3 L analisi sismica 3.1. EFFETTO DEL SISMA SULLE STRUTTURE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "3 L analisi sismica 3.1. EFFETTO DEL SISMA SULLE STRUTTURE"

Transcript

1 3 L analisi sisica 3.1. EFFETTO DEL SISMA SULLE STRUTTURE Per quanto riguarda l effetto che il terreoto provoca sulle opere realizzate dall uoo, ed in particolare sulle strutture, si può seplicisticaente ricondurre tutto ad un rapido oviento del terreno su cui l edificio è fondato. Il suolo a sua volta deterina nella struttura l innesco di una serie di accelerazioni la cui intensità è ovviaente funzione dell entità della vibrazione sisica, della natura geologica del terreno e delle caratteristiche dei ateriali ipiegati. Le accelerazioni prodotte inducono sulla struttura alcune rilevanti forze d inerzia, ed essendo ogni edificio scheatizzabile coe un sistea elastico continuo a asse distribuite, esso risulterà soggetto ad un sistea di forze d inerzia distribuite, proporzionali alle asse strutturali dei singoli eleenti costituenti l edificio stesso. Inoltre il sisa non è un fenoeno statico (a forze costanti regolari), bensì dinaico, per cui le sollecitazioni indotte sulle strutture dal oto del terreno, sono variabili nel tepo e dipendono tanto dalle coponenti stesse del oto (orizzontali, verticali) che dalle caratteristiche geoetriche ed elastiche della struttura soggetta al sisa. Poiché la siulazione del coportaento strutturale in regie dinaico (analisi al passo) è olto onerosa, la norativa italiana consente due approcci seplificati che portano entrabi alla scheatizzazione dell azione sisica coe un insiee di forze orizzontali statiche, cioè costanti: l analisi statica l analisi dinaica odale. Si faccia attenzione a non confondere l analisi sisica odale con quella nodale, di cui si parlerà più avanti. La scelta tra le possibili diverse scheatizzazioni dell azione sisica è sostanzialente condizionata dall accuratezza desiderata per la soluzione, dal tipo di inforazioni disponibili e da quelle che si vogliono ottenere. L analisi strutturale di una costruzione civile, nei riguardi delle azioni sisiche, consiste innanzitutto nella deterinazione, attraverso un analisi dinaica, di un sistea di forze statiche, equivalenti ai assii effetti prodotti dal sisa, capaci cioè di deterinare sulla costruzione le stesse sollecitazioni assie che inducono le forze di inerzia durante il oviento sisico. Il secondo passo consiste nello studio statico della costruzione, considerata cioè sollecitata in aniera statica dal sistea di forze equivalenti al sisa, precedenteente valutato. In pratica le azioni dinaiche agenti nella struttura dovute all accelerazione delle asse, espresse dalla relazione: F(t) = a (t) = variabile vengono sostituite da azioni statiche equivalenti del tipo: F = cost

2 Le ipotesi fondaentali in base alle quali è possibile questa scheatizzazione sono tre: 1) nella pratica professionale non è necessario conoscere l andaento nel tepo delle caratteristiche di sollecitazione in ogni sezione dell eleento strutturale, a è sufficiente conoscerne il valore assio; ) nelle strutture tipiche dell ingegneria civile (ad esepio edifici per civile abitazione) le asse strutturali sono concentrate in assia parte in corrispondenza degli ipalcati (solai); 3) in alcuni casi (edifici in c.a.) gli ipalcati possono essere considerati eleenti indeforabili nel proprio piano, e quindi in grado di connettere rigidaente tutti i nodi strutturali giacenti su di essi. Un edificio è nella realtà un sistea elastico a asse distribuite. Chiaando in causa le ipotesi e 3, è però possibile, in aniera seplificata a realistica, scheatizzare l edificio nella sua interezza coe un insiee di eleenti di assa i (piani sisici) dotati di 3 gradi di libertà (spostaento X, spostaento Y e rotazione attorno all asse Z) connessi tra di loro per ezzo di eleenti elastici. Il sistea di riferiento enzionato, che è quello couneente adottato nella scheatizzazione strutturale, individua il piano orizzontale con gli assi X e Y, entre l asse Z verticale è diretto verso l alto. È quindi possibile valutare il coportaento dell edificio attraverso un odello più seplice ai fini del calcolo. Per controllare gli effetti sulle costruzioni bisogna studiare la dinaica delle strutture in pria approssiazione soltanto in capo elastico (se si analizzano terreoti di bassa intensità), a successivaente, volendo copletare lo studio anche per fenoeni di elevata entità evitando sovradiensionaenti eccessivi, sarà necessario passare a odelli elasto-plastici. Nei paragrafi seguenti si accenna ai principi basilari per lo sviluppo di un calcolo sisico su una struttura. 3.. OSCILLATORE ELEMENTARE Per eglio coprendere il coportaento dinaico di una struttura coplessa sottoposta all effetto sisico, si inizia con l analizzare quello del odello eleentare classico, couneente adottato coe schea basilare dell analisi strutturale: il telaio piano (due pilastri incastrati al piede che sorreggono in testa una trave orizzontale). Si tratta di un odello ad un solo grado di libertà, coposto da due piedritti di rigidezza k ed un traverso infinitaente rigido in cui è concentrata tutta la assa del sistea (pari al peso diviso l accelerazione di gravità g). 3

3 Se si ipone alla testa del piedritto uno spostaento orizzontale u 0 (rispetto alla posizione di riposo verticale) e successivaente lo si lascia libero, sul sistea si instaurerà un regie di oscillazioni libere, caratterizzate da una andaento sinusoidale nel tepo con un periodo di oscillazione T 0, che è il tepo che intercorre per perettere al traverso di copiere un oscillazione copleta e ritornare nella posizione iniziale. Tale periodo, detto anche periodo proprio dell oscillatore è legato alle due grandezze e k (assa e rigidezza) dalla seguente relazione: T = π 0 Graficaente l andaento dello spostaento del traverso (testa del piedritto) in funzione del tepo può essere rappresentato da una sinusoide coe quella in figura: k In questo schea si è assunto nullo l effetto dello sorzaento dello spostaento nel tepo. Questo sorzaento è dovuto a tutta una serie di fenoeni dissipativi dell energia che nel caso reale sono sepre presenti e che portano ad una graduale riduzione dell entità della deforazione. Quindi se al sistea in esae si associa anche l effetto di sorzaento di cui si è detto, si ottengono coe risultato alcune oscillazioni libere sorzate, ovvero con un apiezza che si riduce progressivaente nel tepo tendendo a zero. Anche la diensione del 33

4 periodo di oscillazione si riduce, seppure in aniera liitata; per questo otivo nelle applicazioni pratiche si trascura tale effetto, considerando sepre che il periodo proprio di vibrazione del sistea rianga costante nel tepo. Il coportaento che fin qui si è scheatizzato è quello di un sistea che, a causa di un effetto ipulsivo (ad es. un sistea che subisce un colpo) subisce una deforazione che, seguendo un andaento sinusoidale sorzato, tende gradualente a ridursi fino ad annullarsi del tutto, con una rapidità che è tanto più alta quanto aggiore è l effetto di sorzaento. Nella realtà ovviaente l effetto sisico non può essere considerato alla stregua di un effetto ipulsivo, in quanto il terreoto trasette alla struttura un sistea continuo di accelerazioni che si traducono in una successione di forze applicate con intensità e tepi a volte anche notevolente differenti tra di loro. Per siulare una situazione del genere si dovrà considerare l applicazione al sistea in esae di una forza di tipo sinusoidale, cioè variabile nel tepo, espressa dalla relazione sotto riportata: π Ft ( ) = F sin( ω t)= F sin t T definita da un valore assio della forza pari ad F e da una frequenza ω, cioè un periodo T. L applicazione di questa forza instaurerà sul sistea un regie di oscillazioni forzate il quale, dopo una pria fase iniziale in cui saranno presenti anche le oscillazioni libere sorzate, assuerà una fora analoga a quella delle oscillazioni libere, a con un periodo che adesso sarà quello della forzante, con uno sfasaento rispetto ad essa ed un apiezza delle oscillazioni che dipende dal rapporto F/k (F = valore assio della forza, k = rigidezza del sistea), dal rapporto dei due periodi α = T 0 /T (T 0 = periodo di vibrazione del sistea, T = periodo di oscillazione della forza) e dal coefficiente di sorzaento ξ. 34

5 Tale dipendenza è espressa dalla relazione seguente: ut ( ) = 1 ( 1 α ) + 4 ξ α F sin( ω t ψ)= A F sin ω t ψ K K ( ) essendo ψ l eventuale sfasaento rispetto all origine tra l oscillazione della forzante e quella della struttura, e A il fattore dinaico di aplificazione dello spostaento u(t). Nella figura a fianco è rappresentato l andaento di A al variare dei paraetri α e ξ. È interessante notare le seguenti osservazioni relative alle situazioni liite espresse nel diagraa sopra riportato: Caso 1 ξ = 0; α = 1 Per ξ = 0 (sorzaento nullo) e α = 1 (periodo della forzante uguale al periodo proprio della struttura, condizione detta di risonanza) la curva presenta un asintoto verticale, l apiezza delle oscillazioni cioè tende ad infinito. Questa è una condizione teorica, praticaente ai realizzabile nei casi couni in quanto è difficilissio che i due periodi coincidano esattaente ed è sepre presente un fattore di sorzaento diverso da zero. Caso ξ piccolo; α = 1 Per ξ piccolo e α = 1 l aplificazione è grande, a con valore finito. Questa è invece una condizione che si può verificare nella pratica, ed è quella più pericolosa per la stabilità delle strutture. Essa infatti porterebbe a conseguenze rovinose sulla costruzione per via della notevole entità delle deforazioni a cui essa andrebbe incontro. Più che l effetto sisico, sono azioni tipo il vento o carichi iposti variabili in aniera regolare (ad esepio la arcia di una copagnia ilitare a passo cadenzato) quelli che possono ingenerare il fenoeno della risonanza su costruzioni dalla particolare natura strutturale (i ponti sono il tipo di struttura più facilente soggetta a questo rischio). È quindi fondaentale progettare l opera facendo in odo che il periodo di vibrazione della struttura sia olto lontano da quello delle possibili forzanti a cui verrà sottoposta. Coe detto pria, per strutture di edifici ordinari questa condizione è pressoché irrealizzabile per la notevole differenza tra il valore del periodo del sistea e quello della forzante sisica. Caso 3 α = 1 Per α = 0 (periodo della forzante olto più grande del periodo proprio della struttura) la variazione della forza è di tipo quasi statica senza effetti di aplificazione dinaica; ciò si può espriere in terini ateatici con A = 1. La assa quindi segue la forza coe se si trattasse di tante condizioni statiche in sequenza. Caso 4 α Per α che tende ad infinito l aplificazione dinaica tende a zero; il sistea oscillante cioè, poiché la variazione della forzante è olto rapida, tende a non risentire dell effetto, coportandosi quindi coe se questa non fosse presente. 35

6 I tre casi generali in precedenza enzionati (oscillazioni libere, oscillazioni libere sorzate, oscillazioni forzate) possono essere ricondotti ad un unica equazione di equilibrio differenziale del sistea, in cui l assegnazione di valori nulli ad opportuni paraetri può portare alla rappresentazione dei casi singoli: con il seguente significato dei siboli adottati: ü forza d inerzia cu sorzaento di tipo viscoso ku forza di richiao elastico dei piedritti F sin(ω t) forzante esterna. ( ) u + cu + ku = F sin ω t Essendo inoltre u lo spostaento dell ipalcato, ü e u la derivata seconda e pria rispetto al tepo, ovvero l accelerazione e la velocità dello stesso. Il sisa però non è scheatizzabile coe una forzante esterna applicata in corrispondenza del traverso orizzontale del telaio che si sta considerando (coe erroneaente spesso si è portati a pensare), bensì coe uno spostaento iposto dal terreno alla fondazione della struttura. L equazione di equilibrio resta siile a quella sopra riportata, a, entre la forza viscosa e la forza elastica riangono sepre dipendenti dallo spostaento u, la forza d inerzia dipenderà dallo spostaento totale u t del traverso, quindi dalla soa degli spostaenti u g e u, essendo u g lo spostaento del terreno e u lo spostaento relativo del traverso (rispetto al piede del piedritto). L iagine sottostante chiarisce eglio il significato dei paraetri in gioco. L equazione di equilibrio assue la seguente fora: u + cu + ku = 0 t ( ug + u)+ cu + ku = 0 u + cu + ku = u = P g eq 36

7 Nell ultia equazione, P eq rappresenta il carico equivalente dovuto all eccitazione della base della struttura. Se si assue un andaento sinusoidale dello spostaento u g del terreno si ritorna al caso analizzato in precedenza ed è quindi possibile calcolare l entità dello spostaento assio. Quando la legge che descrive l andaento dello spostaento u g è una funzione qualunque, ed è quindi una funzione qualunque anche la sua derivata seconda, coe é effettivaente nel caso di un accelerograa del terreoto, sarà ancora possibile calcolare lo spostaento assio ediante una serie di integrazioni nueriche SPETTRO DI RISPOSTA ELASTICO La nuova nora sisica attribuisce un iportanza fondaentale al concetto di spettro di risposta. Dato un accelerograa, si definisce spettro di risposta dello spostaento S De un diagraa nel quale sono riportate, per assegnati valori dello sorzaento ξ, una serie di curve che espriono, in funzione del periodo proprio T 0 di un oscillatore eleentare, la risposta assia dell oscillatore stesso quando questo viene assoggettato all accelerograa utilizzato. Il concetto di spettro di risposta si può ovviaente estendere anche a sistei più coplessi, e quindi riferirlo anche all intera struttura da analizzare. Dallo spettro dello spostaento S De è possibile passare ad altri due tipi di diagrai, lo spettro delle velocità e quello delle accelerazioni. Indicati rispettivaente con S v e S a questi altri due spettri, vale la seguente espressione che li ette in relazione tra di loro: π π Sa( To, ξ) = Sv( To, ξ) = 4 SDe( To, ξ) T T o Nella figura sottostante è riportato la rappresentazione grafica dello spettro di risposta elastico delle accelerazioni ottenuto da isurazioni effettuate su sistei reali. L iagine ha lo scopo di ostrare l andaento indicativo del diagraa, a nell ipiego coune ovviaente verranno adottati diagrai più regolari e di più seplice utilizzo. Sul grafico rappresentato sono rappresentate diverse pseudo-curve, ciascuna delle quali è rife- 0 Spettro di risposta elastico 37

8 rita ad un valore differente di ξ, cioè a differenti livelli di sorzaento del sistea. Sull asse delle ascisse si trova il periodo T di vibrazione del sistea espresso in secondi, entre sull asse delle ordinate è indicato il rapporto S a /g, cioè l accelerazione a cui è soggetto il sistea, rapportata a quella di gravità g. Il concetto di spettro di risposta è di grande iportanza applicativa. Coe detto in precedenza, l effetto del sisa si anifesta sulla struttura sotto fora di un accelerazione al suolo, a per la risoluzione della stessa è necessario tradurre tale accelerazione in forzanti applicate agli ipalcati (o ai nodi) dell edificio. Se si considera una struttura costituita da un oscillatore seplice (in seguito verrà affrontato il problea di strutture coplesse a più gradi di libertà), assegnato un accelerograa di progetto, sarà possibile calcolare lo spostaento istante per istante soltanto con l ipiego di coplesse operazioni di integrazioni nueriche. Se invece si dispone dello spettro di risposta, il calcolo è iediato; infatti, una volta fissato il valore dello sorzaento ξ (di solito si fa riferiento ad un valore convenzionale del 5% - ξ = 0.05) e calcolato il periodo proprio della struttura T 0, si potrà facilente risalire traite il diagraa dello spettro al valore di S De che rappresenta l entità dello spostaento assio; oltiplicando questo valore per la rigidezza k si ottiene una forza F eq, che supposta applicata staticaente all oscillatore, produce la stessa sollecitazione assia. Nota questa sollecitazione, si potrà quindi passare alla verifica di resistenza della struttura. In generale le norative sisiche forniscono gli spettri di risposta in terini di accelerazioni S a piuttosto che di spostaenti S De, a ricordando la relazione precedente si riescono ad ottenere le forzanti a partire dallo spettro delle accelerazioni: T0 Feq = k SDe( To, ξ) = k Sa ( To, ξ) 4 π Se nella forula in questione si sostituisce la variabile T 0 con la sua espressione in funzione della rigidezza k e della assa data dall espressione seguente: T = π 0 k si otterrà la relazione di seguito riportata: Feq = Sa ( To, ξ) Il calcolo della forza equivalente diventa così olto seplice: è infatti uguale al prodotto della assa per la assia accelerazione efficace S a letta sullo spettro in funzione del periodo T 0 e dello sorzaento ξ SISTEMI A PIÙ GRADI DI LIBERTÀ Estendendo quanto detto in precedenza relativaente all oscillatore seplice ad un telaio più coplesso (per esepio un telaio Shear Type ultipiano, equivalente allo schea precedente a con n piani rigidi collegati da piedritti di rigidezza k i ) si otterrà un sistea di n equazioni di equilibrio ad n incognite (u i ), che, in fora atriciale, potrà essere rappresentato nella fora seguente: MU + CU + KU = u MR g 38

9 in cui M, C e K sono tutte atrici quadrate di ordine n, U il vettore degli spostaenti di piano con le sue derivate prie e seconde rispetto al tepo, ed R il vettore direzione del sisa (nel caso di telaio piano un vettore forato da tutti 1). Questo sistea di equazioni è coposto da equazioni differenziali tra di loro accoppiate e quindi di non facile risoluzione. La soluzione del sistea si seplifica se si esprie il oto globale della struttura in funzione dei odi di oscillazione libera del sistea. Per chiarire il significato fisico di oscillazione libera, si provi a deforare un sistea elastico, lasciandolo poi libero di oscillare. In generale si vedrà ogni piano deforarsi in aniera indipendente dagli altri. Se si applica però una particolare deforata iniziale, si vedranno i piani oscillare conteporaneaente in aniera proporzionale gli uni agli altri e con un periodo di vibrazione T ben definito. Tali deforate sono dette anche odi principali di vibrare del sistea. Nell iagine seguente è rappresentato un sistea elastico (telaio ultipiano) nella posizione indeforata, e così coe si defora secondo alcuni dei odi principali di vibrare. I odi principali del sistea, godono di una proprietà fondaentale: Qualunque deforazione assunta dal sistea per effetto di una forzante F può essere descritta coe cobinazione lineare dei odi principali di vibrare. È quindi sufficiente conoscere i odi principali di una struttura, per risalire a qualunque possibile deforazione della stessa. Nella realtà le deforate associate ai odi principali non sono necessariaente deforazioni reali del sistea, a grandezze che, coposte insiee, forniscono la deforata effettiva della struttura soggetta a dati carichi. Ci saranno alcuni odi che avranno un influenza aggiore rispetto ad altri nella generazione della deforata globale. Per chiarire eglio questo concetto si ipotizzi di avere un sistea strutturale con solo tre odi di vibrare (tre fore odali), che siano già stati calcolati precedenteente, espriibili in fora vettoriale coe segue: Φ1 = Φ = 0 Φ3 =

10 Il capo degli spostaenti può essere scritto coe cobinazione dei tre odi nella seguente fora: U(t) = y 1 (t) Φ 1 + y (t) Φ + y 3 (t) Φ 3 La cobinazione è ottenuta dalla soa delle fore odali oltiplicate per dei coefficienti funzioni del tepo y i (t). Si fissi l attenzione ad un certo istante t 0 quando l entità della deforazione è data dal seguente vettore: 1 Ut ( 0 ) = 15. In fora grafica, il tutto si può tradurre, tenendo conto dei valori dei tre odi di vibrare pria riportati, coe rappresentato nell iagine seguente: U(t 0 ) = y 1 (t 0 ) * Φ1 + y (t 0 ) * Φ + y 3 (t 0 ) * Φ 3 Lo spostaento totale è cioè ottenuto coe coposizione dei tre odi principali, con l ipiego di opportuni coefficienti oltiplicativi. Esplicitando le singole coponenti e sostituendo i valori nuerici noti si ottengono le tre seguenti relazioni: 1 = y 1 (t 0 ) * 1 + y (t 0 ) * 1 + y 3 (t 0 ) * 1 = y 1 (t 0 ) * + y (t 0 ) * 0 + y 3 (t 0 ) * ( 1) 1.5 = y 1 (t 0 ) * 3 + y (t 0 ) * ( 1) + y 3 (t 0 ) * 1 Risolvendo il sistea di tre equazioni a tre incognite si ottengono i seguenti valori per i coefficienti y(t): y 1 (t 0 ) = 13/16 y (t 0 ) = 9/16 y 3 (t 0 ) = -3/8 40

11 I odi di vibrare soddisfano un iportante proprietà, detta di ortogonalità, per la quale valgono le seguenti relazioni: Φ i t M Φ j = 0 (se i è diverso da j) Φ i t M Φ i = i Φ i t K Φ j = 0 (se i è diverso da j) Φ i t K Φ i = k i ricordando che M e K sono rispettivaente le atrici delle asse e delle rigidezze. Se l equazione di equilibrio globale viene preoltiplicata per Φ i t e ipotizzando che la atrice dello sorzaento C possa essere espressa coe cobinazione lineare di K e M, cioè: C = a K + b M si ottengono le equazioni del oto disaccoppiate nelle coordinate principali y i y + cy + ky = lu i i i i i i i g dove l i = Φ i t MR è chiaato coefficiente di eccitazione odale o di partecipazione. Esso fornisce il peso che ha quel particolare odo nel calcolo degli spostaenti e delle forze per il sisa caratterizzato dalla direzione R. Avere disaccoppiato il problea significa poter trattare la struttura coe se si avessero n sistei ad un grado di libertà indipendenti (ovvero n oscillatori seplici) di cui si è precedenteente visto coe calcolare il vettore delle forze equivalenti e di conseguenza le sollecitazioni nodali. In questo odo si riconduce ad una fora seplice, e quindi facilente risolvibile, qualunque sistea strutturale anche olto coplesso. Deterinate le risposte odali assie, per effettuare la cobinazione non è realistico soare tutti i contributi assii, poiché tali valori non si presentano conteporaneaente. Sono stati proposti pertanto diversi etodi di cobinazione. Quello iposto dalla norativa italiana, e più frequenteente adoperato, utilizza la edia quadratica della grandezza considerata (forza o spostaento). Ogni grandezza di interesse viene quindi in questo odo valutata coe edia quadratica dei valori assii odali: s ax = s i i ax La soatoria andrebbe estesa a tutti i odi di vibrazione, a l operazione, oltre che più pesante, sarebbe superflua, poiché i contributi principali vengono soprattutto dai prii odi (quelli aventi periodo con valore più elevato). Per deterinare il nuero inio di odi, già la norativa sisica introdotta dal D.M. del gennaio 1996 ha previsto che la assa sisica eccitata dovesse essere aleno pari all 85% della assa totale della struttura. Quindi sarà sufficiente considerare un nuero di odi di vibrare tale che la soa della percentuale di assa eccitata da ciascun odo non sia inferiore all 85% della assa totale. Per chiarire eglio questo punto bisogna introdurre il concetto di assa odale efficace, che rappresenta la assa sisica eccitata da un singolo odo. La soa di tutte le asse odali efficaci fornisce la assa totale della struttura, ovvero: 41

12 tot = con la soatoria estesa a tutti i odi. Estendendo invece la soatoria ad un nuero inore di odi si ha: i eff i eff tot 1 le suddette nore indicano coe nuero di odi inio quello per cui è verificata la seguente espressione: i eff tot 085. La forula che fornisce la assa odale efficace è: essendo l i il coefficiente di partecipazione odale e i la assa odale generalizzata definiti precedenteente. Questa forula già contenuta nella norativa italiana e conferata anche dall Ordinanza n. 374 del 003 fornisce buoni risultati solo qualora i periodi T dei vari odi di vibrare siano abbastanza differenti tra di loro (Τ i < 0.9 Τ j ). Nell ipotesi di periodi poco diversi o addirittura coincidenti, l Ordinanza, coe pure l Eurocodice 8, consiglia un altra forula di cobinazione: la Cobinazione Quadratica Copleta (CQC): essendo ρ ij il coefficiente di correzione definito dalla seguente relazione: con il seguente significato dei siboli adottati: ρ i j i eff = li ( i j i j) E = ρ E E 1/ 3/ ( 8 ξ ( 1+ βi β j ) i j ) = (( 1 β i j ) + 4 ξ βi + β j ( 1 i j ) ) i β i j ωi = ω j (rapporto delle pulsazioni) ω i ' T i π = (pulsazione) 4

Lezione 4. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

Lezione 4. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Lezione 4 Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Sistei a più gradi di libertà Possibili approcci per valutare la risposta elastica Analisi dinaica, con valutazione della storia della risposta

Dettagli

La massa (m) e la caratteristica elastica della molla (k) sono così esprimibili:

La massa (m) e la caratteristica elastica della molla (k) sono così esprimibili: Ing. Pietro Tripodi - www.bioecotecnica.it - ailto: pietro.tripodi@bioecotecnica.it Nozioni di base del fenoeno vibratorio I fenoeni vibratori ed acustici hanno in coune il fatto che entrabi sono descritti

Dettagli

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a un grado di libertà isolato alla base. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a un grado di libertà isolato alla base. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Analisi sisica di un siea lineare viscoso a un grado di libertà isolato alla base Prof. Adolfo Santini - Dinaica delle Strutture 1 Isolaento alla base 1/2 Un siea di isolaento alla base consie nell interporre

Dettagli

meccanica delle vibrazioni laurea magistrale ingegneria meccanica parte 4 modelli matematici per sistemi MDOF

meccanica delle vibrazioni laurea magistrale ingegneria meccanica parte 4 modelli matematici per sistemi MDOF E vietato ogni utilizzo diverso da quello inerente la preparazione dell esae del corso di @Units eccanica delle vibrazioni laurea agistrale ingegneria eccanica!! parte 4 odelli ateatici per sistei MDOF

Dettagli

Oscillatore semplice. ponendo. Vibrazioni armoniche libere o naturali

Oscillatore semplice. ponendo. Vibrazioni armoniche libere o naturali Oscillatore seplice Vibrazioni aroniche libere o naturali k x Se il corpo di assa è spostato di x verso destra rispetto alla posizione di riposo, è soggetto alla forza elastica di richiao della olla kx

Dettagli

Strumenti matematici. La forza intermolecolare. Introduzione al problema fisico Base di uno spazio vettoriale Serie di Fourier

Strumenti matematici. La forza intermolecolare. Introduzione al problema fisico Base di uno spazio vettoriale Serie di Fourier Struenti ateatici Struenti ateatici Introduzione al problea fisico Base di uno spazio vettoriale Serie di Fourier Serie di Taylor Nueri coplessi Stru. at. Stru. at. Forza di attrazione Forza di repulsione

Dettagli

Esercitazione 09: Forze d inerzia e oscillatore armonico

Esercitazione 09: Forze d inerzia e oscillatore armonico Meccanica e Tecnica delle Costruzioni Meccaniche Esercitazioni del corso. Periodo II Prof. Leonardo BERTINI Ing. Ciro SANTUS Esercitazione 09: Forze d inerzia e oscillatore aronico Indice 1 Moto relativo

Dettagli

Sistemi a un grado di libertà: l oscillatore semplice

Sistemi a un grado di libertà: l oscillatore semplice Costruzioni in Zona Sisica l oscillator seplice e lo spettro di risposta Sistei a un grado di libertà: l oscillatore seplice 1 Sistei a un grado di libertà: l oscillatore seplice ensola incastrata al piede

Dettagli

Lezione 5: Sistemi ad un grado di libertà: l oscillatore elementare (5)

Lezione 5: Sistemi ad un grado di libertà: l oscillatore elementare (5) Lezione 5: Sistei ad un grado di libertà: l oscillatore eleentare (5) Federico Cluni 7 arzo 25 Risposta sotto forzante qualsiasi - Integrale di Duhael. Sovrapposizione degli effetti L equazione del oto

Dettagli

Sistemi a un grado di libertà: l oscillatore semplice

Sistemi a un grado di libertà: l oscillatore semplice Costruzioni in Zona Sisica l oscillator seplice e lo spettro di risposta Sistei a un grado di libertà: l oscillatore seplice Sistei a un grado di libertà: l oscillatore seplice k q(t) k q(t) k q(t) ensola

Dettagli

LO SPETTRO DI RISPOSTA

LO SPETTRO DI RISPOSTA Viale Kennedy 4 90014 Casteldaccia (PA) www.ingegneriasolazzo.it LO SPETTRO DI RISPOSTA Premessa Nella pratica professionale quando si effettua un calcolo considerando le azioni sismiche si deve tener

Dettagli

Fisica 1, a.a : Oscillatore armonico

Fisica 1, a.a : Oscillatore armonico Fisica 1, a.a. 2014-2015: Oscillatore aronico Anna M. Nobili 1 Oscillatore aronico in una diensione senza dissipazione e in assenza di forze esterne Ad una olla di assa trascurabile, costante elastica

Dettagli

1 Oscillazioni libere (oscillatore armonico)

1 Oscillazioni libere (oscillatore armonico) C. d. L. Ingegneria Inforatica e delle Telecounicazioni A.A. / Fisica Generale PROCESSI OSCILLATORI Oscillazioni liere (oscillatore aronico) Siao in presenza di un sistea la cui equazione che esprie il

Dettagli

Esercizio (tratto dal Problema 2.6 del Mazzoldi)

Esercizio (tratto dal Problema 2.6 del Mazzoldi) 1 Esercizio (tratto dal Problea 2.6 del Mazzoldi) Un punto ateriale di assa è sospeso traite un filo verticale ed è collegato al suolo da una olla, di costante elastica 70 N/, che si trova alla lunghezza

Dettagli

Esercitazione 06: Verifica di strutture sollecitate a fatica

Esercitazione 06: Verifica di strutture sollecitate a fatica Meccanica e Tecnica delle Costruzioni Meccaniche Esercitazioni del corso. eriodo II rof. Leonardo BERTINI Ing. Ciro SANTUS Esercitazione 06: Verifica di strutture sollecitate a fatica Indice Verifica della

Dettagli

1 Simulazione di prova d Esame di Stato

1 Simulazione di prova d Esame di Stato Siulazione di prova d Esae di Stato Problea Risolvi uno dei due problei e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario Sia y = f) una funzione reale di variabile reale tale che la sua derivata seconda

Dettagli

N, il suo periodo di riferimento per l azione sismica V

N, il suo periodo di riferimento per l azione sismica V Cilc per tutti gli appunti (AUTOMAZIONE TRATTAMENTI TERMICI ACCIAIO SCIENZA delle COSTRUZIONI ) e-ail per suggerienti AZIONE SISMICA Per deterinare gli effetti dell azione sisica su un fabbricato, occorre

Dettagli

Prova Scritta di Fondamenti di Automatica del 21 Giugno 2006 B

Prova Scritta di Fondamenti di Automatica del 21 Giugno 2006 B Prova Scritta di Fondaenti di Autoatica del Giugno 6 Studente: Matricola: I F G( Motore Carico ) Per il sistea gru scheatizzato in figura, si assua che il otore sia descritto da una fdt G () s I( (.s +.8s

Dettagli

Esercizio (tratto dal Problema 4.7 del Mazzoldi 2)

Esercizio (tratto dal Problema 4.7 del Mazzoldi 2) 1 Esercizio (tratto dal Problea 4.7 del Mazzoldi 2) Un punto ateriale di assa è sospeso traite un filo verticale ed è collegato al suolo da una olla, di costante elastica = 70 N/, che si trova alla lunghezza

Dettagli

Esercizi svolti di Statica e Dinamica

Esercizi svolti di Statica e Dinamica Esercizi svolti di Statica e Dinaica 1. La assa è sospesa coe in figura. Nota la costante elastica k della olla, deterinarne l allungaento in condizioni di equilibrio. 1.6 Kg ; θ 30 ; k 10 N -1 θ Il diagraa

Dettagli

Maturità scientifica P.N.I Q.1

Maturità scientifica P.N.I Q.1 Luigi Lecci\Liceo Scientifico G. Stapacchia - Tricase (LE) 08-54400 Maturità scientifica P.N.I. 99 Q. In un piano cartesiano ortogonale Oxy si considerino le parabole C e C di equazione rispettivaente:

Dettagli

Lezione 8: Sistemi ad un grado di libertà: l oscillatore elementare (8)

Lezione 8: Sistemi ad un grado di libertà: l oscillatore elementare (8) Lezione 8: Sistemi ad un grado di libertà: l oscillatore elementare (8) Federico Cluni 3 marzo 205 Fattore di amplificazione in termini di velocità e accelerazione Nel caso l oscillatore elementare sia

Dettagli

Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica I

Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica I Facoltà di Ingegneria Prova scritta di Fisica I 6..6 CMPIT C Esercizio n. Un blocco, assiilabile ad un punto ateriale di assa = kg, partendo da fero, scivola da un altezza h = 7 lungo una guida priva di.

Dettagli

Oscillazioni. Definizione Moto circolare uniforme Moto armonico

Oscillazioni. Definizione Moto circolare uniforme Moto armonico Oscillazioni Definizione Moto circolare unifore Moto aronico Moto aronico e oto circolare unifore sinωt La curva a destra dello schizzo è una sinusoide. Abbiao diviso l asse x in parti uguali di angoli

Dettagli

I moti. Daniel Gessuti

I moti. Daniel Gessuti I oti Daniel Gessuti 1 introduzione Uno dei problei che ha interessato gli scienziati fin dall antichità e che costituisce un notevole capo d indagine della Fisica è senza dubbio quello che riguarda il

Dettagli

Z asse orizzontale privo d attrito (asse di rotazione); O punto del corpo (perno) appartenente all asse di rotazione; C centro di massa del corpo.

Z asse orizzontale privo d attrito (asse di rotazione); O punto del corpo (perno) appartenente all asse di rotazione; C centro di massa del corpo. IL PENDOLO ISICO Penolo fisico (o coposto): qualsiasi corpo rigio che, sotto l azione ella gravità, può oscillare lieraente attorno a un asse orizzontale passante per un punto iverso al suo centro i assa.

Dettagli

Primo Compitino di Fondamenti di Automatica del 14 maggio Soluzioni

Primo Compitino di Fondamenti di Automatica del 14 maggio Soluzioni Prio Copitino di Fondaenti di Autoatica del 4 aggio 25 - Soluzioni Esercizio A. Sia x(t) la posizione della pria pallina, z(t) lo scostaento della seconda pallina rispetto alla posizione di riposo l della

Dettagli

Moto di caduta di un corpo. Un corpo K, supposto puntiforme e di massa m, cade verso il suolo da un altezza h. Studiamone il moto.

Moto di caduta di un corpo. Un corpo K, supposto puntiforme e di massa m, cade verso il suolo da un altezza h. Studiamone il moto. Moto di caduta di un corpo 1. Preessa Un corpo K, supposto puntifore e di assa, cade verso il suolo da un altezza h. Studiaone il oto. Si tratta allora di deterinare: tutte le forze agenti sul corpo; la

Dettagli

che rappresenta l equazione differenziale del moto armonico. La soluzione dell equazione differenziale è espressa come

che rappresenta l equazione differenziale del moto armonico. La soluzione dell equazione differenziale è espressa come Esperienza n. Forze elastiche Cenni teorici Si dicono elastici i corpi che quando vengono deforati con una copressione o dilatazione reagiscono con una forza di richiao proporzionale alla deforazione.

Dettagli

La funzione di risposta complessa in frequenza (Figura 5.2) possiede la forma:

La funzione di risposta complessa in frequenza (Figura 5.2) possiede la forma: DISSIPAZIONE PASSIVA 5. Sorzatori a assa accordata Si definisce sorzatore a assa accordata una assa collegata a una struttura ediante un sistea di olle (e dissipatori). Regolando le olle in odo tale che

Dettagli

Nome Cognome Numero di matricola Coordinata posizione. Quarto compito di Fisica Generale 1 + Esercitazioni, a.a Settembre 2018

Nome Cognome Numero di matricola Coordinata posizione. Quarto compito di Fisica Generale 1 + Esercitazioni, a.a Settembre 2018 Noe Cognoe Nuero di atricola Coordinata posizione Quarto copito di isica Generale + Esercitazioni, a.a. 207-208 3 Settebre 208 ===================================================================== Preesse

Dettagli

m O Esercizio (tratto dal Problema 4.29 del Mazzoldi 2)

m O Esercizio (tratto dal Problema 4.29 del Mazzoldi 2) Esercizio tratto dal Problea 4.29 del Mazzoldi 2) Un corpo di assa 0.5 Kg è agganciato ad un supporto fisso traite una olla di costante elastica 2 N/; il corpo è in quiete nel punto O di un piano orizzontale,

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO 1 a Facoltà di Ingegneria A.A. 2011/2012. Progetto di Infrastrutture Viarie. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile

POLITECNICO DI TORINO 1 a Facoltà di Ingegneria A.A. 2011/2012. Progetto di Infrastrutture Viarie. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile POLITECNICO DI TOINO a Facoltà di Ingegneria A.A. 0/0 Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile Progetto di Infrastrutture Viarie prof. Marco Bassani ing. oberto Melotti Esercizio : Progetto di una

Dettagli

# $$ % % # & ' # $ $$ % ( # ( % % $

# $$ % % # & ' # $ $$ % ( # ( % % $ !" # $$% % # & ' # $$$% # % %$ !" # X F = f x ˆ ι F = f = f x x F x F x >, f x < F = k xιˆ F = k r F = k r r # * +*,-+. /, $! x k k x + x = pongo ω = > Equazione oraria x t = l cos ωt + φ +l -l

Dettagli

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Analisi sismica con lo spettro di risposta

Dettagli

Esercizi di Formulazione

Esercizi di Formulazione Politecnico di Milano, Corso di Modellistica e Siulazione Esercizi di Forulazione 1 Il sisografo 1.1 il problea di un sisografo perfettaente orizzontale coe quello rappresentato in - gura. Il odello deve

Dettagli

CAPITOLO 20 IL MODELLO MICROSCOPICO DELLA MATERIA ( ) ( ) ( ) " ( 1,50 "10 #3 m 3 ) ( ) ( ) = 1,0!10 5 Pa 3! 0,20 m 3 = 3,0 "10 2 K.

CAPITOLO 20 IL MODELLO MICROSCOPICO DELLA MATERIA ( ) ( ) ( )  ( 1,50 10 #3 m 3 ) ( ) ( ) = 1,0!10 5 Pa 3! 0,20 m 3 = 3,0 10 2 K. Problei di paragrafo 1 Perché la assa inerziale di un granello di polline per quanto piccola è olto aggiore di quella di una olecola di acqua Perché gli urti sono nuerosissii e la loro intensità e frequenza

Dettagli

Compito di febbraio 2004

Compito di febbraio 2004 Copito di febbraio 004 Una laina oogenea di assa, avente la fora di un disco di raggio da cui è stato asportato il triangolo equilatero inscritto ABC, rotola senza strisciare lungo l asse delle ascisse

Dettagli

Impostazione e controllo del progetto di edifici antisismici in cemento armato secondo le indicazioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008

Impostazione e controllo del progetto di edifici antisismici in cemento armato secondo le indicazioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 Corso di aggiornamento Impostazione e controllo del progetto di edifici antisismici in cemento armato secondo le indicazioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 Aula Oliveri, Facoltà di Ingegneria

Dettagli

Di seguito, per semplicità, mostreremo esempi in cui il termine di destra della (*) f è costante nel tempo. %%%%%%%

Di seguito, per semplicità, mostreremo esempi in cui il termine di destra della (*) f è costante nel tempo. %%%%%%% Note su uso delle equazioni differenziali in eccanica Spesso la risoluzione delle equazioni del oto si ottiene attraverso la risoluzione di equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti. L uso

Dettagli

Università degli studi di Salerno corso di studi in Ingegneria Informatica TUTORATO DI FISICA. Lezioni 2/3 - Meccanica del punto materiale

Università degli studi di Salerno corso di studi in Ingegneria Informatica TUTORATO DI FISICA. Lezioni 2/3 - Meccanica del punto materiale Università degli studi di Salerno corso di studi in Ingegneria Inoratica TUTORATO DI FISICA Esercizio n Lezioni /3 - Meccanica del punto ateriale Due blocchi di assa 3Kg e 5Kg sono uniti da una une inestensibile

Dettagli

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E STRUTTURALE FACOLTA DI INGEGNERIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E STRUTTURALE FACOLTA DI INGEGNERIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E STRUTTURALE FACOLTA DI INGEGNERIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO Corso di Aggiornamento su Problematiche Strutturali Verona, Aprile - Maggio 2005 INTRODUZIONE

Dettagli

Estrazione solido-liquido

Estrazione solido-liquido Metodo grafico di calcolo - Gradi di libertà Il nuero di gradi di libertà dell operazione di estrazione solido-liquido può essere ricavato facilente dall analisi delle variabili in gioco e delle relazioni

Dettagli

2. calcolare l energia cinetica del corpo e tracciare il suo andamento nel tempo;

2. calcolare l energia cinetica del corpo e tracciare il suo andamento nel tempo; 1 Esercizio (tratto dal Problea 4.29 del Mazzoldi 2) Un corpo di assa = 1.5 Kg è agganciato ad una olla di costante elastica k = 2 N/, di lunghezza a riposo = 50 c, fissata ad una parete verticale in x

Dettagli

2. Fissato nello spazio un punto O, consideriamo lo spazio vettoriale geometrico

2. Fissato nello spazio un punto O, consideriamo lo spazio vettoriale geometrico Algebra lineare (Mateatica C.I.) 0.2.3. Fissato nello spazio un punto O, consideriao lo spazio vettoriale geoetrico S O dei vettori dello spazio con origine nel punto O. Sia π un piano passante per il

Dettagli

Meccanica Dinamica del punto materiale

Meccanica Dinamica del punto materiale Meccanica 17-18 8 Legge fondaentale della dinaica (II legge di Newton) Nota la forza possiao deterinare l equazione del oto d r F a dt al oviento (accelerazione) risaliao alla forza che lo produce Tipi

Dettagli

Lezione 5 - Modello matematico dell attrito F S F D

Lezione 5 - Modello matematico dell attrito F S F D Lezione 5 - Modello ateatico dell attrito Il odello ateatico con cui rappresentiao quantitativaente l intensità della forza di attrito è F F S = µ S attrito statico Fattr Mg F D = µ D attrito dinaico I

Dettagli

Oscillazioni e Onde Forza elastica

Oscillazioni e Onde Forza elastica Oscillazioni e Onde Forza elastica Riprendiao la legge oraria di una assa attaccata a una olla vincolata in un estreo. Per fare ciò occorre scriverne la legge del oto: ka da cui k d dt d dt k d dt Per

Dettagli

Oscillazioni. Definizioni Mo/ armonici Propagazione delle onde

Oscillazioni. Definizioni Mo/ armonici Propagazione delle onde Oscillazioni Definizioni Mo/ aronici Propagazione delle onde Il oto aronico e il oto circolare unifore sinωt La curva a destra dello schizzo è una sinusoide. Abbiao diviso l asse x in parti uguali di angoli

Dettagli

Fondamenti di Automatica Si consideri il modello dinamico del sistema meccanico rappresentato in figura 1. Figura 1: Sistema meccanico

Fondamenti di Automatica Si consideri il modello dinamico del sistema meccanico rappresentato in figura 1. Figura 1: Sistema meccanico Fondaenti di Autoatica 11-01-2013 Esercizio A. Si consideri il odello dinaico del sistea eccanico rappresentato in figura 1. Figura 1: Sistea eccanico Il sistea è coposto da un cilindro di assa che scorre

Dettagli

1 - Matrice delle masse e delle rigidezze

1 - Matrice delle masse e delle rigidezze Cilc per tutti gli appunti (AUOMAZIONE RAAMENI ERMICI ACCIAIO SCIENZA delle COSRUZIONI ) e-mail per suggerimenti SEMPLICE ESEMPIO NUMERICO DEL MEODO DI ANALISI DINAMICA Si vuole qui chiarire con un semplice

Dettagli

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA REGIMI DI FUNZIONAMENTO DEI CIRCUITI ELETTRICI: CORRENTE ALTERNATA SINUSOIDALE

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA REGIMI DI FUNZIONAMENTO DEI CIRCUITI ELETTRICI: CORRENTE ALTERNATA SINUSOIDALE APPUNTI DL CORSO DI SISTMI IMPIANTISTICI SICURA Per far produrre laoro elettrico ad un utilizzatore (anche detto bipolo), usando i generatori elettrici (per esepio gli alternatori) engono innanzitutto

Dettagli

Soluzioni Esonero di Fisica I - Meccanica Anno Accademico

Soluzioni Esonero di Fisica I - Meccanica Anno Accademico Soluzioni Esonero di Fisica I - Meccanica Anno Accadeico 2008-2009 Esercizio n.1: Un punto ateriale di assa è inizialente fero su di un piano orizzontale scabro. Siano µ s e µ d i coefficienti di attrito

Dettagli

Analisi dei meccanismi locali di collasso

Analisi dei meccanismi locali di collasso Analisi dei eccanisi locali di collasso 7.1 Introduzione Essendo quello dei eccanisi parziali di collasso un aspetto decisivo, soprattutto nei riguardi di strutture storiche in uratura, in questo capitolo

Dettagli

1. CALCOLI IDRAULICI E ANALISI DEI RISULTATI Per la modellazione matematica degli interventi in progetto è stato utilizzato il software Eraclito

1. CALCOLI IDRAULICI E ANALISI DEI RISULTATI Per la modellazione matematica degli interventi in progetto è stato utilizzato il software Eraclito SOMMARIO 1. CALCOLI IDRAULICI E ANALISI DEI RISULTATI...2 1.1 Siulazione di oto peranente di liquidi in pressione...3 1.2 Tecniche risolutive...3 1.3 Scelta dei ateriali...6 1.4 Definizione degli scenari

Dettagli

PROBLEMA 1 Nel piano cartesiano Oxy è data la circonferenza C con centro O e raggio r = 3.

PROBLEMA 1 Nel piano cartesiano Oxy è data la circonferenza C con centro O e raggio r = 3. Sessione ordinaria all estero (AMERICHE) 8 - ESAMI DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO SCUOLE ITALIANE ALL ESTERO AMERICHE CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: SCIENTIFICO Tea di: MATEMATICA Il candidato risolva

Dettagli

Lezione XXVI Sistemi vibranti a 1 gdl 9,%5$=,21,75$16,725,(

Lezione XXVI Sistemi vibranti a 1 gdl 9,%5$=,21,75$16,725,( ezione XXVI 9,%5$=,,75$6,75,( Quando un sistema dinamico viene sollecitato da una eccitazione non periodica applicata improvvisamente, come nel caso di un impulso, le risposte a tali eccitazioni sono dette

Dettagli

I serbatoi cilindrici Analisi delle sollecitazioni per varie condizioni di vincolo

I serbatoi cilindrici Analisi delle sollecitazioni per varie condizioni di vincolo Lezione n. 6 I serbatoi cilindrici Analisi delle sollecitazioni per varie condizioni di vincolo La definizione dei valori delle caratteristice di sollecitazione nei serbatoi cilindrici in condizioni generice

Dettagli

Fisica 1, a.a : Oscillatore armonico

Fisica 1, a.a : Oscillatore armonico Fisica 1, a.a. 2014-2015: Oscillatore aronico Anna M. Nobili 1 Oscillatore aronico in una diensione senza dissipazione e in assenza di forze esterne Ad una olla di assa trascurabile, costante elastica

Dettagli

0. Il processo si ripete nella fase di discesa, con valori negativi della velocità dato che qui le particelle viaggiano verso l equilibrio.

0. Il processo si ripete nella fase di discesa, con valori negativi della velocità dato che qui le particelle viaggiano verso l equilibrio. Capitolo Soluzioni. La brusca pendenza del fronte dell ipulso suggerisce un repentino allontanaento dall equilibrio ed un passaggio di velocità da zero (posizione alla base) fino al valore assio positivo

Dettagli

Edifici in muratura. La prospettiva dell analisi statica non lineare. Catania, 21 aprile 2004 Pietro Lenza. DAPS, Università di Napoli Federico II

Edifici in muratura. La prospettiva dell analisi statica non lineare. Catania, 21 aprile 2004 Pietro Lenza. DAPS, Università di Napoli Federico II Edifici in uratura La prospettiva dell analisi statica non lineare Catania, 1 aprile 004 Pietro Lenza DAPS, Università di Napoli Federico II Verso l analisi del coportaento non lineare Il sollevaento del

Dettagli

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Formulazione dell equazione del moto Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Sistema a un grado di libertà In alcuni sistemi strutturali la massa, lo smorzamento e la rigidezza sono concentrati

Dettagli

A dati discreti n casi accertati di una malattia n figli per una famiglia. A dati continui Statura di un gruppo di persone Voti riportati a un esame

A dati discreti n casi accertati di una malattia n figli per una famiglia. A dati continui Statura di un gruppo di persone Voti riportati a un esame La statistica è la scienza che studia l andaento di un fenoeno collettivo, indagando sulla popolazione interessata a tale fenoeno in relazione a una o più caratteristiche, le variabili, che possono essere

Dettagli

LAVORO DI UNA FORZA (1)

LAVORO DI UNA FORZA (1) LAVORO ED ENERGIA INTRODUZIONE L introduzione dei concetto di lavoro, energia cinetica ed energia potenziale ci perettono di affrontare i problei della dinaica in un odo nuovo In particolare enuncereo

Dettagli

APPUNTI DI CALCOLO NUMERICO

APPUNTI DI CALCOLO NUMERICO APPUNTI DI CALCOLO NUMERICO Introduzione al calcolo nuerico Rappresentazione dei nueri sul calcolatore Stailità e condizionaento Metodi nuerici Un fenoeno fisico può essere rappresentato attraverso un

Dettagli

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Tecniche innovative per l identificazione delle caratteristiche dinamiche delle strutture e del danno Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Prof. Ing. Felice Carlo PONZO - Ing.

Dettagli

Lima Carmine 463/173 Progetto di un telaio in C.A. A.A. 2004/05

Lima Carmine 463/173 Progetto di un telaio in C.A. A.A. 2004/05 Lia Carine 463/173 Progetto di un telaio in C.A. A.A. 004/05 Capitolo 8 Fondazioni 8.1 Prediensionaento della fondazione Sulla base dell ipotesi di trave rigida su suolo elastico, si progetterà una fondazione

Dettagli

Frequenze proprie di una catena unidimensionale

Frequenze proprie di una catena unidimensionale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA Dipartiento di Scienze MM FF NN Corso di Laurea di prio livello in Fisica Frequenze proprie di una catena unidiensionale Cristalli e quasicristalli Oscillazioni e onde

Dettagli

Lezione 19: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi discreti (10)

Lezione 19: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi discreti (10) Lezione 9: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi discreti () Federico Cluni 3 aprile 25 Coefficenti di massa partecipante Si abbia un sistema discreto a più gradi di libertà descritto dalle seguenti:

Dettagli

Carlo Sintini, Problemi di maturità, 1965 Settembre, matematicamente.it

Carlo Sintini, Problemi di maturità, 1965 Settembre, matematicamente.it Carlo Sintini, Problei di aturità, 196 Settebre, ateaticaente.it Settebre 196 In un riferiento cartesiano ortogonale O(x,y) è data la curva di equazione x 1 (1) y x Essendo una costante reale. 1) Ricercare

Dettagli

Liceo scientifico comunicazione opzione sportiva

Liceo scientifico comunicazione opzione sportiva PROVA D ESAME SESSIONE ORDINARIA 7 Liceo scientifico counicazione opzione sportiva Il candidato risolva uno dei due problei e risponda a quesiti del questionario. Durata assia della prova: ore. È consentito

Dettagli

LA RETTA DI REGRESSIONE LINEARE E SISTEMI SOVRADETERMINATI

LA RETTA DI REGRESSIONE LINEARE E SISTEMI SOVRADETERMINATI LA RETTA DI REGRESSIONE LINEARE E SISTEMI SOVRADETERMINATI MAURIZIO PAOLINI - CORSO PAS CLASSE A048 Dipartiento di Mateatica e Fisica, Università Cattolica, sede di Brescia. paolini@df.unicatt.it E-ail

Dettagli

Corso di Dinamica e Modellistica degli Inquinanti Anno 2017 Modelli di riferimento per la dispersione di inquinanti in aria

Corso di Dinamica e Modellistica degli Inquinanti Anno 2017 Modelli di riferimento per la dispersione di inquinanti in aria Corso di Dinaica e odellistica degli Inquinanti Anno 7 odelli di riferiento per la dispersione di inquinanti in aria Equazione di conservazione Consideriao un sistea di riferiento fisso centrato in corrispondenza

Dettagli

La lezione di oggi. Equilibrio statico e dinamico. Leve. L elasticità in un solido e la legge di Hooke

La lezione di oggi. Equilibrio statico e dinamico. Leve. L elasticità in un solido e la legge di Hooke 1 La lezione di oggi Equilibrio statico e dinaico Leve L elasticità in un solido e la legge di Hooke Corpo rigido Si definisce corpo rigido un corpo che non si può deforare, qualunque sia l entità delle

Dettagli

Laboratorio di Chimica Fisica. Un operazione di misura consiste nel: assegnare un valore numerico per rappresentare una proprietà

Laboratorio di Chimica Fisica. Un operazione di misura consiste nel: assegnare un valore numerico per rappresentare una proprietà Università degli Studi di Bari Dipartiento di Chiica 9 giugno 202 F.Mavelli Laboratorio di Chiica Fisica Teoria degli Errori Introduzione Definizione Un operazione di isura consiste nel: assegnare un valore

Dettagli

Esercizi di Fisica Generale Foglio 3. Forze

Esercizi di Fisica Generale Foglio 3. Forze 31.01.11 Esercizi di Fisica Generale Foglio 3. Forze 1. Un corpo di assa viene sospeso da una olla con costante elastica k, coe in figura (i). La olla si allunga di 0.1. Se ora due corpi identici di assa

Dettagli

Seminario didattico. Lezione 2: Dinamica del Corpo Rigido

Seminario didattico. Lezione 2: Dinamica del Corpo Rigido Seinario didattico Lezione 2: Dinaica del Corpo Rigido Esercizio n 1 Su un disco di assa M e raggio R è praticata una sottile scanalatura di raggio r che non altera il suo oento d'inerzia. Al disco, che

Dettagli

INDICE 1. PREMESSA 1 2. COMPATIBILITA IDRAULICA 3

INDICE 1. PREMESSA 1 2. COMPATIBILITA IDRAULICA 3 INDICE 1. PREMESSA 1. COMPATIBILITA IDRAULICA 3.1. CALCOLO DELLA PORTATA 3.. IL MODELLO IDRAULICO 4.3. CARATTERIZZAZIONE GEOMETRICA DELLE SEZIONI. 6.4. DEFINIZIONI DELLE CONDIZIONI AL CONTORNO E DELLE

Dettagli

Onde. Fisica Generale - L.Venturelli

Onde. Fisica Generale - L.Venturelli Onde Per descriere olti fenoeni fisici si ricorre a concetti (antitetici): particella onda Utili soprattutto per descriere i diersi odi in cui l energia iene trasferita: particella La ptc è pensata coe

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

Gli strumenti necessari per lo studio

Gli strumenti necessari per lo studio La potenza di un fucile a olla Sunto E possibile deterinare la potenza di un fucile a olla quando sono note la costante elastica K della olla, la isura d della copressione e la assa del proiettile sparato?

Dettagli

Reti Logiche Appello del 9 gennaio 2007 Seconde prove

Reti Logiche Appello del 9 gennaio 2007 Seconde prove Appello del 9 gennaio 27 econde prove (D2) ualunque funzione di coutazione di due variabili f ( y, ) può essere espressa nella fora f ( y, ) = a b cy dy Ricavare i coefficienti a, b, c, d in funzione dei

Dettagli

Meccanica Dinamica del punto materiale

Meccanica Dinamica del punto materiale Meccanica 07-08 7 VARIAZIOE DELLA VELOCITA accelerazione Principio d inerzia Un corpo perane nel suo stato di oto rettilineo unifore (o di quiete) a eno che non intervenga una forza esterna (I Legge di

Dettagli

Compito del 14 giugno 2004

Compito del 14 giugno 2004 Compito del 14 giugno 004 Un disco omogeneo di raggio R e massa m rotola senza strisciare lungo l asse delle ascisse di un piano verticale. Il centro C del disco è collegato da una molla di costante elastica

Dettagli

Equazioni differenziali lineari e oscillatori

Equazioni differenziali lineari e oscillatori Equazioni differenziali lineari e oscillatori A.Gaudillière 1 Equazioni differenziali lineari 1.1 Equazione oogenea Un e.d.l. è un equazione d incognita x : I E = K n I intervallo di R, K = R o C della

Dettagli

Meccanica Teorica e Applicata Compitino 18 aprile 2005-A

Meccanica Teorica e Applicata Compitino 18 aprile 2005-A opitino 18 aprile 2005- Esercizio 1. a eterinare i diagrai delle azioni interne per la struttura rappresentata in figura, sapendo che ===a. fs E P eterinare le reazioni a terra, ipotizzando che non ci

Dettagli

Lezione n. 5. I serbatoi cilindrici: analisi dello stato di sollecitazione L equazione generale

Lezione n. 5. I serbatoi cilindrici: analisi dello stato di sollecitazione L equazione generale h Lezione n. 5 I serbatoi cilindrici: analisi dello stato di sollecitazione L equazione generale Tra le strutture bidiensionali si annoverano, oltre a quelle piane (lastre o piastre), quelle a seplice

Dettagli

Elementi di dinamica delle strutture,

Elementi di dinamica delle strutture, INTRODUZIONE Una struttura o qualunque sistema meccanico è caratterizzato dinamicamente quando è nota la posizione nello spazio di tutte le masse che lo compongono in ogni istante del suo moto. Un sistema

Dettagli

si ottiene (come si può facilmente verificare sostituendo la soluzione proposta nell equazione): 1

si ottiene (come si può facilmente verificare sostituendo la soluzione proposta nell equazione): 1 Prisa: legge di Cauchy Per deterinare la relazione tra l indice di rifrazione e la lunghezza d onda delle onde e- si utilizza un odello classico olto seplice, valido per atoi in un gas a che è counque

Dettagli

PRINCIPIO DI INDUZIONE

PRINCIPIO DI INDUZIONE PRINCIPIO DI INDUZIONE LORENZO BRASCO Contents. Qualche richiao. Esercizi. Qualche richiao Sia n N e siano a,..., a n nueri reali. Ricordiao il sibolo di soatoria a a 0 + a + + a n. Ricordiao la definizione

Dettagli

Vibrazioni Meccaniche

Vibrazioni Meccaniche Vibrazioni Meccaniche A.A. 2-22 Esempi di scrittura dell equazione di moto per sistemi a 2 gdl Turbina Una turbina pone in rotazione un generatore elettrico per mezzo della trasmissione schematizzata in

Dettagli

MATERIALI COMPOSITI Prof. A.M.Visco

MATERIALI COMPOSITI Prof. A.M.Visco Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei Materiali A.A. 2006/07 MATERIALI COMPOSITI Prof. A.M.Visco 1 MICROMECCANICA COMPORTAMENTO A CARICO LONGITUDINALE σ=σ (1-V f )+σ f V f ( 1 ) E = E V + E V f

Dettagli

1. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? (riscrivere la risposta corretta per esteso e solo sul foglio protocollo, non qui sotto): [4 punti]

1. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? (riscrivere la risposta corretta per esteso e solo sul foglio protocollo, non qui sotto): [4 punti] Problea Un uoo di assa si trova sul bordo estreo di una piattafora di assa, a fora di disco di raggio, che ruota attorno al suo asse verticale con velocità angolare costante ω i. L uoo è inizialente fero

Dettagli

SCHEMA DI MEZZO POROSO

SCHEMA DI MEZZO POROSO Il oto di un fluido in un ezzo poroso può essere descritto a: SCHEMA DI MEZZO POROSO descrizione 3D del oto di un eleento fluido all interno degli spazi interstiziali: equazione di conservazione della

Dettagli

Approssimazione secondo il criterio dei minimi quadrati (caso. discreto) sistema sovradeterminato m > n

Approssimazione secondo il criterio dei minimi quadrati (caso. discreto) sistema sovradeterminato m > n Approssiazione secondo il criterio dei inii quadrati (caso discreto Dati punti distinti (punti di osservazioni x1, x2,..., x [a, b] e valori (osservazioni y1, y2,..., y si vuole deterinare il odello ateatico

Dettagli

Figura 1: Modello del robot.

Figura 1: Modello del robot. Regolazione e Controllo di Sistei Meccanici 7-7-2 Si consideri il odello dinaico di un nanorobot nel sangue per scopo edico/diagnostico coe proposto in Cavalcanti et al, Nanorobot Hardware Architecture

Dettagli

Lezione 23: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi continui (3)

Lezione 23: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi continui (3) Lezione 3: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi continui 3) Federico Cluni maggio 5 Oscillazioni forzate Si è visto che, nel caso di oscillazioni libere, il moto della trave è dato dalla funzione vx,

Dettagli

La diafonia INTRODUZIONE: IMPORTANZA DELLA DIAFONIA

La diafonia INTRODUZIONE: IMPORTANZA DELLA DIAFONIA Appunti di Copatibilità Elettroagnetica a diafonia Introduzione: iportanza della diafonia... Descrizione del fenoeno...2 Tipiche configurazioni di linee a tre conduttori...4 Uso di un odello a paraetri

Dettagli

Costruzioni in zona sismica

Costruzioni in zona sismica Costruzioni in zona sismica Lezione 7 Sistemi a più gradi di libertà Il problema dinamico viene formulato con riferimento a strutture con un numero finito di gradi di libertà. Consideriamo le masse concentrate

Dettagli

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA Sia dato un sistema con vincoli lisci, bilaterali e FISSI. Ricaviamo, dall equazione simbolica della dinamica, il teorema

Dettagli