Urti in una dimensione.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Urti in una dimensione."

Transcript

1 Noe studenti: Matilde Del Pio e rianna Luise Data: 16/01/13 Luogo: Laboratorio di fisica del liceo. Materiali utilizzati: - guida etallica; - carrellini seoenti; - plastilina; - 2 asse da 50g; - respingenti. Urti in una diensione. Preessa teorica: La legge di conserazione della quantità di oto: Per descriere il oto di un corpo, grandezze cineatiche coe accelerazione e elocità spesso non sono sufficienti. Si pensi per esepio all'urto tra una sferetta fera e una in oiento: la elocità che errà ipressa alla sferetta fera a seguito dell'urto dipende dalla elocità della sferetta in oto, a anche dalle relatie asse. Una sferetta di assa piccola acquista a seguito dell'urto una elocità aggiore di una di assa più grande. Per tener conto della dipendenza della assa sul oto di un corpo, iene introdotta in fisica una nuoa grandezza ettoriale, la quantità di oto, indicata con p, data dal prodotto della elocità di un corpo in oto per la sua assa : Direzione e erso della quantità di oto di un corpo coincidono con quelli della sua elocità. La seconda legge della dinaica stabilisce che, quando un corpo è sottoposto a una forza, aria la sua elocità e di conseguenza aria anche la sua quantità di oto. La seconda legge della dinaica: si può scriere anche in terini di ariazione della quantità di oto. La legge scritta coe sopra ale soltanto nel caso in cui la assa del corpo resti costante durante il processo. Se, per esepio, si doesse studiare la forza alla quale è sottoposto un issile, che perde grandi quantità di cobustibile nel lancio, o di un corpo qualsiasi la cui assa aria quando è sottoposta a una forza, si dorebbe utilizzare una diersa forulazione della legge. Poiché l'accelerazione è per definizione la ariazione della elocità nel tepo, la seconda legge della dinaica si può scriere nel seguente odo: che esprie il concetto per cui la forza agente su un corpo è uguale alla ariazione della sua quantità di oto nel tepo. Nel caso in cui un corpo non sia sottoposto ad alcuna forza (F = 0), o sia sottoposto a una serie di forze la cui risultante è nulla, la seconda legge della dinaica scritta in terini di quantità di oto esprie la legge di conserazione della quantità di oto: la quantità di oto di un corpo sottoposto a forze di risultante nulla è costante nel tepo. nalogaente, dato un sistea

2 costituito da più corpi, se si definisce la quantità di oto totale del sistea coe la soa delle quantità di oto dei singoli corpi che lo copongono, si può dire che, in un sistea di corpi sottoposto a forze di risultante nulla, la quantità di oto totale del sistea riane costante. Si definisce infine ipulso, I, di una forza F il prodotto della forza applicata a un corpo per l'interallo di tepo t nel quale dura l'applicazione: per cui la seconda legge della dinaica si può scriere coe: a significare che l'ipulso di una forza applicata a un corpo è uguale alla ariazione della quantità di oto del corpo stesso. La legge di conserazione della quantità di oto iene utilizzata per studiare gli urti tra i corpi. Quantità di oto e urti La quantità di oto risulta olto utile nello studio degli urti tra due o più corpi, che aengono nell'interazione tra i corpi a distanze olto raicinate e in tepi breissii. In questi casi le forze in causa, che agiscono per interalli di tepo olto brei, si dicono ipulsie e la loro azione produce l'effetto di cabiare istantaneaente la direzione e la elocità dei corpi che collidono. Consideriao il caso più seplice di urto, quello douto allo scontro fra due sferette (indicate con e ) in oto; durante l'urto con la sferetta, la sferetta è sottoposta a un ipulso dato dal prodotto della forza esercitata da, indicata con F, per l'interallo di tepo t durante il quale aiene l'urto, che sarà uguale alla ariazione della sua quantità di oto: llo stesso tepo, la sferetta sarà sottoposta a un ipulso, dato dalla forza F esercitata da, che uguaglia la ariazione della quantità di oto di : In base alla terza legge della dinaica, la forza che esercita su dee essere uguale e contraria alla forza che esercita su, quindi: e di conseguenza: Questa uguaglianza si può scriere anche coe: Se la ariazione nel tepo della quantità di oto totale del sistea costituito dalle due sferette è nulla, significa che la quantità di oto totale del sistea è costante, quindi che ale la legge di conserazione della quantità di oto applicato al sistea costituito dalle due sferette: La quantità di oto totale del sistea non cabia a seguito dell'urto. La collisione ha l'effetto di ridistribuire tra le due sferette la quantità di oto di cui il sistea dispone, a la soa totale riane costante: questo significa che la quantità di oto di ciascuna sferetta può ariare di intensità, di direzione e di erso, a la soa delle due riane costante. Su un sistea di questo

3 tipo si è supposto che non agiscano forze esterne non equilibrate, a che le uniche forze che contribuiscono a ariare il oto delle due sferette siano prodotte dall'interazione tra esse, quindi il sistea si può considerare isolato. Si può dunque estendere la legge di conserazione della quantità di oto al caso più generale dicendo che la quantità di oto totale di un sistea isolato si consera, cioè riane costante nel tepo. Questa legge ale per un nuero qualunque di corpi che interagiscono ed è indipendente dalle loro diensioni. Inoltre, coe la legge di conserazione dell'energia, ale anche per quei sistei (per esepio, i sistei atoici) per i quali cessa di alere la eccanica classica ed è estreaente utile per studiare gli urti tra particelle eleentari, che perette di ricaare preziose inforazioni sulle loro caratteristiche (coe per esepio le asse) che non sono isurabili direttaente. Che cos'è un urto? L'urto è il terine fisico che indica un'interazione che aiene su tepi olto più brei della durata caratteristica dei fenoeni in gioco, non ha bisogno del contatto per poter aenire. Con esso si identifica una collisione che aiene tra due o più corpi rigidi nello spazio, caratterizzato dalla presenza di forze interne olto intense e di bree durata (forze ipulsie), entre le forze esterne sono trascurabili. Il sistea si può quindi considerare isolato. Un'interpretazione più corretta iene fornita dalla eccanica del continuo: i corpi sono dotati di elasticità e l'interallo di tepo durante il quale tali oggetti sono a contatto si copone di un periodo di copressione, nel quale si copie una deforazione spesso ipercettibile, e di un periodo di ritorno elastico durante il quale la fora torna allo stato iniziale. Si diidono in tre categorie: Copletaente elastici: sono urti durante i quali si consera l'energia eccanica totale del sistea, ed in particolare l'energia cinetica. Nel caso di corpi prossii a elocità della luce un urto elastico è un urto nel quale si consera il quadriettore quantità di oto. Si conserano la forza ia e quantità di oto. Copletaente anelastici: è l'urto in cui l'energia eccanica totale non si consera; i corpi, dopo la collisione, restano a contatto e possono essere considerati coe un unico corpo ed essi iaggiano con la stessa elocità, coe può essere il caso di un'autoobile che urta contro un caion e riane incastrata in esso: nel sistea, dopo l'urto, autoobile e caion si fondono in un unico corpo, che continua a iaggiare con una elocità diersa dalla elocità iniziale dell'autoobile e da quella del caion. l'energia si riduce a non a zero. I due corpi dopo l'urto hanno un'energia coplessia pari a zero. Si consera solo quantità di oto. Parzialente anelastici: Si consera solo quantità di oto e i due corpi dopo l urto hanno un energia ridotta a counque aggiore di zero. Ci fu una diatriba fra Cartesio e Leibniz; Cartesio dicea che pria e dopo l'urto di consera la quantità di oto, Leibniz dicea, inece, che resta costante la forza ia 2. Chi aea ragione? Entrabi, è la quantità di oto, che si consera nei sistei isolati. 2 ci ricorda l'energia cinetica, infatti Leibniz fu il prio a parlare di energie.

4 Coe abbiao ricaato le forule? Ecco i passaggi che abbiao eseguito per gli urti anelastici: p TOT iniziale = p TOT finale Indicando con, i carrellini abbiao che: p iniziale + p iniziale = p finale + p finale Visto che la quantità di oto è uguale alla assa per la elocità, la forula può essere scritta coe: Vi + Vi = Vf + Vf Dato che i due carrellini si uniscono dopo l urto, le due elocità finali coincidono. Vi + Vi = Vf + Vf Inece per gli urti anelastici abbiao usato un sistea, isto che dopo l urto i due carrellini, non unendosi, hanno due elocità finali distinte che non possono essere calcolate con una sola equazione. La pria equazione è quella della conserazione della quantità di oto: Vi + Vi = Vf + Vf La seconda è quella della conserazione dell energia cinetica: Ec iniziale = Ec finale Indicando con, i carrellini abbiao che: Ec iniziale + Ec iniziale = Ec finale + Ec finale Visto che l energia cinetica è uguale a 1/2 della assa per il quadrato della elocità, la forula può essere scritta coe:

5 L equazione può essere scritta coe: Da notare coe, seplificati gli ½, rianga solo 2, ossia la forza ia che, a detta di Leibniz, si conseraa. Solgiento dell esperienza ed elaborazione dei dati: L esperienza si diide in due parti: nella pria si isurerà la elocità finale dei carrellini seoenti dopo un urto copletaente anelastico e in quattro casi differenti, entre nella seconda parte la elocità finale sarà ricaata in seguito ad un urto copletaente elastico e con cinque casi differenti. Urto copletaente anelastico (attuato grazie a della plastilina sul bordo dei carrellini) Prio caso: I due carrellini hanno la stessa assa e elocità iniziali uguali ed opposte. Quindi: = = - Vi = Vi = - Sostituisco i alori delle elocità iniziali e delle asse nella forula (sapendo che la elocità finale sarà una sola perché i carrellini dientano un solo corpo dopo l urto): p TOT i = p TOT f p i + p i = p f + p f Vi + Vi = Vf + Vf V + (-V) = Vf + Vf V V = 2Vf gli V si annullano 2Vf = 0, che uol dire Vf = 0 Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro a elocità (quasi) uguali, dopo l urto rianeano uniti con la plastilina e feri. = 0 Secondo caso: I due carrellini hanno le asse una il doppio dell altra e elocità uguale ed opposta. = 2 = - Vi = 2 Vi = -

6 Si sostituiscono i alori delle elocità iniziali e delle asse nella forula: p TOT i = p TOT f p i + p i = p f + p f Vi + Vi = Vf + Vf 2 V + (-V) = 2 Vf + Vf 2V V = 3Vf gli V non si annullano 3Vf = V le asse si annullano 3Vf = V, quindi Vf = V/3 Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro a elocità (quasi) uguali, dopo l urto rianeano uniti, a si uoeano lentaente erso la direzione che inizialente aea il carrellino più pesante. Vf = V/3 Inoltre, più la differenza tra le asse dei carrellini è grande e più la elocità finale è aggiore (a è inore della elocità iniziale): se è 3 olte, la elocità finale è la età della elocità iniziale; se è 4 olte, la elocità finale è i 3/5 della elocità iniziale; se è 5 olte, la elocità finale è i 2/3 della elocità iniziale, e così ia, sepre aicinandosi alla elocità di partenza e, nel caso le seconda assa sai trascurabile rispetto alla pria, la elocità si può ritenere inariata. Terzo caso: I due carrellini hanno uguale assa, a uno è fero. = = = 0 Vi = Vi = 0 Si sostituiscono i alori delle elocità iniziali e delle asse nella forula: p TOT i = p TOT f p i + p i = p f + p f Vi + Vi = Vf + Vf V + (0) = Vf + Vf V + 0 = 2Vf gli V non si annullano 2Vf = V le asse si annullano 2Vf = V, quindi Vf = V/2 Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro a elocità (quasi) uguali, dopo l urto rianeano uniti, e si uoeano più lentaente erso la direzione che

7 inizialente aea il carrellino in oto; questo aiene perché il prio carrellino ha trasferito età della sua quantità di oto all altro. /2 Quarto caso: Si uole troare la elocità iniziale sapendo la elocità finale è uguale a 0 e che un carrellino ha elocità e assa doppia rispetto all altro. = 2 = Vf = 0 Vf = 0 x Vi = 2 Si sostituiscono i alori nella forula, a con un procediento inerso. p TOT i = p TOT f p i + p i = p f + p f Vi + Vi = V + (x) = V + x = V + x = 0 le asse si annullano x = -2V (il risultato è negatio perché la elocità dee essere opposta rispetto a quella di partenza) Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro con una elocità doppia rispetto all altra, dopo l urto si feraano. = 0 2

8 Urto copletaente elastico (attuato grazie ai respingenti posizionati sui carrellini) Prio caso: I due carrellini hanno la stessa assa e elocità iniziali uguali ed opposte. Quindi: = = - Vi = Vi = - Sostituisco i alori delle elocità iniziali e delle asse nel sistea (sapendo che le elocità finali saranno due per ogni carrellino, ossia la situazione di partenza, doe cioè l urto non è aenuto, e quella con urto aenuto): gli V si annullano le si annullano seconda ricao Vf dalla pria equazione e lo sostituisco nella da cui ricao e cioè, che sostituisco nella pria equazione per troare Vf : è la situazione di partenza (senza urto aenuto)

9 è la situazione finale (con urto aenuto) Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro con elocità (quasi) uguali, dopo l urto tornaano indietro con le stesse elocità. - Secondo caso: I due carrellini hanno elocità uguale ed opposta, a il prio ha assa doppia rispetto al secondo. = 2 = - Vi = 2 Vi = - Sostituisco i alori delle elocità iniziali e delle asse nel sistea: gli V non si annullano le si annullano seconda ricao Vf dalla pria equazione e lo sostituisco nella per seplificare, ipongo Vf = x

10 si solgono i calcoli si seplifica per 2 da cui ricao x 1 = V x 2 = che sostituisco nella pria equazione per troare Vf : è la situazione di partenza (senza urto aenuto) è la situazione finale (con urto aenuto) Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro con elocità (quasi) uguali, dopo l urto quello con assa inore aea elocità aggiore, entre quello con assa aggiore aea elocità inore, perché il carrellino più pesante ha trasferito più quantità di oto all altro. -/3 5/3 Terzo caso: I due carrellini hanno la stessa assa, a uno è fero. = = Vi = Vi = 0 Sostituisco i alori delle elocità iniziali e delle asse nel sistea:

11 le si annullano seconda ricao Vf dalla pria equazione e lo sostituisco nella per seplificare, ipongo Vf = x si solgono i calcoli da cui ricao x 1 = V x 2 = 0 che sostituisco nella pria equazione per troare Vf : è la situazione di partenza (senza urto aenuto) è la situazione finale (con urto aenuto)

12 Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro, dopo l urto quello che inizialente era fero proseguia nella direzione dell altro carrellino (ora fero) con la stessa elocità. Quarto caso: Il prio carrellino ha assa doppia rispetto al secondo, che è fero. = = Vi = 2 Vi = 0 Sostituisco i alori delle elocità iniziali e delle asse nel sistea: le si annullano seconda ricao Vf dalla pria equazione e lo sostituisco nella per seplificare, ipongo Vf = x si solgono i calcoli da cui ricao

13 x 1 = V x 2 = 1/3 V che sostituisco nella pria equazione per troare Vf : è la situazione di partenza (senza urto aenuto) è la situazione finale (con urto aenuto) Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro, dopo l urto quello che inizialente era fero proseguia nella direzione dell altro carrellino (che proseguia più lentaente) con elocità aggiore di quella iniziale. 1/3 4/3 Quinto caso: Il secondo carrellino ha assa doppia rispetto al secondo ed è fero. = = 2 Vi = 2 Vi = 0 Sostituisco i alori delle elocità iniziali e delle asse nel sistea: le si annullano

14 seconda ricao Vf dalla pria equazione e lo sostituisco nella per seplificare, ipongo Vf = x si solgono i calcoli da cui ricao x 1 = 0 x 2 = 2/3 V che sostituisco nella pria equazione per troare Vf : è la situazione di partenza (senza urto aenuto) è la situazione finale (con urto aenuto) Infatti, nella erifica qualitatia, abbiao notato che facendo urtare i carrellini tra loro, dopo l urto quello che inizialente era fero proseguia nella direzione dell altro carrellino (che tornaa indietro lentaente) con elocità inore di quella iniziale. -1/3 2/3 Conclusioni: bbiao erificato che, dal punto di ista sperientale e, in seguito, qualitatio, l esperienza è riuscita. I carrellini hanno le ruote per diinuire l'attrito olente, quindi lo riteniao nullo, consideriao

15 la soa di energia cinetica e potenziale, si conserano sia energia totale che potenziale quindi anche l energia cinetica. Ciò ale solo per gli urti elastici. Inoltre si dee anche tenere conto del fatto che i respingenti assorbono parte dell urto. In seguito a tutti questi errori, la erifica con i carrellini è solo qualitatia perché, se fosse stata quantitatia, l errore sarebbe stato talente grande da non rendere i risultati accettabili.

Tonzig Fondamenti di Meccanica classica

Tonzig Fondamenti di Meccanica classica Capitolo 14 Urti 1 Il significato del terine «urto» non è, in Fisica, rigidaente codificato, a, quanto eno a liello acroscopico, è sostanzialente quello stesso del linguaggio corrente: si pensi all urto

Dettagli

Il corpo in contatto con la molla si comporta come un oscillatore armonico con pulsazione ω =.

Il corpo in contatto con la molla si comporta come un oscillatore armonico con pulsazione ω =. Vari Esercizi Solti pertinenti al II copitino II copitino 007-008 Es.8-9 Un corpo di assa M Kg sciola senza attrito su un piano orizzontalecon elocità 0/s. ll' istante t0 urta l'estreità di una olla orizzontale

Dettagli

m O Esercizio (tratto dal Problema 4.29 del Mazzoldi 2)

m O Esercizio (tratto dal Problema 4.29 del Mazzoldi 2) Esercizio tratto dal Problea 4.29 del Mazzoldi 2) Un corpo di assa 0.5 Kg è agganciato ad un supporto fisso traite una olla di costante elastica 2 N/; il corpo è in quiete nel punto O di un piano orizzontale,

Dettagli

Le leggi di conservazione

Le leggi di conservazione apitolo Le leggi di conserazione VRSO L SM ue carrelli si uoono lungo una retta e si urtano. I dati relatii sono presentati nella figura (in alto). opo la collisione i due carrelli si uoono coe si ede

Dettagli

Dinamica I-Leggi di Newton 1

Dinamica I-Leggi di Newton 1 Attrito radente Se sul paiento è appoggiata una grande cassa e la si spinge con una forza orizzontale F, è possibile che la cassa non si uoa affatto. La ragione è che il paiento esercita una forza di attrito

Dettagli

Esercizio (tratto dal Problema 4.7 del Mazzoldi 2)

Esercizio (tratto dal Problema 4.7 del Mazzoldi 2) 1 Esercizio (tratto dal Problea 4.7 del Mazzoldi 2) Un punto ateriale di assa è sospeso traite un filo verticale ed è collegato al suolo da una olla, di costante elastica = 70 N/, che si trova alla lunghezza

Dettagli

Esercitazione 09: Forze d inerzia e oscillatore armonico

Esercitazione 09: Forze d inerzia e oscillatore armonico Meccanica e Tecnica delle Costruzioni Meccaniche Esercitazioni del corso. Periodo II Prof. Leonardo BERTINI Ing. Ciro SANTUS Esercitazione 09: Forze d inerzia e oscillatore aronico Indice 1 Moto relativo

Dettagli

I moti. Daniel Gessuti

I moti. Daniel Gessuti I oti Daniel Gessuti 1 introduzione Uno dei problei che ha interessato gli scienziati fin dall antichità e che costituisce un notevole capo d indagine della Fisica è senza dubbio quello che riguarda il

Dettagli

Test a Risposta Multipla (Esempio 3)

Test a Risposta Multipla (Esempio 3) Test a Risposta Multipla (Esepio 3) 1. La quantità (G 2 /) 1/3, dove G è la costante di gravitazione universale, una assa e una costante elastica, ha le diensioni di: [a] una lunghezza ; [b] una forza

Dettagli

A. 6 mm. B. 12 mm. C. 1 cm. D. 2 mm. E. Dipende dalla massa del sasso. Soluzione:

A. 6 mm. B. 12 mm. C. 1 cm. D. 2 mm. E. Dipende dalla massa del sasso. Soluzione: ) Un sasso lasciato cadere da 0 c di altezza produce sulla sabbia una buca di profondità 3. Se lo stesso sasso è lasciato cadere da un altezza doppia produrrà una buca profonda (circa): A. 6. B.. C. c.

Dettagli

Gli strumenti necessari per lo studio

Gli strumenti necessari per lo studio La potenza di un fucile a olla Sunto E possibile deterinare la potenza di un fucile a olla quando sono note la costante elastica K della olla, la isura d della copressione e la assa del proiettile sparato?

Dettagli

Determinazione della densità di solidi.

Determinazione della densità di solidi. Deterinazione della densità di solidi. Scopo dell esperienza Lo scopo di questa esperienza è quello di deterinare la densità di alcuni corpi solidi, per poi confrontare il valore ottenuto sperientalente

Dettagli

5. Dinamica relativistica

5. Dinamica relativistica 5. Dinamica relatiistica Fino ad ora abbiamo solamente fornito una descrizione del moto, cioè uno studio di cinematica nell ambito della teoria relatiità ristretta. È ora necessario intraprendere un tipo

Dettagli

m1. 75 gm m gm h. 28 cm Calcolo le velocità iniziali prima dell'urto prendendo positiva quella della massa 1: k 1

m1. 75 gm m gm h. 28 cm Calcolo le velocità iniziali prima dell'urto prendendo positiva quella della massa 1: k 1 7 Una molla ideale di costante elastica k 48 N/m, inizialmente compressa di una quantità d 5 cm rispetto alla sua posizione a riposo, spinge una massa m 75 g inizialmente ferma, su un piano orizzontale

Dettagli

Fisica generale II Esercitazione F-tutorato PROBLEMI CON SOLUZIONE

Fisica generale II Esercitazione F-tutorato PROBLEMI CON SOLUZIONE Fisica generale II Esercitazione F-tutorato 10-003 1 PROBLEMI CON SOLUZIONE 1. Un filo d'acciaio lungo 30.0 e un filo di rae lungo 0.0, entrabi di diaetro 1, sono uniti per un estreo e tesi con una tensione

Dettagli

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006 QUANTITA DI MOTO DEFINIZIONE(1) m v Si chiama quantità di moto di un punto materiale il prodotto della sua massa per la sua velocità p = m v La quantità di moto è una grandezza vettoriale La dimensione

Dettagli

La massa (m) e la caratteristica elastica della molla (k) sono così esprimibili:

La massa (m) e la caratteristica elastica della molla (k) sono così esprimibili: Ing. Pietro Tripodi - www.bioecotecnica.it - ailto: pietro.tripodi@bioecotecnica.it Nozioni di base del fenoeno vibratorio I fenoeni vibratori ed acustici hanno in coune il fatto che entrabi sono descritti

Dettagli

Quantità di moto. p=m v

Quantità di moto. p=m v Quantità di moto Come l'energia, ha una legge di conservazione che semplifica lo studio dei problemi Ha più moto un treno che si muove a 20 Km/h o una lepre alla stessa velocità? Ha piu' moto una lepre

Dettagli

PROBLEMI RISOLTI DI DINAMICA

PROBLEMI RISOLTI DI DINAMICA PROBLEMI RISOLTI DI DINAMICA 1 Un autoobile di aa 100 Kg auenta in odo unifore la ua velocità di 30 / in 0 a) Quale forza agice durante i 0? b) Quale forza arebbe necearia per ipriere un accelerazione

Dettagli

LAVORO ED ENERGIA Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006

LAVORO ED ENERGIA Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006 LAVORO ED ENERGIA INTRODUZIONE L introduzione dei concetto di lavoro, energia cinetica ed energia potenziale ci perettono di affrontare i problei della dinaica in un odo nuovo In particolare enuncereo

Dettagli

Un modello di studio. Gli urti tra palline

Un modello di studio. Gli urti tra palline QUANTITA DI MOTO Un modello di studio Gli urti tra palline Newton osservò che la velocità e la massa hanno un ruolo importante nel moto Quantità di Moto La quantità di moto di un corpo è il prodotto della

Dettagli

Definizione di temperatura e calore

Definizione di temperatura e calore Fisica Facoltà di Scienze MM FF e, Uniersità Sannio Definizione di teperatura e calore Gioanni Filatrella (filatrella@unisannio.it) 1 Sistei di olte particelle In dinaica si studiano sistei di pochi corpi:

Dettagli

F 2 F 1. r R. ( E KT = J, E KR = 0.31 J, F A = kx, T = 2π )

F 2 F 1. r R. ( E KT = J, E KR = 0.31 J, F A = kx, T = 2π ) MTI RTTRI Su un disco di assa M e raggio R è praticata una sottile scanalatura di raggio r ce non altera il suo oento d'inerzia. l disco, ce può ruotare attorno ad un asse orizzontale passante per il suo

Dettagli

G Mm 2. otteniamo R = 11 Perché la forza di gravitazione è diretta parallelamente. 12 Falso. Lo sarebbero se fosse costante il rapporto

G Mm 2. otteniamo R = 11 Perché la forza di gravitazione è diretta parallelamente. 12 Falso. Lo sarebbero se fosse costante il rapporto La gravitazione. La gravitazione Doande sui concetti er la terza legge di Keplero, il rapporto fra la distanza Sole-pianeta e quella Sole-erra è pari alla radice cubica del rapporto fra i quadrati dei

Dettagli

1^A - Esercitazione recupero n 2

1^A - Esercitazione recupero n 2 1^A - Esercitazione recupero n 2 1. Un cavo di nylon si coporta coe una olla di costante elastica 5,0 10 4 N /. Con questo cavo, trasciniao sul paviento una cassa di 280 kg a velocità costante. Il coefficiente

Dettagli

2. calcolare l energia cinetica del corpo e tracciare il suo andamento nel tempo;

2. calcolare l energia cinetica del corpo e tracciare il suo andamento nel tempo; 1 Esercizio (tratto dal Problea 4.29 del Mazzoldi 2) Un corpo di assa = 1.5 Kg è agganciato ad una olla di costante elastica k = 2 N/, di lunghezza a riposo = 50 c, fissata ad una parete verticale in x

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova di FISICA del 21 Settembre 2004

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova di FISICA del 21 Settembre 2004 ORSO I LURE IN SIENZE IOLOGIHE Proa di ISI del Settebre 4 ) Un babo, partendo da ero, sciola senza attrito da un altezza h lungo uno sciolo curo. l tere dello sciolo il babo iene lanciato acqua da un altezza

Dettagli

Cinematica in una dimensione

Cinematica in una dimensione Capitolo 3 Cineatica in una diensione. Distanza, spostaento e elocità edia La elocità edia, coe tutte le frazioni, dee essere interpretata coe il quantitatio del nueratore che iene associato ad una unità

Dettagli

Soluzione del compito di Fisica 2. 2 febbraio 2012 (Udine)

Soluzione del compito di Fisica 2. 2 febbraio 2012 (Udine) del copito di isica febbraio 1 (Udine) Elettrodinaica E` data una spira conduttrice quadrata di lato L e resistenza R, vincolata sul piano xy, in oto lungo x con velocita` iniziale v. Nel punto x la spira

Dettagli

Quantità di moto e urti

Quantità di moto e urti INGEGNERIA GESTIONALE corso di Fisica Generale Prof. E. Puddu LEZIONE DEL 14 15 OTTOBRE 2008 Quantità di moto e urti 1 Il lavoro La quantità di moto di una particella di massa m che si muove con velocità

Dettagli

x (m) -1-2 m 4 01 m 2 m 1

x (m) -1-2 m 4 01 m 2 m 1 Fisica (A.A. 4/5) Esercizi Meccanica ) Lo spostaento nel tepo di una certa particella che si uoe lungo l asse x è ostrato in figura. Troare la elocità edia negli interalli di tepo: a) da a s b) da a 4

Dettagli

Richiami moto circolare uniforme

Richiami moto circolare uniforme Esercizi oto piano Richiai oto circolare unifore an Velocità orbitale: Costante in odulo, a non in direzione e erso = R/T = R Con: R= raggio della traiettoria circolare, T=periodo, = elocità angolare Accelerazione

Dettagli

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti.

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8 Esempio arciere su una superficie ghiacciata che scocca la freccia: l arciere (60 kg) esercita una forza sulla freccia 0.5 kg (che parte in avanti con

Dettagli

07 OTTOBRE 2015 ESERCIZIO 1

07 OTTOBRE 2015 ESERCIZIO 1 07 OTTOBRE 2015 Siano dati due vettori A e B. Affincé il odulo di A+B sia aggiore del odulo di A-B di un fattore n, quale deve essere l angolo fra i due vettori? Quanto vale in particolare l angolo se

Dettagli

Stadi amplificatori elementari

Stadi amplificatori elementari ppunti di ELETTNI apitolo 8 tadi aplificatori eleentari Introduzione agli stadi aplificatori... 2 Necessità della aplificazione dei segnali... 2 enni generali sugli aplificatori lineari... 2 plificatore

Dettagli

Ioanna, Marcella Stelluto

Ioanna, Marcella Stelluto Unione Euroea Fondo Sociale Euroeo P.O.N. Coetenze er lo sviluo Ministero della Pubblica Istruzione Diartiento er la Prograazione Direzione Generale er gli Affari Internazionali Ufficio V Con l Euroa,

Dettagli

L ENERGIA E LA QUANTITÀ DI MOTO

L ENERGIA E LA QUANTITÀ DI MOTO L ENERGIA E LA QUANTITÀ DI MOTO Il lavoro In tutte le macchine vi sono forze che producono spostamenti. Il lavoro di una forza misura l effetto utile della combinazione di una forza con uno spostamento.

Dettagli

FERRARI 575M Maranello Velocità Massima 325 Km/h Accelerazione Massima 0-100Km/h in 4,2 s

FERRARI 575M Maranello Velocità Massima 325 Km/h Accelerazione Massima 0-100Km/h in 4,2 s 1 IL MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO L accelerazione. Una autoobile di grossa cilindrata, coe la Ferrari 575M Maranello, è apprezzata per la sua ripresa, cioè per la sua capacità di variare la

Dettagli

PRINCIPIO DI INDUZIONE. k =. 2. k 2 n(n + 1)(2n + 1) 6

PRINCIPIO DI INDUZIONE. k =. 2. k 2 n(n + 1)(2n + 1) 6 PRINCIPIO DI INDUZIONE LORENZO BRASCO Esercizio. Diostrare che per ogni n si ha nn + ) ). 2 Esercizio 2. Diostrare che per ogni n si ha 2) 2 nn + )2n + ). Soluzione. Procediao per induzione: la 2) è ovviaente

Dettagli

Frequenze proprie di una catena unidimensionale

Frequenze proprie di una catena unidimensionale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA Dipartiento di Scienze MM FF NN Corso di Laurea di prio livello in Fisica Frequenze proprie di una catena unidiensionale Cristalli e quasicristalli Oscillazioni e onde

Dettagli

Aria compressa e respirazione nelle attività subacquee. Fisica Medica

Aria compressa e respirazione nelle attività subacquee. Fisica Medica Aria copressa e respirazione nelle attività subacquee Coposizione dell aria L aria è una iscela di olti gas; i più abbondanti sono Azoto, Ossigeno e Argon. Nei calcoli possiao trascurare i gas rari e la

Dettagli

Esperienza 4. Misura dell Indice di rifrazione. Cenni teorici

Esperienza 4. Misura dell Indice di rifrazione. Cenni teorici Esperienza 4 Misura dell Indice di rifrazione Cenni teorici Al termine del Capitolo 10 del testo di Fisica A sono state formulate le 4 equazioni di Maxwell in forma locale, dipendenti dal tempo. Esse engono

Dettagli

Fisica generale Indice degli esercizi svolti

Fisica generale Indice degli esercizi svolti Fisica generale Indice degli esercizi solti Questi esercizi sono stati solti durante le esercitazioni di preparazione agli esai e durante le correzioni degli stessi esai dal tutor dott. Gianluca Pagnoni,

Dettagli

tempo trascorso T numero dei cicli svolti

tempo trascorso T numero dei cicli svolti Capitolo X Oscillazioni 1. Il oto periodico In natura sono olto frequenti dei fenoeni che si ripetono con uguali caratteristiche: le oscillazioni di un pendolo, l alternanza di giorno e notte, il oto orbitale

Dettagli

Lavoro delle forze nei fluidi

Lavoro delle forze nei fluidi aoro delle forze nei fluidi + + + EC P G att est S S C D C D l t h EC P G P S gh t P S gh ρ t ρ B B l t ( P P ) P h ( ρgh ρgh ) - EP att est ( P P ) + ( ρgh ρgh ) + + ρ ρ att est EP + P + + EC Fluidi ideali:

Dettagli

Reazioni complete REAZIONI DI EQUILIBRIO. Reazioni di equilibrio. Reazioni di equilibrio. Reagenti. Prodotti. Prodotti. Reagenti. Reagenti.

Reazioni complete REAZIONI DI EQUILIBRIO. Reazioni di equilibrio. Reazioni di equilibrio. Reagenti. Prodotti. Prodotti. Reagenti. Reagenti. Reazioni copete REZIONI DI EQUILIRIO Equiibrio in fase gassosa bbiao visto da anaisi terodinaica che avvenire di una trasforazione e quindi anche di una reazione chiica dipende daa variazione di energia

Dettagli

Elementi di calcolo vettoriale

Elementi di calcolo vettoriale Mathit Elementi di calcolo ettoriale Nozione di ettore Grandezze ettoriali e grandezze scalari Segmenti orientati e ettori Definizioni Operazioni con i ettori Somma e differenza di ettori Moltiplicazione

Dettagli

LA MISURA. Le grandezze fisiche e le loro misure. FISICA - Prof. Massimiliano Bacchi

LA MISURA. Le grandezze fisiche e le loro misure. FISICA - Prof. Massimiliano Bacchi LA MISURA Le grandezze fisiche e le loro isure 1 Le grandezze fisiche Si può isurare la bellezza? Si può isurare la bontà? Si può isurare la felicità? 2 Le grandezze fisiche Si può isurare il peso? Si

Dettagli

Capitolo 1 Fisica, grandezze, unità di misura, metodo scientifico.

Capitolo 1 Fisica, grandezze, unità di misura, metodo scientifico. Capitolo 1 Fisica, grandezze, unità di isura, etodo scientifico. Fisica e etodo Il terine fisica deriva dal greco physiké che letteralente significa riguardante la natura. Tale definizione, corretta dal

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Civile Questionario di Fisica Generale A

Corso di Laurea in Ingegneria Civile Questionario di Fisica Generale A Corso di Laurea in Ingegneria Civile Questionario di Fisica Generale A I vettori 1) Cosa si intende per grandezza scalare e per grandezza vettoriale? 2) Somma graficamente due vettori A, B. 3) Come è definito

Dettagli

Oscillazioni e Onde Forza elastica

Oscillazioni e Onde Forza elastica Oscillazioni e Onde Forza elastica Riprendiao la legge oraria di una assa attaccata a una olla vincolata in un estreo. Per fare ciò occorre scriverne la legge del oto: ka da cui k d dt d dt k d dt Per

Dettagli

Lezione XVI Impulso, forze impulsive e urti

Lezione XVI Impulso, forze impulsive e urti Lezione XVI Impulso, forze impulsive e urti 1 Impulso di una forza Sempre nell ambito della dinamica del punto materiale, dimostriamo il semplice teorema dell impulso, che discende immediatamente dalla

Dettagli

URTI: Collisioni/scontro fra due corpi puntiformi (o particelle).

URTI: Collisioni/scontro fra due corpi puntiformi (o particelle). URTI: Collisioni/scontro fra due corpi puntiformi (o particelle). I fenomeni di collisione avvengono quando due corpi, provenendo da punti lontani l uno dall altro, entrano in interazione reciproca, e

Dettagli

MODELLI DINAMICI DI FENOMENI FISICI

MODELLI DINAMICI DI FENOMENI FISICI MODELLI DINAMICI DI FENOMENI FISICI Dott. Lotti Nevio Nello sforzo che facciao di rappresentare il ondo che ci circonda siao coe quel babino che curioso vuol capire coe funziona l orologio appeso alla

Dettagli

Elettronica dello Stato Solido Lezione 9: Moto di un elettrone in un cristallo. Daniele Ielmini DEI Politecnico di Milano

Elettronica dello Stato Solido Lezione 9: Moto di un elettrone in un cristallo. Daniele Ielmini DEI Politecnico di Milano Elettronica dello Stato Solido Lezione 9: Moto di un elettrone in un cristallo Daniele Ielini DEI Politecnico di Milano ielini@elet.polii.it D. Ielini Elettronica dello Stato Solido 09 Outline Modello

Dettagli

MATERIALI COMPOSITI Prof. A.M.Visco

MATERIALI COMPOSITI Prof. A.M.Visco Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei Materiali A.A. 2006/07 MATERIALI COMPOSITI Prof. A.M.Visco 1 MICROMECCANICA COMPORTAMENTO A CARICO LONGITUDINALE σ=σ (1-V f )+σ f V f ( 1 ) E = E V + E V f

Dettagli

INSEGUITORE DI EMETTITORE... 2 Descrizione del circuito... 2 Caratteristica di trasferimento in tensione... 3 Analisi di piccolo segnale...

INSEGUITORE DI EMETTITORE... 2 Descrizione del circuito... 2 Caratteristica di trasferimento in tensione... 3 Analisi di piccolo segnale... Appunti di lettronica Capitolo 9 parte III tadi aplificatori eleentari INGUIT DI MTTIT... 2 Descrizione del circuito... 2 Caratteristica di trasferiento in tensione... 3 Analisi di piccolo segnale... 5

Dettagli

Don Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica

Don Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica Don Bosco 014/15, Classe B - Primo compito in classe di Fisica 1. Enuncia il Teorema dell Energia Cinetica. Soluzione. Il lavoro della risultante delle forze agenti su un corpo che si sposta lungo una

Dettagli

SOLUZIONE La presente soluzione verrà redatta facendo riferimento al manuale:

SOLUZIONE La presente soluzione verrà redatta facendo riferimento al manuale: SOLUZIONE La presente soluzione verrà redatta facendo riferiento al anuale: Caligaris, Fava, Toasello Manuale di Meccanica Hoepli. PRIMA PARTE Diensionaento delle ruote dentate Si calcola il rapporto di

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton

Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton La Dinamica studia il moto dei corpi in relazione il moto con le sue cause: perché e come gli oggetti si muovono. La causa del moto è individuata nella presenza

Dettagli

CINEMATICA a.s.2007/08 Classe III C Scuola Media Sasso Marconi. SINTESI E APPUNTI Prof.ssa Elena Spera

CINEMATICA a.s.2007/08 Classe III C Scuola Media Sasso Marconi. SINTESI E APPUNTI Prof.ssa Elena Spera CINEMATICA a.s.2007/08 Classe III C Scuola Media Sasso Marconi SINTESI E APPUNTI Prof.ssa Elena Spera 1 SISTEMI DI RIFERIMENTO Il moto è relatio Ogni moto a studiato dopo aere fissato un sistema di riferimento,

Dettagli

Fondamenti di Informatica. Cosa è l informazione. A cosa serve. Prof.V.L.Plantamura Informatica e Comunicazione Digitale a.a.

Fondamenti di Informatica. Cosa è l informazione. A cosa serve. Prof.V.L.Plantamura Informatica e Comunicazione Digitale a.a. Fondaenti di Inforatica Prof.V.L.Plantaura Inforatica e Counicazione Digitale a.a. 2005-2006 Cosa è l inforazione L inforazione è qualcosa che si possiede e si può dare ad un altro senza perderne il possesso.

Dettagli

Potenze, logaritmi, equazioni esponenziali e logaritmiche.

Potenze, logaritmi, equazioni esponenziali e logaritmiche. Potenze, logariti, equazioni esponenziali e logaritiche Potenza con esponente intero di un nuero reale Sia a R ed n Z Ricordiao, anzitutto, le seguenti definizioni: ) se n >, si chiaa potenza ennesia (che,

Dettagli

Il campo magnetico. 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz

Il campo magnetico. 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz Il capo agnetico 1. Fenoeni agnetici 2. Calcolo del capo agnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz Prof. Giovanni Ianne 1/21 Fenoeni agnetici La agnetite è un inerale

Dettagli

[3] Un asta omogenea di sezione trascurabile, di massa M = 2.0 kg e lunghezza l = 50 cm, può ruotare senza attrito in un piano verticale x y attorno a

[3] Un asta omogenea di sezione trascurabile, di massa M = 2.0 kg e lunghezza l = 50 cm, può ruotare senza attrito in un piano verticale x y attorno a [1] Un asta rigida omogenea di lunghezza l = 1.20 m e massa m = 2.5 kg reca ai due estremi due corpi puntiformi di massa pari a 0.2 kg ciascuno. Tale sistema è in rotazione in un piano orizzontale attorno

Dettagli

Massa, temperatura, volume, densità sono grandezze scalari. La forza è una grandezza vettoriale

Massa, temperatura, volume, densità sono grandezze scalari. La forza è una grandezza vettoriale Le forze (2 a parte) Massa, temperatura, volume, densità sono grandezze scalari La forza è una grandezza vettoriale Scalari e vettori Si definiscono SCALARI le grandezze fisiche che sono del tutto caratterizzate

Dettagli

x (m) -1-2 m 4 01 m 2 m 1

x (m) -1-2 m 4 01 m 2 m 1 Fisica (A.A. 4/5) Esercizi Meccanica ) Lo spostaento nel tepo di una certa particella che si uoe lungo l asse x è ostrato in figura. Troare la elocità edia negli interalli di tepo: a) da a s b) da a 4

Dettagli

4. FORZE TRA CORRENTI

4. FORZE TRA CORRENTI 19 IL CAMPO MAGNETICO Pael L Photo and Video/Shutterstock 4. FORZE TRA CORRENTI La definizione dell ampere Il alore della costante non è misurato con un esperimento, ma è stato scelto conenzionalmente

Dettagli

ESERCIZI. A. Romero Meccanica e Onde - Vettori 1

ESERCIZI. A. Romero Meccanica e Onde - Vettori 1 ESERCIZI A. Roero Meccanica e Onde - Vettori -4-4 6 Eercizio x() 8 A Per una particella che i uoe con un oto decritto in fiura, deterinare (t) neli itanti: t, t 3, t 3 4,5, t 4 7,5 C x (OA) 5 t (A) x x

Dettagli

URTI: Collisioni fra particelle (e/o corpi) libere e vincolate.

URTI: Collisioni fra particelle (e/o corpi) libere e vincolate. URTI: Collisioni fra particelle (e/o corpi) libere e vincolate. Approssimazione di impulso: l interazione fra le due particelle e/o corpi è istantanea e l azione delle forze esterne durante l urto non

Dettagli

Lavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE

Lavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla

Dettagli

Problema 1. m F. che è un sistema di due equazioni e due incognite (a e µ s ). Risolvendo si ottiene:

Problema 1. m F. che è un sistema di due equazioni e due incognite (a e µ s ). Risolvendo si ottiene: 1 Problea 1 Un blocchetto di assa = 1 kg è appoggiato sopra un blocco di assa M = 4 kg e lunghezza d = 0.8, alla sua estreità sinistra (vedi figura). Tra i due blocchi vi è attrito (µ d = 0.6µ s ) entre

Dettagli

FORMULARIO DI MECCANICA

FORMULARIO DI MECCANICA Forulario di Meccanica Pagina 1 di 8 FOMULAIO DI MECCANICA NOTA: le grandezze ettoriali sono indicate in neretto. CINEMATICA Vettore posizione del punto ateriale r(t) x i + y j + z k (nel SI etri ) Vettore

Dettagli

L EQUILIBRIO DEL PUNTO MATERIALE

L EQUILIBRIO DEL PUNTO MATERIALE 1 L EQUILIBRIO DEL PUNTO MATERIALE La statica studia l equilibrio dei corpi. Un corpo è in equilibrio se è fermo e persevera nel suo stato di quiete al trascorrere del tempo. Un modello è la semplificazione

Dettagli

1 Oscillazioni libere (oscillatore armonico)

1 Oscillazioni libere (oscillatore armonico) C. d. L. Ingegneria Inforatica e delle Telecounicazioni A.A. / Fisica Generale PROCESSI OSCILLATORI Oscillazioni liere (oscillatore aronico) Siao in presenza di un sistea la cui equazione che esprie il

Dettagli

Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Esercitazioni di Fisica a.a. 2010-2011. Emanuele Biolcati

Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Esercitazioni di Fisica a.a. 2010-2011. Emanuele Biolcati Esercitazione 4 Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Esercitazioni di Fisica a.a. 010-011 Emanuele Biolcati Ringraziamenti speciali a Monica Casale per la preparazione delle slides Quantità di moto ed impulso

Dettagli

L' ACCELERAZIONE DI GRAVITA Anita Calcatelli, Alessandro Germak, I.N.RI.M. (IMGC-CNR)

L' ACCELERAZIONE DI GRAVITA Anita Calcatelli, Alessandro Germak, I.N.RI.M. (IMGC-CNR) L' ACCELERAZIONE DI GRAVITA Anita Calcatelli, Alessandro Gerak, I.N.RI.M. (IMGC-CNR) 1. Considerazioni introduttive Un esepio particolare di accelerazione è rappresentato dall accelerazione di gravità

Dettagli

Sezione Prima Tipologie di rapporti statistici

Sezione Prima Tipologie di rapporti statistici Capitolo 3 I rapporti statistici Sezione Pria Tipologie di rapporti statistici I rapporti statistici ettono in relazione due grandezze che sono logicaente legate l una all altra in cui aleno una sia di

Dettagli

Che cos è una forza? 2ª lezione (21 ottobre 2006): Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare.

Che cos è una forza? 2ª lezione (21 ottobre 2006): Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare. 2ª lezione (21 ottobre 2006): Che cos è una forza? Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare. L idea intuitiva è corretta, ma limitata ; le forze non sono esercitate solo dai muscoli!

Dettagli

Verifica sommativa di Fisica Cognome...Nome... Data

Verifica sommativa di Fisica Cognome...Nome... Data ISTITUZIONE SCOLASTICA Via Tuscolana, 208 - Roma Sede Associata Liceo "B.Russell" Verifica sommativa di Fisica Cognome........Nome..... Data Classe 4B Questionario a risposta multipla Prova di uscita di

Dettagli

DINAMICA DEI FLUIDI. Diretta generalizzazione della meccanica del punto materiale. Procedimento estremamente complicato.

DINAMICA DEI FLUIDI. Diretta generalizzazione della meccanica del punto materiale. Procedimento estremamente complicato. DINMIC DEI FLUIDI PPROCCIO LGRNGINO Descrie il moto di un fluido ensandolo scomosto in elementi infinitesimali di olume (le articelle fluide) di cui si cerca di esrimere osizione e elocità in funzione

Dettagli

Unità Didattica N 16. Il comportamento dei gas perfetti

Unità Didattica N 16. Il comportamento dei gas perfetti Unità Didattica N 16 Il coportaento dei gas perfetti Unità Didattica N 16 Il coportaento dei gas perfetti 1) Alcune considerazioni sullo studio dei sistei gassosi 2) Dilatazione terica degli aerifori 3)

Dettagli

TRASLAZIONI E DILATAZIONI

TRASLAZIONI E DILATAZIONI TRASLAZIONI E DILATAZIONI Prof. Fabio Breda Abstract. Lo scopo di questo articolo è fare chiarezza sulla odalità di costruzione del graco di funzioni attraverso traslazioni o dilatazioni del graco di altre

Dettagli

Prova scritta di Macchine e Sistemi Energetici Tradizionali (n.o.) e Macchine I (v.o.) Cognome & Nome = Matricola = N = 0

Prova scritta di Macchine e Sistemi Energetici Tradizionali (n.o.) e Macchine I (v.o.) Cognome & Nome = Matricola = N = 0 Prova scritta di Macchine e Sistei Energetici Tradizionali (n.o.) e Macchine I (v.o.) Cognoe & Noe = Matricola = N = 0 22 Novebre 203. Un turbocopressore (adiabatico) coprie aria da p = 2.9 bar, T = 30

Dettagli

UNITÀ 1 LA MISURA DELLE GRANDEZZE FISICHE 1. Che cos è la Fisica. La fisica è una scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali.

UNITÀ 1 LA MISURA DELLE GRANDEZZE FISICHE 1. Che cos è la Fisica. La fisica è una scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali. UNITÀ 1 LA MISURA DELLE GRANDEZZE FISICHE 1. Che cos è la Fisica. La fisica è una scienza sperientale che studia i fenoeni naturali. Si tratta di una scienza sperientale perché le sue afferazioni sono

Dettagli

L unità di misura del lavoro è il Joule [L]=[F][ r]=n m=kg m 2 /s 2 Se lo spostamento non è rettilineo e/o la forza non è costante lungo il moto, si

L unità di misura del lavoro è il Joule [L]=[F][ r]=n m=kg m 2 /s 2 Se lo spostamento non è rettilineo e/o la forza non è costante lungo il moto, si Laoro di una forza Il laoro di una forza è definito come il prodotto scalare della forza F per lo spostamento r. Il laoro è una grandezza scalare Se lo spostamento è perpendicolare alla forza il laoro

Dettagli

Consigli per la risoluzione dei problemi

Consigli per la risoluzione dei problemi Consigli per la risoluzione dei problei Una parte fondaentale di ogni corso di Fisica è la risoluzione di problei. Risolvere problei spinge a ragionare su idee e concetti e a coprenderli eglio attraverso

Dettagli

MODELLO ATOMISTICO PER I DATI OCSE SULL ISTRUZIONE

MODELLO ATOMISTICO PER I DATI OCSE SULL ISTRUZIONE MODELLO ATOMISTICO PER I DATI OCSE SULL ISTRUZIOE Arturo Marcello Allega 1 Dirigente scolastico ITIS Giovanni XXIII di Roa Via di Tor Sapienza 160, 00155 Roa Abstract I dati OCSE sull istruzione sono distribuiti

Dettagli

Unità didattica 2. Seconda unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 2. Seconda unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 2 Dinamica Leggi di Newton.. 2 Le forze 3 Composizione delle forze 4 Esempio di forza applicata...5 Esempio: il piano inclinato.. 6 Il moto del pendolo.. 7 La forza gravitazionale 9 Lavoro

Dettagli

Simulazionme Prova Scritta Completa-Fisica 9 CFU Corso di Laurea in Tossicologia dell ambiente e degli alimenti

Simulazionme Prova Scritta Completa-Fisica 9 CFU Corso di Laurea in Tossicologia dell ambiente e degli alimenti Simulazionme Prova Scritta Completa-Fisica 9 CFU Corso di Laurea in Tossicologia dell ambiente e degli alimenti Quesito 1 In un moto uniformemente accelerato, quale tra le seguenti affermazioni è sempre

Dettagli

01 - Quantità di moto e sua conservazione wwweasymathsaltervistaorg Consideriamo due carrelli collegati da un filo e fra cui è posta una molla in tensione Le masse dei due carrelli sono e (consideriamo

Dettagli

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac La DINAMICA è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o delle circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo

Dettagli

Equilibrio statico sul piano inclinato

Equilibrio statico sul piano inclinato Esperienza 3 Equilibrio statico sul piano inclinato Obiettivi - Comprendere la differenza tra grandezze vettoriali e grandezze scalari attraverso lo studio delle condizioni di equilibrio statico di un

Dettagli

ρ legno = kg/m 3

ρ legno = kg/m 3 Fisica 1 (.. 004/005) Esercizi Fluidi 1) Tre ragazzi, tutti di uguale assa 7.4 kg, costruiscono una zattera con tronchi di diaetro d 0. e lunghi l 1.77. Quanti tronchi sono necessari per tenere a galla

Dettagli

Controllo dell assetto variabile per Treni ETR-450

Controllo dell assetto variabile per Treni ETR-450 UNIVESITÀ DEGLI STUDI DI OMA TO VEGATA FACOLTÀ DI INGEGNEIA Corso di Laurea in Ingegneria Informatica elazione per il corso di Misure per l Automazione Controllo dell assetto ariabile per Treni ET-450

Dettagli

CAPITOLO 6 DURATA OTTIMALE

CAPITOLO 6 DURATA OTTIMALE CAPITOLO 6 DURATA OTTIMALE I diritti di proprietà intellettuale proteggono gli innovatori, a la protezione è liitata in durata ed apiezza. In durata, perché i diritti di proprietà intellettuale hanno una

Dettagli

L EFFETTO DOPPLER CLASSICO (1842)

L EFFETTO DOPPLER CLASSICO (1842) L EFFETTO DOPPLER CLAICO (84) Abbiamo già detto che l'effetto Doppler consiste in una ariazione apparente della frequenza delle onde emesse da. una sorgente per un moto relatio tra sorgente ed osseratore.

Dettagli

ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA

ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA ESERCIZI PER L ATTIVITA DI RECUPERO CLASSE III FISICA 1) Descrivi, per quanto possibile, il moto rappresentato in ciascuno dei seguenti grafici: s a v t t t S(m) 2) Il moto di un punto è rappresentato

Dettagli

Cosa succede ad un elemento di terreno a seguito dell applicazione (o la rimozione) di una sollecitazione esterna?

Cosa succede ad un elemento di terreno a seguito dell applicazione (o la rimozione) di una sollecitazione esterna? LEZIONE 5 CONDIZIONI DRENATE E NON DRENATE Terreno come mezzo multifase i carichi applicati ad una massa di terreno engono sopportati in parte dallo scheletro solido ed in parte dalla fase fluida presente.

Dettagli