme di osservabili costituisce un insieme completo di osservabili compatibili se: Tutte le osservabili commutano a coppie; Specificare gli autovalori di tutte le osservabili determina un unico autovettore a meno di fattori moltiplicativi): l insieme di osservabili rimuove la degenerazione.

15 5.9 Rappresentazione 115 Problemi 1. Per l operatore momento angolare, calcolare i seguenti commutatori: [ ˆL2, ˆL x [ ˆLx, ˆL y [ ˆLx, ˆL z 2. Per una particella di massa m sottoposta a una forza gravitazionale, tale che Ĥ = ˆp 2 2m γ mm r con γ e M costanti, dimostrare che il momento angolare rispetto all origine si conserva.

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Esercizi di Fisica Matematica 3, anno 014-015, parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Dario Bambusi 09.06.015 Abstract Gli esercizi dei compiti saranno varianti dei seguenti esercizi. Nei compiti

Dettagli

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi.

Esercizio 2. Consideriamo adesso lo spazio di funzioni V = {f : [0, 1] R}. Dire quali dei seguenti insiemi di funzioni sono sottospazi. 1 Esercizi 1.1 Spazi vettoriali Studiare gli insiemi definiti di seguito, e verificare quali sono spazi vettoriali e quali no. Per quelli che non lo sono, dire quali assiomi sono violati. x 1, x 2, x 3

Dettagli

OPERAZIONI SU SPAZI DI HILBERT. Nel seguito introdurremo i concetti di prodotto diretto e somma diretta di due spazi di Hilbert.

OPERAZIONI SU SPAZI DI HILBERT. Nel seguito introdurremo i concetti di prodotto diretto e somma diretta di due spazi di Hilbert. 2/7 OPERAZIONI SU SPAZI DI HILBERT 11/12 1 OPERAZIONI SU SPAZI DI HILBERT Dati due spazi di Hilbert H (1) e H (2) si possono definire su di essi operazioni il cui risultato è un nuovo spazio di Hilbert

Dettagli

Formalismo della Meccanica Quantistica

Formalismo della Meccanica Quantistica Formalismo della Meccanica Quantistica Le funzioni d onda devono appartenere allo spazio delle funzioni a quadrato sommabile, denotato con L 2 ψ L 2 = ψ( r) 2 d 3 r ψ < () Lo spazio delle funzioni a quadrato

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA SECONDO ESONERO - 5 GIUGNO 6 Si svolgano cortesemente i seguenti Problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 3/3) Dati due operatori hermitiani  and ˆB in uno spazio di Hilbert

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA FISICA MODERNA anno accademico 2013-2014 (1) Si consideri un sistema che può trovarsi in uno di tre stati esclusivi 1, 2, 3, e si supponga che esso si

Dettagli

0.1 Spazi Euclidei in generale

0.1 Spazi Euclidei in generale 0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d.

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d. 1 Stati Coerenti Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana H = 1 m p + 1 m ω x (1) Per semplicitá introduciamo gli operatori autoaggiunti adimensionali

Dettagli

I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA

I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA 68 I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA Si intende per postulato una assunzione da accettarsi a priori e non contraddetta dall esperienza. I postulati trovano la loro unica giustificazione nella loro

Dettagli

GAAL: Capitolo dei prodotti scalari

GAAL: Capitolo dei prodotti scalari GAAL: Capitolo dei prodotti scalari Teorema di Rappresentazione rappresentabile Aggiunto Autoaggiunto Unitariamente diagonalizzabile Teorema spettrale reale Accoppiamento Canonico Forme bilineari Prodotti

Dettagli

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI È ben noto che in VO 3 si possono considerare strutture più ricche di quella di spazio vettoriale; si pensi in particolare all operazioni di prodotto scalare di vettori.

Dettagli

5.2 Sistemi ONC in L 2

5.2 Sistemi ONC in L 2 5.2 Sistemi ONC in L 2 Passiamo ora a considerare alcuni esempi di spazi L 2 e di relativi sistemi ONC al loro interno. Le funzioni trigonometriche Il sistema delle funzioni esponenziali { e ikx 2π },

Dettagli

Operatori C, P e T. Stati fisici. Osservabili (II) Osservabili. prof. Domenico Galli

Operatori C, P e T. Stati fisici. Osservabili (II) Osservabili. prof. Domenico Galli Stati fisici Operatori C, P e T prof. Domenico Galli Temi di Fisica delle Particelle Elementari al LHC Dottorato di ricerca in Fisica, Bologna Uno stato fisico è rappresentato da un vettore di stato (ket)

Dettagli

Problemi di Meccanica Quantistica. Capitolo IX. Spin. a cura di Fedele Lizzi, Gennaro Miele e Francesco Nicodemi

Problemi di Meccanica Quantistica. Capitolo IX. Spin. a cura di Fedele Lizzi, Gennaro Miele e Francesco Nicodemi Problemi di Meccanica Quantistica Capitolo IX Spin a cura di Fedele Lizzi, Gennaro Miele e Francesco Nicodemi http://people.na.infn.it/%7epq-qp Problema IX.1 Un sistema consiste di due particelle distinguibili

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

Spazi vettoriali euclidei.

Spazi vettoriali euclidei. Spazi vettoriali euclidei Prodotto scalare, lunghezza e ortogonalità in R n Consideriamo lo spazio vettoriale R n = { =,,, n R}, n con la somma fra vettori e il prodotto di un vettore per uno scalare definiti

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. MECCANICA QUANTISTICA anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. MECCANICA QUANTISTICA anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA MECCANICA QUANTISTICA anno accademico 2012-2013 (1) Per un sistema n-dimensionale si scrivano: (a) gli elementi di matrice dell operatore posizione x

Dettagli

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Prodotti scalari e forme bilineari simmetriche (1) Sia F : R 2 R 2 R un applicazione definita da F (x, y) = x 1 y 1 + 3x 1 y 2 5x 2 y 1 + 2x 2

Dettagli

VETTORI. Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,.

VETTORI. Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,. 2/6 NOTAZIONE DI DIRAC 11/12 1 VETTORI Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,. È possibile costruire

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.

Dettagli

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE. Esercizi Esercizio. In R calcolare il modulo dei vettori,, ),,, ) ed il loro angolo. Esercizio. Calcolare una base ortonormale del sottospazio

Dettagli

Matematica per Analisi dei Dati,

Matematica per Analisi dei Dati, Matematica per Analisi dei Dati, 230209 1 Spazio vettoriale R n Sia n un intero positivo fissato Lo spazio vettoriale R n e l insieme delle n ple ordinate di numeri reali, che rappresenteremo sempre come

Dettagli

La Trasformata di Fourier

La Trasformata di Fourier La Trasformata di Fourier Preliminari: Spazi di Hilbert Da Wikipedia In matematica uno spazio di Hilbert è uno spazio vettoriale che generalizza la nozione di spazio euclideo. Gli spazi di Hilbert sono

Dettagli

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 1 (2015/16)

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 1 (2015/16) FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 1 (2015/16) Scopo del corso Lo studente dovrebbe apprendere alla fine di questo corso i contenuti fondamentali della meccanica quantistica e imparare ad applicarli

Dettagli

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì e Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Gestionale

Spazi di Funzioni. Docente:Alessandra Cutrì. A. Cutrì e Metodi Matematici per l ingegneria Ing. Gestionale Spazi di Funzioni Docente:Alessandra Cutrì Spazi vettoriali normati Uno spazio Vettoriale V si dice NORMATO se è definita su V una norma, cioè una funzione che verifica: v 0 e v = 0 v = 0 λv = λ v λ R(o

Dettagli

Oscillatore armonico in più dimensioni

Oscillatore armonico in più dimensioni Oscillatore armonico in più dimensioni 1 Oscillatore in D dimensioni La teoria dell oscillatore armonico si può generalizzare facilmente da una a più dimensioni. Infatti la hamiltoniana di un oscillatore

Dettagli

8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica

8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica 8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica Prima di procedere oltre nello studio dell interazione puntuale, in questo paragrafo vogliamo dare un breve cenno alle nozioni di base della teoria

Dettagli

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale A. Savo Appunti del Corso di Geometria 3-4 Indice delle sezioni Prodotto scalare in R n, Basi ortonormali, 4 3 Algoritmo di Gram-Schmidt, 7 4 Matrici ortogonali,

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica Analisi Numerica (1 mod., 6 crediti, 48 ore, a.a , lez.3)

Corso di Laurea in Matematica Analisi Numerica (1 mod., 6 crediti, 48 ore, a.a , lez.3) Docente: Marco Gaviano (e-mail:gaviano@unica.it) Corso di Laurea in Matematica Analisi Numerica (1 mod., 6 crediti, 48 ore, a.a. 2014-2015, lez.3) 1 Analisi Numerica 1 mod. a.a. 2014-2015, Lezione n.3

Dettagli

Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo

Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo Comune ordine di riempimento degli orbitali di un atomo Le energie relative sono diverse per differenti elementi ma si possono notare le seguenti caratteristiche: (1) La maggior differenza di energia si

Dettagli

La lunghezza dei vettori e legata alle operazioni sui vettori nel modo seguente: Consideriamo due vettori v, w e il vettore v + w loro somma.

La lunghezza dei vettori e legata alle operazioni sui vettori nel modo seguente: Consideriamo due vettori v, w e il vettore v + w loro somma. Matematica II, 20.2.. Lunghezza di un vettore nel piano Consideriamo il piano vettoriale geometrico P O. Scelto un segmento come unita, possiamo parlare di lunghezza di un vettore v P O rispetto a tale

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale. Appunti del corso di Matematica

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale. Appunti del corso di Matematica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 02 - I Numeri Reali Anno Accademico 2013/2014 D. Provenzano, M.

Dettagli

Esercizi di Geometria - 1

Esercizi di Geometria - 1 Esercizi di Geometria - Samuele Mongodi - smongodi@snsit Di seguito si trovano alcuni esercizi assai simili a quelli che vi troverete ad affrontare nei test e negli scritti dell esame Non è detto che vi

Dettagli

Spazi euclidei, endomorfismi simmetrici, forme quadratiche. R. Notari

Spazi euclidei, endomorfismi simmetrici, forme quadratiche. R. Notari Spazi euclidei, endomorfismi simmetrici, forme quadratiche R. Notari 14 Aprile 2006 1 1. Proprietà del prodotto scalare. Sia V = R n lo spazio vettoriale delle n-uple su R. Il prodotto scalare euclideo

Dettagli

A.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare

A.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare A.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare Stampato integrale delle lezioni Massimo Gobbino Indice Lezione 01: Vettori geometrici nel piano cartesiano. Operazioni tra vettori: somma, prodotto per un numero,

Dettagli

3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici

3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici 3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici Vettori e Spazi Vettoriali Operazioni tra vettori Basi Trasformazioni ed Operatori Operazioni tra Matrici Autovalori ed autovettori Forme quadratiche, quadriche e

Dettagli

(P x) (P y) = x P t (P y) = x (P t P )y = x y.

(P x) (P y) = x P t (P y) = x (P t P )y = x y. Matrici ortogonali Se P è una matrice reale n n, allora (P x) y x (P t y) per ogni x,y R n (colonne) Dim (P x) y (P x) t y (x t P t )y x t (P t y) x (P t y), CVD Ulteriori caratterizzazioni delle matrici

Dettagli

CORSO DI STRUTTURA DELLA MATERIA Basi di algebra lineare e di meccanica quantistica

CORSO DI STRUTTURA DELLA MATERIA Basi di algebra lineare e di meccanica quantistica CORSO DI STRUTTURA DELLA MATERIA Basi di algebra lineare e di meccanica quantistica Leonardo Castellani Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica Università del Piemonte Orientale, e INFN, Sezione

Dettagli

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola:

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola: Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B luglio 7 Cognome: Nome: Matricola: IMPORTANTE: Giustificare tutte le affermazioni e riportare i calcoli essenziali Esercizio [8 punti] Data la matrice

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

Prodotto scalare e ortogonalità

Prodotto scalare e ortogonalità Prodotto scalare e ortogonalità 12 Novembre 1 Il prodotto scalare 1.1 Definizione Possiamo estendere la definizione di prodotto scalare, già data per i vettori del piano, ai vettori dello spazio. Siano

Dettagli

Complemento ortogonale e proiezioni

Complemento ortogonale e proiezioni Complemento ortogonale e proiezioni Dicembre 9 Complemento ortogonale di un sottospazio Sie E un sottospazio di R n Definiamo il complemento ortogonale di E come l insieme dei vettori di R n ortogonali

Dettagli

Serie e Trasformata di Fourier

Serie e Trasformata di Fourier Serie e Trasformata di Fourier Corso di Analisi Funzionale Prof. Paolo Nistri Cancelli, D Angelo, Giannetti Polinomio di Fourier Si consideri la successione costituita dalle restrizioni delle funzioni

Dettagli

24.1. Ritorno al gruppo delle trasformazioni di Möbius Lo spazio proiettivo degli stati di un qubit.

24.1. Ritorno al gruppo delle trasformazioni di Möbius Lo spazio proiettivo degli stati di un qubit. 4.1. Ritorno al gruppo delle trasformazioni di Möbius. 4.1.1. Lo spazio proiettivo degli stati di un qubit. Il qubit è il sistema quantistico più semplice che esista: un sistema i cui stati possibili possono

Dettagli

COMPLEMENTI DI ANALISI MATEMATICA DI BASE. Prova scritta del 26 gennaio 2005

COMPLEMENTI DI ANALISI MATEMATICA DI BASE. Prova scritta del 26 gennaio 2005 Prova scritta del 26 gennaio 2005 Esercizio 1. Posto B = x R 2 : x 2 2}, sia f n } una successione di funzioni (misurabili e) integrabili in B tali che f n f q.o. in B e, per ogni n N, f n (x) 2 x 3 per

Dettagli

1 Il paradosso del gatto di Schrödinger

1 Il paradosso del gatto di Schrödinger 1 Il paradosso del gatto di Schrödinger by extrabyte Abstract. Una descrizione del paradosso del gatto di Schrödinger 1.1 Introduzione Riportiamo velocemente i postulati della Meccanica Quantistica 1.

Dettagli

x f(x) = f (x) (2) SQRT(f(x)) = f(x) (5) SQRT(x 2 + kx) = [ x 2+ kx ] 1/2 Possiamo definire la somma di due operatori come

x f(x) = f (x) (2) SQRT(f(x)) = f(x) (5) SQRT(x 2 + kx) = [ x 2+ kx ] 1/2 Possiamo definire la somma di due operatori come Gli operatori Per introdurre i postulati della meccanica quantistica abbiamo bisogno di uno strumento matematico: gli operatori. Illustriamo quindi preliminarmente cosa intendiamo per operatore e alcuni

Dettagli

Elementi di Meccanica Quantistica Molecolare

Elementi di Meccanica Quantistica Molecolare Valerio Magnasco Elementi di Meccanica Quantistica Molecolare ARACNE Copyright MMVIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 A/B 00173 Roma (06)

Dettagli

Richiami di algebra delle matrici a valori reali

Richiami di algebra delle matrici a valori reali Richiami di algebra delle matrici a valori reali Vettore v n = v 1 v 2. v n Vettore trasposto v n = (v 1, v 2,..., v n ) v n = (v 1, v 2,..., v n ) A. Pollice - Statistica Multivariata Vettore nullo o

Dettagli

Funzioni vettoriali di variabile scalare

Funzioni vettoriali di variabile scalare Capitolo 11 Funzioni vettoriali di variabile scalare 11.1 Curve in R n Abbiamo visto (capitolo 2) come la posizione di un punto in uno spazio R n sia individuata mediante le n coordinate di quel punto.

Dettagli

Soluzione. (a) L insieme F 1 e linearmente indipendente; gli insiemi F 2 ed F 3 sono linearmente

Soluzione. (a) L insieme F 1 e linearmente indipendente; gli insiemi F 2 ed F 3 sono linearmente 1. Insiemi di generatori, lineare indipendenza, basi, dimensione. Consideriamo nello spazio vettoriale R 3 i seguenti vettori: v 1 = (0, 1, ), v = (1, 1, 1), v 3 = (, 1, 0), v 4 = (3, 3, ). Siano poi F

Dettagli

Appunti di ALGEBRA LINEARE

Appunti di ALGEBRA LINEARE Appunti di ALGEBRA LINEARE Corso di Laurea in Chimica A. A. 2009/200 Capitolo SPAZI VETTORIALI In matematica si incontrano spesso insiemi di elementi su cui sono definite delle operazioni che godono di

Dettagli

Prodotto scalare e norma

Prodotto scalare e norma Capitolo 7 Prodotto scalare e norma Riprendiamo ora lo studio dei vettori da un punto di vista più geometrico. È noto, per esempio dalla Fisica, che spesso è comodo visualizzare un vettore del piano o

Dettagli

La notazione di Dirac

La notazione di Dirac La notazione di Dirac Marcello Colozzo http://www.extrabyte.info 1 Introduzione. Il Teorema di Riesz Assegnato uno spazio di Hilbert H, consideriamo il suo spazio duale: 1 INTRODUZIONE. IL TEOREMA DI RIESZ

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare Matrici e Sistemi di Equazioni Lineari

Elementi di Algebra Lineare Matrici e Sistemi di Equazioni Lineari Elementi di Algebra Lineare Matrici e Sistemi di Equazioni Lineari Antonio Lanteri e Cristina Turrini UNIMI - 2016/2017 Antonio Lanteri e Cristina Turrini (UNIMI - 2016/2017 Elementi di Algebra Lineare

Dettagli

Prodotto scalare e prodotto vettoriale. Elisabetta Colombo

Prodotto scalare e prodotto vettoriale. Elisabetta Colombo Corso di Approfondimenti di Matematica Biotecnologie, Anno Accademico 2010-2011, http://users.mat.unimi.it/users/colombo/programmabio.html Vettori Vettori 1 2 3 4 di di Ricordiamo il in R n Dati a = (a

Dettagli

1. Martedì 27/09/2016, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità

1. Martedì 27/09/2016, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Chimica e Meccanica 6 CFU - A.A. 2016/2017 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2016 1. Martedì 27/09/2016,

Dettagli

Esercizi svolti. delle matrici

Esercizi svolti. delle matrici Esercizi svolti. astratti. Si dica se l insieme delle coppie reali (x, y) soddisfacenti alla relazione x + y è un sottospazio vettoriale di R La risposta è sì, perchè l unica coppia reale che soddisfa

Dettagli

Meccanica quantistica (5)

Meccanica quantistica (5) Meccanica quantistica (5) 0/7/14 1-MQ-5.doc 0 Oscillatore armonico Se una massa è sottoposta ad una forza di richiamo proporzionale allo spostamento da un posizione di equilibrio F = kx il potenziale (

Dettagli

LEZIONE 8. k e w = wx ı + w y j + w z. k di R 3 definiamo prodotto scalare di v e w il numero

LEZIONE 8. k e w = wx ı + w y j + w z. k di R 3 definiamo prodotto scalare di v e w il numero LEZINE 8 8.1. Prodotto scalare. Dati i vettori geometrici v = v x ı + v y j + v z k e w = wx ı + j + k di R 3 definiamo prodotto scalare di v e w il numero v, w = ( v x v y v z ) w x = v x + v y + v z.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Ê ÁËÌÊÇ ÄÄ Ä ÁÇÆÁ ¹ Ë Ê ÁÌ ÁÇÆÁ ¹ Ë ÅÁÆ ÊÁ del Prof. Giacomo D Ariano Insegnamento di modulo Meccanica Quantistica Modulo A impartito presso la Università degli Studi di

Dettagli

Compitino 1 di Meccanica Quantistica I

Compitino 1 di Meccanica Quantistica I Compitino di Meccanica Quantistica I Facoltà di Scienze, M.F.N., Università degli Studi di Pisa, 5 dicembre 00 (A.A. 0/) (Tempo a disposizione: 3 ore ) Problema. Un sistema a due stati è caratterizzato

Dettagli

Atomi a più elettroni

Atomi a più elettroni Chapter 7 Atomi a più elettroni 7.1 Lo spin Gli esperimenti indicano che alle particelle si deve associare un momento angolare intrinseco, o spin, indipendentemente dalla loro natura (particelle elementari

Dettagli

ELEMENTI DI CALCOLO VETTORIALE

ELEMENTI DI CALCOLO VETTORIALE ELEMENTI DI CALCOLO VETTORIALE Vettori liberi e vettori applicati o Vettore libero: - individuato da una direzione orientata ed una lunghezza - non ha un'ubicazione fissa nello spazio: - puo' essere traslato

Dettagli

2. I numeri reali e le funzioni di variabile reale

2. I numeri reali e le funzioni di variabile reale . I numeri reali e le funzioni di variabile reale Introduzione Il metodo comunemente usato in Matematica consiste nel precisare senza ambiguità i presupposti, da non cambiare durante l elaborazione dei

Dettagli

Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a Canale 3 Prof. P. Piazza Magiche notazioni

Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a Canale 3 Prof. P. Piazza Magiche notazioni Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a. 23-4. Canale 3 Prof. P. Piazza Magiche notazioni Siano V e W due spazi vettoriali e sia T : V W un applicazione lineare. Fissiamo una base B per V ed una base

Dettagli

Appendice 1. Spazi vettoriali

Appendice 1. Spazi vettoriali Appendice. Spazi vettoriali Indice Spazi vettoriali 2 2 Dipendenza lineare 2 3 Basi 3 4 Prodotto scalare 3 5 Applicazioni lineari 4 6 Applicazione lineare trasposta 5 7 Tensori 5 8 Decomposizione spettrale

Dettagli

Il Principio di Indeterminazione di Heisenberg

Il Principio di Indeterminazione di Heisenberg Il Principio di Indeterminazione di Heisenberg Il Principio di Indeterminazione di Heisenberg è uno dei fondamenti della meccanica quantistica, e stabilisce che non è possibile ottenere nello stesso tempo

Dettagli

Fisica Quantistica III Esercizi Natale 2009

Fisica Quantistica III Esercizi Natale 2009 Fisica Quantistica III Esercizi Natale 009 Philip G. Ratcliffe (philip.ratcliffe@uninsubria.it) Dipartimento di Fisica e Matematica Università degli Studi dell Insubria in Como via Valleggio 11, 100 Como

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

Insiemi numerici. Teoria in sintesi NUMERI NATURALI

Insiemi numerici. Teoria in sintesi NUMERI NATURALI Insiemi numerici Teoria in sintesi NUMERI NATURALI Una delle prime attività matematiche che viene esercitata è il contare gli elementi di un dato insieme. I numeri con cui si conta 0,,,. sono i numeri

Dettagli

ESERCIZI sui VETTORI

ESERCIZI sui VETTORI ESERCIZI sui VETTORI 1. Calcolare la somma di v 1 (2, 3) e v 2 (1, 4). 2. Calcolare la somma di v 1 (1, 5, 4) e v 2 (6, 8, 2). 3. Calcolare il prodotto di α = 2 e v 1 (1, 4). 4. Calcolare il prodotto di

Dettagli

(1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare)

(1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare) 1 Spazi vettoriali (1) Per ciascuno dei seguenti spazi dire se è o meno uno spazio vettoriale (spiegare) (a) R 5 (b) [0, ) (c) x R 2 : x 1 + 2x 2 = 0} (d) x R 2 : x 2 1 + 2x 2 = 0} (e) x R 2 : x 1 > x

Dettagli

Prodotti scalari e matrici

Prodotti scalari e matrici Prodotti scalari e matrici 1 Forme bilineari e matrici In questa sezione vogliamo studiare la corrispondenza biunivoca che esiste tra l insieme delle forme bilineari su di un certo spazio vettoriale V

Dettagli

Indice. Parte I Elementi di teoria degli operatori lineari

Indice. Parte I Elementi di teoria degli operatori lineari 1 Introduzione................................................... 1 1.1 Sul libro.................................................. 1 1.1.1 Scopi e struttura del libro.............................. 1 1.1.2

Dettagli

R. Capone Analisi Matematica Integrali multipli

R. Capone Analisi Matematica Integrali multipli Integrali multipli Consideriamo, inizialmente il caso degli integrali doppi. Il concetto di integrale doppio è l estensione della definizione di integrale per una funzione reale di una variabile reale

Dettagli

L atomo di idrogeno. R. Dovesi, M. De La Pierre, C. Murace. Chimica Fisica II. Corso di Laurea in Chimica A.A. 2012/2013

L atomo di idrogeno. R. Dovesi, M. De La Pierre, C. Murace. Chimica Fisica II. Corso di Laurea in Chimica A.A. 2012/2013 L atomo di idrogeno R. Dovesi, M. De La Pierre, C. Murace Corso di Laurea in Chimica A.A. 2012/2013 Chimica Fisica II Modello per l atomo di idrogeno Modello: protone fisso nell origine ed elettrone in

Dettagli

Appello di Meccanica Quantistica I

Appello di Meccanica Quantistica I Appello di Meccanica Quantistica I Facoltà di Scienze M.F.N. Università degli Studi di Pisa gennaio 007 (A.A. 06/07) Tempo a disposizione: 3 ore. Problemi e per il recupero Compitino I; problemi e 3 per

Dettagli

ii 1.20 Rango di una matrice Studio dei sistemi lineari Teoremi di Cramer e Rouché-Capelli......

ii 1.20 Rango di una matrice Studio dei sistemi lineari Teoremi di Cramer e Rouché-Capelli...... Indice Prefazione vii 1 Matrici e sistemi lineari 1 1.1 Le matrici di numeri reali................. 1 1.2 Nomenclatura in uso per le matrici............ 3 1.3 Matrici ridotte per righe e matrici ridotte

Dettagli

Prodotto interno (prodotto scalare definito positivo)

Prodotto interno (prodotto scalare definito positivo) Contenuto Prodotto scalare. Lunghezza, ortogonalità. Sistemi e basi ortonormali. Somma diretta: V = U U. Proiezioni. Teorema di Pitagora, disuguaglianza di Cauchy-Schwarz. Angoli. Federico Lastaria. Analisi

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche. Appunti del corso di Matematica

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche. Appunti del corso di Matematica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 03 - I Numeri Reali Anno Accademico 2015/2016 M. Tumminello,

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Lezioni di Meccanica Quantistica

Lezioni di Meccanica Quantistica Luigi E. Picasso Lezioni di Meccanica Quantistica seconda edizione Edizioni ETS www.edizioniets.com Copyright 2015 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa info@edizioniets.com www.edizioniets.com

Dettagli

Diario delle lezioni di Calcolo e Biostatistica (O-Z) - a.a. 2013/14 A. Teta

Diario delle lezioni di Calcolo e Biostatistica (O-Z) - a.a. 2013/14 A. Teta Diario delle lezioni di Calcolo e Biostatistica (O-Z) - a.a. 2013/14 A. Teta 1. (1/10 Lu.) Generalità sugli insiemi, operazioni di unione, intersezione e prodotto cartesiano. Insiemi numerici: naturali,

Dettagli

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare.

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare. ALGEBRA COMPLESSA Nel corso dei secoli gli insiemi dei numeri sono andati man mano allargandosi per rispondere all esigenza di dare soluzione a equazioni e problemi sempre nuovi I numeri complessi sono

Dettagli

Punti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali

Punti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali Punti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali Dati f : A R n R ed X 0 A, X 0 si dice : punto di minimo assoluto se X A, f ( x ) f ( X 0 ) punto di massimo assoluto se X A, f ( x ) f (

Dettagli

11. Misure con segno.

11. Misure con segno. 11. Misure con segno. 11.1. Misure con segno. Sia Ω un insieme non vuoto e sia A una σ-algebra in Ω. Definizione 11.1.1. (Misura con segno). Si chiama misura con segno su A ogni funzione ϕ : A R verificante

Dettagli

Vettori e geometria analitica in R 3 1 / 25

Vettori e geometria analitica in R 3 1 / 25 Vettori e geometria analitica in R 3 1 / 25 Sistemi di riferimento in R 3 e vettori 2 / 25 In fisica, grandezze fondamentali come forze, velocità, campi elettrici e magnetici vengono convenientemente descritte

Dettagli

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita Appunti per il corso di Analisi Matematica 4 G. Mauceri Indice 1 Il teorema della funzione inversa 1 Il teorema della funzione implicita 3 1

Dettagli

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Chimica Fisica - Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Lezione n. 19 L equazione di Schrodinger L atomo di idrogeno Orbitali atomici 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Dai modelli primitivi alla meccanica quantistica

Dettagli

Miglior approssimazione in spazi euclidei

Miglior approssimazione in spazi euclidei Miglior approssimazione in spazi euclidei 15 gennaio 2009 1 Introduzione astratta Sia E uno spazio vettoriale dotato di un prodotto interno (, ) (talvolta un tale spazio è detto euclideo, cf. [7, p.148]),

Dettagli

i) la somma e il prodotto godano delle proprietà associativa, commutativa e distributiva;

i) la somma e il prodotto godano delle proprietà associativa, commutativa e distributiva; 1 Spazi vettoriali 11 Definizioni ed assiomi Definizione 11 Un campo è un insieme K dotato di una operazione somma K K K, (x, y) x + y e di una operazione prodotto K K K, (x, y) xy tali che i) la somma

Dettagli

Simmetrie della hamiltoniana e degenerazione

Simmetrie della hamiltoniana e degenerazione Simmetrie della hamiltoniana e degenerazione. Simmetrie e gruppi di trasformazioni In meccanica quantistica hanno grande importanza le simmetrie della hamiltoniana, dove per simmetria si intende l invarianza

Dettagli

I.T.I.S «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: Fax

I.T.I.S «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: Fax I.T.I.S «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: 049.80.40.211 Fax 049.80.40.277 marconi@provincia.padova.it www.itismarconipadova.it Settore tecnologico Indirizzo meccanica meccatronica ed energia

Dettagli

Esercizi di Geometria - 2

Esercizi di Geometria - 2 Esercizi di Geometria - 2 Samuele Mongodi - s.mongodi@sns.it La prima sezione contiene alcune domande aperte e alcune domande verofalso, come quelle che potrebbero capitare nel test. E consigliabile, nel

Dettagli

NORMA DI UN VETTORE. Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R +

NORMA DI UN VETTORE. Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R + NORMA DI UN VETTORE Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R + {0}, che associa ad ogni vettore x R n di componenti x i, i = 1,..., n, uno scalare in modo che valgano le seguenti proprietà:

Dettagli

Corso di Elementi di Analisi Funzionale e Trasformate A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla prima metà del corso

Corso di Elementi di Analisi Funzionale e Trasformate A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla prima metà del corso Corso di Elementi di Analisi Funzionale e Trasformate A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla prima metà del corso Marco Bramanti Politecnico di Milano April 20, 2017 Cap. 1. Elementi di analisi funzionale

Dettagli

Le matrici. Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1.

Le matrici. Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1. Le matrici Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1. Siano m, n N\{0}. Una matrice m n a coefficienti in K è una tabella di m n elementi di K disposti

Dettagli

Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti)

Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti) Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti) April 14, 2011 (alcune note non complete sugli argomenti trattati: eventuali completamenti saranno aggiunti)

Dettagli