Economia e Gestione delle Imprese
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- Cesarina Costantini
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1 Economia e Gestione delle Imprese Le principali scelte strategiche: Lezione 7 Le strategie del vantaggio competitivo Prof. Paolo Di Marco
2 Le principali scelte strategiche Argomenti Lez7: Le strategie del vantaggio competitivo Lez8: Le strategie nel ciclo di vita Lez9: La comunicazione Lez10: Gestire l innovazione Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/2
3 Criteri di scelta di una strategia Come dimostrato non basta definire l obiettivo d impresa per individuare la strategia più adeguata, perché come intuibile la stessa milestone può essere raggiunta seguendo differenti percorsi strategici. In base a quali criteri si sceglie un percorso strategico? Fattibilità: siamo in grado di valutare quali capacità sono richieste e quali sono i vincoli? Potenza: la strategia individuata è in grado di concederci un vantaggio competitivo? Sinergia: possiamo assicurarci un certo grado di coordinamento delle azioni e una coerenza complessiva? Concentrazione e parsimonia: quale soluzione permette di evitare lo spreco o la dispersione inutile di risorse? Flessibilità: siamo in grado di reagire tempestivamente in caso di imprevisto? Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/3
4 Cosa è il vantaggio competitivo?. Potenza: la strategia individuata è in grado di concederci un vantaggio competitivo? Cosa si intende precisamente per vantaggio competitivo??? Insieme delle caratteristiche o attributi del prodotto che conferiscono superiorità verso i concorrenti Nelle caratteristiche Intrinseche del prodotto Nell erogare servizi aggiuntivi o necessari superiore in cosa?? Nella modalità di distribuzione, Prof. Paolo Di Marco produzione, vendita Lezione 7/4
5 Due tipi di vantaggi Le imprese possono detenere un vantaggio competitivo sui concorrenti con due modalità principali: fornire lo stesso prodotto ad un costo/prezzo più basso o differenziare il prodotto giustificando così al mercato un premium price. Stesso prodotto ma costo più basso Vantaggio competitivo dipendente dal costo Prodotto differenziato e premium price Vantaggio competitivo dipendente dal potere di mercato Dinamica interna Dinamica esterna Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/5
6 Le 3 strategie sul vantaggio competitivo Già nel 1982 l economista Michael Porter aveva individuato tre principali strategie per difendere il proprio vantaggio competitivo: 1. Strategia di dominio dei costi o leadership di costo 2. Strategia di differenziazione 3. Strategia di focalizzazione Mercato Strategia di differenziazione Leadership di costo o strategia di dominio dei costi Segmento Strategia di focalizzazione Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/6
7 Strategia di dominio dei costi Strategia di dominio dei costi Questa strategia è valida nei mercati con un elevata sensibilità degli acquirenti al prezzo. Solitamente è applicabile in contesti aziendali maturi, dove l esperienza nella gestione produttiva influenza in senso positivo le dinamiche di costo (effetto esperienza o curva di esperienza). Il vantaggio competitivo di un leader di costo si basa: Un livello di costo inferiore a quello delle imprese rivali; Offrire i prodotti/servizi essenziali per gli acquirenti; Un vantaggio fondato su elementi difficili da copiare o da imitare. ESISTONO DUE PERCORSI PRINCIPALI PER IL VANTAGGIO DI COSTO 1) Svolgere le attività della catena del valore con una maggiore efficienza di costo rispetto ai concorrenti; 2) Modificare la catena del valore per eliminare o superare alcune attività che risultano fonte di costi. Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/7
8 Le fonti del vantaggio di costo Economia di scala Economie di scala E il fenomeno per il quale ad un aumento della scala produttiva, si verifica una riduzione del costo unitario di produzione. Scala produttiva Economie di apprendimento E il fenomeno per il quale ad un aumento della produzione cumulata, diminuisce il costo medio unitario di produzione. LEGGE DELL ESPERIENZA: al raddoppiare della produzione cumulata corrisponde una diminuzione dei costi unitari compresa tra il 20 e il 30%. Innovazioni di processo Riduzione del fabbisogno di manodopera Utilizzazione più efficiente delle materie prime Riduzione scarti e sfridi Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/8
9 Le fonti del vantaggio di costo Miglioramenti progettazione Una progettazione che consenta risparmi di materiale Riorganizzazione degli approvvigionamenti Ricerca vicinanza geografica alle fonti Accesso privilegiato a fonti più economiche Potere contrattuale o accordi con i fornitori Grado di utilizzo di capacità produttiva Valutazione dei costi di installazione ed eliminazione capacità in eccesso Differenze residue efficienze operativa Agire sull inadeguatezza organizzativa Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/9
10 Win e loss della strategia di dominio dei costi Maggiore resistenza a guerre di prezzo Percezione da parte dei concorrenti del livello di costo basso dell impresa come una barriera all entrata nel mercato Offerte sempre più differenziate Mutabilità della domanda Diseconomie da: Relazioni sindacali più difficili Maggiori costi organizzativi e di coordinamento Impatto ambientale con conseguente esigenza di azioni correttive Innovazioni tecnologiche da parte dei competitors Rigidità al cambiamento e all innovazione Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/10
11 La strategia di differenziazione Strategia di differenziazione La strategia di differenziazione consiste nel realizzare un prodotto/servizio con un carattere di unicità che ha valore per un numero elevato di clienti e che si distingua dai concorrenti. Sarà quindi l elemento distintivo a conferire un certo potere di mercato. Una differenziazione di successo consente di: Praticare un prezzo più elevato Fidelizzare l acquirente alla marca Per introdurre una vera strategia di differenziazione è necessario costruire la catena del valore per l impresa e per il cliente ed individuare i fattori determinanti dell unicità per ciascuna attività. Successivamente, bisogna selezionare le variabili di differenziazione che sembrano più vantaggiose in termini di: Maggior potenziale a costi inferiori Collegamenti tra le attività Sostenibilità nel tempo Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/11
12 Fattori per la differenziazione Come differenziare l offerta? Primato tecnologico riconosciuto Design Creare un esperienza di consumo Localizzazione geografica Competenze dei dipendenti Servizio post vendita Qualità degli input Forza del Brand Procedure di controllo Rete distributiva Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/12
13 Win e loss della strategia di differenziazione Impresa protetta nei confronti del potere di negoziazione dei fornitori Impresa protetta nei confronti del potere dei compratori La differenziazione alza le barriere all entrata di nuovi concorrenti La differenziazione rende difficoltoso il compito dei rivali che intendono competere mediante un prodotto sostitutivo Una strategia di differenziazione è destinata all insuccesso quando i concorrenti possono imitare in breve tempo gli attributi del prodotto su cui l impresa si basa per attirare gli acquirenti Accoglienza fredda della differenziazione poiché basata su caratteristiche cui gli acquirenti attribuiscono scarso valore Spesa eccessiva negli sforzi di differenziazione con una conseguente erosione dei profitti Sovraprezzo eccessivo Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/13
14 La strategia di focalizzazione Strategia di Focalizzazione o «Nicchia» Mentre le strategie di differenziazione e leadership di costo mirano a dominare l intero mercato, la strategia di focalizzazione si concentra su un particolare segmento o su un numero ristretto di segmenti. Una volta individuato questo segmento, l impresa decide di competere adottando uno dei due approcci fondamentali, la leadership di costo o la differenziazione. La strategia di focalizzazione può, quindi, in un certo senso, essere considerata un caso particolare delle precedenti. La nicchia può essere definita per: area geografica tipo di clienti tipo di prodotto Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/14
15 Win e loss della strategia di focalizzazione L impresa è protetta rispetto ai suoi rivali L impresa ha una posizione di vantaggio rispetto ai compratori L impresa è protetta rispetto ai potenziali nuovi entranti e prodotti sostitutivi Vantaggi derivanti da un efficace segmentazione Posizione di svantaggio rispetto ai fornitori Bassi volumi produttivi = alti costi di produzione La nicchia può svanire La nicchia può essere sotto la minaccia di un full-line I concorrenti potrebbero contrastare la capacità dell impresa di servire la nicchia I bisogni della nicchia potrebbero tradursi in caratteristiche di bisogno comuni La nicchia potrebbe diventare attraente e attirare numerosi concorrenti Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/15
16 Le 4 zone dei vantaggi competitivi Zona di ritiro attività Costo unitario in % rispetto al competitor Basso vantaggio di costo Basso potere di mercato Alto potere di mercato Alto vantaggio di costo Zona ideale Prezzo di vendita massimo accettabile % rispetto al competitor Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/16
17 Le 4 zone dei vantaggi competitivi Nel quadrante 2 si trova la peggiore situazione: oltre ad avere costi più alti del competitor diretto, il mercato mi percepisce peggiore e mi attribuisce un prezzo inferiore. Nel quadrante 4 invece la situazione è l opposta, ed è quella ideale per l impresa: ho sia un vantaggio di costo che un vantaggio derivante dal potere di mercato rispetto al competitor Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/17
18 La situazione attuale dei vantaggi competitivi Michael Porter formula queste tre alternative strategiche più di 30 anni fa. La situazione ore è mutata notevolmente e il mercato ha pretese differenti. Cosa richiedono i mercati? Bisogna essere efficientemente differenziati nella specializzazione. Sembra semplice?? Essere in grado di offrire soluzioni specializzate e customizzate Avere la capacità di offrire un prodotto/servizio differenziato e che si dinstingua Essere super efficienti in termini di costo Tendenze attuali del mercato competitivo: Innovation e tech competition World competition Relationship competition Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/18
19 Le 3 strategie a confronto Rischi della differenziazione Mantenere l elemento di differenziazione diviene troppo oneroso ma agire sul prezzo sarebbe un suicidio per l offerta Il cliente dopo un determinato periodo perde interesse per l elemento differenziante che tuttavia non può essere eliminato Eventuali imitazioni riducono l impatto dell elemento differenziante e sposteranno la competizione sui prezzi Rischi della concentrazione Il differenziale di prezzo rispetto ai concorrenti che si rivolgono all intero mercato diviene troppo elevato e il mio target di nicchia non mi riconosce più un valore Le differenze tra il segmento di mercato ed il mercato globale si attenuano Il segmento individuato si frammenta in sotto-segmenti più specializzati e la mia offerta diviene obsoleta Rischi del dominio di costi Cambiamenti tecnologici che annullano il vantaggio di costo conquistato Diffusione successiva della tecnologia a basso costo tra gli «imitatori» che non mi consente più di essere il solo leader nei costi Centrare l attenzione esclusivamente sui costi porta l azienda fuori dalle dinamiche evolutive dei mercati: si perde la capacità di analisi e previsione Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/19
20 Il caso «Tata Nano» Ci si auspicava di sconvolgere i mercati con una strategia di leadership di costo Il prezzo? Tra i e i euro. Accolta con stupore ed entusiasmo. ma. L auto più economica al mondo, colei che avrebbe dovuto rivoluzionare il mercato automobilistico indiano fu lanciata nel 2008 con l obiettivo di motorizzare l India. Ratan Tata (a capo di Tata Group) presentò la sua «creatura» come paladina della democratizzazione e della diffusione dell auto in India; tutti avrebbero potuto permettersi un auto. Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/20
21 Il caso «Tata Nano» Con un prezzo così basso gli ingegneri Tata hanno dovuto appellarsi al buon vecchio «quello che non c è non si rompe, quello che non c è non pesa, quello che non c è non costa» Carrozzeria in plastica intelaiata in acciaio Strumentazioni: spia del serbatoio e dell olio e tachimetro No aria condizionata, no radio, no servosterzo, bagagliaio accessibile solo dall interno Nonostante la curiosità verso la vettura, la Nano non ha retto la prova dei mercati. Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/21
22 Il caso «Tata Nano» Le utopistiche previsioni Tata: Vendere mezzo milione di Tata Nano all anno Dal 2008 al 2012 ne sono state complessivamente vendute Il lancio in Europa viene comprensibilmente annullato Cosa non ha funzionato? Acquistare una Nano equivaleva a passeggiare per strada con un cartello con su scritto «sono povero» fissato alla fronte. Tata Nano è stata proposta sul mercato come auto-salvagente, ed inoltre, seppure il mercato indiano sia meno esigente di quello europeo, le dotazioni e la versatilità sono sotto ai livelli minimi di accettabilità.. E se la Nano fosse stata proposta come giovane e pratica soluzione al traffico delle metropoli indiane e non come triste ripiego in caso di ristrettezze economiche? Prof. Paolo Di Marco Lezione 7/22
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