01/05/2016. Il Metodo di Studio. La lezione di oggi LO STUDIO. Studio. Studio. Il concetto di Apprendimento è assai più ampio di quello di Studio
|
|
- Federigo Molteni
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 8 aprile 06 La lezione di oggi ) Definizione di studio ) Le fasi dello studio Il Metodo di Studio Dott.ssa Faietti Lisa Psicologa - Psicoterapeuta Organizzione materiale, obiettivi Semplici 3 Comprensione, lettura, elaborazione Organizzate METODO DI STUDIO Memorizzazione, ripasso Complesse STRATEGIE FASI STUDIO La lezione di oggi 3) Diversi Metodi di studio (PQ4R, MURDER, ) 4) Ansia e studio 5) Senso di autoefficacia LO STUDIO 6) Creare un percorso sul metodo di studio a scuola 7) Stili cognitivi Definizione Studio Studio Il concetto di Apprendimento è assai più ampio di quello di Studio STUDIO Abitudini Comportamenti Abilità Reazioni emotive APPRENDIMENTO Testo Lezione
2 Studio Studio Particolare forma di apprendimento che ha come scopo l apprendere da un testo o da una lezione in modo intenzionale ATTEGGIAMENTO STRATEGICO Intenzionale Autodiretta Anderson, fasi dello studio ) Organizzazione del materiale, e definizione degli obiettivi ) Lettura, comprensione ed elaborazione del testo 3) Memorizzazione del materiale, rievocazione e ripasso per ognuno 3 fasi dello studio ) Organizzazione del materiale e definizione degli obiettivi ) Lettura, comprensione ed elaborazione del testo 3) Memorizzazione del materiale, rievocazione e ripasso per ognuno Si possono usare STRATEGIE: Semplici (ripetizione) Complesse (schemi, grafici) Organizzate in piani (METODO DI STUDIO) Studio Strategie di organizzazione Organizzione materiale, obiettivi Semplici 3 Comprensione, lettura, elaborazione Organizzate METODO DI STUDIO Memorizzazione, ripasso Complesse STRATEGIE FASI STUDIO L organizzazione e la pianificazione sono importanti! Regole:. Pratica distribuita, piuttosto che Studio massivo. Piano giornaliero, settimanale e/o mensile. Realistico. Mantenere un buon contatto sociale 3. Aggiornarlo 3. PAUSE
3 Strategie di organizzazione Strategie di organizzazione ERRORI: MEGLIO: Stima ottimistica dei tempi Alternare impegni e svaghi Timore di sentirsi controllati (vivere un senso di costrizione nel dover rispettare le scadenze) Bassa conoscenza degli obiettivi (quali argomenti studiare? per quanto tempo? Tipo di prova?) Sotto-stimare l importanza del ripasso Conoscere il proprio tempo utile e la propria velocità di studio Evitare lo studio affrettato dell ultimo momento (non rimandare) Usare anche i ritagli di tempo Frazionare il lavoro e mettersi avanti Lavorare per finire i compiti e non per raggiungere l ora Il tempo Le tecniche di lettura Ogni studente si organizza da solo e si crea delle abitudini di studio da autodidatta e non sempre funzionano. Gli studenti bravi a scuola non sono sempre i più intelligenti ma sono: Diversi tipi di lettura: Orientativa o prelettura Idea generale sul contenuto Recuperare le nozioni già possedute Decidere su quali punti soffermarsi Efficienti, organizzati Non perdono tempo Interagiscono con gli insegnanti Studiano con allegria e facilità Selettiva o di consultazione Approfondita o intensiva In base agli obiettivi o interessi La velocità cambia a seconda delle difficoltà che si incontrano Capire un testo in tutte le sue parti Ricreativa Serafini M., Come si studia, Bompiani, 989 Strategie di comprensione Processo ATTIVO, interattivo e costruttivo che attraverso l interazione lettore e testo produce un MODELLO MENTALE Strategie di comprensione STRATEGIA Attivare schemi organizzativi di conoscenze MODALITA Prima di iniziare a studiare chiedersi che tipo di testo si ha davanti (testo di studio? Come è organizzato?) Leggere Processo di decodifica Capire Processo di astrazione del significato del testo Scorrere il testo richiamando conoscenze precedenti e facendo previsioni Dividereil testo in modo ottimale (pianificare) Fare ipotesi e verificarle In base a titoli, sottotitoli e figure farsi un idea sull argomento trattato chiedendosi cosa si fa a questo riguardo Considerando l argomento (è nuovo, è difficile, ), le conoscenze possedute, la lunghezza del testo e i tempi di attenzione, decidere in anticipo come suddividerlo Prevedere di cosa parlerà il testo e verificarlo attraverso una prima lettura De Beni e Zamperlin (993) 3
4 Strategie di comprensione Elaborazione attiva del materiale Fare previsioni sulla base delle conoscenze date Individuare le parti importanti (sottolineare) Porsi domande per verificare la comprensione Comprendere le figure e integrarle con il testo Sulla base della lettura di una parte del testo inferire cosa potrà essere scritto dopo Durante la seconda e la terza lettura individuare le parti importanti del testo Formulare delle domande per verificare se si è capito il testo e alcuni termini specifici Analizzare le figure integrando le informazioni contenute in esse con quelle nella parte scritta (doppia codifica) Processo attivo che richiede l uso di strategie Consente di creare collegamenti tra le nuove conoscenze e quelle già possedute Consente distinguere da ciò che è chiaro da ciò che non lo è De Beni e Zamperlin (993) Strategie scritte Strategie non scritte ) Ripetere ( silente o sub-vocalica o ad alta voce) ) Sottolineare, evidenziare e cerchiare ) Annotare o copiare parole, concetti o parole chiavi 3) Riassumere con parole proprie 4) Costruire diagrammi o schemi o mappe ) Autointerrogarsi 3) Costruire modelli mentali e fare collegamenti 4) Immaginare (utile nel comprendere e nel memorizzare) 5) Uso di mnemotecniche (immagini mentali e strategie di tipo verbale) 3 Strategie di memorizzazione Strategie per immagazzinare le informazioni in modo significativo e per poterle richiamare e ripassare Schemi, tabelle Riassumere Concretizzare Usare Figure Copia e Cancella Immagini mentali Associare - Ripassare 3 Il ripasso Ripetere facendo un discorso da solo o con un ascoltatore Va pianificato (subito e a distanza di tempo) Suddividere il materiale e ripassare in modo analitico Più il materiale è stato elaborato maggiori sono i risultati (schemi, mappe, ) Consente di: Ridurre l ansia Verificare la propria preparazione Consolidare le informazioni apprese Organizzare la propria esposizione orale 4
5 Metodo di Studio Insieme strutturato e coordinato di strategie Uno dei metodi più conosciuti è il metodo PQ4R di Robinson (970) Diversi Metodi di Studio ) Preview (Scorsa Rapida) ) Question (Porsi domande) 3) Read (Leggere) 4) Reflect (Riflettere) 5) Recite (Ripetere) 6) Review (Ripassare) Metodo MURDER È basato sull apprendimento cooperativo tra studenti, tramite cui è possibile stabilire un clima positivo in classe e conseguentemente promuovere la motivazione Motivazione Mood: stato d animo. Atteggiamento positivo e motivare allo studio Understand: leggere cercando di capire Recall: ripetere Detect: accertarsi di aver compreso Elaborate: sviluppare utilizzando strategie (mappe, schemi, riassunti, ) Review: ripasso Dansereau, 988 Metodo di studio Metodo di Studio Infiniti studenti Diverse verifiche Diversi Professori Infiniti metodi di studio Diversi metodi di studio Diversi Metodi di studio Interrogazione Tema Compito Matematica Compito scritto, domande aperte Ripeto a voce alta Faccio uno schema, scaletta Svolgo esercizi supplementari Studio ponendomi delle domande 5
6 Metodo di Studio Interrogazione orale Relazione Compito risposte chiuse INVALSI Comprensione del testo (L) Riassumo con parole mie usando uno schema Penso a dei vero e falso Ripasso le basi della materia Eseguo esercizi simili, ripasso il lessico Limitare l ANSIA Allenarsi (ripetere voce alta) Accettare la verifica come un utile esperienza Costruirsi un immagine di sé improntata all ottimismo Esercizi di rilassamento Durante l interrogazione Capire la domanda, eventualmente farla ripetere Rifuggire dalla scena muta respira, pensa positivo! Inquadrare subito l argomento, non divagare ANSIA E SCUOLA Ansia da prestazione e paura Perché gli studenti si sentono ansiosi e hanno paura? Paura di non riuscire Paura di sentirsi giudicato (dal prof, dai compagni, dai genitori) Imprevedibilità di cosa accadrà Dovute a: ) Fallimenti passati ) Metodo di studio non efficace 3) Modo di concepire i voti, come giudizio globale del sé Relazione tra ANSIA e PRESTAZIONE Suggerimenti per ridurre l ANSIA Prestazione Bassa Alta Basso Medio Alto Livello d ansia Livello fisiologico: tecniche di rilassamento Livello cognitivo: visualizzare situazioni positive, eliminare pensieri negativi del tipo Non sono capace, mi chiederà quello che so meno, non ci riesco Sostenere la propria preparazione con un buon metodo di studio Studiare il nemico : conoscere il tipo di domanda o di compito e gli argomenti che più spesso vengono chiesti Mantenere una buona motivazione Costruire una immagine positiva di sé (autostima) Curva a U rovesciata di Yerkes-Dodson (908) 6
7 Metodo di Studio Un buon metodo di studio non basta!!!!!! RIEPILOGO intermedio Cosa abbiamo detto I buoni risultati dipendono anche Della materia Dai testi di studio Dai professori Dallo studente e le sue convinzioni e idee sullo studio Da fattori emotivi e psicologici APPROCCIO METACOGNITIVO Metodo di Studio Metodo di Studio cosa fare? Profilo Neuropsicologico Buone tecniche Ingredienti personali Abilità personali INTERVENTO STRATEGICO Strategie Utilizzate CONSAPEVOLEZZA di sè Atteggiamenti Metodo di studio efficace Successo/senso di autoefficacia Autoefficacia SENSO DI AUTOEFFICACIA Capacità generativa della persona il cui scopo è quello di orientare le singole sottoabilità cognitive, sociali, emozionali e comportamentali in maniera efficiente per assolvere a scopi specifici. Numerose ricerche evidenziano come non sia la capacità di un soggetto a determinarne le prestazioni, ma il suo senso di AUTOEFFICACIA, che consente all individuo di utilizzare al meglio le proprie abilità. 7
8 Autoefficacia Alcune considerazioni: ) Le convinzioni sulla nostra capacità di affrontare adeguatamente un compito ci spingono ad affrontarlo o meno e sostengono lo sforzo ) Il livello dei processi cognitivi beneficia di una buona autoefficacia: costruzione di strategie più efficienti e pensiero più analitico CREARE UN PERCORSO SUL METODO DI STUDIO A SCUOLA Percorso sul Metodo di Studio Metodo di Studio cosa fare? Agli studenti è richiesto: Compiti Competizione Maggiore Autonomia Motivazione e tenacia Materiali Sforzo Capacità organizzativa Pianificazione Incastro ) Sviluppare la conoscenza del metodo di studio personale e la sua efficacia ) Creare una motivazione al cambiamento 3) Presentare strategie e metodi di studio alternativi, farli sperimentare 4) Rinforzare l idea che il successo dipende dalla bontà delle strategie o dai metodi adottati (dall impegno) 5) Far capire che è richiesta una certa pratica prima che diventi automatizzata Tali abilità e capacità sono date per scontate, quindi è importante prevedere un PERCORSO SPECIFICO sul loro potenziamento Percorso sul Metodo di Studio Percorso sul metodo di studio NO Formule generali Imposizione del proprio metodo di studio Importante che il docente UTILIZZI nella didattica: SI Scoperta del proprio stile cognitivo MOTIVAZIONE al cambiamento e impegno Presentazione strategie alternative Diversi canali di accesso alle informazioni ( messaggi scritti, orali, mappe, slide, audio, video ecc..) Scaletta degli argomenti per orientare l ascolto e fissare i punti principali dell argomento Allenamento e consilidamento 8
9 Percorso sul metodo di studio Importante che il docente INSEGNI: Strategie per prendere appunti ( es. parole chiave, schemi, sottolineare il testo) Strumenti per ricordare ( tecniche di memoria, del registratore, della penna digitale) Strumenti e strategie per organizzarsi (diario scolastico, calendario, pianificazione dei compiti) Uso corretto degli strumenti tecnologici STILI COGNITIVI Stili cognitivi Stile sistematico/intuitivo Modalità di elaborazione dell informazione che la persona adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi (Boscolo, 98) Stile sistematico/intuitivo Stile verbale/visuale Stile globale/analitico Stile convergente/divergente Stile impulsivo/riflessivo STILE SISTEMATICO Tende a risolvere un problema esaminando gradualmente le diverse variabili. Usa strategia a piccoli passi per avvicinarsi alla soluzione. A scuola: necessita di consegne e indicazioni precise. E generalmente l ultimo a consegnare Chiede chiarimenti STILE INTUITIVO Formula un ipotesi risolutiva e procede per poterla confermare. Spesso però rimane fisso sulla prima ipotesi. A scuola: interpreta una consegna e non richiede ulteriori indicazioni. E rapido nel consegnare le verifiche. Esprime con facilità le sue ipotesi. Tende a fare anticipazioni Stile verbale/visuale Stile globale/analitico STILE VERBALE Preferisce il codice linguistico. Prima legge poi guarda A scuola: scrive. Non usa immagini o colori. Associa le parole a una frase o a un altra parola STILE VISUALE Preferisce le caratteristiche visuo-spaziali. Prima guarda poi legge A scuola: Sottolinea le parti importanti (matite colorate, evidenziatori, frecce, riquadri) Per memorizzare utilizza schemi, mappe,grafici Associa le parole alle immagini STILE GLOBALE Si focalizza sull aspetto generale del compito Parte da una visione di insieme per poi entrare nei particolari A scuola: sul piano percettivo tende a prestare attenzione a più aspetti contemporaneamente STILE ANALITICO Parte da una percezione del dettaglio, arrivando poi ad una visione di insieme. A scuola: a livello percettivo, fatica a considerare contemporaneamente vari elementi e si focalizza sui particolari 9
10 Stile convergente/divergente Stile riflessivo/impulsivo STILE CONVERGENTE Procede secondo la logica e le informazioni che possiede Preferisce usare routine e applicare principi generali A scuola: utilizza procedure e strategie già applicate Tende a memorizzare STILE DIVERGENTE Procede autonomamente e creativamente con la possibilità di creare A scuola: applica procedure e strategie non ancora utilizzate Recupera conoscenze ed esperienze non scolastiche Dimostra fiducia nelle proprie capacità Opera collegamenti STILE RIFLESSIVO Il tempo decisionale è lungo, lo stile lento ed accurato Pensa prima di rispondere. Appare silenzioso, poco pronto. A scuola: deve sentirsi sicuro e tranquillo prima di parlare Se può non interviene mai STILE IMPULSIVO Risponde in base all impressione del momento: spara la risposta. Pur rendendosi conto che la strategia non è la più giusta, insiste A scuola: prende la parola con facilità. Appare frettoloso, impreciso. Consegna rapidamente Canali sensoriali Lo stile cognitivo applicato alle situazioni di apprendimento, viene definito stile di apprendimento. Questo rimanda alla MODALITÀ SENSORIALE con cui percepiamo le informazioni Visivo-verbale Visivo- non verbale Uditivo Cinestesico RIASSUNTO Punti principali Lo studio è l apprendere (per se stessi) da un testo o da una lezione in modo intenzionale Lo studio prevede 3 fasi: ) Organizzazione del materiale e definizione degli obiettivi ) Lettura, comprensione ed elaborazionedel testo 3) Memorizzazione del materiale, rievocazione e ripasso Ognuna può essere svolte con strategie semplici, complesse ed organizzate. Queste ultime costituiscono il metodo di studio. L organizzazionee la pianificazione sono importanti nello studio, così come un approccio metacognitivo. Componenti personali ed emotive possono interferire con lo studio. In particolare l ansia e uno scarso senso di autoefficacia. Esistono infiniti metodi di studio, così come lo sono le persone, le prove da svolgere e gli insegnanti che valutano. Non bisogna imporre il proprio! E importante creare un corso sul metodo di studio all interno della scuola per sostenere gli studenti in questo duro compito Ogni persona possiede un proprio stile cognitivo e un canale sensoriale preferenziale per organizzare i contenuti e studiare FINE lisa.faietti@gmail.com 0
Strategie di studio per comprendere e ricordare
Strategie di studio per comprendere e ricordare Tutte le attività che proponiamo mirano allo sviluppo delle strategie di studio indicate nelle diapositive che seguono. Abbiamo motivo di credere che tali
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Eventuale diagnosi: Redatta da: Presso: DATI RELATIVI AL BISOGNO
DettagliIMPEGNI STUDIO LUN MAR MER
ORE ATTIVITA STUDIO IMPEGNI LUN MAR MER Capacità di organizzare e pianificare la propria attività di studio = componente critica nell ambito delle abilità di studio. Soprattutto in ambito universitario
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Diagnosi: Redatta da: Presso: DESCRIZIONE DELLE ABILITÀ
DettagliConsapevolezza sui propri problemi di studio. Obiettivi.?
Consapevolezza sui propri problemi di studio Obiettivi.? Capacità di organizzare e pianificare la propria attività di studio = componente critica nell ambito delle abilità di studio. Soprattutto in ambito
DettagliWorkshop 3 parte Stili cognitivi e intelligenze multiple" dr.ssa Luisa Zaccarelli
Workshop 3 parte Stili cognitivi e intelligenze multiple" dr.ssa Luisa Zaccarelli luisa@quartocervello.it Conoscere conoscersi Stile alunno Stile docente definizioni e non abilità stile cognitivo: modalità
DettagliAPPRENDIMENTO Acquisizione di comportamenti, abitudini, conoscenze, reazioni emotive secondo modalità diverse
METODO DI STUDIO A cura della Dr.ssa Eleonora Crestani Tecniche di apprendimento APPRENDIMENTO Acquisizione di comportamenti, abitudini, conoscenze, reazioni emotive secondo modalità diverse STUDIO DI
DettagliUFFICIO SCOLASTICO PER LA LOMBARDIA. Uff. VIII^ - Formazione e Aggiornamento del Personale della Scuola
UFFICIO SCOLASTICO PER LA LOMBARDIA Uff. VIII^ - Formazione e Aggiornamento del Personale della Scuola Incontri di formazione per Docenti della Scuola secondaria Disturbi specifici di apprendimento Morbegno
DettagliAbilità di studio per DSA... o per tutti?
Abilità di studio per DSA... o per tutti? Come studiano i nostri figli? IN GENERE Eseguono per prima cosa i compiti scritti Leggono più volte il testo (con eventuali sottolineature) A volte riassumono
DettagliTUTOR DELL APPRENDIMENTO
TUTOR DELL APPRENDIMENTO Hattivalab Giulia Quaglia Prima di iniziare INDICE DELLA PRESENTAZIONE Parte teorica: Gli stili cognitivi La mappa come mediatore didattico Un po di terminologia Utilità per studenti
DettagliIl mio stile di apprendimento
Il mio stile di apprendimento 2009 Diffusione Scolastica Srl - Novara. Pagina fotocopiabile e scaricabile dal sito: www.scuola.com Riduzione e adattamento a cura del Prof. Walter Galli GLI STILI DI APPRENDIMENTO
DettagliCOMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DEL DOCENTE E STILI COGNITIVI
COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DEL DOCENTE E STILI COGNITIVI Competenze del docente e stili cognitivi Gli stili cognitivi alludono a strategie, a processi differenziati nell elaborazione delle informazioni,
DettagliITINERARIO PER L ACQUISIZIONE DEL METODO DI STUDIO
ITINERARIO PER L ACQUISIZIONE DEL METODO DI STUDIO si dice che a scuola si va per imparare; ma imparare che cosa? la storia, la matematica ma anche un METODO di STUDIO, che possa poi aiutare a sviluppare
DettagliPiano Didattico Personalizzato
1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A. STRADELLA - NEPI - Anno Scolastico... Scuola...... Classe... 2 A)
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE
ISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE PIANIFICAZIONE MODULI DI APPRENDIMENTO classe III sezione DISCIPLINA: SCIENZE INSEGNANTE: ANNO SCOLASTICO COMPOSIZIONE DELLA CLASSE: MASCHI: FEMMINE: RIPETENTI:
DettagliCorso di formazione per docenti COORDINATORI PER L INCLUSIONE STILI DI APPRENDIMENTO. Cristina Ravazzolo Belluno
Corso di formazione per docenti COORDINATORI PER L INCLUSIONE STILI DI APPRENDIMENTO Belluno 24 10-16 STILI DI APPRENDIMENTO Ogni studente suona il suo strumento, non c è niente da fare. La cosa difficile
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI
ISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE PIANIFICAZIONE MODULI DI APPRENDIMENTO Classe II sezione DISCIPLINA: ARTE E IMMAGINE INSEGNANTE: ANNO SCOLASTICO SITUAZIONE INIZIALE DELLA CLASSE E DIVISIONE
DettagliMETACOGNIZIONE E STILI DI APPRENDIMENTO
1) METACOGNIZIONE E STILI DI APPRENDIMENTO L'APPROCCIO METACOGNITIVO Lo studio delle funzioni del pensiero rende realmente capaci di organizzare, dirigere e controllare i processi mentali; adeguarli alle
DettagliPossibili fasi di studio
Possibili fasi di studio Lo studio non implica solo la lettura ma una serie di operazioni diversificate, con l obiettivo di: capire il testo, rielaborare le informazioni in modo personale, assimilarne
DettagliIlaria Rota. Dalmine, 5 Aprile 2011
IL PRIMO STRUMENTO COMPENSATIVO PER UN ALUNNO CON DSA: UN BUON METODO DI STUDIO Ilaria Rota Dalmine, 5 Aprile 2011 INDICE Metodo di Studio Perché uno studente con difficoltà di apprendimento ha bisogno
DettagliAMOS Abilità e motivazione allo studio
AMOS Abilità e motivazione allo studio Cosa è un test? Un test consiste essenzialmente in una misurazione oggettiva e standardizzata di un campione di comportamento. La funzione fondamentale è quella di
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE
ISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE PIANIFICAZIONE MODULI DI APPRENDIMENTO classe I sezione DISCIPLINA: MATEMATICA INSEGNANTE: ANNO SCOLASTICO COMPOSIZIONE DELLA CLASSE: MASCHI: FEMMINE: RIPETENTI:
DettagliProgetto DSA: Guida al metodo di studio
Progetto DSA: Guida al metodo di studio CESPD - Centro Studi e Ricerche per la Disabilità Scuola di Psicologia Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia Scuola di Ingegneria Dipartimento di
DettagliCURRICOLO di ITALIANO
CURRICOLO di ITALIANO Classi: I e II della Scuola Secondaria I grado Competenze Abilità Conoscenze Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione comunicativa
DettagliDOTT.SSA ISABELLA BELLAGAMBA PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
IL METODO DI STUDIO PER LE CONDIZIONI DI DSA Il primo strumento compensativo DOTT.SSA ISABELLA BELLAGAMBA PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA ISABELLABELLAGAMBA@LIBERO.IT COSA SI INTENDE PER METODO? Strategie e modalitàche
DettagliLIVE LLO 9-10/1 07-8/10. 6/10 Partecipa sufficientemente a scambi comunicativi semplici. Comprende globalmente le istruzioni verbali e
LIVE LLO 9-10/1 0 07-8/10 EFFICACIA COMUNICATIVA Partecipa in modo efficace a scambi comunicativi semplici e chiari. Comprende in modo completo le istruzioni orali e sa rispondere alle richieste in maniera
DettagliOBIETTIVI PRIMO BIENNIO
OBIETTIVI PRIMO BIENNIO OBIETTIVI FORMATIVI COMUNI 1 ACQUISIRE UN COMPORTAMENTO CORRETTO 1a rispetta gli orari 1b rispetta le scadenze dell attività didattica 1c rispetta i locali, gli arredi, gli strumenti
DettagliLA MIA VERIFICA INCLUSIVA
LA MIA VERIFICA INCLUSIVA INCLUSIONE non didattica per DSA, ma didattica anche adatta ai DSA personalizzazione E/O inclusione inclusione non significa semplificazione Riepilogo Ripasso: gli stili di apprendimento
DettagliIstituto Tecnico Industriale Statale Antonio Monaco di Cosenza
Istituto Tecnico Industriale Statale Antonio Monaco di Cosenza PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (Legge 170/2010) Allievo: Classe...Sezione... A.S. 2011/2012 Docente Coordinatore di Classe Referente DSA di
DettagliCORSO PAA PER ASSISTENTI DI VOLO SYLLABUS
CORSO PAA PER ASSISTENTI DI VOLO SYLLABUS I PRINCIPI BASILARI DELLA COMUNICAZIONE: - elementi della comunicazione o mittente, messaggio, ricevente o la pragmatica della comunicazione - fattori di inefficacie
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON D.S.A.
1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Data e luogo di nascita ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di BORGORICCO Comuni di Borgoricco e Villanova di Camposampiero Viale Europa, 14 350 Borgoricco (PD) PIANO
DettagliGiulia De Paolini Tutor BES e DSA Consulente per le Difficoltà Scolastiche Counselor Familiare e dell Età Evolutiva Tel. 346.
22 ottobre 2016 Imparare ad approcciare lo studio Giulia De Paolini Tutor BES e DSA Consulente per le Difficoltà Scolastiche Counselor Familiare e dell Età Evolutiva Tel. 346.5905929 SCRITTA ORALE PRODUZIONE
DettagliPROGETTO I.de.M I.T.I.S. BUZZI - I.C. PUDDU
PROGETTO I.de.M I.T.I.S. BUZZI - I.C. PUDDU STUDI DI CASO ( confronto (situazione scolastica e laboratoriale a Alunni DSA Alunni diversamente abili Alunni con rendimento scolastico basso Alunni con rendimento
DettagliImparare a imparare dalla teoria metacognitiva alla pratica in classe. Gianna Friso e Silvia Drusi Reggio Emilia -20 Marzo
Imparare a imparare dalla teoria metacognitiva alla pratica in classe Gianna Friso e Silvia Drusi Reggio Emilia -20 Marzo - 2013 COS E LA METACOGNIZIONE? La metacognizione Il termine Metacognizione indica:
DettagliManiago 1 aprile Rossana De Beni
Maniago 1 aprile 2009 Rossana De Beni Disturbo di lettura e metacognizione Grande varietà di casi reali Difficoltà di agire sulla decodifica Accumularsi di idee distorte Sviluppo di atteggiamento passivo
DettagliDidattica per competenze e per progetti
PROGESIS Ancona, 9-10 settembre 2010 Didattica per competenze e per progetti Graziella Pozzo 1 Progettare per competenze: cosa cambia? Il programma Per programma si intende per lo più un elenco di argomenti
DettagliMason, Psicologia dell'apprendimento e dell'istruzione, Il Mulino, Capitolo VI.
Capitolo VI. APPRENDERE STRATEGIE E ABILITÀ: METACOGNIZONE, COMPRENSIONE E PRODUZIONE DEL TESTO 1 Evoluzione per: esperienze sviluppo delle abilità meta cognitive. 2 Cosa è la metacognizione? E la metacomprensione?
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE ABBA - BALLINI Via Tirandi n. 3-25128 BRESCIA tel. 030/307332-393363 - fax 030/303379 www.abba-ballini.it email: info@abba-ballini.it ANNO SCOLASTICO... PIANO DIDATTICO
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA. Anno Scolastico.
Scuola Secondaria di 1 Grado G. Carducci BARI PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA Classe. Sezione. Anno Scolastico. 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Luogo e data di nascita Diagnosi
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE
ISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE PIANIFICAZIONE MODULI DI APPRENDIMENTO classe III sezione DISCIPLINA: STORIA INSEGNANTE: ANNO SCOLASTICO COMPOSIZIONE DELLA CLASSE: MASCHI: FEMMINE: RIPETENTI:
DettagliAllegato 6 - IC di Cerro al Lambro
Allegato 6 - IC di Cerro al Lambro Ipotesi di valutazione globale al termine della scuola media secondo le indicazioni ministeriali Innalzamento dell obbligo scolastico 1. Nello studio: individua utilizza
DettagliIstituto Comprensivo Perugia 9 Anno scolastico 2014/2015 Programmazione delle attività educativo didattiche ITALIANO
Istituto Comprensivo Perugia 9 Anno scolastico 2014/2015 Programmazione delle attività educativo didattiche ITALIANO CLASSE: Prima DISCIPLINA: Italiano AMBITO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO/ABILITÀ CONOSCENZE
DettagliLINGUA ITALIANA. Sapere Nuclei fondanti TESTO. Saper fare. Memorizzare. Comprendere. Produrre CODICE OGGETTO CULTURALE LESSICO.
LINGUA ITALIANA è è Sapere Nuclei fondanti OGGETTO CULTURALE che registra i CAMBIAMENTI. CODICE Utilizzato per la COMUNICAZIONE Ha come unità fondamentale il TESTO Utilizza un LESSICO Saper fare che determinano
DettagliScienza e Tecniche Psicologiche Università del Salento
Cosa farò da grande? A cura di: Prof.ssa Filomena De Lumè, associato Psicologia dello sviluppo Dott.ssa Francesca Borgia, laurea in Metodologia dell Intervento Psicologico Dott.ssa Arianna Mignozzi, laurea
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO
Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia Primaria e Secondaria di Primo grado Via Enrico Dalfino - Sammichele di Bari E.mail:BAIC80500V@istruzione.it C.F.93251060724 tel / fax 080/8917208 PIANO DIDATTICO
DettagliIL METODO DI STUDIO COME SI STUDIA (VERAMENTE)?
IL METODO DI STUDIO COME SI STUDIA (VERAMENTE)? PREMESSA: SAPERE PERCHÉ Sempre è fondamentale una domanda: perché si studia? È una bella domanda con la quale iniziare insieme l anno di scuola! Avremo tempo
DettagliPROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE ANNAULE DIDATTICA
Docente PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Plessi SBRANA-LAMBRUSCHINI-TENUTA Classe IV Disciplina ITALIANO Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE
DettagliDisturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa Nicoletta Businaro
Insegnamento Psicologia delle disabilità e dell integrazione (Prof.ssa Ottavia Albanese) Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO.. Sezione. Coordinatore di classe..
ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE ANTONIO ZANELLI Sezione Tecnica Agraria (Produzioni e trasformazioni Gestione ambiente e territorio) Sezione Professionale Servizi per l agricoltura Sezione Liceo Scientifico
DettagliScuola statale italiana di Madrid Anno scolastico 2016/17 LINGUA ITALIANA Classe 2C Insegnante: Cristina Contri. ABILITÀ Obiettivi di apprendimento
Scuola statale italiana di Madrid Anno scolastico 2016/17 LINGUA ITALIANA Classe 2C Insegnante: Cristina Contri NUCLEI FONDANTI ASCOLTO E PARLATO COMPETENZE Ascoltare e comprendere messaggi in contesti
DettagliPROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI
PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI L apprendimento nella scuola dell infanzia deve essere attivo, costruttivo e cooperativo e deve stimolare nei bambini la voglia di conoscere. Dai tre ai sei anni, infatti,
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO DSA Anno Scolastico 2015/16
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE SASSETTI-PERUZZI 50127 Firenze Via San Donato, 46/48 - Tel: 055-366809 Fax: 055-331155 E-mail: fiis02900l@istruzione.it Pec: fiis02900l@pec.istruzione.it Codice ministeriale:fiis02900l
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ALUNNI BES
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ALUNNI BES Anno Scolastico 2014-2015 Classe: Sezione: Coordinatore di classe: Prof 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Data e luogo di nascita Diagnosi specialistica:
DettagliCORSO FORMAZIONE NEOASSUNTI APRILE MAGGIO 2015 Relatore: dott.ssa Neva Cellerino
CORSO FORMAZIONE NEOASSUNTI APRILE MAGGIO 2015 Relatore: dott.ssa Neva Cellerino GESTIONE DELLA CLASSE E PROBLEMATICHE RELAZIONALI il gruppo classe: complessità e dinamiche ambiente fisico e sociale dell
DettagliCREARE MAPPE CONCETTUALI
18 MARZO 2016 LE VOSTRE IDEE CREARE MAPPE CONCETTUALI 1. Cosa sono le mappe? 2. Perché si usano? 3. Come devono essere fatte? 4. Quando si costruiscono? 5. Quando si usano? Dott.ssa Faietti Lisa Psicologa
DettagliPIANO DI LAVORO DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA MEDIA -
PIANO DI LAVORO DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA MEDIA - AREE DA SVILUPPARE OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI, ATTIVITÁ COMPETENZE IN USCITA Riflettere sulla lingua Prima e seconda Media Classe
DettagliU. A. 1 : ITALIANO ABILITÀ METODI / STRATEGIE ATTIVITÀ TEMPI VERIFICH PER CREARE UN CLIMA POSITIVO CHE FAVORISCA LA
U. A. 1 : ITALIANO ABILITÀ METODI / STRATEGIE ATTIVITÀ TEMPI VERIFICH PER CREARE UN CLIMA POSITIVO CHE FAVORISCA LA RELAZIONE E LA COMUNICAZIONE: - Partecipazione alla conversazione - conversazioni per
DettagliObiettivi di apprendimento
Curricolo verticale di Lingua Inglese classe Prima Primaria Indicatori Obiettivi di apprendimento 1. RICEZIONE ORALE (ascolto) 1.1 Comprendere istruzioni, espressioni di uso quotidiano pronunciate chiaramente
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Ministero della Pubblica Istruzione Istituto Comprensivo Statale G.Rodari Via Aquileia,1 - Baranzate (Mi) Tel/fax 02-3561839 Cod. mecc. MIIC8A900C Anno Scolastico 2012/2013 PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
DettagliGuida alla compilazione del Piano Glottodidattico Personalizzato Michele Daloiso
Guida alla compilazione del Piano Glottodidattico Personalizzato 1 SCHEDA 5 Guida alla compilazione del Piano Glottodidattico Personalizzato Michele Daloiso Il Ministero dell Istruzione, dell Università
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO Anno scolastico
ISTITUTO COMPRENSIVO Anno scolastico PROGETTO: UN OPPORTUNITA IN PIU MOTIVAZIONE: Il Progetto Un opportunità in più, predisposto per le classi quarte, è un percorso che intende offrire opportunità di successo
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
! PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ALUNNI DSA Anno Scolastico 2015-2016 Classe: Sezione: Coordinatore di classe: Prof 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Data e luogo di nascita Diagnosi specialistica:
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE
ISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI PIEVE A NIEVOLE PIANIFICAZIONE MODULI DI APPRENDIMENTO classe III sezione DISCIPLINA: ITALIANO INSEGNANTE: ANNO SCOLASTICO COMPOSIZIONE DELLA CLASSE: MASCHI: FEMMINE: RIPETENTI:
DettagliCOMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE A. Acquisire ed interpretare l informazione.
SEZIONE A: Traguardi formativi FINE CLASSE TERZA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE A. Acquisire ed interpretare l informazione. B. Individuare collegamenti e relazioni; trasferire in altri contesti C. Organizzare
DettagliU. A. 1 ITALIANO settembre-ottobre-novembre
U. A. 1 ITALIANO settembre-ottobre-novembre ABILITÀ a. Ascoltare attivamente e comprendere vari tipi di testo. b. Intervenire appropriatamente ed esprimere attraverso il parlato pensieri e stati d animo.
DettagliLinee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
Ogni intervento va adattato alle caratteristiche del soggetto in base all età, alla gravità dei sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse cognitive, alla sua situazione familiare e sociale Linee guida
DettagliDott.ssa Samantha Di Domenico
Dott.ssa Samantha Di Domenico COME AFFRONTARE LA DISLESSIA A SCUOLA L insegnante può essere la prima persona che si accorge del problema e il suo intervento è determinante Nel processo di insegnamento/apprendimento
DettagliUNITA DI APPRENDIMENTO DI STORIA
UNITA DI APPRENDIMENTO DI STORIA TITOLO: La rivoluzione industriale CLASSE DI DESTINAZIONE: II sec. sup. I grado DISCIPLINE COINVOLTE: francese, tecnologia, scienze TEMPI: 4 ore + 1 di verifica PREMESSA
DettagliSESSIONE 3 Allegato 3 IL COLLOQUIO DI LAVORO
SESSIONE 3 Allegato 3 IL COLLOQUIO DI LAVORO Incontro fissato Due o più attori (ruoli) Presenza reale o virtuale di uno o entrambi Uno guida il processo Conversazione / comunicazione: - linguaggio verbale
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ITALIANO
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ITALIANO CLASSE PRIMA OBIETTIVI 1. PRODUZIONE E COMPRENSIONE DELLA LINGUA ORALE: ASCOLTARE, COMPRENDERE, PARLARE 1.1 Ascoltare e comprendere semplici messaggi 1.2 Ascoltare
DettagliGENITORI 8 MARZO 2012
Servizio di Psicologia Scolastica SPAZIO ASCOLTO I.C. PEZZANI CRESCERE GENITORI 8 MARZO 2012 ETIMOLOGIA DELLA PAROLA COMPITO Computare: calcolare Complere: completare I compiti a casa variano: 1. nella
DettagliL ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
LICEO STATALE "G. FRACASTORO"- Verona- Via G.B. Moschini,11/A;; tel. 045 8348772;; fax 045 8343626;; sitoweb: www.liceofracastoro.it - Email info@liceofracastoro.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA. all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DON F. MOTTOLA TROPEA PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA ATTIVITA ALTERNATIVA ALL I.R.C. L esigenza di un attività
DettagliDIREZIONE DIDATTICA DI RACCONIGI CURRICOLO DI LINGUA INGLESE
DIREZIONE DIDATTICA DI RACCONIGI CURRICOLO DI LINGUA INGLESE PREMESSA Il Curricolo di lingua straniera attualmente in uso nel nostro circolo è stato elaborato tenendo presenti le indicazioni del Progetto
DettagliCOMPETENZA CHIAVE COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
COMPETENZA ITALIANO COMPETENZA CHIAVE COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Definizione: è la capacità di esprimere e interpretare pensieri,sentimenti e fatti in forma sia in forma orale che scritta (comprensione
DettagliLINGUA ITALIANA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO STRATEGIE DIDATTICHE DESCRITTORI DEI LIVELLI DI COMPETENZA
LINGUA ITALIANA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO STRATEGIE DIDATTICHE DESCRITTORI DEI LIVELLI DI COMPETENZA CONOSCENZE ABILITA LIVELLO E LIVELLO M LIVELLO B ASCOLTARE
DettagliOre settimanali di lezione: 3 h di cui 2 in compresenza con l insegnante di Lab. di Informatica prof.ssa E.De Gasperi
Anno scolastico 2015/2016 Piano di lavoro individuale ISS BRESSANONE-BRIXEN LICEO SCIENTIFICO - LICEO LINGUISTICO - ITE Classe: III ITE Insegnante: Prof.ssa Maria CANNONE Materia: INFORMATICA Ore settimanali
DettagliIL CARICO COGNITIVO CLT(Cognitive Load Theory) L influenza sull insegnamento e sull apprendimento
IL CARICO COGNITIVO CLT(Cognitive Load Theory) L influenza sull insegnamento e sull apprendimento Cos è il carico cognitivo E l impegno che si produce nella memoria di lavoro per elaborare ed immagazzinare
DettagliScuola Media Statale Don Lorenzo Milani via Salvemini, Lodi LO tel fax COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA CLASSE 3^ IMPARARE AD IMPARARE: Organizzare il proprio apprendimento usando il diario come strumento per pianificare lo studio, individuando le informazioni principali
DettagliDISLESSIA e D.S.A.: Lezione Discipline Scentifiche didattica Compensativa/Dispensativa. 18 Gennaio 2012
- Adriana Volpato - DISLESSIA e D.S.A.: Lezione Discipline Scentifiche didattica Compensativa/Dispensativa 18 Gennaio 2012 2 3 x LEZIONE Adriana Volpato 7 Adriana Volpato DISCALCULIA deficit nell ELABORAZIONE
DettagliSCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE DIDATTICHE. Classe: 3^B RIM A.S. 2015/2016
Disciplina: Tedesco Classe: 3^B RIM A.S. 2015/2016 Docente: Cerchiaro Annamaria ANALISI DI SITUAZIONE Il gruppo classe presenta nel complesso un attenzione costante alla lezione. La partecipazione al lavoro
DettagliCLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA
CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO SCIENZE DISCIPLINE TRASVERSALI SCIENZE TRAGUARDI FORMATIVI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE
DettagliLICEO GINNASIO STATALE G. B. BROCCHI Bassano del Grappa -VI. Progettazione didattico educativa di dipartimento CLASSE INDIRIZZO
Pagina 1 di 5 DIPARTIMENTO CLASSE INDIRIZZO FRANCESE PRIMO BIENNIO LINGUISTICO SCIENZE UMANE (OPZIONE ECONOMICO-SOCIALE) OBIETTIVI IN TERMINI DI: COMPETENZE, ABILITÀ, CONOSCENZE E ATTIVITÀ COMPETENZA ABILITÀ
DettagliOCSE PISA IEA PIRLS INVALSI
OCSE PISA (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico; Programme for International Student Assessment) IEA PIRLS (International association for the Evalutation of educational Achievement;
DettagliLa comprensione del testo è un processo di costruzione del significato. Barbara Carta
Pove del Grappa 14 novembre 2012 1 La comprensione del testo è un processo di costruzione del significato 2 Necessita di: -aspetti linguistici (il testo) -attività cognitiva (conoscenze, esperienze precedenti
DettagliCURRICOLI DISCIPLINARI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ISTITUTO COMPRENSIVO di PORTO MANTOVANO (MN) Via Monteverdi 46047 PORTO MANTOVANO (MN) tel. 0376 398 781 e-mail: mnic813002@istruzione.it e-mail certificata: mnic813002@pec.istruzione.it sito internet:
DettagliSCUOLA SECONDARIA. ISTITUZIONE SCOLASTICA: ITIS E. Fermi DESIO ANNO SCOLASTICO: ALUNNO:. 1. Dati generali. Nome e cognome. Data di nascita.
PIANO DIDATTICO SCUOLA SECONDARIA ISTITUZIONE SCOLASTICA: ITIS E. Fermi DESIO ANNO SCOLASTICO: ALUNNO:. 1. Dati generali Nome e cognome Data di nascita Classe Insegnante coordinatore della classe Diagnosi
DettagliStili di apprendimento, stili cognitivi e stili di insegnamento
Stili di apprendimento, stili cognitivi e stili di insegnamento Per una scuola inclusiva Prof.ssa F. Carta Cagliari 1 Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali Non riescono spontaneamente a sfruttare appieno
DettagliCOSA INTENDIAMO PER BES
COSA INTENDIAMO PER BES Per Bisogno educativo Speciale intendiamo un ampia area all interno della quale convergono difficoltà apprenditive ed educative dei ragazzi che vivono all interno della comunità
DettagliI.S.I.S. Guido Tassinari di POZZUOLI Sede: via Fasano, Pozzuoli (Napoli)
I.S.I.S. Guido Tassinari di POZZUOLI Sede: via Fasano, 13-80078 Pozzuoli (Napoli) Tel :0815265754 - Fa : 0815266764 Sito Web : www.itispozzuoli.it - E-Mail : nais09100c@istruzione.it PIANO DI LAVORO ANNUALE
DettagliLeggere per studiare
Leggere per studiare A cura di Silvana Loiero Che cosa vuol dire leggere per studiare? Quando si legge un testo per studiare si devono fare diverse operazioni per capire il testo letto: rielaborare le
DettagliCLASSE SECONDA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE IN MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
CLASSE SECONDA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE IN MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO TECNOLOGIA E INFORMATICA DISCIPLINE TRASVERSALI TUTTE COMPETENZA
DettagliIstituto Comprensivo Francesco D'Assisi TEZZE SUL BRENTA Scuola Primaria CLASSE 2 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE ITALIANO
Istituto Comprensivo Francesco D'Assisi TEZZE SUL BRENTA Scuola Primaria CLASSE 2 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE ITALIANO OBIETTIVI ASCOLTO E PARLATO Prestare attenzione in varie situazioni comunicative
DettagliCurricolo di Lingua Inglese Programmazione di Classe Prima
Curricolo di Lingua Inglese 2013-2014 1. Classe Prima 2. Classe Seconda 3. Classe Terza 4. Classe Quarta 5. Classe Quinta Programmazione di Classe Prima TEMPI D ATTUAZIONE DELL INTERVENTO: Interventi di
DettagliPianificazione di una Unità di Apprendimento CLIL
Pianificazione di una Unità di Apprendimento CLIL Titolo: DISCOVERING AUSTRALIA Scuola: Scuola sec. di I grado G.Cesare Classe: 3B e 3D Nome docente/i: Lodovichetti, Manucci, Morelli, Paglierani Discipline
DettagliADHD ossia Attention deficit Hiperactivity Disorder
DDAI OSSIA Disturbo di deficit di attenzione ed iperattivita ADHD ossia Attention deficit Hiperactivity Disorder DANIELA CHECCHETTO PAOLA VILLA Premessa L ADHD Ha una causa neurobiologica Si caratterizza
DettagliPIANO DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO
PIANO DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO Scuola Primaria di BELLANO Classi 4^A e4^b a.s. 2014/2015 Insegnante: Busi Mara DISCIPLINA: ITALIANO TITOLO ATTIVITA MODALITA DI VERIFICA E UN MONDO DI CODICI Comunicare
DettagliStudio del caso di una alunna con ritardo cognitivo lieve. Scuola Secondaria di II grado
Studio del caso di una alunna con ritardo cognitivo lieve Scuola Secondaria di II grado Laboratorio neo-immessi in ruolo 2015/2016 Daniele Leporatti Marini Caterina Anna Lisa giuntini Drogo Teresa Rosa
Dettagli( Anno scolastico 2011/2012)
Programmazione disciplinare: MATEMATICA BIENNIO ( Anno scolastico 2011/2012) - Finalità della matematica - Declinazione delle competenze - Obiettivi disciplinari massimi e minimi - Metodi e mezzi - Tempi,
Dettagli