Alcuni modelli micoreconomici
|
|
- Giorgina Forti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 E. Marchetti Sapienza Università Roma ESTERNALITA E BENI PUBBLICI Alcuni modelli micoreconomici Complementi di Economia Politica
2 le Esternalità: Definizione di esternalità: Si ha un esternalità quando alcune azioni di uno (o più) agenti economici hanno effetti diretti sul benessere di altri individui per effetti diretti si intendono effetti che non sono mediati da scambi di mercato A seconda degli effetti si hanno: - esternalità positive (economie esterne): l azione accresce il benessere di qualcun altro senza che si riceva un pagamento - esternalità negative (diseconomie esterne): l azione riduce il benessere di qualcun altro senza che si sostenga un pagamento Esempio di esternalità negative: inquinamento, traffico, congestione dei parcheggi, Esempio di esternalità positive: cura della propria salute, diffusione gratuita della conoscenza, cura delle proprietà, regole di buon vicinato, ricadute di alcuni investimenti
3 Quando ci sono esternalità: Il costo o il beneficio marginale privato di chi effettua l azione differisce i dal costo o beneficio marginale sociale di tutti gli agenti influenzati dall azione In presenza di esternalità l equilibrio di mercato non garantisce l efficienza paretiana viene meno il I teorema del benessere. La Politica economica deve quindi intervenire per correggere l allocazione tecnicamente per internalizzare le esternalità 3
4 E. Marchetti Sapienza Università Roma Nella produzione sono frequenti fenomeni di esternalità: - positive, es.: la presenza dell apicoltura favorisce il comparto agro-alimentare, ma spesso sono: - negative: industrie inquinanti danneggiano molte altre produzioni Un modello di esternalità (negative) nella produzione: due imprese e la produce anche inquinamento Entrambe i mercati in concorrenza perfetta produzione : q produzione : q ( genera anche inquinamento) costi totali : C (q ) costi totali : C (q, q ) I costi di dipendono anche dalla produzione q : dc dq > 0 Profitti: Π = p q C (q ) Π = p q C (q, q ) In equilibrio sui due mercati prezzi dati le due imprese scelgono: che implicano due produzioni q A e q A dc p = dq ( q ) dc p = dq ( q, q ) 4
5 Produzione socialmente efficiente massima somma dei profitti max q, q Π + Π = p q + p q C ( q ) C ( q, q ) C.P.O.: p dc ( q ) dc ( q, q ) = dq dq 0 p dc ( q, q ) = dq 0 Queste due condizioni sono diverse da quelle dell equilibrio di mercato; in particolare, per l impresa è ora: dc p = + dq ( q ) dc ( q, q ) Quindi l impresa dovrebbe: - fronteggiare un prezzo di vendita più alto del suo costo marginale - oppure, produrre una quantità minore dq ( ) L equazione ( ) mostra che l esternalità creata da deve essere internalizzata modificando i costi marginali di Cioè: rendere i costi marginali privati uguali a quelli sociali 5
6 Nel nostro caso, la differenza tra CMS e CMP è facilmente visualizzabile: CMP = dc dq ( q ) p, C dc /dq + dc /dq dc /dq CMS = dc ( q ) dc ( q q ), + dq dq p q Eff q A q dunque l effetto delle esternalità è descritto come uno scostamento tra CMS e CMP: CMS CMP = dc ( q, q ) > dq 0 (si manifesta nel mercato del bene : quello in cui è presente l esternalità) 6
7 Strumenti di intervento per correggere il problema delle esternalità ne esistono diversi: Imposte e sussidi correttivi a carico oa favore dei responsabili delle azioni di esternalità La regolazione degli effetti esterni La creazione di appositi mercati per i diritti di produrre esternalità Imposte e sussidi pigouviani Lo strumento classico di intervento è quello di stabilire: imposte e sussidi correttivi detti anche pigouviani pg (A.C.Pigou 90; 98) - esternalità negative: imporre tasse sulle azioni che le generano - esternalità positive: erogare sussidi alle azioni che le generano Però: un sussidio può essere sempre pensato come una tassa negativa Quindi in realtà si possono anche offrire: sussidi a chi crea esternalità negative per smettere di crearle 7
8 Esempio grafico: un impresa in concorrenza perfetta produce il bene y Costo totale: C=by+(m/)y costo marginale: CM = b + my b,m >0 cioè costo marginale crescente (attenzione: è quello marginale). Nota: CM è il costo marginale privato dell impresa. Producendo y si genera un esternalità negativa pari a: ay Il prezzo di mercato è pari a p produzione: p=b+my=cm Equilibrio di mercato: y (=(p-b)/m ) p, CM che implica l esternalità ay CM Dunque la produzione y è troppo elevata per essere pareto-ottimale p ay Implica troppo inquinamento perdite di benessere y 8 y
9 Per correggere la situazione si può introdurre una tassa sulla produzione che aumenti il CM dell impresa: esempio tassa pigouviana: i T pigou = ay Il nuovo costo marginale dell impresa è ora: CM soc =CM+ T pigou = b+(m+a)y Effetti: L impresa è obbligata a p, CM CM soc = b +(a+m)y internalizzare i costi dell inquinamento p CM ay y* y y La produzione si riduce: y* < y e con essa l inquinamento: ay* < ay Miglioramento paretiano 9
10 Per raggiungere lo stesso risultato si potrebbe invece: concederle un p, CM sussidioper ridurre la produzione sussidio S S CM soc = b +my + S CM fino a spingerla a y* p ay y* y y Se l impresa producesse y dovrebbe rinunciare al sussidio S Quindi il suo nuovo costo marginale è: CM soc =CM+S= b+my+s Pertanto l impresa vorrà produrre fino a: p=b+my+s Cioè fino a y* stesso risultato Però sussidi e tasse possono avere effetti diversi nel lungo periodo: - i sussidi incoraggiano l entrata di nuove imprese possibile aumento della produzione e dell esternalità 0
11 Regolazione degli effetti delle esternalità In genere si impone uno: standard di produzione consentito standard massimo di produzione se si tratta di est. negativa standard minimo di produzione se si tratta di est. positiva (più frequente) Esempio di regolazione per est. negative: - limiti al peso degli autoveicoli - limiti al consumo/emissioni degli stessi - limiti alle quantità di rifiuti tossici producibili da alcune industrie Problemi spesso di natura tecnica: es.: distinguere tra regolazione intrusiva (scelta di tecniche di produzione, limiti di utilizzo di materie prime) e regolazione non-intrusiva (limiti alle emissioni) si concentra sugli effetti finali. La regolazione genera gli stessi risultati delle tasse analisi statica (breve periodo)
12 La creazione di mercati per diritti negoziabili sulle esternalità La giustificazione di questo approccio risiede nel Teorema di Coase vediamo un Esempio analitico: Le due imprese (una inquinante) i viste it prima: e Profitti: Π = p q C (q ) Π = p q C (q,q ) Introduciamo un diritto di proprietà: ha il diritto all ambiente pulito: se vuole produrre, deve pagare T a per avere il permesso di inquinare Profitti: Π = p q C (q ) T Π = p q C (q,q ) + T Le parti contrattano liberamente, es.: sceglie q efaun offertaprendereolasciaresut a, con il vincolo che sia incentivato ad accettare, cioè deve essere: Π = p q C (q,q ) + T 0 Il vincolo vale con eguaglianza ( cerca di pagare il T più basso)
13 Il problema di massimo profitto di : max Π = pq C( q ) T q, T.. p q C q, q + T = s t ( ) 0 sostituendo il vincolo: T = p q C(q,q ) il problema diventa: max Π = pq C( q ) + pq C( q, q ) q ( ) ( ) dc q dc q, q C.P.O.: p = + cioè la () soluzione socialmente efficiente dq dq Nota: la stessa soluzione si sarebbe raggiunta anche se avesse avuto il diritto di produrre e avesse dovuto pagare per godere dell ambiente pulito Però và ricordato che: le condizioni per la validità del teorema di Coase sono molto restrittive (e spesso irrealistiche) 3
14 Nondimeno, vi sono stati vari tentativi di implementare soluzioni nello spirito del teorema di Coase: Esempio I: in USA fine anni 80 sono stati introdotti diritti sull inquinamento (un sistema cap and trade ) aveva come oggetto il contenimento delle emissioni inquinanti di SO tramite un mercato dei certificati di emissione commerciabili dalle imprese. Esempio II: esiste in EU dal 005 un mercato delle emissioni di anidride carbonica l : EU Emission Trading Scheme per contrastare il riscaldamento globale (sistema cap and trade): cerca di limitare le emissioni di CO delle imprese europee. - Leimprese ricevono crediti (= ton. di CO ) che rappresentano i loro diritti di emissione - alcune imprese si ritrovano al disopra del limite (stabilito per legge), altre al disotto - le quote di CO da emettere possono essere scambiate tra le imprese (quelle oltre il limite le acquistano da quelle al disotto) l Emission Trading Scheme è il più grande mercato di quote di CO a livello mondiale, ed è preso a modello per le future azioni globali di controllo e riduzione dei gas serra 4
15 I beni pubblici: Definizione di bene pubblico: Un qualsiasi bene che è: NOTA: a tutti gli effetti un b.p. è un caso particolare di esternalità -non rivale: il consumo da parte di un individuo non ne pregiudica quello di altri -non escludibile: non è tecnicamente o economicamente fattibile escludere un individuo dal consumo (a volte viene inclusa una terza caratteristica: la non divisibiltà: il bene non può essere frazionato, es. difesa nazionale) Dunque i b.p. generano problemi simili In particolare, la produzione privata di beni pubblici è in genere inefficientemente bassa (vi possono essere anche essere mali pubblici: produzione privata troppo alta ) Si possono affrontare i problemi dei beni pubblici negli stessi modi usati per le esternalità con una differenza: La non escludibilità previene la possibilità di creare un mercato di diritti di proprietà negoziabili per i beni pubblici 5
16 E. Marchetti Sapienza Università di Roma NOTA: non-escludibilità e non-rivalità sono caratteristiche graduali: possono essere possedute da certi beni in gradi differenti Inoltre, alcuni beni possono essere principalmente o non-rivali o non-escludibili (in alternativa); in effetti: è possibile classificare tutti i beni in base a queste due caratteristiche: RIVALITA' SI' NO ESC CLUDIBILITA A' SI' NO BENI PRIVATI (coni gelato, vestiti, servizi professionali, parking a pagamento) RISORSE COMUNI e BENI MERITORI (pesci nell'oceano, beni ambientali, libri in biblioteca, parking gratuito) CLUB GOODS e BENI PUBBLICI LOCALI (MONOPOLIO NATURALE) (tv via cavo, software, autostrade, r&d privata) BENI PUBBLICI PURI (Illuminazione pubblica, difesa nazionale, conoscenza e ricerca (di base), strade non a pagamento) I beni pubblici possono essere pensati come esternalità non esauribili: l esperienza lesperienzadi tale effetto da parte di un agente non pregiudica l esperienza lesperienzadello stesso effetto da parte di altri agenti (sono anche dette esternalità anonime: non dipendono da chi genera l esternalità) 6
17 Vi sono tre problemi per i beni pubblici:. la Determinazione del livello ottimale del bene pubblico. il Finanziamento del bene pubblico 3. L effettiva Produzione del bene pubblico Modello formalizzato di bene pubblico: Due (classi di) consumatori: e un bene pubblico X x = consumo di x = consumo di X= i, x i = ammontare totale del bene pubblico L utilità di ciascun consumatore dipende dall ammontare totale X (non rivalità) u (X) p x = utilità di u (X) p x = utilità di p = prezzo d acquisto del bene pubblico Domanda dei consumatori ciascuno massimizza l utilità: Es. cons. : max x u ( x + x ) px du ( X ) dx = p C.P.O.: / analogamente per : ( X ) dx p du = / 7
18 Produzione di mercato del bene pubblico: impresa in concorrenza perfetta lo vende a p ha costi di produzione: C(X) (con costi marginali crescenti) l impresa sceglie X massimizzando il profitto: Π = px C(X) C.P.O.: p=dc(x)/dx Equilibrio di mercato la quantità X tale che: du (X)/dx = du (X)/dx = dc(x)/dx perox è non escludibile!... quindi ipotizziamo che prevalga la du i (X)/dx i maggiore,cioè: [du i (X)/dx i ] MAX = dc(x)/dx E pareto efficiente? No infatti: Surplus sociale: W=u (X) px + u (X) px + Π Cioè: W=u (X) +u (X) C(X) 8
19 Massimizzazione surplus: maxw u ( X ) + u ( X ) C( X ) X = ( ) ( ) ( ) C.P.O.: du X du X dc X + = Ma essendo X= i, x i si ha che: dx dx dx du (X)/dx = du (X)/dX e du (X)/dx = du (X)/dX Quindi la quantità ottimale X è data da: du ( X ) du dx i = / i = +, dx dx ( X ) du ( X ) dc( X ) i = dx Dunque l X efficiente si ha quando: la somma delle utilità marginali è uguale al costo marginale di produzione Questa condizione è diversa dall equilibrio di mercato. In particolare, si ha che: X < X Infatti la somma delle utilità marginali è maggiore di ciascuna componente; Ad esempio, assumiamo che: - le due du i (X)/dX siano decrescenti in X - il costo marginale dc(x)/dx sia crescente in X 9
20 Graficamente: C, u Se ciascun consumatore paga lo stesso prezzo di mercato, non contribuirà in modo adeguato alla produzione di un livello efficiente del bene pubblico dc(x) / dx i dui(x) / dx Problema del free rider: i consumatori tendono non pagare il giusto Contributo [du i (X) / dx] MAX X X X Dunque occorre l intervento pubblico per risolvere i tre problemi di scelta di quantità, finanziamento e produzione del bene pubblico. Metodi concreti:. per determinare X : - si ricorre a dati di mercato per capire la disponibilità a pagare dei consumatori (le loro du i (X)/dX ) - si può ricorrere a dati non di mercato esperimenti, interviste, ecc. 0
21 . e 3. per produrre e finanziare X : - produzione e finanziamento pubblico: mediante imposte e impresa o azienda pubblica; o in teoria, sarebbe ottimale stabilire delle aliquote di contribuzione personalizzate per ogni consumatore: dei p i ciascuno esattamente uguale a du i (X)/dX noti come prezzi di Lindhal ma la loro determinazione è assai complicata. - In certi casi il bene pubblico può essere prodotto in un mercato regolato Però permane il problema del free rider : avevamo ipotizzato che nella produzione di mercato: [du i (X)/dx i ] MAX = dc(x)/dx ma il consumatore con la u i (X) MAX vorrebbe davvero pagare per la produzione di X? Infatti X è non-escludibile! una volta che il consumatore con [du i (X)/dx i ] MAX ha dichiarato la sua preferenza/disponibilità, gli altri possono comunque usufruire del bene X senza pagare nulla! Free-riders riders Pertanto il consumatore [du i (X)/dx i ] MAX ha un incentivo a dichiararsi meno propenso a pagare (cioè a nascondere le sue vere preferenze) ciò aggrava la situazione si produce ancora meno di X (anche nulla )
22 La situazione in realtà: è di interdipendenza strategica : la decisione se contribuire o meno al finanziamento di un bene pubblico da parte di un consumatore dipende da: le decisioni se contribuire o meno degli altri consumatori occorre usare la Teoria dei giochi Vediamo un semplice modello di gioco di contribuzione a un bene pubblico Due livelli del bene pubblico: X H > 0 X L = 0 Due consumatori: U₁=u(X) S₁ U₂=u(X) S₂ Livelli di contribuzione Produzione del bene: C(X)=cX Se il bene viene prodotto: S + S = cx H I consumatori devono dichiarare quanto vogliono contribuire al bene pubblico:
23 - Se entrambi i consumatori dichiarano di voler contribuire (S >0eS > 0) il costo totale viene spartito equamente tra i due: S = S = cx H /; - se uno solo dei due consumatori dichiara di voler contribuire egli lo pagherà per intero: S contr = cx H ; l altro non paga nulla: S no contr =0; - se tutti dichiarano di non contribuire, allora pagheranno tutti 0: S =S = 0 e il bene non verrà prodotto: X =0. Inoltre assumiamo che sia: u(0) = 0 Poiché deve essere: S + S = cx H la scelta di uno dei due (S i ) dipende da quella dell altro (S i ) Insieme delle strategie di uno qualunque dei due consumatori: { B ( = contribuire); NB ( = non contribuire } Consumatore B NB Bi-matrice del gioco (scelta simultanea): Consuma atore B NB U = u(x H ) c X H / U = u(x H ) c X H U = u(x H ) c X H / U = u(x H ) U = u(x H ) U = 0 U = u(x H ) c X H U = 0 3
24 Nota vale questo ordinamento tra i quattro possibili valori delle utilità: cx u > H ( X H ) > u ( X H ) > 0 > u ( X H ) cx H Equilibrio: B Consumatore NB Consumatore B NB U = u(x H ) c X H / U = u(x H ) c X H U = u(x H ) c X H / U = u(x H ) U = u(x H ) U = 0 U = u(x( H ) c X H U = 0 Risultato: Esiste un unico equilibrio di Nash: (NB,NB) e gli agenti ottengono: U₁* =0, U₂* =0 Utilità totale: U tot EN = U₁* + U₁* =0 4
25 Se avessero scelto entrambi di contribuire, avrebbero invece ottenuto: U = U = u( X ) H cx H utilità totale di (B, B): U tot P =u(x H ) cx H > U tot EN infatti deve essere u ( X H ) cx H > 0 direttamente in virtù dell ipotesi: ( ) cx H u X H 0 > Il fatto che sia U tot P > U tot EN ma risulti in equilibrio U tot EN èunesempiodi: Dilemma del prigioniero Classici esempi di beni pubblici sono: - scuola e istruzione - sanità generale - difesa nazionale - ordine pubblico caveat: per alcuni di questi ci possono essere problemi di congestione: b.p. parziali ma recentemente sono di importanza crescente i: Beni pubblici globali Sono beni pubblici per i quali la non rivalità si estende anche a cittadini di paesi diversi da quello in cui il bene pubblico viene prodotto 5
I fallimenti del mercato
Esternalità I fallimenti del mercato Esternalità Quando una transazione tra un compratore e un venditore condiziona direttamente una terza parte, l effetto che questa subisce viene detto esternalità. In
DettagliFallimenti del mercato: Il monopolio
Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Fallimenti del mercato: Il monopolio Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Concorrenza imperfetta La concorrenza
DettagliIl mercato di monopolio
Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con
DettagliCome affrontare i monopoli naturali
Come affrontare i monopoli naturali Il problema del monopolio naturale è che se anche l impresa volesse fissare il prezzo a un livello pari al costo marginale (efficienza sociale), produrrebbe in perdita
DettagliEsercitazione 2 di Economia Pubblica CLEF Soluzioni Tutor Dottor Matteo Maria Cati A.A.: 2012-2013
Esercitazione 2 di Economia Pubblica CLEF Soluzioni Tutor Dottor Matteo Maria Cati A.A.: 2012-2013 Esercizio 1: Esternalità Un impresa A adotta un sistema di produzione rumoroso, che genera un inquinamento
DettagliEsercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla
Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015 Domande a risposta multipla 1) Il primo teorema dell economia del benessere sostiene che: a) L equilibrio competitivo dipende dal potere contrattuale
DettagliCorso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo
Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 14 Equilibrio economico generale (efficienza nello scambio) e fallimenti del mercato Facoltà di Scienze della Comunicazione
DettagliEconomia Pubblica Giochi con informazione incompleta e Selezione Avversa
Economia Pubblica Giochi con informazione incompleta e Selezione Avversa Giuseppe De Feo Università degli Studi di Pavia email: giuseppe.defeo@unipv.it Secondo Semestre 2014-15 Outline Un semplice mercato
DettagliLe ragioni dell intervento pubblico
Le ragioni dell intervento pubblico 1. COME VALUTARE GLI ESITI DEL MERCATO PRIVATO E DELL INTERVENTO PUBBLICO (L OTTIMO SOCIALE) 2. QUANDO IL MERCATO REALIZZA L OTTIMO SOCIALE 3. QUANTO IL MERCATO FALLISCE
DettagliI beni pubblici. Fallimenti del mercato
I beni pubblici Fallimenti del mercato Introduzione Esistono beni che non vengono offerti da imprese private ma, in misura ed in modi diversi, vengono offerti dal settore pubblico. Es. la difesa nazionale,
DettagliEsternalità. Capitolo 10. Harcourt, Inc. items and derived items copyright 2001 by Harcourt, Inc. Efficienza e fallimenti di mercato
Esternalità Capitolo 10 Efficienza e fallimenti di mercato La mano invisibile di Adam Smith fa sì che consumatori e venditori, guidati dal proprio interesse, siano portati a massimizzare il benessere totale
DettagliFacoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 11, 12 e 13
Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 11, 12 e 13 Domanda 1 (Problema 3. dal Cap. 11 del Libro di Testo) Curva di offerta degli stereo portatili
DettagliUn modello matematico di investimento ottimale
Un modello matematico di investimento ottimale Tiziano Vargiolu 1 1 Università degli Studi di Padova Liceo Scientifico Benedetti Venezia, giovedì 30 marzo 2011 Outline 1 Investimento per un singolo agente
DettagliLezione 16 2 Teorema economia benessere. Surplus produttore e consumatore. Esternalità e Beni pubblici
Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 16 2 Teorema economia benessere. Surplus produttore e consumatore. Esternalità e Beni pubblici Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Economia
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e
DettagliLa Concorrenza Monopolistica
La Concorrenza Monopolistica Caratteristiche Molteplicità di imprese Libertà di entrata (entreranno imprese finché vi sarà possibilità di profitti positivi). L entrata di nuove imprese favorisce i consumatori
DettagliCorso di Politica Economica
Corso di Politica Economica Lezione 2: Equilibrio economico generale (part 2) Francesca Severini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) f.severini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica
DettagliSTATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA
STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA A.A. 2008-2009 ANNA TEMPIA 2 LEZIONE LE RAGIONI DELL INTERVENTO PUBBLICO (PARTE SECONDA) BIBLIOGRAFIA: P.
DettagliEsercitazione 23 maggio 2016
Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione
DettagliEconomia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)
Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina
DettagliUniversità degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali
Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali ECONOMIA MODULO TEORIA A.A. 2013/2014 IL O Fabio Clementi E-mail: fabio.clementi@unimc.it
DettagliCapitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl
Capitolo 12 Il monopolio IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale
DettagliCAPITOLO 10 I SINDACATI
CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della
DettagliMassimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI
Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale 1 Mercati perfettamente concorrenziali 1. Price taking Poiché ogni impresa vende una porzione relativamente piccola della produzione complessiva del
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
DettagliIl monopolio (Frank, Capitolo 12)
Il monopolio (Frank, Capitolo 12) IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza
DettagliCorso di Politica Economica
Corso di Politica Economica Lezione 6: Equilibrio economico generale (part 2) David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) d.bartolini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1
DettagliEconomia Politica 2 - MICROECONOMIA ESERCITAZIONE 6 PRIMA PARTE
Economia Politica 2 - MICROECONOMIA ESERCITAZIONE 6 Martedì 23 Novembre 2004 PRIMA PARTE Si risponda alle seguenti domande: (N.B. le risposte riportate rappresentano una traccia per lo studente, a cui
DettagliCorso di Laurea: Operatori pluridisciplinari e interculturali d'area mediterranea SCIENZA DELLE FINANZE. Docente: Gatto Antonino
Corso di Laurea: Operatori pluridisciplinari e interculturali d'area mediterranea SCIENZA DELLE FINANZE Docente: Gatto Antonino Elaborazione: Dott.ssa Locantro Antonia Lucia I motivi dell intervento dello
DettagliAntonella Laino Il monopolio naturale
A13 477 Antonella Laino Il monopolio naturale Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-4809-2
DettagliIstituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa Prof. Gianmaria Martini Offerta dell impresa La decisione di un impresa a riguardo della quantità
DettagliELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso
Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore
DettagliTeoria dei Giochi. Anna Torre
Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 14 marzo 2013 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2013.html IL PARI O DISPARI I II S T S (-1, 1) (1, -1)
DettagliLA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ
LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,
DettagliGli strumenti di base della Finanza
27 Gli strumenti di base della Finanza ECONOMIA FINANZIARIA L Economia Finanziaria studia le decisioni degli individui sulla allocazione delle risorse e la gestione del rischio VALORE ATTUALE Con il termine
DettagliRisparmio, investimenti e sistema finanziario
Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci
DettagliEsercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA
Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esistono quattro principali tipi di strutture di mercato: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio.
DettagliESERCITAZIONE 8: GIOCHI SEQUENZIALI, ASIMMETRIE INFORMATIVE ED ESTERNALITA
MICRECNMI CLE.. 003-004 ssistente alla didattica: Elena rgentesi ESERCITZINE 8: GICHI SEUENZILI, SIMMETRIE INFRMTIVE E ESTERNLIT Esercizio : Giochi sequenziali e minacce credibili Si consideri un mercato
Dettagli13.4 Risposte alle domande di ripasso
86 Capitolo 13 13.4 Risposte alle domande di ripasso 1. Il modello di Cournot è incentrato sull ipotesi che ciascuna impresa consideri costante il livello attuale di output delle concorrenti. Il modello
DettagliMONOPOLIO, MONOPOLISTA
Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA
DettagliLa pubblicità. La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità
La La rappresenta il canale principale attraverso il quale i consumatori ottengono informazioni sui prodotti. Nel 2006, le spese pubblicitarie in USA sono state pari al 2,2% 2% del PIL. In Italia, nel
DettagliLe preferenze e la scelta
Capitolo 3: Teoria del consumo Le preferenze e la scelta 1 Argomenti trattati in questo capitolo Usiamo le preferenze dei consumatori per costruire la funzione di domanda individuale e di mercato Studiamo
DettagliEconomia Politica. Indicate Nome e Cognome, Numero di matricola e Corso di Laurea su ogni foglio.
7 novembre 2013 1) Supponete che la domanda di appartamenti a Cagliari sia p = 1000 5q, mentre l o erta sia q = 100. Trovate l equilibrio nel mercato degli appartamenti e disegnate il gra co. Supponete
DettagliCapitolo 7. Efficienza e scambio. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke
Capitolo 7 Efficienza e scambio Pareto-efficienza L efficienza in senso economico ha una definizione ristretta che prende il nome da un economista italiano (Vilfredo Pareto) una allocazione è efficiente
DettagliIl vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato
Il vantaggio comparato Nel giorno di San Valentino la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni. Coltivare rose negli Stati Uniti d inverno è difficile. E necessario l uso di serre riscaldate.
DettagliMICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza
MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza 1 Dotazioni iniziali Il consumatore dispone ora non di un dato reddito monetario ma di un ammontare
DettagliLa teoria dell offerta
La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare
DettagliRisparmio e Investimento
Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide
DettagliMACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company
MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI Economie aperte o chiuse Un economia chiusa è un economia che non interagisce con altre economie nel mondo. Non ci sono esportazioni, non ci sono
DettagliIndice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6
INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------
DettagliLezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin
Corso di Economia e Politica economica nei mercati globali S. Papa spapa@unite.it Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo
DettagliCorso di Politica Economica
Corso di Politica Economica Lezione 7: Informazione incompleta Francesca Severini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) f.severini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica
DettagliEdited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.
In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.
Dettagli3. Asimmetrie informative
Lezione seconda parte seconda Beni pubblici e altre cause di fallimento del mercato 1 3. Asimmetrie informative 3.1 rischio 3.2 assicurazione 3.3 asimmetrie informative 2 1 3.1 rischio Una situazione rischiosa
Dettagli5 Risparmio e investimento nel lungo periodo
5 Risparmio e investimento nel lungo periodo 5.1 Il ruolo del mercato finanziario Il ruolo macroeconomico del sistema finanziario è quello di far affluire i fondi risparmiati ai soggetti che li spendono.
DettagliIl sistema monetario
Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti
DettagliPaperone e Rockerduck: a cosa serve l antitrust?
Paperone e Rockerduck: a cosa serve l antitrust? Paperone Anna Torre, Rockerduck Ludovico Pernazza 1-14 giugno 01 Università di Pavia, Dipartimento di Matematica Concorrenza Due imprese Pap e Rock operano
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
Dettaglia) In concorrenza perfetta il ricavo totale è dato dal prodotto tra il prezzo e la quantità venduta:
Esercizio 1 a) In concorrenza perfetta il ricavo totale è dato dal prodotto tra il prezzo e la quantità venduta: RT = P Q Da cui si ottiene che il ricavo medio e il ricavo marginale sono costanti e pari
DettagliIl mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria
Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Esercizio 1 Ci sono 2000 individui ciascuno con funzione di utilità Von Neumann-Morgestern
DettagliLA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5
LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5 Appunti di estimo Il fine economico dell imprenditore Le motivazioni che spingono un imprenditore ad avviare attività di impresa sono: Produrre beni e servizi,
DettagliDomande a scelta multipla 1
Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco
DettagliRisparmio Investimenti Sistema Finanziario
26 Risparmio Investimenti Sistema Finanziario Il Sistema Finanziario Il sistema finanziario è costituito dalle istituzioni che operano per far incontrare l offerta di denaro (risparmio) con la domanda
Dettagli12.4 Risposte alle domande di ripasso
Il monopolio 81 12.4 Risposte alle domande di ripasso 1. Controllo su input fondamentali; economie di scala; brevetti; economie di rete; licenze governative. Nel lungo periodo il controllo sugli input
DettagliModello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin
Corso di Politica Economica Europee Stefano Papa spapa@uniroma1.it Modello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Economica Università di Roma Sapienza Da produttività
DettagliLa Minimizzazione dei costi
La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione
DettagliPOLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI
capitolo 15-1 POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI OBIETTIVO: EQUILIBRIO (ANCHE SE NEL LUNGO PERIODO) DISAVANZI: IMPLICANO PERDITE DI RISERVE VALUTARIE AVANZI: DANNEGGIANO ALTRI PAESI E CONDUCONO A
DettagliCapitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.
Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliUD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario
UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.
DettagliI ricavi ed i costi di produzione
I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa
DettagliCapitolo 8. Struttura della presentazione. Tipi di dazio. Gli strumenti della politica commerciale
Capitolo 8 Gli strumenti della politica commerciale preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Rosario Crinò) 1 Struttura della presentazione Analisi dei dazi in equilibrio parziale: offerta,
DettagliEconomia del Lavoro 2010
Economia del Lavoro 2010 Capitolo 4 L equilibrio del mercato del lavoro Applicazioni di politica economica: trattenute in busta paga e sussidi 1 Effetti di una politica governativa che sposti la curva
DettagliROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato
Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa
DettagliEconomia pubblica. Alberto Zanardi
Università di Bologna Scuola di Economia, Management e Statistica Corso di laurea CLEF Economia pubblica a.a. 2013-14 14 (8 crediti, 60 ore insegnamento) I beni pubblici Alberto Zanardi Fallimenti del
DettagliInvestimenti Diretti Esteri
Investimenti Diretti Esteri Daniele Mantegazzi IRE, Università della Svizzera Italiana 14 novembre 2013 Daniele Mantegazzi Economia Internazionale 14 novembre 2013 1 / 24 Contenuti e struttura della lezione
DettagliIntroduzione all economia
Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli
Dettagli8. ESTERNALITÀ, BENI PUBBLICI, ASIMMETRIA INFORMATIVA
8. ESTERNALITÀ, BENI UBBLICI, ASIMMETRIA INFORMATIVA 8.1. Un fenomeno di esternalità positiva può essere segnalato, in equilibrio di concorrenza perfetta, dal fatto che 1) Il beneficio marginale sociale
DettagliProprietà contratti e potere
Proprietà contratti e potere Le istituzioni formali e informali Definiscono le regole dello scambio Possono risolvere i problemi di free riding Hanno effetti redistributivi 1) Definiscono e difendono i
DettagliDisoccupazione e salario reale
Disoccupazione e salario reale Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Capitolo 28 La disoccupazione Come si misura la disoccupazione? Come si interpretano i
DettagliScelte in condizioni di rischio e incertezza
CAPITOLO 5 Scelte in condizioni di rischio e incertezza Esercizio 5.1. Tizio ha risparmiato nel corso dell anno 500 euro; può investirli in obbligazioni che rendono, in modo certo, il 10% oppure in azioni
DettagliCapitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni
Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel
DettagliEconomia Politica. Il monopolio. Cap 15. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi
Economia Politica Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Cap 15 Il monopolio Inquadramento generale In questa sezione prenderemo
DettagliFonti Energetiche Rinnovabili: Incentivi. Economia Ambientale Corso di Laurea In Ingegneria Civile e Ambientale
Fonti Energetiche Rinnovabili: Incentivi Economia Ambientale Corso di Laurea In Ingegneria Civile e Ambientale Contesto Politiche per il Cambiamento Climatico Riduzione delle emissioni di gas serra anche
DettagliECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)
ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA
DettagliIndustrial organization e teoria dei giochi (II modulo) [Contratti, incentivi, impresa]
Industrial organization e teoria dei giochi (II modulo) [Contratti, incentivi, impresa] Lezion4 - Selezione avversa, screening e segnalazione Asimmetrie informative pre-contrattuali e selezione avversa
DettagliMD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte
MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.
DettagliEconomia e politica di gestione del territorio. [1:cap.4]
Economia e politica di gestione del territorio Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie (L.M.) A.A. 2013-2014 Lezione n.5: Efficienza ed Equità [1:cap.4] Docente: Antonio Lopolito tel. 0881-589.417
DettagliLA NUOVA ECONOMIA KEYNESIANA (NEK anni 90 )
La uova Economia Keynesiana - I LA UOVA ECOOMIA KEYESIAA (EK anni 90 ) La MC ha un problema teorico generale er avere prezzi flessibili, i mercati devono essere spot: ricontrattazioni molto veloci e assenza
DettagliI mercati assicurativi
I mercati NB: Questi lucidi presentano solo parzialmente gli argomenti trattati ttati in classe. In particolare non contengono i modelli economici per i quali si rinvia direttamente al libro di testo e
DettagliLezione 27: L offerta di moneta e la LM
Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Facoltà di Economia Università di Roma Sapienza Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento
DettagliMacroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.
acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al
DettagliCorso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti
Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 15 La bilancia dei pagamenti e il mercato valutario Hill, cap. 10 (prima parte) La bilancia
DettagliFallimenti del mercato
Fallimenti del mercato Il mercato fallisce quando non è in grado di raggiungere un ottimo socialmente soddisfacente in termini di efficienza ed equità Potere di mercato Esternalità Beni pubblici Asimmetria
DettagliMercati finanziari e valore degli investimenti
7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre
DettagliDomande a scelta multipla 1
Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco
DettagliCorso di Politica Economica
Corso di Politica Economica Lezione 18: Informazione incompleta (moral hazard) David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) d.bartolini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica
DettagliCapitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica
Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica
Dettagli