Il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità La politica della mobilità delle merci in Sicilia

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1 Il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità La politica della mobilità delle merci in Sicilia La necessità che anche la Sicilia si dovesse dotare di uno strumento di pianificazione del settore dei trasporti, venne stabilito con la Legge regionale n. 68 del 14 giugno 1983 prevedendo che la Regione Siciliana dovesse dotarsi di un proprio Piano Regionale dei Trasporti in grado di definire le politiche nel settore dei trasporti terrestri, marittimi ed aerei, al fine di conferire competitività all economia dell Isola. L esigenza avvertita era quella di dotare il decisore pubblico di un idoneo sistema di supporto alle decisioni in grado di definire le azioni nel sistema trasportistico siciliano mediante interventi infrastrutturali gestionali ed organizzativi, evitando interventi episodici o frammentari. Oggi, con i Decreti Assessoriali di adozione del 7 febbraio 2002, del 12 marzo e del 17 dicembre 2004, sia il documento di indirizzi prioritari per la definizione del Piano - denominato Piano Direttore - che gli strumenti attuativi relativi al trasporto delle merci e della logistica ed alle quattro modalità di trasporto, tale esigenza è stata adempiuta. Portare a termine tale operazione colmando un ritardo di oltre trent anni, non era affatto scontato in considerazione che i precedenti tentativi non avevano avuto compimento. La Regione siciliana dispone oggi di un Piano dei trasporti in linea con gli orientamenti nazionali ed europei e con le previsioni infrastrutturali definite sia a livello nazionale che europeo, sostenibili sia sotto il profilo economico finanziario che tecnico ed ambientale. Uno dei primi compiti affidati al Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità è quello di individuare le azioni necessarie per recuperare il ritardo accumulato dalla regione negli ultimi 40 anni rispetto al resto del Paese, consentendole di cogliere le opportunità di sviluppo che nei prossimi anni si prospetteranno. La particolare posizione geografica dell Isola nello scenario euro mediterraneo, permette infatti di prefigurare in Sicilia la creazione di una piattaforma logistica integrata, che oltre ad ottimizzarne flussi interni e di scambio, le permetta di assolvere un ruolo di servizio fondamentale alla movimentazione dei passeggeri e soprattutto delle merci nei paesi del Mediterraneo e per i paesi del nord d Africa.

2 Le indicazioni del Piano Regionale dei Trasporti della Regione Siciliana, sono pertanto rivolte a favorire la creazione dei presupposti necessari per la infrastrutturazione logistica del territorio per stimolare la nascita di sistemi produttivi locali inseriti in reti di relazioni commerciali transnazionali. Da quanto emerge dalle analisi compiute per la redazione del Piano, per quanto riguarda il trasporto delle merci, si evidenzia che sulla rete stradale siciliana vengono movimentate circa 68 milioni di tonnellate/anno di merci e di questi 36 milioni si effettuano sul sistema stradale. In particolare emerge che la Sicilia scambia con il Nord-Ovest e con il Nord-Est del territorio nazionale circa 3,7 milioni di tonnellate/anno di merci su strada, e che il 45% degli spostamenti intraprovinciali (8,9 milioni di tonnellate/anno) sono relativi alle province di Catania e Palermo. Dalle stesse analisi sono emersi punti di debolezza del sistema produttivo siciliano evidenziate dalla scarsa integrazione di filiera caratterizzata dalla forte presenza di imprese isolate, dall assenza di scomposizione in fasi del processo produttivo (produzione, trasformazione, imballaggio, trasporto, consegna, distribuzione), dalla presenza di una forte pluralità di soggetti intermediari e dalla scarsa propensione a cooperare ed a instaurare forme di collaborazione economiche. Inoltre, l assenza di meccanismi di integrazione delle micro e piccole imprese, provoca diseconomie di sistema dovute a mancanza di specializzazione. Viene evidenziato inoltre che i principali fattori critici sono costituiti dalla mancanza di alternative modali. Particolarmente scadenti sono risultate le caratteristiche funzionali della rete ferroviaria siciliana costituite dall indisponibilità di tracce orarie idonee per il passaggio dei treni intermodali. 2

3 L attraversamento dello stretto di Messina costituisce al momento un elemento di discontinuità della rete ferroviaria (capacità di traghettamento ridotta 396 metri lineari) per ogni corsa. Per quanto riguarda il trasporto stradale e ferroviario si è evidenziata la totale assenza di infrastrutture logistiche e di interscambio modale fino a sud di Napoli con conseguenti ridotte capacità di terminal e conseguente congestione delle aree portuali e limitazioni alle tipologie di unità di carico trasportabili. Al riguardo, il Piano Regionale dei Trasporti, per il settore del trasporto delle merci e per la logistica di supporto, prevede interventi essenziali suddivisi in interventi infrastrutturali lineari tra i quali i più essenziali riguardano l adeguamento delle sagome ferroviarie agli standard di riferimento per gli itinerari nazionali ed internazionali, il raddoppio ferroviario Catania C.le Catania Acquicella, la realizzazione dell asse della logistica occidentale collegamento stradale tra gli agglomerati industriali di Lercara Friddi e Termini Imprese e la realizzazione dell asse della logistica orientale collegamento del porto di Catania all interporto di Catania. Sono inoltre previsti interventi infrastrutturali puntuali che consistono nel completamento interporto Catania, la realizzazione dell interporto di termini Imerese, la realizzazione degli autoporti e delle piattaforme logistiche di distribuzione urbana. Sono inoltre previsti interventi gestionali organizzativi tra i quali il sistema integrato con sistemi telematici per il rilievo in monitoraggio e previsione a breve e medio termine del traffico sulle autostrade siciliane di attraversamento dello stretto di Messina e nei porti ed interporti regionale, misure connesse ed integrate per ridurre i rischi connessi al trasporto delle merci pericolose, misure per lo sviluppo delle filiera agro-alimentare con particolare attenzione al sistema freddo e della velocità, misure integrate per la filiera turistica di approvvigionamento con particolare attenzione alle aree ad accessibilità debole e misure integrate ai servizi a supporto dei sistemi intermodali. Il Piano inoltre, si occupa dei terminal portuali siciliani, considerati come infrastrutture logistiche di primo livello e lo fa secondo una logica di aggregazione di poli di eccellenza.tale politica si estrinseca essenzialmente nella costituzione di sistemi portuali in grado di sviluppare le proprie tipicità sia in ambito locale che nazionale ed europeo. Non più quindi porti concorrenti, ma capaci di sviluppare le loro specificità in una logica di sistema per attrae sempre più maggiori quote di traffico. La chiave di successo dell'iniziativa potrà pertanto essere quella di far convergere i traffici (di origine/destinazione e quelli di transito) su pochi porti, specializzandone le funzioni, le attrezzature e le dotazioni di impianti e servizi. L integrazione individuata dal Piano riguarda quindi il Sistema Portuale Integrato Occidentale, costituito dai principali porti commerciali situati sulla costa della Sicilia Occidentale (Palermo, Termini Imerese, Trapani), il Sistema Portuale Integrato Orientale, comprendente l insieme dei porti collocati sulla costa orientale e sud orientale dell Isola (Catania- Augusta), ed il Sistema Portuale Integrato dello Stretto, basato dai principali porti situati nell area di influenza dello stretto di Messina. In ambito europeo l obiettivo individuato dal Piano Regionale dei Trasporti è quello di conferire ai porti siciliani, le funzioni di terminali strategici italiani della rete di 3

4 trasporto europea in quanto meglio si collocano geograficamente, sia in termini di tempi di percorrenza e di capacità operativa, potendo accogliere direttamente i traffici con origine e/o destinazione dai mercati sulle principali direttrici di traffico est/ovest, nord-sud e viceversa. Particolarmente significativa riveste l attività dei porti siciliani, nell ambito delle Autostrade del mare e per lo svolgimento del transhipment e dello Short Shipping. In questa direzione il Dipartimento ha operato per la stesura di una linea di azione condivisa dalle Regioni per una proposta unitaria di revisione della legge 28 gennaio 1994 n.84 che prevede la riorganizzazione dei porti nazionali in sistemi portuali regionali. Obiettivo è quello di individuare una rete di terminali marittimi con caratteristiche opportunamente differenziate in cui le condizioni infrastrutturali e dei servizi possano accrescere l'efficacia e la capacità competitiva in un'ottica di sistema unitario ed integrato, e perciò fra loro coordinati, al fine di rendere il trasporto combinato stradamare una opzione alternativa e/o integrativa delle altre modalità di trasporto, intercettando maggiori quote di traffico sulle lunghe distanze ed abbassando la soglia chilometrica che delimita il campi di convenienza tecnico-economica del modo marittimo. Per tale finalità occorrerà mettere a punto uno strumento di politica regionale che offra la possibilità di coordinare e sostenere progetti di sviluppo economico di aree nelle quali si sviluppano forme di collaborazione organizzata tra imprese ed attori impegnati sui temi degli sviluppi locali, abbattendo i confini di competenze tra pianificazione portuale e pianificazione urbana e regolamentare sia delle risorse finanziarie da destinare alle strutture realizzate che delle procedure di individuazione di iniziative per nuove realizzazioni. Sulla base delle suddette considerazioni e del disegno della rete dei corridoi transeuropei, va preso atto che il sistema portuale regionale configurato dal Piano, potrà assolve al ruolo di accesso del continente europeo attraverso il corridoio n.1 (Palermo-Berlino) della rete TEN, al Nord Africa e per certi versi, con il Medio e l Estremo Oriente. E inoltre da sottolineare che dal punto di vista dei rapporti commerciali con gli altri Paesi del Mediterraneo, la Sicilia può essere suddivisa in tre aree distinte: - l area comprende le province di Catania e Siracusa interessata da rotte verso l'oriente e lungo l' Adriatico; - l'area nord-orientale comprendente i porti di Messina, nodo dell asse ferroviario transeuropeo Berlino-Napoli-Messina-Palermo, e Milazzo in cui è prevalente soprattutto l'industria chimica, petrolchimica e la raffinazione del petrolio; - l area nord-occidentale che comprende Termini Imerese, Palermo, terminal dello stesso corridoio ferroviario transeuropeo, e Trapani; 4

5 Nello scenario trasportistico configurato dal Piano, con un orizzonte temporale al 2015, emerge quindi che uno dei principali obiettivi è quello di mettere a sistema nel prossimo futuro i poli d eccellenza del trasporto delle merci attraverso la creazione di sistemi integrati sotto il profilo amministrativo, logistico e funzionale. In una prima fase di attuazione vengono previsti interventi che coinvolgono impianti appartenenti ad una medesima modalità, rinviando ad una fase successiva l integrazione tra poli appartenenti a modalità diverse. L obiettivo è quello di puntare alla creazione di una PIATTAFORMA LOGISTICA INTEGRATA sfruttando la particolare posizione geo-politica della Sicilia nel Mediterraneo, superando la logica dell insularità come fattore penalizzante e di marginalità territoriale, ma piuttosto quale valore aggiunto per intercettare i flussi di traffico in continua crescita. Il tale contesto e per dare attuazione alle previsioni del piano, il Dipartimento Trasporti, ha predisposto una serie di importanti iniziative a sostegno del settore del trasporto delle merci e della logistica volte alla infrastrutturazione del territorio e per incentivare l uso di modalità alternative e combinate. In particolare nelle more della realizzazione dello opere di miglioramento delle infrastrutture terrestri sono state messe in campo iniziative volte all incentivazione all uso delle vie del mare per la Sicilia, in quanto isola risultano più congeniali. Le misure agevolative varate dal Governo Regionale da corrispondere agli autotrasportatori che intendono incrementare l uso delle vie del mare in alternativa al percorso tutto strada, costituisce il primo concreto intervento in campo nazionale che prevede interventi per la riduzione del traffico stradale con il conseguente spostamento di considerevoli quote di trasporto stradale a quello marittimo, in armonia con gli indirizzi dell Unione europea. Nasce così la L.R. n.11/04 che istituisce un sistema temporaneo di incentivi, erogabili per un periodo di tre anni, destinati alle imprese operanti nel settore dell autotrasporto per conto proprio o di terzi, al fine di promuovere l utilizzo di servizi marittimi di trasporto combinato strada-mare nelle rotte fra i porti della Sicilia ed i porti situati sulla parte continentale del territorio nazionale in alternativa al tutto strada. Inoltre, per quanto riguarda l infrastrutturazione logistica dell Isola è stata dato impulso alla realizzazione del Sistema degli Interporti Siciliani (Catania e Termini Imerese) ed alla realizzazione della Rete degli Autoporti Siciliani (assenti fino a Salerno) distribuita nel territorio siciliano in localizzazioni strategiche, in modo da costituire un efficiente sistema logistico che insieme alla riqualificazione dei porti di rilevanza nazionale, intesi come sistemi portuali, configurano lo scenario logistico dell Isola. Tali interventi costituiscono i primi concreti avvii delle politiche trasportristiche contenute nel Piano. 5

6 INFRASTRUTTURE LOGISTICHE ATTUALI E PROGRAMMATE Oggi, dopo anni di assoluta inerzia è quindi iniziata la fase realizzativa del sistema logistico siciliano che dovrà essere proseguita con la massima determinazione nella convinzione che un efficiente sistema dei trasporti in Sicilia è indispensabile per lo sviluppo socio-economico della Regione e per integrare l Isola in una dimensione nazionale ed europea. Con le misure e le azioni intraprese, il processo individuato dal Piano è già stato avviato. Occorre ora prendere coscienza delle prossime scadenze temporali indicate dal documento affinché la regione si presenti attrezzata per le prossimi opportunità che verranno offerte prima tra tutte quelle derivanti dalla costituzione delle Zone di Libero Scambio che nel Occorrerà pertanto che tutti i soggetti a qualunque titolo coinvolti in tale processo svolgano la loro parte in maniera continuativa e determinata, evitando che ritardi od ancora peggio interruzioni del processo possano compromettere i risultati attesi in termini di progresso socio economico dell Isola. Arch. Giacomo Monteleone Dirigente responsabile Area 2 - Dipartimento Trasporti e Comunicazioni Programmazione di Settore-Piano Regionale dei Trasporti 6

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