Forza magnetica e Campo magnetico

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1 Forza magnetica e Campo magnetico 1

2 Introduzione al campo Magnetico Sin dal VII sec. a.c. era nota la proprietà della magnetite di attirare a se materiali ferrosi. Il nome magnetite derivò dalla città greca di Magnesia in Asia minore. Nel V sec. a.c. Socrate cita la caratteristica della magnetite di trasferire al ferro le sue proprietà di attrazione. Si osserva che tale proprietà non è uniformemente presente nel materiale. Si definiscono i Poli del magnete come quelle parti in cui la proprietà si manifesta maggiormente.

3 Introduzione al campo Magnetico Nel XVI sec. Gilbert (così come aveva fatto per l elettrostatica*): 1. Ad un magnete sospeso ad un filo viene avvicinato un secondo magnete: questo esercita una forza su di esso. Un magnete genera un campo chiamato campo magnetico: crea nello spazio circostante un campo di forze. Le linee di forza sembrano provenire da i due poli (vedi anche esperienza con limatura di ferro). Sono chiuse, nascono da un polo (nord) e terminano sull altro (sud). * Vedi appendice esperimenti con cariche elettriche 3

4 Introduzione al campo Magnetico. Avvicinando una bacchetta sottile di ferro ad un pezzo di magnetite questa si magnetizza. Calamita o ago magnetico. 3. un ago magnetizzato, libero di ruotare si dispone assumendo una posizione di equilibrio lungo una direzione prossima a quella del meridiano terrestre. Esiste quindi un campo B terrestre. Si definisce polo nord (o +) il polo che si orienta verso il nord geografico. Polo sud (o -) il polo che si orienta verso il sud geografico. 4

5 Introduzione al campo Magnetico 4. Due poli: positivo e negativo: poli dello stesso segno si respingono, poli di segno opposto si attirano. 5. I poli di uno stesso magnete sono sempre di segno opposto ed esistono sempre a coppia: vedi anche esperienza della calamita spezzata. A differenza delle carica elettrica non esiste in natura una carica magnetica. 5

6 Introduzione al campo Magnetico Nel 1811 Oested e poi nel 180 Ampere mostrarono che un ago magnetico in prossimità di filo percorso da corrente, assume una definita posizione di equilibrio (come nel caso del magnete). Il filo percorso da corrente crea un B. Le azioni magnetiche sono manifestazioni dell interazione tra cariche elettriche in MOTO. Nel 180 Farady dimostrò che campi B variabili nel tempo producono campi E. Maell predisse che anche campi E variabili nel tempo originano campi B. I campi E e B vengono unificati nell unico concetto di campo elettromagnetico. 6

7 Le linee di forza del campo Magnetico Determinare B in una certa regione di spazio vuol dire dare modulo direzione e verso (come per tutti i vettori!!) Così come per il campo E la rappresentazione grafica dell andamento di B si fa tramite le linee del campo. Sono una rappresentazione del campo Sono le linee tangenti ed equiversi ad B(P) in ogni punto P(,y,z) dello spazio il numero di linee di forza per unità di area che attraversano una superficie perpendicolare alle linee stesse è proporzionale all intensità del campo. 7

8 Il flusso di B Consideriamo un magnete: il flusso del campo magnetico attraverso una qualunque superficie chiusa è sempre nullo. S B ds 0 Le linee di forza del campo sono linee chiuse. B è solenoidale in forma locale: B 0 8

9 Forza di Lorenz Consideriamo una particella di massa m e carica q in presenza di un B. v 0 F 0 v 0 F q v B Forza di Lorentz F 0 F ma se v // B se v B F v sempre W B F dl 0 A 9

10 Forza Elettrostatica F. di Lorents W B E dl q( V P V Q ) W B B dl 0 A A 1. Compie lavoro. L energia cinetica cambia 3. La velocità può cambiare in modulo e direzione 4. è parallela ad E 1. NON compie lavoro. la velocità cambia in direzione, ma in modulo resta costante 3. è perpendicolare a B 10

11 Unità di Misura F q v B L unità di misura del campo magnetico: il tesla T N N kg Cm / s Am As Sottomultipli: Gauss 1 G 10-4 T Per esempio il campo magnetico terrestre sulla superficie vale circa 0.4 G Negli esperimenti agli acceleratori si usano campi di 4 T. 11

12 i j u ab nev d Effetto Hall e > 0 Stesso verso qualunque sia il segno dei portatori F ev d B E H F vd e B j B ne Il campo di hall tende quindi ad accumulare le cariche sul lato a o b. L equilibrio si raggiunge quando: E H verso l'alto se e > 0 E verso H il basso se e < 0 E H E + el 0 1

13 Effetto Hall Il dispositivo si comporta come un generatore in cui non circola corrente. La tensione di hall è: Q ε H EH dz EH PQ ± E P H +Se e > 0 - Se e < 0 b jb ε H E H b b ne ib nea Consente di determinare: 1. il segno dei portatori. La densità di carica α ε H B i nea Sonde di Hall: misuratori di campo magnetico 13

14 Spettrometri di massa Moto di cariche in B B uniforme v B q positiva F q v B F qvb m v R 1 mv qv v qv/m Moto circolare uniforme R: raggio di curvatura (cost.) R mv qb Vm B q R 14

15 Moto di cariche in B frequenza ω R v qb m In termini vettoriali: qv B mω v -mv ω v B B - m q v ω m - ω ω q - q m B Le velocità angolare è sempre // a B Se q < 0 è concorde Se q > 0 discorde Periodo T π ω πm qb indipendente da v e R 15

16 Moto di cariche in B B uniforme v non perp. B q posit. Moto Elicoidale uniforme F R q v B mvsenθ qb ma e T qvsenθb πm qb m v R (composizione del moto circolare uniforme nel piano ort. a B e del moto rett. Uniforme lungo B) Nella direzione di B la velocità è costante passo p vp T v p πm qb 16

17 Fasce di Van Allen z B NON uniforme (a simmetria assiale) bottiglia magnetica Consideriamo una particella carica entrante nel piano del disegno con v B z forza radiale responsabile del moto elicoidale intorno all asse z. B diminuisce, raggio di curvatura e passo aumentano. B r forza lungo z. La particella torna indietro oscilla avanti e indietro. Gli e- e p emessi dal sole vengono catturati dal campo magnetico terrestre. 17

18 Thomson: scoperta dell e - E B uniformi E 0 B 0 nessuna deviazione E 0 B 0 particella deviata E 0 B 0 variato fino a annullare la deviazione y qel mv ( vedi esercizio già fatto) q m ye L B F F B E q qe v vb E B 18

19 1 mv 1 Il ciclotrone qv dopo t Entra nella seconda cavità, la V cambia segno: mv Tra due cavità cilindriche è applicata un d.d.p. alternata in presenza di un campo B uniforme perpendicolare al piano delle cavità 1 mv La particella entra nella prima cavità 1 T 1 mv qb mv1 R1 qb πr1 πm v qb qv qv R > R1 1 V V 0 senω RF t T 1 πr πm dopo t t1 v qb esce dalla nda cavità 19

20 Il ciclotrone dopo t 1/giro T RF πm qb T ω RF RF / πm qb qb ω m Detta pulsazione di ciclotrone Il processo continua fino al raggio massimo R v ma qbr m 1 mv ma q B R m Si possono raggiungere Ek dell ordine dalla decina di MeV 0

21 Forza magnetica su un conduttore percorso da i dl J Se un conduttore percorso dalla corrente i è immerso in un campo B (se gli e sono i portatori) su ogni e - F -e v d B S df df n. di elettroni df n Sdl F n Sdl e vd B Sdl J B dv J B i JS i dl B Non dipende dal segno dei portatori di carica J nev II a legge elementare di Laplace d 1

22 Forza magnetica su un conduttore percorso da i Per un filo indeformabile di lunghezza l percorso da una corrente i è stazionaria: F b i dl B a Se B cost ed il conduttore rettilineo F Q i dl P B il B

23 Forza magnetica su un conduttore percorso da i Se B cost e il conduttore è curvilineo ma giace in un piano: F b i a dl B ipq B Quindi in un campo B uniforme un filo percorso da corrente sente una forza che non dipende dalla forma del filo, ma solo dai punti iniziali e finali. Su un circuito: F 0 idlb dl 3

24 Applicazione B Bu y F ipq B i R B 1 u z F i Q P dl B i P Q du dl + dyu du y + dy u y Bu y F 1 + F 0 Bi P Q du z BiRu z 4

25 Applicazione Al giogo di una bilancia è sospesa un spira rigida larga b. La parte inferiore è immersa in un campo B ortogonale al piano della spira uniforme. Se nella spira circola una corrente i con verso opportuno, si osserva che per riequilibrare la bilancia occorre mettere una massa m 0.5 g. Calcolare B. F 1 ib B i i b B mg b Bu z mg B ib 10 1 T Questo metodo si misura il B!! 5

26 Momento magnetico Spira rettangolare di lati ab percorsa da i, immerso in un B uniforme F ibb cosθ // piano della spira uguali ed opposti con stessa retta di azione F PQ SP F F RS QR iab piano della spira Momento meccanico τ bsen θ F bsenθ iab isbsenθ m is τ m momento B magnetico della spira 6

27 Principio di equivalenza di Ampere τ p p E qd momento dipolo elettrico τ m B m is momento magnetico della spira Unità di misura del momento di dipolo magnetico: Am 7

28 Appendice: il campo elettrico 8

29 La natura dell elettricità e la carica elettrica Un po di storia: sin dal settimo secolo A.C. si scoprì che l ambra gialla se strofinata con un panno di lana acquista la proprietà di attirare corpuscoli leggeri. Nel sedicesimo secolo Gilbert aveva scoperto che altre sostanze se strofinate acquistano le stesse proprietà, mentre altre no. Dal nome greco dell ambra fu introdotto il termine elettricità, ad indicare la causa, ancora ignota, dei fenomeni di interazione fra corpi elettrizzati. Conclusione: Il processo di strofinamento trasferisce una piccola quantità di carica da un corpo all altro, alterando la neutralità di carica di ciascuno di essi. esistono tipi di carica elettrica, per convenzione: + CARICA POSITIVA (ad es. seta strofinata su vetro) - CARICA NEGATIVA (ad es. pelle strofinata su gomma) Due cariche dello stesso segno si respingono mentre cariche di specie differente si attraggono. La carica elettrica si conserva sempre Unità di misura della carica è il Coulomb [q] C 9

30 La legge di Coulomb Utilizzando una bilancia di torsione Coulomb dimostrò che: la forza di attrazione o di repulsione che si esercita tra due particelle puntiformi elettricamente cariche poste nel vuoto è proporzionale al prodotto delle loro cariche ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza interposta tra esse ed è diretta lungo la congiungente le due cariche. F 1, F,1 k e q1q r u r 1 4πε 0 q1q r u r u r è un versore con direzione congiungente le due cariche k e 1/(4πε 0 ) è la costante elettrostatica che dipende unicamente dalle unità di misura (ε m -3 Kg -1 s C ) Costante dielettrica del vuoto 30

31 Il Campo elettrico Come si manifesta l azione a distanza tra due cariche q e Q? Q carica privilegiata : SORGENTE DEL CAMPO ELETTRICO u r versore r la distanza tra carica sorgente e CARICA di prova o esploratrice q F E q Q 4πε o r u r Q q E * Importante: Il campo generato dalla sorgente Q E misurato operativamente attraverso una carica di prova G. Pugliese * Resta definito anche se una carica di prova NON è presente nel punto 31

32 Linee di forza del campo elettrico Sono una rappresentazione del campo Sono le linee tangenti ed equiversi ad E(P) in ogni punto P(,y,z) dello spazio il numero di linee di forza per unità di area che attraversano una superficie perpendicolare alle linee stesse è proporzionale all intensità del campo. Convenzione sul verso. E(P) generato da carica q puntiforme Linee di forza radiali 3

33 Il campo elettrico di più cariche puntiformi E la forza agente su una carica di prova q......per via di una data distribuzione di n cariche privilegiate Q i (n 3) E ( F + F + F ) q 1 3 F q (n, Q 1 Q +q) Si è applicato il principio di sovrapposizione degli effetti G. Pugliese 33

34 Campo di una distribuzione continua di carica Il campo E nel punto P si ottiene: Scomponendo la distribuzione di carica di densità volumetrica (oppure superficiale o lineare) uniforme ρ dq/dv in volumetti dv (σ opp. λ ) cui corrisponde una carica dq ρ dv dq de u r 4πε r Applicando il principio di sovrapposizione 0 1 ( ) ρ u r 4πε dv E P de Q r o 34

35 Flusso Data una corrente di aria o acqua, il flusso volumetrico (o la portata) è la quantità di aria che attraversa la superficie nell unità di tempo. Dipenderà dalla angolo formato fra v e la spira. Es. se v // spira il flusso è nullo Ossia Φ vacos θ v A Flusso del campo velocità: ossia la quantità di un campo che un area interecetta. 35

36 Flusso del campo elettrostatico Sia ds una superficie elementare, immersa in una regione in cui è definito un campo E, orientata fissando il verso del versore della normale n. Si definisce flusso del campo E attraverso la superficie ds d Φ( E) E ds EdS cosθ Campo E Il flusso attraverso una superficie finita S, suddivisa in elementini ds Φ ( E ) E ds S 36

37 Flusso del campo elettrostatico Se la superficie è chiusa, per convenzione, la normale è orientata verso l esterno (quindi Φ uscente positivo-φ entrante negativo). Φ ( E ) E ds ds Unità di misura [Φ][E][S] V/m m Vm 37

38 Teorema di Gauss S E ds q ε int 0 Dove q int è la carica interna alla superficie chiusa considerata Teorema di GAUSS: Il flusso del campo E attraverso una superficie qualsiasi chiusa è uguale alla somma algebrica delle cariche contenute entro la superficie, comunque siano distribuite, divisa per ε 0 38

39 39 Teorema di Gauss Nel caso più generale in cui il campo sia generato da una distribuzione continua di cariche, caratterizzata dalla densità spaziale ρ (,y,z): Nel caso di più cariche puntiformi per il principio di sovrapposizione: Φ i i i S i S i i S q nds E nds E nds E E int 0 ) 1 ) ( ) ( ε Φ S d z y E τ ρ ε ),, ( 1 ) ( 0

40 Teorema di Gauss in forma Locale È una legge integrale che lega il flusso del campo E attraverso una superficie chiusa alle sorgenti del campo interne. In forma differenziale costituisce una relazione locale che lega le derivate del campo in un punto con le densità di carica ρ in quel punto. E u dydz E dydz attraverso A B C D E u dydz E dydz attraverso ABCD ( E E E ) dydz ddydz Sviluppo in serie al primo termine essendo d piccolo 40

41 41 Teorema di Gauss in forma Locale dτ z E y E E ddydz z E y E E ds E d z y z y Φ ) ( 0 ε 0 τ ρ ε d dq d Φ ε 0 ρ + + z E y E E z y ε 0 ρ E

42 Teorema della divergenza d Φ Edτ (1) E dφ dτ d La divergenza del campo in P è pari al rapporto tra il flusso attraverso la superficie di un parallelepipedo infinitesimo centrato in P ed il suo volume. (vale per qualunque campo vettoriale) Edτ Φ () Φ E ds τ Edτ Il flusso del campo attraverso una superficie chiusa S è pari alla divergenza del campo stesso esteso al volume racchiuso da S. (T. della divergenza) 4

43 Applicazioni T. di Gauss ρ 43

44 Lavoro in elettrostatica Lavoro ed energia potenziale sono due concetti collegati (si ricordi prima parte del corso) Lavoro W per portare la carica q 0 dai punti α β in regione di campo elettrostatico E(P) W β α F dl β α q 0 E( P) dl q 0 Per un campo elettrostatico NON dipende dal Γ i scelto ma solo dagli estremi!!! E conservativo!! Dimostriamolo 44

45 W Calcolo del lavoro Lavoro su q nel campo prodotto della sorgente q qq0 4πε qq0 4πε o o r A r B A B u r dr r dl r qq0 4πε o qq 0 1 4πε o ra A B cosϑ dl r 1 r B q 0 dl E(r) u r dr θ E(r) dl ds E(r+dr) u r q 45

46 Energia Potenziale Ricordiamo che ad ogni forza conservativa è associata una energia potenziale. Nel caso del campo elettrostatico: W AB U U A U B q0q 4πε o 1 r A 1 r B Posto V(infinito) 0 Infinito L energia potenziale è nota a meno di una costante. Si sceglie arbitrariamente il suo valore in un punto. Di solito U( ) 0 U P) q q 4πε o r ( 0 L energia potenziale di una carica q 0 nel campo generato da una carica puntiforme q 46

47 Potenziale di una carica puntiforme Analogamente a quanto effettuato per passare da Forza Campo elettrico... si può privilegiare q ( sorgente ) rispetto a q 0 ( di prova ) passando da Lavoro Diff. di potenziale: Posto V B ( ) 0 W AB U q 1 1 V A VB q0 q0 4πε o ra rb V ( P) q 4πε o r Il POTENZIALE V (P) è il LAVORO (compiuto dal campo elettrico) NECESSARIO PER PORTARE UNA CARICA UNITARIA DAL PUNTO P DISTANTE r DALLA SORGENTE q ALL INFINITO L unità di misura: per il potenziale è il Volt [V] V J/C per il campo elettrico [E]V/m 47

48 Le superfici equipotenziali Luogo dei punti aventi lo stesso potenziale elettrico: V(P) costante Sono in ogni punto perpendicolari alle linee di forza del campo: consideriamo uno spostamento dr sulla supercie equipo. dv E dr 0 E E 0 dr 0 E dr 48

49 Potenziale di distribuzione di cariche DISTRIBUZIONE DISCRETA: Date i1,,, N cariche q i ognuna delle quali genera in P un potenziale V i (P) q 4πε i o r P,i V ( P) N V ( P) i i πε o N q r i i 1 P, i DISTRIBUZIONE CONTINUA: dq Data una carica q continua dv ( P) 4πε o r si scompone lo spazio in tanti volumetti dv di carica volumica ρ dq / dv ognuno dei quali genera un potenziale V 1 dv 4πε o dq r + costante 49

50 Relazione tra E e V: noto il campo Il potenziale elettrostatico è definito a partire dal lavoro per unità di carica effettuato dal campo. W q o E ds q o V V E ds V f V i E ds 50

51 Relazione tra E e V: NOTO il POTENZIALE dw dw q0e ds q0eds cos θ q o dv q 0 E s ds dv E s ds E s è la componente del campo in direzione ds. Quindi in coordinate cartesiane: E V i + V y j + V z k V 51

52 Proprietà del campo elettrostatico E ds 0 IL CAMPO ELETTROSTATICO È CONSERVATIVO E nds q ε int 0 Teorema di Gauss Ricordiamo che il termine Elettrostatico sta ad indicare un campo in cui le cariche che lo generano sono fisse e costanti e che un eventuale carica di prova è fissa o si muove senza perturbare la distribuzione delle cariche sorgenti. 5

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