Indice. Modulo 1 Il disegno e i linguaggi grafici 1. Modulo 2 La geometria piana (2D) 27

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1 VI Indice Modulo 1 Il disegno e i linguaggi grafici 1 Unità 1 La percezione e il colore Il disegno come linguaggio 2 Cenni storici Il disegno nella storia Il meccanismo della percezione visiva La luce e il colore 8 Approfondimento Le illusioni ottiche in natura 8 Test di verifica 11 Unità 2 Gli strumenti per il disegno I mezzi e i supporti per il disegno 12 Cenni storici La carta Altri strumenti per il disegno 14 Test di verifica 16 Unità 3 Infografica e multimedialità Infografica e multimedialità 17 Cenni storici Storia dell infografica Gli elementi della comunicazione grafica Mappe mentali e mappe concettuali 22 Esercizi proposti 24 Test di verifica 26 Modulo 2 La geometria piana (2D) 27 Unità 1 La geometria piana euclidea Il significato della parola geometria 28 Cenni storici Le prime ricerche geometriche 28 Scheda 1 Gli enti fondamentali della geometria 30 Scheda 2 Le relazioni tra gli enti geometrici fondamentali, definizioni e simbologia 31 Approfondimento Le geometrie non euclidee 32 Problema 1 Tracciare rette parallele e perpendicolari con le squadre 35 Problema 2 Distanza di un punto da una retta 36 Scheda 3 Gli angoli 37 Problema 3 Tracciare angoli particolari utilizzando esclusivamente le squadre 38 Problema 4 Tracciare angoli di 60, 120 e 90 con l uso del compasso 38 Scheda 4 I poligoni 40 Scheda 5 La circonferenza 43 Approfondimento Le curve dei Greci La simmetria 44 Approfondimento La simmetria in natura 44 Problema 5 Costruire l asse di un segmento 45 Problema 6 Applicazione del problema dell asse: costruire una circonferenza passante per tre punti non allineati 46 Problema 7 Costruire la bisettrice di un angolo 47 Problema 8 Costruire la bisettrice di un angolo inaccessibile 48 Problema 9 Costruire il prodotto di due segmenti 49 Problema 10 Dividere un segmento in parti uguali: il teorema di Talete 49 Problema 11 Costruire un triangolo dati i lati 50 Problema 12 Costruire un triangolo isoscele note la base e l altezza 51 Problema 13 Costruzione di un triangolo equilatero dato il raggio 51 Problema 14 Costruire un triangolo equilatero dato il lato 52 Problema 15 Costruire un quadrato data la diagonale 52 Problema 16 Costruire un quadrato dato il raggio e poligoni con numero di lati multiplo di quattro 53 Problema 17 Costruire un quadrato dato il lato 53 Problema 18 Costruire un esagono dato il raggio 53 Problema 19 Costruire un esagono dato il lato 54 Problema 20 Costruire un dodecagono dato il raggio La sezione aurea 55 Problema 21 Trovare la sezione aurea di un segmento 55 Problema 22 Costruire un pentagono dato il lato 57 Problema 23 Costruire un decagono e un pentagono dato il raggio 57 Problema 24 Costruire un pentagono data la diagonale 58 Cenni storici La sezione aurea nell arte, nell architettura e in natura Poligoni regolari che possono essere costruiti usando solo la riga e il compasso 60 Problema 25 Costruzioni approssimate dei poligoni dato il raggio 60 Problema 26 Costruzione approssimata dell ennagono dato il raggio 60 Problema 27 Problema generale per la costruzione di un poligono regolare dato il lato (problema con soluzione approssimata) 61 Problema 28 Dividere la circonferenza in parti uguali (problema della ciclatoria) Dalla geometria di Euclide a quella di Cartesio 64 Cenni storici Cartesio 64 Problema 29 Calcolo delle coordinate relative di un punto 65 Esercizi svolti 66 Esercizi proposti 69 Test di verifica 75 Unità 2 Le tangenze e i raccordi Tangenti e raccordi 76 Approfondimento Tangenze e raccordi nella progettazione architettonica e industriale 76 Problema 1 Costruire la retta tangente a una circonferenza 80 Problema 2 Costruire le tangenti a una circonferenza dato un punto esterno 80 Problema 3 Costruire le tangenti esterne a due circonferenze 81 Problema 4 Costruire le tangenti interne a due circonferenze 82 Problema 5 Raccordo di due rette incidenti 83 Problema 6 Raccordo di due rette perpendicolari 83 Problema 7 Raccordo di due circonferenze tangenti esternamente 84 Problema 8 Raccordo di due circonferenze tangenti internamente 85 Problema 9 Raccordo tra una circonferenza e una retta tangenti 86 Esercizi svolti 87 Esercizi proposti 91 Test di verifica 93

2 Unità 3 Le curve policentriche Gli ovali, gli ovoli e le spirali 94 Approfondimento Ovali, ovoli e spirali in natura e in architettura 94 Cenni storici Archimede 96 Problema 1 Costruire un ovale dato l asse maggiore e l asse minore 97 Problema 2 Costruire un ovale date due circonferenze 98 Problema 3 Costruire la spirale di Archimede 98 Problema 4 Costruire la spirale di un esagono Curve cicliche o meccaniche 100 Problema 5 Costruire l evolvente del cerchio 100 Esercizi svolti 101 Test di verifica 102 Modulo 3 La geometria descrittiva 103 Unità 1 La geometria descrittiva e le proiezioni Geometria descrittiva e proiezioni 104 Cenni storici Dalla prospettiva alla geometria descrittiva Metodo della doppia proiezione ortogonale: elementi di riferimento Leggi di rappresentazione degli elementi grafici di base: il punto, la retta e il piano I ribaltamenti del piano Condizioni di appartenenza, di parallelismo e di perpendicolarità 111 Problema 1 Costruzione di una retta r appartenente a un piano perpendicolare a uno dei piani di proiezione 112 Problema 2 Costruzione di una retta appartenente a un piano generico e parallela a un piano di proiezione 112 Problema 3 Costruzione della retta di intersezione di due piani 113 Problema 4 Costruzione di due rette e due piani paralleli Ricerca della vera grandezza di un segmento Il terzo piano di proiezione 118 Cenni storici Dall assonometria alla prospettiva nella storia Le assonometrie: elementi di riferimento Legge di rappresentazione 123 Esercizi proposti 124 Test di verifica 125 Unità 2 Dalla geometria descrittiva alle proiezioni del disegno geometrico Proiezioni ortogonali e assonometriche con l uso delle coordinate cartesiane 126 Problema 1 Il punto in assonometria e in proiezione ortogonale con l uso delle coordinate cartesiane 127 Problema 2 Costruire in proiezione ortogonale e in assonometria isometrica una superficie poligonale 129 Problema 3 Costruire in proiezione ortogonale e in assonometria isometrica e cavaliera una superficie triangolale 130 Problema 4 Costruire in proiezione ortogonale e in assonometria isometrica e cavaliera una superficie poligonale Proiezioni ortogonali e assonometriche di superfici di cui è nota solo una descrizione geometrica 133 Problema 5 Proiezione ortogonale e assonometrica di un triangolo equilatero parallelo al piano orizzontale e avente un punto di cui sono note le coordinate 133 Problema 6 Costruire la proiezione ortogonale e l assonometria di un cerchio parallelo al piano verticale posto non liberamente nello spazio di proiezione ma vincolato da un punto dato Metodi grafici per realizzare le proiezioni di superfici piane poste su piani obliqui 137 Problema 7 Costruire la proiezione ortogonale e quella assonometrica di figure perpendicolari a un piano di proiezione obliquo rispetto agli altri due 138 Problema 8 Costruire le proiezioni ortogonali di un cerchio con superficie perpendicolare a PO e obliqua rispetto a PV 140 Problema 9 Costruire le proiezioni ortogonali di una figura con superficie perpendicolare a un piano di proiezione e obliqua rispetto agli altri due 142 Esercizi proposti 146 Test di verifica 150 Unità 3 I solidi geometrici e oggetti semplici in proiezione I solidi geometrici 151 Cenni storici I poliedri I poliedri I solidi di rotazione 154 Problema 1 Solidi primari con base parallela al PO: il prisma a base pentagonale 155 Problema 2 Solidi primari con base parallela al PO: la piramide a base pentagonale 157 Problema 3 Solidi primari con base parallela al PO: il cilindro 158 Problema 4 Rappresentazione dei solidi primari con base parallela al PO: il cono 159 Problema 5 I solidi primari La sfera 160 Problema 6 Solidi primari Il cubo 161 Problema 7 Solidi primari con base parallela al PV: il cono 162 Problema 8 Solidi primari con base parallela al PL: il cilindro 163 Problema 9 Solidi primari con base parallela al PV: il prisma a base pentagonale 163 Problema 10 Solidi primari con base sul PL: la piramide a base pentagonale 164 Problema 11 Solidi primari con base sul PO: il tetraedro Solidi primari retti che si presentano obliqui rispetto a due piani di proiezione 165 Problema 12 Solidi obliqui rispetto ai piani di proiezione: metodo del paino ausiliario che contiene la base 165 Problema 13 Solidi obliqui rispetto ai piani di proiezione: metodo delle proiezioni successive 168 Problema 14 Solidi obliqui rispetto ai piani di proiezione: metodo del paino ausiliario di profilo 171 Problema 15 Oggetti semplici in proiezione ortogonale e assonometrica 177 Esercizi proposti 181 Test di verifica 190 indice VII

3 indice VIII Unità 4 Gli sviluppi Lo sviluppo di un solido 191 Problema 1 Sviluppo dei prismi: prisma a base esagonale 193 Problema 2 Sviluppo delle piramidi: piramide a base quadrata 193 Problema 3 Sviluppo del cilindro 194 Problema 4 Sviluppo del cono 195 Problema 5 Sviluppo del tronco di cono 195 Esercizi svolti 196 Esercizi proposti 198 Test di verifica 200 Modulo 4 Sezioni e intersezioni 201 Unità 1 Sezioni di solidi La sezione dei solidi Sezioni di solidi normali ai piani di proiezione con piani paralleli o perpendicolari al PO Sezioni di solidi con piani al PO o al PL e obliqui rispetto agli altri due 208 Problema 9 Sezionare un cubo con un piano obliquo perpendicolare a PL e inclinato di un angolo generico x rispetto al PO 210 Problema 10 Sezionare un cilindro retto con un piano obliquo perpendicolare al PV e inclinato di un angolo generico x rispetto al PO Le sezioni coniche 220 Problema 11 Costruzione dell ellisse 221 Cenni storici Le coniche 221 Problema 12 Rappresentare in proiezione ortogonale e assonometrica la sezione ellittica di un cono 223 Problema 13 Costruzione della parabola 227 Problema 14 Rappresentare la sezione parabolica di un cono in proiezione ortogonale e assonometrica 228 Esercizi svolti 232 Esercizi proposti 234 Test di verifica 236 Unità 2 Intersezione di solidi Intersezione e compenetrazione di solidi 237 Problema 1 Intersezione tra una retta e una piramide 238 Problema 2 Intersezione tra una retta e un cono 238 Problema 3 Intersezione tra due prismi con il metodo degli spigoli e delle generatrici 239 Problema 4 Intersezione tra solidi di rotazione: intersezione tra cono retto e cilindro 241 Problema 5 Intersezioni di due cilindri con assi tra loro perpendicolari 244 Problema 6 Intersezione di un prisma a base esagonale e di un cono coassiali tra loro 245 Esercizi svolti 246 Esercizi proposti 248 Test di verifica 250 Modulo 5 Prospettiva e teoria delle ombre 251 Unità 1 La prospettiva Metodo della prospettiva o proiezioni centrali: elementi di riferimento 252 Cenni storici Le macchine per disegnare in prospettiva Metodo dei raggi visivi e delle perpendicolari Metodo dei punti di distanza o delle linee a Metodo dei punti di fuga Metodo dei punti di misura Prospettiva frontale per ambienti interni e esterni 259 Problema 1 Prospettiva di un cubo con il metodo dei raggi visuali e delle linee perpendicolari 260 Problema 2 Prospettiva di una piramide con il metodo dei punti di distanza e delle perpendicolari 261 Problema 3 Prospettiva di una pavimentazione esagonale con il metodo dei punti di distanza e delle perpendicolari 262 Problema 4 Prospettiva di un cono con il metodo delle perpendicolari e delle linee a Problema 5 Prospettiva di un oggetto generico con il metodo dei punti di fuga e delle perpendicolari 263 Esercizi proposti 264 Test di verifica 265 Unità 2 Teoria delle ombre La teoria delle ombre 266 Cenni storici L ombra come rilievo Il punto e la sua ombra 268 Problema 1 Ombra di un segmento 268 Problema 2 Ombre di segmenti paralleli o perpendicolari ai piani di proiezione 271 Problema 3 Ombre di superfici parallele o perpendicolari ai piani di proiezione 272 Problema 4 Ombre di solidi 272 Esercizi svolti 276 Esercizi proposti 277 Test di verifica 278 Modulo 6 Il disegno CAD 279 Unità 1 Conoscenze di base dei comandi CAD I software per computer grafica 280 Cenni storici La storia del computer Disegnare con AutoCAD Le riedizioni di AutoCAD o release Il desktop di AutoCAD Descrizione delle barre dei comandi principali Le tavolozze degli strumenti Come attivare i comandi di AutoCAD Uso del mouse Uso della tastiera Il comando Startup e il modello I primi comandi che si usano per iniziare a lavorare per formare un prototipo Lavorare con precisione grafica Salvare il lavoro Scrivere con AutoCad 294 Test di verifica 295 Unità 2 CAD 2D Premessa 296 Lezioni 296 Esercizi proposti 318 Appendice: esercizi di sintesi 321

4 modulo 1 Il disegno e i linguaggi grafici Prerequisiti n Nozioni elementari relative al significato del disegno. Conoscenze n Conoscere il disegno come mezzo di comunicazione primario. n Conoscere i meccanismi visivi della percezione. n Conoscere il ruolo della luce nella percezione e nella formazione del colore. n Conoscere gli strumenti usati nel disegno. n Conoscere il linguaggio infografico e multimediale. Contenuti n La percezione visiva e le sue leggi. n Gli strumenti usati nel disegno. n La luce, il colore e le sintesi. n Classificazione del colore. n Infografica e multimedialità.

5 Infografica e multimedialità 3 unità 3 Infografica e multimedialità prerequisiti Nozioni elementari sul significato del disegno. Nozioni elementari sugli applicativi base del pacchetto Office. unitá conoscenze Conoscere il linguaggio infografico e multimediale Infografica e multimedialità La parola infografica deriva dall inglese information graphic o infographic, dare informazioni in modo semplice, funzionale, immediato, attraverso un segno grafico. L infografica è quindi un linguaggio visivo usato quando le parole non bastano; è considerata parte del mondo dell information design ed è per questo definita anche infodesign. L infografica serve a semplificare e velocizzare l informazione, a stabilire facilmente delle relazioni e consente al lettore di comprendere meglio ciò che si vuole comunicare; costituisce una rappresentazione visiva che non è solo la somma di ciò che occorre dire ma è un filtro e un costruttore di modelli, il tutto incorporato in una sola immagine (escaping flatland ), che deve fornire contemporaneamente più informazioni possibili. I principi dell infografica hanno numerose applicazioni, come per esempio per la creazione di: grafici, diagrammi, tabelle, segnaletica, mappe e schemi. Vengono utilizzate nei giornali, nei saggi, nei manuali e nelle pagine web, dove l infografica diviene multimedialità se si aggiungono suono, movimento e collegamenti (link). Storia dell infografica L infografica non è certo un invenzione dei nostri giorni, possiamo infatti considerare infodesign le incisioni rupestri, le antiche mappe nautiche, i grafici statistici di William Playfair del XVIII secolo, i grafici matematici di J.J. Sylvester del 1878 a cui, probabilmente, dobbiamo l uso della parola grafico; Sylvester fu infatti il primo a utilizzare i diagrammi a barre e i diagrammi a torte. Uno dei maggiori esperti contemporanei del settore è Edward Tufte, autore di una serie di pubblicazioni considerate fondamentali per l argomento. n Mappa del a.c. di un villaggio della val Camonica. Egli descrive il processo che sta alla base dell infografica come l incorporazione di molte dimensioni di informazioni in un immagine bidimensionale e definisce tale processo escaping flatland. Nigel Holmes, rinomato creatore di explanation graphic, grafici di spiegazione, è un altro importante personaggio di riferimento. I suoi lavori sono sia una forma visiva di informazioni che di conoscenza poiché illustrano il come fare. I designer contemporanei più famosi, oltre ai già citati Edward Tufte e Nigel Holmes, sono Peter Sullivan, Sam Ward, Donald Norman e l olandese Paul Mijksenaar. Quest ultimo è il creatore di sistemi di segnaletica progettati per grandi infrastrutture e per il trasporto pubblico chiamati wayfinding e waysigning. Gli esempi più famosi del suo lavoro sono la segnaletica creata per diversi aeroporti olandesi, tra cui quello di Amsterdam- Schiphol, e per l aeroporto JFK di New York. La segnaletica dello Schiphol di Amsterdam, mette bene in evidenza le direzioni verso i luoghi di transito dell aeroporto, rappresentati con parole e icone stilizzate: l orientamento viene espresso dalla mano o dalla freccia che, connesse all icona, danno significato all informazione. In Italia Paul Mijksenaar ha curato la segnaletica dell aeroporto di Olbia. Una nuova frontiera per l infografica, apertasi grazie alla diffusione capillare dei pc, è la sua rappresentazione animata, fruibile normalmente su Internet nei siti on line delle più importanti testate giornalistiche, nei siti dedicati all educazione, nei più aggiornati strumenti multimediali usati per i motori di ricerca. Così l infografica è divenuta multimediale. n Segnaletica dell aeroporto di Schiphol di Amsterdam. Cenni storici

6 1 modulo 18 Il disegno e i linguaggi grafici 3.2 Gli elementi della comunicazione grafica La comunicazione avviene attraverso la percezione dei segni che raggiungono il cervello dove vengono elaborati per creare un immagine mentale. Tali segni vengono percepiti in una sequenza di priorità che va dalle forme concentriche, alle forme prive di colori, alle linee curve, alla distanza e alla profondità. I segni sono manifestazioni della creatività che attraverso emozioni, intuizioni, immagini e idee che ne scaturiscono si trasformano in sistemi di comunicazione con parole, immagini, musica, suono ecc. La capacità di percepire la realtà (fig. 3.1) può essere oggettiva (fig. 3.2), soggettiva (fig. 3.3), immaginaria (fig. 3.4) ma è sempre un immagine mentale che si concretizza quando viene riprodotta. Aristotele, nel De Anima, scrisse che l anima non pensa mai senza un immagine. Fig. 3.3 n Pablo Picasso: rappresentazione di una realtà soggettiva. Fig. 3.1 n Elementi della comunicazione grafica. Fig. 3.4 n Renè Magritte: rappresentazione di una realtà immaginaria. Fig. 3.2 n Paul Cézanne: rappresentazione di una realtà oggettiva. La segnaletica stradale La segnaletica stradale costituisce un esempio di infografica. I primissimi esempi di segnaletica stradale sono rappresentati dai cippi miliari costituiti, generalmente, da una colonna alta fino a 2,50 m con una circonferenza fino a 2 m. Il materiale con cui venivano realizzati varia: calcare, trachite, marmo. I miliari vi riportavano iscrizioni il cui testo, redatto con abbreviazioni e sigle, indicava le distanze tra i luoghi e, a volte, il nome del magistrato o dell imperatore che fece costruire o restaurare la strada, talvolta seguiti da verbi come fecit, munivit, refecit, stravit.

7 Infografica e multimedialità 3 I Romani iniziarono a metterli sulle proprie strade nel 123 a.c. (fig. 3.5). Venivano collocati ogni 1000 passi a partire dalle mura di Roma; i più semplici presentano una struttura con tre elementi informativi: l nome della strada; l distanza; l destinazione. Altri esempi di applicazione infografiche Le applicazioni dell infografica sono innumerevoli, nelle immagini che seguono ne riportiamo alcuni esempi. unitá Secondo gli storici, nel Medioevo in corrispondenza degli incroci venivano posti su pali di legno appositi cartelli per indicare la direzione da prendere per raggiungere altre città. Oggi in molti segnali stradali vengono utilizzate delle icone che trasmettono informazioni codificate: pericolo, divieto, obbligo ecc. (fig. 3.6). Fig. 3.7 n Una infografica dove il comico viene usato per descrivere delle situazioni politiche. 19 Fig. 3.5 n Antico cippo miliare Romano. Fig. 3.6 n Segnali stradali. Fig. 3.8 n Il supermercato annuncia che distribuirà buste di plastica esteticamente gradevoli e biodegradabili. Fig. 3.9 n Infografica sulla diffusione di Facebook in alcuni paesi del mondo. RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano

8 1 modulo Il disegno e i linguaggi grafici I grafici Un grafico è una rappresentazione di dati su un piano cartesiano (fig. 3.10). È usato per illustrare una relazione che intercorre tra i valori numerici di due grandezze. Le grandezze sono rappresentate su due assi di riferimento, ascissa e ordinata, cui vengono associati i valori delle grandezze mediante un opportuna scala numerica. Gli ortogrammi vengono chiamati anche stereogrammi (dal greco stereós, che significa solido) in quanto i valori numerici sono proporzionali anche ai volumi dei parallelepipedi o delle fette di cilindro raffigurate. Gli aerogrammi (fig. 3.14) combinano i vantaggi dei due precedenti tipi di diagrammi, ma con essi è più difficile risalire ai valori numerici; vengono chiamati così in quanto i valori numerici rappresentati sono proporzionali non solo alle lunghezze dei rettangoli o alle ampiezze dei settori circolari, ma anche alle loro aree. 20 Fig n Un grafico visualizza delle informazioni, cioè trasforma dati numerici in un immagine. Nelle figure che seguono, vengono illustrati diversi tipi di diagrammi; in tutti viene rappresentato un insieme di valori numerici mediante una grandezza geometrica: una lunghezza (di un segmento, un rettangolo o un parallelepipedo) o un ampiezza angolare (di un settore di cerchio o di cilindro). Gli istogrammi (fig. 3.12) e gli ortogrammi (fig. 3.13) facilitano il confronto tra i vari dati. Essi sono grafici nei quali i dati sono rappresentati dalla superficie di un rettangolo; gli ortogrammi sono particolari istogrammi in cui appaiono degli spazi tra i diversi rettangoli. Fig n Diagramma a striscia. Questi tipi di diagramma facilitano il confronto tra i singoli dati e il loro totale. Fig n Ortogramma. Fig n Istogramma. Fig n Il diagramma a torta è un tipo particolare di aerogramma.

9 Infografica e multimedialità 3 Gli ideogrammi, invece, sono grafici nei quali i dati vengono rappresentati sotto forma di icone che danno l idea del fenomeno da studiare (fig. 3.15). Un cartogramma (figg e 3.17) è una carta geografica sulla quale vengono rappresentati dei dati statistici, con colori e simboli diversi a seconda dei valori del fenomeno osservato, relativi al territorio che la cartina rappresenta. Le mappe dei percorsi, illustrano invece in modo semplice e immediato i percorsi da seguire per raggiungere un determinato luogo (figg e 3.19). unitá 21 Fig n Ideogramma. Fig n Cartogramma. Fig n Un indagine sulla pulizia nei Paesi europei. Fig n Mappa di un percorso montano. Fig n Percorso parziale della linea 33 a Milano.

10 1 modulo 22 Il disegno e i linguaggi grafici 3.3 Mappe mentali e mappe concettuali La mappa mentale è una rappresentazione grafica della conoscenza ideata dallo psicologo inglese Tony Buzan intorno al Una mappa mentale è un diagramma nel quale i concetti e idee vengono presentati in forma grafica: l idea principale si trova al centro dello schema, mentre le informazioni e i dettagli di approfondimento vengono legati ad essa secondo una geometria radiante via via verso l esterno (fig. 3.20). Le mappe mentali si caratterizzano per l accento posto sull impatto percettivo ottenuto con colori e immagini che servono a catturare l attenzione. Buzan descrive così la mappa mentale:... una mappa mentale consiste di una parola o idea principale; intorno a questa parola centrale si associano 5-10 idee principali relazionate con questo termine. Di nuovo si prende ognuna di queste parole e a essa si associano 5-10 parole principali relazionate con ognuno di questi termini. A ognuna di queste idee discendenti se ne possono associare tante altre. Le mappe mentali sono anche tradizionalmente conosciute come: mappe di parole, mappe di idee o mappa delle idee. La mappa mentale parte da un solo argomento di base, da cui si diramano tutte le derivazioni e associazioni, con ramificazione gerarchica; viene usata soprattutto per raccogliere e comunicare le idee, strutturare le informazioni e le decisioni, sviluppare piani, per stimolare la creatività, memorizzare e prendere appunti. La mappa mentale si sviluppa su uno spazio orizzontale seguendo una logica radiale: si parte da un centro (il nome dell argomento, del progetto o un immagine che lo rappresenta) da cui far partire i rami contenenti le parole chiave che sintetizzano i sottoargomenti. Il vantaggio principale della mappa mentale è la capacità di offrire una visione d insieme dell argomento: grazie al foglio orizzontale abbiamo tutto davanti agli occhi, senza dover scorrere lo sguardo dall alto in basso come quando leggiamo un testo lineare. La struttura della mappa mentale è per sua natura dinamica e infinita. Vi è un punto di partenza preciso, centrale, che si apre a tutte le direzioni e il cervello è libero di associare idee ed elaborare pensieri correndo da un ramo all altro, mantenendo sempre il controllo del quadro generale. Al sopraggiungere di ulteriori spunti basta inserire altre diramazioni con relative parole chiave, una per ramo, affinché ognuna possa sprigionare nuove idee a sua volta. Le mappe concettuali sono uno strumento grafico per rappresentare informazioni e conoscenze. Il termine è stato coniato da J. D. Novak e D. B. Gowin della Cornell University che hanno sostenuto che la rappresentazione grafica delle conoscenze costringe il soggetto a riflettere sulla natura delle conoscenze stesse e sulle relazioni che vi intercorrono. La sua costruzione implica un grosso sforzo di rielaborazione che facilita l apprendimento significativo e non è mai definitiva, mutando all aumentare delle conoscenze. Servono per facilitare la memorizzazione, la concettualizzazione e a organizzare i contenuti. Fig n Mappa delle idee. Esempio di mappa mentale.

11 Infografica e multimedialità 3 La mappa concettuale può partire da più argomenti principali, definiti domande focali (fig. 3.21), in una struttura a rete anche tridimensionale; ha una forma ad albero che va dal generale al particolare partendo generalmente, dall alto verso il basso. Prevede l uso di: l nodi, sostantivi che esprimono i concetti; l frecce, che collegano i concetti e definiscono le relazioni tra loro; l legami, verbi o connettivi che esprimono le relazioni tracciate dalle frecce. Le mappe concettuali si differenziano dalle mappe mentali (fig. 3.22) per il loro orientamento cognitivo, che le rende utili in contesti quali la gestione della conoscenza, la formazione, la risoluzione di problemi ecc. Le mappe mentali, invece, sono più orientate alla creatività e vengono usate spesso in chiave evocativa ed emozionale. unitá 23 Fig n Esempio di mappa concettuale. Vengono qui riassunti i concetti esposti nel modulo 1 relativi alla percezione. Fig n Mappa concettuale relativa agli argomenti esposti nel paragrafo 3.3.

12 1 modulo Il disegno e il suo linguaggio esercizi proposti unità 3 1. Costruire i segnali stradali proposti utilizzando i dati forniti nelle tabelle. 24 [1] A C D E Piccolo 600 mm 10 mm 60 mm 55 mm Medio 900 mm 15 mm 90 mm 80 mm Grande 1200 mm 18 mm 120 mm 120 mm 2. Osserva questo grafico e ipotizza dei riferimenti che lo giustifichino. [4] B D L Q S Piccolo 3 mm 50 mm 400 mm 250 mm 6 mm Medio 5 mm 70 mm 600 mm 400 mm 10 mm Grande 8 mm 110 mm 900 mm 600 mm 15 mm 3. Trasforma questo ortogramma sulle temperature medie di Messina in un grafico cartesiano. esercizi proposti 4. Trasforma il grafico proposto sulle temperature massime e minime di Messina in un diagramma a colonne.

13 Infografica e multimedialità 3 esercizi proposti unità 3 5. Confronta i due ortogrammi proposti e imposta un grafico sul guadagno. unitá 6. Completa il grafico dato seguendo la tabella fornita. 25 SAU (Superficie Agricola Utilizzata) Regione/Provincia autonoma ha Piemonte Valle d Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emila Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA esercizi proposti

14 1 modulo Il disegno e il suo linguaggio Indica con una crocetta la risposta che ritieni esatta. 1. Quando viene usata l infografica: a quando le parole non bastano per chiarire un concetto; b quando il disegno è troppo grande; c quando il disegno è troppo piccolo; d quando le parole sono in inglese; e al posto delle parole. test di verifica unità 2 2. Che cosa sono i cippi miliari? 3. Come si definisce un ideogramma? In quale aeroporto europeo P. Mjksenaar ha realizzato la segnaletica: a Parigi; b Roma; c Amsterdam; d Londra; e Milano. 3. Chi disse: l anima non pensa mai senza una immagine? a Platone. b Aristotele. c Leonardo. d Nessuno. e Il Papa. 4. In che modo può essere percepita la realtà: a concreto - reale - visivo; b soggettivo - personale - univoco; c oggettivo - concreto - immaginario; d immaginario - fantastico - ideale; e oggettivo - soggettivo - immaginario. 4. In una mappa mentale dove si trova l idea principale? 5. Come sono anche conosciute le mappe mentali? 6. Che cosa rappresentano le mappe concettuali? test di verifica 5. Le immagini che percepiamo sono: a illusorie; b visive; c mentali; d ottiche; e reali. 6. L infografica diviene multimedialità: a quando si pubblica su Internet; b quando si aggiunge un suono; c quando si aggiunge un filmato; d quando si aggiunge suono e movimento; e l infografica non ha niente a che fare con la multimedialità. Rispondi alle domande in modo sintetico. 1. Come può essere la capacità di percepire la realtà? 7. Come è strutturata una mappa concettuale? Tratta sinteticamente gli argomenti proposti e se necessario fai degli schizzi a matita sul quaderno. 1. Che cos è l infografica? 2. Quali sono gli elementi della comunicazione grafica? 3. Parla dei grafici che conosci e fai qualche esempio. 4. Parla delle mappe mentali e fai un esempio. 5. Parla delle mappe concettuali e fai un esempio.

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