Corso di Mineralogia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Corso di Mineralogia"

Transcript

1 Corso di Mineralogia Scienze Geologiche A.A / 2017 Lab # 2 Cristallografia morfologica: le forme dei cristalli (pdf Lab#2)

2 ALCUNE NOZIONI DI GEOMETRIA ELEMENTARE Un "cristallo" è riconducibile ad un poliedro convesso regolare limitato da FACCE piane (f) che si incontrano originando SPIGOLI (s) che a loro volta convergono in VERTICI (v). Le facce formano tra loro angoli definiti "angoli interfacciali" (devono essere misurati su di un piano normale alle facce) angolo interfacciale = 54,74 (non 60!) splendido ottaedro di spinello-mgal 2 O 4, (Mogok, Birmania. Altezza 1 cm)

3 VALE LA RELAZIONE DI EULERO f + v = s + 2 f + v - 2 = s cubo (f)acce = 6 (v)ertici = 8 (s)pigoli = = 12 tetraedro: (f)acce = 4 (v)ertici = 4 (s)pigoli = = 6 ottaedro: (f)acce = 8 (v)ertici = 6 (s)pigoli = = 12

4 LEGGE DELLA COSTANZA DEGLI ANGOLI INTERFACCIALI Tutti i cristalli della stessa specie cristallina, nelle identiche condizioni di temperatura, T e pressione, P, presentano, tra facce corrispondenti, sempre lo stesso valore di angolo diedro. (Stenone, 1669; Romé de L Isle, 1783) A = cristallo modello; B e C = cristalli distorti. Gli angoli interfacciali sono conservati. Un cristallo distorto può sempre essere reso ideale espandendo parallelamente le facce sino ad ottenere per tutte lo stesso sviluppo

5 MISURA DEGLI ANGOLI INTERFACCIALI Si effettua mediante l uso di goniometri. Attualmente questi strumenti hanno un interesse (quasi) esclusivamente storico; alcuni modelli "antichi" di goniometro a riflessione sono in esposizione nel Museo di Mineralogia. La misura degli angoli interfacciali è alla base della cristallografia "classica" e consentì ai mineralisti di riconoscere le relazioni di simmetria presenti nei cristalli e istituire le classi cristalline. La figura (da Klein, p. 230) mostra come l'angolo da considerare sia l'angolo fra le normali alle facce. Il goniometro per contatto attualmente ha solo interesse didattico

6 GONIOMETRI A RIFLESSIONE Goniometro di Babinet = angolo fra le normali = supplemento dell angolo interfacciale

7 LA SIMMETRIA NEI CRISTALLI Un cristallo possiede simmetria quando in esso è presente la ripetizione regolare di parti geometricamente equivalenti ottenuta mediante operazioni (dette) di simmetria. Le operazioni agiscono tramite operatori e possono essere semplici (s) e composte (c) secondo la tabella sottostante operatore Asse Piano Centro Asse + Centro Asse + Piano operazione rotazione (semplice) riflessione (semplice) inversione (semplice) rotoinversione (composta) rotoriflessione (c, meno importante) La tabella nella pagina successiva (Klein, p. 239, tab. 6.1) riporta i simboli per gli operatori di simmetria; noi useremo p per piano (al posto di m, mirror) e c per centro (al posto di i)

8

9 ASSE rotazione La mano viene ripetuta n volte (in questo caso 2) per rotazione attorno ad un asse (reale o virtuale). Notare come l'oggetto mantenga il suo "verso" (la mano sinistra rimane sinistra)

10 Piano riflessione La mano viene riflessa da un piano (m). Notare come l'oggetto inverta il suo verso = la mano sinistra per riflessione diviene destra. Si genera una coppia "enantiomorfa"

11 Centro inversione La mano viene invertita rispetto ad un centro. Anche questa operazione produce una coppia enantiomorfa.

12 Asse giroide rotazione + inversione Questa operazione combinata in questo caso particolare (asse 2) equivale ad un piano. Negli altri casi (assi 3, 4, 6) si ha la ripetizione di n volte del motivo (vedi ad es. il romboedro con le sue 6 facce generate da un asse 3)

13 ASSI (DI SIMMETRIA) SEMPLICE rotazione GIROIDE rotoinversione BIPOLARE POLARE

14 BINARIO: ripetizione elemento mediante rotazione di 180 TERNARIO: ripetizione elemento mediante rotazione di 120 QUATERNARIO: ripetizione elemento mediante rotazione di 90 SENARIO: ripetizione elemento mediante rotazione di 60

15

16 NON POSSONO ESISTERE ASSI DI ORDINE DIVERSO DA 2, 3, 4, 6 SI NO Perché? Notate come motivi con assi 5, 8, 9 (anche 7, 10, 11 ecc.) non riempiono completamente il piano ossia lasciano spazi vuoti. (La spiegazione quantitativa la trovate nel del pdf relativo alla cristallografia strutturale).

17 RICERCA DEGLI ELEMENTI DI SIMMETRIA REGOLE DI COESISTENZA Asse di ordine pari, piano (di simmetria) perpendicolare e centro coesistono (dato un piano e l'asse normale, il punto di intersezione è il centro) Se perpendicolarmente ad un asse di ordine n esiste un piano che contiene un asse di ordine pari (2, 4, 6) allora, nel piano, esistono in tutto un numero di assi di ordine pari uguale ad n. Esempio: se perpendicolarmente ad un asse quaternario (4) esiste un piano che contiene un asse binario (2), allora nel piano sono contenuti in tutto 4 assi di ordine pari (2)

18 Per descrivere la morfologia di un cristallo (un solido geometrico) è necessario definire la giacitura delle sue facce e dei suoi spigoli riferendoli ad una TERNA CARTESIANA DI ASSI Gli assi cristallografici vengono orientati nello spazio secondo una terna cartesiana X,Y,Z a X b Y c Z assi cristallografici a, b, c sono scelti paralleli a spigoli reali o possibili del cristallo. Gli assi non sono sempre ortogonali. Per ragioni pratiche è possibile scegliere assi di riferimento alternativi, in particolare un sistema di riferimento con 4 assi. a b c "distanza" lungo l'asse a "distanza" lungo l'asse b "distanza" lungo l'asse c (notare il grassetto) b c a a c b angoli (dal verso +) a b g

19 CROCI ASSIALI Combinando i parametri a, b, c ("che definiscono la "giacitura" di una faccia") con gli angoli a, b, g si arriva alla definizione di croce assiale e di sistema cristallino. I sistemi cristallini riconosciuti sono sette* e vengono riferiti alle seguenti croci assiali: CROCE A 3 ASSI: Sistema triclino Sistema monoclino Sistema rombico Sistema tetragonale Sistema cubico CROCE A 4** ASSI: Sistema esagonale Sistema trigonale * Secondo l'uso americano i sistemi cristallini sono 6, accorpando esagonale e trigonale ** E' comunque possibile utilizzare una croce a 3 assi

20 LE CROCI ASSIALI DEI SETTE SISTEMI CRISTALLINI GRUPPO MONOMETRICO monometrico = solo una misura ossia i parametri metrici a, b, c sono uguali In questo gruppo abbiamo un solo sistema Sistema cubico a = b = c a = b = g = 90

21 GRUPPO DIMETRICO (2 parametri metrici) In questo gruppo abbiamo 3 sistemi Sistema tetragonale a = b c a = b = g = 90 Sistema esagonale Sistema trigonale a = b = c d a = b = g = 120 d = 90 in questi due sistemi viene comunemente utilizzata una croce a 4 assi e i parametri sono modificati come sopra. E' comunque possibile utilizzare l'usuale croce a 3 assi

22 GRUPPO TRIMETRICO (3 parametri metrici) In questo gruppo abbiamo 3 sistemi Sistema (orto)rombico a b c a = b = g = 90 Sistema monoclino a b c a = g = 90 ; b > 90 Sistema triclino a b c a b g 90

23 Schema riassuntivo dei sette sistemi cristallini gruppo monometrico Sistema cubico a = b = c a = b = g = 90 gruppo dimetrico Sistema tetragonale a = b c a = b = g = 90 Sistema esagonale Sistema trigonale a = b = c d a = b = g = 120 d = 90 gruppo trimetrico Sistema (orto)rombico a b c a = b = g = 90 Sistema monoclino a b c a = g = 90 ; b > 90 Sistema triclino a b c a b g 90

24 LEGGE DI HAÜY - RAZIONALITA DEGLI INDICI Scelti per un cristallo tre assi di riferimento (a, b, c) paralleli a tre suoi spigoli, reali o possibili, e scelta, come faccia fondamentale, una sua faccia che intercetti tutti e tre gli assi secondo segmenti a, b, c, ogni altra faccia del cristallo taglierà sui tre assi dei segmenti a, b, c che, rapportati a quelli della faccia fondamentale, risultano essere numeri razionali, interi e generalmente piccoli, incluso lo zero. Questi numeri sono chiamati Indici di Miller OA = a OB = b OC = c OA = a OB = b OC = c a a : b b : c c = h: k: l a a : b b : c c = 1: 1: 1 per la faccia fondamentale a a : b : c = 1: 0: 0 a 1/2a : b b : c 1/3c = 2: 1: 3

25 ESEMPI DI INDICIZZAZIONE DEI PIANI piano (a): (a) intercette sugli assi: a otteniamo: 1 a reciproci: 0 0; eliminiamo il denominatore moltiplicando per a e otteniamo (100), indice di Miller del piano che taglia l'asse a ed è parallelo agli assi b, c. Possiamo ripetere lo stesso ragionamento per gli altri due piani ottenendo gli indici (001) e (010) 1 a 1 1 piano (b): (b) intercette sugli assi: a b reciproci: 1 a b 1 1 otteniamo: 0; eliminiamo il denominatore a b moltiplicando per il m.c.m e otteniamo (h k 0), indice di Miller del piano che taglia gli assi a, b ed è parallelo a c. Un piano di questo tipo viene indicizzato genericamente come (hk0). Disponendo dei dati cristallografici possiamo indicizzare il piano come (210) oppure (110) 1 1

26 CROCE A QUATTRO ASSI Nei sistemi esagonale e trigonale si usa tradizionalmente una croce a 4 assi con 3 assi nel piano orizzontale che formano fra di loro angoli di 120 e un quarto asse verticale. I parametri cristallografici per questa croce sono: a b c d; a b g 120, d 90 Le facce vengono indicizzate con 4 valori (hkil) e vale sempre la condizione: h + k + i = 0 (h + k = -i). Questi indici vengono chiamati indici di Miller-Bravais. Notare come l'indice i sia sempre negativo (viene scritto con un trattino ( ) sopra. Ricordiamo sempre che per indicizzare una faccia si parte dalla intercetta che la faccia stacca sui 4 assi cristallografici. Le intercette vengono chiamate rispettivamente a, b, c, (d). Gli indici di Miller (o Miller-Bravais) sono invece rapporti e per una faccia generica valgono (hkl) oppure (hkil). Nella pagina successiva viene mostrato perché si ricorre a questa modalità di indicizzazione. Per questo esempio si è sempre scelto di indicizzare facce verticali (per semplificare gli indici). La croce a 4 assi equivale ad una croce a 3 assi con angoli di 120 fra gli assi orizzontali. Per passare da 4 indici a 3 basta omettere i.

27

28 FORME CRISTALLINE FORMA SEMPLICE: è costituita dal ripetersi di una faccia per la presenza degli elementi di simmetria presenti. E quindi l insieme delle facce equivalenti. Può essere: positiva: la faccia di riferimento taglia l asse Z nel semiasse positivo negativa: la faccia di riferimento taglia l asse Z nel semiasse negativo aperta: non racchiude lo spazio chiusa: racchiude lo spazio composta: è la combinazione di più forme semplici. FORME APERTE: PEDIONE (1 faccia) PINACOIDE (2 facce) DOMA (2 facce non parallele) PRISMI (3, 4, 6, 8, 12 facce) PIRAMIDI (3, 4, 6, 8, 12 facce) FORME CHIUSE: BIPIRAMIDI (6, 8, 12, 16, 24 facce) TRAPEZOEDRI (6, 8, 12 facce) SCALENOEDRI (8, 12) ROMBOEDRO (6 facce) TETRAEDRO (4 facce) TUTTE LE FORME DEL SISTEMA CUBICO (tetraedro, cubo, ottaedro, rombododecaedro, pentagonododecaedro ecc.)

29 esempi di minerali e forme tipiche calcite romboedro e scalenoedro

30 QUARZO-a cristallo sinistro e destro la faccina rossa è quella del trapezoedro trigonale (6 facce). Nel trapezoedro manca il centro (di simmetria) e ha 3 assi binari polari. Questo implica che il quarzo ha una simmetria inferiore a quella apparente ed è piezoelettrico (non è facile da osservare).

31 SALGEMMA PIRITE cubo FLUORITE

32 SPINELLO NOBILE ottaedro MAGNETITE PIRITE FLUORITE

33 GRANATI icositetraedro rombododecaedro

34 ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE CRISTALLINA E INDICIZZAZIONE DELLE FACCE Tramite esame visuale dei modelli di cristalli è possibile individuare la classe cristallina. La prima operazione consiste nella individuazione degli elementi di simmetria, del tipo di croce assiale, dei parametri della croce assiale. Questo consente di individuare la classe cristallina. Successivamente di indicizzano le facce e, utilizzando le tabelle allegate alla fine di questo documento, si individuano le forme presenti nei modelli di cristalli. La simbologia utilizzata è riportata sotto: ( ) SIMBOLO DELLA FACCIA { } FORMA SEMPLICE {hkl} DA IL NOME ALLA CLASSE Esempio per il sistema rombico (hkl) {hkl} bipiramide ortorombica CLASSE BIPIRAMIDALE ORTOROMBICA

35 CLASSI CRISTALLINE GRUPPO MONOMETRICO: SISTEMA CUBICO 5 CLASSI GRUPPO DIMETRICO: SISTEMA TETRAGONALE SISTEMA ESAGONALE SISTEMA TRIGONALE GRUPPO TRIMETRICO: SISTEMA ROMBICO SISTEMA MONOCLINO SISTEMA TRICLINO 7 CLASSI 7 CLASSI 5 CLASSI 3 CLASSI 3 CLASSI 2 CLASSI IN TOTALE 32 CLASSI CLASSE OLOEDRICA: è la classe di ciascun sistema caratterizzata dalla massima combinazione di elementi di simmetria. La sua forma generale {hkl} ha il numero più alto di facce. CLASSI MEROEDRICHE: tutte le classi del sistema che hanno combinazioni di elementi di simmetria inferiori al numero massimo possibile.

36 SCHEMA PER DESCRIVERE E CLASSIFICARE UN CRISTALLO 1. Ricerca degli elementi di simmetria 2. Individuazione della croce assiale e orientamento 3. Caratteristiche croce assiale a = b = g = a.. b.. c.. 4. Gruppo, Sistema e Classe cristallina 5. Simbolo della faccia di riferimento di ogni forma cristallina ed elenco del simbolo e del nome di ogni forma semplice. ( ) { } = nome (della forma) 6. Proiezione stereografica

37 I esempio Seguendo lo schema della slide precente 1 - A 2 A 2 A 2 (3 assi ortogonali) C (centro*) P P P (3 piani) Osservando il modello di cristallo si individuano: il centro (c), gli assi (2), i piani (in azzurro). 2 - Croce a 3 assi: X // A 2, Y // A 2, Z // A 2 La croce assiale si assegna sulla base degli elementi di simmetria. Qui abbiamo 3 assi ortogonali e paralleli a spigoli reali del cristallo. La croce scelta ha assi ortogonali. 3 - α = β = γ = 90 a b c Questi parametri si assegnano sulla base delle osservazioni (o di misure). Gli angoli sono evidenti, i parametri metrici meno. * Il centro si individua osservando la presenza di coppie di facce parallele fra loro. 4 - Gruppo trimetrico Sistema rombico Classe bipiramidale ortorombica L'insieme dei parametri individuati consente di attribuire il cristallo ad una classe; in questo caso la classe bipiramidale ortorombica (n. 8 tabelle in coda)

38 I esempio 5 - Indicizzazione delle facce Esaminiamo la faccia anteriore (verde). Questa faccia taglia l'asse X, è parallela a Y e Z. Le sue intercette sono quindi a sull'asse X e sugli assi Y, Z. Seguendo la procedura descritta nella slide 25 possiamo attribuire a questa faccia l'indice di Miller (100). Ripetendo il ragionamento per le facce laterale (grigia) e superiore (rossa) attribuiamo rispettivamente gli indici (010) e (001). La procedura prevede quindi di scrivere l'indice della faccia fra parentesi (), una freccia, l'indice della forma fra parentesi {}, il nome della forma. (100) {010} pinacoide anteriore (010) {010} pinacoide laterale (001) {001} pinacoide basale I nomi delle forme si trovano nella parte alta delle tabelle riportate in coda.

39 II esempio: modello riproducente un cristallo di olivina Seguendo lo schema: 1 - A 2 A 2 A 2 C P P P 2 - Croce a 3 assi: X // A 2, Y // A 2, Z // A α = β = γ = 90 a b c 4 - Gruppo trimetrico Sistema rombico Classe bipiramidale ortorombica In questo caso, più complesso del precedente, molte facce hanno indici in cui si utilizzano le lettere hkl; in mancanza dei dati cristallografici non è possibile attribuire un indice numerico per cui si utilizzano le lettere per indicare indici generici. Ad es. la faccia (hk0) taglia gli assi X, Y a distanze diverse mentre è parallela a Z. Notate come possano esistere più facce con indici simili 5 - (hk0) {hk0} prisma verticale (hk0) {hk0} prisma verticale (h0l) {h0l} prisma laterale (hkl) {hkl} bipiramide ortorombica (010) {010} pinacoide laterale (0kl) {0kl} prisma anteriore (0kl) {0kl} prisma anteriore (001) {001} pinacoide basale

40

41 In proiezione stereografica: i poli delle facce dell emisfero nord sono indicati con X i poli delle facce dell emisfero sud sono indicati con gli assi sono indicati con rette a tratteggio o con punti i piani sono indicati con linee a tratto intero (rette, diametro o circoli massimi) il centro di simmetria è indicato con un punto al centro del cerchio di proiezione gli assi binari, ternari, quaternari e senari rispettivamente con:

42

43 RETICOLO DI WULFF La proiezione delle facce è agevolata dall'utilizzo del Reticolo di Wulff che consente il posizionamento esatto delle facce quando sono disponibili le misure angolari (angoli interfacciali) Linee sottili: intervalli di 2 Linee grosse: intervalli di 10

44

45

46

47 I esempio: modello riproducente un cristallo di olivina Seguendo lo schema: 1 - A 2 A 2 A 2 C P P P 2 - Croce a 3 assi: X // A 2, Y // A 2, Z // A α = β = γ = 90 a b c 4 - Gruppo trimetrico Sistema rombico Classe bipiramidale ortorombica 5 - (hk0) {hk0} prisma verticale (hk0) {hk0} prisma verticale (h0l) {h0l} prisma laterale (hkl) {hkl} bipiramide ortorombica (010) {010} pinacoide laterale (0kl) {0kl} prisma anteriore (0kl) {0kl} prisma anteriore (001) {001} pinacoide basale

48

49 II esempio: modello riproducente un cristallo di zircone Seguendo lo schema: 1 - A 4 2A 2 2A 2 C P 2P 2P 2 - Croce a 3 assi: X // A 2, Y // A 2, Z // A α = β = γ = 90 a = b c 4 - Gruppo dimetrico Sistema tetragonale Classe bipiramidale ditetragonale 5 - (hkl) {hkl} bipiramide ditetragonale (h0l) {h0l} bipiramide tetragonale II (110) {110} prisma tetragonale I (100) {100} prisma tetragonale II

50

51 Nota importante: le tavole successive sono state scannerizzate da: Mottana A. (1988). Fondamenti di mineralogia geologica. Zanichelli. Durante il laboratorio di cristallografia utilizzaremo modelli di cartone di cristalli della collezione didattica del Dipartimento. La tabella iniziale ("tabella condensata ") riporta solamente le classi oloedriche ossia quelle che posseggono tutti gli elementi di simmetria per quel sistema cristallino. Negli esercizi useremo solo modelli di questo tipo con qualche eccezione importante per il minerale che rappresentano (ad es. il modello dei cristalli pentagonododecaedrici di pirite).

52 cubico trigonale esagonale tetragonale rombico monoclino triclino

53

54

55

56

57

58

59

60

Indici di Miller nei sistemi Trigonali ed Esagonali

Indici di Miller nei sistemi Trigonali ed Esagonali Indici di Miller nei sistemi Trigonali ed Esagonali -a 1 ( 100) (0 10) a 3 c (001) ( 100) -a 2 (0 10) c ( 110) a 2 -a 2 ( 110) -a 1 ( 110) (1 10) (100) (010) a 1 (100) (001) -c (010) -a 3 a 2 a 1 Una croce

Dettagli

Reticoli di Bravais e sistemi cristallini

Reticoli di Bravais e sistemi cristallini Reticoli di Bravais e sistemi cristallini Come in 2D, anche in 3D si individuano un motivo, che si ripete in modo periodico nello spazio e un reticolo (disposizione di punti, ciscuno che possiede lo stesso

Dettagli

LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA (PARTE II)

LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA (PARTE II) Corso di laurea triennale in Scienze Naturali a.a. 2012-2013 LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA (PARTE II) «Una proiezione cristallina è un metodo di rappresentazione dei cristalli tridimensionali su di un piano

Dettagli

Simmetrie Cristallografiche A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano

Simmetrie Cristallografiche A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano A.A. 2009-2010 Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Reticolo Cristallino: insieme di punti detti nodi separati da intervalli a, b, e c (reticolo di ripetizione)

Dettagli

Struttura e geometria cristallina

Struttura e geometria cristallina Struttura e geometria cristallina Tecnologia Meccanica RETICOLO SPAZIALE E CELLE UNITARIE Gli atomi, disposti in configurazioni ripetitive 3D, con ordine a lungo raggio (LRO), danno luogo alla struttura

Dettagli

LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA (PARTE I)

LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA (PARTE I) Corso di laurea triennale in Scienze Naturali a.a. 2012-2013 LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA (PARTE I) «Una proiezione cristallina è un metodo di rappresentazione dei cristalli tridimensionali su di un piano

Dettagli

POLIEDRI IN CRISTALLOGRAFIA

POLIEDRI IN CRISTALLOGRAFIA POLIEDRI IN CRISTALLOGRAFIA L'universo è composto di materia, ovviamente. E la materia è composta di particelle: elettroni, neutroni e protoni. Dunque l'intero universo è composto di particelle. Ora, di

Dettagli

DEFINIZIONE DI MINERALE

DEFINIZIONE DI MINERALE DEFINIZIONE DI MINERALE - Corpo solido naturale - Stato Solido Cristallino - Amorfo - Atomi dispos> in modo ordinato e periodico - Anisotropia Isotropia - Legge Costanza angoli diedri (Romè de l Isle,

Dettagli

Materiale didattico: dispense fornite durante il corso

Materiale didattico: dispense fornite durante il corso Struttura e Proprietà dei Materiali 6 crediti lezioni frontali+ 3 crediti di laboratorio Richiami di cristallochimica Reticolo reciproco Diffrazione di raggi X e di Neutroni Produzione Raggi X (Tubi, Sincrotroni)

Dettagli

INDICE CAPITOLO 1 CAPITOLO 1

INDICE CAPITOLO 1 CAPITOLO 1 INDICE CAPITOLO. Cristalli.. Tipici piani reticolari di un cristallo cubico.2. Reticoli... Reticolo quadrato bidimensionale..2. Reticolo cubico semplice.. Celle unitarie... Primo esempio di arrangiamenti

Dettagli

LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA

LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA Corso di laurea triennale in Scienze Naturali a.a. 2015-2016 LA PROIEZIONE STEREOGRAFICA «Una proiezione cristallina è un metodo di rappresentazione dei cristalli tridimensionali su di un piano bidimensionale.

Dettagli

Posizioni Atomiche nelle Celle Unitarie Cubiche

Posizioni Atomiche nelle Celle Unitarie Cubiche Posizioni Atomiche nelle Celle Unitarie Cubiche Il sistema di coordinate cartesiane è usato per individuare gli atomi. In una cella unitaria cubica l asse x è la direzione che esce dal foglio. l asse y

Dettagli

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica 1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata

Dettagli

LA RETTA NEL PIANO CARTESIANO

LA RETTA NEL PIANO CARTESIANO LA RETTA NEL PIANO CARTESIANO LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate cartesiane su una retta r, è necessario considerare: un punto O detto origine; un verso di percorrenza;

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA

GEOMETRIA ANALITICA GEOMETRIA ANALITICA matematica@blogscuola.it LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate cartesiane su una retta r, è necessario considerare: un punto O detto origine; un

Dettagli

Argomenti Capitolo 1 Richiami

Argomenti Capitolo 1 Richiami Argomenti Capitolo 1 Richiami L insieme dei numeri reali R si rappresenta geometricamente con l insieme dei punti di una retta orientata su cui sia stato fissato un punto 0 e un segmento unitario. L insieme

Dettagli

MINERALOGIA Corso di Laurea in Scienze Naturali II Anno I Sem. - 9 CFU A.A

MINERALOGIA Corso di Laurea in Scienze Naturali II Anno I Sem. - 9 CFU A.A MINERALOGIA Corso di Laurea in Scienze Naturali II Anno I Sem. - 9 CFU A.A. 2008-2009 Prof. Antonio GIANFAGNA Dipartimento di Scienze della Terra Stanza 309, Edificio Mineralogia Tel. 06-49914921 e-mail:

Dettagli

Simmetrie nei poliedri

Simmetrie nei poliedri Simmetrie nei poliedri Livello scolare: 1 biennio Abilità interessate Individuare e riconoscere nel mondo reale le figure. geometriche note e descriverle con la terminologia specifica. Analizzare con strumenti

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica

GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica ISTITUTO PROVINCIALE DI CULTURA E LINGUE NINNI CASSARÀ SEZIONE DISTACCATA DI CEFALÙ CLASSE V C GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate

Dettagli

Le simmetrie dei poliedri regolari

Le simmetrie dei poliedri regolari Le simmetrie dei poliedri regolari Le isometrie del piano e dello spazio sono state classificate da due illustri matematici. Per quanto riguarda il piano, il teorema di Chasles, del 8, afferma che nel

Dettagli

La matematica del CAD. Vettori e Matrici

La matematica del CAD. Vettori e Matrici La matematica del CAD Vettori e Matrici IUAV Disegno Digitale Camillo Trevisan I programmi CAD riducono tutti i problemi geometrici in problemi analitici: la proiezione di un punto su un piano viene, ad

Dettagli

I solidi. Un solido è una parte di spazio delimitata da una superficie chiusa. I solidi delimitati da poligoni vengono chiamati poliedri.

I solidi. Un solido è una parte di spazio delimitata da una superficie chiusa. I solidi delimitati da poligoni vengono chiamati poliedri. I solidi Un solido è una parte di spazio delimitata da una superficie chiusa. I solidi delimitati da poligoni vengono chiamati poliedri. I solidi che hanno superfici curve vengono chiamati solidi rotondi.

Dettagli

Scienza dei Materiali 1 Esercitazioni

Scienza dei Materiali 1 Esercitazioni Scienza dei Materiali 1 Esercitazioni 2. Cristallografia dei materiali ver. 1.1 Reticoli cristallini Reticolo è una griglia tridimensionale di punti possiamo individuare un insieme minimo di punti (cella)

Dettagli

Elementi di matematica - dott. I. GRASSI

Elementi di matematica - dott. I. GRASSI Gli assi cartesiani e la retta. Il concetto di derivata. È ormai d uso comune nei libri, in televisione, nei quotidiani descrivere fenomeni di varia natura per mezzo di rappresentazioni grafiche. Tali

Dettagli

STRUTTURA DEI SOLIDI

STRUTTURA DEI SOLIDI STRUTTURA DEI SOLIDI I solidi possono essere classificati in funzione della regolarità con cui gli atomi o gli ioni si dispongono nello spazio. Un materiale è detto cristallino se caratterizzato da configuarazioni

Dettagli

METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n 12

METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n 12 METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA Lezione n 12 PARTE SECONDA GEOMETRIA SOLIDA UNA PREMESSA Diversi esperti di Didattica della Matematica ritengono che l approccio migliore, per la

Dettagli

1. conoscere i concetti fondamentali della geometria sintetica del piano (poligoni, circonferenza

1. conoscere i concetti fondamentali della geometria sintetica del piano (poligoni, circonferenza Terzo modulo: Geometria Obiettivi 1. conoscere i concetti fondamentali della geometria sintetica del piano (poligoni, circonferenza e cerchio, ecc.). calcolare perimetri e aree di figure elementari nel

Dettagli

LE COORDINATE CARTESIANE

LE COORDINATE CARTESIANE CORSO ZERO DI MATEMATICA per Ing. Chimica e Ing. delle Telecomunicazioni GEOMETRIA ANALITICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE COORDINATE CARTESIANE Quando si vuole fissare un sistema di coordinate

Dettagli

I.T.I.S «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: Fax

I.T.I.S «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: Fax I.T.I.S «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: 049.80.40.211 Fax 049.80.40.277 marconi@provincia.padova.it www.itismarconipadova.it Settore tecnologico Indirizzo meccanica meccatronica ed energia

Dettagli

Piano cartesiano e retta

Piano cartesiano e retta Piano cartesiano e retta Il punto, la retta e il piano sono concetti primitivi di cui non si da una definizione rigorosa, essi sono i tre enti geometrici fondamentali della geometria euclidea. Osservazione

Dettagli

1 Prodotto cartesiano di due insiemi 1. 5 Soluzioni degli esercizi 6

1 Prodotto cartesiano di due insiemi 1. 5 Soluzioni degli esercizi 6 1 PRODOTTO CARTESIANO DI DUE INSIEMI 1 I-4 R 2 ed R 3 Piano e spazio cartesiani Indice 1 Prodotto cartesiano di due insiemi 1 2 Rappresentazione di R 2 sul piano cartesiano 2 3 Sottoinsiemi di R 2 e regioni

Dettagli

CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 3 ASSONOMETRIE

CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 3 ASSONOMETRIE PERCORSI ABILITANTI SPECIALI (PAS) - A.A. 2013-2014 UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE (DICI) CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 3 ASSONOMETRIE 1 il metodo delle

Dettagli

Proiezioni stereografiche

Proiezioni stereografiche Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze della Terra Facoltà Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Via Trentino, 51 09127 Cagliari CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA TERRA A.A. 2006-2007

Dettagli

Test di autovalutazione di Matematica - I parte

Test di autovalutazione di Matematica - I parte Test di autovalutazione di Matematica - I parte M1.1 Una circonferenza è individuata da: (A) due punti (C) quattro punti non allineati (E) cinque punti. (B)quattro punti allineati (D) tre punti non allineati

Dettagli

Le figure solide. Due rette nello spaio si dicono sghembe se non sono complanari e non hanno alcun punto in comune.

Le figure solide. Due rette nello spaio si dicono sghembe se non sono complanari e non hanno alcun punto in comune. Le figure solide Nozioni generali Un piano nello spazio può essere individuato da: 1. tre punti A, B e C non allineati. 2. una retta r e un punto A non appartenente ad essa. 3. due rette r e s incidenti.

Dettagli

Proiezioni Assonometriche

Proiezioni Assonometriche Sistemi di Rappresentazione Proiezioni Assonometriche prof. Denis Benasciutti denis.benasciutti@unife.it A.A. 017/018 Classificazione dei sistemi di rappresentazione I metodi di proiezione sono definiti

Dettagli

Prodotto scalare e prodotto vettoriale. Elisabetta Colombo

Prodotto scalare e prodotto vettoriale. Elisabetta Colombo Corso di Approfondimenti di Matematica Biotecnologie, Anno Accademico 2010-2011, http://users.mat.unimi.it/users/colombo/programmabio.html Vettori Vettori 1 2 3 4 di di Ricordiamo il in R n Dati a = (a

Dettagli

Fisica dello Stato Solido

Fisica dello Stato Solido Fisica dello Stato Solido Lezione n.1 Strutture Cristalline Mara Bruzzi Corso di Laurea Specialistica Ingegneria Elettronica a.a.07-08 Scaricabile al sito: http://www.de.unifi.it/fisica/bruzzi/bruzzi_dida_fss.html

Dettagli

Capitolo 1 Vettori applicati e geometria dello spazio

Capitolo 1 Vettori applicati e geometria dello spazio Capitolo 1 Vettori applicati e geometria dello spazio Marco Robutti Facoltà di ingegneria Università degli studi di Pavia Tutorato di geometria e algebra lineare Anno accademico 2014-2015 Definizione (Vettore

Dettagli

LA GEOMETRIA DELLO SPAZIO: CENNI DI TEORIA ED ESERCIZI

LA GEOMETRIA DELLO SPAZIO: CENNI DI TEORIA ED ESERCIZI LA GEOMETRIA DELLO SPAZIO: CENNI DI TEORIA ED ESERCIZI SPAZIO: l insieme di tutti i punti. PUNTI ALLINEATI: punti che appartengono alla stessa retta PUNTI COMPLANARI: punti che appartengono allo stesso

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze dell Architettura. Corso di Fondamenti e Applicazioni di Geometria Descrittiva

Corso di Laurea in Scienze dell Architettura. Corso di Fondamenti e Applicazioni di Geometria Descrittiva Università degli Studi di Roma Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni - AA 2014-2015 Corso di Laurea in Scienze dell Architettura Corso di Fondamenti e Applicazioni di Geometria Descrittiva Riccardo

Dettagli

ASSONOMETRIA E PROSPETTIVA

ASSONOMETRIA E PROSPETTIVA ASSONOMETRIA E PROSPETTIVA 2 Assonometria: trasformazione di uno spazio vettoriale a tre dimensioni in uno a due, in modo che i raggi di proiezione siano paralleli tra loro. Prospettiva: trasformazione

Dettagli

Applicazioni ed esercitazioni

Applicazioni ed esercitazioni Applicazioni ed esercitazioni Università Mediterranea di Reggio Calabria Facoltà di Architettura Corso di DISEGNO Modulo 1 Prof. Franco Prampolini Unità didattica n. 5 Fondamenti di Geometria Descrittiva

Dettagli

Cristallografia morfologica

Cristallografia morfologica Cristallografia morfologica Nei minerali (definiti spesso cristalli) si osserva che, generalmente, gli atomi sono distribuiti in modo discontinuo e periodico. In modo discontinuo, perché dove finisce il

Dettagli

Simmetrie nei Poliedri Regolari

Simmetrie nei Poliedri Regolari Simmetrie nei Poliedri Regolari Francesca Benanti Dipartimento di Matematica ed Informatica Università degli Studi di Palermo, Via Archirafi 34, 90123 Palermo Tel: 09123891105 Email: fbenanti@math.unipa.it

Dettagli

V il segmento orientato. V con VETTORI. Costruzione di un vettore bidimensionale

V il segmento orientato. V con VETTORI. Costruzione di un vettore bidimensionale VETTORI Costruzione di un vettore bidimensionale Nel piano con un righello si traccia una retta r tratteggiata Su r si disegna un segmento di lunghezza l d una delle estremità si disegni la punta di una

Dettagli

Le proiezioni Quotate o dei piani quotati. Le proiezioni Quotate

Le proiezioni Quotate o dei piani quotati. Le proiezioni Quotate Le proiezioni Quotate Per una rappresentazione grafica del terreno completa, cioè planoaltimetrica, in una determinata scala di rappresentazione, è necessario usare la teoria delle proiezioni quotate,

Dettagli

DISEGNO PROSPETTICO CAPITOLO 1 METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE PROIEZIONI ORTOGRAFICHE PROIEZIONI ASSONOMETRICHE

DISEGNO PROSPETTICO CAPITOLO 1 METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE PROIEZIONI ORTOGRAFICHE PROIEZIONI ASSONOMETRICHE CAPITOLO DISEGNO PROSPETTICO METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE La norma UNI EN ISO 0209-2 raccoglie i principali metodi di rappresentazione raccomandati per il disegno

Dettagli

SCHEDA 1. Con un pennarello segnate due punti sulla sfera, appoggiata sulla sua base.

SCHEDA 1. Con un pennarello segnate due punti sulla sfera, appoggiata sulla sua base. SCHEDA 1 GRUPPO........ Con un pennarello segnate due punti sulla sfera, appoggiata sulla sua base. 1) Disegnate la linea di minima distanza che unisce i due punti sulla superficie sferica. Provate con

Dettagli

g. Ferrari M. Cerini D. giallongo Piattaforma informatica geometria 3 trevisini EDITORE

g. Ferrari M. Cerini D. giallongo Piattaforma informatica geometria 3 trevisini EDITORE g. Ferrari M. Cerini D. giallongo Piattaforma Ma Pia a tematica informatica geometria 3 trevisini EDITORE unità 14 2 UNITÀ14 LE MISURE DI CIRCONFERENZA, CERCHIO E LORO PARTI 1. Relazione tra circonferenza

Dettagli

Geometria euclidea dello spazio Presentazione n. 5 Poliedri Prof. Daniele Ippolito Liceo Scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia

Geometria euclidea dello spazio Presentazione n. 5 Poliedri Prof. Daniele Ippolito Liceo Scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia Geometria euclidea dello spazio Presentazione n. 5 Poliedri Prof. Daniele Ippolito Liceo Scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia Poliedri Un poliedro è un solido delimitato da una superficie formata da

Dettagli

LA PERPENDICOLARITA NELLO SPAZIO. Nello spazio si definiscono la perpendicolarità sia tra una retta e un piano sia tra due piani.

LA PERPENDICOLARITA NELLO SPAZIO. Nello spazio si definiscono la perpendicolarità sia tra una retta e un piano sia tra due piani. 1 LA PERPENDICOLARITA NELLO SPAZIO Nello spazio si definiscono la perpendicolarità sia tra una retta e un piano sia tra due piani. 2.1 La perpendicolarità retta piano Nel piano la perpendicolarità tra

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme

Dettagli

I vertici e i lati di ogni poligono vengono detti rispettivamente vertici e spigoli del poliedro.

I vertici e i lati di ogni poligono vengono detti rispettivamente vertici e spigoli del poliedro. 1 I poliedri diagonale DEFINIZIONE. Un poliedro è la parte di spazio delimitata da poligoni posti su piani diversi in modo tale che ogni lato sia comune a due di essi. I poligoni che delimitano il poliedro

Dettagli

Liceo Scientifico di ordinamento anno ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO anno PROBLEMA 1

Liceo Scientifico di ordinamento anno ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO anno PROBLEMA 1 Liceo Scientifico di ordinamento anno 00-00 ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO anno 00-00 PROBLEMA Punto a Indicati rispettivamente con V ed S il volume e l area totale di T e con

Dettagli

(x B x A, y B y A ) = (4, 2) ha modulo

(x B x A, y B y A ) = (4, 2) ha modulo GEOMETRIA PIANA 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(0, 4), e B(4, ) trovarne la distanza e trovare poi i punti C allineati con A e con B che verificano: (1) AC = CB (punto medio del segmento AB); ()

Dettagli

Poliedri regolari. - Le condizioni (a), (b) e (c) della definizione data non sono sovrabbondanti: Riferimenti bibliografici: (a) e (c) non (b)

Poliedri regolari. - Le condizioni (a), (b) e (c) della definizione data non sono sovrabbondanti: Riferimenti bibliografici: (a) e (c) non (b) Riferimenti bibliografici: Poliedri regolari - Forme Maria Dedò Ed. Zanichelli - Le condizioni (a), (b) e (c) della definizione data non sono sovrabbondanti: (a) e (c) non (b) Definizione: Un poliedro

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA 1 IL PIANO CARTESIANO

GEOMETRIA ANALITICA 1 IL PIANO CARTESIANO GEOMETRI NLITIC 1 IL PINO CRTESINO Il piano cartesiano è costituito da due rette orientate e tra loro perpendicolari chiamate assi cartesiani, generalmente una orizzontale e l altra verticale, sulle quali

Dettagli

Quadro riassuntivo di geometria analitica

Quadro riassuntivo di geometria analitica Quadro riassuntivo di geometria analitica IL PIANO CARTESIANO (detta ascissa o coordinata x) e y quella dall'asse x (detta ordinata o coordinata y). Le coordinate di un punto P sono: entrambe positive

Dettagli

Matematica classe 5 C a.s. 2012/2013

Matematica classe 5 C a.s. 2012/2013 Matematica classe 5 C a.s. 2012/2013 Asintoti e grafici 1) Una funzione y = f(x) gode delle seguenti caratteristiche: D / 4, y 0 se x 0 x 2, lim, 3. Rappresentare un grafico qualitativo della funzione.

Dettagli

Indice. Parte prima Metodi. XI Gli autori

Indice. Parte prima Metodi. XI Gli autori XI Gli autori XIII Prefazione Parte prima Metodi 5 Capitolo 1 Elementi di geometria proiettiva 5 1.1 Gli enti geometrici 6 1.2 Convenzioni 7 1.3 L operazione di proiezione 9 1.4 L ampliamento proiettivo

Dettagli

L P R P OIEZI Z ONI N A S A S S O S NO N METRICHE

L P R P OIEZI Z ONI N A S A S S O S NO N METRICHE LE PROIEZIONI ASSONOMETRICHE La proiezione assonometrica fa parte delle proiezioni parallele, o cilindriche. Essa è caratterizzata quindi dall avere il centro di proiezione all infinito (S ), per cui è

Dettagli

LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE

LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE LA SIMMETRIA ASSIALE Definizione: il simmetrico P di un punto P, rispetto alla simmetria assiale di asse r gode delle seguenti proprietà: P e P sono equidistanti da r e il

Dettagli

PIANO CARTESIANO. NB: attenzione ai punti con una coordinata nulla: si trovano sugli assi

PIANO CARTESIANO. NB: attenzione ai punti con una coordinata nulla: si trovano sugli assi PIANO CARTESIANO Il piano cartesiano è individuato da due rette perpendicolari (ortogonali) che si incontrano in un punto O detto origine del piano cartesiano. Si fissa sulla retta orizzontale il verso

Dettagli

LA GEOMETRIA DELLO SPAZIO

LA GEOMETRIA DELLO SPAZIO LA GEOMETRIA ELLO SPAZIO 1 alcola l area e il perimetro del triangolo individuato dai punti A ; 0; 4, ; 1; 5 e 0; ;. ( ) ( ) ( ) 9 ; + 6 Stabilisci se il punto A ( 1;1; ) appartiene all intersezione dei

Dettagli

Superfici e solidi di rotazione. Cilindri indefiniti

Superfici e solidi di rotazione. Cilindri indefiniti Superfici e solidi di rotazione Consideriamo un semipiano α, delimitato da una retta a, e sul semipiano una curva g; facendo ruotare il semipiano in un giro completo attorno alla retta a, la curva g descrive

Dettagli

Condizione di allineamento di tre punti

Condizione di allineamento di tre punti LA RETTA L equazione lineare in x e y L equazione: 0 con,,, e non contemporaneamente nulli, si dice equazione lineare nelle due variabili e. Ogni coppia ; tale che: 0 si dice soluzione dell equazione.

Dettagli

3 Geometria delle masse e momento di 2 ordine 3.3 Ellisse centrale d inerzia e nocciolo centrale d inerzia

3 Geometria delle masse e momento di 2 ordine 3.3 Ellisse centrale d inerzia e nocciolo centrale d inerzia 3 Geometria delle masse e momento di ordine ESERCIZI SVOLTI Considerata la sezione rappresentata in figura, calcolare i raggi d inerzia massimo e minimo, tracciare l ellisse d inerzia e il nocciolo centrale

Dettagli

I poliedri SMS E. MAJORANA ROMA CLASSI 3F 3 H

I poliedri SMS E. MAJORANA ROMA CLASSI 3F 3 H I poliedri SMS E. MAJORANA ROMA CLASSI 3F 3 H Cosa è un poliedro? Definizioni: Un poliedro è la parte di spazio delimitata da poligoni posti su piani diversi in modo tale che ogni lato sia comune a due

Dettagli

1.4 Geometria analitica

1.4 Geometria analitica 1.4 Geometria analitica IL PIANO CARTESIANO Per definire un riferimento cartesiano nel piano euclideo prendiamo: Un punto detto origine i Due rette orientate passanti per. ii Due punti e per definire le

Dettagli

1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno 5. Legami a confronto

1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno 5. Legami a confronto Unità n 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia 1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno

Dettagli

figura. A figura. B Il modulo è la lunghezza o intensità del vettore. Il punto di applicazione è l origine del vettore detto anche coda.

figura. A figura. B Il modulo è la lunghezza o intensità del vettore. Il punto di applicazione è l origine del vettore detto anche coda. Martinelli Sara 1A Lab. Di fisica del Liceo Scopo: verificare la regola del parallelogramma. Materiale utilizzato: Telaio 5 morse Asta orizzontale Base metallica 2 piantane verticali Pesi Goniometro stampato

Dettagli

Proiezioni. IUAV Disegno digitale. Camillo Trevisan

Proiezioni. IUAV Disegno digitale. Camillo Trevisan Proiezioni IUAV Disegno digitale Camillo Trevisan IUAV Disegno digitale - Proiezioni 2 Segmenti reali appartenenti al Quadro non sono scorciati in prospettiva; Segmenti paralleli al Quadro mantengono la

Dettagli

Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia

Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia 1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno

Dettagli

PROBLEMA DI FEBBRAIO Congiungendo i centri delle facce (con uno spigolo in comune) di un cubo si ottengono gli spigoli di un poliedro.

PROBLEMA DI FEBBRAIO Congiungendo i centri delle facce (con uno spigolo in comune) di un cubo si ottengono gli spigoli di un poliedro. FLATlandia PROBLEMA DI FEBBRAIO 006 Congiungendo i centri delle facce (con uno spigolo in comune) di un cubo si ottengono gli spigoli di un poliedro. 1) Di quale poliedro si tratta? E regolare? ) Determinare

Dettagli

FIGURE SOLIDE OSSERVANDO LE FIGURE DELLO SPAZIO CHE CI CIRCONDANO NOTIAMO CHE:

FIGURE SOLIDE OSSERVANDO LE FIGURE DELLO SPAZIO CHE CI CIRCONDANO NOTIAMO CHE: FIGURE SOLIDE OSSERVANDO LE FIGURE DELLO SPAZIO CHE CI CIRCONDANO NOTIAMO CHE: IL CUBO IL PARALLELEPIPEDO LA PIRAMIDE HANNO LA SUPERFICIE COSTITUITA DA POLIGONI (QUADRATO, RETTANGOLO, TRIANGOLO) E PRENDONO

Dettagli

Rappresentazione di figure solide Unità 3

Rappresentazione di figure solide Unità 3 NOTA BENE: Questa unità è riservata al Liceo Artistico. OBIETTIVI INTERMEDI DI APPRENDIMENTO (I numeri e le lettere indicate a fianco contrassegnano le conoscenze, le abilità finali specifiche e quelle

Dettagli

Geometria euclidea. Alessio del Vigna

Geometria euclidea. Alessio del Vigna Geometria euclidea Alessio del Vigna La geometria euclidea è una teoria fondata su quattro enti primitivi e sulle relazioni che tra essi intercorrono. I quattro enti primitivi in questione sono il punto,

Dettagli

Combinazione operatori di simmetria senza componenti traslazionali

Combinazione operatori di simmetria senza componenti traslazionali Combinazione operatori di simmetria senza componenti traslazionali E possibile combinare diversi operatori di simmetria per ottenere modelli tridimensionali. La combinazione non deve portare alla formazione

Dettagli

Minicorso Regole di Disegno Meccanico

Minicorso Regole di Disegno Meccanico Parte 2 Minicorso Regole di Disegno Meccanico di Andrea Saviano Linee di misura e linee di riferimento Linee per indicazioni particolari Quote e relativa disposizione Sistemi di quotatura Conicità, inclinazione

Dettagli

Capitolo 2. L orientamento spaziale. (Ob. 1, 2, 3, 5, 8, 9, 12, 16)

Capitolo 2. L orientamento spaziale. (Ob. 1, 2, 3, 5, 8, 9, 12, 16) (Ob. 1, 2, 3, 5, 8, 9, 12, 16) 2.1 Le localizzazioni e i percorsi 2.2 Le mappe e i reticoli (sistemi di riferimento oggettivi) 2.3 Le coordinate cartesiane e le coordinate polari (sistemi di riferimento

Dettagli

Introduzione alla geometria iperbolica: come si può ricoprire il piano con piastrelle ottagonali?

Introduzione alla geometria iperbolica: come si può ricoprire il piano con piastrelle ottagonali? Introduzione alla geometria iperbolica: come si può ricoprire il piano con piastrelle ottagonali? Enrico Schlesinger Laboratorio FDS Milano, 13 novembre, 2013 Decorazioni Alhambra Escher Sky and water

Dettagli

Proprietà fisiche e Anisotropia Gabriella Salviulo Università di Padova

Proprietà fisiche e Anisotropia Gabriella Salviulo Università di Padova Proprietà fisiche e Anisotropia Gabriella Salviulo Università di Padova La Fisica dei Minerali: implicazioni geologiche e applicazioni pratiche 2-5 Febbraio 2015 Bressanone OBIETTIVO N 1: ALLINEATI ALLA

Dettagli

DIEDRI. Un diedro è convesso se è una figura convessa, concavo se non lo è.

DIEDRI. Un diedro è convesso se è una figura convessa, concavo se non lo è. DIEDRI Si definisce diedro ciascuna delle due parti di spazio delimitate da due semipiani che hanno la stessa origine, compresi i semipiani stessi. I due semipiani prendono il nome di facce del diedro

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE/ARCHITETTURA

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE/ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE/ARCHITETTURA FOGLIO DI ESERCIZI 1 GEOMETRIA 2009/10 Esercizio 1.1 (2.2). Determinare l equazione parametrica e Cartesiana della retta dello spazio (a) Passante per i

Dettagli

C = d x π (pi greco) 3,14. d = C : π (3,14) r = C : (π x 2)

C = d x π (pi greco) 3,14. d = C : π (3,14) r = C : (π x 2) circonferenza rettificata significa messa su una retta è un segmento che ha la stessa lunghezza della circonferenza formule: C = d x π (pi greco) 3,14 d = C : π (3,14) r = C : (π x 2) area del cerchio

Dettagli

1. (Da Medicina e Odontoiatria 2012) Determinare l'area del triangolo che ha come vertici i punti (0,0), (0,1), (13,12) del piano cartesiano:

1. (Da Medicina e Odontoiatria 2012) Determinare l'area del triangolo che ha come vertici i punti (0,0), (0,1), (13,12) del piano cartesiano: QUESITI 1 PIANO CARTESIANO 1. (Da Medicina e Odontoiatria 2012) Determinare l'area del triangolo che ha come vertici i punti (0,0), (0,1), (13,12) del piano cartesiano: a) 6 b) 13/2 c) 12 d) 13 e) 78 2.

Dettagli

La piramide. BM 3 teoria pag ; esercizi 52 71, pag

La piramide. BM 3 teoria pag ; esercizi 52 71, pag La piramide. BM teoria pag. 4-49; esercizi 52 71, pag.120-127 Ricorda: I poliedri: sono solidi ottenuti accostando dei poligoni in modo da racchiudere parti di spazio limitate, essi si dividono in prismi

Dettagli

Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione. Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo

Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione. Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo ESPERIENZA 7 Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione 1. Argomenti Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo 2. Montaggio Fig. 1 3. Note al montaggio 3.1 Fissare

Dettagli

Coordinate e Sistemi di Riferimento

Coordinate e Sistemi di Riferimento Coordinate e Sistemi di Riferimento Sistemi di riferimento Quando vogliamo approcciare un problema per risolverlo quantitativamente, dobbiamo per prima cosa stabilire in che sistema di riferimento vogliamo

Dettagli

Il valore assoluto (lunghezza, intensita )

Il valore assoluto (lunghezza, intensita ) Il valore assoluto (lunghezza, intensita ) = se 0 - se < 0 = 5 5-0, = 0 3, = 3 Il valore assoluto di un numero reale è quindi sempre un numero positivo. Geometricamente rappresenta la misura della distanza

Dettagli

DEFINIZIONE Un vettore (libero) è un ente geometrico rappresentato da un segmento orientato caratterizzato da tre parametri:

DEFINIZIONE Un vettore (libero) è un ente geometrico rappresentato da un segmento orientato caratterizzato da tre parametri: DEFINIZIONE Un vettore (libero) è un ente geometrico rappresentato da un segmento orientato caratterizzato da tre parametri: 1. modulo: la lunghezza del segmento 2. direzione: coincidente con la direzione

Dettagli

Proiezioni. IUAV Laboratorio Multimedia. Camillo Trevisan

Proiezioni. IUAV Laboratorio Multimedia. Camillo Trevisan Proiezioni IUAV Laboratorio Multimedia Camillo Trevisan IUAV Laboratorio Multimedia Camillo Trevisan Proiezioni 2 Segmenti reali appartenenti al Quadro non sono scorciati in prospettiva; Segmenti paralleli

Dettagli

Unità Didattica N 9 : La parabola

Unità Didattica N 9 : La parabola 0 Matematica Liceo \ Unità Didattica N 9 La parabola Unità Didattica N 9 : La parabola ) La parabola ad asse verticale ) La parabola ad asse orizzontale 5) Intersezione di una parabola con una retta 6)

Dettagli

GEOMETRIA DESCRITTIVA DINAMICA Indagine insiemistica sulla doppia proiezione ortogonale di Monge

GEOMETRIA DESCRITTIVA DINAMICA Indagine insiemistica sulla doppia proiezione ortogonale di Monge GEOMETRIA DESCRITTIVA DINAMICA Indagine insiemistica sulla doppia proiezione ortogonale di Monge Questa presentazione, riguardante le operazioni geometriche, sviluppa un esempio relativo alla compenetrazione

Dettagli

Illustrazione 1: Telaio. Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali

Illustrazione 1: Telaio. Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali Materiale utilizzato: Telaio (carrucole,supporto,filo), pesi, goniometro o foglio con goniometro stampato, righello Premessa

Dettagli

Corso di Mineralogia

Corso di Mineralogia Corso di Mineralogia Scienze Geologiche A.A. 2016 / 2017 Il polimorfismo (pdf # 05) (2) - Mineralogia 2016/2017_polimorfismo Il polimorfismo Polimorfismo = più forme Con questo termine si intende la possibilità

Dettagli

FUNZIONI GONIOMETRICHE

FUNZIONI GONIOMETRICHE FUNZIONI GONIOMETRICHE ANGOLI Col termine angolo indichiamo la parte di piano limitata da due semirette aventi la stessa origine, chiamata vertice. Possiamo definire anche l angolo come la parte di piano

Dettagli

COMUNICAZIONE N.11 DEL

COMUNICAZIONE N.11 DEL COMUNICAZIONE N.11 DEL 02.02.2011 1 1 - SECONDO MODULO - APPLICAZIONI DI GEOMETRIA DESCRITTIVA (11): ESEMPI 97-108 2 - TERZO MODULO - DISEGNI A MANO LIBERA (9): DISEGNI i81-i90 3 - QUARTO MODULO - CLASSICI

Dettagli