Distretto Città di Bologna PIANO ATTUATIVO 2011 DEL TRIENNALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE

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1 Distretto Città di Bologna PIANO ATTUATIVO 2011 DEL PIANO TRIENNALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE

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3 PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE DISTRETTO CITTA' DI BOLOGNA La programmazione 2011: il percorso, i soggetti coinvolti, i progetti e gli interventi per la Città di Bologna Indice generale 1. Premessa... p Programma dei progetti e degli interventi per target... p Programmazione del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza... p L Accreditamento dei Servizi Socio-Sanitari per Anziani e Disabili... p Interventi distrettuali dell area sanitaria... p. 345 Indice delle schede progetti e interventi Interventi trasversali di sistema 1. Sviluppo degli sportelli sociali... p Consolidamento dell Ufficio di Piano... p. 17 Responsabilità familiari -Infanzia e adolescenza a) Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale... p. 21 b) Dagli obiettivi strategici triennali: verifica dello stato di avanzamento degli interventi e progetti del Piano Attuativo p. 24 c) Schede:... da p Sistema di servizi e altre opportunità volti al sostegno della conciliazione tra il tempo di cura e il tempo lavorativo, con particolare riferimento ai progetti sperimentali. (in continuità) 3

4 2.Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (in continuità) 3.Qualificazione dell'offerta formativa e dell'inclusione sociale attraverso il sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale (in continuità) 4.Servizi integrati di sostegno alla genitorialità e di consultazione 5.Raccordo interistituzionale tra AUSL, Comune e Asp IRIDeS volto all accompagnamento alla genitorialità e alla consultazione per le famiglie con minori. (in continuità con piano Attuativo 2010: schede 4, 8 e 10) 6.Interventi integrati per la prevenzione del disagio all interno delle scuole 7.Contributi economici 8.Interventi di sostegno alla domiciliarità per famiglie con minori vi sia presenza di svantaggio sociale anche aggravato dall effetto della crisi economica o patologie croniche di particolare onere assistenziale, al fine di al fine di prevenire e recuperare il deterioramento delle relazioni familiari dei nuclei in condizione svantaggiate, anche aggravate dall effetto della crisi economica 9.Sistema di accoglienza: affidamento familiare, residenziale e semi-residenziale per minori e per madri con bambini. 10.Servizio Sociale ASP IRIDeS: Minori Stranieri non accompagnati, vittime della tratta, minori non riconosciuti alla nascita 11.Interventi nell ambito dell esecuzione penale minorile 12.Attività e servizi svolti dal DSM Neuropsichiatria 13.Consultori Familiari: Sostegno alla genitorialità e alle relazioni familiari 14.Osservatorio nazionale sulla famiglia 15.Le Città Sane dei Bambini e delle Bambine. Progetto interistituzionale 16.Interventi di prevenzione all uso/abuso di sostanze stupefacenti ed alcol, percorsi di educazione socioaffettiva e sessuale per il mondo giovanile. 17.Interventi e progetti per la promozione dell indipendenza, della creatività, dell educazione interculturale e della cittadinanza attiva dei giovani. 18.Promozione dell agio e prevenzione del disagio: gruppi socio-educativi e centri di aggregazione giovanile 19.Sostegno alla Famiglia, all'infanzia e adolescenza Quartiere Borgo Panigale 20.Sistema delle attività con gli istituti scolastici, le reti territoriali e socio- educative Quartiere Navile 21.Progetti innovativi per l adolescenza e la prevenzione del disagio giovanile - Quartiere San Donato 22.Progetto in continuità rivolto alla prevenzione del disagio giovanile. Integrazione con proposte innovative. Quartiere S. Stefano 23.Progetti innovativi per l adolescenza e la prevenzione del disagio giovanile - Quartiere Saragozza 24.Progetti innovativi per l adolescenza e la prevenzione del disagio giovanile - Quartiere Savena 25.Programma di protezione dei minori stranieri non accompagnati ANCI - II fase dal titolo Tracce (int erventi in continuità con l'anno precedente) Interventi a sostegno dei programmi di protezione sociale e assistenza a favore delle vittime di tratta, sfru 4

5 ttamento e riduzione in schiavitù art. 18 D.lgs 286/98 e art. 13 L. 228/2003 ambito minori Giovani e dipendenze a) Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale... p. 114 b) Dagli obiettivi strategici triennali: verifica dello stato di avanzamento degli interventi e progetti del Piano Attuativo p. 116 c) Schede:... da p Guida alla notte per la prevenzione uso/abuso di sostanze legali e illegali, e dell incidentalità alcol droga correlata. 2.Progetto territoriale Palestra Sicura: salute in movimento nell ambito della progettazione regionale Palestra Sicura: Prevenzione e Benessere Emilia-Romagna 3.SRAP: Sinti Rom Addiction Prevention 4.Percorso per giovani consumatori problematici nella città di Bologna che verrà realizzato in stretta collaborazione tra Comune e Ausl. Immigrati stranieri a) Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale... p. 130 b) Dagli obiettivi strategici triennali: verifica dello stato di avanzamento degli interventi e progetti del Piano Attuativo p. 132 c) Schede:... da p Servizio centralizzato di mediazione linguistico culturale e di interpretariato 2.LIBO Lingua Italiana a Bologna (Progetto di promozione della conoscenza della lingua italiana per cittadini stranieri adulti) 3.Rete dei punti informativi per immigrati richiedenti ricongiungimento familiare 4.Nodo punto di rifrimento principale a livello distrettuale del centro regionale contro le discriminazioni 5.Sportello Protezioni Internazionali e informazione e orientamento di 2 livello 6.Accoglienza SPRAR 7.Progetto: I contorni dell accoglienza. - Prog Azione 1.1.D - Fondo Europeo per i Rifugiati Annualità Tutela della salute degli ospiti dei centri d accoglienza, con particolare riferimento ai richiedenti e beneficiari di protezione internazionale 9.Progetto Artemide (Oltre la strada/riduzione del danno per il fenomeno della prostituzione) 10.Progetto Prostituzione invisibile - possibili strategie e modelli d'intervento 11. Integrazione sociale e autonomia alloggiativa 12.Centri di accoglienza e alloggi per il primo inserimento abitativo Interventi a sostegno dei programmi di protezione sociale e assistenza a favore delle vittime di tratta, sfruttamento e riduzione in schiavitù art. 18 D.lgs 286/98 e art. 13 L. 228/2003 ambito adulti 5

6 Povertà ed esclusione sociale a) Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale... p. 170 b) Dagli obiettivi strategici triennali: verifica dello stato di avanzamento degli interventi e progetti del Piano Attuativo p. 172 c) Schede:... da p Censimento delle realtà del privato sociale operanti con attività di accoglienza, orientamento, sostegno nel mondo dell emarginazione sociale, con particolare attenzione agli interventi tesi a soddisfare bisogni alimentari rivolti alle persone in condizioni di povertà e attivazione di percorsi di collaborazione con l amministrazione Comunale e i SST. 2.Definizione dei servizi minimi da erogare a persone non residenti a Bologna in condizione di bisogno urgente 3.Intervento di ascolto, orientamento, sostegno relazionale ed alimentare per persone in grave disagio sociale 4.Interventi di prossimità e bassa soglia di accesso per adulti a rischio di esclusione sociale in gran parte rivolti a persone con problemi di dipendenza 5.Interventi di prima accoglienza e reinserimento per persone multiproblematiche con problemi di dipendenza 6.Interventi accoglienza e integrazione lavorativa per adulti a rischio di esclusione sociale 7.Gestione un servizio specialistico di presa in carico di utenti in condizione di svantaggio presso gli Sportelli per il lavoro del Comune di Bologna. (in continuità con il progetto 2010 Potenziamento dell'attività degli Sportelli Lavoro e integrazione con le funzioni del S.S.T e con il progetto 2009 Sviluppo degli Sportelli lavoro nella direzione della creazione di una rete metropolitana pag. 163) 8.Alloggi di transizione: accoglienze temporanee in appartamenti, anche in coabitazione, di persone con supporto socio-educativo per il recupero e/o consolidamento delle competenze lavorative e sociali. (in continuità con l anno precedente) 9.Quattro appartamenti da destinare a luogo di abitazione/riabilitazione per Utenti dei Centri di Salute Mentale che necessitano di evolvere da progetti residenziali totalmente protetti per giungere o all alloggio individuale o al rientro nel proprio nucleo familiare o alla convivenza stabile con altri utenti. 10.Progetto Microcredito alla Persona 11. Interventi nell area esecuzione penale al progetto regionale finalizzato al contrasto esclusione sociale carcere 12.Definizione di un modello per la valutazione multidimensionale e per la presa in carico congiunta tra Servizio sociale territoriale del Comune di Bologna e i Servizi CSM, SerT e Ussi disabili dell AUSL 13.Sportello di mediazione sociale per la risoluzione di conflitti Anziani a) Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale... p. 206 b) Dagli obiettivi strategici triennali: verifica dello stato di avanzamento degli interventi e progetti del Piano Attuativo p

7 c) Schede:... da p Home Care Premium - INPDAP muove Bologna: Bada Bene/ altri interventi sull assistenza domiciliare di anziani non autosufficienti. 2.La continuità assistenziale nelle dimissioni ospedaliere difficili : Percorso A e Percorso B, in continuità con l anno precedente 3.Teniamoci Per Mano 4.Continuazione e sviluppo/approfondimento di un percorso finalizzato alla formazione, qualificazione ed alla permanenza di assistenti familiari nel sistema di lavoro di cura al domicilio di persone anziane, e attuazione di strumenti formativi destinati ai familiari. Prosecuzione dei progetti realizzati nel 2008, nel 2009 e nel Rete a sostegno dell assistenza privata a domicilio e del mercato del lavoro di cura Fase 2 6.Sostegno all assistenza a domicilio a favore di persone anziane. 7.E-Care progetto iniziato nel 2007 e rinnovato annualmente. 8.Assegno di cura e contributo aggiuntivo assistenti familiari 9.Creazione di una lista unica cittadina per l accesso al servizio di centro diurno 10.Accoglienza Semiresidenziale in Centro Diurno 11.Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili, supporto alle situazioni di demenza iniziale e lieve, promozione e prevenzione 12.Case e residenze per Anziani (accoglienza residenziale definitiva e temporanea) Disabili a) Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale... p. 241 b) Dagli obiettivi strategici triennali: verifica dello stato di avanzamento degli interventi e progetti del Piano Attuativo p. 243 c) Schede:... da p Definizione di un modello condiviso (sanitario educativo e sociale) di presa in carico e di comunicazione integrata fra i soggetti che accompagnano il percorso di vita dei minori disabili dalla nascita fino alla maggiore età, con elaborazione di una adeguata modalità di documentazione delle pratiche relative al progetto educativo, di cura ed assistenza, da condividere con le famiglie. 2.Implementazione del sistema informatizzato Garsia che regola le modalità di accesso alla rete dei servizi. 3.Accesso ai servizi scolastici minori disabili certificazioni. 4.Realizzazione delle azioni previste dalla nuova normativa riguardante le certificazioni scolastiche. 5.Monitoraggio delle azioni previste dagli accordi di programma. 6.Attività educative territoriali 7.Azioni di sostegno alla domiciliarità: accoglienza temporanea e assistenza domiciliare 8.Ridefinizione e diversificazione delle modalità di organizzazione del trasporto scolastico. 9.Interventi assistenziali ed educativi ed accoglienza semi-residenziale per i minori disabili 7

8 10.Accoglienza semiresidenziale 11.Accoglienza residenziale 12.Interventi di contrasto all isolamento. 13.Progetto rete CDI: centri di documentazione per l integrazione delle disabilità 14.Contributi per la mobilità e l autonomia nell ambiente domestico a favore di persone con disabilità (Art. 9 e 10, LR 29/97) Elenco programmi provinciali e progetti sovrazonali Programmi provinciali... da p. 278 Programma provinciale per la Promozione di politiche di accoglienza e tutela dell infanzia e dell adolescenza (Piano adozione nazionale ed internazionale, Piano per l affido familiare e in comunità, Piano di contrasto all abuso e al maltrattamento) Programma provinciale Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati 1.Osservatorio provinciale immigrazioni 2.Progetto Assistenza al funzionamento del Consiglio provinciale dei cittadini stranieri e apolidi residenti in provincia di Bologna 3.Progetto Sostegno ad iniziative a carattere interculturale 4.Proposta di formazione sulle tematiche dell immigrazione 5.Sostegno e qualificazione della rete di soggetti attivi nell'insegnamento della lingua italiana ai cittadini stranieri Progetti sovrazonali... da p Progetto sovrazonale Coordinamento pedagogico provinciale e la qualità dei servizi educativi 0-3 anni - Progetto sovrazonale relativo al funzionamento del Centro specialistico per la prevenzione dell abuso e maltrattamento: Il Faro -Progetto sovrazonale Sostegno al successo scolastico e formativo -Progetto sovrazonale Coordinamento provinciale delle politiche giovanili -Progetto sovrazonale Benessere e salute mentale -Progetto sovrazonale Sperimentazione coordinata dello sportello sociale e portale -Progetto sovrazonale Azioni di supporto alla raccolta, elaborazione e analisi dati in ambito sociale e sociosanitario a supporto delle funzioni delle CTSS -Progetto sovrazonale Sviluppo e valorizzazione del terzo settore e modelli di partecipazione -Progetto sovrazonale Sensibilizzazione e formazione al servizio civile volontario -Progetto sovrazonale cantiere contrasto alla vulnerabilita sociale -Progetto sovrazonale pronto intervento sociale -Progetto sovrazonale sostegno al reinserimento sociale di minori e adulti in esecuzione penale -Progetto sovrazonale Arte ed emozioni dal sociale. Il teatro per l'educazione e l'inclusione 8

9 -Progetto sovrazonale promozione del Servizio sociale territoriale -Progetto sovrazonale Centro per l adattamento domestico CAAD -Progetto sovrazonale E-Care* -Progetto sovrazonale Laboratorio cittadini per la salute * -Progetto sovrazonale Obiettivo salute * -Progetto sovrazonale Auto Mutuo Aiuto * -Progetto sovrazonale Piano provinciale d intervento per la lotta al tabagismo * -Progetto sovrazonale Ondate di calore* * progetti sovrazonali di bacino ausl bologna 9

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11 1. Premessa Il percorso di programmazione e i soggetti coinvolti: Il processo di costruzione del Piano del Benessere ha preso avvio nel Distretto di Bologna nel 2008 traendo origine dal primo Piano Sociale e Sanitario regionale , approvato a maggio del ,, e dal successivo Atto di Indirizzo2 della CTSS (Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria). Tale Atto di Indirizzo ha individuato quale strumento particolarmente innovativo il profilo di comunità, il quale fornisce una lettura integrata socio-sanitaria del bisogno e dell offerta esistente e gli indirizzi di programmazione omogenei a livello provinciale. Il primo Piano Sociale e Sanitario regionale individuava gli strumenti di governance e le innovazioni da mettere in campo, nonché le priorità strategiche da perseguire in ambito sociale e sanitario. A livello distrettuale l espressione di questa nuova programmazione integrata è rappresentata dal Piano per la Salute e il Benessere Sociale, che sviluppa le esperienze realizzate negli ultimi anni con i Piani di Zona, i Piani per la Salute, i Piani Attuativi Territoriali dell Ausl, superando la settorializzazione, e realizzando pertanto un Piano di programmazione unitario del welfare locale. La visione sottesa è che la promozione del benessere richieda interventi capaci di coinvolgere e mobilitare risorse diverse (pubbliche, private, del terzo settore, della solidarietà spontanea, ecc.), ricercando l integrazione delle politiche sociali con le politiche sanitarie e, al contempo, di queste con le politiche che impattano sulla qualità della vita come quelle ambientali, urbanistiche, abitative, formative, occupazionali e culturali. Al fine di sostenere appieno questa visione, il Comitato di Distretto ha definito nel settembre del una metodologia particolarmente innovativa per la costruzione del Piano del Benessere prevedendo, da un lato, il raccordo con gli strumenti di programmazione istituzionali (Relazione Previsionale Programmatica, linee di indirizzo per Programmi Obiettivo dei Quartieri, elaborazione del BdG previsionale), e dall altro un processo di coinvolgimento dei quartieri all interno di linee strategiche distrettuali comuni, condividendo obiettivi e priorità con tutti i soggetti pubblici e privati attivi negli interventi di welfare territoriale. Il Piano Triennale per la Salute e il Benessere Sociale prevede poi annualmente la realizzazione di un Piano Attuativo, che costituisce la declinazione degli obiettivi in progetti e interventi per ogni anno del periodo di validità del piano, comprendente anche il Piano annuale delle attività per la non autosufficienza (finanziate tramite il FRNA). Nel novembre 2008, contestualmente all approvazione degli strumenti programmatori istituzionali (RPP, PO dei Quartieri, BdG), la Giunta4 ha approvato anche il documento Prime indicazione per la costruzione degli indirizzi per il piano del benessere triennale. Il documento, realizzato con il supporto tecnico dell Ufficio di Piano, contiene i macro obiettivi trasversali per target da perseguire nel triennio ed è sintesi delle indicazioni fornite a livello regionale e provinciale (Piano Sociale e Sanitario regionale, Atto di Indirizzo della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, successive deliberazioni applicative del PSS etc.), calate nella peculiarità del Distretto di Bologna. Tale documento racchiude le indicazioni cornice per il confronto che è poi stato attuato nei territori e nei tavoli di coordinamento. Anche i luoghi e i ruoli della partecipazione per la programmazione triennale sono stati rivisitati alla luce della nuova metodologia individuata: nei Quartieri si sono realizzati tavoli di confronto con tutte le realtà territoriali e i soggetti del Terzo settore coinvolti (articolazioni territoriali degli enti pubblici, associazioni, cooperative, cittadini etc.) mentre a livello centrale, è stato mantenuto un confronto con le principali rappresentanze istituzionali e del privato sociale nel Tavolo cittadino del Welfare e nel Tavolo di concertazione con le Organizzazioni Sindacali Confederali, intesi come luoghi dove costruire convergenze programmatiche e obiettivi comuni per quel che riguarda le macro priorità di intervento distrettuale e le risorse da mettere in campo. Sono poi stati istituiti tavoli di coordinamento tecnico (Tavoli di Coordinamento Tecnico e Tematico), unità operative dell Ufficio di Piano specializzate per tematica (Adulti, Disabili, Anziani, Famiglie e Minori) e 11

12 costituite dai tecnici esperti per ambito dei diversi Enti pubblici coinvolti (Comune, Ausl, ASP, Carcere). Tali Tavoli hanno un ruolo strategico non soltanto legato alla realizzazione del Piano del Benessere, ma hanno anche il mandato di divenire il luogo permanente dell integrazione tra i diversi Enti e professionalità tecniche specialistiche per ambiti (anziani, minori, adulti, disabili), ai fini della programmazione e monitoraggio della realizzazione degli interventi in ambito sociosanitario ed educativo. Il confronto nei diversi tavoli è stato programmato ai fini della realizzazione del Piano attuativo 2011, che declina le azioni da mettere in campo per la realizzazione del Piano del Benessere La programmazione 2011: Gestione commissariale straordinaria Le dimissioni del Sindaco del gennaio 2010 hanno prodotto lo scioglimento del Consiglio comunale, dei Presidenti e dei Consigli di Quartiere. La gestione commissariale straordinaria conseguente a tale evento si è protratta fino alle consultazioni amministrative del maggio 2011 e al successivo insediamento del nuovo Sindaco. In tale quadro politico amministrativo non ha potuto aver luogo la normale consultazione a livello di Quartiere delle organizzazioni del terzo settore e della cittadinanza per la predisposizione del Piano attuativo. Le consultazioni del Tavolo del Welfare e delle Organizzazioni Sindacali si sono, al contrario, tenute regolarmente. Istruttoria pubblica sul Welfare Nel corso del 2010 (tra il 21 e il 30 settembre), il Commissario straordinario ha promosso la realizzazione di un Istruttoria pubblica sul Welfare, avente per obiettivo la promozione degli istituti di partecipazione e la valorizzazione delle forme di consultazione dei cittadini. L'istruttoria pubblica si è, tra l altro, proposta quale strumento di acquisizione di contributi da parte delle categorie economiche, delle parti sociali, delle associazioni e dei gruppi di cittadini per definire le misure di sostegno ai cittadini maggiormente colpiti dagli effetti della crisi, andando così a contribuire all'elaborazione di proposte per la formazione del bilancio di previsione 2011, e per la programmazione sociale e socio-sanitaria. Ridefinizione della composizione e dei ruoli degli strumenti dell integrazione programmatica, gestionale e professionale ci si è dotati negli ultimi anni alla luce dei cambiamenti amministrativi e organizzativi Nel corso del 2010 il Comune di Bologna ha operato un ridisegno complessivo della struttura organizzativa, con la costituzione dei Dipartimenti che accorpano diversi settori. Anche l Azienda USL ha visto un opera di riorganizzazione interna, che ha portato ad una riconfigurazione in Distretti con una funzione di committenza e garanzia. Coerentemente con i mutamenti avvenuti, è stato necessario ridefinire anche la composizione dell Ufficio di Piano5 (organo tecnico di supporto al Comitato di Distretto) nelle sue articolazioni: il Tavolo di Coordinamento, integrazione e raccordo, i quattro Tavoli Tecnici e Tematici per il coordinamento della rete integrata dei servizi, gli Uffici di supporto tecnico e amministrativo che attualmente afferiscono al Dipartimento Servizi alle Famiglie. Metodo e percorso proposto: Gli indirizzi strategici di intervento sul welfare locale espressi nel Piano Triennale per la Salute e il Benessere Sociale rappresentano l orientamento di partenza per la programmazione dei servizi e degli interventi presenti nel Piano Attuativo Fasi: 1)L Ufficio di Piano predispone la documentazione e il materiale per l avvio del confronto partecipato L Ufficio di Piano, attraverso l Ufficio di supporto Dipartimento Servizi alle Famiglie U.I. Programmazione e Controlli, in collaborazione con il Settore Coordinamento Sociale e Salute, predispone il materiale preparatorio, base per la definizione del Piano attuativo 2011 e strumento per il confronto in tutti i tavoli 12

13 di partecipazione; in particolare: l aggiornamento del profilo di comunità del nostro distretto, contenente gli ultimi dati disponibili per quel che riguarda tendenze socio demografiche, l offerta di servizi sociali e sanitari, i bisogni emergenti; il consuntivo del Piano attuativo 2010, con puntuale verifica dello stato di attuazione di tutti gli interventi/progetti/attività previste; lo sviluppo e riorientamento degli obiettivi strategici individuati nel Piano triennale in base all eventuale modifica significativa del bisogno emergente intercorsa nell ultimo anno, ai nuovi indirizzi dell Amministrazione comunale (espressi negli strumenti programmatori istituzionali: Programma di Mandato, Relazione Previsionale e Programmatica, Indirizzi per i Piani Obiettivi dei Quartieri) e dall ultimazione del Piano strategico dell Ausl. 2)Confronto con tutti i soggetti In base al materiale preparatorio, e con il supporto dell Ufficio di Piano, si realizza il confronto con tutti i soggetti che avevano preso parte al percorso precedente di costruzione del Piano Attuativo. In particolare: - Tavolo del Welfare; - Tavoli Tecnici e Tematici; - Tavolo di concertazione con le Organizzazioni Sindacali Confederali 3)Recepimento delle proposte e del materiale prodotto dal confronto partecipato L Ufficio di Piano, attraverso il lavoro dei Tavoli Tecnici e Tematici, recepisce tutte le proposte e il materiale prodotto dal confronto partecipato che si realizza nei diversi livelli di concertazione ed elabora un unico Piano Attuativo 2011 distrettuale attraverso il supporto del Dipartimento Servizi alle Famiglie - U.I. Ufficio Programmazione e Controlli. Il Piano unico cittadino è poi sottoposto ad approvazione da parte della Giunta. Infine il Piano Attuativo 2011 approvato viene trasmesso alla Regione Emilia-Romagna. Programma costruzione Piano Attuativo 2011 Confronto Tavolo Welfare e OOSS Confronto Tavoli Tecnici e Tematici Recepimento esiti delle consultazioni ed elaborazione Piano Unico Distrettuale di sintesi a cura Ufficio di Piano Approvazione Giunta e trasmissione Regione Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Note: 1 Deliberazione dell Assemblea Legislativa n.175 del 22 maggio 2008 Piano Sociale e Sanitario e successivi atti attuatici: Delibera della Giunta Regionale n1682/2008 del 20 ottobre 2008 Prima attuazione del PSSR : approvazione delle procedure per la programmazione di ambito distrettuale , linee guida per la partecipazione del terzo settore, del programma di accompagnamento e formazione. Tali linee sono state l esito di un gruppo di lavoro istituito a livello regionale che ha visto coinvolti i tecnici dei diversi servizi competenti all interno della Direzione generale Sanità e politiche sociali della Regione e, con una funzione di co-progettazione e confronto, i tecnici di diversi Comuni, Ausl e Provincie del territorio 2 Il documento è frutto di un lavoro fortemente integrato e partecipato tra ufficio di supporto tecnico alla CTSS di Bologna, Provincia di Bologna, Ausl di Bologna, Ausl di Imola, Comune di Bologna, Uffici di piano, Distretti sanitari. Il documento, nelle sue diverse stesure, è stato periodicamente 13

14 condiviso e integrato con gli apporti dell Ufficio di presidenza della CTSS, della Giunta del circondario Imolese e dello Staff tecnico permanente Si è inoltre realizzato nel corso di tutto il processo un confronto diretto con i direttori sanitari delle Aziende Ospedaliere e della Ausl di Bologna e con i direttori di distretto, nonché un proficuo confronto con le organizzazioni Sindacali, le organizzazioni di volontariato e il terzo settore al fine di condividere l impostazione ed i contenuti specifici del documento. 3 Approvata nella seduta del Comitato di Distretto dl 25 settembre Atto di indirizzo della Giunta comunale P.G.N /08 5 Sancito nella sua attuale composizione ruolo e funzioni Nella Convenzione tra il Comune di Bologna e l'azienda Usl di Bologna per il governo congiunto delle politiche e degli interventi sociali, sociosanitari e sanitari, per la costituzione dell'ufficio di piano e per la gestione del fondo per la non autosufficienza del 28/11/2007 P.G. N.: /2007 (vedi allegato 4) e successivo Protocollo operativo in attuazione della convenzione tra il Comune di Bologna e l'azienda Usl di Bologna contenente i criteri per la gestione contabile del Fondo per la Non Autosufficienza del 05/02/2008 P.G. N /

15 2. Programma dei progetti e degli interventi per target Progetti e interventi Interventi trasversali e di sistema SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO 2011 DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 1 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Responsabilità Infanzia e Giovani Familiari adolescenza CON LE FINALITÀ DI: Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Salute Esclusione sociale mentale Dipendenze Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* (*) Va compilata una scheda per ciascuna delle seguenti tipologie di interventi per la non autosufficienza, definite nel sistema informativo on line per il monitoraggio FRNA, citandole come titolo della scheda intervento: 1) Assistenza Residenziale Anziani, 2) Domiciliarità Anziani, nuove opportunità assistenziali e sostegno alle famiglie, 3) Altri interventi per gli Anziani non ricompresi nelle finalità precedenti; 4) Assistenza Residenziale Disabili, 5) Domiciliarità Disabili, nuove opportunità assistenziali e sostegno alle famiglie, 6) Altri interventi per i Disabili non ricompresi nelle finalità precedenti; 7) Accesso e presa in carico; 8) Azioni trasversali: vanno compilate tre schede specifiche in relazione ai seguenti interventi: a) Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari, b) Servizi consulenza e sostegno economico per l'adattamento domestico, c) Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili. PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 - AZIONE DA SVILUPPARE: L azione è di nuova attivazione? No Sì Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del Programma 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un Fondo comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: Sviluppo degli sportelli sociali OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Interventi trasversali e di sistema 1. Soggetto capofila Comune di Bologna dell intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell intervento Distrettuale Direttore Settore coordinamento sociale e salute: Dr.Davide Minguzzi Direttori dei nove Quartieri cittadini 15

16 4. Destinatari Cittadini del Comune/Distretto di Bologna 5. Eventuali Servizi sociali territoriali Attività del Settore Comunicazione-redazione centrale Iperbole interventi/politiche Attività Sportello Immigrazione Asp Poveri Vergognosi e Centro famiglie integrate collegate Attività del Settore tecnologie informatiche Attività di formazione e supporto agli sportelli sociali: Prosieguo dell attività di formazione, addestramento e supervisione del personale impegnato nello sportello sociale attraverso un piano formativo modulare; estensione software Garsia a tutti i servizi sociali e monitoraggio dell andamento; completa integrazione tra gli sportelli informativi specialistici preesistenti; condivisione delle attività informative e di comunicazione con la rete dei soggetti territoriali attraverso le attività redazionali sia verso gli sportelli sociali degli altri comuni della provincia, sia verso soggetti del terzo settore; sviluppo sinergie tra Sportelli Sociali e Sportelli distrettuali per fornire informazione che orientino i cittadini in modo comune aia alle opportunità sociali che sanitarie a livello Distrettuale; sviluppo della funzione di Osservatorio al fine dell analisi dei bisogni e correlazione con l offerta di servizi esistenti. Lavoro redazionale: Gestione del sito degli sportelli sociali con particolare riferimento alla banca dati a schede sui sevizi-risorse del territorio; produzione di newsletter e rassegne stampa; 6. Azioni previste produzione di servizi informativi e di documentazione per gli operatori degli sportelli sociali; collaborazione con gli sportelli sociali della provincia per una strategia di integrazione del lavoro redazionale; possibile integrazione con sportelli informativi dell amministrazione comunale e (sportelli lavoro; sportello centro famiglie e Asp P.Vergognosi; sportelli Casa) e di altre amministrazioni (sportelli unici distrettuali Az.USL); collaborazione con la redazione Iperbole per il sito del Comune, i profili sui social network (Facebook e Twitter) e le pagine della Intranet IoNoi; collaborazione con gli altri sportelli di informazione sociale a Bologna pubblici e privati; collaborazione con siti/riviste/agenzie/quotidiani/centri di documentazione per la raccolta e circolazione delle informazioni. Per questo lavoro si prevede, come per il 2010) anche l attivazione di una collaborazione con l Associazione Bandieragialla.it che supporterà il lavoro redazionale con particolare riferimento agli aspetti legati alle tecnologie, all utilizzo degli strumenti di web 2.0 e alla promozione del lavoro degli sportelli sociali e dei relativi strumenti informativi, all aggiornamento e implementazione del sito. 7. Istituzioni/attori Comune di Bologna, Provincia di Bologna, AUSL Distretto città di Bologna, Terzo settore, Altri Enti/Organismi che eroghino servizi ai target di cittadinanza oggetto del sociali coinvolti lavoro degli sportelli Risorse di tutti i servizi/settori coinvolti (Comune: Operatori quartieri, personale Sistemi Informativi, settore personale per formazione, Settore Coordinamento Sociale e 8. Risorse umane che si prevede di impiegare salute per redazione, Ausl, Terzo Settore). Attivazione di una collaborazione ad hoc per il lavoro redazionale con l Associazione Bandieragialla.it Garantire in maniera omogenea nel territorio il diritto di accesso alle rete dei servizi e delle prestazioni sociosanitarie; migliorare l acceso alle informazioni ed ai percorsi di 9. Risultati attesi in presa in carico; garantire gli apporti informativi al fine di realizzare un piano assistenziale individuale adeguato e il più efficace possibile; garantire una servizio informati- relazione a indicatori vo che sappia coerentemente integrare tutte le risorse territoriali, pubbliche e private; /distrettuali rilevare il bisogno dei cittadini del territorio: registrazione e monitoraggio domanda espressa. 10. Piano finanziario: euro Previsione di spesa TOTALE ,00 ( per attività redazionale ) risorse comunal i risorse risorse risorse (Progr. risorse FRNAFondo Fondo (Fondo sociale Straord (Progetti nazionalsanitario locale + Fondo Famiglie) straordinario) armonizzazione) (altri fondi) e NA regionale ,00 risorse da altri soggetti -specificare 16

17 SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO 2011 DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 2 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Responsabilità Familiari Infanzia e Giovani adolescenza CON LE FINALITÀ DI: Anziani Disabili Immigrati stranieri Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze Prevenzione Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* (*) Va compilata una scheda per ciascuna delle seguenti tipologie di interventi per la non autosufficienza, definite nel sistema informativo on line per il monitoraggio FRNA, citandole come titolo della scheda intervento: 1) Assistenza Residenziale Anziani, 2) Domiciliarità Anziani, nuove opportunità assistenziali e sostegno alle famiglie, 3) Altri interventi per gli Anziani non ricompresi nelle finalità precedenti; 4) Assistenza Residenziale Disabili, 5) Domiciliarità Disabili, nuove opportunità assistenziali e sostegno alle famiglie, 6) Altri interventi per i Disabili non ricompresi nelle finalità precedenti; 7) Accesso e presa in carico; 8) Azioni trasversali: vanno compilate tre schede specifiche in relazione ai seguenti interventi: a) Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari, b) Servizi consulenza e sostegno economico per l'adattamento domestico, c) Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili. PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 - AZIONE DA SVILUPPARE: L azione è di nuova attivazione? No Sì Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del Programma 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un Fondo comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: Consolidamento dell Ufficio di Piano OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Interventi trasversali e di sistema 1. Soggetto capofila Comune di Bologna dell intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell intervento 4. Destinatari Distrettuale Chris Tomesani Responsabile Ufficio Programmazione e Controlli Dipartimento Servizi alle Famiglie - Comune di Bologna Tel. 051/ chris.tomesani@comune.bologna.it Distretto di Bologna 17

18 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate -Attivare interventi di formazione volto a professionalizzare le figure di personale dedicato e a fornire gli strumenti e le conoscenze adeguate alla gestione del nuovo 6. Azioni previste modello di governance; - Sviluppare le attività di rendicontazione sociale e di analisi statistica dei dati di attività dei servizi e del contesto demografico. 7. Istituzioni/attori Comune di Bologna, Ausl Distretto Città di Bologna sociali coinvolti 8. Risorse umane che Personale di Comune di Bologna e Ausl Distretto città di Bologna si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in Sviluppare e consolidare la regia tecnica integrata del sistema di welfare distrettuale relazione a indicatori adeguata al nuovo e articolato sistema (Comune, Ausl, ASP, Terzo settore). Produzione del Profilo di Comunità distrettuale. /distrettuali 10. Piano finanziario: Previsione di spesa risorse TOTALE comunal i risorse risorse (Fondo sociale locale + Fondo (Progr. straordinario) euro , ,00 Straord Famiglie) risorse (Progetti armonizzazio ne) risorse (altri fondi) FRNA Fondo nazionale NA Fondo sanitario regionale risorse da altri soggetti -specificare 18

19 Responsabilità familiari -Infanzia e adolescenza Indice: a) Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale b) Dagli obiettivi strategici triennali: verifica dello stato di avanzamento degli interventi e progetti del Piano Attuativo 2010 c) Schede: SCHEDA 1: Sistema di servizi e altre opportunità volti al sostegno della conciliazione tra il tempo di cura e il tempo lavorativo, con particolare riferimento ai progetti sperimentali. (in continuità) SCHEDA 2: Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (in continuità) SCHEDA 3: Qualificazione dell'offerta formativa e dell'inclusione sociale attraverso il sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale (in continuità) SCHEDA 4: Servizi integrati di sostegno alla genitorialità e di consultazione SCHEDA 5: Raccordo interistituzionale tra AUSL, Comune e Asp IRIDeS volto all accompagnamento alla genitorialità e alla consultazione per le famiglie con minori. (in continuità con piano Attuativo 2010: schede 4, 8 e 10) SCHEDA 6: Interventi integrati per la prevenzione del disagio all interno delle scuole SCHEDA 7: Contributi economici SCHEDA 8: Interventi di sostegno alla domiciliarità per famiglie con minori vi sia presenza di svantaggio sociale anche aggravato dall effetto della crisi economica o patologie croniche di particolare onere assistenziale, al fine di al fine di prevenire e recuperare il deterioramento delle relazioni familiari dei nuclei in condizione svantaggiate, anche aggravate dall effetto della crisi economica SCHEDA 9: Sistema di accoglienza: affidamento familiare, residenziale e semi-residenziale per minori e per madri con bambini. SCHEDA 10: Servizio Sociale ASP IRIDeS: Minori Stranieri non accompagnati, vittime della tratta, minori non riconosciuti alla nascita SCHEDA 11: Interventi nell ambito dell esecuzione penale minorile SCHEDA 12: Attività e servizi svolti dal DSM - Neuropsichiatria SCHEDA 13: Consultori Familiari: Sostegno alla genitorialità e alle relazioni familiari SCHEDA 14: Osservatorio nazionale sulla famiglia SCHEDA 15: Le Città Sane dei Bambini e delle Bambine. Progetto interistituzionale SCHEDA 16: Interventi di prevenzione all uso/abuso di sostanze stupefacenti ed alcol, percorsi di educazione socio-affettiva e sessuale per il mondo giovanile. SCHEDA 17: Interventi e progetti per la promozione dell indipendenza, della creatività, 19

20 dell educazione interculturale e della cittadinanza attiva dei giovani. SCHEDA 18: Promozione dell agio e prevenzione del disagio: gruppi socio-educativi e centri di aggregazione giovanile SCHEDA 19: Sostegno alla Famiglia, all'infanzia e adolescenza Quartiere Borgo Panigale SCHEDA 20: Sistema delle attività con gli istituti scolastici, le reti territoriali e socio- educative Quartiere Navile SCHEDA 21: Progetti innovativi per l adolescenza e la prevenzione del disagio giovanile - Quartiere San Donato SCHEDA 22: Progetto in continuità rivolto alla prevenzione del disagio giovanile. Integrazione con proposte innovative. Quartiere S. Stefano SCHEDA 23: Progetti innovativi per l adolescenza e la prevenzione del disagio giovanile - Quartiere Sar agozza SCHEDA 24: Progetti innovativi per l adolescenza e la prevenzione del disagio giovanile - Quartiere Sa vena SCHEDA 25: Programma di protezione dei minori stranieri non accompagnati ANCI - II fase dal titolo Tracce (interventi in continuità con l'anno precedente) Interventi a sostegno dei programmi di protezione sociale e assistenza a favore delle vittime di tratta, sfruttamento e riduzione in schiavitù art. 18 D.lgs 286/98 e art. 13 L. 228/2003 ambito minori 20

21 Gli obiettivi strategici triennali di salute e benessere sociale Responsabilità familiari -Infanzia e adolescenza BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE - Necessità di integrazione tra le politiche per la prevenzione e la promozione del benessere: necessità del riconoscimento e della tutela dei diritti personali e di cittadinanza dell'infanzia e dell'adolescenza, quali il diritto fondamentale al benessere e alla salute, in tutte le politiche settoriali necessità di interventi su comportamenti a rischio al fine di evitare costi sociali elevati in termini di cura o riabilitazione (scarsa attività motoria e scelte alimentari errate che causano obesità, consumo di alcol e tabacco, uso non corretto di contraccettivi, disattenzione delle norme di sicurezza stradale, di sicurezza domestica) necessità di sviluppare attività di sostegno alle diverse forme di aggregazione, volte alla promozione della creatività, di stili di vita sani, all'incontro e partecipazione - Necessità di sostegno alle famiglie in situazione di difficoltà economica e precarietà aumento delle difficoltà (anche esclusione sociale) di madri sole con figli in una situazione di crisi economica come quella attuale, emergono situazioni di difficoltà economica temporanee, che possono avere come conseguenza povertà o difficoltà relazionali - Necessità di potenziamento e sviluppo dei servizi educativi, in particolare per la prima infanzia in particolare si registra un aumento della popolazione 0-3 e più in generale 0-14 sono in aumento le richieste di servizi rivolti alla fascia 0-3; da indicazioni si evidenzia la necessità di promuovere i servizi educativi sperimentali per la prima infanzia si richiede maggiore flessibilità e qualità ai servizi scolastici ed extra-scolastici emergono nuovi bisogni di salute rivolti alla fascia Necessità di migliorare il sistema di sostegno alle famiglie e ai minori in difficoltà contrastando il ricorso agli allontanamenti: da indicazioni nazionali e si evidenzia la necessità di supportare i nuclei familiari con nuovi nati sviluppare percorsi di sostegno per genitori e figli che vivono l'esperienza dell'affido e dell'adozione circa 1/3 dei bambini/ragazzi del territorio non sono assistiti dal SSN (stranieri) il cambiamento degli stili di vita familiari produce un aumento di richieste da parte delle famiglie di sostegno e strumenti di decodifica di situazioni problematiche presenza di situazioni familiari multi-problematiche (disagio familiare, disagio scolastico, problemi di integrazione sociale, ecc.) richiesta di interventi per adolescenti in difficoltà (disagio scolastico, difficoltà di integrazione, disagio psicologico, uso di sostanze, violenza scolastica ecc.) previsione di un ampliamento dell istituto penale minorile con aumento dei minori seguiti, con una crescente incidenza di giovani portatori di disturbi psichici aumento dei minori sottoposti a provvedimenti del tribunale per i minorenni (allontanamento dalla famiglia) consistente presenza di minori stranieri non accompagnati (sono l 81% della provincia) crescente richiesta di protezione e accoglienza di donne sole con figli minori - Necessità di coordinamento tra i servizi: a fronte di situazioni multi-problematiche a fronte di situazioni di grave disabilità al fine di attuare una programmazione concertata e ottimizzata a fronte di risorse decrescenti - Necessità di favorire il dialogo e lo scambio tra generazioni, popolazioni l'analisi del capitale sociale della nostra città evidenzia una ricchezza associativa e partecipativa; si evidenziano però situazioni conflittuali tra generazioni e popolazioni di diversa provenienza (immigrati), situazioni di esclusione sociale OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI 1.Politiche per la prevenzione e la promozione del benessere -la promozione degli stili di vita sani, quali una sana alimentazione, movimento e orientamento in spazi aperti e chiusi, informazione e sensibilizzazione sulle malattie, l'educazione alla affettività e sessualità, in particolare coinvolgendo gli adolescenti e i giovani. In tale ambito occorre anche rilanciare la prevenzione delle dipendenze da sostanze e da alcol e tabacco, in tutti gli ambienti di vita dei ragazzi: scuola, sport, strada, luoghi del divertimento 21

22 -riprogettazione della rete dei Centri Anni Verdi e delle altre opportunità di incontro e iniziativa, presenti nei quartieri, al fine di promuovere una offerta educativa per gli adolescenti, moderna ed adeguata -coordinamento dei diversi tipi di interventi su iniziative partecipative e per il tempo libero: sportive e culturali, luoghi di aggregazione -favorire l'integrazione di soggetti stranieri all'interno dei percorsi di prevenzione e promozione della salute, anche attraverso l'ausilio di mediazione culturale -prevenzione volta a ridurre costi di presa in carico sociale e sanitaria (individuare strategie preventive per comportamenti a rischio, per es. disagio psicologico) 2. sostegno alle famiglie in situazione di difficoltà economica e precarietà: -sviluppo di politiche di conciliazione a favore delle famiglie per promuovere condizioni di parti opportunità di accesso e permanenza nel mercato del lavoro e per perseguire l'obiettivo di favorire la conciliazione tra tempi di cura e di lavoro. Introduzione del voucher conciliativo -la significativa accentuazione dell impoverimento di fasce della popolazione rende urgente la definizione di un vero e proprio piano cittadino per il contrasto della povertà, che presti attenzione alle cause dell impoverimento, agendo preventivamente per limitarne gli effetti -sperimentazione di forme di sostegno economico che escano dalla logica assistenzialistica (per es. microcredito in collaborazione con ASP Poveri Vergognosi). 3. Potenziamento e sviluppo dei servizi educativi -nuovo impegno per il diritto allo studio: adeguamento dell'offerta di servizi alle nuove esigenze dei genitori, integrazione interculturale, attenzione alla socializzazione dei ragazzi e contrasto della violenza nelle scuole, attenzione alle difficoltà economiche delle famiglie che ostacolano l'uguaglianza dell'accesso alle opportunità educative, contrasto dell'abbandono e della dispersione, integrazione dei migranti di 2 generazione, sviluppo di percorsi di continuità tra il mondo della scuola e del lavoro e di transizione al lavoro -sviluppo di politiche per la formazione durante tutto l'arco della vita -inquadramento delle iniziative di integrazione scolastica degli allievi disabili in un progetto di vita, con specifica attenzione ai passaggi tra i diversi gradi dell'istruzione e tra scuola e lavoro; -nuovo piano per l estensione dell offerta di servizi per la prima infanzia, non necessariamente di nido, e salvaguardia della piena frequenza della scuola per l infanzia anche attraverso interventi di inclusione ed integrazione dei bambini e famiglie di altre culture e risposte sperimentali che devono diventare sistema 4. Sostegno alle famiglie e ai minori in difficoltà -la diffusione di occasioni di confronto e formazione per i genitori, con offerta di consulenze sopratutto in ambito educativo, anche di gruppo -promuovere consapevolezza e competenza riguardo alla tutela della salute sessuale e riproduttiva, sostegno alla gravidanza e maternità, anche per famiglie affidatarie e adottive -sperimentazione e implementazione di forme di sostegno anche domiciliare alle famiglie per contrastare il deterioramento e la cronicizzazione delle condizioni di disagio -adeguato trattamento di minori con problematiche psichiatriche (evitare trasferimenti fuori regione, evitare inserimento in strutture connotate per utenza psichiatrica conclamata e quindi precoce psichiatrizzazione di minori) -attivazione di fine settimana di sollievo per famiglie con figli in grave disagio al fine di evitare le rotture del nucleo familiare con conseguente inserimento del minore in strutture -presa in carico dei minori non accompagnati attraverso interventi articolati e orientati alla loro tutela e all accompagnamento nei percorsi di integrazione 5. Coordinamento tra servizi -migliore integrazione delle politiche comunali in campo educativo con i consultori e i servizi di neuropsichiatria al fine di perseguire il miglioramento dell efficacia dei servizi -integrazione delle azioni a sostegno delle funzioni genitoriali erogate presso i quartieri, l armonizzazione operativa tra i servizi educativo-scolastici e gli educatori dei servizi sociali -integrazione delle tradizionali prestazioni di aiuto economico, superandone la settorializzazione per target di popolazione, coordinando le erogazioni economiche (assistenziali, per la casa, per la cura, per le disabilità, donne sole con figli ecc.) e cercando di colmare le lacune (disoccupazione cronica, espulsione dal mercato del lavoro) -riorganizzazione delle equipe multidisciplinari, per la valutazione dei casi complessi e la presa in carico congiunta dei servizi sociali e sanitari -formalizzazione dei rapporti con il Tribunale dei Minorenni -limitazione degli eccessi di istituzionalizzazione dei minori in comunità, attraverso una migliore promozione dell'affido e la sperimentazione di forme di presa in carico leggera del minore in difficoltà e dei suoi genitori, semplificazione procedure di affido; -pianificazione dell offerta di posti in accoglienza nelle sue diverse tipologie sia per minori sia per donne sole con figli, con il coinvolgimento dell Asp Irides, del Centro Giustizia Minorile, del terzo settore, per dare a Bologna (con un ottica provinciale) una rete di opportunità adeguata qualitativamente alle esigenze attuali, ma anche autosufficiente -organizzazione della rete di coordinamento tra servizi sociali e sanitari al fine della realizzazione di invii mirati e 22

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