Idistretti industriali nell approccio sistemico vitale (ASV)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Idistretti industriali nell approccio sistemico vitale (ASV)"

Transcript

1 Lezione 23 Idistretti industriali nell approccio sistemico vitale (ASV) Caratteri e assetti di governo nelle reti locali a forte specializzazione produttiva prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A

2 Contenuti La finalità lettura e interpretazione sistemica (ASV) delle realtà e delle dinamiche evolutive di reti di imprese localizzate e caratterizzate da forte specializzazione produttiva impianto metodologico (ASV) Il percorso il continuum tra riduzionismo e olismo la soggettività dell analisi la contestualizzazione dell osservazione le categorie concettuali il concetto di sistema vitale assetti e condizioni di governo grado di compimento dei sistemi vitali distretti in ottica ASV condizioni di governo nei distretti distretto: sistema vitale compiuto?

3 Presupposti concettuali dell ASV Il continuum tra riduzionismo e olismo l approccio analitico-riduzionistico tende spiegare i fenomeni attraverso la loro scomposizione nelle singole componenti costitutive l approccio olistico assume la prospettiva d insieme, ovvero il fenomeno è considerato solo nella sua interezza l approccio sistemico vitale non si contrappone ai precedenti, bensì tende a conciliare entrambe le interpretazioni La conoscenza del fenomeno osservato presuppone che l analisi si sposti, in continuum dalle parti al tutto e dal tutto alle parti

4 Presupposti concettuali dell ASV La soggettività dell analisi Non è possibile rappresentare oggettivamente la realtà osservata, ma solo addivenire ad una conoscenza soggettiva ed approssimata di essa è importante la coerenza tra premesse metodologiche e finalità della ricerca la realtà si prospetta all osservatore attraverso fenomeni interconnessi, più o meno evidenti I sistemi non sono ma si osservano L analisi dei sistemi dipende dalla varietà cognitiva del soggetto osservatore

5 Presupposti concettuali dell ASV La contestualizzazione dell osservazione La conoscenza della realtà presuppone di specificare: L osservatore (il chi analizza) L oggetto di osservazione (il cosa si analizza) ll tempo di osservazione (il quando si analizza) L analisi dei sistemi è coerente con la complessità e variabilità dei fenomeni osservabili Qualsiasi determinazione è da ritenersi valida in relazione al momento e alle condizioni di osservazione e non può assumere carattere di assolutezza e di oggettività nel tempo

6 Categorie concettuali dell ASV Le proprietà dei sistemi I postulati dell ASV Le dicotomie dell ASV Struttura e Sistema Gestione e Governo Concetto di Vitalità Consonanza e Risonanza

7 Categorie concettuali dell ASV Le proprietà dei sistemi Ogni sistema è in grado di scambiare risorse con l esterno (capacità e grado apertura) Ogni sistema in relazione con l esterno raggiunge condizioni dinamiche di equilibrio (auto-regolazione ed omeostasi) La finalità del sistema può essere raggiunta a prescindere dalle condizioni iniziali e dai percorsi via via pianificati per realizzarla (equifinalità)

8 Categorie concettuali dell ASV I postulati dell ASV I postulato: Un sistema è vitale se può sopravvivere in un particolare tipo di ambiente I sistemi vitali sono dotati di autonomia ma sono in relazione con ciò che li circonda per cui evolvono attraverso continui adattamenti II postulato: Il sistema vitale possiede la proprietà dell isotropia Tutti i sistemi vitali hanno la stessa identità, ovvero è possibile sempre riscontrare un organo di governo (area del decidere) e una struttura operativa (area dell agire)

9 I postulati dell ASV Categorie concettuali dell ASV III postulato: Il sistema vitale è proiettato verso il perseguimento di finalità e il raggiungimento di obiettivi e risulta essere connesso a sovrasistemi e subsistemi da cui e a cui, rispettivamente, trae e fornisce indirizzi e regole I sistemi vitali per sopravvivere ricevono legittimazione e consenso da chi gli rilascia le risorse critiche (sovrasistemi) e regolano l attività delle componenti a loro subordinate (sottosistemi) IV postulato: Un sistema vitale ha a possibilità, sulla base di condizioni di consonanza prima e di processi di risonanza poi di dissolvere se stesso, inteso come ente autonomo, nel sovrasistema a cui, in uno specifico periodo temporale, riferisce La relazione tra sistema e sovrasistema richiede innanzitutto la compatibilità strutturale allo scambio (consonanza). Tale compatibilità può evolvere a sintonia sistemica nello scambio (risonanza), ovvero una sintonia e coincidenza di finalità

10 Categorie concettuali dell ASV Le dicotomie dell ASV Struttura Insieme di componenti in relazione, a cui viene assegnato un ruolo nei processi aziendali, da cui emerge il sistema Sistema È la struttura in azione sotto la guida dell organo di governo tesa al perseguimento degli obiettivi strategici e della finalità di sopravvivenza Gestione E l area dell agire Rappresenta la struttura operativa Comprende tutte le componenti che vengono attivate nei processi operativi Governo E l area del decidere E l organo di governo Definisce la traiettoria evolutiva e gli adeguamenti della struttura attraverso la lettura del contesto

11 Categorie concettuali dell ASV Il concetto di vitalità Un sistema si definisce vitale se è in grado di sopravvivere in uno specifico contesto Tale sopravvivenza presuppone: una capacità di relazionarsi con l esterno al fine di realizzare lo scambio di risorse (consonanza) adeguatezza strutturale = compatibilità una capacità del sistema a creare sinergie con altri sistemi mantenendo una condivisa finalità (risonanza) idoneità ad equifinalità intersistemica = sintonia

12 Il grado di compimento dei sistemi vitali L elemento discriminante il grado di compimento di un sistema vitale è la formalizzazione di un organo di governo Sistemi embrionali Sistemi in compimento Sistemi compiuti Mercati in cui non si rileva la presenza di un organo di governo Reti di imprese in cui c è un organo di governo poco formalizzato e non stabile che guida il network Sistemi vitali in cui c è un organo di governo formalizzato che decide sulla struttura

13 Sistemi embrionali (Mercati) singolo sistema assenza di un organo di governo autonomia decisionale delle componenti finalità indipendenti competizione

14 Sistemi in via di compimento ODG presenza di un organo di governo con poteri di indirizzo coordinamento tra alcune attività della struttura operativa alcune finalità comuni

15 Sistemi vitali compiuti ODG presenza di un organo di governo con pieni poteri di indirizzo e controllo coordinamento tra le attività della struttura operativa finalità comuni

16 Verso una interpretazione del distretto in ASV Il sistema in via di compimento appare la configurazione più vicina al distretto in quanto aggregazione sinergica tra sistemi d imprese autonome localizzate entro confini spaziali ristretti Il distretto in ottica ASV è assimilato ad un sistema di imprese in rete a forte contenuto relazionale in cui si rileva un organo di governo che ha il compito di promuovere e coordinare la dinamica evolutiva del distretto

17 Verso una interpretazione del distretto in ASV Il distretto Network locale a forte specializzazione produttiva Rete caratterizzata da spiccata diffusione cognitiva (learning by localization) Sistema in via di compimento con organo di governo che esercita attività di mediazione tra le componenti sistemiche interne all area e di promozione del sistema complessivo all esterno della stessa

18 Verso una interpretazione del distretto in ASV Il forte contenuto relazionale (learning by localization e learning by doing) e il fatto che si possa, in prima accezione, associare il distretto ad un sistema in via di compimento Il distretto può diventare un sistema vitale compiuto? Il distretto, nel momento in cui evolvesse a sistema vitale compiuto, manterrebbe la propria identità e peculiarità di network a forte contenuto relazionale nel rispetto dell autonomia strategica delle sue componenti?

19 Hp: : 1 distretto quale sistema vitale compiuto? L ortodossia concettuale dell Approccio Sistemico Vitale induce a ipotizzare la possibilità che il distretto possa divenire un sistema vitale compiuto E pur vero che l ASV non afferma che qualsiasi organizzazione sia predestinata ad evolvere verso la sua compiutezza sistemica Ciò a dire che se si ammettesse una naturale evoluzione verso sistemi vitali compiuti, non potremmo, a dispetto dell evidenza, osservare più mercati e/o reti

20 Hp: : 2 Un distretto quale sistema vitale compiuto mantiene la propria natura/identità? Se un organizzazione, un mercato, una rete evolvono a sistemi vitali compiuti, diventa difficile, se non impossibile, concepire che vengano preservati: L autonomia delle componenti, ovvero delle imprese distrettuali in relazione La forte componente relazionale di natura socio-economica, sostituita da rapporti esclusivamente economici e monodirezionali Le capacità e le competenze di ciascuna impresa del distretto (saper fare) che si ridurrebbero a mere attività operative sovraordinate da un core strategico (organo di governo) dell intera area

21 Il problema del governo nei distretti Se non è auspicabile che il distretto evolva verso la configurazione di sistema vitale compiuto è possibile individuare ruoli e soggetti di governo nel distretti? La risposta può essere positiva se si riesce a qualificare in modo diverso dal rigore ASV, tanto i soggetti di governo quanto le attività che da questi promanano

22 Il problema del governo nei distretti Nei distretti è lecito parlare di guida, più che di governo La guida o governo in senso lato di un distretto si rinviene in soggetti che: sono interpreti del cambiamento esterno (barometri del contesto) sono promotori, attraverso forme di riconoscimento o di attribuzione, dell identità complessiva del distretto all esterno sono coordinatori/coagulatori della crescita del distretto

23 Il problema del governo nei distretti La guida del distretto, in ottica sistemica, va riconosciuta: all impresa/e che godono di maggiori capacità strategiche Tale/i impresa/e rappresenta/no l ideal tipo della realtà distrettuale in grado di sopravvivere al cambiamento e di tracciare l evoluzione del distretto come di se stessa [ guida o governo del distretto formalizzata per processo bottom-up ] All organizzazione eletta preordinata a promuovere e coordinare il distretto Impresa/e o consorzio o associazione necessari a rappresentare una massa critica idonea alla relazionalità nella filiera produttiva e strategica [ guida o governo del distretto formalizzata per processo top-down ]

24 Il problema del governo nei distretti La guida del distretto presuppone forti connotati di Consonanza e Risonanza Adeguatezza delle componenti distrettuali a scambiare risorse, soprattutto cognitive Idoneità delle componenti a ritrovare una sintonia strategica per l evoluzione individuale e complessiva Un distretto è tanto più formalizzato quanto più agevole è il riconoscimento di una guida che, per processi bottom-up o top-down, è legittimata e riceve consenso nel promuovere e rappresentare il distretto nella sua interezza

25 Alcune considerazioni di sintesi.. Il concetto di distretto, inteso in senso stretto, tende a sfumare se la soggettività di guida evolve a baricentro di governo, per cui lo stesso distretto degenera ad organizzazione sistemico-vitale compiuta Il distretto, in ottica ASV, consente di leggere ed interpretare tanto le dinamiche relazionali interne, quanto quelle esterne, in termini dei caratteri di capacità e grado di apertura, necessari alla sopravvivenza delle componenti e del sistema complessivo Il ruolo guida nel distretto richiede sufficienti varietà e variabilità strategiche tali da assicurare, attraverso le condizioni di consonanza e di risonanza nel e per il distretto, adeguamenti ai cambiamenti di contesto

Capitolo III. Verso un interpretazione dell impresa come sistema vitale

Capitolo III. Verso un interpretazione dell impresa come sistema vitale Capitolo III Verso un interpretazione dell impresa come sistema vitale Sommario 1. Considerazioni introduttive 2. La necessità di una matrice concettuale 3. I concetti portanti della matrice concettuale

Dettagli

Economia e gestione delle imprese

Economia e gestione delle imprese Prof. Antonio Renzi Economia e gestione delle imprese Parte Quarta Imprese e ambiente: analisi dei rapporti inter-sistemici 1 Argomenti 1. La contestualizzazione dell ambiente 2. Il contesto nella percezione

Dettagli

Qualche riflessione sull essere e il divenire dell impresa

Qualche riflessione sull essere e il divenire dell impresa Lezione 1 Qualche riflessione sull essere e il divenire dell impresa prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2005-2006 Finalità del corso Fornire la metodologia d indagine

Dettagli

I LIVELLI DELLA CONOSCENZA. Francesco Maria Olivieri

I LIVELLI DELLA CONOSCENZA. Francesco Maria Olivieri I LIVELLI DELLA CONOSCENZA Francesco Maria Olivieri Indice 1. APPROCCIO SISTEMICO ----------------------------------------------------------------------- 3 2. SISTEMI CHIUSI VS SISTEMI APERTI -----------------------------------------------------

Dettagli

Pianificazione e contesto per la sopravvivenza d impresa

Pianificazione e contesto per la sopravvivenza d impresa Lezioni 4-5 Pianificazione e contesto per la sopravvivenza d impresa d prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2005-2006 L approccio alla pianificazione Pianificare implica

Dettagli

L impresa sistema vitale e la complessità

L impresa sistema vitale e la complessità Lezione 24 L impresa sistema vitale e la complessità prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese IV 1 A.A. 2005-2006 Sommario 1. L azione di governo in un contesto complesso 2. La

Dettagli

La cinematografia come produzione ad alto contenuto di creatività: : inquadramento di filiera e peculiarità organizzative

La cinematografia come produzione ad alto contenuto di creatività: : inquadramento di filiera e peculiarità organizzative Lezione La cinematografia come produzione ad alto contenuto di creatività: : inquadramento di filiera e peculiarità organizzative Prof.ssa Clara Bassano Corso di Marketing A.A. 2008-2009 I caratteri dell

Dettagli

Le economie esterne marshalliane

Le economie esterne marshalliane Le economie esterne marshalliane Marshall (1842-1924): fenomeni complessi economie esterne di localizzazione (o locali) distinzione fondamentale economie interne economie esterne nuova unità di analisi:

Dettagli

Comunicazione d'impresa

Comunicazione d'impresa Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Corso di Laurea in Lingue e Culture Straniere (LIN-AZ) Comunicazione d'impresa Anno Accademico 20112-2013 Prof. Fabio Forlani Per contatti: fabio.forlani@uniurb.it

Dettagli

Corrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl

Corrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl Capitolo 4 Il contesto interno 4.1 Introduzione 4.2 L attività dell organizzazione 4.3 Le componenti del sistema organizzativo interno 4.3.1 Struttura 4.3.2 Persone 4.3.3 Incentivi 4.3.4 Cultura 4.3.5

Dettagli

Regione Lombardia Analisi di contesto. Roma, 3 luglio A cura di DG APRI

Regione Lombardia Analisi di contesto. Roma, 3 luglio A cura di DG APRI Regione Lombardia Analisi di contesto Roma, 3 luglio 2013 A cura di DG APRI Regione Lombardia: un territorio diversificato Il Sistema Produttivo 10 milioni di abitanti PIL 20,6% del PIL Italiano più di

Dettagli

IL PARADIGM SHIFT DELLA TEORIA SISTEMICA NELLE SCIENZE SOCIALI. VERSO UN NUOVO CONCETTO DI IMPRESA SISTEMICO-VITALE.

IL PARADIGM SHIFT DELLA TEORIA SISTEMICA NELLE SCIENZE SOCIALI. VERSO UN NUOVO CONCETTO DI IMPRESA SISTEMICO-VITALE. IL PARADIGM SHIFT DELLA TEORIA SISTEMICA NELLE SCIENZE SOCIALI. VERSO UN NUOVO CONCETTO DI IMPRESA SISTEMICO-VITALE. Gandolfo Dominici Facoltà di Economia, Università di Palermo. gandolfo.dominici@libero.it

Dettagli

LA CONCEZIONE SISTEMICA DELL AZIENDA (CAP. 3)

LA CONCEZIONE SISTEMICA DELL AZIENDA (CAP. 3) ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE COMUNICAZIONE D IMPRESA Anno Accademico 2017/2018 LA CONCEZIONE SISTEMICA DELL AZIENDA (CAP. 3) Unit 1 Slide 1.2.1 Lezioni del 26/27/28 settembre 2017 Sistema: una definizione

Dettagli

Insegnamento di Didattica A a.a

Insegnamento di Didattica A a.a Insegnamento di Didattica A a.a. 2011-2012 Apertura del corso: 13 febbraio 2012 prof.ssa Giuliana Sandrone I temi che affronteremo Che cos è la didattica gli ambiti il lessico Il sistema educativo e il

Dettagli

Le figure pianificatorie

Le figure pianificatorie Facoltà di Architettura di Palermo Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Ambientale a.a. 201213 Collaboratori Arch. Daniele Gagliano Arch. Daniele Ronsivalle Corso di

Dettagli

Economia e gestione delle imprese

Economia e gestione delle imprese Prof. Antonio Renzi Economia e gestione delle imprese L impresa sistema vitale 1 Argomenti 1. Definizione di struttura 2. La matrice concettuale - Dall idea imprenditoriale alla struttura specifica 3.

Dettagli

INDICE. Prefazione alla seconda edizione... pag. XV Prefazione alla prima edizione...» XXIII SCIENTIFICAZIONE E CONSAPEVOLEZZA NELL AZIONE DI GOVERNO

INDICE. Prefazione alla seconda edizione... pag. XV Prefazione alla prima edizione...» XXIII SCIENTIFICAZIONE E CONSAPEVOLEZZA NELL AZIONE DI GOVERNO INDICE Prefazione alla seconda edizione... pag. XV Prefazione alla prima edizione...» XXIII PARTE PRIMA SCIENTIFICAZIONE E CONSAPEVOLEZZA NELL AZIONE DI GOVERNO CAPITOLO PRIMO L AZIONE DI GOVERNO TRA COMPETITIVITÀ

Dettagli

WELFARE DI SECONDA GENERAZIONE PER IL BENESSERE E LA SALUTE. REGIONE LIGURIA Genova 12 gennaio 2015

WELFARE DI SECONDA GENERAZIONE PER IL BENESSERE E LA SALUTE. REGIONE LIGURIA Genova 12 gennaio 2015 WELFARE DI SECONDA GENERAZIONE PER IL BENESSERE E LA SALUTE Valutazione e presa in carico integrata: la funzione del progetto personalizzato L'approccio alla disabilità dal punto di vista dei Comuni REGIONE

Dettagli

Le competenze infermieristiche: i risultati dei focus-group sull attualità percepita in FVG

Le competenze infermieristiche: i risultati dei focus-group sull attualità percepita in FVG Le competenze infermieristiche: una chiave per il cambiamento del sistema salute Grado, 14 novembre 2013 Le competenze infermieristiche: i risultati dei focus-group sull attualità percepita in FVG A cura

Dettagli

8^ CONVENTION RSPP e ASPP. Salute e sicurezza sul lavoro Professionalità, modello di gestione: oltre l approccio sanzionatorio

8^ CONVENTION RSPP e ASPP. Salute e sicurezza sul lavoro Professionalità, modello di gestione: oltre l approccio sanzionatorio Area Salute e Sicurezza sul Lavoro 8^ CONVENTION RSPP e ASPP Salute e sicurezza sul lavoro Professionalità, modello di gestione: oltre l approccio sanzionatorio Relazione introduttiva Il SPP, il responsabile

Dettagli

Capitolo I La definizione del problema e il quadro di riferimento teorico: il territorio sistema vitale

Capitolo I La definizione del problema e il quadro di riferimento teorico: il territorio sistema vitale Indice Introduzione 11 Gli autori 17 Parte Prima - IL PROBLEMA DI RICERCA Capitolo I La definizione del problema e il quadro di riferimento teorico: il territorio sistema vitale 1. Ricognizione del concetto

Dettagli

Istat, dal Rapporto annuale alle dimensioni locali. Giovanni A. Barbieri, Istat

Istat, dal Rapporto annuale alle dimensioni locali. Giovanni A. Barbieri, Istat Istat, dal Rapporto annuale alle dimensioni locali Giovanni A. Barbieri, Istat Questo intervento Tre spunti a partire dal lavoro svolto dal Servizio Statistica e toponomastica del Comune di Firenze: Diffondere

Dettagli

Capitolo II. L impresa nella concezione sistemica

Capitolo II. L impresa nella concezione sistemica Capitolo II L impresa nella concezione sistemica Sommario 1. L impresa e il pensiero sistemico 2. Diverse qualificazioni dell impresa: L impresa come sistema meccanico L impresa come sistema organico L

Dettagli

LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE. Dalle politiche di sviluppo topdown alle politiche di sviluppo bottom-up Dalla programmazione negoziata ai PIT/PISL

LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE. Dalle politiche di sviluppo topdown alle politiche di sviluppo bottom-up Dalla programmazione negoziata ai PIT/PISL LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE Dalle politiche di sviluppo topdown alle politiche di sviluppo bottom-up Dalla programmazione negoziata ai PIT/PISL Lo sviluppo bottom-up Il ruolo delle ricerche sullo sviluppo

Dettagli

L economia periferica

L economia periferica L economia periferica Anni 60 e 70: tesi sul decentramento produttivo crescenti rigidità della grande impresa piccola impresa funzionale al meccanismo di accumulazione piccola impresa NON morfologicamente

Dettagli

Corso di Introduzione ai METODI e alle TECNICHE del SERVIZIO SOCIALE Anno accademico 2016/2017 (prof. MARCO GIORDANO)

Corso di Introduzione ai METODI e alle TECNICHE del SERVIZIO SOCIALE Anno accademico 2016/2017 (prof. MARCO GIORDANO) - Modello Sistemico- Relazionale (intro) Corso di Introduzione ai METODI e alle TECNICHE del SERVIZIO SOCIALE Anno accademico 2016/2017 (prof. MARCO GIORDANO) Teoria Generale dei Sistemi Pragmatica della

Dettagli

Comunicazione d'impresa

Comunicazione d'impresa Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Corso di Laurea in Lingue e Culture Straniere (LIN-AZ) Comunicazione d'impresa Anno Accademico 2011-2012 Prof. Fabio Forlani Per contatti: fabio.forlani@uniurb.it

Dettagli

Fare sistema per i patrimoni culturali. Mariella Guercio Mab Lazio 2014

Fare sistema per i patrimoni culturali. Mariella Guercio Mab Lazio 2014 Fare sistema per i patrimoni culturali Mariella Guercio Mab Lazio 2014 Fare sistema lavorando in rete Fare sistema o lavorare in rete sono due attività distinte Quali obiettivi? Quali metodi? cooperare

Dettagli

9. LA PROFESSIONE DELL EDUCATORE PER L INTEGRAZIONE SOCIALE

9. LA PROFESSIONE DELL EDUCATORE PER L INTEGRAZIONE SOCIALE 1 Abbiamo visto che: Appunti l integrazione sociale può assumere concretamente diverse forme lavoro, welfare ed educazione sono collegati la scuola è un campo di osservazione privilegiato per rilevare

Dettagli

Jensen & Meckling (Theory of the firm: agency costs, 1976) rilevano che

Jensen & Meckling (Theory of the firm: agency costs, 1976) rilevano che Jensen & Meckling (Theory of the firm: agency costs, 1976) rilevano che «un contratto in base al quale una o più persone (il principale) obbliga un altra persona (l agente) a ricoprire per suo conto una

Dettagli

LABORATORIO. Econonia Aziendale Laurea Specialistica in Scienze delle Professioni sanitarie della Prevenzione. Maria Patrizia Becheroni

LABORATORIO. Econonia Aziendale Laurea Specialistica in Scienze delle Professioni sanitarie della Prevenzione. Maria Patrizia Becheroni LABORATORIO Econonia Aziendale Laurea Specialistica in Scienze delle Professioni sanitarie della Prevenzione Maria Patrizia Becheroni Il modello per i processi di cambiamento Il cambiamento strategico-organizzativo

Dettagli

MARKETING (Principi e strumenti)

MARKETING (Principi e strumenti) Corso di Laurea in Economia Aziendale Management internazionalizzazione e qualità A.A. 2017-2018 MARKETING (Principi e strumenti) Prof.ssa Silvia Ranfagni L EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI MARKETING NELL IMPRESA

Dettagli

Conoscenza, Imprenditorialità, Reti

Conoscenza, Imprenditorialità, Reti Università degli Studi di Napoli Parthenope Conoscenza, Imprenditorialità, Reti Valore e Innovazione nei Distretti Tecnologici Francesco Schiavone schiavone@uniparthenope.it Key Words Conoscenza Reti di

Dettagli

Obiettivo della ricerca e oggetto di analisi

Obiettivo della ricerca e oggetto di analisi Analisi dei comportamenti imprenditoriali ed organizzativi delle imprese del comparto del materiale rotabile nella realtà produttiva pistoiese e definizione di di politiche di di intervento a sostegno

Dettagli

COOPERAT IVE LEARNING. Grosseto febbraio marzo 04

COOPERAT IVE LEARNING. Grosseto febbraio marzo 04 Schemi riassuntivi sul Cooperative L ear ning INT ERVENT O DI FORMAZIONE SUL COOPERAT IVE LEARNING Grosseto febbraio marzo 04 Daniele Pavarin All Rights reserved LINDBERGH 2003 1 Definizione 1 Il è una

Dettagli

Il governo delle reti per lo sviluppo locale in Italia e in Europa

Il governo delle reti per lo sviluppo locale in Italia e in Europa Il governo delle reti per lo sviluppo locale in Italia e in Europa di Patrizia Messina patrizia.messina@unipd.it Padova, 22-23 Aprile 2015 Dal Comune alle Reti intercomunali La globalizzazione dei mercati

Dettagli

Università Telematica Pegaso Dal gruppo di lavoro alla comunità di pratica - Gruppi e gruppi di lavoro. Indice

Università Telematica Pegaso Dal gruppo di lavoro alla comunità di pratica - Gruppi e gruppi di lavoro. Indice DAL GRUPPO DI LAVORO ALLA COMUNITÀ DI PRATICA - COMUNITÀ DI PRATICA PROF. BARBARA DE CANALE Indice 1 COMUNITÀ DI PRATICA --------------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Consorzio Della Moda. Il valore del cluster e dell aggregazione nel fashion: l esperienza veneta del Consorzio della Moda. Dott.

Consorzio Della Moda. Il valore del cluster e dell aggregazione nel fashion: l esperienza veneta del Consorzio della Moda. Dott. Il valore del cluster e dell aggregazione nel fashion: l esperienza veneta del Consorzio della Moda Dott.ssa Anna Caprara Il valore dell aggregazione += La struttura produttiva di riferimento del sistema

Dettagli

CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE

CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La

Dettagli

DALL APPRENDIMENTO ALL INSEGNAMENTO E RITORNO. Convegno ROTARY e ANCI Pavia, 21 febbraio 2015

DALL APPRENDIMENTO ALL INSEGNAMENTO E RITORNO. Convegno ROTARY e ANCI Pavia, 21 febbraio 2015 1 DALL APPRENDIMENTO ALL INSEGNAMENTO E RITORNO Convegno ROTARY e ANCI Pavia, 21 febbraio 2015 2 Il progetto Generazione Web e la riflessione metodologica legata alle nuove tecnologie Il CFP Zanardelli

Dettagli

Il SITO PRODUTTIVO TRA GERARCHIA, MERCATO E TERRITORIO

Il SITO PRODUTTIVO TRA GERARCHIA, MERCATO E TERRITORIO Il SITO PRODUTTIVO TRA GERARCHIA, MERCATO E TERRITORIO Prof. 1Corso: Supply chain management Docente: 1 Profilo metodologico La forma assunta dall impresa (si legga anche l assetto) si osserva in un primo

Dettagli

Il genogramma: la famiglia sistema

Il genogramma: la famiglia sistema La famiglia La famiglia viene considerata il sistema relazionale primario nel processo di individuazione, crescita e cambiamento dell individuo. La famiglia è un sistema vivente, aperto sia all esterno

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento

Dettagli

Europa Entrare in un nuovo modello socio-economico basato sulla conoscenza in

Europa Entrare in un nuovo modello socio-economico basato sulla conoscenza in Distretto Tecnologico Liguresui Sistemi Intelligenti Integratie e le Tecnologie Europa 2020 e le sinergie trahorizon 2020 e ifondi strutturali - Universitàdi Genova, 24 aprile2013 - Prof. Ezio Andreta

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità

Università degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Università degli Studi di Bergamo Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari

Dettagli

Evoluzione storico giuridica dei diritti riconosciuti alla persona

Evoluzione storico giuridica dei diritti riconosciuti alla persona Titolo dell unità formativa di apprendimento Evoluzione storico giuridica dei diritti riconosciuti alla persona Competenze chiave di cittadinanza Individuare collegamenti e relazioni Individuare collegamenti

Dettagli

ORGANIZZAZIONE DI RETI

ORGANIZZAZIONE DI RETI ORGANIZZAZIONE DI RETI COS E UNA RETE Una rete può essere descritta come un grafo, ossia un insieme di nodi connessi da link PERCHE LE RETI SONO IMPORTANTI? Dal riduzionismo alla complessità: dal capire

Dettagli

Economia Aziendale. Orientamento strategico. Orientamento strategico. Lezione 4 Il concetto di strategia

Economia Aziendale. Orientamento strategico. Orientamento strategico. Lezione 4 Il concetto di strategia Economia Aziendale Orientamento strategico Lezione 4 Il concetto di strategia Prof. Paolo Di Marco Orientamento strategico Argomenti Lez4: Il concetto di strategia Lez5: L orientamento strategico di fondo

Dettagli

Progetto dopo scuola Minibasket A.S. 2017/2018

Progetto dopo scuola Minibasket A.S. 2017/2018 Via XXIV Maggio. 24 Tel e Fax 0331/202600 21012 Cassano Magnago (VA) Cod. Fisc. E Part. IVA 01883140129 Cod. F.I.P. 04575 Progetto dopo scuola Minibasket A.S. 2017/2018 Società: A.S.D. Basket Cassano Magnago

Dettagli

LA STRUTTURA DELLE ORGANIZZAZIONI

LA STRUTTURA DELLE ORGANIZZAZIONI LA STRUTTURA DELLE ORGANIZZAZIONI Premessa La struttura di un organizzazione è il risultato delle complesse e dinamiche relazioni di interdipendenza di numerosi fattori ed elementi. Queste sono regolate

Dettagli

LO STRESS LAVORO-CORRELATO

LO STRESS LAVORO-CORRELATO LO STRESS LAVORO-CORRELATO ANTONIO GRASSI Accordo quadro europeo ACCORDO INTERCONFEDERALE 9 GIUGNO 2008 Articolo 3 Descrizione dello stress e dello stress lavoro-correlato 1. Lo stress è una condizione

Dettagli

Lezione 1. Il sistema di pianificazione e controllo

Lezione 1. Il sistema di pianificazione e controllo Lezione 1 Il sistema di pianificazione e controllo Partiamo dall esperienza comune Mission: Conseguire la laurea Pianificazione (obiettivi di lungo periodo) - Facoltà - Corso di laurea - Piano di studi

Dettagli

Distretti rurali. L.R. 5 Aprile 2004, n. 21. Nigro Elisabetta Gravano. Marisa Nigro. Direzione Generale Sviluppo Economico REGIONE TOSCANA

Distretti rurali. L.R. 5 Aprile 2004, n. 21. Nigro Elisabetta Gravano. Marisa Nigro. Direzione Generale Sviluppo Economico REGIONE TOSCANA Campotizzoro 9 maggio 2009 Distretti rurali L.R. 5 Aprile 2004, n. 21 Marisa Nigro Nigro Elisabetta Gravano Direzione Generale Sviluppo Economico REGIONE TOSCANA Riferimenti Normativi D.lgs n. 228 del

Dettagli

La strategia regionale di ricerca e innovazione: nuove traiettorie di sviluppo per le imprese e possibili sinergie fra i Fondi strutturali

La strategia regionale di ricerca e innovazione: nuove traiettorie di sviluppo per le imprese e possibili sinergie fra i Fondi strutturali La strategia regionale di ricerca e innovazione: nuove traiettorie di sviluppo per le imprese e possibili sinergie fra i Fondi strutturali 2014-2020 Dott. Antonio Bonaldo Direttore Sezione Ricerca e Innovazione

Dettagli

Progettazione della microstruttura - prima parte -

Progettazione della microstruttura - prima parte - Progettazione della microstruttura - prima parte - Paolo Depaoli Supporti alle lezioni basate sul capitolo 4 del testo «La progettazione organizzativa» (a cura di Franco Isotta) Impostazione della questione

Dettagli

1) Pianificazione di breve termine (budget e scostamenti)

1) Pianificazione di breve termine (budget e scostamenti) L evoluzione della pianificazione d impresa 1) Pianificazione di breve termine (budget e scostamenti) 2) Pianificazione di lungo termine (anni 50, proiezioni di lungo periodo relative a capacità produttiva,

Dettagli

Novara e Verbania 15 e 16 settembre

Novara e Verbania 15 e 16 settembre Novara e Verbania 15 e 16 settembre IL LAVORO DEI TAVOLI: PRIME EVIDENZE T1. GOVERNANCE La governance del sistema culturale e la sua interazione con gli altri settori produttivi ed economici, il rapporto

Dettagli

Lezione 5 La cultura organizzativa (Cap. 6: pp , Decastri, 2016) Università degli Studi di Roma Tor Vergata a.a

Lezione 5 La cultura organizzativa (Cap. 6: pp , Decastri, 2016) Università degli Studi di Roma Tor Vergata a.a Lezione 5 La cultura organizzativa (Cap. 6: pp. 201-236, Decastri, 2016) Università degli Studi di Roma Tor Vergata a.a. 2015-2016 1 Contenuti 1. Premessa 2. La cultura organizzativa Il concetto e le definizioni

Dettagli

CAPITOLO CAPIT 0 Cultura organizzativa e valori ganizza etici

CAPITOLO CAPIT 0 Cultura organizzativa e valori ganizza etici CAPITOLO 10 Cultura organizzativa e valori etici Agenda Cultura organizzativa Cultura e progettazione Cultura e performance Valori etici nelle organizzazioni Responsabilità sociale d impresa Formare cultura

Dettagli

Assetto istituzionale dell organizzazione. Missione. Visione. Strategia. Pianificazione. Budget

Assetto istituzionale dell organizzazione. Missione. Visione. Strategia. Pianificazione. Budget istituzionale dell organizzazione Missione Visione Strategia Pianificazione Budget Analisi e Progettazione Organizzativa Rientrano nell ambito delle attività di Analisi e Progettazione Organizzativa gli

Dettagli

Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale

Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale I sistemi di controllo direzionale: progettazione, strumenti, organizzazione, ruoli Prof. Cattaneo Cristiana Bergamo, 7 Ottobre

Dettagli

Seminario distrettuale sulla Leadership

Seminario distrettuale sulla Leadership 27 maggio 2017 Seminario distrettuale sulla Leadership 2017-18 SELS 2017-2018 27 maggio 2017 Marina di Bibbona 1 Lo sviluppo della leadership: formazione, competenze, cambiamento Vincenzo Zarone R.C. Cascina

Dettagli

Pianificazione Urbanistica. Introduzione al Corso. Prof. Ignazio Vinci. Corso di Pianificazione Urbanistica INTRODUZIONE

Pianificazione Urbanistica. Introduzione al Corso. Prof. Ignazio Vinci. Corso di Pianificazione Urbanistica INTRODUZIONE Università di Palermo - Scuola Politecnica Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile Anno accademico 2016-2017 Pianificazione Urbanistica Prof. Ignazio Vinci Definizioni Oggetto del corso è la trasformazione

Dettagli

30/10/2017. Capitolo 7 La pianificazione strategica. La pianificazione d impresa: aspetti caratterizzanti

30/10/2017. Capitolo 7 La pianificazione strategica. La pianificazione d impresa: aspetti caratterizzanti COMUNICAZIONE D IMPRESA Anno Accademico 2017/2018 ELEMENTI STRUTTURALI ED ASPETTI EVOLUTIVI DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA Prof. Christian Corsi info: ccorsi@unite.it (CAP. 7) Unit 6 Slide 6.2.1 Capitolo

Dettagli

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

GOVERNO O GOVERNANCE PER LE POLITICHE SOCIALI? Opportunità e fatiche della programmazione partecipata

GOVERNO O GOVERNANCE PER LE POLITICHE SOCIALI? Opportunità e fatiche della programmazione partecipata GOVERNO O GOVERNANCE PER LE POLITICHE SOCIALI? Opportunità e fatiche della programmazione partecipata prof. MARCO BURGALASSI facoltà di Scienze della Formazione Università di Roma Tre LA STRUTTURA DELL

Dettagli

Siamo consulenti e formatori esperti in processi relazionali e dinamiche di gruppo

Siamo consulenti e formatori esperti in processi relazionali e dinamiche di gruppo Presentazione Chi siamo Siamo consulenti e formatori esperti in processi relazionali e dinamiche di gruppo Lavoriamo per la qualità delle relazioni e il benessere delle persone in organizzazioni Il nostro

Dettagli

Le linee d azione per un nuovo assetto della PA della Lombardia. Patto per lo Sviluppo 6 maggio 2016

Le linee d azione per un nuovo assetto della PA della Lombardia. Patto per lo Sviluppo 6 maggio 2016 Le linee d azione per un nuovo assetto della PA della Lombardia Patto per lo Sviluppo 6 maggio 2016 Una riforma amministrativa per le imprese In un epoca di rapidissimi cambiamenti che interessano la società,

Dettagli

Università Milano Bicocca Corso di Metodi e tecniche del servizio sociale Teresa Bertotti. La valutazione nel servizio sociale

Università Milano Bicocca Corso di Metodi e tecniche del servizio sociale Teresa Bertotti. La valutazione nel servizio sociale Università Milano Bicocca Corso di Metodi e tecniche del servizio sociale Teresa Bertotti La valutazione nel servizio sociale Perché si valuta? Accountability - Necessità di rendicontazione Learning La

Dettagli

La Comunicazione-Qualità

La Comunicazione-Qualità REGIONE TOSCANA AZIENDA OSPEDALIERA PISANA Spedali Riuniti S.Chiara Corso di Formazione Professionale La Comunicazione-Qualità Firenze Giugno 2003 Giuseppe Bozzi * *Coordinamento Locale AO Pisa e Centro

Dettagli

L azienda. L oggetto di investigazione può trovare composizione/scomposizione attraverso una serie di domande

L azienda. L oggetto di investigazione può trovare composizione/scomposizione attraverso una serie di domande L operatore economico ZIEND L azienda STTI o STRUTTURLE omplesso di persone e beni disposti per il conseguimento di un determinato fine. DINMI Insieme di operazioni coordinate in un sistema che enfatizzi

Dettagli

Ricevimento. Lunedì dalle 15 alle 17. Dipartimento di Studi Aziendali Via Medina, 40 III piano

Ricevimento. Lunedì dalle 15 alle 17. Dipartimento di Studi Aziendali Via Medina, 40 III piano Ricevimento Lunedì dalle 15 alle 17 Dipartimento di Studi Aziendali Via Medina, 40 III piano Segreteria didattica del Dipartimento di Studi Aziendali Palazzina nuova, Via Acton, II Piano marco.fazzini@uniparthenope.it

Dettagli

Filosofia e acquisizione di competenze

Filosofia e acquisizione di competenze Filosofia e acquisizione di competenze Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 20.10.14 2 È possibile individuare un ontologia dell umano? Quali conseguenze determina la rinuncia

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità

Università degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Università degli Studi di Bergamo Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari

Dettagli

Economia Aziendale. Oggetto di studio. Obiettivo. L azienda. capire le condizioni di esistenza e di sviluppo. comprendere le manifestazioni di vita

Economia Aziendale. Oggetto di studio. Obiettivo. L azienda. capire le condizioni di esistenza e di sviluppo. comprendere le manifestazioni di vita Economia Aziendale Oggetto di studio L azienda Obiettivo capire le condizioni di esistenza e di sviluppo comprendere le manifestazioni di vita 1 L economia aziendale si compone di tre anime distinte, ma

Dettagli

3.5 - IL SISTEMA DELLE COMPETENZE

3.5 - IL SISTEMA DELLE COMPETENZE 3.5 - IL SISTEMA DELLE COMPETENZE Lo sviluppo continuo delle competenze necessarie alla crescita economica, sociale e culturale delle imprese, delle istituzioni e delle persone di un territorio è la sfida

Dettagli

Lezione 5 Relazioni famiglia-impresa nelle PMI italiane

Lezione 5 Relazioni famiglia-impresa nelle PMI italiane Family Business Lezione 5 Relazioni famiglia-impresa nelle PMI italiane Contenuti La doppia prospettiva di proprietà e governance La prospettiva contrattuale La prospettiva relazionale Alcuni aspetti sulla

Dettagli

ELEMENTI DI ASSISTENZA ALLA PERSONA

ELEMENTI DI ASSISTENZA ALLA PERSONA ELEMENTI DI ASSISTENZA ALLA PERSONA Concetto di salute 2 "Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità." (OMS, 1948) Salute

Dettagli

Governo del territoriale. Lezione. Analisi SWOT

Governo del territoriale. Lezione. Analisi SWOT Governo del territoriale Lezione Analisi SWOT Dott. Simone Gorelli La genesi dell analisi SWOT èuna tecnica sviluppata come supporto alla definizione di strategie aziendali in contesti caratterizzati da

Dettagli

Human Resources Evaluation. Sessione del.

Human Resources Evaluation. Sessione del. Data. Human Resources Evaluation Sessione del. Si dimostra attivo sul piano dell elaborazione di pensiero e dell esplorazione analitica. Coglie tutti gli elementi del problema, tratta i dati con approccio

Dettagli

Significati del termine organizzazione

Significati del termine organizzazione Università degli Studi di Milano Bicocca Facoltà di Sociologia Corso di laurea in Scienze dell Organizzazione Anno Accademico 2008/09 Corso Significati del termine organizzazione PAOLO ROSSI paolo.rossi@unimib.it

Dettagli

Facoltà di Ingegneria. prof. Sergio Mascheretti

Facoltà di Ingegneria. prof. Sergio Mascheretti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Sistemi i di controllo di gestione prof. Sergio Mascheretti METODOLOGIE DI CALCOLO DEI : IL FULL NG SCG-L06 Pagina 0 di 22 A) OBIETTIVI DELLA LEZIONE B) BIBLIOGRAFIA DI

Dettagli

L innovazione tecnologica dal fordismo al post-fordismo

L innovazione tecnologica dal fordismo al post-fordismo L innovazione tecnologica dal fordismo al post-fordismo Obiettivi della lezione Definizione di tecnologia Il rapporto fra scienza e tecnologia nel paradigma della produzione di massa La crisi del fordismo

Dettagli

Due premesse: La definizione di imprese di diversa dimensione è alquanto incerta:

Due premesse: La definizione di imprese di diversa dimensione è alquanto incerta: Due premesse: La definizione di imprese di diversa dimensione è alquanto incerta: Dimensione qualitativa Dimensione quantitativa Dimensione spaziale Dimensione temporale Le medie imprese sono ancora più

Dettagli

CULTURE ORGANIZZATIVE A CONFRONTO. Docente: d.ssa Elisabetta Fabbri

CULTURE ORGANIZZATIVE A CONFRONTO. Docente: d.ssa Elisabetta Fabbri CULTURE ORGANIZZATIVE A CONFRONTO Docente: d.ssa Elisabetta Fabbri Definizione di Cultura Organizzativa Specifici modelli di comportamento improntati da specifici modi di essere e di relazionarsi con gli

Dettagli

FIGURA DELL ALLENATORE. Dott.ssa Marta Camporesi

FIGURA DELL ALLENATORE. Dott.ssa Marta Camporesi DINAMICHE DI GRUPPO LA LEADERSHIP E LA FIGURA DELL ALLENATORE Dott.ssa Marta Camporesi IL GRUPPO E UN SISTEMA DINAMICO I CUI MEMBRI CONDIVIDONO UN UNICO DESTINO, NONCHE IL RAGGIUNGIMENTO DI UNO STESSO

Dettagli

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA BASILICATA IN FORMAZIONE PER LA SCUOLA DELLA RIFORMA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA BASILICATA IN FORMAZIONE PER LA SCUOLA DELLA RIFORMA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA BASILICATA IN FORMAZIONE PER LA SCUOLA DELLA RIFORMA Piano Regionale di Formazione per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria INCONTRI DI STUDIO UFFICIO SCOLASTICO

Dettagli

Management sistemico vitale

Management sistemico vitale Management sistemico vitale Scelte e decisioni in ambito complesso Corso di Management Prof. Sergio Barile Prof. Giuseppe Sancetta 10/10/2016 Lezione numero 4 1 Entropia ed informazione Abduzione: primo

Dettagli

Lezione 21: la Comunicazione Organizzativa Stella Romagnoli

Lezione 21: la Comunicazione Organizzativa Stella Romagnoli Lezione 21: la Comunicazione Organizzativa Definizione di comunicazione interna La comunicazione organizzativa Le dimensioni della comunicazione organizzativa: La comunicazione rivolta all interno Alla

Dettagli

DEFINIZIONI D IMPRESA

DEFINIZIONI D IMPRESA DEFINIZIONI D IMPRESA Impresa come istituzione Istituzioni economiche che attuano la produzione ed il consumo di beni economici a favore delle persone che le promuovono e di quelle che vi collaborano Impresa

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione)

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione) PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (di seguito Regione) e Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l UNESCO (di seguito Comitato Giovani) PER LA COOPERAZIONE TESA ALLA REALIZZAZIONE

Dettagli

In un mondo che cambia, capire e agire insieme è la strada del successo.

In un mondo che cambia, capire e agire insieme è la strada del successo. In un mondo che cambia, capire e agire insieme è la strada del successo. L unione che aggrega Dall esperienza dei Distretti industriali del Friuli Venezia Giulia prende avvio e si potenzia un nuovo metodo

Dettagli

Domande d esame. Prima parte del corso di Economia e Organizzazione Aziendale. di Federico Franceschini 1/15

Domande d esame. Prima parte del corso di Economia e Organizzazione Aziendale. di Federico Franceschini 1/15 Domande d esame Prima parte del corso di Economia e Organizzazione Aziendale di Federico Franceschini 1/15 Cos è il tasso d interesse? E la remunerazione del costo opportunità dell uso del denaro. C è

Dettagli

Filosofia e acquisizione di competenze. Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014

Filosofia e acquisizione di competenze. Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014 Filosofia e acquisizione di competenze Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014 1. Che cosa si intende per competenza? 2. Come si insegnano o trasferiscono

Dettagli

Modelli e metodologie per l analisi strategica

Modelli e metodologie per l analisi strategica Modelli e metodologie per l analisi strategica Realizzazione del progetto e controllo strategico Vicenza, A.A. 2011-2012 Schema ANALISI VISION PROGETTO STRATEGICO STRATEGIC DESIGN REALIZZAZIONE E CONTROLLO

Dettagli

Approccio Sistemico Vitale - ASV ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE. A.A. 2010-2011 Prof. Francesco Polese

Approccio Sistemico Vitale - ASV ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE. A.A. 2010-2011 Prof. Francesco Polese Università degli Studi di Cassino Facoltà di Economia (sede di Terracina) Approccio Sistemico Vitale - ASV ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE A.A. 2010-2011 Prof. Francesco Polese 1 Approccio Sistemico

Dettagli

IMPRESE TRANSNAZIONALI E CONTESTO LOCALE

IMPRESE TRANSNAZIONALI E CONTESTO LOCALE IMPRESE TRANSNAZIONALI E CONTESTO LOCALE Vincenzo Sanguigni Università degli Studi di Napoli Parthenope email: : sanguigni@uniparthenope.it Sommario 1. Premessa. 2. La Coevoluzione tra Imprese Transnazionali

Dettagli

SFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO

SFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO Carugate, 30 marzo 2012 SFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO Chiara D Angelo, psicologa Esperta in Mediazione in ambito sportivo UNA GUIDA 1. Dal gruppo al gruppo di lavoro 2. Fuochi d attenzione per

Dettagli

DALLA PEDAGOGIA GENERALE ALLA PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA

DALLA PEDAGOGIA GENERALE ALLA PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA DALLA PEDAGOGIA GENERALE ALLA PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA Il concetto di famiglia nel nostro tempo si è alquanto modificato, al punto che, con il ricorso ad esso, non è più possibile indicare un unico modello

Dettagli

Tempi per le Famiglie a Brescia: modelli a confronto

Tempi per le Famiglie a Brescia: modelli a confronto Tempi per le Famiglie a Brescia: modelli a confronto 6 aprile 2017 Monica Amadini Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia Dipartimento di Pedagogia Tipologie di Servizi per la prima infanzia Nido

Dettagli