RAPPORTO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

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1 RAPPORTO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE INDICE INTRODUZIONE PREMESSA METODOLOGICA E MODELLO ORGANIZZATIVO ATTUAZIONE PIANO CONCILIAZIONE: AZIONI DI SISTEMA Soggetti coinvolti LE ATTIVITA DI ASL MILANO Soggetti coinvolti LE ATTIVITA DI ASL MILANO 1 Soggetti coinvolti LE ATTIVITA DI ASL MILANO 2 Soggetti coinvolti CONCLUSIONI

2 INTRODUZIONE Regione Lombardia, in coerenza con quanto previsto dal Piano di Sviluppo Regionale, ha posto al centro della sua azione di governo politiche di Welfare tese a valorizzare la famiglia come soggetto attivo. In tale logica il sostegno alla famiglia e lo sviluppo di politiche atte a favorirne il protagonismo e la libertà di scelta risultano prioritarie. Al fine di perseguire questo obiettivo è necessario guardare la realtà con categorie innovative che permettano di superare la frammentazione degli interventi e favoriscano la presa in carico globale della famiglia. In particolare l attenzione alla famiglia richiede una riflessione sul sistema organizzato dei servizi e del lavoro in modo da attivare interventi che possano favorire la libertà di scelta. Si collocano in tale scenario le azioni di conciliazione famiglia lavoro, promosse dalla D.G.R. 381 del e dalla D.G.R del In particolare con D.G.R. 381 del la Giunta di Regione Lombardia ha assunto determinazioni in ordine al recepimento e all attuazione dell intesa sottoscritta il 29 aprile 2010 tra Governo, Regioni, Provincie autonome di Trento e Bolzano, ANCI, UPI e UNICEM per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, prevedendo uno specifico programma attuativo mirato alla facilitazione del rientro al lavoro di lavoratrici che abbiano usufruito di congedo parentale e per motivi legati a esigenze di conciliazione, all erogazione di incentivi per l acquisto di servizi di cura allo sviluppo di un sistema di rete a livello territoriale. In particolare con D.G.R. n. 812/2010 si è proceduto alla approvazione di uno schema di accordi di collaborazione territoriale per la definizione della rete di conciliazione. L accordo di collaborazione territoriale rappresenta il presupposto per la realizzazione a livello locale del complesso delle azioni e degli interventi in forma integrata, prevedendo la realizzazione di forme di governance partecipata fra Pubblico, Privato, Privato sociale e sistema delle famiglie/lavoratori e lavoratrici. PREMESSA METODOLOGICA E MODELLO ORGANIZZATIVO L Accordo di collaborazione per la realizzazione della rete territoriale per la Conciliazione di Milano sottoscritto in data 7 luglio 2011 si propone, tra gli obiettivi, quello di sostenere la costruzione e lo sviluppo di un sistema di politiche e di azioni volte alla conciliazione famiglia-lavoro, con particolare attenzione alle esigenze del territorio. Gli enti sottoscrittori sono i seguenti: Regione Lombardia ASL Milano ASL Milano 1 ASL Milano 2 Ambiti territoriali della ASL Milano Comune di Milano Ambiti territoriali della ASL Milano 1 Ambiti territoriali della ASL Milano 2 Consigliera provinciale di parità 2

3 Provincia di Milano Camera di Commercio, Industria, artigianato e agricoltura. L Accordo ha inteso, inoltre, imprimere un adeguato sviluppo alla valorizzazione della famiglia come soggetto attivo e come risorsa imprescindibile del welfare, attivando un complesso di azioni e di interventi rivolte a donne e uomini di diverse generazioni, attraverso la collaborazione tra persone, famiglie, associazioni, mondo del terzo settore, enti e istituzioni a livello locale, e in particolare con il sistema imprese e le parti sociali. Regione Lombardia e i soggetti proponenti dell Accordo hanno collaborato nelle aree di intervento relative a: - armonizzazione della programmazione territoriale per l integrazione delle politiche di conciliazione; - informazione/formazione specifica per realizzare percorsi e processi inclusivi e partecipati; - offerta integrata di servizi per migliorare l accessibilità degli stessi; - innovazione organizzativa per introdurre nuove forme di pianificazione del lavoro; - comunicazione sul territorio per favorire la conciliazione sia internamente agli enti che esterna, rivolta ai cittadini. Le azioni previste nel Piano sono state, in sintesi: - creazione di una rete di partner pubblico privati a livello territoriale; - sperimentazione di nuovi modelli di collaborazione per implementare i processi di conciliazione famiglia lavoro; - implementazione sul territorio delle azioni e degli interventi indicati nella D.G.R. n.381 del 5/08/2010, in particolare implementando delle Linee guida per la realizzazione della rete territoriale per la conciliazione. ATTUAZIONE PIANO CONCILIAZIONE Il primo step che ha reso operativo l Accordo di Collaborazione è stato la definizione del Piano di Lavoro territoriale che rappresenta lo strumento con cui il territorio assicura la piena realizzazione delle progettualità e degli adempimenti connessi. Il Piano di Lavoro viene gestito congiuntamente dalle tre ASL al fine di garantire interventi coordinati su tutta la provincia di Milano. Il coordinamento delle attività viene affidato alla ASL Milano 1 che svolge le funzioni di: raccordo con Regione Lombardia; verifica puntuale della programmazione e dell avanzamento degli interventi; organizzazione degli incontri dei tavoli istituzionali e tecnici, nonché raccordo tra gli stessi; coordinamento delle attività di mappatura dei servizi per la conciliazione e accompagnamento alla creazione della Filiera territoriale. Viene inoltre ravvisata la necessità di individuare un soggetto che svolga il ruolo di facilitatore delle politiche di conciliazione famiglia lavoro sul territorio. Il ruolo di 3

4 facilitatore viene affidato ad ARIFL che mostra la necessaria competenza ed esperienza sulle politiche di conciliazione. Nei mesi successivi alla stesura del Piano di Lavoro Territoriale si sono affrontate le seguenti tematiche: criteri di individuazione del modello organizzativo relativo alla filiera della conciliazione e dei relativi compiti; Individuazione di percorsi informativi, formativi e di accompagnamento per la PMI per potenziare opportunità di progettazione al fine di generare un dialogo sociale tra imprese, famiglie e Pubbliche Amministrazioni oltre ad una rete stabile tra gli enti coinvolti in tutto il processo; Ipotesi di azioni di fund raising, o comunque di catalizzazione di risorse da altri soggetti del territorio - quali Fondazioni bancarie, imprese, Istituti previdenziali, primi firmatari stessi dell Accordo - entro una logica di effetto moltiplicatore da porre nell utilizzo del capitale di base, tanto in termini di risorse economiche che (in quanto per altro significativamente connettibile) di progressiva crescita sia del sistema stesso e delle sue azioni; monitoraggio ed analisi entro le azioni di conciliazione già avviate sul territorio esperienze di successo, non tanto in termini di esportabilità dei moduli ma piuttosto di circuitazione di matrici di processo; creazione di un sito internet comune per favorire l accesso alle informazioni relative alla conciliazione dei cittadini, delle PMI ed delle PA. Il Piano di Lavoro viene considerato in continuo aggiornamento a causa della complessità e dell eterogeneità dei territori delle tre ASL. La versione approvata dal Tavolo Politico, infatti, costituisce una revisione 0 soggetta a continuo aggiornamento a seguito di analisi territoriali. In questa logica i componenti il Tavolo Tecnico hanno ravvisato la necessità di identificare alcune azioni di sistema da svolgersi congiuntamente da parte delle tre ASL. AZIONI DI SISTEMA Le tre ASL individuano alcune Azioni di Sistema sulla base delle progettazioni proposte dalla Provincia di Milano e dalla CCIAA. Al fine di realizzare queste progettazioni le tre ASL metteranno a disposizione (dalla voce Servizi Interaziendali ex DGR ) rispettivamente: ,00 ASL Milano; ,00 ASL Milano 1; ,00 ASL Milano 2. Una parte dei fondi ( ,00) verrà impegnata per l assistenza tecnica svolta da ARIFL che avrà un incarico dalla ASL Milano 1 ma che svolgerà un ruolo di facilitatore anche per gli altri membri del tavolo tecnico. Le progettualità analizzate sono le seguenti: 1. Attività di formazione sulle politiche e gli interventi di conciliazione famiglia lavoro realizzato dalla Provincia di Milano in collaborazione con ARIFL. L attività di formazione prevede 4 moduli così suddivisi: 1. Formazione ai componenti del Tavolo Politico Istituzionale: mezza giornata di formazione condotta da ARIFL e Variazioni; 4

5 2. Formazione per gli sportelli punti informativi sui territori: 4 moduli formativi, 2 giornate d aula; 3. Formazioni per le imprese: 4 moduli formativi, 2 giornate d aula; 4. Formazione per gli enti del territorio: 8 giornate circa, 1 per ogni distretto ASL. 2. Osservatorio donna realizzato dalla Provincia di Milano. 3. Promozione e gestione delle attività rivolte alle imprese in merito al tema della conciliazione realizzato da FORMAPER CCIAA. In particolare la Provincia di Milano ha proposto, in accordo con ARIFL e Variazioni, un percorso formativo in attuazione delle indicazioni contenute nella Finalità e) Intervento 2 Percorsi di conciliazione del Piano di Lavoro Territoriale dove si prevedono, accanto ad attività di coaching and counceling mirato alle imprese, anche attività di formazione, accompagnamento e tutoring sul campo per una progettazione più consapevole ed efficace su i temi della conciliazione. In risposta a questa indicazione strategica, nel Piano di lavoro territoriale per la promozione di interventi di conciliazione vita-lavoro a favore delle donne e dei soggetti che nella rete familiare sono gravati da carichi di cura sul territorio della Provincia di Milano, sono stati previsti livelli diversificati di formazione, sulla base del target e degli obiettivi da raggiungere, per consentire a tutti i soggetti coinvolti negli interventi, siano essi promotori, esecutori o destinatari, di comprendere gli obiettivi del Piano, di condividerli e attuare comportamenti o assumere decisioni coerenti. In dettaglio sono stati previsti tre livelli di formazione: -Livello strategico: formazione ai componenti del Tavolo di Indirizzo Politico Istituzionale per supportare il processo decisionale e la progettazione/realizzazione degli interventi; -Livello gestionale: formazione agli operatori delle ASL e degli altri soggetti promotori al fine di attuare gli ambiti specifici del Piano quali la strutturazione e implementazione della Filiera, creazione e gestione dei punti informativi, etc; -Formazione trasversale: formazione/informazione agli operatori locali (decision maker, leader, operatori ) per acquisire le nozioni generali legate al tema della conciliazione famiglia-lavoro oltre che le coordinate metodologiche. Le azioni formative sono l esito ed il risultato di una serie di attività propedeutiche svolte dai soggetti firmatari dell Accordo territoriale, tra cui principalmente: - l attività di mappatura della filiera della conciliazione condotta sul territorio - attività che ha consentito di individuare i diversi target beneficiari della formazione e di evidenziare i temi di maggior interesse e di definire un loro coinvolgimento strutturandoli in gruppi di interesse omogenei in base alla tipologia di organizzazione/ente, di fabbisogno formativo e di tipologia di servizi erogati; - processo di analisi e ricognizione dei fabbisogni formativi attraverso il lavoro dei Tavoli Tecnici organizzati dalle diverse ASL su i loro territori. Gli Obiettivi delle azioni formative si possono sintetizzare nei seguenti punti: - Svolgere un ruolo aggregazione per gruppi omogenei di soggetti coinvolti nel piano o da coinvolgere in un secondo momento quali enti/soggetti promotori (istituzioni, parti sociali, privato sociale, portatori di interesse); 5

6 - Creare una più diffusa consapevolezza sull importanza del tema Conciliazione, - Fornire informazioni che consentano una visione di insieme su tutti gli interventi sul territorio in tema di conciliazione; - Integrare le conoscenze dei diversi soggetti coinvolti e dei servizi presenti sul territorio che porti ad una integrazione tra le funzioni del sociale; - Fornire supporto ai processi di pianificazione territoriale degli enti/comuni; - Agevolare lo sviluppo di competenze per il fund raising pubblico/privato sulle politiche di conciliazione e di welfare aziendale; - Sostenere la crescita e lo sviluppo di nuove figure professionali nell ambito degli enti/imprese del territorio (sul genere del delegato sociale e o del Facilitatore delle politiche ); - definire un offerta formativa che in un ottica di integrazione e sussidiarietà possa convergere sulle esigenze formative già programmate/necessarie negli enti promotori degli Accordi; - Fornire uno spazio di confronto, formazione e informazione, indispensabile per mettere a sistema le iniziative territoriali e promuoverne lo sviluppo e la moltiplicazione dei risultati. In riferimento all azione 2 Osservatorio Donna sempre proposta dalla Provincia di Milano, si evidenzia che l osservatorio è stato istituito nel 2000 dalla Provincia di Milano ed è nato dalla considerazione che occorresse un punto di raccolta ed analisi rispetto alla necessità di promuovere risposte istituzionali adeguate alle necessità delle donne nell area provinciale di Milano. Esso costituisce un punto di osservazione, raccolta e analisi sia dei bisogni delle donne e delle famiglie sia delle risorse del territorio e si pone, dunque, come uno spazio che dialoga con due interlocutori privilegiati: le donne e il territorio in cui risiedono, aprendo con loro una relazione di reciprocità sui temi della condizione femminile e della conciliazione lavoro/famiglia. La visione privilegiata dell Osservatorio permette di connettere la domanda femminile con la disponibilità di informazioni, risorse e servizi. Consente, inoltre, d individuare le aree di necessità prive di risposta organizzata e di fornire, pertanto, dati e strumenti utili alla definizione di nuove e adeguate risposte istituzionali. Osservatorio Donna è un servizio dedicato a tutte le donne della provincia di Milano e consiste in: una Linea Verde gratuita e confidenziale per rispondere a quesiti e richieste in diverse aree tematiche una banca dati per raccogliere le risorse e i servizi, pubblici e privati, disponibili sul territorio provinciale una sezione web dedicata ai numeri delle donne dove trovare dati statistici e ricerche aggiornate sulle tematiche di genere. Le azioni si concretizzano, pertanto, in 4 aree: 1. gestione della linea verde di informazione e consulenza alle donne 2. monitoraggio e promozione della rete di risorse territoriali 3. implementazione e aggiornamento della banca dati informatizzata dei servizi 4. osservazione e analisi nell area della nuova realtà femminile. 6

7 La progettazione della Camera di Commercio viene ideata in attuazione della finalità C) del Piano Territoriale Attività propedeutiche alla strutturazione di uno sportello per le imprese e i cittadini. Le principali azioni previste sono le seguenti: - creazione di uno sportello fisico per le Aziende e PMI; - individuazione di una sezione dedicata sul sito della Camera di Commercio per informative alle aziende e ai cittadini; - realizzazione di Brochure sia per responsabili delle aziende che per i loro dipendenti; - realizzazione di Workshop itineranti nelle aziende e sul territorio al fine di incontrare nel contesto lavorativo le persone. L ESPERIENZA DI ASL MILANO LE ATTIVITA DI ASL MILANO Le azioni progettuali predisposte da Asl Milano sul tema della conciliazione famiglia-lavoro mirano a rispondere ad esigenze differenziate per popolazioni-target, legate alla rispettiva gestione dei tempi di vita, di cura e di lavoro e alle caratteristiche specifiche di territori molto diversi fra loro, per dimensioni e progettualità. Complessivamente le amministrazioni coinvolte hanno fatto uno sforzo notevole di condivisione delle successive fasi di lavoro e del disegno complessivo di sviluppo e implementazione di politiche di conciliazione a livello locale, cercando di intercettare le diverse istanze, di creare azioni sperimentali che potessero rispondere ai bisogni rilevati e nello stesso tempo di fare cultura all interno degli enti e con gli attori del territorio. Asl Milano ha costituito un gruppo di lavoro, composto dai referenti dei tre territori (Milano, Sesto S.G. e Cinisello) al fine di rafforzare e di uniformare le competenze sul tema della conciliazione vita-lavoro (doppia conciliazione, welfare territoriale e rapporti con le imprese, ecc.) e ne ha garantito il coordinamento operativo mediante le proprie strutture e il proprio personale; ha inoltre curato il coordinamento fra le azioni locali e il piano provinciale attraverso costanti rapporti con i referenti del Tavolo provinciale e della Regione. Si è infine occupata dei compiti amministrativi propedeutici alla realizzazione delle attività progettuali. In questa sua attività si è avvalsa della consulenza tecnica della società Variazioni srl, che ha fornito il proprio supporto in termini di coordinamento/allineamento del percorso di progettazione delle azioni sperimentali tra i diversi ambiti territoriali. I progetti proposti all interno del piano di azione di ASL Milano sono dieci: - sei promossi dal Comune di Milano - due dal Comune di Cinisello Balsamo - due dal Comune di Sesto San Giovanni. Il filo conduttore delle sperimentazioni è stato individuato nel concetto di doppia conciliazione, strettamente legato al duplice ruolo della Pubblica Amministrazione in materia e destinato a diventare un principio-guida condiviso nelle politiche di conciliazione che le pubbliche amministrazioni coinvolte potranno sviluppare anche in futuro. Le azioni possono quindi essere suddivise in due gruppi: 7

8 Azioni progettuali di conciliazione esterna, per le quali il target di riferimento è la cittadinanza, l utenza e le famiglie in generale; Azioni progettuali di conciliazione interna, per le quali il target di riferimento è rappresentato dalle/dai dipendenti della pubblica amministrazione. Le azioni trasversali di formazione (coordinate da Provincia di Milano) e di azioni dirette a supporto delle imprese (coordinate da CCIAA) saranno fondamentali per il corretto ed efficace sviluppo delle azioni progettuali. Per ciascuno dei progetti sperimentali frutto del processo di co-progettazione avviato viene di seguito fornita la descrizione delle azioni in programma, dei soggetti a vario titolo coinvolti e degli output previsti. Tutti i progetti previsti sono stati avviati, sono stati fatti gli incontri con molti degli stakeholder e la maggior parte delle azioni sono in fase di realizzazione. AZIONI PROGETTUALI DI CONCILIAZIONE ESTERNA 1. NUOVI SERVIZI DI WELFARE MENEGHINO( ) Ente responsabile dell azione: Comune di Milano L obiettivo perseguito è quello di definire e realizzare, in via sperimentale nuove soluzioni organizzative e di conciliazione, con particolare attenzione per le piccole e micro imprese. Si intende sperimentare un modello di servizio innovativo e una possibile nuova figura professionale, attraverso la figura del commesso on demand, una nuova figura professionale (il cosiddetto commesso jolly o meglio commesso on demand ) che possa essere utilizzata in condivisione tra diverse piccole realtà produttive di una stessa area, il quale compie compiti di disbrigo faccende quotidiane, offrendo ad imprese e lavoratori una soluzione efficace nella realizzazione di ipotesi di conciliazione vita-lavoro Soggetti coinvolti PARTNER: pool di professionisti, rappresentanze sindacali regionali, enti bilaterali, settore Politiche del Lavoro e settore Commercio e Attività Produttive del Comune di Milano per la sperimentazione della figura del commesso on demand. STAKEHOLDER: Associazioni di categoria; Associazioni presenti nell area in cui verrà sperimentato il servizio di commesso on demand e commercianti della zona; potenziali commessi on demand, rappresentanze sindacali. L azione prevede una mappatura econometrica del territorio, che possa aiutare a coinvolgere tutti i possibili azionisti interessati alla sperimentazione della figura professionale del commesso on demand, e del potenziale unico datore di lavoro di quest ultimo. 8

9 Il prodotto è la verifica dell esito della sperimentazione e dell efficacia di un nuovo servizio e di una possibile nuova figura professionale in condivisione fra più imprese e della possibilità di modellizzazione del servizio secondo criteri economicamente sostenibili. 2. IO CONCILIO ( ) Ente responsabile dell azione: Comune di Milano Si persegue l obiettivo di facilitare la diffusione e lo sviluppo di servizi di conciliazione, partendo da iniziative già parzialmente presenti in modo spontaneo sul territorio, tramite l implementazione dei servizi offerti da RadioMamma (partner principale del progetto) che ha l obiettivo in particolare di organizzare la community mobilization, costituita soprattutto dalle mamme, attivando e supportando la figura della mamma mobility organizer. L attenzione è posta principalmente sulla necessità di attivare risposte prossime alle necessità espresse dai soggetti, e in particolare dalle mamme in un quartiere pilota per poi estendere il modello in tutto il territorio. Per far ciò, si intende rendere attiva la partecipazione dei/delle cittadini/e nella espressione dei bisogni e nella soluzione degli stessi, attraverso la creazione di punti di incontro e focus group dedicati. Soggetti coinvolti PARTNER: RadioMamma per la gestione del progetto; scuole del quartiere interessato (zona Romolo-Navigli) per la concessione degli spazi all interno dei quali poter compiere i focus-group di individuazione delle necessità di conciliazione; Comune di Milano; esercizi family-friendly; Asl Milano. STAKEHOLDER: madri e famiglie coinvolte; esercizi family-friendly; scuole e oratori del quartiere; reti dei genitori già presenti; GAS della zona; consultori e pediatri della zona; madri straniere; Villaggio Barona. L azione prevede la formulazione di un questionario da sottoporre alle famiglie, e la progettazione delle azioni di comunicazione da attivare nelle scuole del quartiere. La ricerca e l analisi derivanti dal questionario permetteranno di fornire una mappatura tanto dei servizi già esistenti, che dei bisogni e delle caratteristiche delle destinatarie del progetto, ovvero le mamme. In questo senso, il prodotto sarà la creazione di una mappa infografica in cui verranno indicate le soluzioni di conciliazione individuate e i relativi costi. Inoltre, tramite la partecipazione attiva delle madri coinvolte all interno dei focusgroup, si intende creare un azione pilota di Community Organizer : tale figura, rappresenterà il perno attorno a cui attivare un coinvolgimento comunitario dei soggetti, a livello di quartiere, per l individuazione dei bisogni e la ricerca delle soluzioni di conciliazione. 9

10 3. BANDO PICCOLE IMPRESE DI CONCILIAZIONE (risorse proprie Comune di Milano) Ente responsabile dell azione: Direzione Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico del Comune di Milano; Università. L obiettivo perseguito riguarda la promozione di modelli organizzativi di ampio respiro volti a sostenere le politiche aziendali per la conciliazione vita-lavoro. L attenzione è posta sulla premialità alle Piccole-Medie Imprese che mettono in atto azioni di conciliazione per i propri dipendenti, e riguarda quindi la valorizzazione del welfare aziendale implementato autonomamente dalle imprese. Soggetti coinvolti PARTNER: Comune di Milano; Pmi; società di certificazione L azione prevede il reclutamento delle PMI tramite l emissione di un bando pubblico che definisce il percorso per l ottenimento del riconoscimento di Impegno per la Conciliazione Famiglia-Lavoro. Il prodotto dell azione è quindi la Deliberazione 2940 del 30/12/2011 e il Bando di partecipazione per le PMI del 12/03/2012, nonché il modello di azione/certificazione che ne conseguirà. 4. AMPLIAMENTO ORARI ANAGRAFE (risorse proprie Comune di Milano) Ente responsabile dell azione: Settore Servizi al Cittadino del Comune di Milano L obiettivo perseguito è il prolungamento e la diversa modulazione degli orari dell Ufficio Anagrafe (sede decentrata), per rispondere alle necessità di flessibilità oraria avanzate dalla popolazione cittadina. L attenzione è posta sul grado e sulla capacità di conciliazione che gli uffici pubblici hanno rispetto alle esigenze dei cittadini/utenti. Soggetti coinvolti PARTNER: Settore Risorse Umane del Comune di Milano; Uffici Anagrafe coinvolti nel progetto; Consiglio di Zona; OOSS. STAKEHOLDER: dipendenti anagrafe; utenza cittadina; politici-dirigenti; Direzione Centrale del Comune di Milano; direttori di settore del Comune di Milano; CUG L azione riguarda il consolidamento della sperimentazione sull ampliamento di orario dell Ufficio Anagrafe presso la sede centrale. L obiettivo è mettere a sistema tale azione, anche attraverso la sottoscrizione di un accordo sindacale, in modo da poter creare un 10

11 modello trasferibile e adattabile eventualmente ad una sede decentrata dell Ufficio Anagrafe. 5. ORARI A MENU ( ) Ente responsabile dell azione: Direzione Risorse Umane del Comune di Milano L obiettivo perseguito riguarda la necessità di conciliare i bisogni di flessibilità oraria del personale pubblico con le necessità dei cittadini/utenti. L attenzione viene quindi posta sulla possibilità di trovare e sperimentare soluzioni che permettano tanto all utente quanto all operatore/erogatore del servizio, di conciliare le necessità di cura con quelle di lavoro e con i bisogni che riguardano il disbrigo di pratiche quotidiane. Soggetti coinvolti PARTNER: Direzione del Settore Risorse Umane del Comune di Milano; OOSS L azione prevede uno studio di fattibilità riguardo alla possibilità di flessibilizzare gli orari di alcuni servizi comunali, rispettando le esigenze di conciliazione tanto degli operatori e dipendenti pubblici, quanto dei cittadini e utenti. Tale studio verrà condotto attraverso un analisi sui vincoli e delle possibilità specifiche dell implementazione di tale azione dell ente pubblico. 6. SERVIZI DI CONCILIAZIONE PER LA CITTA ( ) Ente responsabile dell azione: Ambito di Sesto San Giovanni (comuni di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese) L obiettivo che si intende perseguire riguarda l ampliamento dei servizi di conciliazione offerti ai cittadini nei comuni dell ambito di Sesto San Giovanni e nel comune di Cologno Monzese. L attenzione viene posta sull ampliamento dell offerta dei servizi di cura e su una maggiore diffusione informativa delle soluzioni di conciliazione a disposizione dei genitori lavoratori. Soggetti coinvolti PARTNER: Servizi Educativi e alla Persona del Comune di Sesto San Giovanni per la predisposizione dell ampliamento dei servizi di CRE; Sportello Per Mano per l intervento riguardante le babysitter; Ufficio di Piano dell ambito di Sesto San Giovanni; Settore Risorse Umane del Comune di Sesto San Giovanni; Comune di Cologno Monzese 11

12 STAKEHOLDER: Milano Metropoli; CCIAA; famiglie dei bambini utenti dei servizi; associazioni del Terzo Settore; Associazioni di Categoria; AFOL. L azione prevede l ampliamento dell offerta dei Centri Ricreativi Estivi erogati dal Comune di Sesto San Giovanni con particolare attenzione all inserimento dei bambini disabili, nonché la predisposizione di uno studio di fattibilità del servizio durante i periodi invernali di chiusura delle scuole, di prossima realizzazione. Inoltre, viene predisposto anche l ampliamento in termini temporali del servizio di CRE del Comune di Cologno Monzese. Verrà inoltre implementato e riqualificato il servizio offerto dallo Sportello Per Mano: esso svolge una funzione di matching tra domanda di babysitter da parte delle famiglie e l offerta di cura da parte di soggetti inseriti in un elenco pubblico formato da professioniste che hanno seguito percorsi formativi e di aggiornamento realizzati periodicamente dall amministrazione comunale. A questo proposito, è prevista una nuova formazione specifica delle babysitter sul proprio ruolo di fornitrici di cura e di soluzioni di conciliazione. Infine, come output dell azione progettuale riguardante l informazione ai lavoratori sui servizi di conciliazione presenti sul territorio, il Comune di Sesto, dopo avere sperimentato al proprio interno un Vademecum sulla conciliazione,autoprodotto nell ultimo biennio di azioni positive ad uso dei dipendenti, potrà contribuire alla realizzazione di un Vademecum per la cittadinanza, prodotto come azione trasversale del Piano, cui seguirà un analisi di esportabilità del prodotto presso le aziende del territorio. 7.SERVIZI ON-LINE ( ) Ente responsabile dell azione: Comune di Cinisello Balsamo L obiettivo perseguito riguarda la necessità di creazione di un luogo virtuale a cui il cittadino possa accedere per raccogliere informazioni sui servizi esistenti, che sia di supporto al luogo fisico (sportello) già esistente. L attenzione è posta sulla necessità di razionalizzare il tempo necessario per compiere le procedure e i passaggi dovuti per l attivazione di determinati servizi, in ottica di conciliazione famiglia-lavoro. Soggetti coinvolti PARTNER: Ufficio Tempi, Servizio Informatico, Settore socio-educativo e Settore Attività Produttive del Comune di Cinisello Balsamo, per la creazione dei modelli di pagamento on-line e per la manutenzione dei servizi; Il Torpedone; Binari Sonori STAKEHOLDER: Sportello Polifunzionale e Settore Risorse Umane del Comune di Cinisello Balsamo; utenza cittadina; imprese; CUG 12

13 L azione prevede la creazione di modelli on-line utilizzabili per il pagamento dei servizi comunali. Per far ciò, si ritiene necessaria la predisposizione e la creazione di specifici sistemi di comunicazione, oltre all acquisto di software dedicati. Si intende anche perseguire un monitoraggio del servizio, che verrà sperimentato inizialmente sul pagamento degli asili nido e delle mense scolastiche, attraverso forme di e-democracy. 8.BABY-PARKING ( ) Ente responsabile dell azione: Ambito di Cinisello Balsamo (comuni di Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino, Bresso) L obiettivo perseguito riguarda l ampliamento del servizio di Baby-Parking offerto, a seconda e a causa delle necessità di conciliazione mosse dalle madri già utenti del servizio. L attenzione viene posta, oltre che sulla sperimentazione di orari più flessibili che permettano quindi una maggior conciliazione delle necessità di cura e di lavoro delle madri, anche sul potenziale che il servizio ha in ottica di occupabilità delle madri utenti. Soggetti coinvolti PARTNER: Associazione Gruppo Volontariato Vincenziano, come soggetto fornitore del servizio; Caritas, per il sostegno al progetto; Privato Sociale; Centri d Ascolto, Centro Lavoro e Centro Salute, per l intercettazione delle madri interessate e la divulgazione della presenza del servizio; Comuni limitrofi al Comune di Cinisello Balsamo (Cormano, Cusano Milanino, Bresso) STAKEHOLDER: famiglie; madri straniere; aziende del territorio; comuni limitrofi Tramite lo studio delle richieste provenienti dall esperienza maturata dalle educatrici che già lavorano come volontarie all interno del Baby-Parking, l azione intende compiere uno studio di fattibilità riguardante sia la possibilità di assumere all interno della struttura una psicopedagogista, sia la possibilità di ampliare l orario giornaliero di offerta del servizio. Gli output quindi sono riferibili all implementazione dei servizi aggiuntivi, ovvero l ingresso nel Baby-Parking di una nuova figura professionale e il prolungamento delle ore di apertura. Si intende modellizzare il progetto in ottica di trasferibilità dello stesso presso realtà affini, e anche creare una rete con alcune aziende interessate in funzione anche dell occupabilità delle madri utilizzatrici del servizio di baby-parking. AZIONI PROGETTUALI DI CONCILIAZIONE INTERNA 13

14 9.FLESSIBILITA ORARIA E INNOVAZIONE DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI (risorse proprie Comune di Milano) Ente responsabile dell azione: Direzione Risorse Umane del Comune di Milano Si persegue l obiettivo di trovare risposte alle esigenze di conciliazione del personale del Comune di Milano, sperimentando modalità innovative di gestione delle Risorse Umane. L attenzione è quindi rivolta alla sperimentazione di modalità partecipate di definizione delle necessità di individuazione delle soluzioni di flessibilità oraria per i dipendenti del Comune di Milano. Soggetti coinvolti PARTNER: Direzione Risorse Umane del Comune di Milano; OOSS STAKEHOLDER: personale dell Ente; CUG; utenza cittadina; imprenditori; associazioni di categoria; CCIAA L azione prevede in primo luogo il coinvolgimento dei dipendenti del Settore Risorse Umane del Comune di Milano nella fase di analisi dei bisogni, quindi nella predisposizione del questionario relativo alla ricerca. Dalle risposte ottenute, si creeranno studi di fattibilità per ogni singola soluzione ritenuta necessaria e si implementeranno, in via sperimentale, forme di flessibilità diffusa e personalizzata, che saranno verificate attraverso un sistema di monitoraggio definito tramite una modalità gestionale partecipata. 10. RIENTRI DALLA MATERNITA DELLE DIPENDENTI COMUNALI (risorse proprie Comune di Sesto S.G.) Ente responsabile dell azione: Comune di Sesto San Giovanni L obiettivo perseguito riguarda l accompagnamento alla fruizione dei congedi parentali, obbligatori e facoltativi, il supporto ai dipendenti comunali, madri e padri, al momento del rientro al lavoro e durante la fruizione del congedo di maternità/paternità. L attenzione viene posta sulla necessità di conciliare le esigenze organizzative dei servizi con le esigenze di conciliazione dei dipendenti, mantenendo aperta la relazione con le lavoratrici/i lavoratori assenti, anche allo scopo di migliorare la cultura organizzativa interna dell ente. Soggetti coinvolti PARTNER: Settore Risorse Umane del Comune di Cinisello Balsamo; Comune di Cologno Monzese. 14

15 STAKEHOLDER: aziende del territorio; famiglie delle dipendenti interessate nel progetto; padri; OOSS. Come primo output l azione prevede un analisi delle esigenze di conciliazione e di flessibilità dei dipendenti del Comune di Sesto San Giovanni e un analisi delle esigenze organizzative emerse durante i percorsi di azioni positive implementate con i programmi riferiti al biennio precedente. Per tre dipendenti del Settore Ragioneria del Comune di Sesto San Giovanni, verranno definiti particolari modelli di gestione della maternità: si sperimenteranno programmi personalizzati di congedo e rientro al lavoro, con particolare accompagnamento e sostegno alle madri, in modo da non rendere traumatico il re-ingresso in ufficio per le dipendenti e per far sì che l organizzazione non perda capitale umano a causa della non oculata gestione di questo periodo di assenza. Verrà poi predisposto, al termine della sperimentazione, un kit maternità che potrà essere strumento di tutte/i le/i dipendenti del Comune di Sesto San Giovanni, previa una progettazione riguardante le modalità di diffusione interna alle/ai future/i destinatarie/i. Infine, l azione progettuale prevede una formazione specifica sul tema della conciliazione famiglia-lavoro alle/ai operatrici/operatori del CUG e un avvio di attività di sensibilizzazione riguardo a tale tema da parte del CUG stesso. 10. RIENTRI DALLA MATERNITA DELLE DIPENDENTI COMUNALI (risorse proprie Comune di Sesto S.G.) Ente responsabile dell azione: Comune di Sesto San Giovanni L obiettivo perseguito riguarda l accompagnamento e il supporto alle dipendenti comunali durante la fruizione del congedo di maternità e al momento del rientro al lavoro. L attenzione viene posta sulla necessità di mantenere un contatto con le lavoratrici madri assenti per congedo, anche allo scopo di migliorare la cultura organizzativa interna dell ente. Soggetti coinvolti PARTNER: Settore Risorse Umane del Comune di Cinisello Balsamo; Comune di Cologno Monzese. STAKEHOLDER: aziende del territorio; famiglie delle dipendenti interessate nel progetto; padri; OOSS. Come primo output l azione prevede un analisi delle esigenze di conciliazione e di flessibilità dei dipendenti del Comune di Sesto San Giovanni e un analisi delle esigenze 15

16 organizzative emerse durante i percorsi di azioni positive implementate con i programmi riferiti al biennio precedente. Per tre dipendenti del Settore Ragioneria del Comune di Sesto San Giovanni, verranno definiti particolari modelli di gestione della maternità: si sperimenteranno programmi di accompagnamento per il rientro al lavoro dal congedo, in modo da non rendere traumatico il re-ingresso in ufficio per le dipendenti, e per far sì che l organizzazione non perda capitale umano a causa della non oculata gestione di questo periodo di assenza. Verrà poi predisposto, al termine della sperimentazione, un kit maternità che potrà essere strumento di tutte/i le/i dipendenti del Comune di Sesto San Giovanni, previa una progettazione riguardante le modalità di diffusione interna alle/ai future/i destinatarie/i. Infine, l azione progettuale prevede una formazione specifica sul tema della conciliazione famiglia-lavoro alle/ai operatrici/operatori del CUG, e un avvio di forme di sensibilizzazione riguardo a tale tema da parte del CUG stesso. LE ATTIVITA DI ASL MILANO 1 Le azioni progettuali previste dalla ASL Milano 1 hanno previsto innanzitutto la costruzione e l ampliamento della filiera territoriale della conciliazione quale punto di partenza imprescindibile per la realizzazione di interventi partendo dai reali bisogni di conciliazione delle famiglie. La rete territoriale diventa, infatti, la possibilità di generare un sistema di alleanze nuove in cui incontrare la famiglia, diversificare la gamma dei servizi e ottimizzare le risorse e superare la frammentazione. Le azioni previste hanno come sfondo la necessità di integrare le politiche e di generare un network coinvolgendo chi già opera nel territorio e valorizzando l esistente in una logica di connessione di interventi e risorse. Le azioni in corso d opera sono le seguenti: Azione 1: Costruzione della Filiera della conciliazione Al fine di realizzare la filiera della conciliazione presente sul territorio si sono strutturate le seguenti azioni: Azione 1.2: Mappatura delle progettualità attivate sul territorio Tra le azioni realizzate sul territorio di ASL Milano 1 ha previsto il monitoraggio e l analisi di esperienze di successo utili per generare una circuitazione di matrici di processi virtuosi. Soggetti Al fine di identificare tali esperienze pilota si è proceduto alla costruzione di un questionario che è stato somministrato agli enti del terzo settore, a strutture socio sanitarie del territorio pubbliche, private e accreditate, ad aziende ospedaliere, ad enti locali. Il questionario è suddiviso in una parte dedicata all analisi del bisogno e alle sue modalità di rilevazione e una parte dedicata all illustrazione di servizi/progetti realizzati in tema di conciliazione. 16

17 Hanno risposto alla rilevazione: 15 comuni sul totale di 73 presenti su tutto il territorio; entrambe le aziende ospedaliere del territorio; 4 enti del privato accreditato, 1 azienda sociale che gestisce un ufficio di piano; 1 consultorio privato accreditato. Tre comuni (Solaro e Cesano Boscone) hanno realizzato Progetti sperimentali: Il Comune di Solaro, utilizzando un proprio canale di finanziamento, ha realizzato un iniziativa dal titolo Spazio Gioco Spazio famiglie ; Il Comune di Cesano Boscone ha utilizzato un contributo di Regione Lombardia (l.r.28/2004 Politiche Temporali) per realizzare due iniziative dal titolo: Diamo Spazio al Tempo e Diamo più spazio al tempo ; Il Comune di Sedriano (in collaborazione con il Comune di Magenta) ha utilizzato i fondi del piano di zona per realizzare una progetto relativo al protagonismo familiare dal titolo Famiglie Creative. Gli altri comuni, pur non avendo progettazioni sperimentali, hanno dimostrato sensibilità nella flessibilità dell orario lavorativo, flessibilità sia nell accesso che nell organizzazione dei servizi per la cura dell infanzia. Tra gli enti privato accreditato che hanno risposto uno solo promuove progetti sperimentali in tema di conciliazione: Asilo nido, banca casa lavoro, assistenza odontoiatrica, incentivi per l utilizzo dei mezzi pubblici. L Azienda Speciale di Castano sta realizzando un progetto relativo all utilizzo dei Voucher conciliazione. Entrambe le Aziende Ospedaliere realizzano progetti sperimentali rispettivamente: A.O. Legnano realizza un ambulatorio e call center di continuità assistenziale ospedale territorio polispecialistico di area medica; A.O. Salvini di Garbagnate ha descritto un progetto di servizio navetta e stireria per i dipendenti per i quali è ancora in attesa di risposta in merito al finanziamento da parte del Ministero- Dipartimento politiche del Lavoro. Individuazione di aree di progettazioni da condividere con il Tavolo ASL/Ambiti in modo da generare una contaminazione di buone prassi. Azione 1.3: Analisi del bisogno territoriale in tema di conciliazione e successiva individuazione delle priorità Al fine di individuare progettazioni pilota ci si è, inoltre, avvalsi del Tavolo ASL/Ambiti che costituisce uno degli strumenti privilegiati di programmazione territoriale con cui si sono condivisi i risultati della mappatura. Soggetti Componenti del tavolo ASL/Ambiti. 17

18 A seguito di un confronto con i componenti del tavolo ASL Ambiti sono emerse due principali filoni di progettazione: 1. Area di coinvolgimento aziende: Realizzazione di un progetto, partendo dall Ambito di Castano e Abbiategrasso, dedicato alla strutturazione di un offerta territoriale di servizi conciliativi leggeri ovvero accessori e complementari ad azioni strutturali in atto o accessibili a piccole e micro imprese associate in gruppi di acquisto di servizi. Questo progetto verrà sviluppato attraverso il coinvolgimento della Camera di Commercio di Milano; 2. Area di sviluppo di progettazioni rivolte alle famiglie: sulla base del monitoraggio dell esperienze di successo si è rilevata estremamente significativa anche in termini di risonanza sul territorio a sperimentazione Famiglie Creative promossa dall ambito territoriale di Magenta. Questa sperimentazione ha permesso di sviluppare forme reali di protagonismo familiare. Le famiglie, infatti, hanno ricevuto un pacchetto di risorse economiche per sviluppare progettazioni innovative che fossero realmente cucite sui loro bisogni. Visti i processi innovativi generati in termini di capitale sociale da questa progettazione si è ritenuto, durante il tavolo ASL/Ambiti, di estendere tale progettazione a tutti i territori della ASL generando una contaminazione di buone prassi. Al fine di estendere la progettazione viene istruito un bando di finanziamento gestito direttamente dalla ASL Milano 1 con la collaborazione degli ambiti distrettuali i quali si occuperanno dell accoglienza delle famiglie e di aiutarle a stendere progettazioni innovative. Le progettazioni saranno poi esaminate da una Commissione mista ASL/Ambiti territoriali. Azione 2: Adesione del territorio delle tre ASL alla Filiera di Conciliazione di Regione Lombardia (rif. D.D.U.O del 26/07/ "Manifestazione d'interesse") È in corso di promozione la proposta al territorio la Manifestazione di interesse che costituisce una iniziativa promossa da Regione Lombardia utile per l ampliamento territoriale ed estensione dei servizi della Filiera della Conciliazione Regionale. Attraverso questa iniziativa si realizza la creazione di un elenco di enti in possesso delle competenze necessarie interessati all erogazione di servizi di conciliazione nell ambito della Dote Conciliazione. I servizi per cui si chiede di manifestare interesse riguardano le seguenti tipologie (info su e sezione operatori): 1. Servizi per l infanzia ( 0-3 anni): nidi-micronidi- centri per la prima l infanzia e nidi famiglia; 3. Baby sitting/baby parking; 4. Accompagnamento dei figli ( minori di 14 anni) a scuola, visite mediche, attività sportive e di gioco ; 5. Dopo scuola, supporto allo studio, accesso a centri ricreative diurni ( minori 14 anni); 6. Piccoli lavori domestici che favoriscano la fruizione della politica attiva; 18

19 7. Servizi di assistenza domiciliare domiciliare, con esclusione di attività mediche per anziani e/o famigliari conviventi non autosufficienti. Soggetti I principali enti da coinvolgere sono tutti gli stakeholders locali. Gli enti coinvolti potranno partecipare alle sperimentazioni regionali che vengono avviate attraverso il sistema Gefo. Azione 3 Progettazione di percorsi formativi in tema di conciliazione per gli enti del territorio Questa azione rientra nel piano formativo previsto dalle azioni di sistema. In particolare si riferisce al modulo formativo relativo agli enti del territorio. Il principale obiettivo di questa iniziativa è fornire uno spazio di confronto, formazione e informazione, indispensabile per mettere a sistema le iniziative territoriali e promuoverne lo sviluppo e la moltiplicazione dei risultati. Tra gli obiettivi specifici si annovera: Integrazione delle conoscenze e promozione di programmazioni locali coordinate, in grado di valorizzare interventi a supporto della conciliazione famiglialavoro, valorizzando e diffondendo le buone prassi esistenti. Il modulo formativo prevede due momenti: a. Formazione e supporto ai componenti del CUG (già programmata); b. formazione agli operatori in collaborazione con Provincia di Milano: rivolta agli operatori dei servizi del territorio, sia dell ASL che degli ambiti territoriali Azione rientrante nelle azioni di sistema decise al Tavolo Provinciale (progettata e da attuarsi dal mese di settembre ). Sarà rivolta ai 7 distretti dell ASL e vedrà un importante coinvolgimento dei territori tramite gli Udp andando a declinare secondo la peculiarità dei territori la tematica. I principali contenuti previsti sono i seguenti: a. Modalità di individuazione di azioni a carattere innovativo da sperimentare su i propri territori; b. Modelli di integrazione delle risorse e delle competenze attraverso attività di fund raising con altri soggetti a livello regionale, nazionale ed internazionale; c. Analisi di buone prassi progettuali replicabili in diverse realtà. Soggetti I destinatari della formazione sono: Responsabili ed operatori impegnati nella programmazione locali degli interventi, sia nell area sociale che socio sanitaria (ASL, Comuni, Uffici di Piano, tavoli locali di programmazione) sia pubblici che del privato sociale. I percorsi formativi previsti dovrebbero generare nuove conoscenze utili per attivare progettazioni innovative e circuitazione di buone prassi in tema di conciliazione. 19

20 Azione 4: valorizzazione della rete di conciliazione nell ambito della programmazione zonale Il tema della conciliazione è stato inserito tra le priorità presenti nell Accordo di Programma in modo da generare una rete tra tutti gli ambiti territoriali che potesse generare percorsi condivisi di conciliazione famiglia lavoro. Tale iniziativa deriva dalla necessità di integrazione delle policy in modo da generare una ricomposizione delle risorse e delle iniziative presenti sul territorio. In tale logica si è ritenuto fondamentale agire in modo che gli strumenti programmatori si parlino ed interagiscano a livello territoriale e che il piano di zona si coordini con gli altri strumenti di programmazione. Soggetti All interno di queste coordinate gli enti sottoscrittori si sono impegnati a realizzare con modalità sinergica e secondo specifica mission istituzionale alcune attività relative alla costruzione della rete. In particolare le azioni previste nell accordo sono le seguenti: attuare la governance implementativa delle azioni previste dal Piano di lavoro Territoriale per la promozione di interventi di Conciliazione vita e lavoro sul territorio della provincia di Milano, con particolare attenzione a - sviluppare la filiera della conciliazione; - implementare percorsi di conciliazione sul territorio; - integrare politiche di conciliazione nella programmazione territoriale. Output/prodotto Attraverso il lavoro di condivisione di obiettivi ed azioni previste nei piani zona si cercherà di implementare la rete e di mettere a sistema percorsi di conciliazione a favore delle famiglie. Azione 5: Costruzione filiera interna aziendale (risorse interne) Nell ambito della costruzione della filiera interna all ASL un momento importante è stato la costituzione e l avvio del CUG aziendale (costituito con deliberazione del Direttore Generale n.753 del 16/12/2012) al quale si è prestata una particolare attenzione. Le tematiche della conciliazione sono entrate a pieno titolo nel gruppo di lavoro con una doppia valenza sia verso le dipendenti sia verso le cittadine/i fruitori dei servizi erogati dall Azienda. Nel mese di luglio è previsto un momento formativo in collaborazione con ARIFL al fine di declinare al meglio le istanze sulle quali focalizzare in termini di priorità il piano di lavoro sul tema della conciliazione, si prevede quindi un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali sulle tematiche. Soggetti Gli operatori dell ASL Milano 1 designati dalla direzione strategica e dai comparti sindacali. Si è lavorato sulla realizzazione dei un regolamento interno al Comitato e su un piano di lavoro che possa partire dai bisogni reali di conciliazione del personale. 20

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