Complementi. U(x; y; z) (1 + yz 2xz) = z (5) derivata della funzione risultante rispetto a y e si indica anche 2

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Complementi. U(x; y; z) (1 + yz 2xz) = z (5) derivata della funzione risultante rispetto a y e si indica anche 2"

Transcript

1 1 Derivate parziali Sia data una funzione di più variabili Complementi Example 1 U(x; y; z) = x 3y 3 + xyz x 2 z + 3z 2 (1) Allora la derivata parziale della funzione rispetto ad una delle sue variabili è la derivata normale della funzione rispetto a tale variabile trattando le altre variabili come se fossero costanti Example 2 Consideriamo la funzione sopra e facciamone le derivate parziali rispetto a x; y; z: U(x; y; z) = 1 + yz 2xz (2) x y U(x; y; z) = 9y2 + xz (3) z U(x; y; z) = xy x2 + 6z (4) Ovviamente il simbolo x denota la derivata parziale rispetto a x: Notare che le derivate parziali sono in generale pure esse funzioni di più variabili e quindi possono in generale essere ulteriormente derivate. Example 3 considerando l esempio sopra facciamo ulteriori derivate parziali U(x; y; z) = (1 + yz 2xz) = z (5) y x y Example 4 Notare che y x signi ca : fare la derivata rispetto a x e dopo la derivata della funzione risultante rispetto a y e si indica anche con 2 yx (6) Attenzione: in linea di principio 2 yx NON è uguale a 2 xy!!! I matematici vi diranno quando invece questo avviene; detto in parole "le derivate in croce non sempre sono uguali" Ma per i sici tutte le funzioni 2 yx ; 2 xy sono buone ( no a prova contraria!). Per esempio sempre con la U(x; y; z) dell esempio 1, abbiamo 2 U(x; y; z) = xy x y x 3y3 + xyz x 2 z + 3z 2 = 9y 2 + xz = z x e quindi risulta uguale a 2 yxu(x; y; z) (vedi eq(5)). 1 (7)

2 Example 5 altri esempi x (sin(x2 + yz)) = 2x cos(x 2 + yz) (8) 2 yx (sin(x2 + yz) = y 2x cos(x2 + yz) = 2xz sin(x 2 + yz) (9) 2 2 z (sin(x2 + yz)) = z y cos(x2 + yz) = y 2 (sin(x 2 + yz)) (10) 1.1 Di erenziale Il di erenziale di una funzione a più variabili U(x; y; z) è dato da: du(x; y; z) = x U(x; y; z)dx + y U(x; y; z)dy + U(x; y; z)dz (11) z L estensione a n variabili è ovvia. Vale ancora la proprietà di essere l operatore inverso dell integrale; cioè: Example 6 A du(x; y; z) = U (B) U(A) (12) d xy x 2 + 3yz 100 = (y 2x) dx + (x + 3z) dy + (3y) dz (13) Sia il punto A di coordinate x A = 1; y A = 3; z A = 1 e per B sia x B = 0; y B = 3; z B = 2; allora A [(y 2x) dx + (x + 3z) dy + (3y) dz] = A d xy x 2 + 3yz 100 (14) = x B y B x 2 B + 3y B z B 100 x A y A x 2 A + 3y A z A 100 (15) = 3 ( 3) ( ) = = 13 (16) NOTARE la costante 100 nella funzione U(x; y; z) = xy x 2 + 3yz 100 NON ha avuto alcun ruolo (avrebbe potuto essere di qualsiasi valore) 2 Campi Dicesi campo scalare (vettoriale) una porzione dello spazio (eventualmente tutto lo spazio) in cui in ogni punto è de nita una grandezza sica scalare(vettoriale). Esempi di campo scalare sono le carte di temperatura o di pressione o altimetriche, etc Esempi di campo vettoriale sono il campo gravitazionale, elettrico, etc. 2

3 Notare che un campo può dipendere oltre che dalla posizione anche dal tempo (le temperature in Italia di oggi saranno verosimilmente diverse da quelle di ieri o di domani) e anche a volte dalla velocità con cui si è in una certa posizione. Quindi, in un dato riferimento, un campo scalare è una funzione della posizione data dalle coordinate x; y; z del punto dove siamo ed eventualmente dal tempo e dalla velocità : quindi da una funzione U (x; y; z; t; _x; _y; _z) : Un campo vettoriale avrà componenti dipendenti da x; y; z; t; _x; _y; _z: Noi consideremo solo campi posizionali cioè non dipendenti dal tempo e/o dalla velocità, per cui i campi scalari sono U (x; y; z) e quelli vettoriali sono ~u = (u x (x; y; z) ; u y (x; y; z) ; u z (x; y; z)) Example 7 campi scalari: campi vettoriali U = x cos(y + z 2 ) (17) U = xz + yz + xy + 3 (18) U = 1 x 2 + y 2 + z 2 (19) ~u = (xy + x 3 + z; xz + z; yz + x) (20) ~u = (sin(xz); cos(yz); sin(x + y + z)) (21) 2.1 Operatore nabla (o del) L operatore DEL, anche detto NABLA, è lo pseudo-vettore ~r = x ; y ; z (22) Abbiamo formalmente un vettore, ma le cui componenti sono operatori (precisamente le derivate parziali). Ovviamente essendo un operatore occorre vedere su cosa opera. Per ora vediamo come agisce su un campo scalare U(x; y; z) ~ru(x; y; z) = x U(x; y; z); y U(x; y; z); U(x; y; z) (23) z Abbiamo quindi un vettore le cui componenti sono le derivate parziali del campo scalare: tale vettore è detto gradiente del campo scalare e si indica anche con! gradu(x; y; z) = ru(x; ~ y; z) (24) In de nitiva dato un campo scalare U(x; y; z), applicando il nabla, cioè facendo il gradiente. otteniamo un campo vettoriale ~u = ru(x; ~ y; z) = x U(x; y; z); y U(x; y; z); z U(x; y; z) 3

4 3 Circuitazione Dicesi circuitazione di un campo vettoriale ~u l integrale di linea ~u! dl (25) ove è una linea che unisce il punto A e il punto B, ~u è il campo in un generico punto della linea e! dl è il vettore in nitesimo tangente alla linea nel punto considerato. Dato che ~u! dl = j~uj! dl cos() (26) ove è l angolo tra ~u e! dl, è chiaro che se è acuto ~u! dl sarà positivo, se è ottuso ~u! dl sarà negativo, se è retto ~u! dl sarà nullo. Introducendo un riferimento si ha A = (x A ; y A ; z A ) (27) B = (x B ; y B ; z B ) (28) $ (x; y; z) = 0 (29) ~u = (u x (x; y; z) ; u y (x; y; z) ; u z (x; y; z)) (30)! dl =! dr = (dx; dy; dz) (31) Allora è più utile per il calcolo esprimere il prodotto scalare per componenti ~u! dr = u x (x; y; z) dx + u y (x; y; z) dy + u z (x; y; z) dz (32) e quindi la circuitazione diviene ~u! dr = [u x (x; y; z) dx + u y (x; y; z) dy + u z (x; y; z) dz] (33) che è appunto un integrale di linea. Come si calcola un integrale di linea? Proviamo con un esempio che per semplicità è bidimensionale Example 8 sia allora abbiamo ~u! dr = A = (0; 0; 0) (34) B = (2; 3; 0) (35) ~u = (xy y; x y; 0) (36)! dl =! dr = (dx; dy; dz) (37) [(xy y) dx + (x y) dy + 0dz] (38) 4

5 ossia (integrale di una somma =somma degli integrali) ~u! dr = xydx di questi 4 integrali solo l ultimo è fattibile ydx + xdy ydy (39) ydy = 1 2 y2 B y2 A = = 9 2 (40) gli altri 3 mischiano le variabili x; y: E allora? allora... abbiamo dimenticato la curva che deve unire i punti B! Scegliamo la curva più semplice: una retta che passi appunto per A e B (veri care! gra care!) ora ad es E anche resta ydx = xydx = $ y = 3 2 x (41) 3 2 xdx = 3 4 x2 j B A = = 3 (42) x 3 2 xdx = x3 j B A = = 4 (43) ma dalla (41) abbiamo x = 2 3 y e quindi In de nitiva xdy = ~u! dr = 9 2 xdy (44) 2 3 ydy = y2 j B A = = 3 (45) = 1 2 (46) Dovrebbe essere evidente che se cambiamo la linea cambiamo anche i singoli integrali (sostituzioni diverse in quelli di partenza) e quindi cambia (in generale) il risultato nale. Cioè l integrale di linea dipende dalla linea, non solo dagli estremi di integrazione e dall integrando, (cioè dal campo) Vediamolo con un esempio Example 9 prendiamo tutti i dati dell esempio precedente cambiando solo la linea. Ora invece di una retta scegliamo un arco di parabola passante per A e B(veri care! gra care!) $ y = 3 4 x2 (47) 5

6 Dunque ~u! dr = xydx ydx + xdy ydy (48) Il quarto integrale R B ydy non cambia (non ci sono sostituzioni) e quindi ydy = 9 2 (49) Invece e resta ydx = xydx = Ricaviamo x dalla (47) 3 4 x2 dx = x3 j B A = = 2 (50) x 3 4 x2 dx = x4 j B A = = 3 (51) xdy (52) r 4 x = 3 y (53) che è una funzione a più valori che non sapete trattare. Fortunatamente esiste una via alternativa: infatti di erenziando la (47) abbiamo e quindi In de nitiva ora xdy = dy = 3 4 2xdx = 3 xdx (54) 2 x 3 2 xdx = x3 j B A = = 4 (55) ~u! dr = = Diverso, come ci si aspettava, dal valore di prima ( 1 2 ). 3.1 Campi conservativi (56) De nition 10 Dicesi campo conservativo un campo la cui circuitazione NON dipende dalla linea 6

7 Da quanto sopra si evince che un campo conservativo da un punto di vista matematico sia una eccezionale eccezione... Eppure i campi conservativi sono comuni ed importanti in Fisica (perchè? ma...) Come è mai possibile che la circuitazione non dipenda dalla linea? La risposta è implicita da quanto sopra... Supponiamo che il campo ~u sia il gradiente di un campo scalare U ~u = ru(x; ~ y; z) = x U(x; y; z); y U(x; y; z); U(x; y; z) (57) z cioè u x = U(x; y; z) (58) x u y = U(x; y; z) (59) y Allora per la circuitazione abbiamo u z = U(x; y; z) (60) z ~u! dr = = [u x (x; y; z) dx + u y (x; y; z) dy + u z (x; y; z) dz] (61) x U(x; y; z)dx + y U(x; y; z)dy + z U(x; y; z)dz(62) ma per la (11) e quindi per la (12) ~u! dr = du(x; y; z) (63) ~u! dr = U (B) U(A) (64) Perciò la circuitazione dipende solo dal valore della funzione U in A e B e NON dipende dalla linea che collega A e B: Ergo per la de nizione (10) il campo è conservativo. Il che ci porta a una de nizione alternativa alla (10) cioè De nition 11 Un campo vettoriale ~u è conservativo quando è il gradiente di un campo (funzione) scalare U(x; y; z): Tale funzione si chiama potenziale. Ok, chiaramente è facile costruire un campo vettoriale conservativo: prende un qualsiasi campo scalare e se ne calcola il gradiente. si 7

8 Example 12 sia allora è conservativo U(x; y; z) = x 2 xy + yz + z + 3 (65) ~u = ~ ru(x; y; z) = (2x y; x + z; y + 1) (66) Ma il problema è: se ho un determinato campo. ad.es. ~u = xz y 2 ; x 2 + yz; z + x + y (67) come faccio a sapere se è o no conservativo? Potrei pensare di usare le de nizioni 10 o 11. Epperò a nchè il campo sia conservativo secondo al de nizione 10 dovrei calcolare TUTTI i possibili integrali di linea tra due punti QUALSIASI e veri care che NON dipendono dalla linea... E chiaro che tale compito è improponibile e infattibile. La de nizione 11 sembra più promettente: basta trovare una funzione U(x; y; z) di cui il campo ~u sia il gradiente. Ma anche tale compito può rivelarsi arduo specialmente se tale funzione (come succede generalmente) NON ESISTE. Provate a tentativi con il campo (67). In e etti ci sarebbe molto utile un criterio per stabilire se tale funzione esiste o no: se il criterio dice che non esiste, ok, il campo non è conservativo; se invece il criterio dice che esiste, ok, il campo è conservativo. Ebbene tale criterio fortunatamente esiste: De nition 13 se un campo vettoriale ~u = (u x (x; y; z); u y (x; y; z); u z (x; y; z)) soddisfa le seguenti condizioni (dette condizioni di Schwartz): x u y(x; y; z) = y u x(x; y; z) (68) x u z(x; y; z) = z u x(x; y; z) (69) y u z(x; y; z) = z u y(x; y; z) (70) allora esiste una funzione potenziale U(x; y; z) di cui il campo ~u è il gradiente. Pertanto ~u è conservativo. Veri chiamo le condizioni di Schwartz per il campo (67): dovrebbe essere uguale per la (68) a x u y(x; y; z) = x x2 + yz = 2x (71) y u x(x; y; z) = y xz y2 = 2y (72) 8

9 cioè 2x = 2y (73) che in e etti è vera sulla retta y = x. Ma NON basta! le condizioni di Schwartz devono essere veri cate ovunque cioè devono essere delle identità (1 = 1; xy = xy; :::): Provate pure con le altre 2 condizioni ma è su ciente che una non sia soddisfatta a nchè il campo NON sia conservativo. Notate che se il campo è conservativo e quindi valgono le (58,59,60) allora le condizioni di Schwartz divengono x y U = y x U (74) x z U = z x U (75) y z U = z y U (76) Esprimono quindi l uguaglianza delle derivate in croce (vedi sopra). Proviamo ora con il campo bidimensionale (per semplicità...) Calcoliamo (68) ~u = (y + 2x; x + 2y; 0) (77) x u y(x; y; z) = 1 = y u x(x; y; z) = 1 (78) cioè abbiamo 1 = 1 e quindi la (68) è soddisfatta. Ma anche le (69,70) sono banalmente soddisfatte (Check! e provate anche che sarebbero soddisfatte per qualsiasi campo del tipo ~u = (u x (x; y) ; u y (x; y) ; 0)). Quindi siamo sicuri che il campo (77) è conservativo. Ma quale è la sua funzione potenziale? Bene, sappiamo che deve essere u x = y + 2x = U(x; y) (79) x Ora se avessimo una derivata normale invece che parziale, cioè se fosse d U(x; y) = (y + 2x) (80) dx procederemmo (da sici!) così e poi dx d U(x; y) = (y + 2x) dx (81) dx du(x; y) = (y + 2x) dx (82) 9

10 e quindi du(x; y) = (y + 2x) dx + c (83) (c costante di integrazione) In ne avremmo U(x; y) = (y + 2x) dx + c (84) Ma siamo partiti dalla derivata parziale rispetto a x e quindi dentro l integrale la variabile y va considerata costante! perciò Finito? NO, perchè deve pure valere e quindi seguendo l approccio di sopra (controllate) U(x; y) = yx + x 2 + c (85) u y = x + 2y = U(x; y) (86) y U(x; y) = yx + y 2 + k (87) ove k è un altra costante di integrazione. Ma le due espressioni di U(x; y) date dalle (85,87) NON sono uguali! Dove abbiamo sbagliato? Non abbiamo sbagliato: ci siamo semplicementi dimenticati che per ricavare la (85) eravamo partiti dalla derivata parziale rispetto a x e quindi la costante di integrazione c è sì costante rispetto a x ma può ben dipendere da y cioè può essere una funzione arbitraria di y, una c(y) (tanto xc(y) = 0). Analogamente k = k(x): Perciò Confrontando le due espressioni è chiaro che e quindi U(x; y) = yx + x 2 + c(y) (88) U(x; y) = yx + y 2 + k(x) (89) c(y) = y 2 (90) k(x) = x 2 (91) U(x; y) = yx + x 2 + y 2 + h (92) ove h è una costante sì arbitraria ma numerica, che può essere sempre aggiunta a un potenziale (vedi sopra). Abbiamo quindi nora 3 de nizioni di campo conservativo (ognuna implica le altre due), altre se ne aggiungeranno: una la aggiungiamo adesso. De nition 14 Un campo vettoriale è conservativo se la sua circuitazione lungo qualsiasi linea chiusa è nulla Agli studenti la facile derivazione dalle precedenti de nizioni. 10

11 4 Divergenza e rotazione 4.1 Divergenza De nition 15 dicesi divergenza di un campo vettoriale ~u = (u x (x; y; z); u y (x; y; z); u z (x; y; z)) il campo scalare div(~u) = r ~ ~u = x u x(x; y; z) + y u y(x; y; z) + z u z(x; y; z) Remark 16 nel pseudo prodotto scalare r ~ ~u abbiamo usato la formula per componenti ~r ~u = ~r u x + ~r u y + ~r u z (93) x y z Ovviamente l altra formula con i moduli e il coseno dell angolo compreso non avrebbe senso essendo ~ r non un vero vettore. Example 17 Prendiamo il campo vettoriale Calcoliamone la divergenza ~u = (xy + y 3 + z 2 ; xz + 3y z; xyz + x + 3) (94) div(~u) = r ~ ~u = x xy + y3 + z 2 + y (xz + 3y z) + z xyz2 + x + (95) 3 = y xyz (96) Notare che la divergenza è una funzione di x; y; z e quindi un campo scalare Teorema della divergenza o primo teorema di Green-Stokes Theorem 18 Il usso di un campo vettoriale attraverso una super cie chiusa S è pari all integrale di volume (sul volume V S racchiuso dalla super cie S) della divergenza del campo (~u ^n) ds = ~r ~u dv (97) S V S Abbiamo visto a lezione che il usso su una super cie chiusa misura le sorgenti e/o i pozzi che si trovano entro la super cie chiusa. Quindi se in una regione di spazio (possibilmente tutto lo spazio) non vi sono sorgenti e/o pozzi allora presa una super cie chiusa qualsiasi in tale regione il usso è nullo (e viceversa!) Ora se il usso (~u ^n) ds é nullo allora ~r ~u dv è nullo. Ma per S l arbitrarietà di S e quindi di V S l integrando deve essere nullo V S ~r ~u = 0 (98) De nition 19 Un campo a divergenza nulla dicesi solenoidale 11

12 Il campo dell esempio sopra non è solenoidale, invece il campo lo è (veri care!) ~u = (2xy + y 3 + z 2 ; xz y 2 z; xy + x + 3) (99) Remark 20 le linee di corrente di un campo solenoidale non possono partire da nessun punto (non ci sono sorgenti) nè terminare in alcun punto (niente pozzi) epperciò o vanno da in nito a in nito o sono chiuse 4.2 Rotazione De nition 21 dicesi rotazione di un campo vettoriale ~u = (u x (x; y; z); u y (x; y; z); u z (x; y; z)) il campo vettoriale rot(~u)! = r^~u ~ = y u z(x; y; z) z u y(x; y; z); z u x(x; y; z) x u z(x; y; z); x u y(x; y; z) Remark 22 anche nel pseudo prodotto vettoriale ~ r ^ ~u abbiamo dovuto usare la formula per componenti.. check! Teorema della rotazione o secondo teorema di Green-Stokes Theorem 23 La circuitazione di un campo vettoriale lungo una linea chiusa è pari al usso della rotazione del campo attraverso una qualsiasi super cie S concatenata alla linea : I ~u! dl = S ~r ^ ~u ^nds (100) De nition 24 dicesi super cie concatenata ad una curva una super cie che ha per contorno la a curva stessa Se in una regione dello spazio (o in tutto lo spazio) la circuitazione è nulla per qualsiasi curva chiusa allora il campo è conservativo (vedi de nition 14). I Ma se ~u! dl = 0 allora ~r ^ ~u ^nds = 0 e per l arbitrarietà di S ~r ^ ~u = 0 (101) Quindi un campo conservativo è irrotazionale (rotazione nulla) e viceversa: un campo irrotazionale è conservativo. Remark 25 notare che matematicamente si ha ~r ^ ~ru = 0 (102) quindi se ~u = ~ ru (campo conservativo) è pure irrotazionale 12

13 Corollary 26 un campo conservativo non può avere linee di corrente chiuse Proof. Se è una linea di corrente chiusa allora ~u è tangente a (poichè è una linea di corrente) e anche! dl è tangente a se prendiamo come il circuito I su cui calcolare la circuitazione e quindi ~u! dl 6= 0 e quindi il campo non può essere conservativo 13

Forme differenziali lineari

Forme differenziali lineari Forme differenziali lineari Sia Ω R 3 un insieme aperto e siano A, B, C: Ω R funzioni continue in Ω. Si definisce forma differenziale ω in Ω l espressione ω = A x, y, z dx + B x, y, z dy + C x, y, z dz

Dettagli

Ingegneria Tessile, Biella Analisi II

Ingegneria Tessile, Biella Analisi II Ingegneria Tessile, Biella Analisi II Esercizi svolti In questo file sono contenute le soluzioni degli esercizi sui campi vettoriali (cf foglio 5 di esercizi) Attenzione: in alcuni esercizi il calcolo

Dettagli

Risposta La curva r è regolare a tratti per via di quanto succede della sua rappresentazione parametrica nel punto t = 1: pur riuscendo

Risposta La curva r è regolare a tratti per via di quanto succede della sua rappresentazione parametrica nel punto t = 1: pur riuscendo ANALISI VETTORIALE OMPITO PER LE VAANZE DI FINE D ANNO Esercizio Sia r(t) la curva regolare a tratti x = t, y = t, t [, ] e x = t, y = t, t [, ]. alcolare la lunghezza di r, calcolare, dove esistono, i

Dettagli

Forme differenziali lineari

Forme differenziali lineari Forme differenziali lineari Sia Ω R un insieme aperto e siano A, B, C: Ω R funzioni continue in Ω. Si definisce forma differenziale ω in Ω l espressione ω = A(x, y, z)dx + B(x, y, z)dy + C(x, y, z)dz Data

Dettagli

Gradiente, divergenza e rotore

Gradiente, divergenza e rotore Gradiente, divergenza e rotore Gradiente di una funzione scalare della posizione Sia f(x,y,z) una funzione scalare continua e derivabile delle coordinate costruiamo in ogni punto dello spazio un vettore

Dettagli

Soluzioni degli esercizi proposti nella sessione estiva Terni Perugia. F NdS. div F = 2 div F dxdydz = 2volume (V ) = 36π.

Soluzioni degli esercizi proposti nella sessione estiva Terni Perugia. F NdS. div F = 2 div F dxdydz = 2volume (V ) = 36π. Soluzioni degli esercizi proposti nella sessione estiva 2-2 Terni Perugia ) Sia F = (2x, y, z) e V il volume delimitato dalle superfici: la semisfera S := z = 9 x 2 y 2 ed il disco S 2 di equazione z =,

Dettagli

2. la ricerca di funzioni che hanno una derivata assegnata.

2. la ricerca di funzioni che hanno una derivata assegnata. INTEGRALI PER FUNZIONI DI UNA VARIABILE Il calcolo integrale per funzioni reali di una variabile reale si occupa di risolvere due problemi:. il calcolo dell area di parti di piano qualsiasi, 2. la ricerca

Dettagli

Energia meccanica. Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_)

Energia meccanica. Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Energia meccanica Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete

Dettagli

Le Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri

Le Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Le Derivate Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato durante

Dettagli

COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI

COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI Sergio Console Derivate parziali (notazione) Data una funzione z = f(x, y), si può pensare di tener fissa la variabile y (considerandola

Dettagli

Gradiente, Divergenza, Rotore. Plinio Gatto

Gradiente, Divergenza, Rotore. Plinio Gatto Gradiente, Divergenza, Rotore Plinio Gatto 06 maggio 2006 Indice generale Licenza... 3 Introduzione...4 Gradiente... 5 Gradiente di temperatura... 5 Proprietà del campo Coulombiano... 6 Osservazioni sul

Dettagli

Calcolare l area di una superficie. 2. Calcolare l area della porzione del piano 3x + 2y + z = 7 all interno al cilindro x 2 + y 2 = 1.

Calcolare l area di una superficie. 2. Calcolare l area della porzione del piano 3x + 2y + z = 7 all interno al cilindro x 2 + y 2 = 1. Calcolare l area di una superficie. Calcolare l area della porzione del piano x + 2y + z = 5 sopra il cono z = 3(x 2 + y 2 ). 2. Calcolare l area della porzione del piano 3x + 2y + z = 7 all interno al

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Svolgimento della prova scritta di Matematica II 08 Giugno 2011

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Svolgimento della prova scritta di Matematica II 08 Giugno 2011 Esercizio UNIVERSITÀ EGLI STUI I SALERNO della rova scritta di Matematica II Giugno In R con la struttura di sazio euclideo canonica si considerino le due rette: r : x y + ; s : x y ;. (a) dire se le rette

Dettagli

Teorema delle Funzioni Implicite

Teorema delle Funzioni Implicite Teorema delle Funzioni Implicite Sia F una funzione di due variabili definita in un opportuno dominio D di R 2. Consideriamo l equazione F (x, y) = 0, questa avrà come soluzioni coppie di valori (x, y)

Dettagli

Elettromagnetismo Formulazione differenziale

Elettromagnetismo Formulazione differenziale Elettromagnetismo Formulazione differenziale 1. Legge di Gauss 2. Legge di Ampere 3. Equazioni di Maxwell statiche V - 0 Legge di Gauss Campo elettrico Carica contenuta all interno della superficie A Flusso

Dettagli

Integrali inde niti. F 2 (x) = x5 3x 2

Integrali inde niti. F 2 (x) = x5 3x 2 Integrali inde niti Abbiamo sinora studiato come ottenere la funzione derivata di una data funzione. Vogliamo ora chiederci, data una funzione f, come ottenerne una funzione, che derivata dia f. Esempio

Dettagli

CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 ESERCIZI. Carlo Ravaglia

CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 ESERCIZI. Carlo Ravaglia CORSO DI ANALISI MATEMATICA ESERCIZI Carlo Ravaglia 8 febbraio 6 iv Indice 4 Calcolo differenziale 4 Derivate parziali 4 Derivate parziali 4 Massimi e minimi 4 Massimi e minimi di funzioni 43 Derivate

Dettagli

Esercitazione n 6. Esercizio 1: Determinare i punti di massimo e minimo relativo delle seguenti funzioni: (b)f(x, y) = 4y 4 16x 2 y + x

Esercitazione n 6. Esercizio 1: Determinare i punti di massimo e minimo relativo delle seguenti funzioni: (b)f(x, y) = 4y 4 16x 2 y + x Esercitazione n 6 1 Massimi e minimi di funzioni di più variabili Esercizio 1: Determinare i punti di massimo e minimo relativo delle seguenti funzioni: (a)f(x, y) = x 3 + y 3 + xy (b)f(x, y) = 4y 4 16x

Dettagli

1-Forme Differenziali

1-Forme Differenziali 1-Forme Differenziali 30 novembre 2011 1 Definizioni di base Siano n N e A R n un insieme aperto. Con (R n ) denotiamo il duale topologico di R n, cioè l insieme (R n ) = {p : R n R : R-lineari e continue}.

Dettagli

; r 0 2 m = l 2 (s 2 θ + c 2 θ) = l 2

; r 0 2 m = l 2 (s 2 θ + c 2 θ) = l 2 1 Calcolo del momento d inerzia Esercizio I.1 Pendolo semplice Si faccia riferimento alla Figura 1, dove è rappresentato un pendolo semplice; si utilizzeranno diversi sistemi di riferimento: il primo,

Dettagli

Meccanica. 3. Elementi di Analisi Vettoriale. Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia.

Meccanica. 3. Elementi di Analisi Vettoriale.  Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia. Meccanica 3. Elementi di Analisi Vettoriale http://campus.cib.unibo.it/246981/ Domenico Galli Dipartimento di Fisica e Astronomia 5 maggio 2017 Traccia 1. Vettori Variabili 2. Derivate e Integrali 3. Derivate

Dettagli

Esercizi di Matematica per la prova di ammissione alla Scuola Galileiana /16

Esercizi di Matematica per la prova di ammissione alla Scuola Galileiana /16 Esercizi di Matematica per la prova di ammissione alla Scuola Galileiana - 015/16 Esercizio 1 Per quali valori n Z \ {0} l espressione è un numero intero positivo? (n + 5)(n + 6) 6n Soluzione. Il problema

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

LUISS Laurea specialistica in Economia e Finanza Anno Accademico 2010/2011

LUISS Laurea specialistica in Economia e Finanza Anno Accademico 2010/2011 LUISS Laurea specialistica in Economia e Finanza Anno Accademico 1/11 Corso di Metodi Matematici per la Finanza Prof. Fausto Gozzi, Dr. Davide Vergni Soluzioni esercizi 4,5,6 esame scritto del 13/9/11

Dettagli

Sia ϕ una funzione continua definita su un rettangolo R = [a, b] [c, d] di R 2 e a valori in R 3 : ϕ : R R 2 R 3

Sia ϕ una funzione continua definita su un rettangolo R = [a, b] [c, d] di R 2 e a valori in R 3 : ϕ : R R 2 R 3 1 uperfici ia ϕ una funzione continua definita su un rettangolo R = [a, b] [c, d] di R 2 e a valori in R 3 : ϕ : R R 2 R 3 (u, v) R ϕ(u, v) = (x(u, v), y(u, v), z(u, v)), cioè tale che le componenti x(u,

Dettagli

CAMPI VETTORIALI (Note)

CAMPI VETTORIALI (Note) CAMPI VETTORIALI (Note) Sia v(x,y,z) il vettore che definisce la grandezza fisica del campo: il problema che ci si pone è di caratterizzare il campo vettoriale sia in termini locali, cioè validi punto

Dettagli

Fenomeni di rotazione

Fenomeni di rotazione Fenomeni di rotazione Si e visto che nel caso di un fluido, data la proprietà di deformarsi quando sottoposti a sforzi di taglio, gli angoli di rotazione di un elemento di fluido rispetto ad sistema di

Dettagli

1 Cambiamenti di riferimento nel piano

1 Cambiamenti di riferimento nel piano 1 Cambiamenti di riferimento nel piano Siano date due basi ortonormali ordinate di V : B = ( i, j) e B = ( i, j ) e supponiamo che i = a i + b j j = c i + d j allora per un generico vettore v V abbiamo

Dettagli

Integrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico ) Marianna Belloc

Integrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico ) Marianna Belloc Integrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico 2013-2014) Marianna Belloc 1 L elasticità Come è già noto, la funzione di domanda di mercato indica la quantità che il mercato è disposto ad

Dettagli

testi e soluzioni delle prove di esonero di Analisi Matematica II

testi e soluzioni delle prove di esonero di Analisi Matematica II testi e soluzioni delle prove di esonero di Analisi Matematica II A.R. Sambucini Dipartimento di Matematica e Informatica Via Vanvitelli - 63 Perugia - Italy copyright by the author(s) document created

Dettagli

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 (15.9) Teorema. Consideriamo il piano affine. Se A A 2 (K) è un punto e r una retta che non passa per A, allora esiste unica la retta per A che non interseca

Dettagli

Elementi di analisi matematica

Elementi di analisi matematica Elementi di analisi matematica Microeconomia Vincenzo Merella Corso di Laurea in Economia e Gestione Aziendale Microeconomia (EGA) Vincenzo Merella Elementi analisi matematica 1 / 21 La retta: de nizione

Dettagli

quando il limite delle somme di Riemann esiste. In tal caso diciamo che la funzione è integrabile sul rettangolo.

quando il limite delle somme di Riemann esiste. In tal caso diciamo che la funzione è integrabile sul rettangolo. Integrali multipli Consideriamo, inizialmente il caso degli integrali doppi. Il concetto di integrale doppio è l estensione della definizione di integrale per una funzione reale di una variabile reale

Dettagli

Teorema di Gauss per il campo elettrico E

Teorema di Gauss per il campo elettrico E Teorema di Gauss per il campo elettrico E Dove vogliamo arrivare? Vogliamo arrivare al teorema di Gauss per il campo elettrico E : Φ E = q ε 0 Che dice fondamentalmente questo: il flusso attraverso una

Dettagli

Tutorato di Complementi di Analisi Matematica e Statistica Parte di Analisi 6 e 10 aprile 2017

Tutorato di Complementi di Analisi Matematica e Statistica Parte di Analisi 6 e 10 aprile 2017 Tutorato di Complementi di Analisi Matematica e Statistica Parte di Analisi 6 e 10 aprile 2017 Esercizi: serie di potenze e serie di Taylor 1 Date le serie di potenze a.) n=2 ln(n) n 3 (x 5)n b.) n=2 ln(n)

Dettagli

Potenziale elettrostatico

Potenziale elettrostatico Doppio strato piano Potenziale elettrostatico Consideriamo il lavoro compiuto dalla forza elettrica quando una particella di prova di carica q viene spostata in un campo elettrico E. Possiamo definire

Dettagli

Esercizi di Matematica di Base Scienze biologiche e Scienze e Tecnologie dell Ambiente

Esercizi di Matematica di Base Scienze biologiche e Scienze e Tecnologie dell Ambiente Esercizi di Matematica di Base Scienze biologiche e Scienze e Tecnologie dell Ambiente Dati i vettori di R (i) Calcolare il prodotto scalare v w, (ii) Stabilire se v e w sono ortogonali, (ii) Stabilire

Dettagli

ALCUNI RICHIAMI GENERALI

ALCUNI RICHIAMI GENERALI ALCUNI RICHIAMI GENERALI 0.1 SUL CONCETTO DI VETTORE La direzione Data una linea retta, è possibile muoversi su questa in due versi opposti: si possono distinguere assegnando a ciascuno di essi un segno

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

Appunti di Algebra Lineare. Distanze

Appunti di Algebra Lineare. Distanze Appunti di Algebra Lineare Distanze 1 Indice 1 Distanze nel piano 1.1 Distanza punto-punto................................... 1. Distanza punto-retta.................................... 3 1.3 Distanza

Dettagli

Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti

Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti 1) Dire se la forma differenziale è esatta. ω = 2 2 (1 + 2 2 ) 2 d + 2 2 (1 + 2 2 ) 2 d 2) Individuare in quali regioni sono esatte le seguenti forme

Dettagli

Esercizi di Analisi Matematica 3. Prima parte

Esercizi di Analisi Matematica 3. Prima parte Esercizi di Analisi Matematica 3 per le Facoltà di Ingegneria Prima parte Corrado Lattanzio e Bruno Rubino Versione preliminare L Aquila, ottobre 5 Indice 1 Curve, superfici e campi vettoriali 3 1.1 Curve

Dettagli

ANALISI MATEMATICA III ELM+TEM A.A Traccia della lezione del 27 aprile 2012

ANALISI MATEMATICA III ELM+TEM A.A Traccia della lezione del 27 aprile 2012 ANALISI MATEMATICA III ELM+TEM A.A. 2011-2012 Traccia della lezione del 27 aprile 2012 April 27, 2012 1 Le distribuzioni come estensione dello spazio L 1 loc icordiamo quanto visto nella lezione precedente.

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

parametri della cinematica

parametri della cinematica Cinematica del punto Consideriamo il moto di una particella: per particella si intende sia un corpo puntiforme (ad es. un elettrone), sia un qualunque corpo esteso che si muove come una particella, ovvero

Dettagli

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana)

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana) ispense di Meccanica dei Fluidi 0 0 det 0 = [ (0 ) + ( ( ) ) + (0 0 ) ] = 0. Pertanto, v e µ sono indipendenti tra loro e costituiscono una nuova base. Con essi è possibile descrivere altre grandezze,

Dettagli

4.11 Massimi e minimi relativi per funzioni di più variabili

4.11 Massimi e minimi relativi per funzioni di più variabili 5. Determinare, al variare del parametro a R, la natura delle seguenti forme quadratiche: (i) Φ(x, y, z) = x 2 + 2axy + y 2 + 2axz + z 2, (ii) Φ(x, y, z, t) = 2x 2 + ay 2 z 2 t 2 + 2xz + 4yt + 2azt. 4.11

Dettagli

ELETTROLOGIA Cap II. Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica. Elettrologia II

ELETTROLOGIA Cap II. Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica. Elettrologia II ELETTROLOGIA Cap II Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica 1 Anello di raggio R uniformemente carco con carica Q. Anello di dimensioni trasversali trascurabili rispetto al

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

Università del Sannio

Università del Sannio Università del Sannio Corso di Fisica 1 Lezione 6 Dinamica del punto materiale II Prof.ssa Stefania Petracca 1 Lavoro, energia cinetica, energie potenziali Le equazioni della dinamica permettono di determinare

Dettagli

VETTORI E SCALARI DEFINIZIONI. Si definisce scalare una grandezza definita interamente da un solo numero, affiancato dalla sua unità di misura.

VETTORI E SCALARI DEFINIZIONI. Si definisce scalare una grandezza definita interamente da un solo numero, affiancato dalla sua unità di misura. VETTORI E SCALARI DEFINIZIONI Si definisce scalare una grandezza definita interamente da un solo numero, affiancato dalla sua unità di misura. Un vettore è invece una grandezza caratterizzata da 3 entità:

Dettagli

04 - Numeri Complessi

04 - Numeri Complessi Università degli Studi di Palermo Scuola Politecnica Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 04 - Numeri Complessi Anno Accademico 2015/2016 M. Tumminello,

Dettagli

Onde elettromagnetiche e gravitazionali, equazioni di Maxwell e significato fisico di rotore e divergenza I S. J ds. dj y. div J dv S.

Onde elettromagnetiche e gravitazionali, equazioni di Maxwell e significato fisico di rotore e divergenza I S. J ds. dj y. div J dv S. estratto da : L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Onde elettromagnetiche e gravitazionali, equazioni di Maxwell e significato fisico di rotore e divergenza Ricordiamo che,

Dettagli

Teoremi di Stokes, della divergenza e di Gauss Green.

Teoremi di Stokes, della divergenza e di Gauss Green. Matematica 3 Esercitazioni eoremi di tokes, della divergenza e di Gauss Green. Esercizio 1 : Calcolare l area del dominio avente per frontiera la linea chiusa γ di equazioni parametriche x (1 t) t γ :,

Dettagli

Corsi di laurea in ingegneria aerospaziale e ingegneria meccanica Prova scritta di Fondamenti di Analisi Matematica II. Padova, 19.9.

Corsi di laurea in ingegneria aerospaziale e ingegneria meccanica Prova scritta di Fondamenti di Analisi Matematica II. Padova, 19.9. Corsi di laurea in ingegneria aerospaziale e ingegneria meccanica Prova scritta di Fondamenti di Analisi Matematica II Padova, 19.9.2016 Si svolgano i seguenti esercizi facendo attenzione a giustificare

Dettagli

Anno 2. Sistemi di equazioni di secondo grado

Anno 2. Sistemi di equazioni di secondo grado Anno 2 Sistemi di equazioni di secondo grado 1 Introduzione In questa lezione verrà data una definizione di sistema di equazioni di secondo grado, verrà illustrata la loro risoluzione e le applicazioni.

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2009/2010

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2009/2010 Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica AS 009/010 Nicola Gigli Sun-Ra Mosconi giugno 010 Quesito 1 Un generico polinomio di grado n si può scrivere nella forma p(x) a 0 + a 1 x + + a n x n dove

Dettagli

1 Formula di Gauss-Green

1 Formula di Gauss-Green Politecnico di Milano. Facoltà di Ingegneria Industriale. Corso di Analisi e Geometria 2. (ocente: Federico Lastaria. Giugno 2011 1 Formula di Gauss-Green Teorema 1.1 (Formula di Gauss-Green nel piano.

Dettagli

Calcolo differenziale per funzioni in più variabili.

Calcolo differenziale per funzioni in più variabili. Calcolo differenziale per funzioni in più variabili. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Università degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica 14 dicembre 2014 Paola Mannucci e Alvise Sommariva Calcolo

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale - Sede di Fermo Anno Accademico 2009/2010 Matematica 2 Esercizi d esame

Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale - Sede di Fermo Anno Accademico 2009/2010 Matematica 2 Esercizi d esame Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale - ede di Fermo Anno Accademico 2009/2010 Matematica 2 Esercizi d esame Nome... N. Matricola... Fermo, gg/mm/aaaa 1. tabilire l ordine di ciascuna delle seguenti

Dettagli

Lezione 3: Ancora sui vettori

Lezione 3: Ancora sui vettori Lezione : Ancora sui vettori Norma Abbiamo detto che uno degli elementi che contraddistinguono un vettore è la sua lunghezza. Allora incominciamo a vedere i vantaggi della rappresentazione dei vettori

Dettagli

Alcune nozioni di calcolo differenziale

Alcune nozioni di calcolo differenziale Alcune nozioni di calcolo differenziale G. Mastroeni, M. Pappalardo 1 Limiti per funzioni di piu variabili Supporremo noti i principali concetti algebrici e topologici relativi alla struttura dello spazio

Dettagli

Cinematica: derivate e integrali che ci servono: appunti

Cinematica: derivate e integrali che ci servono: appunti 1. Cinematica: derivate e integrali che ci servono: appunti Primo esempio: moto uniforme Iniziamo con le derivate. Supponiamo una legge oraria del tipo: x(t) a+bt, dove a, b sono dei coefficienti costanti.

Dettagli

9. CALCOLO INTEGRALE: L INTEGRALE INDEFINITO

9. CALCOLO INTEGRALE: L INTEGRALE INDEFINITO ISTITUZIONI DI MATEMATICHE E FONDAMENTI DI BIOSTATISTICA 9. CALCOLO INTEGRALE: L INTEGRALE INDEFINITO A. A. 2014-2015 L. Doretti 1 La nascita e lo sviluppo del calcolo integrale sono legati a due tipi

Dettagli

1 Equazioni Differenziali

1 Equazioni Differenziali Equazioni Differenziali Un equazione differenziale è un equazione che esprime un legame tra una variabile indipendente x (o t, quando ci riferiamo al tempo) una variabile dipendente y o incognita che sta

Dettagli

Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti

Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti 1 Esercizi sul Teorema di Green......................... 2 2 Esercizi sul Teorema di Stokes......................... 4 3 Esercizi sul Teorema di

Dettagli

RISOLUZIONE DI PROBLEMI DI FISICA

RISOLUZIONE DI PROBLEMI DI FISICA RISOUZIONE DI PROBEMI DI FISICA Problema 1 Una massa puntiforme m = 2 kg è soggetta ad una forza centrale con associata energia potenziale radiale U( r) 6 A =, dove A = 2 J m 6. Il momento angolare della

Dettagli

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare

Dettagli

A Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Simulazione compito d esame

A Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Simulazione compito d esame COGNOME NOME Matr. A Analisi Matematica (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Firma dello studente Tempo: 3 ore. Prima parte: test a risposta multipla. Una ed una sola delle 4 affermazioni

Dettagli

Massimi e minimi relativi in R n

Massimi e minimi relativi in R n Massimi e minimi relativi in R n Si consideri una funzione f : A R, con A R n, e sia x A un punto interno ad A. Definizione: si dice che x è un punto di massimo relativo per f se B(x, r) A tale che f(y)

Dettagli

0.1 Coordinate in uno spazio vettoriale

0.1 Coordinate in uno spazio vettoriale .1. COORDINATE IN UNO SPAZIO VETTORIALE 1.1 Coordinate in uno spazio vettoriale Sia V uno spazio vettoriale di dimensione finita n costruito sul campo K. D ora in poi, ogni volta che sia fissata una base

Dettagli

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti Introduzione Rette per uno e per due punti Rette per uno e per due punti Rette secanti e tangenti Derivata d una funzione in un punto successive Derivabilità a destra e a sinistra Rette per uno e per due

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali Antonino Polimeno Università degli Studi di Padova Equazioni differenziali - 1 Un equazione differenziale è un equazione la cui soluzione è costituita da una funzione incognita

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 4 - DERIVAZIONE NUMERICA Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Calcolo numerico delle derivate 2 3 Introduzione Idea di base L idea di base

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Matematica II (5 e 7,5 crediti) 18 febbraio 2010 Tema A

Università degli Studi di Bergamo Matematica II (5 e 7,5 crediti) 18 febbraio 2010 Tema A Università degli Studi di Bergamo Matematica II (5 e 7,5 crediti) 18 febbraio 21 Tema A Tempo a disposizione: 2 ore. Calcolatrici, libri e appunti non sono ammessi. Ogni esercizio va iniziato all inizio

Dettagli

Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale 2. Capitoli 3.4, 3.9. Esercizi 3.4, 3.9.

Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale 2. Capitoli 3.4, 3.9. Esercizi 3.4, 3.9. Appunti sul corso di Complementi di Matematica - mod Analisi prof. B.Baccelli 200/ 07 - Funzioni vettoriali, derivata della funzione composta, formula di Taylor. Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale

Dettagli

Analisi Matematica 3 (Fisica) Prova scritta del 27 gennaio 2012 Uno svolgimento

Analisi Matematica 3 (Fisica) Prova scritta del 27 gennaio 2012 Uno svolgimento Analisi Matematica 3 (Fisica) Prova scritta del 27 gennaio 22 Uno svolgimento Prima di tutto, eccovi alcuni commenti che potrebbero aiutarvi a svolgere meglio le prove scritte. Ad ogni domanda del testo

Dettagli

Teorema dei residui: applicazioni

Teorema dei residui: applicazioni Teorema dei residui: applicazioni Docente:Alessandra Cutrì ichiamo: Teorema dei residui Teorema dei esidui:sia f H(A \ {z, z 2,... z N }), z, z 2,... z N singolarità isolate per f e sia γ una curva chiusa,

Dettagli

Equazioni differenziali. f(x, u, u,...,u (n) )=0,

Equazioni differenziali. f(x, u, u,...,u (n) )=0, Lezione Equazioni differenziali Un equazione differenziale è una relazione del tipo f(x, u, u,...,u (n) )=, che tiene conto del valori di una funzione (incognita) u e delle sue derivate fino ad un certo

Dettagli

Corso di laurea in Ingegneria civile - ambientale - edile Prova scritta del 3 febbraio Regole per lo svolgimento

Corso di laurea in Ingegneria civile - ambientale - edile Prova scritta del 3 febbraio Regole per lo svolgimento Corso di laurea in Ingegneria civile - ambientale - edile Prova scritta del febbraio 6 Regole per lo svolgimento (a) Gli studenti di ingegneria civile e edile -5 faranno gli esercizi,,. (b) Gli studenti

Dettagli

Interazioni di tipo magnetico II

Interazioni di tipo magnetico II INGEGNERIA GESTIONALE corso di Fisica Generale Prof. E. Puddu Interazioni di tipo magnetico II 1 Forza magnetica su una carica in moto Una particella di carica q in moto risente di una forza magnetica

Dettagli

Prodotto scalare e ortogonalità

Prodotto scalare e ortogonalità Prodotto scalare e ortogonalità 12 Novembre 1 Il prodotto scalare 1.1 Definizione Possiamo estendere la definizione di prodotto scalare, già data per i vettori del piano, ai vettori dello spazio. Siano

Dettagli

Curve e lunghezza di una curva

Curve e lunghezza di una curva Curve e lunghezza di una curva Definizione 1 Si chiama curva il luogo geometrico dello spazio di equazioni parametriche descritto da punto p, chiuso e limitato. Definizione 2 Si dice che il luogo C è una

Dettagli

1 Polinomio di Taylor 1. 2 Formula di Taylor 2. 3 Alcuni sviluppi notevoli 2. 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei limiti 4

1 Polinomio di Taylor 1. 2 Formula di Taylor 2. 3 Alcuni sviluppi notevoli 2. 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei limiti 4 1 POLINOMIO DI TAYLOR 1 Formula di Taylor Indice 1 Polinomio di Taylor 1 Formula di Taylor 3 Alcuni sviluppi notevoli 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei iti 4 5 Soluzioni degli esercizi 6 La

Dettagli

Forme differenziali lineari e loro integrazione

Forme differenziali lineari e loro integrazione Forme differenziali lineari e loro integrazione Integrazione di una forma differenziale in due variabili Siano L(, ) e ( ) consideriamo l espressione M, due funzioni definite e continue in un insieme connesso

Dettagli

Alcuni esercizi sulle equazioni di erenziali

Alcuni esercizi sulle equazioni di erenziali Alcuni esercizi sulle equazioni di erenziali Calcolo dell integrale generale Per ciascuna delle seguenti equazioni di erenziali calcolare l insieme di tutte le possibili soluzioni. SUGGERIMENTO: Ricordatevi

Dettagli

Stabilire se il punto di coordinate (1,1) appartiene alla circonferenza centrata nell origine e di raggio 1.

Stabilire se il punto di coordinate (1,1) appartiene alla circonferenza centrata nell origine e di raggio 1. Definizione di circonferenza e cerchio. Equazione della circonferenza centrata in O e di raggio R. Esercizi. La circonferenza e il cerchio Definizioni: dato un punto C nel piano cartesiano e dato un numero

Dettagli

ESERCIZIO SVOLTO N 1 ESERCIZIO SVOLTO N 2. Determinare e rappresentare graficamente il dominio della funzione

ESERCIZIO SVOLTO N 1 ESERCIZIO SVOLTO N 2. Determinare e rappresentare graficamente il dominio della funzione ESERCIZIO SVOLTO N 1 Determinare e rappresentare graficamente il dominio della funzione f(x, y) = y 2 x 2 Trovare gli eventuali punti stazionari e gli estremi di f Il dominio della funzione è dato da dom

Dettagli

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Prodotti scalari e forme bilineari simmetriche (1) Sia F : R 2 R 2 R un applicazione definita da F (x, y) = x 1 y 1 + 3x 1 y 2 5x 2 y 1 + 2x 2

Dettagli

QUESITI DI ANALISI Derivate versione senza graci

QUESITI DI ANALISI Derivate versione senza graci QUESITI DI ANALISI Derivate versione senza graci Dai la denizione di derivata di una funzione f(x) in un punto x 0, illustra il suo signicato geometrico e serviti di tale denizione per dimostrare che f

Dettagli

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali 120 14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali In questo capitolo discutiamo le nozioni di forza, lavoro, forma differenziale, campo, campo conservativo e potenziale, e la risolubilità dell equazione

Dettagli

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee 1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee Vogliamo dare una idea, senza molte pretese, dei concetti che stanno alla base di alcuni calcoli svolti nella classificazione delle coniche. Supponiamo di

Dettagli

Cap 7 - Lavoro ed energia Lavoro di una forza costante

Cap 7 - Lavoro ed energia Lavoro di una forza costante N.Giglietto A.A. 2005/06-7.3 - Lavoro di una forza costante - 1 Cap 7 - Lavoro ed energia Abbiamo visto come applicare le leggi della dinamica in varie situazioni. Spesso però l analisi del moto spesso

Dettagli

ALCUNE SOLUZIONI DI ESERCIZI SU CAMPI VETTORIALI

ALCUNE SOLUZIONI DI ESERCIZI SU CAMPI VETTORIALI ALCUNE SOLUZIONI DI ESERCIZI SU CAMPI VETTORIALI Appello Febbraio 995 ( F (( + y i y (( + y j. ( Stabilire se F è conservativo e in caso affermativo trovarne un ( Calcolare il lavoro compiuto dal campo

Dettagli

Corso di Analisi Matematica. Polinomi e serie di Taylor

Corso di Analisi Matematica. Polinomi e serie di Taylor a.a. 2011/12 Laurea triennale in Informatica Corso di Analisi Matematica Polinomi e serie di Taylor Avvertenza Questi sono appunti informali delle lezioni, che vengono resi disponibili per comodità degli

Dettagli

Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011.

Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011. Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Baccelli - a.a. 2010/2011. 06 - Derivate, differenziabilità, piano tangente, derivate di ordine superiore. Riferimenti: R.Adams, Calcolo

Dettagli

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni

Corso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni Corso di Geometria 2010-11 BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni 1 Geometria dello spazio Esercizio 1. Dato il punto P 0 = ( 1, 0, 1) e il piano π : x + y + z 2 = 0, determinare: a) Le equazioni parametriche

Dettagli

Derivate delle funzioni di una variabile.

Derivate delle funzioni di una variabile. Derivate delle funzioni di una variabile. Il concetto di derivata di una funzione di una variabile è uno dei più fecondi della matematica ed è quello su cui si basa il calcolo differenziale. I problemi

Dettagli

Equazione della retta tangente al grafico di una funzione

Equazione della retta tangente al grafico di una funzione Equazione della retta tangente al grafico di una funzione Abbiamo già visto che in un sistema di assi cartesiani ortogonali, è possibile determinare l equazione di una retta r non parallela agli assi coordinati,

Dettagli