Le scritture di assestamento 2. Rettifica
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- Rossana Ferrero
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1 Le scritture di assestamento 2 Rettifica 2. Le rimanenze 3. I risconti 4. I rischi 5. Le costruzioni in economia 6. La capitalizzazione di spese
2 I conti accesi ai costi pluriennali vengono rettificati con le scritture riguardanti l ammortamentol ammortamento. L ammortamento è un procedimento tecnicocontabile di ripartizione dei costi pluriennali in più esercizi. Si attua attraverso la partecipazione per quote dei costi pluriennali al reddito d esercizio, ottenuta trasferendo quote di costi dai conti accesi ai costi pluriennali ai conti accesi alle variazioni d esercizio. Il valore degli impianti e delle macchine, degli attrezzi, dell arredamento, degli automezzi non è costante nel tempo, ma subisce un processo di deprezzamento dovuto alle seguenti cause: logorio fisico (senescenza); logorio economico (obsolescenza); altre cause.
3 Logorio fisico (senescenza): il consumo fisico del bene è influenzato dalle condizioni di utilizzo e dalle politiche di manutenzione che tendono a prolungare o ridurre la vita utile del fattore Logorio economico (obsolescenza): inteso sia in senso tecnico, cioè come superamento tecnologico, che in senso commerciale, cioè riferita al prodotto che non è più in linea col mercato Altre cause: i rapporti con le altre immobilizzazioni e le interdipendenze dovute ad una struttura di fattori pluriennali in cui si deve procedere a rinnovi parziali per ottenere il ripristino dell integrale funzionalità della struttura (i piani aziendali per il rinnovo), i fattori ambientali (quali ad es. i vincoli ecologici), gli altri fattori economici e giuridici che impongono dei limiti allo sfruttamento del fattore. L ammortamento di un costo pluriennale si attua sulla base dei seguenti elementi: valore da ammortizzare vita utile del bene criteri di ripartizione
4 Il valore da ammortizzare E dato dalla differenza tra il costo originario del bene ed il suo presunto valore residuo al termine del periodo di vita utile. Tale presunto valore residuo deve tener conto del valore di realizzo sul mercato al netto delle spese di smantellamento o di rimozione. La vita utile La durata utile del bene si determina tenendo presente il periodo di tempo in cui si presuppone che il cespite sarà di utilità economica per l azienda. La durata è stimata tenendo conto sia delle possibilità tecniche di impiego del bene (logorio fisico, cioè il suo deperimento materiale rispetto all uso), sia della convenienza economica di utilizzo (logorio economico legato ai cambiamenti dei modelli ed all uso di nuovo tecnologie), sia dell adeguatezza alle dimensioni aziendali, ai fattori ambientali, alla programmazione dell azienda.
5 I criteri di ripartizione Il valore da ammortizzare si ripartisce tra gli esercizi corrispondenti alla vita utile del bene secondo vari criteri di determinazione delle quote che devono gravare nei singoli periodi amministrativi. Le quote di ammortamento possono essere calcolate in base ai seguenti criteri: criterio rigido o matematico criterio elastico o flessibile o funzionale o economico
6 Il criterio matematico Si utilizzano formule matematiche che legano il calcolo direttamente alla durata. Quote decrescenti: il contributo del bene pluriennale dato alla produzione è più intenso nei primi anni di vita e nei successivi tende a diminuire sempre più; Quote crescenti: il logorio subito dai fattori pluriennali è meno intenso nei primi anni e nei successivi tende ad aumentare sempre più; Quote costanti: le quote vengono considerate uguali nei vari anni di durata utile del bene poiché l utilità del bene oggetto di amm.to si ripartisce nella stessa misura su ogni anno di vita utile del bene stesso. Il criterio economico Si utilizzano formule economiche o irregolari. Le quote di amm.to sono determinate anno per anno in modo variabile, tenendo conto di alcuni dati rilevati durante l esercizio. Si utilizzano parametri economici quali ad es. i ricavi di vendita, i volumi di produzione, gli impieghi di materie, le ore di funzionamento di un impianto, i chilometri percorsi da un automezzo, etc.
7 L aspetto contabile Contabilmente l ammortamento si rileva trasferendo quote di costo dai conti accesi ai costi pluriennali a conti accesi ai costi d esercizio. Ammortamento (costo d esercizio) Rettifica di un costo pluriennale Due procedimenti: diretto o in conto: si accredita direttamente il conto acceso al valore da ammortizzare (fattore pluriennale) che risulta così diminuito Per l amm.to delle immobilizzazioni immateriali indiretto o fuori conto: si accredita un apposito conto di rettifica dei costi pluriennali detto Fondo ammortamento Per l amm.to delle immobilizzazioni materiali
8 Esempio (ammortamento indiretto o fuori conto) Si ammortizzano gli impianti iscritti in contabilità per in misura pari al 10%. Gli sono il costo di acquisizione degli impianti mentre la quota di ammortamento pari ad è la quota di consumo. Il costo residuo dell impianto è pari ad Ammort. impianti F.do ammort. impianti Variaz. ec. - accesa ai costi d es. Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costi pluriennali Esempio (ammortamento diretto o in conto) Si ammortizzano i costi di impianto iscritti in contabilità per in misura pari ad 1/5 del loro valore originario. I sono il costo originario dei costi di impianto. La quota di ammortamento sarà pari ad 600 e rappresenta la quota di consumo. Il valore residuo è pari ad Ammort. impianti 600 Costi di impianto Variaz. ec. - accesa ai costi d es. Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costi pluriennali
9 Il fondo ammortamento Il fondo ammortamento è rappresentato dalla somma delle varie quote di ammortamento relative agli esercizi trascorsi. Rappresenta l importo del deprezzamento subito dal fattore pluriennale nel tempo compreso fra l inizio della sua utilizzazione ed il termine dell esercizio corrente. Rappresenta quella parte del costo pluriennale che l azienda ha ricuperato con la vendita di tutta la produzione (dal momento dell utilizzo del bene fino ad oggi). La quota di ammortamento La quota di ammortamento rappresenta l importo del deprezzamento subito dal fattore pluriennale nell esercizio corrente. Rappresenta quella parte del costo pluriennale che l azienda ricupera con la vendita della produzione dell esercizio. E quella quota di costo che insieme agli altri costi permetterà la realizzazione dei ricavi.
10 2. Le rimanenze 2. Le rimanenze Le materie in rimanenza Esempio Supponiamo che l azienda abbia acquistato una partita di materie prime ad Tale importo è il costo di acquisizione che apparirà in C.E. (il conto del consumo). Materie prime c/acquisti Variaz. ec. - accesa ai costi d es. Supponiamo che al 31/12/n le materie prime in rimanenza siano pari ad Tale importo è il costo sospeso che apparirà in C.E. (il conto del consumo) ed andrà a rettificare in modo indiretto e specifico le materie prime acquistate. Materie prime Le rimanenze Materie prime c/rimanenze finali Variaz. ec. - accesa ai costi sospesi Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costo d es. ovvero ai ricavi potenziali futuri Dunque, il costo di utilizzazione delle materie, cioè la quota di consumo è pari ad
11 2. Le rimanenze 2. Le rimanenze Le rimanenze di prodotti Non si rettifica la vendita. I prodotti in rimanenza incorporano un po di materie, di lavoro, di servizi. Quindi, si rettifica in modo indiretto ed aspecifico i costi sostenuti per la produzione. Prodotti finali Prodotti finiti c/rimanenze finali Variaz. ec. - accesa ai costi sospesi Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costo d es. ovvero ai ricavi potenziali futuri 2. Le rimanenze 2. Le rimanenze Dunque, vi è un triplice aspetto delle rimanenze finali: Rettifica di costi; Costi sospesi; Ricavi potenziali.
12 3. I risconti 3. I risconti Costi e ricavi a a cavallo di due esercizi Un operazione di gestione è considerata a cavallo di due esercizi quando ha inizio in un esercizio e termina nel successivo. Il costo (o il ricavo) ad essa relativo è in parte di competenza dell esercizio esercizio in corso ed in parte di competenza dell esercizio esercizio successivo 3. I risconti 3. I risconti Costi e ricavi anticipati d eserciziod Nascono dai fattori anticipati d esercizio relativi a servizi vari che vengono acquisiti/forniti e pagati/riscossi prima di essere utilizzati/forniti. Il costo (o il ricavo) è già stato registrato in contabilità nel momento in cui è stato sostenuto (incassato) A fine es. si deve togliere quella parte di costo (o di ricavo) che non è di competenza dell es. es. in corso ma dell es. es. successivo
13 Esempio 3. I risconti 3. I risconti In data 01/12/n si paga un premio assicurativo annuale anticipato di Risconto attivo : 12 mesi = x : 11 mesi x = risconto attivo 01/12/n 31/12/n 01/12/n+1 Risconto attivo Assicurazioni (01/12/n) Variaz. ec. - accesa ai costi sospesi Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costo 3. I risconti 3. I risconti E la quota di un costo (risconto attivo) o di un ricavo (risconto passivo) per servizi operativi, già pagati (risconto attivo) o riscossi (risconto passivo) nell esercizio in corso ma di competenza dell esercizio successivo Sono quote di costi (risconti attivi) o di ricavi (risconti passivi) rilevate in un es. ma non competenti ad esso. Si rinviano perciò le quote all es. successivo perché in esso daranno la loro utilità Derivano da operazioni anticipate
14 Riserve occulte Supponiamo che al 31/12 gli amministratori si siano dimenticati di rilevare il risconto attivo di Quindi, il premio pesa sul C.E. per Dunque, le sono fittizie perché solo 200 sono di competenza dell es. in corso. Poiché R C = U, se i costi sono maggiori ( in più) l utile è minore, però si pagano meno imposte. Si origina, quindi, una riserva occulta la quale spesso da un punto di vista economico-az.le è vista come atto di prudenza amm.va. Annacquamento di capitale Supponiamo che al 31/12 gli amministratori si siano dimenticati di rilevare il risconto passivo di Quindi, il premio pesa sul C.E. per Dunque, le sono fittizie perché solo 200 sono di competenza dell es. in corso. Allora in C.E. ci sono ricavi maggiori e l utile aumenta ma è un utile fittizio ad es. per ottenere finanz.ti dalle banche. Questa politica di bilancio è molto più pericolosa dell altra.
15 4. I rischi 4. I rischi Rischi generici Rischi specifici 4. I rischi 4. I rischi Rischi generici Non fanno riferimento a specifiche poste dell attivo patrimoniale ma sono relativi alla gestione patrimoniale nel suo complesso. Sono indeterminati e, talvolta, imprevedibili. I fondi accantonati possono essere considerati delle riserve, delle sottrazioni di utili agli azionisti. Nello specifico, sono riserve improprie (in quanto quelle proprie sono quelle di utili, accant. al momento della ripartizione dell utile d es.) ovvero riserve di capitale.
16 4. I rischi 4. I rischi In quanto riserve, sono dei conti derivati finanziari. Esempi Rischio di perdita della clientela (fondi rischi generici). 4. I rischi 4. I rischi Rischi specifici Sono relativi a singoli elementi patrimoniali. Quando un fondo si riferisce ad una specifica posta dell attivo, ha la stessa natura della posta a cui si riferisce.
17 Esempi 4. I rischi 4. I rischi Rischio di inesigibilità dei crediti (fondo svalutazione crediti), rischio di oscillazione del corso dei cambi (fondo oscillazione cambi), rischio di oscillazione del corso dei titoli (fondo oscillazione titoli). Esempio Si proceda alla svalutazione dei crediti per 10. Svalutaz. crediti Fondo svalutaz. crediti Variaz. ec. accesa ai costi d es. C/orig. num. incerto Variaz. num. acceso alle rettifiche di crediti di funz.to oppure c/derivato fin.rio 5. Le costruzioni in economia 5. Le costruzioni in economia Si tratta di beni strumentali prodotti all interno dell azienda utilizzando i ff.pp. della combinazione produttiva. Il costo da attribuire ai beni così ottenuti è valutato soggettivamente ed extracontabilmente in sede di contabilità industriale.
18 5. Le costruzioni in economia La patrimonializzazione viene effettuata al 31/12 per i beni strumentali ancora in costruzione secondo quanto segue. Esempio Nel corso dell es. n non è ancora stata terminata la costruzione in economia di un impianto. I costi attribuibili a tale realizzazione per l es. n sono i seguenti: materie prime 1.200; lavoro 900; altre spese Impianti in corso Costruzioni in economia Variaz. ec. accesa ai costi pluriennali Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costi d es. Nel caso in cui sia ultimata la costruzione di beni strumentali avviata in esercizi precedenti avremo: Esempio Nel corso dell es. n+1 è stata terminata la costruzione in economia di un impianto. I costi attribuibili a tale realizzazione sono i seguenti: materie prime 2.000; lavoro 1.100; altre spese Le costruzioni in economia Impianti Impianti in corso Costruzioni in economia Variaz. ec. - accesa ai costi pluriennali Variaz. ec. + accesa ai costi pluriennali Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costi d es.
19 6. La capitalizzazione di spese 6. La capitalizzazione di spese In In base ai ai principi contabili, i i costi di di ricerca pura e per il il miglioramento corrente di di prodotti o processi produttivi si si fanno gravare sull es. Per contro, si si sottopongono ad ad amm.to i i costi di di ricerca applicata e di di sviluppo per nuovi prodotti o processi produttivi o per sostanziali modifiche degli stessi solo se se sussistono ragionevoli prospettive sulla loro utilità o redditività future. Esempio 6. La capitalizzazione di spese In data 01/05/n si sostengono spese di R&S pari ad Spese di R&S Banca c/c Variaz. ec. - accesa ai costi d es. Al 31/12/n gli amm.ri riconoscono utilità pluriennale alle spese di R&S decidendo di capitalizzarle per Spese di R&S capitalizzate C/orig. num. certo Variaz. num. - liquidità Capitalizzaz. spese di R&S Variaz. ec. - accesa ai costi pluriennali Variaz. ec. + accesa alle rettifiche di costo d es.
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