Collegio di Roma, 24 giugno 2010, n.610

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1 Collegio di Roma, 24 giugno 2010, n.610 Categoria Massima: Mutuo / Surrogazione e sostituzione Parole chiave: Doveri di buona fede e di trasparenza, Mutuo, Procedura di collaborazione interbancaria, Responsabilità della banca, Ritardo, Surrogazione, Violazione Deve ritenersi colpevole per la mancata realizzazione della surroga del mutuo la banca che, a fronte dell atto di surroga risalente al 15/7/2008, che la vedeva surrogataria del mutuo concesso al ricorrente da altra banca, nel settembre 2009, non aveva ancora ottenuto l atto di quietanza dalla banca originaria, pur a fronte della manifestata disponibilità da parte di quest ultima, né aveva provveduto agli adempimenti necessari per l annotazione dell ipoteca a suo favore. Tale inerzia appare tanto più ingiustificabile se si considera la procedura di collaborazione interbancaria predisposta dall ABI per la portabilità dei contratti di mutuo (cfr. Circolari 21 dicembre 2007, 29 febb. 2008, 15 dic. 2008, 3 luglio 2009), la quale prevede una serie di soluzioni operative cadenzate nel tempo proprio al fine di accelerare la definizione dei rapporti. Testo sentenza: IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: - Dott. Giuseppe Marziale (Presidente) - Avv. Bruno De Carolis (Membro designato dalla Banca d Italia - Estensore) - Prof. Avv. Giuliana Scognamiglio (Membro designato dalla Banca d Italia) - Avv. Dario Casa (Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario per le controversie in cui sia parte un cliente consumatore) - Prof.ssa Liliana Rossi Carleo (Membro designato dal C.N.C.U.) nella seduta del 25 maggio 2010 dopo aver esaminato Pagina 1 di 7

2 - il ricorso e la documentazione allegata; - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; - la relazione istruttoria della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente, titolare di un mutuo fondiario, aveva proceduto ad una surroga del mutuo stesso a favore della banca convenuta, in data Circa un anno dopo, il cliente intendeva procedere ad una nuova surroga a favore di un altra banca e, tal fine, era stata programmata la stipula di un unico atto notarile per il giorno 9 settembre 2009, con la compresenza della banca convenuta (surrogata) e di quella subentrante. In tale circostanza il ricorrente veniva informato dal notaio rogante dell impossibilità di procedere al predetto atto in quanto la precedente surroga non si era ancora perfezionata per mancato rilascio l atto di quietanza da parte della banca originaria e conseguente mancata annotazione della surrogazione a margine dell iscrizione ipotecaria. Con lettere di reclamo del , del e del il ricorrente contesta alla banca convenuta tali circostanze, precisando sostanzialmente che a causa del suo comportamento negligente la banca subentrante nella seconda surroga non è più in grado di assicurare le stesse condizioni economiche pattuite il , più favorevoli rispetto al contratto in essere; contesta altresì che nonostante egli abbia sempre onorato l impegno con puntualità, l intermediario resistente abbia inviato richieste immotivate di sistemazione rate arretrate. In particolare, il ricorrente lamenta che -in data ha ricevuto un sollecito per il mancato pagamento di 154,94 sulla rata del mutuo; -è stato interrotto il canale RID per il pagamento del mutuo; -il suo nominativo è stato segnalato in Centrale dei Rischi per rate impagate. Tutto ciò premesso, ritenendo imputabile quanto sopra alla responsabilità della convenuta banca, chiede: 1. l immediata regolarizzazione dell annotazione dell iscrizione ipotecaria della prima surroga ; 2. il ripristino dell importo della rata eliminando balzelli, more e penali ; Pagina 2 di 7

3 3. il ripristino della modalità di pagamento mediante RID; 4. il rimborso di 90,17 (differenza fra la rata effettiva e quella che ritiene avrebbe dovuto pagare nel caso avesse perfezionato la surroga) per ogni rata mensile dalla data di mancata surroga ( ) al giorno di effettivo perfezionamento della stessa; 5. un risarcimento forfettario di 1781,43 (importo tre rate) per i danni anche morali. A supporto dei fatti sopra riportati, il ricorrente ha prodotto una serie di documenti, tra i quali due comunicazioni via - del e del dello studio notarile e una lettera del con la quale la prima banca surrogata dichiara la disponibilità alla sottoscrizione dell atto di quietanza, precisando tuttavia che i relativi oneri notarili sarebbero stati a carico della banca subentrante, in quanto il rilascio della quietanza per atto notarile è funzionale all annotazione a margine dell ipoteca a favore di quest ultima. Ai suddetti reclami l intermediario replicava con lettera del , precisando sostanzialmente quanto segue: -per la prima surroga era stato necessario stipulare un duplice atto in quanto la banca surrogata non era stata in grado di inviare un proprio procuratore per consentire un atto contestuale; va da sé che i conseguenti maggiori oneri notarili sono di prassi imputabili alla banca surrogata; - in considerazione dei disguidi occorsi si rendeva disponibile al pagamento degli oneri notarili necessari per il rilascio dell atto di quietanza con conseguente trascrizione dell ipoteca. A tal fine invitava la prima banca surrogata tramite il ricorrente - ad inoltrare la fattura notarile per il rimborso. Il ricorrente presentava ricorso nel quale, dopo un riassunto dei fatti, formula le seguenti richieste: 1. immediata regolarizzazione della posizione ipotecaria; 2. stralcio delle commissioni e spese reclamate da ottobre 2009, in quanto la mancata surroga è dipesa dalla negligenza dell intermediario; 3. la modifica del contratto di mutuo con il riconoscimento delle condizioni allora promesse da altra banca; Pagina 3 di 7

4 4. in alternativa il rimborso di 90,17 (risparmio calcolato dal ricorrente confrontando le rate dei due finanziamenti) per ogni rata scaduta e a scadere che il ricorrente indica in 163 rate; 5. il risarcimento di danni morali per 1781,43 (forfettariamente tre rate da 593,81); 6. il risarcimento di danni per la segnalazione in CR quale cattivo pagatore sempre per l importo forfettario di 1781,43. L intermediario, nelle sue controdeduzioni, con riguardo alla richiesta di regolarizzazione della posizione ipotecaria conferma quanto già riferito nella richiamata lettera del in replica ai reclami, precisando che si è attivata direttamente con il notaio di riferimento al fine di ottenere la trascrizione dell ipoteca sopportandone i costi. Dalla comunicazione notarile della data in cui è stato eseguito l atto il cliente potrà eseguire una nuova surroga. Nel merito, precisa altresì che la responsabilità per il mancato atto di rilascio quietanza è ascrivibile alla Banca originaria e che quindi non ritiene di accogliere una richiesta di risarcimento. Per quanto riguarda le spese addebitate, la banca precisa che l importo di 154,94 richiesto il è relativo a costi amministrativi per revoca estinzione anticipata, come risulta dalle condizioni economiche contenute nel contratto (cfr. all. n.5). Tuttavia, fa presente che onde adottare un comportamento favorevole al cliente ha voluto accreditare tale importo sulla rata di febbraio 2010, rata che tuttavia risulta ancora parzialmente insoluta. DIRITTO Dalla documentazione agli atti emerge una evidente responsabilità della banca convenuta nel determinare le situazioni impeditive della nuova surroga eccepite nel ricorso. La stessa convenuta, del resto, riconosce che il suo comportamento non è stato lineare, sia pure imputandolo a fraintendimenti occorsi. Sta di fatto che la predetta banca a fronte dell atto di surroga risalente al 15/7/2008, che la vedeva surrogatariadel mutuo concesso al ricorrente da altra banca, nel settembre 2009 non aveva ancora ottenuto l atto di quietanza dalla banca originaria, né aveva provveduto agli adempimenti necessari per l annotazione dell ipoteca a suo favore. Pagina 4 di 7

5 Significativa appare in proposito la lettera in data 10 settembre 2009 (prodotta dal ricorrente), indirizzata alla convenuta, con la quale la banca surrogata, a favore della quale l ipoteca risulta tuttora iscritta al momento della presentazione del ricorso, fa presente di aver a suo tempo dichiarato la sua disponibilità ad intervenire, con un suo rappresentante, all incontro fissato dinanzi al notaio per il 17 giugno 2008, in modo da formalizzare contestualmente la surroga con il rilascio immediato della quietanza, ma precisa che tale appuntamento sarebbe stato poi annullato senza un apparente giustificazione. Va inoltre considerato che il ricorrente nelle sue lettere indirizzate alla convenuta, ed in particolare in quella datata 13/11/2009, elenca una serie di circostanze particolarmente dettagliate dalle quali emerge che la banca è rimasta insensibile di fronte ai numerosi solleciti, ad essa rivolti anche dal notaio, affinché si adoperasse per rendere possibile la nuova surroga. A queste contestazioni non risulta che la banca convenuta abbia opposto specifiche contestazioni e pertanto le considerazioni critiche ivi riportate devono considerarsi provate, giusta il disposto dell art.115 cpc in base al quale il giudice deve porre a fondamento della decisione ( ) i fatti non specificamente contestati dalla parte costituita. La serie di disguidi cui fa riferimento la banca convenuta nelle sue lettere (v. ad es., quella in data 17/12/2009) non modificano la realtà apparente che evidenzia un inerzia ingiustificabile da parte della banca stessa, tanto più se si considera la procedura di collaborazione interbancaria predisposta dall ABI per la portabilità dei contratti di mutuo (cfr. Circolari 21 dicembre 2007, 29 febb. 2008, 15 dic. 2008, 3 luglio 2009), che prevede una serie di soluzioni operative cadenzate nel tempo proprio al fine di accelerare la definizione dei rapporti. In particolare, la procedura prevede che la banca subentrante proceda al perfezionamento dell operazione di portabilità mediante stipula del contratto di mutuo e contestuale rilascio dalla banca originaria, contro pagamento di quanto ad essa dovuto, di apposita quietanza. Nelle indicazioni dell ABI si raccomanda la contestualità degli atti sopra indicati, quale mezzo necessario per realizzare il miglior perfezionamento dell operazione. La banca subentrante deve poi provvedere senza indugio a richiedere l annotazione, ai sensi dell art.2843 c.c., del trasferimento a suo favore della garanzia ipotecaria già iscritta. Sotto quest ultimo profilo, stupisce che la banca convenuta abbia lasciato trascorrere un lasso di tempo così rilevante senza provvedere a trasferire la garanzia ipotecaria a suo favore. In conclusione, il comportamento della banca convenuta risulta non conforme ai doveri di buona fede e di trasparenza nei confronti della clientela e appare dunque suscettibile di determinare un Pagina 5 di 7

6 ingiusto pregiudizio al ricorrente. Passando all esame delle domande proposte nel ricorso, si ritiene che il ricorso debba essere accolto con riguardo alla prima domanda, che concerne la regolarizzazione degli effetti della prima surroga, e pertanto deve disporsi che la convenuta provveda senza indugio a regolarizzare in modo completo e definitivo il trasferimento del mutuo e la surroga ipotecaria in conformità alla stipula del Sulla seconda domanda, concernente commissioni e spese reclamate dalla banca, si ritiene che debba essere dichiarato il non luogo a procedere, atteso l accoglimento spontaneo di tale richiesta da parte della convenuta, come dichiarato nelle controdeduzioni. La terza domanda, concernente la richiesta di modifica da parte della convenuta del mutuo attualmente in corso, parificandolo a quello previsto nella mancata nuova surroga, va dichiarata inammissibile essendo una domanda nuova rispetto al reclamo. La quinta domanda deve essere respinta in quanto la pretesa risarcitoria di danni morali appare infondata mancandone i presupposti, dal momento che il danno non patrimoniale è risarcibile solo nelle ipotesi espressamente contemplate dalla legge o se sia stato leso in modo grave un diritto della persona tutelato dalla Costituzione (v. Cass. Sez. Un., n dell 11/11/2008). La sesta richiesta non può essere accolta perché non risulta provato che il cliente sia stato segnalato in sistemi di informazioni creditizie. Quanto alla quarta domanda, nella quale si quantifica un danno patrimoniale, indicandolo in euro 90,17 (forfettarie) per ogni rata scaduta e a scadere dal 9/9/2009 sino al termine del mutuo (163 rate), la stessa deve essere respinta per mancanza di prova, non avendo il ricorrente dimostrato con quale metodo di calcolo si perviene a tale quantificazione, né ha prodotto il contratto del mutuo originario, né il relativo piano di ammortamento, rendendo in tal modo impossibile verificare l attendibilità della sua richiesta. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrispondaalla Banca Pagina 6 di 7

7 d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo allespese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborsodella somma versata alla presentazione del ricorso IL PRESIDENTE Giuseppe Marziale Pagina 7 di 7