Pyrenean-Alpine Network of Entrepreneurial Liaisons. Una analisi cross-country sulle start-up nelle aree di Milano, Monaco, Barcellona

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1 œž Ÿ. «ª ª < ± ² ³ <µ? <¹ º»¹ ¼ ½( Pyrenean-Alpine Network of Entrepreneurial Liaisons Una analisi cross-country sulle start-up nelle aree di Milano, Monaco, Barcellona! #"! $ % &'( ) * +, -,/., : ; < = A BDCDE FHG E EI J K L MI N O P Q RDSDT UHV/T TW X U Y/T Z [ \ ] ^ _ ` a b \/c d e e e fg] _ h _ i#\ j ` c _ k lm m n o p p qrqsq#t u v w x y y y/t z { } ~ ƒ } ˆ/}/ ŠD DŒ# Š/ /Ž D / š œ ž Ÿ Ÿ/ 1 œ š D D ªH«ª Ÿ «Ÿ œ D D ªH«/ ŸŸ «/ # ± ² ³ µ ± ¹H ± ² µ º» ² ¼ ½ ¾ /³ À ¼ ¼ Á  à à ÄrÄsÄ#³ ± ² µ º» ² ¼ ½ ¾ /³ Å Æ Ç/È/É Ê Ë É ÌgÍ É ÎHÉ Ï Ì Ê Ç ÐrÑÒ/Ó/Ô Õ Ö ØÙÚ Ø Û Ø ÜÔ Ú ØgÝgÒ Ø Ú Ô Þ Õ Ý ß àá á â ã à#ä á á å æ/å á çèé â ê â ëå é ì à íî ï ð ñ ò î ó ñ ô õ ö/ ø ù ú û ü ý/þ ü ÿ! "# $ % &(' % $ #! #)"#!)# * '+,, - -.-/)' % $ #! #)"#!)# D+B+EF?G?EC D+B+H+I H+JK EL E+B+M F N+O P Q R ST U V Q W X Q.YZS [ \ ] ^ R _ ` a b c b c d(e fghi j k lnm o prq s t u m v wxny z{ z }n~ z { ~ q ƒ wxny z{z }n~ z { ~ m vˆ o (Š Œ Ž Œ (Š Œ +š. /Š (Š Œ

2 Premessa metodologica Le pagine seguenti restituiscono i risultati di un indagine campionaria realizzata nell ambito del progetto Panel che ha interessato 140 start-up operanti in settori hi-tech localizzate nelle aree di Barcellona, Milano e Monaco di Baviera. L indagine è stata condotta attraverso la somministrazione di questionari con domande chiuse a risposta multipla ad imprese nate nel corso degli ultimi tre-quattro anni e in larga parte ospitate in strutture pubbliche o private di incubazione. La scelta di considerare anche imprese non giovanissime è stata dettata dall esigenza di restituire una immagine realistica delle aziende localizzate nei diversi incubatori, aziende che talora sono state soggette in poco tempo a profondi processi di trasformazione. Il questionario è stato somministrato in molti casi direttamente dagli operatori degli incubatori e delle strutture di servizio alle quali le aziende facevano riferimento. Queste caratteristiche della somministrazione rendono il campione rappresentativo di un segmento peculiare delle start-up: quello delle aziende che hanno in diversa misura usufruito di servizi e di sostegno da parte di attori pubblici o di operatori privati. Gli esiti dell indagine non si prestano dunque a generalizzazioni indebite in relazione ai processi di start-up nelle tre regioni metropolitane considerate. Tali esiti sono tuttavia di un certo interesse in quanto permettono di svolgere riflessioni interessanti sulle azioni e sulle politiche di sostegno allo start-up in settori a forte tasso di innovazione di prodotto e di processo. Il questionario si proponeva di ottenere i seguenti obiettivi: fotografare le caratteristiche strutturali delle imprese start-up selezionate, analizzare il processo di start-up e le sue difficoltà, in relazione alle politiche pubbliche di cui le aziende stesse hanno beneficiato, studiare le scelte e le necessità localizzative, indagare le forme di cooperazione e l interesse delle imprese per l attivazione di nuovi network europei, secondo le indicazioni e l approccio identificato nell ambito del progetto Panel. L attività di raccolta delle risposte ai questionari è durata alcuni mesi e si è conclusa nel mese di novembre del Questa è la ragione per la quale alcuni dati (per esempio addetti e fatturato) fanno riferimento all anno Sulla base delle risposte ottenute e opportunamente ricodificate è stato svolto un lavoro di analisi statistica, orientato soprattutto ad individuare le relazioni tra variabili strutturali e variabili di atteggiamento, che viene sinteticamente restituito nelle pagine seguenti 1. L analisi è stata realizzata utilizzando il software SPSS e ovviamente non ha una significatività statistica in rapporto alla popolazione delle start-up localizzate nelle tre regioni metropolitane, in ragione dei meccanismi di auto-selezione del campione. 1 L analisi statistica è stata condotta dalla dott.ssa Alessandra Naldi dell Università di Milano-Bicocca, insieme a Gabriele Pasqui.

3 Le caratteristiche del campione Il primo insieme di dati di un certo interesse riguarda le caratteristiche del campione selezionato, che restituiscono un immagine complessa e articolata del fenomeno dello start-up d impresa nei tre contesti geografici e che mostrano la presenza di tipologie d impresa assai di verse, pur nell ambito dei settori ad elevata intensità tecnologica. Ciò dimostra, come si vedrà anche più avanti, che una politica di sostegno tecnologico e organizzativo alla natalità imprenditoriale nei settori high-tech non può essere condotta in maniera generalizzata, ma ha bisogno di radicarsi in un analisi puntuale delle caratteristiche delle diverse filiere e settori. Le imprese intervistate sono state in totale 140, con una prevalenza di start-up localizzate a Monaco di Baviera (più del 40% del totale) e una equiripartizione delle altre intervistate tra Barcellona e Milano '859 9 :5;%3 <%= >@?5ACB = DE FG H I%J5K L MN@M%OQP R5ST! " #%$%&'" (%) *,+-/ Dal punto di vista dell anno di fondazione un numero significativo di aziende, soprattutto a Monaco, ha più di tre anni di vita, anche se oltre il 60% del totale delle imprese intervistate è nata negli anni 1999 e Ciò si spiega con la presenza di imprese incubate da tempo in strutture di servizio e cresciute nel corso degli ultimi anni attraverso una piena utilizzazione delle possibilità offerte dai servizi e dalle politiche pubbliche. La percentuale più elevata di imprese collocate nella fase iniziale dell attività si trova invece a Milano, anche in ragione del fatto che gli incubatori pubblici attivati dall Amministrazione provinciale e da agenzie di sviluppo locale (in particolare ASNM a Sesto San Giovanni ed Euroimpresa a Legnano) sono nell area milanese di più recente costituzione.

4 FHG I JKL MONPQRSN TUV WSXY Y Z[U! "#%$ &' ((%) *+,-.),+ / :;.< => :;;;?@ < => :AB<? > C;.< D> :;;A E < ;> ;.< ;> :;.< => Le imprese intervistate solo in parte presentano dunque i tratti dell azienda di piccole o piccolissime dimensioni, appena avviata. Nei settori hi-tech le start-up assumono spesso un profilo più complesso. Non a caso oltre il 21% delle imprese intervistate è partecipata da capitali stranieri, e quasi il 24% ha più di una unità locale. In questa prospettiva significativa appare anche la distribuzione delle aziende per forma giuridica. La maggioranza delle start-up intervistate ha assunto la forma della società di capitali, soprattutto a Milano e Monaco, dove meno del 20% delle aziende del campione assume la forma della società di persone o della cooperativa. Questi dati, per molti aspetti sorprendenti, dipendono dal fatto che in alcuni settori (in particolare, nella ricerca biotecnologica, in quella aerospaziale e nell engineering connesso alla produzione di hardware) i capitali di avvio sono elevati e la struttura organizzativa minima ha una soglia piuttosto alta. Dal punto di vista settoriale le imprese intervistate presentano un range significativo di variabilità, che ha reso complesso l accorpamento dei settori in filiere relativamente omogenee. La scelta di ricodificare si è indirizzata dunque a delineare non tanto dei macrosettori, quanto degli ambiti nei quali potessero essere collocare imprese che presentavano caratteristiche analoghe in termini di prodotti e/o servizi offerti, ma anche di tecnologie di riferimento e di tipologia di attività. Il campione selezionato si è concentrato prevalentemente nei settori della produzione e della gestione di servizi software, nell area della computer graphic e nei new media. Oltre il 64% delle start-up milanesi e la metà circa di quelle bavaresi e catalane sono infatti collocate in questo insieme di settori. Importante, soprattutto a Monaco, è anche la presenza di imprese nei settori dell engineering delle tecnologie dell informazione e della comu nicazione e della filiera geo-aerospaziale, oltre che nelle biotecnologie e nella ricerca e produzione biomedicale. Infine, Barcellona è l area in cui più elevata è la presenza di start-up che operano nei settori della consulenza, della ricerca e delle pubbliche relazioni connesse alle tecnologie avanzate.

5 ª $?«$ ± ± ²$³!"$# %& '(# C$D *+$,.-/01243$25-6$7 *98:1;<,=1?>$7 5 E?FG F$H IJK LM NOP$Q ON?NRQ OP.STVU(WXY$Q Z [\?]&^_ pq r?s r&tq u$s r?vq t$s ^`abc`a\?d_(e\?f Z g?hijk&lg?m&n go h wx yzwy{ (y}$~& $ z~ { ƒ $ x y& z &ˆ Š &ˆ Š wz {? &x }$~$x (zw (x &x?œ Ž? & $ $ š =œ ž $Ÿ=? $ š $ & š? Œ Œ$ Quest articolazione settoriale corrisponde inoltre a una distribuzione tra attività di servizio, produzione diretta e commercializzazione nettamente favorevole alla prima categoria. Questa predominanza delle attività di servizio non deve tuttavia ingannare: nei settori considerati e in particolare nelle aziende start-up intervistate spesso la stessa distinzione tra produzione di beni ed erogazione di servizi è ambigua. Nei settori delle tecnologie dell informazione e della comunicazione, soprattutto, il confine tra l uno e l altro insieme di attività è costantemente ridefinito, anche in ragione della relazione molto stretta tra l innovazione di prodotto e quella organizzativa, connessa alla manutenzione e alla fornitura di servizi alla clientela. µ µ ¹ µ º¼»¾½ ÁÀ¾»Â ÄÃ=! " # # $ % Å&Æ ÇÈ?ÉÊVË Ç&ÌÍ ÎÏ&Ð ÑÒ&Ñ9Ó Ó Ô ÕVÖVÑ& ØÏÑ&ÙÚ&Ù9Ó Ô Û áâþã â&ä å&æ9ç è&é ÜÞÝ ß&à êë&ì íþî ïvî ð&ñþò óô õ&ö ò ö ô ð? 9ò õ ô øù&úøúüû&ý øvþ ÿ þ ÿ Vþ ù û Infine, sotto il profilo strutturale, le aziende del campione presentano caratteristiche piuttosto diverse nelle tre regioni. A Monaco una quota assai elevata di imprese (oltre il 44%) ha addirittura più di 10 addetti,

6 q k mentre a Milano e Barcellona la grande maggioranza delle start-up si colloca nella fascia delle imprese individuali o comunque con meno di 10 addetti (rispettivamente il 71% a Milano e l 8 6% a 5 A DCBED F BG EHA A DCB!"#%$'&() *+, +- ++,.- / (, / - $0!()!0!1) (1, 2- (3, 2-2, ( %7'589 :;< := 8 ;< >=? < ;= Se si guarda invece al fatturato la distribuzione è più uniforme. In tutte e tre le regioni la percentuale di aziende con fatturato maggiore di un milione di Euro è di poco superiore al 20%, mentre a Milano e Barcellona è più accentuata la presenza di aziende con un fatturato inferiore ai Euro. IKJML LONPJMLQ R!STVUWYX[Z \ z x { n } z } n~} n ~ { { } n ]!^_`%a'b c dee'f eee ghi jk dl i jk l'd mn o i jk dee'f eee nporq ee'f eee l gsi d k t l i gk gji l k mn orq ee'f eee npo df eee'f eee du i vk g e i g d i d k wx y m x o df eeef eee g d i t k ggsi u k g d k In definitiva, le start-up intervistate a Monaco presentano in generale un profilo più maturo, una età maggiore, una più solida struttura dal punto di vista dimensionale e organizzativo, una maggiore presenza in settori tecnologicamente più solidi e complessi, mentre Milano e Barcellona si caratterizzano per aziende più giovani e più piccole, collocate in settori nei quali giocano un ruolo più importante tecnologie soft piuttosto che hard.

7 Il processo di start-up e le politiche di sostegno Il secondo elemento indagato attraverso i questionari è relativo al processo di start-up. Un numero elevato di aziende, in tutte le regioni, ha avviato la nuova attività sulla base di un idea individuale (addirittura il 61% a Barcellona) o collettiva. Inoltre, il numero di aziende che si sono generate a partire da uno spin-off è in generale limitato. G-H 8 GJ8 I@K 8 K MA A 8 I@ "!# $$ % $& $' % (& ) -,/.# # *0 0 * (*% +& 12 % '& $+ % +& $3 % 2& *9 9 :; < => :?*< => ; < C 8 D < :> :E < F> D < D> L avvio di una nu ova attività è molto spesso connesso allo sviluppo di tale idea motivato dallo spirito imprenditoriale. Solo in un numero limitato di casi lo start-up avviene in stretta connessione con lo sviluppo di una nuova tecnologia o in relazione all acquisizione di un certo know how. Addirittura irrilevante (meno del 5% del totale dei casi) è la quota di aziende che dichiara di avere avviato l attività in risposta ad una opportunità di finanziamento.

8 ! " # # $ š Ž,ˆ/ƒ š ƒ,ˆ,ž/ œƒ,ž- œ - ƒ-ˆ/ž %'& ( ) *,+-+/.0,*/.1&3254 6,780/.,)./9-( 2 :/;3< =,>?/@1< ;,> :/;3< A,> B/C/D8E8F G CB,H/I3J1IC-KL,F G I G M-N N F GOI,N F C,P M Q,Q1R S,T U8S3R V,T W,V3R X,T Y8Z,[ \ [ ]O^[ _Z,\ `,a/b-[ ] ^,\c[ d,e ` f-g1h i,j i,f3h k,j f,k3h l,j m/n8o-p,q r/q s/q t-u/vw/u/t3xzyc{/t3x 8}3~ }, 8 3~, 8 3~, ƒ,, /ƒ- O -ˆ, OŠ - Œ ˆ/Ž,ˆ/ / Ž- -ˆ1 ƒ 1 8 3, 3, Ž, ' ƒ 3, 3, 3 8 E inoltre interessante il dato che incrocia le motiv azioni per l avvio di nuove attività e l anno di nascita dell impresa. Quasi la metà delle imprese nate nel 1998 o prima dichiara di essere stata guidata dallo spirito imprenditoriale, mentre le imprese più giovani spesso identificano nello sviluppo di una nuova tecnologia la motivazione principale dell avvio dell attività. Questi dati non devono sorprendere. Le aziende intervistate, che pure spesso hanno usufruito di servizi pubblici o privati nella fase di avvio, sono in larga parte esito della crescita dell imprenditorialità, che è stata impetuosa soprattutto nell area delle nuove tecnologie (in qualche caso coincidente con il più ambiguo campo della new economy) nella seconda metà degli anni Novanta. Molte attività imprenditoriali sono nate sulla base di una forte spinta di mercato, ed hanno trovato le maggiori difficoltà proprio nel reperimento delle risorse (oltre il 52% del totale). Altri ostacoli significativi sembrano essere a Milano e Barcellona di natura amministrativa e in tutte le regioni, ma soprattutto a Monaco, di reperimento di personale qualificato. Estremamente ridotta è invece la rilevanza di fattori di carattere strettamente tecnologico, quali la possibilità di ottenere brevetti o licenze.

9 ! " #$ x m oy+i0f x f+i0y0p/f z y+j p/h+o of+i0y % & ')()*+&,.-/'0-1%,02430' *+30897*+& 7' :4;)< =+> :+?@<?+> A0B '0-D% *0E/'+F 79*+G G D% & *)% 7(@7 < C+> A0H <?+> =@< B % & ')()*+&,KJ0,+& -/'+30*+FL.M4N0O+P QR QS/O)T U > :+?@< I+> V+W@X W+Y V+Z@X [+Y \0] T ^ U)_)O+^ LKN+`0OKPU+S/O+P Qa/a/O0a9QU+`0L X [+Y V@X V+Y \ [@X b+y \0c X V+Y d _@Q P N+e+e0O+^ LK^ L0PO0a9QU+`+Q \ W@X W+Y [@X b+y V@X [+Y f)g g h+i0h+j hkk+j h)l)h)g g mn0o mp/h+i0q/h r@s r+t u s v0t u s w+t Il processo di start-up dipende comunque in modo cruciale dal sostegno finanziario. Le imprese del campione, in larga misura, non hanno usufruito di nessun sostegno finanziario (31,6%), oppure hanno utilizzato le risorse messe a disposizione da incubatori (23,9%). Limitato è invece il ricorso a strumenti innovativi (venture capital, business angels) e ancor più modesto l utilizzo di capitali finanziari presi a prestito dal sistema bancario, a conferma delle difficoltà di relazione tra start-up e sistema creditizio, maggiori a Barcellona e Milano che a Monaco. { {~} ƒ ˆ Š Œ Ž 4 0 š œ ž1ÿ 4 0 ž žd Ÿ 0À Á+ à ÄDÅ Æ Â Ç«Ã È«Ä1É Ê Ã Á0Ë Ì Â Ä1Ë Í Î4Ï Ð Ñ Ò +± )¹D³ º 4 ²»0 ¼/± ½ ¾ ª ¾ +± ² ³4 0 ² µ ³ «ª + 4œ žd Ÿ/ 4 «ª E interessante osservare come il ruolo di servizi e incubatori come partner delle nuove imprese è tanto più alto quanto più le imprese sono giovani. Quasi il 45% delle imprese nate prima del 1999 sostengono di non aver avuto alcun sostegno finanziario allo start-up, mentre ben due start-up su tre, tra quelle sorte nel 2001, hanno ottenuto sostegno finanziario dagli incubatori

10 S1]%] Y B'Q%O D ^'P S1]%]%] T1X%X%X T1X%XJS "!! #%$ '&%(%)%)%* +, # -%."/ / -10 -%."/ 3%0 4 / 5%0 + 61,7(%)18"! #%$ + -19:/ 9%0-4 / / 3%0 ;%; / <%0 )%( =8%61>%1* -"/ <%0 -%."/ / 3%0 4 / 5%0 7+?! %@'8')18%61, 8%$ +# ; / 2 0 ; / -10 -%."/ 3%0 3:/ 3%0 A B1C7DE"F GIHJDLK"E%M"F N%O EIC P%Q%DF P%R S%T"U S1V S1W:U T1V S%T"U X%V Y U Z%V M1E1A A7N%M1B [%[:U Y V Z%X:U Z%V T%T"U X%V X:U X%V P%RF O B \:U ]%V ]%V \:U X%V Y U [%V Il tema dell accesso alle risorse fin anziarie e alle opportunità di finanziamento è dunque cruciale. Soltanto il 5% delle aziende ritiene inutile il supporto finanziario e quasi il 42% lo ritiene essenziale. Ciononostante, l integrazione tra servizi reali e finanziari alle imprese, anche negl i attori pubblici (incubatori, acceleratori, BIC, ecc..) che offrono servizi allo start-up è ancora limitata. _a`cbed`'f `ghibejkhibelilgkmonogp`cqrqf `rm`g x u ƒ Lx z s } J ƒ Lx z s J ƒ}? J sjt1t1svuvw%x yvz s {= :} ~ Se si osserva l insieme delle azioni di supporto allo start-up e in particolare il campo dei servizi tecnologici reali, si può riconoscere come il numero delle aziende che ha utilizzato specifici servizi di trasferimento tecnologico e di sostegno alla ricerca e sviluppo sia assai limitato, e in generale inferiore al 20%. Questo dato appare significativamente più elevato per i settori caratterizzati dall utilizzo di tecnologie hard (engineering e biotecnologie), mentre è assai ridotto per le filiere nelle quali l accesso alle tecnologie è tendenzialmente libero o poco costoso (come nel caso delle tecnologie connesse alla produzione di software e di prodotti internet).

11 D 2 2 ; ; i m n m ; ; l k k F"G3H I JLK.M N O P I N.M P N3I P N3JQN#R O K N M O T N.M T K P#S)O P N#N.M O P#S T G P F0U.V N P#W K Y O G3I N T0P G.V Z F"N.M X O W0O Y O G.QN#R)Z K.VI M G "!#%$ &#')(#!+*, (#-.(#/0, -.1,!32 4"!.(#05.6 &.(#/"-327"&.1 87, /0, <.= 2 = 2? < 2 = 9.: :.; ; :.: :.; 9)> ; > $ 1 -#%* &#40(#!.6!#'), 4"!A& 2 E "&.1 87, /0,0B),#1, 4"&#1 4"-A&A %87, 6 5.C.C#! = 2 = = 2 = <.= 2 = = 2 = ; 9 ; > Questo dato evidenzia come anche le strutture pubbliche di sostegno, a partire dagli incubatori, solo in un numero ridotto di casi rappresenta una fonte di diffusione di conoscenze e risorse di carattere tecnologico, mentre più frequente è l offerta di servizi di consulenza e di carattere generico. Non è un caso che il numero di start-up che afferma di avere avuto rapporti diretti con l Università è limitato in tutte e tre le reg ioni, e in particolare a Barcellona. [ \ ] ^ [ _ ^`_ ab b^ [c\`dd^_c`[c e abfgh F"G#F%I N S)P G+H O P K P#W0O K.M O G3i T G P F0U.V N P#W K3i7F"N.M X O W0O I M K#F%H N.M O QN P I G+I N T0P G.V G S)O T GAN F"N.M X O W0O R O M O T N#M T KANAF%X O V U.p.p#G sao V K P G s G P K T G t K.M T N.V V G P K i l.m i o.m j)k j.n i m r o7i i o.m k#q k q

12 Le scelte localizzative Dal punto di vista delle scelte localizzative il dato più interessante emerso dall indagine è la rilevanza delle economie esterne di carattere metropolitano come fattore determinante per le politiche spaziali delle start-up. Le risposte delle aziende intervistate confermano infatti l importanza di fattori localizzativi non standard (la presenza di fattori immateriali legati alla collocazione metropolitana, la prossimità con altre attività e imprese, la presenza di attori e società di servizio) nella scelta di avviare l attività nelle regioni di Barcellona, Milano e Monaco.!#" $&% N / ( ')B64 N 4)B6'6@A4 O ( 4)B6' ')(* +,-'.* * /01/* 23) * * /0., 96:1; <)= 96:1; <)= 4E,.* + 4)364)( /* ')B64 96F1; :)= 9)9.; :)=?)9.; G)= +,.*,-5),)/H* + '6CI364)+ * / J ; G)=?6F1; 96=?6K1; J = CA,6@I/,.* 2-58/ICA,)+ 01/ LI/ 96:1; <)=?6G1; <)=?)9.; G)= / B6@A,)B.* /01/HM / B6')B6LI/ '6+ / G1; J = G1; >)= 9 J ; J = ')(* + 4 >1; K)=?6<1; J = J ; J = L indagine conferma dunque la rilevanza di fattori immat eriali, connessi al milieu urbano, alla opportunità di costruire reti di relazione e alle possibilità offerte da strutture di incubazione e di servizio alle imprese. I fattori localizzativi connessi alla collocazione metropolitana (visibilità, reti informali di relazioni, prestigio) appaiono inoltre più rilevanti per le start-up collocate nella filiera dei servizi immateriali, della ricerca e della consulenza, mentre la prossimità con altre imprese dello stesso settore appare cruciale nei settori del software e delle biotecnologie.

13 !#" $&% IG6:P *.RS')+.- 0 H:*4-)+QH)-/* -)H)U90 H)-A-)+Q0 H)U +Q0 FG-)+.FG' FG69H)IL89( -)H)OG' V 0 6:*4-AFLH)69( W V 0 69K-A79W H)-/RTK-A790 ' IG-)+ 120 OL0 ')( *,+.-'/*.*,0 120 *435)+.6)798:*.*,0 1:- ;)<:= <9>?A@ = <9>?)B = C9> ;)D:= C > EA? = B > FG69H:*4-AIJ*46K-/*,+.695A69( 0 *4')H)6 EL@ =? > EL@ = D9>?)? = M9> E ;:= <9>?)B = <9> +.-/*4-7)-)0/*,+.'AIL5A69+ *,0 E <:= <9> E M:= E = N)> <:= <9> ;9N/= B > IG-AFL0 -/*43790AIG-)+ 120 OL0?9E = N)> E M:= E > M:= B > ;)<:= D9> <:= <9> 0 H)FG-)H:*,0 120/P40 H)')H)OL0 ')+Q0 E)E = N)> ;:=? >?)B = C9> C:= N)>?)B = <9> ')( *,+.6 N/= D9> E M:=? = M9> E ;:= E > <:= <9> ')( *,+.6 Il carattere dinamico delle imprese start-up è inoltre confermato dall interesse di più di due terzi delle aziende intervistate a trovare una nuova localizzazione o comunque ad ampliare gli spazi attualmente occupati. Se l espansione fisica rappresenta uno dei passaggi della crescita imprenditoriale, è dunque vero che una politica di sostegno alle nuove imprese nei settori hi-tech deve mostrarsi capace di rispondere alla domanda di luoghi adatti allo sviluppo di aziende che hanno spesso esigenze localizzative specializzate. XY[Z\]^&\`_&YabdcfegY ZhiafjY r s t uavlw rwavaulxyw kll mal ngo ngp zau){ xy )t t w)vlu klm ngq }/~d}ld G l9n oap Jƒ )

14 % Forme di cooperazione e interesse per la costituzione di network europei L ultimo elemento esplorato nell indagine riguarda le forme di cooperazione attuale e attesa per le imprese start-up. Innanzitutto, coerentemente con le analisi che sottolineano la relazione tra innovatività a livello d impresa e apertura alla cooperazione, oltre l 80% delle imprese intervistate dichiara di collaborare con altre imprese. Si tratta di un dato molto significativo, in quanto la disponibilità alla cooperazione sia con altre imprese, sia con enti pubblici è in generale limitata per imprese giovani e di piccole dimensioni. )+*, -#.&/! ) /#.#-&01/ #" 2#-!3 014!,, /!.&- $&% (&$ 5765&89;: "#' $!( <>=?!@ La tipologia di collaborazione è molto variabile, specialmente in relazione al settori. La dimensione dello scambio informale di informazioni appare particolarmente significativa nelle filiere della ricerca e della consulenza, mentre lo scambio diretto di prodotti e componenti appare significativo in particolare nella filiera software/internet/new media e lo scambio di know-how nelle biotecnologie. Se si considerano poi i costi di transazione connessi alle diverse forme di collaborazione, è facile intuire che i contatti personali costituiscano un fattore importante soprattutto per le start-up più piccole, mentre lo scambio tecnologico strutturato caratterizza le imprese più grandi. Inoltre, come prevedibile, appare più forte la propensione ai contatti diretti e informali per le imprese con fatturato molto ridotto o molto elevato, mentre le imprese di taglia intermedia sono maggiormente orientate a scambi mediati dal mercato e a forme di cooperazione strutturata.

15 Ž aq-b _ Rc]"` d e f _ d"` f d-_ f d-rhg@d+i e] d f+j(e f d+d"` e f+j ` ek d"` k ] k Q f a/l"^d f+m ] o eq-_ d k/f Q"^ p ad"` n em/e o eq"g@d+i(p ]"^_ ` Q "!#"$%'&($ " "7 )"* %+&"%-,, $.//%"!)+%"0+1"0-, $ :" " "7 $ 0+%"0-, * $+$ * * 1+;"%"< "* $ "7 = 4 8" :"7 > 4 6" "7 "!#"$+* 1+;"%"< "* $/&($ $ 0-? %"*!@ +A/$%"0"$./1+/)+1+* $1"0+A "7 2 = 4 8" "7 9+B 4 B "7 %"0-,-,, $+)+1"* %"0+ "< $ C" "7 2 > " "7 DEF"GH"IJ'K(I+L+M+J-N O P+Q-R S+T5U S+V S+W5U X"V S+Y5U Z"V [ X5U X"V S [ U \"V ]"^_ ` Q [ U T"V T5U X"V X5U X"V [ X5U X"V S [ U \"V Una percentuale assai elevata di start-up del campione non solo ha già attivato cooperazioni interaziendali, ma è anche interessata a promuovere network europei. Oltre il 90% delle imprese ritiene infatti interessante partecipare a un network a livello europeo, anche se per ragioni non sempre convergenti. qsrutwv xyvz{z{v {v}x~ r rvct ƒ xy v}~ x ƒ {vƒ Ž+ ( ( } } ( } Ž+ ( ( Š"Œ(Œ(Œ Š"Œ(Œ Ž šœ " œž+ÿ ˆ Š( (Œ Ž"Š Ž Ž"Š - Le collaborazioni imprenditoriali dirette sono una ragione rilevante soprattutto per le imprese biotech, la creazione di joint ventures per le start-up operanti nella filiera dell engineering, l attivazione di incontri e workshop per le aziende di consulenza e di ricerca. La differenziazione marcata di questa risposta per settore appare particolarmente significativa. Essa mette in luce la necessità di operare in modo differenziato nella costruzione e nel consolidamento di network internazionali, promuovendo non generiche reti europee, ma progetti specifici connessi alle reali necessità delle imprese partecipanti.

16 o o o! #"%$&'$$ W*O<d T i L-J K N P<T K-J P4K<T K-P4l3N P4K4K-J N P4l J N I*K-J I*L I*O-P4W>V-g K-P4M*L c-n O<T K4I>P4O-g m c-n O-b9K4Q3m P4K i b9k4q3n L W*K-J UBN M>N (*)*+-,.-/ 0213/ : +<; / )>=47?4@BA C-D?4EBA F-D?-? A G-D CBA H-D CBA?4D I>J K4L4M>N O-P4K2Q3NSR O-N P<T3U<K-P<T V-J K4W X4YBZ [-\ ]4^ Z X4\ ]4_ Z _ \ X4`BZ a-\ ] X<Z ^ \ W*I*L-b c-n O2Q3N4N P<d O-J b9l4m*n O-P-N X ^ Z `-\ e Z Y-\ [BZ f-\ [BZ ^ \ ] `BZ e \ I*O-g g L-c4O-J L4M>N O-P-N4N b h-j K-P4Q3NT O-J N L4g N ] X<Z _ \ ]4^ Z X4\ ]4_ Z _ \ ^ fbz [-\ _ abz [-\ N P<U<K4WST N b9k-p<t N>K4WST K-J N YBZ `-\ X _ Z `-\ X4`BZ e \ X ^ Z `-\ fbz f \ N P4I*O-P<T J NZ4i O-J j>w>k4o-h I*O-P<d K-J K-P4M*K Z X ^ Z [-\ ] fbz `-\ X e Z ] \ X-X<Z ] \ [BZ ] \ L-gT J O Conclusioni: quali indicazioni per le politiche pubbliche Questa restituzione sintetica e parziale degli esiti della ricerca svolta tra un numero significativo di imprese start-up nelle regioni di Barcellona, Milano e Monaco permette di identificare un certo numero di problemi e di esigenze che possono costituire criteri rilevanti per la costruzione di politiche pubbliche, nazionali e sovranazionali, di sostegno all avvio di nuove imprese nei settori hi-tech. La ricerca ha permesso anche di mettere a fuoco alcuni punti di forza delle esperienze di start-up a Barcellona, Milano e Monaco di Baviera: n la presenza di vantaggi localizzativi di natura metropolitana in tutte e tre le regioni, vantaggi connessi più ad economie esterne di carattere immateriale (reti e relazioni, prestigio, qualità urbana complessiva, prossimità ai servizi) che a fattori localizzativi tradizionali; un forte spirito d i mpresa, spesso legato allo sviluppo dell idea individuale o collettiva innovativa di un imprenditore o di un gruppo di imprenditori; l orientamento alla cooperazione da parte delle imprese, orientamento che si manifesta anche esplicitamente come interesse per l attivazione di network europei. Tra i principali problemi emersi nell indagine possono essere citati: le diversità tra i contesti regionali. La cooperazione tra le imprese delle tre regioni metropolitane deve muovere da una analisi accurata delle caratteristiche e delle specificità di ciascun contesto regionale, e dalla valorizzazione dei vantaggi specifici delle aziende e degli attori pubblici operanti nei diversi contesti;

17 la mancanza di integrazione tra servizi reali e finanziari. La difficoltà di accesso al capitale di rischio per imprese impegnate in progetti innovativi è un attore critico riconosciuto. Spesso i soggetti pubblici che attuano politiche di sostegno nella fase di avvio delle imprese non sono in grado di integrare l offerta di servizi reali relativamente standardizzati con strumenti innovativi di finanziamento; le difficoltà nell attivazione di servizi tecnologici efficienti. Se l accesso ai servizi reali da parte delle aziende neonate appare nel complesso soddisfacente, ancora limitata è la capacità di sostenere le start-up dal punto di vista strettamente tecnologico, sia dal punto di vista dell acquisizione di know -how specifico, sia dal punto di vista della diffusione di tecnologie avanzate di prodotto o di processo. A partire da questi problemi è forse possibile identificare un numero limitato di criteri per la costruzione di politiche di sostegno allo start-up nei settori ad alta intensità tecnologica: integrazione dell offerta di servizi. È importante garantire una integrazione t ra le diverse dimensioni dell azione di sostegno: servizi reali, tecnologici e finanziari devono trovare ambiti di integrazione in relazione agli specifici progetti imprenditoriali; attenzione alla dimensione localizzativa delle politiche di sostegno. Le politiche pubbliche per lo start-up sono tanto più efficaci quanto più sono in grado di rispondere alle esigenze localizzative delle nuove imprese, alla loro domanda di spazi specifici dotati di servizi tecnologicamente adeguati e di espansione fisica; specificità settoriale degli interventi. Non è possibile promuovere lo stesso tipo di azioni e progetti per imprese collocate in settori che presentano caratteristiche del tutto diverse sotto il profilo delle barriere tecnologiche all entrata, dei costi organi zzativi e tecnologici d avvio, della dimensione del capitale iniziale mobilitato, del rapporto con la frontiera della ricerca scientifica e tecnologica; costruzione di progetti di cooperazione non generici. Proprio per le ragioni precedentemente elencate è indispensabile che l attivazione di network europei tra imprese e tra soggetti pubblici non sia connessa ad una generica esigenza di collaborazione, ma a progetti specifici. In definitiva appare ancora da rafforzare la capacità degli Enti locali e degli operatori di politiche di sostegno allo start-up di rispondere a domande e bisogni reali, costruendo progetti integrati, radicati negli specifici contesti locali, capaci di intercettare tipologie di domande differenziate e di mettere in rete attori di natura anche molto diversa. In questa direzione un ruolo importante possono giocare esperienze e progetti quali panel, anche in ragione della forte disponibilità alla cooperazione e alla costituzione di network da parte delle start-up che operano alla frontiera tecnologica e che si trovano oggi a gestire una delicata fase di difficoltà anche in ragione della congiuntura internazionale. Da questo punto di vista la ricerca realizzata nell ambito del progetto Panel conferma pienamente sia la rilevanza delle politiche pubbliche di promozione della cooperazione europea, sia la necessità di radicare tali politiche in una attenta valutazione delle differenze e delle specificità settoriali, dimensionali e geografiche tra le imprese e tra i contesti regionali.

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