Sistemi di welfare comparati

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1 Corso di Laurea L-39 Sistemi di welfare comparati L8 le politiche di conciliazione cura - lavoro 19 aprile 2017 Matteo Villa matteo.villa@unipi.it Università di Pisa Dipartimento di Scienze Politiche Research LAB - LaRISS -

2 Politiche comparate di conciliazione cura-lavoro 1. Introduzione 2. Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali 3. Strumenti di policy 4. Modelli di policy, loro evoluzione ed esperienze nazionali 5. Conseguenze politiche implementate

3 1. Introduzione Posizione donna nella società e divisione del lavoro di genere Conciliazione famiglia (cura)-lavoro Solo più di recente è diventato tema anche maschile Questioni sempre più complesse coinvolgono carriera, procreazione, cura, coppia, concezioni della famiglia, esigenze di reddito e abitazione. Tre tipi di obiettivi: Cura: servizi educativi e cura dei fgli età prescolare Pari opportunità, parità di genere, combattere diseguaglianze Investimento sociale (sviluppo cognitivo, capitale culturale, istruzione) Problemi aperti: Tuttora carenza di pari opportunità e donne discriminate (sia lavoro che cura) Forti diferenze tra paesi e regimi di welfare

4 2. Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali Domanda di conciliazione per: a) dinamiche occupazionali (+ femminile) b) tendenze demografiche (tasso fertilità, età primo fglio, invecchiamento popolazione) a) Occupazione femminile, balzo in avanti dovuto a: cambiamenti struttura produttiva, famiglia a due redditi (e costi - stili di vita), cultura. Cambio curve occupazione dai '70 ai '90 e Diferenze tra paesi. + Problemi di conciliazione dove gap nei livelli di occupazione, remunerazione Problemi scaricati sulla fertilità (equilibrio a bassa fecondità (Esping-Andersen)

5 Attività donne per fasce di età 5 Fonte: Reyneri, 2017

6 Quali indicatori Attività donne per fasce di età 6 Fonte: Reyneri, 2017

7 Quali indicatori Attività donne per fasce di età 7 Fonte: Reyneri, 2017

8 Quali indicatori Attività donne per fasce di età e istruzione 8 Fonte: Reyneri, 2017

9 Occupazione donne in EU Figure 3: Employment rates of women in the 25 EU member states (years 2000 and 2005) Source: Eurostat Fonte: Da Roit e Sabatinelli (2006)

10 Occupazione donne in EU: Gender Pay Gap 10

11 Occupazione donne in EU: Gender Pay Gap Various reasons for the existence and size of a gender pay gap (strongly different between EU Member States): kind of jobs breaks in career or part-time work due to childbearing Immagine su: IvQgI/AAAAAAAADsE/-xJIyD0qlfE/s1600/altan+7m arzo2014.png decisions in favour of family life institutions and attitudes governing the balance between private and work life All these impact on the careers and thus the pay of women (OECD 2017). 11

12 Occupazione donne in EU 12

13 Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali b) Tendenze demografiche Caduta tassi fertilità (dal '68) per: cambiamento dei costumi sessuali e occupazione femminile. Diversità tra paesi: + occupazione e + fgli dove migliori politiche di conciliazione. + Problemi in area continentale e meridionale (equilibrio a bassa fecondità). Differenziazione modelli familiari, sganciati da matrimonio e natalità. Dove tiene modello + tradizionale: - Meno fgli - Minori responsabilità padri (per minore flessibilità e conciliazione). - Gravi problemi famiglie monogenitoriali. Riepilogo su principali cambiamenti tra tendenze demografiche e occupazione nei paesi europei tab. p. 213

14 Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali

15 Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali

16 Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali

17 Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali Trasformazione Modelli Familiari: (Ascoli 2011) Il declino del modello Coppia con fgli e l'incremento dei nuclei mono personali e formato da coppie senza fgli

18 Caratteristiche ed evoluzione dei rischi sociali Occupazione femminile e fecondità (Esping-Andersen 2011) Da una relazione inversa a una relazione diretta: nei paesi dove le donne lavorano di più oggi (dagli anni '90) fanno anche più fgli. In passato (1970) era il contrario

19 3. Strumenti di policy 1. Congedi: di maternità, parentali, di paternità. Trasformazioni e resistenze, in famiglia e nel mercato 2. Servizi di cura e pre-educativi (0-3, 3-6 e intorno a scuola obbligo) 3 obiettivi: conciliazione, apprendimento, diseguaglianze Dinamiche: diversifcazione, esternalizzazione, riduzione costi 3. Part-time e Flessibilità del lavoro (volontario / involontario), 4. Sostegni economici: per stare a casa o per lavorare (cura-lavoro) Trasferimenti monetari e sgravi fiscali: quali criteri di accesso - universalistici (avere fgli in età prescolare) - categoriali (posizione lavorativa) - selettivi (livello di reddito)

20 Strumenti di policy

21 Strumenti di policy

22 Strumenti di policy Figure 2: Expenditure for children and family policy for cash benefits and in kind services in the 25 EU member states as a % of GDP (year 2003)* 4,5 4 3,5 3 2,5 services cash 2 1,5 1 0,5 0 Source: Eurostat * for Cyprus the year of reference is Fonte: Da Roit e Sabatinelli (2006)

23 Strumenti di policy Figure 1: Proportion of children 0-2 and 3-6 in childcare facilities (including regulated childminders) Source: estimates based on country tables (Part 2) 23 Fonte: Da Roit e Sabatinelli (2006)

24 Strumenti di policy 24 Fonte: Saraceno, 2009

25 Strumenti di policy 25 Fonte: Saraceno, 2009

26 4. Modelli di policy ed evoluzione ed esperienze nazionali Argomenti: a. Evoluzione dei concetti per l'analisi delle politiche, b. Cambiamenti nelle politiche, c. Cluster dei sistemi nazionali di conciliazione (regimi di welfare). Divisione delle responsabilità di conciliazione tra stato, mercato, famiglia: Vecchi modelli (male breadwinner): Strong: Germania, UK, Paesi Bassi (scoraggiamento MDL e obblighi familiari) Moderate: Francia (riconoscimento donne come madri e lavoratrici) Weak: Paesi scandinavi (cittadinanza sociale, sostegno precoce occupazione fem.) Nuovi modelli: one-and-a-half; adult-worker model; dual-earner / dual-carer model (sostegno parità di genere anche nella cura). Approcci: defamilizzazione, familismo sostenuto, familismo di default. Evoluzione delle politiche nel tempo. Tab. p. 222 (Obiettivi, strumenti e governance) > Modelli di politiche e cura dei bimbi: in base ai 4 regimi + paesi est. Diff. Francia, Germania >

27 Modelli di policy ed evoluzione ed esperienze nazionali

28 Modelli di policy ed evoluzione ed esperienze nazionali Modelli di politiche e cura dei bimbi: cluster di paesi in base ai 4 regimi + paesi est. 1. Paesi scandinavi: politiche universalistiche + precoce attenzione a pari opportunità Trasferimenti + congedi + servizi pubblici (qualità e accessibili) Familismo sostenuto al primo anno e defamilizzazione in seguito 2. Paesi anglosassoni: scarsità di interventi pubblici Trasferimenti economici universalistici + servizi pubblici residuali Conciliazione demandata alla negoziazione MDL + sgravi fscali e voucher Defamilizzazione attraverso mercato + sostegno pubblico 3. Paesi continentali: sussidiarietà attiva (sostegno forte alla famiglia) Diversità paesi francofoni (forte sviluppo attività pre-educative) e tedeschi (meno servizi all'infanzia e ruolo del terzo settore, recenti sviluppi) 4. Paesi sudeuropei: familismo e sussidiarietà passiva trasferimenti categoriali e congedi con basse indennità servizi diversifcati tra 0-3 e 3-6 anni, ricorso cura informale 5. Paesi ex-socialisti e nuovi EU: grande diversifcazione. passaggio a economia di mercato, riduzione rete servizi, rifamilizzazione cura, mercato

29 5. Conseguenze delle politiche implementate Immagine su:

30 5. Conseguenze delle politiche implementate Occupazione femminile: incremento con dinamiche diferenti tra paesi. Politiche consentono più occupazione femminile e esternalizzazione cura fgli. Impatto occupazionale maggiore se combinazione tra congedi parentali + servizi basso costo e/o sostegni economici rilevanti. Problemi ed effetti paradossali sulla parità di genere in ambiente lavorativo: uso part-time e segregazione verticale. Problema Responsabilità dei padri. Produzione domanda di lavoro nei servizi: + occupazione femminile e rischio segregazione orizzontale. Sostegno alla natalità: efetto moderatamente positivo. Più efcace se sostegno congiunto politiche del lavoro e di conciliazione Più efcace se misure differenziate e sovrapposte (congedi, servizi, trasferimenti) Se no ritardi nella maternità o altri efetti sulla formazione delle famiglie Sviluppo cognitivo: + risultati scolastici e integrazione sociale, - assistenza pubblica in futuro. + opportunità per bambini da contesti svantaggiati, - diseguaglianze

31 Regimi di welfare, diferenze tra paesi

32 Conseguenze delle politiche implementate

33 Alcune diferenze tra paesi Two Faces of Familism (Esping-Andersen 2009)

34 Alcune diferenze tra paesi Fonte: Esping-Andersen, 2015

35 Alcune diferenze tra paesi Poverty reduction by household type (Hill 2006)

36 Risk of poverty by gender (Hill 2006)

37 Risk of poverty among single persons and parents and by gender (Hill 2006)

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