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Transcript:

Il Secondo Principio della ermodinamica bbiamo visto che il primo principio regola la relazione, in una trasformazione termodinamica, fra variazione di energia interna, calore scambiato e lavoro effettuato (subìto) Ma il principio non ci dice nulla a riguardo del fatto se una trasformazione può avvenire davvero. Per esempio, nell esp. di Joule-homson è palese che lo spontaneo ritorno del gas dalla a ampolla alla a non avviene, ma non sarebbe in contrasto col principio Così anche che il calore ceduto all acqua nell esp. di Joule non possa tirare su i pesi collegati al mulinello o che del calore possa spontaneamente trasferirsi da un corpo freddo ad uno caldo E il principio a dirci quali processi, non in contrasto col principio, possano realmente accadere

Macchine ermiche Del principio esistono diverse formulazioni equivalenti. Le prime che troviamo sono quelle relative alle macchine termiche dovute a Kelvin-Plank e a Clausius Una macchina termica (schematizzata in figura) costituita da un fluido operante, sottrae ad ogni ciclo una quantità di calore ad un termostato a temperatura, ne converte una parte in lavoro L e versa una quantità di calore non utilizzata in un termostato a temperatura <. Siccome la macchina opera ciclicamente risulta U0 e quindi L L > 0 ot ; + < 0 ermostato a temp. ermostato a temp. < Macchina ermica L

macchine termiche Un parametro di fondamentale importanza è il rendimento: e L Matematicamente è: 0 e ; è ovvio che la condizione ottimale per il progettista sarebbe e, perché si minimizza l energia sprecata sotto forma di calore ceduto a e pressocchè tutto il calore prelevato da è convertito in lavoro. Il caso limite (perfetto) si avrebbe quando 0 (nessun calore scambiato con ) e Il principio della termodinamica, nell enunciato di Kelvin - Plank proibisce il raggiungimento di questo limite (e) e recita: è impossibile realizzare una macchina che, lavorando ciclicamente, trasformi in lavoro meccanico il calore scambiato con una unica sorgente Il termine ciclicamente è essenziale. Infatti è possibile creare una macchina che trasformi tutto il calore in lavoro (espansione isoterma U0 L) ma non lo può fare ciclicamente

Enunciato di Clausius La seconda formulazione del principio della termodinamica, dovuta a Clausius, riguarda quel particolare tipo di macchine termiche dette macchine refrigeranti La macchina preleva del calore dal termostato a temp. <, subisce del lavoro L dall esterno e cede una quantità di calore al termostato a temp. Dall applicazione del principio della termodinamica (o semplicemente dal disegno) risulta: L + ermostato a temp. ermostato a temp. < Macchina refrigerante L Per una macchina refrigerante è caratterizzante il parametro detto coefficiente di effetto frigorifero: ε L

enunciato di Clausius Ovviamente il caso perfetto sarebbe L0 ε e tutto il calore prelevato da (più freddo) viene ceduto a (più caldo) realizzando un frigorifero perfetto che lavora senza lavoro esterno. L enunciato di Clausius del princ. della termodinamica nega questa possibilità: è impossibile costruire una macchina, operante ciclicamente, il cui unico risultato sia il trasferimento continuo di calore da un corpo a temperatura inferiore ad un altro a temperatura superiore L enunciato di Clausius e quello di Kelvin-Plank sono equivalenti 5

Processi Reversibili Un processo si dice reversibile quando in esso è possibile invertire l asse dei tempi, cioè quando è possibile riportare tutto nella situazione iniziale in modo tale che il sistema ripercorra gli stessi stati di equilibrio. Per esempio, un corpo che scivola su un piano con attrito perdendo tutta la sua energia cinetica K: essa è trasformata in calore, cioè in energia interna delle molecole coinvolte nel processo d attrito: U- K. Per invertire questo processo occorrerebbe prelevare l energia interna U da un unica sorgente e trasformarla per intero in energia meccanica contro il principio. nalogamente per un processo di trasf. di calore da un corpo caldo ad uno freddo. I requisiti affinchè una trasformazione sia reversibile sono: sia quasistatica assenza di trasformazioni di energia meccanica in calore (assenza di attrito) assenza di scambi di calore tra corpi a temperatura diversa Sono reversibili la trasformazione adiabatica e isoterma del gas perfetto utte le trasformazioni reali, spontanee o non, sono irreversibili, ma le trasf. reversibili sono una utile astrazione 6

eorema di Carnot Una macchina termica che effettua un ciclo fatto di trasf. reversibili è anch essa detta reversibile. Lo studio di una tale macchina è fondamentale in termodinamica per capire i limiti di rendimento di un processo. ale il: eorema di Carnot: nessuna macchina termica, operante fra e, può avere un rendimento maggiore di quello di una macchina reversibile che operi fra le stesse temperature; macchine reversibili operanti fra eguali temperature hanno eguale rendimento e < e irr rev 7

emperatura termodinamica (assoluta) Precedentemente abbiamo introdotto la scala termodinamica delle temperature dicendo che coincideva con quella del gas (perfetto) ove questa era definita. Giustifichiamo questa affermazione Data una macchina reversibile, sappiamo che: e e Definiamo la scala di temperatura termodinamica (misurata in gradi Kelvin) in modo tale che risulti: Dimostriamo che la scala della temperatura termodinamica, così 8 definita, coincide con quella del gas perfetto

: (,p, ) : (,p, ) : (,p, ) : (,p, ) Ciclo di Carnot Consideriamo una macchina termica reversibile che operi a gas perfetto. Per evitare confusione, indichiamo la scala della temperatura a gas perfetto con : p Nelle due trasf. Isoterme è U0, quindi: p nr :esp. Isoterma :esp. diabatica :comp. Isoterma :comp. diabatica L L nr nr > 0 < 0 nr nr e 9

0 ciclo di Carnot Gli stati e e quelli e sono estremi di trasf. adiabatiche per le quali vale: nr nr p p p p nr nr p p p p uindi: Il rendimento della macchina di Carnot dipende solo dalle temperature fra cui essa opera e la scala del termometro a gas coincide con quella termodinamica Dalla relazione trovata in precedenza ho: e

Entropia e principio della termodinamica Come al principio della termodinamica è connessa una funzione di stato (U) anche al secondo principio possiamo associare una funzione di stato detta Entropia (S) Prendiamo l esperienza di Joules-homson. Se invece di far espandere liberamente il gas avessi messo un pistone, il gas avrebbe compiuto lavoro. Nella condizione finale, con le due ampolle riempite egualmente di gas, si è persa questa capacità di compiere lavoro e se la volessi riacquistare devo effettuare del lavoro dall esterno Consideriamo il passaggio di calore da un corpo caldo ad uno freddo. In una macchina termica questo passaggio potrebbe compiere lavoro, ma se semplicemente mettiamo a contatto i due corpi si ha passaggio di calore e alla fine si perde questa possibilità di compiere lavoro Ci deve essere una grandezza che testimonia la capacità del sistema di compiere lavoro e la perdita di tale capacità. uesta grandezza sarà l Entropia nche se essa è legata allo stato microscopico del sistema è più facile fondare la sua definizione su parametri macroscopici Disordine

... entropia Ripartiamo dal principio per un gas perfetto: d d du + dl nc d + du nr + d pd Integrando da uno stato ad uno stato, tramite una trasf. reversibile: ( ) nr d nc d + nr d nc + d Il secondo integrale dipende dalla particolare trasformazione usata per passare da a (cioè da come dipende da ) e testimonia il fatto che non è una funzione di stato o, equivalentemente, che d non è un differenziale esatto.

... entropia Riproviamo ad effettuare l integrazione, dividendo però prima per d d + nr d nc + nc nr dove ho potuto effettuare subito l integrazione perchè è scomparso dal integrale uesto vuol dire che dsd/ è differenziale esatto di una funzione S che è funzione di stato la cui variazione da uno stato ad uno stato è S d J/ K Occorre sottolineare che tale definizione dell Entropia h a s e n s o solo per trasformazioni reversibili

... entropia Essendo S una funzione di stato, se effettuiamo una trasformazione ciclica, tornando al punto di partenza, la variazione dell entropia deve essere nulla: d S 0 Ritorniamo al gas perfetto. roviamo le espressione di S per una trasformazione reversibile isoterma ed una reversibile isocora: isoterma S isoterma nr d nc + nr isocora Se la quantità di calore è scambiata a costante è: S d d S isocora nc uesto per esempio succede negli scambi di calore di una macchina termica che opera fra i termostati a temperature e ove le variazioni di entropia sono rispettivamente / e /.

... entropia 5 Se il processo è irreversibile la formula che abbiamo usato per definire l entropia non è usabile, anche se l entropia (essendo una funzione di stato) esiste e varia di una quantità che è indipendente dal particolare processo Chiariamo meglio, se erroneamente usassimo la definizione di S all esperienza di Joule-homson: d d 0 Perchè il processo è adiabatico ed isotermo Ma sicuramente non è S0 (perchè ho perso capacità di compiere lavoro). Dato che S è funzione di stato,per calcolare correttamente S devo sostituire all espansione irreversibile un qualunque processo reversibile che mi porti dal medesimo stato iniziale a quello finale; per esempio posso usare una trasformazione ISOERM REERSIILE: U 0 L S nr > d pd nr d nr S 5 0

... entropia 6 uindi, anche se non c è stato scambio di calore e non è stato effettuato lavoro ( U0) nell espansione libera dell esp. di Joule homson c è stato un aumento di Entropia ( S>0). uesto accade in tutti i processi irreversibili. Nei processi reversibili la variazione di Entropia (del sistema+ambiente) è nulla. Infatti, prendiamo ad esempio l espansione isoterma reversibile di un gas: U0, L>0 >0 e il gas aumenta la sua entropia di /. Ma nel frattempo il termostato cede tale quantità diminuendo la sua Entropia. Il bilancio totale dell insieme termostato+sistema (universo) è variazione totale di entropia NULL 6

... entropia 7 rriviamo quindi ad una nuova formulazione del principio della ermodinamica: Ogni processo conduce ad una variazione positiva o nulla dell entropia dell universo; la variazione è nulla solo se il processo è reversibile L entropia può essere usata quindi come criterio di irreversibilità di un processo 7

... entropia 8 Giustifichiamo questa formulazione del principio della termodinamica. Consideriamo una macchina reversibile: e rev, rev > 0, rev +, rev, rev, rev, rev 0 < 0, rev Il primo termine rappresenta la variazione di entropia che si ha nel fluido della macchina termica a seguito dello scambio di calore col termostato, mentre il secondo rappresenta la variazione di entropia relativa allo scambio con il termostato., rev, rev, rev Per la convezione sui segni 0 Si è quindi ottenuto che, in un ciclo reversibile, risulta: d S rev 0 8

... entropia 9 Consideriamo una macchina irreversibile che operi ciclicamente fra le due temperature e. Dal teorema di carnot risulta: e irr, irr, irr, irr, irr < e > 0 + rev >, irr, irr < 0, irr, irr, irr < 0 > <, irr d irr, rev, rev < 0, irr ttenzione a non commettere l errore di dire che la variazione di entropia è in questo caso negativa. ale integrale, nel caso di processi irreversibili, NON rappresenta la variazione dell entropia!, irr < 0 9

... entropia 0 Consideriamo ora un processo ciclico fra i punti e che proceda, da a secondo un processo irreversibile e che venga ricondotto su ( ) con un processo reversibile Nel suo complesso il ciclo è irreversibile, quindi: d irr d rev d irr d + < 0 + < ( S S ) > irr ( S S ) < 0 ( S S ) 0 d irr Cioè il massimo valore che l integrale a secondo membro può raggiungere è proprio la variazione di entropia tra gli stati e (e lo raggiunge solo in caso di trasformazione reversibile) 0

... entropia Se la trasformazione è irreversibile ed adiabatica non c è scambio di calore con l esterno d0 e quindi d irr adiab. 0 ( S S ) > 0 Cioè in ogni trasformazione reale di un sistema isolato l entropia del sistema aumenta! Se, al limite, il sistema coincide con l universo fisico, si ritorna alla nuova formulazione del principio della termodinamica: la variazione dell entropia dell universo, e di qualsiasi sistema isolato, non può mai essere negativa ed è nulla se il processo attraverso il quale evolve il sistema, è reversibile

Potenziali ermodinamici Energia interna ed Entropia sono esempi di funzioni, dette Potenziali ermodinamici, molto usati in chimica Supponiamo di avere un processo chimico a volume costante: U Se nella reazione chimica si sviluppa calore (<0) l energia interna del sistema diminuisce ( U<0), cioè l energia interna dei prodotti di reazione è inferiore all energia interna dei reagenti (reazione esotermica) Se invece nella reazione viene assorbito calore (>0) si parla di reazione endotermica. Il problema è che le reazioni chimiche avvengono solitamente a pressione costante (p atmosferica). Occorre definirsi un altra funzione per dare una misura del calore assorbito o ceduto nella reazione. uesta funzione è l Entalpia: H U + p

potenziali termodinamici Supponendo p costante e differenziando si dimostra che H concide con il calore scambiato nella trasformazione: dh du + pd ( d pd ) d H Se anche è costante risulta H U. uesto può essere vero per reazione chimiche fra solidi o liquidi, ma quasi sempre, specie come prodotti di reazione, entrano in gioco sostanze gassose e quindi il volume non può essere ritenuto costante bbiamo visto che l entropia è una misura del grado di reversibilità (o anche spontaneità) della reazione. In pratica però, a meno che il sistema sia isolato, occorre tener conto anche della variazione di entropia dell ambiente. uesta difficoltà è superata, per processi che siano contemporaneamente isotermi ed isobari con l introduzione del potenziale termodinamico detto: Energia libera di Gibbs G H S U + p + S pd p cst dg dh ds cst dh d dg d ds G S

potenziali termodinamici Per un processo reversibile isotermo sappiamo che: rev S uindi: rev G G rev Cioè G rappresenta la differenza fra la quantità di calore effettivamente scambiata nel processo e quella che sarebbe stata scambiata se il processo fosse stato reversibile. Se la trasformazione in questione, oltre ad essere isobarica ed isotermica fosse anche reversibile risulta ovviamente: G rev 0 Per un processo reversibile isotermo sappiamo che: rev dirr S > G irr irr rev < 0 irr irr < rev uindi, in un processo spontaneo, e quindi irreversibile, il sistema tende sempre verso un valore minore di energia libera Lo stato di equilibrio isotermico-isobarico è caratterizzato da un valore minimo per G e da una invarianza nel valore di tale funzione G irr < 0